I racconti
Transcript
I racconti
“Racconti un'ora al buio” 9 storie scritte dagli alunni della IE dell'Isis Valceresio di Bisuschio (VA). Un'ora al buio 1 Cosa si potrebbe fare in un'ora completamente al buio? Questa è una domanda comune a cui tutti potrebbero rispondere e formulare varie ipotesi... Stando un'ora al buio io farei diverse cose, ma sempre partendo dal presupposto che il luogo senza luce sia il posto dove abito. Oltre che ad essere una nuova esperienza costruttiva è anche importante per il nostro pianeta, perché se tutto il mondo risparmiasse energia elettrica per un'ora sarebbe risparmiata un'infinità di energia che ritornerebbe utile in altri momenti. Senza luce verrebbero riscoperte le stelle, la luna e tutte le bellezze del cielo che esso presenta. Si potrebbe trascorrere tempo parlando con un familiare o un amico, anche se la più facile delle scelte sarebbe quella di dormire, oppure una delle mie intenzioni sarebbe quella di cenare, anche essendo sprovvisti di luce, si potrebbe fare a lume di candela. Potrei anche ascoltare un po’ di musica con l'ipod visto che per funzionare ha soltanto bisogno di essere caricato una volta a settimana e se si dispone di un “notebook” o “netbook” e soprattutto con la batteria funzionante si potrebbe passare un po' di tempo al pc ma senza usare internet perché il modem wireless funziona solo con l'energia elettrica. Se questo momento fosse di sera, potrei uscire a fare una passeggiata in compagnia di amici oppure anche da solo per ripensare a tutta la mia vita e ai pensieri che mi passano per la testa in quell'istante. Penso che anche senza luce si potrebbe vivere, magari si potrebbe essere più contenti nello svolgimento di tutte le azioni quotidiane e prendere la vita con più filosofia senza tutti gli stress. Un'ora al buio è un momento particolare perché si inizia a mettere in moto il cervello e si rilassa il proprio corpo. Questo momento l'ho passato qualche anno fa, quando c'è stato un “blackout” in tutta Italia e ho passato questi momenti, ma essendo piccolo non avrei mai fatto tutte le cose che potrei fare adesso in un altro momento del genere che potrebbe sempre ripresentarsi, ma secondo me sarebbe molto importante che si presentasse frequentemente per far capire a tutti la sua importanza. Un'ora al buio 2 Era un giorno come tutti gli altri io ero fuori con degli amici a mangiare il gelato, e a divertirci al parchetto come ogni giorno, più o meno, facevamo. Oggi però, più delle altre volte ci siamo messi a parlare dei problemi e dei pensieri che qualche volta ci colpivano. Luca era preoccupato per la scuola perché non riusciva più a concentrarsi come all'inizio dell'anno, e poi aveva alcuni problemi con dei compagni di classe perché continuavano a parlare e lui faceva fatica a seguire le lezioni, anche se poi in fondo era anche il professore che non spiegava per niente. Erica invece si era appena lasciata con il suo ragazzo ed era molto triste però era meglio così per lei perché quando stavano assieme continuavano a litigare e stava peggio di come stava prima e ha anche trascurato un poco i suoi amici. Francesca aveva litigato pesantemente con i suoi genitori perché non voleva partire per le vacanze di Pasqua dato che voleva stare un po’ con noi perché molte rimaneva a casa a studiare. Andrea invece provava qualcosa per una ragazza, non voleva dirci chi, però non sapeva come fare perché con lei stava veramente bene i giorni in cui stavano assieme, ma non è mai riuscito a dirle niente di tutto quello che provava. E infine io, avevo tantissimi pensieri per la testa, avevo problemi un po’ con tutta la mia vita, il mio primo pensiero era il mio