E noi? “Il Trentino non ci vuole”
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E noi? “Il Trentino non ci vuole”
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni pag.10 www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 376 - ANNO XIV - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 7 LUGLIO 2012 Sappada e Cinto Caomaggiore al Friuli E noi? “Il Trentino non ci vuole” Il sindaco Gios: “Asiago e l’Altopiano finirebbero per offuscare molte delle località turistiche trentine che non riuscirebbero certo a reggere il confronto” IN ALLEGATO GRATUITO L’INSERTO CON GLI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE GALLIO FA CANTARE I CAMPIONI DELLO SCI ARTIGIANI L’Asiaghese Agostino Bonomo è stato rieletto presidente provinciale Per gli ospiti speciali una grande festa all’Auditorium Pagina 10 Il ministro Cancellieri ad Asiago Grafica Altopiano Pagina 5 Il ministro degli interni Annamaria Cancellieri ospite Pagina d’eccezione del Golf3Club di Asiago e della presidente Irene Gemmo, approfittando della sua visita ufficiale in Veneto. Il titolare del Viminale, al suo arrivo sabato 23 giugno, è stata anche accolta nel Munici- pio di Asiago dal vice sindaco Roberto Rigoni, dal presidente del consiglio comunale di Asiago Augusto Brugnaro e dal presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo. Ad attenderla nella sala dei quadri anche il Coro Asiago, in piena festa per i suoi ses- sant’anni, che le ha dedicato tre canzoni tra cui, richiesta dallo stesso ministro, Signore delle cime. Annamaria Cancellieri conosce già molto bene l’Altopiano dal tempo in cui era Prefetto a Vicenza. Ricordando quei tempi, ha anche raccontato simpaticamente alcuni aneddoti sottolineando la sua grande amicizia con l’indimenticato Benito Vitulo (Baffo), ex giornalista e noto ristoratore a Cesuna, e quella, che tuttora dura, con il regista Ermanno Olmi. All’invito in Municipio, non previsto, bensì improvvisato su iniziativa del vice sindaco Roberto Rigoni, ha risposto con grande disponibilità e affabilità. Il ministro ha anche seguito interessata la breve visita alle sale 21 muniPagina cipali. I SAPORI DELLA TRADIZIONE Recuperanti Con il patentino la ricerca di materiale bellico è consentita anche in Veneto Torna il prestigioso “Premio Asiago” Domenica 15 luglio, alle 11, nella fastosa cornice della Sala dei Quadri del Municipio di Asiago, si terrà la cerimonia di premiazione dei francobolli vincitori del prestigioso “Premio Asiago”. Come tradizione, a ritirare il riconoscimento saranno i rappresentanti diplomatici o i dirigenti postali degli Stati vincitori, quindi delegazioni sempre di prestigio e di alto livello come si addice ad una manifestazione posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La giuria si è riunita a fine maggio ed ha già decretato i vincitori. La compagine giudicante, che da anni svolge l’impegnativo ma piacevole compito di selezionare e giudicare i francobolli emessi ogni anno da oltre un centinaio di amministrazioni postali emittenti del mondo , è composta da Lorenzo Pellizzari, già presidente dell’Accademia Olimpica vicentina; dal regista Ermanno Olmi, dal grafico pubblicitario specializzato in francobolli Franco Filanci, dal giornalista Gian Antonio Stella e da Maurizio Stella presidente del Circolo Filatelico “Sette Comuni”, che svolge funzioni di segretario. Asiago Hockey A.A.A. nuovi soci cercansi serve un capitale di 200 mila euro Pagina 24 Pagina 10 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 2 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 3 Parere favorevole della Regione per il trasferimento di Sappada e Cinto Caomaggiore al Friuli E il passaggio dell’Altopiano al Trentino resta utopia Andrea Gios: “E’ Trento che non ci vuole. Potendo godere delle stesse risorse, Asiago e l’Altopiano finirebbero per offuscare molte delle località turistiche trentine che non riuscirebbero certo a reggere il confronto” Clamoroso! La Regione Veneto ha dato parere positivo al trasferimento amministrativo del Comune bellunese di Sappada e del veneziano Cinto Caomaggiore alla Regione Friuli, recependo così, di fatto, le istanze referendarie dei due comuni che, rispettivamente nel 2008 e nel 2006, avevano con referendum popolare chiesto il cambio di confine. Un cammino interotto perché la Presidenza della Repubblica ha chiesto parere, non vincolante ma consultivo, alle due Regioni interessate dal provvedimento, ovvero al Veneto e al Friuli. E fino ad ora il Veneto aveva sempre rimandato l’esprimersi in merito bloccando il proseguo della procedura. Fino ad ora; con il parere espresso dal consiglio veneto di fatto si dà il via alla conclusione della strada intrapresa che, a ragion di logica, porterà al trasferimento dei due comuni veneti nell’autonomia fiscale friulana. “E l’Altopiano?” si chiede il coordinatore dei referendari altopianesi Francesco Rodeghiero. Nel maggio 2007 gli 8 Comuni altopianesi andarono al voto in un referendum costituzionale per chiedere l’annessione del territorio altopianese alla provincia autonoma di Trento. Un re- ferendum conclusosi con esito bulgaro; il 94,06% dei votanti (13.183 elettori su 20.880 aventi diritto) hanno espresso parere favorevole al passaggio confinario. “I primi responsabili della situazione di stallo dell’Altopiano sono gli stessi sindaci che non hanno mai sollecitato con delle deliberazioni comunali la Regione Veneto ad esprimersi; unici due Comuni che hanno colto la nostra istanza sono stati Enego e Rotzo seguiti dalla Provincia di Vicenza – accusa Rodeghiero – Il colpevole silenzio degli altri Comuni, che evidentemente la Regione ha interpretato come poco interesse alla cosa, è segno di sconsideratezza nei confronti dei loro stessi cittadini che invece chiesero a gran voce il passaggio confinario”. La spiegazione del cambio di rotta regionale l’ha data il governatore Luca Zaia che, con il pronunciamento regionale, vuole mettere Roma con le spalle al muro ed occuparsi del problema delle province a statuto speciale. Problema che il sindaco di Asiago da tempo continua a puntualizzare, tanto più dopo la bocciatura da parte dell’ODI del progetto di rilancio sciistico dell’Altopiano presentato dal capoluogo altopianese. “Rodeghiero evidentemen- te non si ricorda che, proprio all’indomani dell’esito referendario, tutti i sindaci ed il presidente della Comunità Montana hanno sottoscritto un’istanza trasmessa ufficialmente al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere ed al Presidente del Consiglio dei Ministri chiedendo risposte concrete alla volontà espressa democraticamente dagli altopianesi - ribatte il sindaco di Asiago Andrea Gios – Pochi giorni dopo l’invio dell’istanza mi sono recato personalmente a Roma ed ho incontrato alcuni rappresentanti politici di Camera e Senato per sostenere il nostro diritto ad una pronta ed immediata risposta. Altri solleciti sarebbero stati inopportuni perché il compito istituzionale dei Comuni era quello di dare la possibilità ai cittadini di esprimersi con il referendum e non certo di mettersi in conflitto con le istituzioni superiori”. “Per quanto riguarda il passaggio confinario ci sono ben due pronunciamenti, sia della provincia autonoma di Trento sia del consiglio regionale Trentino Alto Adige, che esprimono parere negativo all’accettazione dell’Altopiano così come di altri comuni di Regioni “ordinarie” in quanto ogni modifica al territorio trentino debba passare attraverso la modifica dello Statuto speciale della Provincia che deve es- L’Altopiano in biblioteca Non è la prima segnalazione che riceviamo, da residenti e turisti, riguardo la Biblioteca Civica di Asiago sguarnita di libri editi recentemente e acquistati col contagocce. Ci sono encomi per le bibliotecarie Francesca e Cristina, molto efficienti e gentili, ma che non possono certo supplire anche alla scarsità del materiale richiesto. In particolare gli utenti accusano la mancanza assoluta di quotidiani e riviste, specialmente locali. Non siamo al corrente delle cause dei problemi rilevati: senza dubbio la burocrazia e i drastici tagli per la crisi economica remano contro, ma proprio nel campo della cultura non ci dovrebbero