unità funzionale di videoendoscopia digestiva diagnostica e operativa

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unità funzionale di videoendoscopia digestiva diagnostica e operativa
UNITÀ FUNZIONALE DI VIDEOENDOSCOPIA DIGESTIVA
DIAGNOSTICA E OPERATIVA
(Direttore: Dr. Davide LOCHIS)
(Telefono : 039-2810309 ; E-mail : [email protected])
SCHEMA DI PREPARAZIONE ALLA
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA
MO190283
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA ( GASTROSCOPIA )
PREPARAZIONE:
1−
Per coloro che eseguono l’esame in mattinata è necessario OSSERVARE IL
DIGIUNO DALLA MEZZANOTTE ( o comunque da 6-8 ore ).
2−
Per coloro che eseguono l’esame nel pomeriggio, è consentita l’assunzione di
una leggera colazione (per es. una tazza di thé con 2 fette biscottate) entro le ore
8.00 e poi di mantenere il digiuno.
E’ possibile comunque assumere le terapie farmacologiche già in corso.
I pazienti in terapia con antiaggreganti (Aspirina, ticlopidina, Ibustrin, etc,) devono
sospendere l’assunzione di questi farmaci almeno 7 gg prima dell’esame; chi è in terapia
anticoagulante (Coumadin, Sintrom, Plavix, etc.) dovrà sospendere l’assunzione del
farmaco, sostituendolo con iniezioni di eparina sottocute secondo i consigli del Centro
TAO di riferimento o del proprio Specialista.
Per i pazienti fuori regione (Lombardia) è consigliabile presentarsi muniti di due
impegnative con la seguente dicitura:
•
•
esofagogastroduodenoscopia (o gastroscopia) più eventuale biopsia
esame istologico.
Il Responsabile della U.O.
Dott. Davide LOCHIS
ESOFAGO – GASTRO – DUODENOSCOPIA ( EGDS )
L’EGDS ( o esofago-gastro-duodenoscopia o endoscopia delle prima vie digestive) è un esame che
consente di esaminare direttamente l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno, mediante una
sonda flessibile (gastroscopio), che viene introdotta attraverso la bocca e, mediante una telecamera
posta alla sua estremità, permette di vedere le immagini ad un monitor televisivo.
Il regolare svolgimento dell’esame endoscopico , che può durare in tutto circa 3 – 5 minuti (o anche più
minuti in occasione di manovre terapeutiche endoscopiche), non è doloroso e non interferisce con la
respirazione, ma necessita comunque della collaborazione del Paziente, secondo quanto il medico
operatore spiegherà dettagliatamente e chiaramente al momento dell’esame; in particolare si invita il
paziente a mantenere un atteggiamento rilassato, aiutandosi con respiri profondi che aiutano a vincere
gli eventuali conati di vomito.
Il Paziente viene invitato a stendersi su un lettino sul fianco sinistro, poi viene somministrato uno spray
anestetico locale in gola che aiuta ad eliminare ogni sensazione di fastidio e/o vomito; si posiziona tra i
denti un boccaglio che evita morsicature dello strumento e attraverso il quale si introduce l’endoscopio.
Per i soggetti più ansiosi è possibile la somministrazione di farmaci ansiolitici per via endovenosa che
provocano uno stato di rilassamento e di sedazione cosciente.
Viene applicata una “molletta” al dito del Paziente che permette il costante monitoraggio della
frequenza cardiaca e del livello di ossigenazione.
Durante l’esecuzione dell’esame si possono effettuare delle “biopsie” per esame istologico, ovvero
asportare piccoli campioni di tessuto mediante una pinza bioptica da inviare al Servizio di Anatomia
Patologica al fine di avere più informazioni possibili per ottenere una diagnosi appropriata.
Appena terminata la procedura, il Paziente potrà tornarsene a casa e non dovrà bere né mangiare per
circa 30 minuti per consentire che svanisca l’effetto dello spray anestetico, in quanto non permetterebbe
una corretta deglutizione. I Pazienti sottoposti a sedazione dovranno attendere un tempo giudicato
necessario dal Medico e dovranno essere accompagnati da qualcuno.
Il referto scritto dell’esame viene preparato e consegnato dal Medico appena terminata la procedura. Le
eventuali risposte degli esami istologici potranno esser ritirate presso l’Accettazione secondo le
modalità fornite dal Medico endoscopista.
Assunzione di farmaci per terapie croniche in atto
Il Paziente può continuare ad assumere le sue abituali terapia croniche in atto facendo eccezione per i
farmaci antiaggreganti (aspirina in tutte le sue forme, ticlopidina, Plavix, Ibustrin, Brilique, Efient etc.),
che dovranno essere sospesi almeno 7 gg prima dell’esame (previo colloquio con il proprio Medico
Curante e/o Specialista) e soprattutto per i farmaci anticoagulanti (Coumadin, Sintrom, Pradaxa,
Xarelto, Eliquis, Lixiana) per i quali è necessario consultare preventivamente in proprio Centro TAO di
riferimento al fine di sospendere la terapia in atto e sostituirla con farmaci iniettabili eparino-simili.