Best con lui avevo discusso tante volte ma mai come questa volta avevamo litigato pesantemente e beh ci sto ancora male perché è tanto importante per me volevo uscirci per parlare ma non ho ancora avuto un occasione, ma so che prima o poi sarebbe arrivata. Si stava facendo sera, allora, decidemmo di avviarci verso casa, ad un certo punto passammo davanti a una casa, del Signor Rossi, che aveva il televisore ad altissimo volume, sentimmo che quella sera eravamo tutti invitati a passare un ora al buio, allora decidemmo di ritrovarci tutti a casa mia a raccontarci storie di paura o a fare una partitina a carte. Era da tanto che non passavano una serata assieme e quella era la migliore. Entrata in casa cercai più candele possibile e le misi in tutti i punti della mia stanza. Dopo mangiato verso le 21.00 arrivarono tutti i miei amici e anche se dovevamo passare solo un ora, abbiamo passato tutta la sera a raccontarci storie, a mangiare patatine e cioccolatini, a parlare e a giocare a carte. È stata proprio una bella serata sono stata davvero bene assieme a loro e dopo che se ne erano andati ho guardato fuori dalla finestra e ho visto un favoloso cielo stellato che non vedevo da molto tempo. Un'ora al buio 3 Blu. Che colore tetro. Scuro. Cupo. Sono sempre stata terrorizzata dal buio. Credevo che la notte non mi avrebbe fatto riflettere cosi a lungo. Cosi intensamente. Anche se ora sono cresciuta mi piace addormentarmi con la luce accesa. Se no non mi sento sicura. Ieri, era tardi, precisamente erano le 22:00. Le stelle mi guardavano. Faceva freddo, il vento soffiava forte, creando un rumore fastidioso. Lugubre. Io ero là con la mia lucina accesa, la mia migliore amica. Io come al solito stavo scrivendo il mio diario, ero confusa. Troppe cose erano accadute in così poco tempo. Tutta la mia vita girava su di lui. Io c'ero. Ma lui non mi vedeva, io lo sentivo, ma lui non udiva la mia voce dire ti amo. Mi misi a pensare, mi avvicinai alla finestra, e con molta mestichezza mi coricai sulla mensola, con un buon caffè caldo in mano. Avevo freddo. Ma mancava la voglia di alzarmi e prendere la coperta. Vi fu una folata di vento. Che per magia aprì la finestra. Mi dovetti alzare a chiuderla. Ci volle un secondo. Ed ecco che tutto si fece buio. Dalla finestra si vedeva la città spenta. Sottomessa da un cielo indaco. Per fortuna avevo il mio cellulare in tasca, che mi avrebbe aiutato a fare più luce. Mi alzai cautamente. Non trovavo nessuna candela. Avevo paura. Il buio mi terrorizzava, mi faceva diventare matta. Quando trovai la coperta. Era sul divano. Tutta stropicciata, era ancora calda. Mi misi sul divano rannicchiata nella speranza che la luce tornasse. Che stupida! Non avevo nessuna torcia con me. Volevo addormentarmi, ma il mal di testa mi tormentava, nella mia testa giacevano mille pensieri. Non sapevo come passare il tempo. Avevo paura arrivare alla porta. Se no sarei uscita volentieri. Il telefono era staccato. Credo si trattasse di un blackout. Avevo la pelle d'oca. Mi ero rannicchiata sul divano. L'unica cosa che mi veniva in mente, era lui. L'unico mio pensiero. La mia ragione di vita. Anche in questa occasione continuavo a pensare a lui. Il suo viso, la sua voce, il suo corpo. Mi aveva fulminato. Erano passati solamente 10 minuti da quando la mia amica si spense. Cominciavo a sudare. Avevo caldo, stranamente. La mia mente era libera. Ero rilassata. Mi legai i capelli con l'elastico che mi regalò mia madre. Deprimente. Era tutto buio. Ogni cosa era nera. Tutto mi ricordava la mia vita. Nera. Nascosta. Mi venne un lampo. Era destino. Non avevo nessun dubbio. Il destino era segnato da quel maledettissimo