essere lacu- ne così vistose! Perciò la redazione de “L’Altopiano” desidera fare un gesto, pur piccolo ma crediamo signifi- cativo: donare alla Biblioteca un abbonamento annuale al nostro giornale “voce della nostra comunità”. sere fatta dal Governo centrale – commenta il sindaco di Asiago Andrea Gios – La verità è invece un’altra: se Trento decidesse di allargare i propri confini abbracciando altri territori ammetterebbe esplicitamente che le ragioni storiche che hanno determinato l’autonomia sono venute meno e possono essere estese anche ad altri territori. Inoltre sono pienamente consapevoli delle potenzialità dell’altopiano (nel turismo, nell’agricoltura, nell’agroalimentare, nella storia e nella cultura); una volta annessi al Trentino e potendo godere delle stesse risorse finirebbero per offuscare molte delle loro località turistiche che non riuscirebbero certo reggere il confronto con Asiago e con l’Altopiano, in primis Folgaria e Lavarone ma con loro anche le più rinomate località dolomitiche”. “E’ evidente che il Trentino Alto Adige sta gestendo la sua autonomia come un metodo per fare concorrenza sleale alle località confinanti ed in tutti i settori che sovvenziona metodicamente, senza valide ragioni economiche, finanziando investimenti a fondo perduto o ripianando perdite di esercizio che si ripetono di anno in anno - conclude Gios - Ed in questa logica non consentiranno mai che altri territori possano beneficiare del grande vantaggio competitivo che negli ultimi anni ha determinato la crescita della loro economia a discapito delle altre località turistiche o delle altre aziende che si trovano in regioni a statuto ordinario, specialmente se si tratta di zone ricche e con le potenzialità di Asiago e dell’Altopiano”. Gerardo Rigoni L’Altopiano è un Balcone Fiorito Torna, allargato a tutti gli 8 Comuni e proposto dall’Assessorato al Turismo della Comunità Montana, il concorso ideato tanti anni fa dall’Associazione Commercianti di Asiago L’assessorato al turismo della Comunità Montana Spettabile Reggenza 7 Comuni propone, per l’estate 2012, un concorso den o m i n a t o “L’Altopiano è un Balcone Fiorito” con il fine di valorizzare, promuovere e contribuire a rendere il nostro territorio e i nostri paesi sempre più belli ed accoglienti in vista della stagione turistica. Si tratta di una riproposizione in chiave altopianese del concorso ideato dall’Associazione Commercianti di Asiago alcuni lustri fa e che era divenuto oramai un punto fisso delle manifestazioni estive asiaghesi. “L’idea – commenta l’assessore Andrea Benetti - è nata osservando con quale cura e amore alcune strutture alberghiere del nostro Altopiano decorano i propri balconi e le proprie terrazze con fiori e piante durante la stagione estiva: è stato così facile pensare poi a riproporre, in chiave rivisitata e più “territoriale” il concorso che per tanti anni aveva trovato spazio grazie all’impegno dell’associazione commercianti” “L’edizione sperimentale che stiamo proponendo – continua Benetti - è aperta a tutti gli alberghi e strutture ricettive altopianesi: una giuria valuterà il balcone che donerà il più bel colpo d’occhio e al vincitore spetterà un viaggio per 2 persone in una capitale europea”. A presiedere la giuria sarà Daniele Paganin, titolare dell’Agenzia di Viaggi Happy Sieben, sponsor della manifestazione. Si aggiunge la preziosa collaborazione del Club Fotografico 7 Comuni che curerà la parte fotografica, scegliendo le angolature e le luci migliori per fotografare, fra il 07 luglio e il 01 agosto, gli alberghi e i loro fiori. Le richieste di partecipazione dovranno pervenire entro il 4 luglio compilando l’apposito modulo disponibile presso gli uffici della Comunità Montana o scaricabile dal sito internet www.reggenza.com. Sarà possibile anche la segnalazione da parte di terzi rivolgendosi direttamente agli uffici della Comunità Montana. Vi sarà anche una menzione speciale per i migliori balconi delle abitazioni private che potranno partecipare all’iniziativa inviando la foto del proprio “Balcone fiorito”, entro il primo di agosto 2012, all’indirizzo mail [email protected] oppure rivolgersi, entro la stessa data, agli uffici della Comunità Montana in Piazza Stazione n. 1 ad Asiago (tel. 0424 462502). Al balcone fiorito ritenuto più meritevole sarà assegnato un premio speciale. Come da tradizione, la serata conclusiva, con premiazioni e proiezioni delle fotografie dei balconi, vedrà la vedrà la partecipazione del Coro Asiago e si terrà ad Asiago, presso il cinema Grillo Parlante il giorno 30 Agosto 2012 alle ore 21.00. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 4 “Recuperanti”, è attiva la legge regionale ATTUALITA’ Pubblicata il 26 giugno sul Bollettino Ufficiale della Regione la regolamentazione per ottenere il patentino di “recuperante”. Ora la ricerca di materiale bellico è concessa in tutto il Veneto Con deliberazione n. 952 del 05 giugno 2012 la Giunta Regionale ha stabilito i termini e le particolari modalità per il rilascio dell’autorizzazione alla raccolta sul territorio del Veneto di reperti mobili e cimeli della prima guerra mondiale, secondo quanto previsto nella legge regionale 12 agosto 2011, n.17 (“Disciplina dell’attività di raccolta dei cimeli e reperti mobili della grande guerra”). Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale può dirsi concluso un lungo percorso, avviato dalla legge 7.3.2001 n. 78, che prescriveva l’onere per le amministrazioni regionali di dare disciplina, con proprie norme e regolamenti, all’attività della raccolta di quanto il primo conflitto mondiale ha lasciato sulla linea dell’ex fronte. “La legge spiega il Vicepresidente On. Marino Zorzato - si rivolge a quanti, con profondo rispetto della me- scitori ed anche l’aggregazione nelle associazioni. È la possibilità di agire sul territorio a quanti vogliano, con consapevolezza, accostarsi a questi valori. Il rilascio dell’autorizzazione regionale richiede a chi ne fa domanda questo spirito: colui che viene autorizzato deve essere consapevole di esercitare un’attività che necessita di molta attenzione, cura, conoscenza e rispetto. Le formalità di richiesta e rilascio sono state volutamente ridotte al minimo, considerando che le numerose associazioni di cultori di questa “passione” saranno le prime custodi della legge e, più ancora delle sanzioni, sarà il coinvolgimento nel medesimo interesse la miglior garanzia che territorio, persone e memoria abbiano il rispetto che meritano”. Giovanni Dalle Fusine moria e dei luoghi che ospitano le vestigia belliche, intendono studiare e preservare i ricordi, attraverso frammenti di quel doloroso passato. Immediato segno di que- sta volontà di diffusione della conoscenza, attraverso una forma congeniale ai giovani e in grado di fornire una veicolazione utile dai più anziani ed esperti cono- Alcuni punti contenuti sulla regolamentazione: - Chiunque effettui attività di raccolta di reperti mobili o cimeli senza essere in possesso della autorizzazione, ovvero senza averne dato la comunicazione ai sensi dell’articolo 2 comma 5 della legge, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 5.000,00. - Chiunque, a seguito del rinvenimento di resti umani o di incerta attribuzione, non sospenda ogni attività di recupero e non dia immediata segnalazione al Comune, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 5.000,00. Inoltre viene applicata la revoca definitiva della autorizzazione o il diniego del suo rilascio. - Chiunque, pur in possesso di autorizzazione, effettui attività di raccolta di reperti mobili o cimeli nelle aree archeologiche e/o nei cimiteri di guerra, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 5.000,00. - Il recupero di reperti e cimeli deve sempre avvenire con la massima prudenza ed in sicurezza, evitando qualsiasi azione possa danneggiare la propria o l’altrui persona. L’autorizzazione non esime in alcun modo dalle responsabilità derivanti dal possesso/detenzione di ordigni e cartucce carichi o armi. Il possesso di autorizzazione non fornisce alcun titolo di esenzione da responsabilità conseguente ad eventuali interventi di restauro, recupero strutturale o