Polipectomia endoscopica
I polipi sono delle rilevatezze della mucosa dello stomaco e dell’intestino, per la maggior parte di natura
benigna; possono essere causa di sanguinamento, e, alcuni di essi , per il loro tipo di tessuto (adenomi),
se lasciati in sede e aumentati di dimensioni, possono degenerare e diventare maligni. E’ infatti oramai
accertato che la maggior parte dei tumori maligni dell’intestino derivano da questa famiglia di polipi
(adenomi), che inizialmente sono benigni, e che quindi devono essere asportati.
Ora è possibile eseguire questo tipo di intervento non più con una operazione chirurgica ma
semplicemente per via endoscopica, mediante la polipectomia.
Questo esame consiste nella introduzione di una sonda flessibile, munita di una microtelecamera,
attraverso la bocca per l’esplorazione dello stomaco (gastroscopia), e attraverso il retto per
l’esplorazione dell’intestino crasso (sigma e colon: retto-sigmoidocolonscopia), che permette la ricerca
e la visualizzazione dei polipi e quindi il loro trattamento.
I polipi possono essere muniti di un peduncolo più o meno lungo (peduncolati) oppure possono avere
una larga base sulla parete intestinale (sessili).
Nel caso dei polipi peduncolati l’asportazione endoscopica avviene in un tempo solo, mediante un
particolare bisturi elettrico a forma di cappio che, stringendo la base peduncolata del polipo, lo taglia e
lo coagula al tempo stesso. Nei casi invece di polipi sessili, specie se sono di grandi dimensioni,
possono essere necessarie più sedute, sezionandone un pezzo alla volta, per asportarli completamente.
(E’ importante che il paziente segnali al medico eventuali terapie in corso con farmaci antiaggreganti ,
come l’aspirina o antinfiammatori, o anticoagulanti, che potranno essere modificate prima di affrontare
l’intervento endoscopico).
Tutti i polipi asportati vengono poi inviati al Laboratorio per l’esame istologico che ci consente di
diagnosticare la natura del polipo, verificare se al suo interno ci sono delle cellule in trasformazione
(displasia) e in che punto esse si trovano. La polipectomia endoscopica è infatti una terapia definitiva in
quasi tutti i casi ma quando ci sono cellule in evoluzione (displasia severa o grave o di alto grado),
situate alla base del polipo o nel peduncolo, è necessario, per una terapia radicale, effettuare un
intervento chirurgico per asportare una parte dell’intestino o dello stomaco ove aveva sede il polipo.
L’incidenza delle complicanze della polipectomia è relativamente bassa e le principali sono l’emorragia,
in sede di asportazione del polipo, e la perforazione dell’intestino, soprattutto in caso di polipi
voluminosi; il loro trattamento può essere di tipo endoscopico o medico, oppure può rendersi necessario
un intervento chirurgico nei casi più complessi.
Al momento della dimissione vengono consegnate al Paziente le “Istruzioni e i consigli postpolipectomia” alle quali ci si deve attenere con la massima ATTENZIONE.
Complicanze/mortalità correlate alla procedura
- complicanze minori, quali sensazione di bruciore a livello faringeo o di gonfiore addominale, causato
dalla insufflazione d’aria, che scompaiono in breve tempo.
- complicanze maggiori sono molto rare e possono essere: a) la perforazione di esofago, stomaco e
duodeno, rarissima (0.0004%), è legata a fattori predisponenti insiti nel paziente (per es. stenosi
esofagee di ogni natura, diverticoli duodenali, diverticolo di Zenker); b) complicanze cardiorespiratorie,
di solito legate alla sedazione e/o alla ingestione di materiali refluiti dallo stomaco in trachea, arresto
respiratorio; c) sanguinamento clinicamente significativo da rottura di varici esofagee, biopsie estese e/o
polipectomie endoscopiche.
La mortalità durante l’esecuzione di EGDS è dello 0.006%.
Infine si rammenta che a causa della natura del nostro lavoro (urgenze, chiamate in sala operatoria,
prolungarsi di esami, ecc.) è possibile che un appuntamento subisca un ritardo; ci scusiamo fin d’ora e
chiediamo comprensione da parte dei Pazienti.
Il personale Medico e Paramedico del Servizio di Videoendoscopia Digestiva rimane a disposizione per
ulteriori chiarimenti.
Per qualsiasi informazione, dubbio, chiarimento e/o consigli da voi richiesti, è possibile contattare il
numero di telefono del Servizio di Videoendoscopia Digestiva (039-2810309) o via e-mail
([email protected]).
(foglio esplicativo da allegare al modulo di prenotazione/preparazione che si ritira presso il CUP)