blackout. La mia vita era un buco nero. Era vuota, non era completa. Mi mancavano un sacco di cose. Il mio lavoro era deprimente. Vivevo in un appartamento pidocchioso. E la mia vita amorosa. Non parliamone. Continuavo a riflettere su queste cose. Non pensavo che il buio. Ovvero la mia più grande paura, mi avesse aperto gli occhi. Mi venne da sorridere. La situazione si era capovolta. Il buio. Era diventato mio amico. Vidi ad un tratto una candela. Era proprio sul tavolino, vicino a dei fiammiferi. Nuovi nuovi. Era meglio aspettare. Mi piaceva quel momento. Mi piaceva il buio. Cominciavo a d affezionarmi. Chiusi gli occhi. Ormai sapevo che dovevo migliorare la mia vita. Dovevo renderla più completa di come fosse adesso. Tutto d'un lampo mi risvegliai. Subito guardai l'ora. L'orologio era fermo. Si era fermato alle 23:00 precise. Mi sembrava strano. Pensavo che fosse un sogno. Ma ciò che contava è che finalmente avevo visto la luce. Era la luce del sole che si rifletteva sulle persiane, mi aveva aperto gli occhi. Bhè tanto vale chiuderle e rintanarmi insieme al mio amico: IL BUIO. Un'ora al buio 4 Ero lì, seduta su quel prato enorme, a pensare, pensare a tutto quello che mi stava succedendo. Lacrime piene di dolore scendevano sul mio volto, mentre immagini di ricordi scorrevano nella mia mente. Mi alzai e feci una lunga passeggiata per tutto il parco, quando ad un certo punto sentì una voce pronunciare il mio nome. Camminai facendomi trasportare da quella voce, non sapendo neanche dove stavo andando, quando mi trovai in quel posto, dove mi aveva portato lei, la persona più importante della mia vita, che purtroppo mi aveva lasciato, se n'era andata senza neanche salutarmi... quella persona era mia zia. Andai dietro un albero a guardare il cielo, guardare quelle stelle e immaginare che lei era lì, sempre con me, quando ad un tratto la luce del lampione si spense. Faceva freddo e la tensione aumentava, continuai a sentire quella voce e una cosa straordinaria apparve davanti ai miei occhi. Non ci credevo, era lei, scoppiai in lacrime e dopo essermi strofinata gli occhi non la vidi più, era sparita. Era già passata un'ora, e mi ricordai che avevo appuntamento con il mio ragazzo. Cominciai a camminare verso casa quando vidi lui arrivare verso di me, io gli corsi incontro piangendo. Arrivammo a casa e gli spiegai tutto quello che mi era successo, lui sbalordito mi abbracciò consolandomi, dicendomi che era una cosa fantastica. Lo guardai negli occhi dicendogli che l'unica cosa che mi era rimasta bene in mente erano quelle sue parole: “TI VOGLIO BENE” . Mi portò fuori a mangiare e mi fece trovare 15 rose rosse, stupende! Quell'ora fu indimenticabile ma nello stesso tempo molto strana ma fui molto felice di quello che mi era successo. In quell'ora ho capito una cosa, che lei rimarrà per sempre dentro di me e non mi abbandonerà MAI! Un'ora al buio 5 Sera di Sant’Antonio il cielo era limpido io non volevo perdermi quel fantastico spettacolo già dal pomeriggio avevo posizionato la sdraio sul balcone non vedevo l'ora sopratutto perché mi piace guardare le stelle mi faceva ragionare su molte cose anche se pensate che noi adolescenti facciamo tutto di istinto e non ragioniamo vi sbagliate, abbiamo un cervello l'unica cosa che funziona in modo diverso dal vostro noi non vogliamo trovare un ragazzo che probabilmente sia padre dei nostri figli per noi oggi è importante divertirsi. Vabbé torniamo sul mio balcone sono lì che chiacchiero con le mie amiche in attesa della aspettata stella cadente i desideri erano tanti ma qualcosa bloccò la mia fantasia. Passò la polizia con la sirena al massimo e subito dopo fu seguita dalla polizia carceraria e dall'ambulanza e mi venne un pensiero: “Noi viviamo nella luce più totale soprattutto in una grande metropoli come Milano?”