ripristino funzionale, od anche pulizia che ripristini i movimenti dell’arma. L’autorizzazione regionale non abilita al recupero di oggetti la cui raccolta sia vietata dalla normativa statale. - È dovere di chiunque eserciti l’attività di recupero avere la massima cura e rispetto dei luoghi, evitando alterazioni del territorio, abbandono di oggetti, danni ai pascoli e, in ogni caso, qualsiasi comportamento o incauta azione che possa risultare rischiosa per sé e/o per l’incolumità pubblica. - La richiesta di autorizzazione deve essere rivolta alla Regione del Veneto […] allegando la ricevuta del versamento di Euro 150,00 (non necessaria nel caso in cui la domanda sia validata dall’associazione di appartenenza, che attesti la regolare iscrizione del richiedente, ai sensi del comma 3 dell’art. 2 della legge). Oltre al contrassegno telematico (marca da bollo) da incollare sulla domanda, occorre unire un ulteriore contrassegno telematico, sempre alla vigente tariffa (attualmente euro 14,62), che sarà poi incollato sull’autorizzazione che sarà rilasciata. - All’esercizio delle funzioni di vigilanza e alla irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie provvedono i Comuni nei rispettivi ambiti territoriali e il Corpo Forestale dello Stato, che ne tengono informata la Regione. 7 - 8 luglio: Pellegrinaggio Nazionale sul Monte Ortigara Si rinnova sulla montagna sacra agli Alpini il raduno delle penne nere. Due giorni per una manifestazione che rende onore a quanti si immolarono tra quelle pietre nel primo conflitto mondiale Sabato 7 e domenica 8 luglio le sezioni A.N.A. di Asiago, Marostica e Verona organizzano l’annuale pellegrinaggio nazionale al Monte Ortigara, una montagna che gli alpini considerano sacra. È il luogo che ricorda i durissimi combattimenti durante la Grande Guerra e le decine di migliaia di Caduti, dall’una e dall’altra parte. Il programma prevede: alle 16,00 di sabato l’ammassamento al Piazzale degli Eroi di Asiago (sotto il Sacrario), per la formazione del corteo con il labaro nazionale, di vessilli e gagliardetti; ore 16,30 deposizione di una corona al Sacrario; ore 21,00 rappresentazione teatrale con Stefano Paiusco ed il coro A.N.A San Maurizio di Vigasio, dal titolo “Ortigara1917: il calvario degli Alpini”, il monologo storico si terrà presso il Teatro Millepini. Domenica partenza per l’Ortigara alle ore 6,30 da Asiago, piazza II° Risorgimento; alle 09.15 Messa officiata dall’Alpino Don Rino Massella, cappellano della Sez. di Verona, presso la quota 2105, quindi a seguire la deposizione di corone alla colonna italiana e al cippo Austro-ungarico a quota 2101. Per coloro che non possono salire ai cippi la S. Messa si svolgerà alle 10.30 sul M. Lozze, nelle immediate adiacenze della Chiesetta. Nello stesso luogo, alle 11.15, cerimonia ufficiale con alzabandiera, onori al labaro nazionale dell’A.N.A., onori ai Caduti ( con deposizione della corona), orazione ufficiale, e quindi gli onori finali. In relazione al Pellegrinaggio, la locale Sezione Alpini rende noto che nella giornata di domenica verrà istituito un senso unico di marcia fino alle ore 12.00 verso Piazza Saline-Passo Stretto-Campo Magro, poi da tale ora il senso unico viene invertito. Da venerdì 6 fino a domenica 8 si applica la deroga al divieto di attendamento; da giovedì 5 a domenica 8 divieto di transito e sosta per i camper ed autocaravan da Piazzale delle Saline a Piazzale di Passo Stretto. Da ricordare ancora che il parcheggio di Piazzale di Passo Stretto è riservato ai pullman, pullmini ed autorizzati; gli altri veicoli possono parcheggiare sulle strade vicinali e dove possibile. Nell’occasione della manifestazione, la Sezione altopianese delle penne nere ha istituito una ricca lotteria tra i cui premi si segnalano un soggiorno di una settimana per due persone, un tv color a 32 pollici e una lavatrice, per un totale montepremi di 2000,00 euro. L’estrazione avverrà il 19 agosto, alle ore 17,00 presso la sede sezionale di Asiago in via Ceresara 1. L’elenco dei biglietti vincenti sarà pubblicato sul sito www.anaasiago.it; il ritiro dei premi deve essere fatto entro 60 giorni dalla data dell’estrazione. I biglietti sono disponibili per l’acquisto presso tutti i gruppi alpini e la segreteria al costo di 1,00 euro cadauno. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. G. Dalle Fusine 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 5 L’asiaghese Agostino Bonomo confermato presidente provinciale degli Artigiani “La Confartigianato: un presidio contro la burocrazia che limita lo sviluppo” Ridurre i veri “spread” che frenano le aziende e che si chiamano burocrazia, credito, fiscalità pesante non compensata da servizi efficienti, lavorando a livello territoriale, con le altre associazioni rappresentative, per affrontare temi e strumenti innovativi che possano garantire un nuovo sviluppo al sistema artigianale, all’economia e alla collettività. Sono le principali sfide per le quali, da qui al 2016, Agostino Bonomo, neo eletto presidente provinciale di Confartigianato, insieme a tutta la sua nuova compagine, intende profondere il proprio impegno. Obiettivi che, tra le tante altre cose, Bonomo ha voluto sottolineare nel suo programma di mandato, presentato nei giorni scorsi. “Viviamo un periodo non di crisi, ma di profonda trasformazione strutturale di tutta l’economia, della società e, perfino, delle istituzioni – ha detto fra l’altro Bonomo - La nostra responsabilità ci richiede di formare nuovi modelli di azione, aggiornando i paradigmi organizzativi alle nuove realtà. Da una parte, gli impianti normativi in rapida evoluzione in materia di mercato del lavoro, organizzazione dei servizi pubblici, di avvio delle attività d’impresa, di incentivazione alle nuove modalità di aggregazione per filiera e reti d’impresa impongono competenze e metodi di approccio completamente nuovi. Dall’altra, fattori quali l’innovazione tecnologica, il capitale umano e l’internazionalizzazione sono oggi gli unici motori che dimo- Asiaghese, 54 anni, sposato, due figli, titolare dal 1978 di un laboratorio odontotecnico, all’attività professionale, Agostino Bonomo ha sempre accompagnato, nell’ambito di Confartigianato Vicenza, anche l’impegno di dirigente. Dal 2000 ha fatto parte della Giunta Provinciale Esecutiva, dove aveva ricoperto anche il ruolo di vicepresidente, e nell’aprile del 2011 è subentrato a Giuseppe Sbalchiero in qualità di presidente dell’Associazione. È stato per ben vent’anni presidente del Mandamento di Asiago (1988/2008) e nello stesso periodo ha guidato la Cooperativa di Garanzia “Altopiano 7 Comuni” poi confluita in ArtigianFidi Vicenza, di cui oggi è consigliere di amministrazione. Notevole anche il suo curriculum in ambito pubblico. Tra i tanti altri incarichi, dal 2008 è componente di Giunta della Camera di Commercio di Vicenza, è stato consigliere dell’Ente Fiera di Vicenza, per quindici anni ha retto la presidenza del GAL 6 “Altopiano di Asiago 7 Comuni – dall’Astico al Brenta” e della società “Montagna Vicentina”, organismi misti pubblico-privati per la gestione dei contributi comunitari nell’ambito dei progetti “Leader”. strano di consentire alle imprese di poter resistere e, spesso, addirittura di crescere nel contesto sempre più competitivo del mercato. Tali fenomeni ci indicano un quadro dove poter intervenire con risolutezza, nell’ambito delle nostre competenze territoriali e organizzative”. Importante, oggi più che mai, è dare supporto alle imprese anche in tema di formazione e aggiornamen- to e affiancare le imprese nell’approccio al mercato. “La formazione è la base della competitività non solo delle aziende – conferma il neo presidente - a essa dedichiamo il lavoro sempre più presente e aggiornato del nostro CESAR, della Scuola di Economia e Politica per plasmare i dirigenti futuri di associazione e delle istituzioni locali, nonché della Scuola per Genitori che associa la sensibilità sociale ai temi dell’impresa. Sul fronte economico, i nostri percorsi di affiancamento all’impresa nell’approccio al mercato dovranno essere sempre più rivolti a organizzare network, servizi e consulenze strutturate per l’accesso a