Fonologia GLI ATOMI DEL LINGUAGGIO

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Fonologia GLI ATOMI DEL LINGUAGGIO
Fonologia
GLI ATOMI
DEL LINGUAGGIO
Le unità minime della fonologia
• Nell’ opposizione precedente /s/ ~/z/
contrasto è dato dal valore di sonorità.
Modo e luogo di articolazione sono uguali.
Se guardiamo ad altre opposizioni della
lingua italiana (/s/~ //, /r/ ~/l/, /i/~/u/) di
nuovo troviamo che il contrasto risiede in
unità più piccole del fonema.
Le unità minime della fonologia
(gli atomi del linguaggio)
• Il contrasto risiede in unità più piccole del
fonema
+
• i fonemi tendono a raggrupparsi in classi
rispetto ai fenomeni fonologici
=
• i fonemi hanno una struttura interna
Le unità minime della fonologia
(gli atomi del linguaggio)
• Il fonema non è dunque un’unità
monolitica ma è scomponibile in unità più
piccole. Unità subsegmentali
(fonema=segmento)
• Le unità subsegmentali che veicolano il
contrasto chiamate tratti
Le unità minime della fonologia
• I fonemi si scompongono in fasci di tratti,
sedi di contrasto.
• Veri universali linguistici.
• Jakobson Fant e Halle (1952) tratti binari
definiti su base articolatoria e acustica
• Chomsky e Halle (1968) tratti binari definiti
su base articolatoria
Tratti distintivi
•
•
•
•
•
hanno una base articolatoria ma non sono
pure descrizioni di come è articolato il
suono. Descrivono opposizioni:
Vocalico/consonantico
Sonorante/ostruente
Anteriore/posteriore
Alto/basso
Coronale/dorsale
Tratti distintivi
• Esempio di rappresentazione in tratti delle
vocali Yupik, lingua Eskimo-Aleutina
(Compton e Dresher 2011)
Tratti distintivi
I tratti giocano un doppio ruolo:
• sono i minimi costituenti interni dei
segmenti
• sono il mezzo per definire i processi
fonologici.
Processi fonologici
(es. Metafonia)
• Nell’evoluzione dei dialetti d’Italia dal latino
il tratto [alto] delle vocali finali /i/, /u/ si è
diffuso per assimilazione alla vocale
interna accentata provocando
innalzamento.
• Si sono create alternanze vocaliche che
distinguono il fem. dal masch. o il sing. dal
pl.
Metafonia
S
P
MARCHE
M kurtu kurti
S P
EMILIA ROMAGNA
o:d u:d
F. korta korte
VENETO
to:zo tu:zi
sakk sekk
LOMBARDIA(RURALE)
dent din
to:za to:ze
ABRUZZO
SALENTO
p:t pi:t
kar:so karu:si E IN MOLTI ALTRI DIALETTI
kar:sa kar:se
Metafonia
(Germanic umlaut)
Nella diacronia delle lingue germaniche
occidentali il tratto [anteriore] della vocale
finale /i/ si è propagato alla vocale
accentata provocando un avanzamento
delle vocali posteriori.
Metafonia
(Germanic umlaut)
Proto Germanico
fo:ts
“piede”
fo:tiz
“piedi”
i umlaut
fo:t
fe:ti
Antico inglese
Inglese moderno
fo:t
foot [ft]
fe:t
feet [fi:t]
Le unità minime della fonologia
(gli atomi del linguaggio)
Anche nelle lingue dei segni è possibile
scomporre il gesto in unità più piccole
come i tratti:
• luogo di articolazione
• movimento
• configurazione della mano
Le unità minime della fonologia
secco
brutto
estate
coppie minime distinte dal luogo di articolazione
(Immagine da Klima e Bellugi 1979)
Le unità minime della fonologia
• I fonemi non si susseguono in ordine
casuale
• Si organizzano in gruppi più piccoli con dei
criteri precisi
• Questi gruppi di segmenti si chiamano
sillabe
Le unità minime della fonologia
• La sillaba è un’unità astratta, mentale, di
organizzazione dei segmenti
• Non abbiamo prove fonetiche visibili della
scomposizione in sillabe della stringa
Sillaba
• La scansione sillabica fa parte della
competenza linguistica del parlante nativo
anche non alfabetizzato
– Tradizioni poetiche i cui versi presuppongono
il conto delle sillabe
– Parlato enfatico Fe-de-ri-co!!!