. Tutto va bene, la grande città non è solo centri commerciali di dimensioni esagerati con tutte le marche più trendy che esistono sul mercato che al bar ti trattano con cocktail buonissimi ma che ti risucchiano il portafoglio giorno dopo giorno e quelle persone disgustose con i cagnolini vestiti ogni giorno diversi ma dietro tutto questo?. La gente che lavora in nero le persone che ogni giorno vengono maltrattate e devono essere invisibili e intanto si devono spaccare la schiena per pulire i nostri lussuosi pavimenti e alla sera devono ritornare a casa (insomma quello che riescono a trovare) nutrire i propri figli e spezzate dal lavoro pulire e far tutti i lavori domestici. Oppure tutta quella gente che nei vicoli meglio non dire cosa fa… Torniamo sulla mia terrazza tutte sotto le coperte che aspettavamo il fatidico momento ognuno aveva i propri desideri. Che quel ragazzo si interessasse di lei, di riuscire a chiarire quel problema che si è formato in classe, risolvere il problema con i suoi genitori e io? Io volevo che la mia storia non finisse mai ma adesso dopo tutti i pensieri che mi erano venuti? Ho cambiato nettamente idea , la mia storia alla fine può aspettare forse c’è qualcosa di più importante che le solite cotte adolescenziali… Un'ora al buio 6 Oggi è il 3 Marzo e come ogni anno tutto il mondo verso le 10:00 di sera deve spegnere ogni aggeggio che faccia luce per un'ora. Cosa si potrebbe fare per un'ora al buio? Alberto non sapeva cosa fare, non voleva restare a casa perché si annoiava troppo. Dato che non c'era luce Alberto scappò di casa senza problemi. Andò a chiamare molti amici la prima è una ragazza di 18 anni di nome Valentina per la quale Alberto aveva una cotta non tanto segreta poi andò a chiamare un bullo di nome Cristian lui invece aveva 15 anni ma era più forte del normale e tutti i ragazzi avevano paura di lui. Poi andò a chiamare un ragazzo alto ma esile di nome Fabio. Lui era di famiglia ricca ogni cosa che voleva entro due giorni l'otteneva ma per oggi non fu accontentato perché voleva molta luce. Infine andò a chiamare i tre gemelli diversi il primo era alto fisico giusto capelli ricci e si chiamava Gianfry poi gli altri 2 erano bassi uno continuava muoversi come se stava per prendere una supposta di 100 metri ma invece stava ballando e questo ragazzo si chiama Marco. Poi l'ultimo ragazzo era un mago del pallone si chiamava Micheal. Tutti insieme volevano scoprire il mistero: si parlava tanto da generazioni che ogni 3 Marzo quando tutto si spegne si parla di un grosso lupo mannaro. Si inoltrarono nella foresta Amica ma senza luce era tutt'altro che amica. Entrarono e subito Alberto stava già scappando dalla foresta. Mentre il gruppo stava camminando si sentono dei rumori e subito Valentina viene graffiata al cuore da qualcosa e muore Alberto stava piangendo perché non è riuscito a prendere il suo numero. Il gruppo doveva sbrigarsi mancava mezz'ora e si sentì un ululato subito Cristian andò verso il rumore e subito anche lui viene graffiato ma non ucciso. Erano rimasti i 3 fratelli che si distinsero perché avevano visto qualcosa muoversi andarono verso il presunto uomo ma invece era un lupo!!!!.I tre fratelli erano preparati avevano portato il fucile e subito ammazzarono il lupo ma Gianfry venne morso. I tre fratelli guardarono attentamente il lupo era Cristian!. I tre fratelli spaventati stavano correndo verso la città ma nel tragitto videro Alberto e Fabio morti azzannati. I tre fratelli se ne andarono e ritornarono alla