opportunità diverse, allargando la platea già molto nutrita - delle imprese potenzialmente interessate. Anche l’attività di promozione settoriale deve avere sempre più una vocazione tecnologica e internazionale finalizzata a coinvolgere un numero crescente di aziende, indipendentemente dal settore e dalla dimensione, favorendone la visione globale”. Nel suo programma, Bonomo sottolinea anche come nel settore artigianale sia sempre più necessario puntare alla qualità. “La nostra associazione intende proporre una visione chiara di economia locale vocata all’innovazione sistemica, in cui la qualità della vita economica sia anche qualità del lavoro e del fare impresa, favorendo inoltre, se necessario, il ridisegno dell’apparato pubblico-privato. Proporre una visione del territorio è per noi centrale dell’essere soggetto sociale, oltre che economico. La nostra provincia, caratterizzata dai segni della trasformazione, necessita oggi di qualità, più che di quantità; di sviluppo e non solo di crescita; di qualità delle infrastrutturazioni anche immateriali cui dedicare futuri capitoli d’azione, ad esempio per sollecitare la dotazione di coperture di banda ultralarga; di qualità del rapporto con le istituzioni locali, che vanno viste come interlocutori con cui discutere e ragionare su temi di interesse, ribadendo però la nostra natura di presidio contro la burocrazia che limita lo sviluppo. Anche la fiscalità locale dovrà essere un tema di attento e costante studio, così come azioni di monitoraggio e valutazione dell’operato delle amministrazioni locali che siano spinte da motivi di contenuto, e al rispetto del fare impresa”. Bonomo non manca di por- re riflessioni su due specifiche realtà dell’artigianato, sicuramente da incentivare: le imprenditrici e i giovani. “L’imprenditoria femminile – sottolinea - è dimostrato dalle indagini a livello nazionale, rappresenta il bacino in cui la speranza di vita alla nascita delle imprese è maggiore: vanno quindi eliminati, o quantomeno ridotti il più possibile, gli ostacoli che esse incontrano. Cito la Relazione annuale della Banca d’Italia che, per la prima volta, dedica loro un capitolo, sottolineando le difficoltà che incontrano nel rapporto con il mondo bancario per ottenere finanziamenti. Quanto alle difficoltà dei giovani nel campo del lavoro e dell’occupazione, è certo che necessitano di stimoli e promozione quella capacità e quella voglia di autoimprenditorialità che sono certamente presenti, ma che il sistema-Paese non appare assecondare. Per questo, anche le nostre politiche associative a supporto dell’imprenditoria giovanile dovranno diventare un impegno quotidiano. Conosciamo bacini di potenziali imprenditori di nuova generazione, legati tanto all’artigianato tradizionale quanto all’innovazione, che devono poter trovare nel nostro mondo associativo linguaggi, argomenti, competenze e occasioni di partecipazione: penso a quanti operano nel campo delle cosiddette “industrie culturali e creative”, o alle attività legate al mondo dell’informatica e dell’ICT”. SAPOR D’ACQUA NATIA Prandelli. Il mister che la Chiesa non assumerebbe mai Come un telefonino con una sola tacca di batteria rimasta: si tenta comunque una chiamata ma poco dopo cade la linea. E l’Italia torna a casa con un quadro meraviglioso ma senza la cornice attorno. Di quest’avventura rimane l’avventura di una squadra il cui secondo posto non rimpicciolisce un piccolo bozzetto d’autore costruito partita dopo partita sotto l’egida guida del condottiero Prandelli. Razionale, metodico e infaticabile ma allo stesso tempo un po’ pittore, artigiano creativo e appassionato dei fantasisti e delle teste matte. Dell’Europeo italiano ci rimane lui come splendida figura umana: l’immagine di un mister venuto dalla provincia (Orzinuovi, BS) che conosce l’arte di parlare ai fuoriclasse genetici. Ha trovato una nazionale per terra, l’ha lentamente rimessa in piedi arrischiando la novità, le ha infuso quella certezza di difendersi attaccando, ch’è sempre stato il segreto dei contropiede che hanno scritto la storia dello sport. Di quest’uomo rimane quel sapore genuino di chi ha conosciuto l’altra faccia della vita. Nel 2004, a contratto con la Roma già in tasca, chiude tutto e sta accanto alla moglie Manuela affetta da una grave malattia. La vita viene prima di tutto e anche il calcio può aspettare: “ho fatto una cosa normale, ho deciso di stare vicino alla mia donna”. Nasce anche qui quell’umilissima arte di parlare al cuore dei ragazzi, di cantarne le lodi senza celebrarne anzitempo la betazificazione, di saper limare i difetti per aiutare i pregi a germogliare. Per fare questo costruisce una famiglia attorno alla sua Nazionale sapendo che le regole tattiche possono cambiare, mutare gli schemi d’allenamento, modificare le tabelle di marcia ma alla base ci sta l’unica benzina indispensabile: la passione. Nello sport come nella vita di tutti i giorni. E per fare questo – da buon artigiano creativo - s’affida all’estro temibile e disarmante di fantasisti-senza-testa. Li mette in campo contro ogni logica, li protegge, li difende come fossero discendenti diretti di una razza in via di estinzione. E loro, lentamente come s’addice a chi non nasce fuoriclasse pure nel comportamento, ne apprezzano il rischio, ne assaporano la difficoltà, si mettono al servizio di un progetto comune perchè scoprono che “fare squadra” non è poi così da oratorio come si potrebbe pensare. Alle sue “prime-donne” non risparmia la dura legge dell’applicazione, perchè il talento senza applicazione non conduce alla vittoria: o si ama correre, lottare e combattere oppure è meglio scegliersi un altro lavoro: punto e a capo. Poi si può vincere e si può perdere: l’importante è farsi trovare pronti quando la sfida s’accende. E’ questo forse il senso di quell’abbraccio consegnato ad uno-aduno a tutti i suoi ragazzi dopo la partita con la Spagna: un’avventura – al pari di un sogno – cresce e si fortifica anche laddove la classe altrui mostra il terreno sul quale continuare ad investire le risorse. Finora non ha vinto nulla d’importante il condottiero Cesare: e su questo i detrattori – con sede fissa all’osteria del paese – si fanno forza per criticarlo. Sarà anche vero, ma ha dimostrato di saper far convivere l’ordine con la fantasia, il genio con il rigore, il metodo con l’estro. Il bianco di Cassano con il nero di Balotelli: per una nazionale a colori. L’Italia arranca su più fronti e la Chiesa sembra andarle dietro: la politica non la farebbe mai ministro, la Chiesa non gli tributerebbe mai una berretta cardinalizia. Poco importa, il destino di entrambe sembra essere segnato da tempo: allenano ma la squadra non li segue più. Chissà mai che il “metodo Prandelli” non detti tendenza pure a loro: per raccontare la favola educativa di chi, non solo a parole, riesce a rilanciare il suo destino arrischiandosi di investire sul nuovo senza disprezzare il vecchio, valorizzare i cavalli pazzi per rafforzare una storia già nota, ridestare nel cuore della gente la passione di chi, parlando al cuore, ha mostrato in mondovisione che i matti-da-legare non sono poi così imbecilli da tradire i sentimenti. Come nella Chiesa: sono sempre stati i cani fedeli quelli che hanno abbaiato. Gli altri sono sempre stati al soldo dei mercenari. E, puntualmente, fanno perdere le partite. Don Marco Pozza 8 l’Altopiano Sabato 7 luglio 2012 6 SCUOLA La solidarietà degli studenti altopianesi per il coetanei del liceo di Mirandola Le pagelle di 60 anni fa Viaggio a ritroso nel tempo. Dal cassetto spuntano le vecchie pagelle dello scolaro asiaghese Ilario Rigoni, come tutti i suoi coetanei all’epoca iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio Fine giugno e primi di luglio, prima di godersi le vacanze per i nostri giovani è tempo di pagelle e di esami, è il momento di tirare le somme dell’anno scolastico appena concluso. Promossi, sospesi e o bocciati, varie le valutazioni che andranno a premiare o meno l’impegno degli studenti. Viaggiando a ritroso nel tempo scopriamo quanto siano cambiate le pagelle da sessanta anni a questa parte, al punto che la documentazione redatta durante la seconda guerra