– Alcuni giochi di parole
Sillaba
Altri indizi riguardanti l’esistenza della
sillaba:
• Lapsus linguae
• Morfologia reduplicativa
• Alfabeti sillabici
Sillaba
• Indizi esterni: evoluzione diacronica e
processi fonologici
Evoluzione diacronica
• sillaba chiusa
lat. POR.TA(M) > it. //
lat. TEMPU(S) >
it. /tmpo/
• sillaba aperta
lat. BO.NU(M) > it. /bwno/
lat. VENI(T) >
it. /vjne/
Sillaba
• Il processo di accentazione delle parole nelle
lingue (dove l’accento non sia lessicale)
presuppone il conto delle sillabe:
francese: accento sull’ultima sillaba
ceco: accento sulla prima sillaba
polacco: accento sulla penultima sillaba
latino: accento sulla penultima se pesante o
sull’antepenultima se la penultima è leggera
Sillaba
• La sillaba è organizzata gerarchicamente
intorno a un nucleo vocalico (che in alcune
lingue può essere anche sonantico: liquido
o nasale). Il nucleo è l’unico elemento
obbligatorio a-la
Sillaba
Nuclei sillabici costituiti da sonanti:
Sloveno Trst (Trieste)
Croato krk (Isola di Veglia)
Inglese (parlato) rhythm [ɹɪðm]
Sillaba
• il nucleo è parte di un costituente subsillabico
(rima) nel quale può essere presente
opzionalmente una consonante (coda)
• in tal caso la rima si dice ramificante e la
sillaba pesante
it. ‘pon-te
lat. li-’ber-tas vs. li-be-ro
‘re-fi-cit vs re-fe:cit
Sillabe
• Anche rime contenenti vocali lunghe (dove
è il nucleo che ramifica) rendono le sillabe
pesanti:
Lat. mo-’ne:-re
Prove a favore del costituente rima
• rime poetiche
Prove a favore del costituente rima
Pesantezza della sillaba e accento
posizionato in base ad essa
(Latino, Arabo Palestinese…)
Prove a favore del costituente rima
• Allungamento di compenso
Old English fi:f (M.E. five) vs German fünf
Sillaba
• Opzionalmente il nucleo è preceduto da
una singola consonante o un gruppo
consonantico che formano un costituente
chiamato attacco
ma-no, tre-no
Prove dell’attacco come costituente
• Reduplicazione CV
Sanscrito
base
reduplicante
prath ‘spalmare’ pa-pratha
svaé ‘abbracciare’ sa-svaéa
Sillaba
sillabe CV
– Presenti in tutte le lingue (in alcune come
unico tipo sillabico)
– Sono le prime ad essere acquisite
– Il parlato afasico tende alla riduzione di sillabe
più complesse a sillabe CV
Sillabe non marcate, universali
Sillaba
Altre sillabe più complesse: V, (C)VC, CCV,
Scala di implicazione: se (C)VC allora CCV
Alcune lingue hanno (C)VC e non CCV
(ungherese, wolof)
ma non esistono lingue che hanno CCV e
non (C)VC
Fonotassi
Il parlante nativo ha una conoscenza implicita delle
sequenze di suoni ammesse dalla propria lingua
Riconosce parole possibili da parole impossibili
Ho comprato un brinto.
Risposta probabile: Cos’è un brinto?
Ho comprato un rbitno.
Risposta probabile: Cos’hai detto?
Bibliografia
• Baudouin de Courtenay J. 1895 [1972], Versuch einer
Theorie phonetischer Alternationen. Ein Kapitel aus der
Psychophonetic, trad. inglese in E.Stankiewicz (a cura
di), A Baudouin de Courtenay Anthology, Indiana
University Press 1972, pp.144-212.
• Bloomfield L. 1933 [1974], Il linguaggio, Il Saggiatore,
Milano.
• Chomsky N. e M. Halle 1968, The sound pattern of
English, Harper & Row, New York
• Compton, Richard and B. Elan Dresher. 2011.
Palatalization and 'Strong' i across Inuit Dialects.
Canadian Journal of Linguistics/Revue canadienne de
linguistique 56 (2),
Bibliografia
• Hjelmslev, L. Omkring sprogteoriens grundlaeggelse,
1943; Copenhagen: Akademisk forlag, 1976 , Trad.
italiana I fondamenti della teoria del linguaggio,
introduzione di Giulio C. Lepschy, Torino: Einaudi, 1968
• Klima, E. S. e U. Bellugi. 1979. The Signs of Language.
Cambridge: Harward University Press
• Jakobson, R. G. Fant, G. and M. Halle, 1952
Preliminaries to Speech Analysis. Cambridge: MIT
Press.
• Nespor, M: e L. Bafile. 2008. I suoni del linguaggio.
Bologna: Il Mulino
Bibliografia
• Sapir, E. 1921 Language: an Introduction to the
Study of Speech, trad. Il linguaggio. Introduzione
alla linguistica, a cura di Paolo Valesio, Torino:
Einaudi, 1969
• Sapir. E. 1933, La réalité psychologique des
phonèmes, in Journal de Psychologie normal et
pathologique 30: 247-265, traduzione italiana
‘La realtà psicologica dei fonemi’, in AA.VV. Il
linguaggio, Dedalo libri, Bari, 1976: 285-306.
Trubeckoj N. 1939 [1971], Fondamenti di
fonologia (a cura di G. Mazzuoli Porru), Einaudi,
Torino.
Spettrogrammi presi da
http://home.cc.umanitoba.ca/%7Erobh/howto.ht
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