città. Passarono molti anni Gianfry si sposò ed ebbe 5 figli ma Gianfry era stato graffiato dal lupo e attaccò la malattia ai figli venne il 3 Marzo e Gianfry e i suoi si trasformarono.... Un'ora Un'ora al buio 7 Era un giorno ventoso e un temporale si stava abbattendo sul mio paese quando all'improvviso la luce andò via... mio fratello all'improvviso si strinse a me e mi disse: “ stammi vicino che ho molta paura”. Mia mamma cercò delle candele...Ma niente non ne avevamo in casa allora provammo ad accendere una pila....Ma essa si “ribellò” a noi siccome dopo dieci minuti che era accesa si spense lentamente lasciandoci completamente al buio. Allora decidemmo di uscire perché aveva smesso di piovere... io presi due sedie e mio padre altre tre e ci mettemmo fuori a osservare le poche stelle che si vedevano. Quel momento fu molto bello mio papà che rallegrava la serata con i suoi scherzi mio fratello si addormentò sulle gambe di mia mamma. Durante quella fredda sera io e i miei genitori parlammo di molte cose: della scuola del calcio e di quello che sarei voluto diventare... All'improvviso arrivò una chiamata sul cellulare di mia mamma era mia zia e diceva che era caduto un albero su un cavo dell'alta tensione e aveva fatto saltare la corrente in tutto il paese.....ormai era mezz'ora che eravamo al buio e non sapevamo più cosa fare... Allora rientrammo in casa incominciammo a giocare più o meno a mosca cieca anche se era quasi impossibile... allora io e i miei genitori decidemmo di uscire di nuovo le nuvole si erano dissolte la luna illuminava questa sera.... mia mamma svegliò mio fratello che dormiva sul divano che disse:” ho sognato una cosa strana, ho sognato una scintilla che veniva e riaccendeva la luce”. Io dissi che bel sogno....dopo un'ora completamente al buio la luce improvvisamente tornò... io non fui così felice perché avrei voluto che quell'ora così magica fosse andata avanti per molto altro tempo... Alla fine di quella serata una cosa mi rimase impressa: la luce di quel piccolo astro di nome Luna che illuminò quella magica sera.... Un'ora al buio 8 Un'ora al buio... l'ora più bella della mia vita: indimenticabile. Era un giovedì mattina, terza ora scolastica, ora di storia. Il prof stava facendo un ripasso con gli alunni che non erano riusciti ad avere la sufficienza nel primo quadrimestre e io, essendo abbastanza brava nella materia, mi stavo annoiando. Gentilmente chiesi al prof se potevo andare in bagno, con l'intenzione invece di andare a fare un giro per la scuola oppure incontrarmi con qualche amica di un altra classe. In tutto l'anno non avevo visto una giornata con un tempo peggiore: il cielo era talmente scuro che pareva essere già le 7 di sera in una giornata di fine dicembre. Nelle aule si vedeva solo se si accendevano tutte le luci, ma i corridoi non erano molto illuminati. Uscii dalla classe e mi diressi al piano superiore perché dovevo parlare con una mia amica e l'incontro doveva essere in bagno. Aprii la porta e per due minuti l'aspettai, ma non arrivò nessuno.. Mi preoccupai perché avevo davvero bisogno di parlare, di sfogarmi, dopo quello che era successo ieri pomeriggio. Ad un certo punto sentii qualcuno entrare, ma si diresse al bagno dei ragazzi; mi imposi di aspettare massimo ancora cinque minuti e se la mia amica non fosse arrivata me ne sarei tornata in classe. I minuti passarono e di lei nemmeno l'ombra; mi diressi alla porta quando ad un tratto sentii una lieve scossa: all'inizio pensai che ero stata io a tremare essendo a stomaco vuoto da ore, poi però ne sentii un altra più forte, molto più forte e solo allora capii che poteva trattarsi di una cosa soltanto: un terremoto. Ero