mondiale si mostra un vero e proprio manifesto di propaganda politica, tipico del regime che all’epoca governava l’Italia. Della pagella a p p a r t e n u t a all’asiaghese Ilario Rigoni Stern, quand’egli ancora frequentava le scuole elementari, colpisce soprattutto la copertina che illustra possedimenti e colonie italiane nel Mar Meditarreo e sul continente africano. Ad illustrare l’anno scolastico sono i numeri romani, progressivi a partire dall’ascesa al potere del fascismo. La sigla P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) sovrasta quella della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio), organizzazione subentrata all’Opera Nazionale Balilla dopo il 1937, di cui ogni bambino era membro. Una grande “M” al centro della pagina ipotizza l’imminente quanto improbabile occupazione militare italiana delle nazioni confinanti col “Mare Nostrum”. La pagella dell’oggi anziano Ilario, fratello di Mario Rigoni Stern, emigrato nel 1952 in Australia dove tutt’ora vive, è abbastanza simile per grafica a quelle attuali, certo le materie sono molto diverse da queste studiate ora dai nostri ragazzi. Nel 1941 Religione era ascritta in cima alla “gerarchia didattica”, seguita da Canto, Disegno e bella scrittura, Lettura espressiva e recitazione, Ortografia. Dopo Lettura, Aritmetica e Contabilità, arrivava l’immancabile “Nozioni varie e cultura Fascista”, che però si studiava solo in 1a, 2a e 3a, mentre in 4a e 5a era materia di studio “Storia e cultura fascista”. Particolare poi quella “Lavori donneschi e manuali” che probabilmente corrisponde all’attuale “Arte e immagine”; concludevano la scheda le immancabili e non meno importanti “”Disciplina” e “Igiene e cura della persona”. Dell’alunno Rigoni, allora definito “scolaro”, era ben specificata sul documento paternità e maternità, il tutto vidimato dal timbro della Regia Direzione Didattica di Asiago, su cui ponevano la firma l’Insegnante Rodeghiero e il Direttore Alcibiade Colombo. Se le valutazioni dei tre trimestri e dello scrutinio risultavano comprese tra il “Lodevole – Sufficiente Buono” (dell’Ottimo non v’è traccia), l’alunno poteva vantarsi di aver “completato gli studi del grado”, fedele al motto imperante di “Libro e moschetto, fascista perfetto”, anche se la perfezione scoprirono tutti troppo tardi quanto fosse ben lontana da quel regime. Giovanni Dalle Fusine Una scossa di terremoto percepita bene, anche da noi, la paura che sempre segue ad ogni evento davanti al quale noi siamo impotenti. Pochi minuti ed ecco le prime notizie certe in internet: epicentro in Emilia Romagna. Più precisamente la zona tra Modena Parma e Reggio. Da subito non sembrava così devastante, certo ci sono dei morti ma non proprio un disastro come in altri terribili casi. Poi con i giorni che passano e con la terra che trema continuamente, la scossa più devastante. I danni si fanno più certi, stimati in milioni e milioni di euro. È colpita soprattutto l’economia locale, costruita in anni di sacrificio e di duro lavoro: agroalimentare, prosciuttifici, salumifici, caseifici dove si produce il famoso parmigiano, e tante industrie esportatrici in tutta Europa: meccaniche e farmaceutiche principalmente. Intanto la paura in quei paesi cresce e nessuno più entra in casa di notte; ogni casa infatti ha nel giardino di fronte una tenda dove poter in qualche modo ripararsi. Le case instabili vengono abbattute e quelle pericolanti attendono il parere da parte dei Vigili del Fuoco. È in questo contesto che abbiamo portato il nostro contributo, sebbene piccolo, raccolto dopo mesi di fatiche e di grandi gioie, trascorsi a preparare il nostro spettacolo. Studenti del Liceo, della Ragioneria dell’Istituto professionale, tutti insieme per imparare e per divertire: “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare! Così abbiamo raccolto mille euro nella serata pubblica e altre offerte a scuola. Bisognava farli arrivare in Emilia e più precisamente al Liceo “Galilei” di Mirandola, paese molto vicino all’epicentro del sisma. Siamo partiti da Asiago in 5 studenti accompagnati dalla nostra regista Giulia Allodi, dalla professoressa Miretta Amort, dal prof . Jean Claude Menozzi che guidava il pulmino della cooperativa “Il faggio”. Abbiamo raggiunto Mirandola e il liceo Galilei. La scuola è inagibile per cui la segreteria è stata spostata in un grande centro che raccoglie le diverse scuole, gli uffici comunali e altri di vario genere ed è attrezzato per il primo soccorso. La Preside del Liceo, la professoressa Prandini, ci ha accompagnati nei pressi della “zona rossa” la più disastrata di Mirandola. Qui si alternavano edifici apparentemente in ordine con altri distrutti o semidistrutti dal terremoto. La sensazione era di grande sofferenza e di smarrimento di fronte a tanta disgrazia. Abbiamo lasciato a lei i nostri 1.700 euro per i ragazzi della scuola, per la loro biblioteca, per la loro palestra, per i loro banchi, chissà …Abbiamo lasciato il nostro piccolo contributo perché quegli studenti possano sentirci vicini in questo momento, perché sappiano che c’è molta gente che desidera la rinascita dei loro paesi, perché possano, così com’è giusto per ogni ragazzo della nostra età, sperare e continuare a sognare. Laura Spagnolo Liceo 1^ A 8 l’Altopiano Sabato 7 luglio 2012 7 ASIAGO Incrocio intasato per 20 cent. di benzina Orti urbani ad Asiago La promozione del Gruppo ENI stimola gli automobilisti a fare il pieno nei fine settimana. Anche qualche euro risparmiato è buono in tempi di crisi. Ma la lunga coda al distributore però crea molti disagi al traffico Tra i tanti segnali di una crisi che attanaglia il nostro territorio ne annoveriamo uno di piuttosto recente: la corsa al rifornimento di carburante nei giorni festivi. Infatti sono centinaia gli automobilisti che dal sabato pomeriggio alla domenica sera assaltano il distributore aderente all’iniziativa del gruppo ENI, posto all’incrocio tra viale Stazione e le vie Lavarone e Verdi. Lo sconto di circa 20 centesimi per ogni litro di benzina o gasolio acquistato, esorta turisti e residenti a riempire il serbatoio degli automezzi, arrivando a risparmiare qualche euro sulla medesima spesa se effettuata in altri giorni della settimana. Fin qui niente di eccezionale. La complicazione sopravviene per il fatto che il distributore è situato in un punto nevralgico del traffico in uscita e entrata del centro altopianese, e la coda di macchine in attesa di accedere alle pompe finisce spesso con l’occupare la strada Provinciale 349, con notevole rallentamento della scorrevolezza veicolare. A questo si aggiunga il ristagno dei gas di scarico dei motori accesi, gli automobilisti esasperati per le difficoltà di districarsi dall’intasamento, l’inquinamento acustico dei clacson strombazzanti per far valere la precedenza di questo o quel senso di marcia. Tutto sotto agli occhi di incolpevoli pedoni che si recano a far spese nei negozi o diretti al vicino parco in cerca di un po’ di refrigerio dalla calura. La situazione, a ondate e senza ordine di continuità, diventa spesso insostenibile, poiché solo qualche vettura evita l’incrocio, anticipando la svolta per le vie Baracca e Morar, mentre tanti automobilisti provenienti da Gallio e sud Asiago in direzione Canove piombano sull’imbuto stradale chiedendosi se il suddetto distributore regala taniche di propellente a tutti i clienti. A ben vedere il guadagno per il rifornimento in quelle colonne del self-service non trasforma i consumatori in nababbi, certo è che con un pieno si può comunque arrivare ad un risparmio di 10 euro. Niente male per tante economie famigliari, costrette a fare i conti con ogni piccola spesa. Triste però vedere quanto questa promozione crei scompiglio all’intera comunità; a perderci è pure l’immagine di una località montana, dove la gente sale nei fine settimana per fuggire proprio da smog e caos metropolitano, che allo stato dei fatti si ritrova pure quassù. Il problema è ben noto alla Polizia Municipale. “In verità ci sono già giunte segnalazioni da parte di automobilisti furibondi – confermano i tutori dell’ordine stradale dagli uffici di via della Pesa – infatti in zona nei momenti di