nel panico e non sapevo cosa fare. Le scosse continuavano e impaurita mi sono appiattita contro il muro di fronte alla porta con gli occhi chiusi. Poi sentii un botto, come qualcuno che entrava di colpo e sbatteva la porta. Aprii piano gli occhi e lo vidi: era lui, quel lui che mi aveva fatto passare le pene dell'inferno il giorno prima. Non ci potevo credere, mi sembrò un brutto incubo, ma allo stesso tempo anche un sogno. Ci fissammo per pochi secondi ma a me sono parvero secoli. Poi ad un tratto la luce se ne andò. Rimanemmo al buio. Lui si girò e invano cercò di aprire la porta, ma dall'altra parte c'era qualcosa che impediva l'apertura. Tirò un forte calcio ma non servì a niente. La porta non voleva aprirsi. Io iniziai a piangere. Non potevo stare chiusa nella stessa stanza con lui: era un incubo troppo grande. Mi sedetti per terra stringendo a me le ginocchia e appoggiando la testa su di essa per nascondere le lacrime. Mi sentivo una grande stupida ma non volevo darlo a vedere. Lui si girò e si mise a maneggiare con il telefonino ma non essendoci campo non servì a nulla. Poi finalmente si decise a parlare. “Ciao.. ero nell'altro bagno e.. ho sentito una scossa.. stavo per uscire poi ho visto un ombra qui... e ho pensato che ci fosse qualcuno.. sono entrato.. e poi..” “E poi hai visto che ero io e hai cercato di andartene ma la porta di è bloccata... lo so come è andata la storia visto che qua ci sono anche io!” Non so da dove era arrivata, ma la rabbia mi stava assalendo. Avevo alzato la testa e lo fissavo intensamente negli occhi. “Si lo so che ci sei anche tu.. senti lo so che sei arrabbiata nera con me.. mi dispiace sul serio! Ma al cuore non si comanda, io penso ancora alla mia ex.. e non riesco a dimenticarla.. poi...” “Poi niente.. non ti sembra di avermi già preso in giro abbastanza? Eh? Lo so che la storia della tua ex è tutta una falsa! Ammettilo, io stavo perdendo la faccia nella scuola, tutti erano contro di me, ho ricevuto minacce, tante ragazze vogliono menarmi e questa situazione ti stava scomoda! Non sono nata ieri, lo so perché mi hai mollata! E io non riesco a capire!” “Cosa c'è da capire? Io per adesso so solo che voglio evitare situazioni del cavolo... io non ti merito, non voglio prenderti in giro, non voglio illuderti in futuro, non voglio farti del male, non merito una ragazza come te...” “Ma cosa stai dicendo? Non posso guardarti in faccia mentre lo dici perché non c'è la luce ma so che stai mentendo! Io non ti ho chiesto niente, stavo bene con te e tu stavi bene con me, e ora non puoi dirmi che non vuoi illudermi perché ormai è tardi.. mi hai promesso tanto, mi hai detto che avremmo avuto tempo, che volevi una storia seria e ora? E quello che mi hai detto ieri?” “Quello che ti ho detto ieri.. so cosa ti ho detto ieri... mi dispiace sul serio..” “Mi dici come faccio a crederti? Mi hai già preso in giro una volta.. come faccio a fidarmi? Ti prego, almeno ammetti che ho ragione sul fatto che mi hai lasciata solo perché si era creata questa situazione di conflitto.. poi tu non centravi niente.. tutti erano arrabbiati con me, e la situazione si sarebbe risolta, in massimo due giorni. Ma tu non hai avuto pazienza. Dopo tutto quello che mi hai detto!” “Io so cosa ti ho detto, ed era vero... ma ora sono confuso.. io per ora voglio evitare queste situazioni...” “Tu continui a ripetere per ora.. significa che dopo che si sarà sistemato tutto ci ripenserai?” Avevo davvero messo da parte l'orgoglio.. non mi era mai capitato.. ma lui era diverso, non potevo lasciare perdere... glielo chiesi cercandolo con gli occhi, ma essendo completamente buio non so cosa stavo guardando