maggior affluenza ci sono nostri agenti a dirigere il traffico. Certo la situazione potrebbe aggravarsi nelle prossime settimane, con la stagione turistica che va verso l’apice estivo la promozione del distributore causerà complicazioni alla circolazione, già di per sé caotica in quel punto”. Va ricordato che l’iniziativa dell’ENI durerà fino al 2 settembre, è che i lavori per la nuova rotonda, progettata proprio per rendere più sicuro l’incrocio di accesso ad Asiago, sembrano ancora lontani dall’essere posti in essere. Giovanni Dalle Fusine Ridateci il parco giochi di Contrada Rigoni di Sotto Parco giochi addio in contrada Rigoni di Sotto? Ha creato gran dispiacere, specie tra i bambini, abituali e felici frequentatori del sito, l’improvviso smantellamento dell’area di gioco allestita, come nelle altre contrade, una quindicina d’anni fa dal Comune. “Davvero una brutta sorpresa – sottolineano gli abitanti della zona – era un parco meraviglioso con altalena, scivolo, cavallini e un bel spazio di gioco. Ora i bambini ci chiedono perché sia stato distrutto, delusi dall’egoismo di chi lo ha fatto smantellare”. La protesta è subito montata anche con l’esposizione, sul luogo del misfatto, di uno striscione con la scritta “Vergogna”. “Con il proprietario del ter- reno, che è residente in Australia – ci spiega l’assessore Giampaolo Rigoni – c’era un contratto d’affitto per poterne usufruire. Contratto che ora è scaduto e che il nostro interlocutore non ha più voluto rinnovare. L’amministrazione gli ha proposto l’acquisto dell’area così da poter mantenere intatto il par- co giochi, ma la risposta è stata negativa. A questo punto, non ci è rimasto altro che far smantellare le strutture che verranno, laddove possibile, recuperate per allestire una nuova area per il gioco, sempre in contrada”. Non tutto poteva essere recuperato, anche perché, secondo le norme in materia, servono adeguamenti e provvedimenti atti a garantire la sicurezza dei bambini. “In ogni caso – assicura Rigoni – è nostra precisa intenzione realizzare a breve un nuovo parco giochi in contrada. Ci siamo subito attivati per trovare un altro appezzamento di terreno su cui realizzarlo e sembra anche ci sia già chi è disposto a concederlo”. Niente paura dunque: i bambini di contrada Rigoni di Sotto ritroveranno presto il loro sorriso e avranno un parco giochi più bello e più sicuro di prima. S.L. Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose realtà rappresentate dagli orti urbani. Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello microscopico, alle storture del sistema consumistico, costituiscono dei polmoni verdi per le città industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all’esigenza di “fare comunità” e offrono una valida forma di risparmio per l’economia famigliare. Emulando quello che da qualche anno si riscontra in altre parti d’Italia, il Comune di Asiago ha indetto un bando per l’assegnazione di 23 lotti di terreno ad uso ortivo situati in via Pigafetta. Per aggiudicarsi l’appezzamento i richiedenti devono essere: residenti nel Comune di Asiago; soggetti singoli, coppie o famiglie; persone con disagio sociale, problematiche psico-sociali o sanitarie, certificati dai Servizi competenti, con possibilità e necessità di condurre l’orto per finalità riabilitative, di reinserimento sociale, terapeutiche ecc.; gruppi e organizzazioni che a diverso titolo si occupano di persone appartenenti alle fasce deboli della popolazione, per progetti sociali a fini riabilitativi, di reinserimento sociale, terapeutico; anziani che intendano esplicitamente organizzarsi per condividere la coltura e il raccolto di un singolo appezzamento. Potranno concorrere alla assegnazione anche associazioni, gruppi o scuole di Asiago o che operano nel territorio comunale che intendano condurre progetti di sensibilizzazione ecologica e di educazione al rispetto dell’ambiente valorizzando anche lo scambio intergenerazionale (fra giovani ed anziani) e le colture ortive tradizionali del territorio. Tra i doveri degli assegnatari, da segnalare l’obbligo di coltivare esclusivamente ortaggi o piccole piante da frutto (che non dovranno superare mai l’altezza di m. 2,50, collocati ad almeno 3 metri dal confine con gli altri orti adiacenti o da altre proprietà private) per il proprio autoconsumo; qualsiasi altro uso farà di fatto decadere l’assegnazione. La domanda per ottenere l’orto, redatta con modulo disponibile presso l’Ufficio Politiche Sociali, va inviata al Comune di Asiago – Ufficio Politiche Sociali, piazza Alpini, 36012 Asiago, o consegnata a mano, entro le ore 12.00 del 27 luglio 2012. L’individuazione degli assegnatari e la predisposizione della graduatoria sarà effettuata dopo la valutazione delle domande pervenute secondo i criteri stabiliti dal regolamento e attribuendo i relativi punteggi. G.D.F. La strada per il laghetto Lumera Accattivante nelle cartoline e nei depliants turistici di Asiago, è una delle mete delle passeggiate brevi consigliate. Un piccolo specchio d’acqua, alimentato da una sorgente sotterranea, intorno prati, alberi panchine e tavoli per pic-nic. Sulla sponda qualche paziente, silenzioso pescatore in attesa che qualche pesce abbocchi all’amo. Sarebbe tutto sommato una piacevole, bucolica immersione nella natura, a pochi passi dal centro. Ma la grossa incognita è la stradina sterrata per giungere sul posto. Sarebbe pedonale, salvo il permesso di passaggio alle auto dei pescatori e di pochi proprietari di seconde case. Ci sarebbe anche tanto di divieto di accesso evidente per tutti gli altri, che però troppo spesso lo ignorano e transitano spavaldi sollevando, specie nei periodi di siccità, un polverone da togliere il respiro, la vista e anche il colore degli indumenti. Da anni è stata consigliata l’asfaltatura, ma si preferisce (da chi non è interessato ad andarvi) il rustico, agreste sterrato, a scapito di chi, ignara vittima, vi si avventura. M.C.R. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 8 ROANA Roana ospita la Mongolia e dà il via al 7° Hoga Zait Si realizza la nuova sede della Pro Canove Sono iniziati, nelle adiacenze del centrale parcheggio di Via Roma dove d’estate si tiene il mercato settimanale, i lavori per la costruzione dello stabile che ospiterà l’ufficio informazioni, una sala multifunzionale, un locale da adibire a deposito, oltre che una zona destinata ai bagni pubblici La Pro Canove avrà una nuova sede, bella e funzionale. Sono iniziati infatti nei giorni scorsi nelle adiacenze del centrale parcheggio di Via Roma che ospita d’estate anche il mercato settimanale, i lavori per la costruzione dello stabile che ospiterà l’ufficio informazioni, una sala multifunzionale, un locale da adibire a deposito, oltre che una zona destinata ai bagni pubblici. “Quando la precedente amministrazione ha deciso di vendere lo stabile di via XXV Aprile che ospita tra l’altro la Pro Loco, – spiega il sindaco di Roana Valentino Frigo – non ha pensato a una soluzione alternativa per poter offrire un nuovo alloggio all’associazione. Ora, come previsto dal nostro progetto di riqualificazione del paese, dopo aver individuato la zona ritenuta più idonea, acquisito il terreno dai privati proprietari e aver provveduto a recu- perare i fondi necessari, abbiamo potuto dare il via ai lavori, che saranno completati al grezzo entro un paio di mesi, con una spesa prevista di centomila euro. Per quanto riguarda il completamento e le finiture, dovremo fare affidamento ai volontari, ma sicuramente per il prossimo autunno, o al massimo per la fine dell’anno, la struttura verrà portata a termine”. L’edificio sarà in muratura con tetto in legno, e prevede un piano interrato di 85 metri quadri che fungerà da deposito, mentre al piano terra troverà posto, oltre al bancone di servizio e alle apposite bacheche ed espositori, anche un’ampia sala che potrà ospitare delle mostre, una biblioteca o attività di diverso genere. Di fianco verranno realizzati i bagni, ai quali si potrà accedere anche dall’esterno. La costruzione del capiente chalet è stata affidata alla ditta Alpiturist Spa di Canove, che realizzerà il progetto messo a punto dall’Ing. Paolo Costa, direttore dei lavori. “L’avvio di questi lavori – commenta il presidente della Pro Canove Giuseppe Frigo – non può che renderci soddisfatti, visto che potremo così proporci ai turisti e a tutti i fruitori dell’ufficio in una sede dignitosa e idonea a quelle che sono le sue funzioni”. Silvana Bortoli Verrà inaugurata venerdì 13 luglio alle 18.30 presso l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana l’edizione 2012 dell’Hoga Zait, organizzato dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Istruzione del Comune di Roana con il patrocinio della Regione Veneto, che si propone quest’anno come “Frontiera cimbra sul mondo”, scegliendo una linea artistica e culturale sempre più innovativa che si discosta dalle precedenti edizioni, in particolare dalle prime quando si è cercato innanzitutto di trasmettere agli spettatori il significato ampio e profondo della cultura minoritaria dei cimbri. Successivamente si è voluto dedicare il Festival alle realtà peninsulari e internazionali, introducendo nella manifestazione echi di altre minoranze etniche. In questa 7^ edizione, nell’intento di aprirsi a qualsiasi espressione minoritaria, Hoga Zait si fa crogiuolo di etnie per diffondere cultura e promuovere allo stesso tempo un messaggio di tolleranza e rispetto imprescindibile. Nel suo primo week end Hoga Zait ospita la Mongolia: nel piccolo prato antistante all’Istituto di Cultura Cimbra verrà montata una ger, la tipica tenda dei nomadi mongoli che sarà aperta al pubblico, mentre all’interno dell’Istituto sarà allestita una mostra con oggetti e dipinti della tradizione artigianale mongola. A conclusione della prima giornata avrà luogo “Quattro magici incontri con la Mongolia”:cultura, storia, natura, tradizione, arte e spiritualità mongole raccontate da esperti quali Adriano Madaro, Aurelio Rota, Patrizio Roversi e Enrica Bacchia. Seguiranno la proiezione de docu-film girato da Syusy Blady, la presentazione del libro “Mongolia la via dell’acqua” di Enrica Bacchia ed una performance musicale di quest’ultima accompagnata da altri musicisti. Sabato sera al Palatenda di Roana si terrà il concerto “L’azzurro cielo degli incontri” di Mauro Pagani con la formazione mongola Hulan e si potranno assaggiare i sapori della cucina mongola: accanto al tipico “praio” cimbro, infatti, in un insolito menù di accostamenti saranno serviti il khuurshuur e il buuz, il cibo mongolo dei momenti di festa. Nel primo fine settimana, Hoga Zait ospita anche l’Associazione Ritmi e Danze dal Mondo di Giavera del Montello, che da quasi vent’anni opera nell’ambito dell’integrazione sociale degli stranieri che vivono e lavorano nel trevigiano, promuovendo la diffusione delle culture e il dialogo tra esse. Per il Festival roanese l’associazione proporrà il laboratorio “Curiosamondo”, particolarmente dedicato ai bambini, con un’esibizione di danze e folklore dal Senegal e con un’esposizione-mercato delle Ceramiche Mediterranee finalizzate ad un progetto equosolidale. Tra i momenti da sottolineare in questa 7^ edizione di Hoga Zait, che si terrà dal 13 al 15 e dal 20 al 22 luglio, lo spettacolo musicale “Il Canto dell’Anguana” di Patrizia Laquidara previsto nella serata conclusiva, domenica 22 luglio, alle 21.30 a Cesuna nel piazzale ex stazione. Il programma completo dell’evento è disponibile negli uffici turistici altopianesi e sul sito www.hogazait.it. Silvana Bortoli scorsi la materiale consegna a Romano Canalia, direttore del collezione permanente. Per storici e appassionati questo lascito rappresenta una importante fonte di studio e approfondimento, poiché permette di aggiungere originali informazioni visive a quanto di già noto sulla guerra in zona montana nel settore degli altipiani. Profonda riconoscenza è stata quindi espressa a Malvisi da Canalia, che ora con il gruppo di ricerca sta valutando quali immagini verranno riprodotte in stampa per essere esposte nelle sale del museo. Giovanni Dalle Fusine Nuove foto inedite donate al museo di Canove La distruzione dei centri altopianesi venne documentata nel 1917 da un soldato di Empoli. Il nipote Paolo Malvisi oggi consegna le foto al museo di Canove Una interessante e inedita documentazione iconografica entra a far parte dell’archivio del Museo di Canove, si tratta di dozzine di immagini scat- tate dal soldato Luigi Bini sull’Altopiano nel 1917. Tra le tante foto, alcune lo ritraggono in compagnia dei commilitoni, meritano attenzione quelle relative alla distruzione sull’abitato di Gallio, alle chiese bombardate di Asiago, poi l’abbattimento di un aereo, i baraccamenti italiani a Campo Rossignolo e le la- pidi del cimitero di guerra sorto durante il conflitto a Campomulo. Bini, nato a Empoli nel 1897, come autista di trasporto mezzi e truppa girò in lungo e in largo i 7 Comuni durante il primo conflitto mondiale, il risultato fu un album da tramandare a posteri e famigliari. Dopo vari decenni la raccolta è stata riprodotta su supporto digitale dal nipote Paolo Malvisi, il quale, da Novara ove risiede, interpellava il sito www.lagrande guerra.it per avere informazioni circa una eventuale donazione ad un ente situato nella zona in cui era ambientato il reportage fotografico. Contattati quindi alcuni membri del direttivo del museo roanese, si è giunti all’accordo di una donazione a cui è seguita nei giorni 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 9 TRESCHE’ CONCA La buona organizzazione e il bel tempo decretano il successo della 2^ edizione della Sagra di San Luigi La buona riuscita della 2^ edizione della Sagra di San Luigi di Treschè Conca abbinata al Torneo di calcio a 5, che ha visto riconfermato il successo ottenuto lo scorso anno, è la prova che, quando ci sono collaborazione e intesa tra le varie realtà locali, il paese risponde e partecipa e le cose riescono bene. Se poi c’è il favore del tempo, come è stato nel week-end a cavallo tra giugno e luglio in cui l’evento era stato programmato, allora il quadro si completa in modo ottimale. Hanno lavorato sodo e ininterrottamente per tante ore i volontari della Pro Loco, gli organizzatori del torneo e il Gruppo Giovani di Treschè Conca, ma la soddisfazione per essere riusciti a mettere in piedi, tutti insieme, un appuntamento che ha richiamato tanta gente, ha ripagato ogni fatica e impegno. Nei due giorni di festa ha funzionato lo stand gastronomico, sono state organizzate attività per i bambini, si è tenuta la pesca parrocchiale, e non è mancata la musica dal vivo, la prima sera con i Blonde Brothers, la domenica con i ballabili di Cesare. Ben 15 le squadre di varia provenienza che hanno partecipato al Torneo di calcio a 5, vinto dal Prix Cafè di Caltrano. Secondo posto per la Cosme di Marola, seguita da Tecnocasa di San Giorgio di Perlena e Locanda Centrale di Lusiana. A sfidarsi sul campo anche le squa- capocannoniere è risultato Dario Caretta, miglior giovane Gabriele Azzolini, miglior portiere Enrico Zanfavero. La festa si è conclusa, vista la concomitanza domenica sera con la partita dell’Italia, tutti insieme a tifare per la nazionale di calcio, davanti ai due grandi schermi allestiti per l’occasione. Silvana Bortoli dre AC Pinot Nero di Treschè Conca (vincitrice della “Coppa Chiosco”) , Ambaradam di Cogollo, Real Barricata 2012 (Treschè Conca), Impresa edile Robaj Ali – Studio tecnico di Daniele Pesavento (Treschè Conca), Ulss 6 Vicenza di Cesuna, God Save the Milf di Montecchio, Vecchie glorie di Stoccareddo, Petit Bistrot di Asaigo, Pizzeria al Cacciatore di Foza e Atletico Vino e Dintorni di Asiago. Ad aggiudicarsi il titolo di migliore giocatore è stato David Michielan, CESUNA Torna il Campanon dei Cimbri Una sorta di “giochi senza frontiere” che potremmo meglio definire come “giochi senza campanili”: è la rievocazione del “Campanon dei Cimbri” che si terrà in località Pineta a Cesuna sabato 15 settembre. Negli ultimi anni si è sviluppata una buona collaborazione tra le Pro Loco di Treschè Conca, Cesuna e Canove che hanno messo insieme le forze per organizzare alcuni eventi di successo, come la corsa in notturna “La Vaca Mora” e la “Ciaspollescion”. Proprio da questa positiva sinergia è nata la voglia di coinvolgere le altre frazioni di Roana. Pensando a un appuntamento da organizzare tutti insieme e guardando alcune vecchie foto, si è pensato di ripristinare il “Campanon”, creando un comitato formato da due rappresentanti per ogni paese per la gestione anche futura dell’evento, che si svolgerà di anno in anno nella frazione che si aggiudicherà il trofeo. Oltre alle sei Pro Loco, la collabora- zione organizzativa vede impegnati il Gruppo Giovani di Treschè Conca e il Boscon Group di Cesuna. Sarà un appuntamento che riserverà bei momenti, anche folcloristici, con le squadre dei vari paesi abbinate ognuna a un colore diverso per gli abiti, con la creazione di appositi carretti con cui sfilare, accompagnati dalla Banda Monte Lemerle, al momento dell’apertura della manifestazione. In località Pineta, dove le squadre osservate dalla giuria composta da membri esterni e da un ospite a sorpresa si sfideranno in numerose prove, è previsto anche un torneo per i bambini gestito dalle ragazze del Grest , per contendersi la “Campanella”. Aperitivo party, stand gastronomico serale, animazione, musica con i Midnight Spaghetti, completeranno il programma della giornata. Silvana Bortoli 1. 