realmente. L'unica cosa positiva era che non vedeva che avevo tutte le guance rigate dalle lacrime. Lui ci pensò su e alla fine disse: “ senti.. io ora non posso assicurarti niente, so solo che tu sei stata diversa dalle altre, questo non posso dimenticarlo.. ma forse per ora.. non so.. ammetto che la mia ex non centra niente.. io ti ho lasciato per il tuo bene.. e mi dispiace se alla fine sono stato un po’ brusco... ma se uscire con me ti creava così tanti problemi... volevano addirittura picchiarti! Ho avuto paura per te.. mi dispiace..” In quel momento lo sentii davvero sincero.. io scoppiai di nuovo in lacrime silenziose: “ ora so la verità e ne sono contenta... ma dovevi dirmelo subito così io avrei potuto capire.. a me non interessano le minacce.. tu sei il primo che mi diceva di non dare ascolto agli altri... sul serio.. non lasciarmi per questo... se tu sei con me ho la forza per andare avanti, per continuare.. per affrontare gli altri... oggi senza te è stato un incubo... ti prometto.. starò fuori dai casini...ma ti prego.. ripensaci.. non lasciar...” Non riuscii a finire la frase perché le lacrime presero il sopravvento. Lui mi cercò, trovò la mia mano e me la strinse: “ va bene tata.. dimentichiamo quello che è successo.. mi dispiace se sono stato un codardo.. ma ora cambierò ma ti prego non piangere più.. mi sento malissimo.. ti prego.. perdonami...” non feci in tempo a rispondere che sentii le sue labbra sulle mie. Un incubo si era trasformato in un sogno.. il mio sogno... e nessuno me lo avrebbe più distrutto.. eravamo di nuovo uniti...entrambi scoppiammo a ridere per la felicità e di colpo una luce ci abbagliò; la porta era stata aperta. Dietro c'erano dei pompieri e tantissimi alunni. Io e lui ci alzammo e mano nella mano tornammo alla realtà... dopo tanto sorridevo di nuovo... e poi vidi il mio cupido.. mi guardò, mi sorrise e mi disse: “ Bé cupido fa sempre il suo dovere.. a volte creo coppie che poi il destino distrugge... voi siete giovani ma avete qualcosa che vi lega...nella vita troverete ancora tanti ostacoli ma ora non pensateci.. vivete al meglio il presente perché vale la pena di essere vissuto!” Dopo queste parole lui mi guardò e mi diede il bacio più bello che avessi mai ricevuto.. toccai il cielo con un dito. Un'ora al buio.. l'ora più bella, più paurosa, più triste della mia vita... ma che mi ha portato una felicità immensa... e resterà sempre nel mio cuore... Un'ora al buio 9 Oggi é venerdì 17 e sulla Terra c'è stato un blackout out. Franco si trova a una festa con dei suoi amici e anche li è saltata la luce. Allora la festa si trasferisce in giardino sotto il cielo stellato Franco e i suoi amici si stanno divertendo un mondo, Maria ,un'amica di Franco, propone un gioco:” Rientriamo in casa perchè mi è venuto in mente un gioco! Entriamo e cerchiamo persone con cui parlare dei nostri segreti”. Tutti rientrarono e iniziarono a parlare con delle persone senza sapere chi fossero. Maria stava parlando con un ragazzo e gli svelò il ragazzo che le piaceva si chiamava Alberto, però lei non sapeva che parlava proprio con lui. Anche Franco parlava con un amica e gli disse che per lui Maria era molto carina. Questa ragazza corse subito a dirlo a Maria. A Maria piaceva anche Franco, e non sapeva chi scegliere. Alberto aveva scoperto tutto e iniziò a provarci con la ragazza, ma poi quando stava arrivando Franco, Alberto stava andando a ballare con un'altra amica suo amica, Valentina. Maria lo scoprì e allora si fidanzò con Franco. Subito dopo la luce si riaccese e Alberto scoprì di aver baciato la ragazza più brutta della scuola. Gli alunni della IE dell'Isis Valceresio di Bisuschio (VA).