1° raduno di Lancia Delta a Cesuna Si terrà a Cesuna il prossimo 15 luglio il 1°Raduno delle mitiche Lancia Delta, la manifestazione è organizzata dalla Proloco e dal Bassano Delta Club. Per tutto il giorno presso il Piazzale Ex Stazione si potranno ammirare i bolidi che hanno fatto la storia dell’off road nel mondo, è inoltre prevista la presenza di un ospite a sorpresa, ben noto nel mondo dei motori. Nel pomeriggio musica, panini e birra a volontà presso lo stand gastronomico allestito per l’occasione. Il programma prevede alle ore 11,30 il raduno dei mezzi che dalle 15,00 si esibiranno nello slargo del piazzale. 6. 7. 8. 9. Il concorso è aperto a tutti e la partecipazione è gratuita. 2. Le fotografie partecipanti al concorso dovranno riportare: titolo-descrizione, nome del fotogra fo, luogo e data dello scatto. 3. Le fotografie, in formato JPG, dovranno essere inviate esclusivamente via Internet al l’indirizzo [email protected] 4. Ogni partecipante potrà inviare un massimo di 3 fotografie. 5. Non sono ammessi fotomontaggi, doppie espo sizioni, solarizzazioni, filtri digitali o ritocchi digitali, salvo lievi correzioni di colore, contrasto o esposizione. Le foto dovranno essere inedite, e non aver partecipato ad altri concorsi fotografici. Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie presentate in concor so, di essere titolare dei diritti sulle stesse e responsabile del contenuto. Ogni partecipante autorizza la pubblicazione, sia in rete sia su giornali o altri mezzi, in occasione di particolari eventi e condivide con il Caseificio Pennar e il giornale l’Altopiano i diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie. Tra le foto partecipanti, le migliori dieci, cioè quelle che, a insindacabile giudizio del consiglio direttivo del Caseificio, oltre a presentare qualità, avranno meglio interpretato il tema del concorso, saranno premiate e potranno con le altre esse re mostrate in locali espositivi in via temporanea o permanente. La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 31 luglio 2012. 8 l’Altopiano Sabato 7 luglio 2012 10 GALLIO La grande festa all’auditorium con i Campioni dello sci “Un modo per avvicinare quanti nei nostri sci club praticano questo sport ai loro idoli – ha sottolineato l’assessore Tagliaro – per far capire ai nostri ragazzi dove con impegno si può arrivare, senza trascurare gli altri impegni e quanto lo sport sia importante per una crescita armoniosa e prepararsi ad affrontare la vita Una grande festa all’auditorium con gli sportivi altopianesi, un’occasione per trascorrere un po’ di tempo in compagnia di un gruppo di grandi atleti, per conoscerli meglio e capire che sono anche delle belle persone: simpatiche, alla mano, colte e pronte sempre a mettersi in gioco. Stiamo parlando delle campionesse della Nazionale di sci alpino e dei campioni della nazionale di Combinata nordica ospiti a Gallio dal 2 al 6 luglio. Nella serata del 4 luglio, all’auditorium di Gallio, presentata da Stefania Longhini e voluta dall’assessore Giorgio Tagliaro, che ha visto la partecipazione di un folto e caloroso pubblico, si è andati alla scoperta di tanti aspetti anche insospettati di questi atleti che prima di essere campioni sono dei giovani con i loro sogni, le loro storie umane, le loro fatiche e le loro passioni. Lisa Ager adora lavorare all’uncinetto; Chiara Costazza sa suonare la chitarra; Alessandro Pittin sta seguendo un corso universitario di Scienze Motorie online; le sorelle Nadia e Sabrina Fanchini non perderebbero per niente al mondo, se non per improrogabili impegni sportivi, le adunate degli alpini (sono state anche a quella di Asiago); Manuel Maierhofer suona la batteria. Quante cose, un po’ scherzando, un po’ parlando della loro carriera, sono emerse in questa bella occasione di confronto. “Un modo per avvicinare quanti nei nostri sci club praticano questo sport ai loro idoli – ha sottolineato l’assessore Tagliaro – per far capire ai nostri ragazzi dove con impegno si può arrivare, senza trascurare gli altri impegni e quanto lo sport sia importante per una crescita armoniosa e prepararsi ad affrontare la vita”. Ad uno ad uno sono stati chiamati sul palco Lisa Agerer, Federica Brignone, Chiara Costazza, Nadia e Sabrina Fanchini, l’atleta di casa Giulia Gianesini, Denise Karbon e poi Armin Bauer, Manuel Maierhofer, Giuseppe Michielli, Alessandro Pittin, Lukas e Mattia Runggaldier e Raffaele Buzzi. Dopo le presentazioni, spazio alle domande dei bambini tutti seduti davanti al palco (anche i partecipanti al Milan Camp in corso a Gallio) e quindi un simpatico momento tutti intorno ad una chitarra, suonata da Chiara Costazza, per cantare insieme la Canzone del Sole di Lucio Battisti, o davanti alle parole del karaoke a cimentarsi in Certe Notti di Ligabue. Poi i saluti, dopo uno scambio di doni e una gran distribuzione di foto, sorrisi e autografi. Per Gallio e l’Altopiano è stato un vero onore ospitare e accogliere i campioni e le campionesse dello sci nazionale; loro a quanto pare qui sono stati bene. Chissà che prendano l’abitudine di ritornare. Il Sun Valley Metal Fest: un raduno “tranquillo” Contro tutte le nefaste previsioni! Il Sun Valley Metal Fest, maratona metal di due giorni svoltasi in località Valbella di Gallio venerdì 29 e sabato 30 giugno, non ha portato né invasioni barbare, nè danni gratuiti, e neppure un così gran disturbo della quiete. Organizzatori e partecipanti si sono invece distinti per educazione e buon senso. “Persone certo “colorate” – le ha simpaticamente definite l’assessore al Turismo Nicola Pertile – ma gente decisamente tranquilla e cordiale”. Col senno di poi, si è fatto fin troppo allarmismo intorno ad una manifestazione che aveva il semplice scopo di riunire in un posto meraviglioso in mezzo alla natura gli appassionati del metal che annualmente si ritrovavano in Val di Sole. Sembrava dovesse passare un ciclone devastatore e così non è stato, anzi, quando i metallari hanno “levato le tende” domenica, la Valbella è rimasta pressoché immacolata, pulita e in ordine come niente fosse successo, meglio di qualche giardino dei dintorni. “Tutto merito di un’organizzazione collaudata con anni di esperienza”. “Durante la manifestazione – prosegue Pertile – la sicurezza è sempre stata garantita dalla presenza degli uomini dello staff , della Guardia Nazionale e dei nostri carabinieri. Ringrazio tutti, in particolare il Maresciallo Trenta”. In concomitanza della manifestazione, è stata anche confermata la presenza di un certo numero di persone negli alberghi di Gallio, cosa da sottolineare visto che l’aver deciso di ospitare il mega concerto aveva soprattutto l’obiettivo di attirare presen- ze nelle strutture ricettive in un weekend, quello di fine giugno, generalmente piuttosto tranquillo. Tutto bene dunque, peccato che la partecipazione non sia stata così alta come ci gli organizzatori si aspettavano e che ci sia stato qualche intoppo nel programma dal momento che il gruppo forse più atteso, i Folkstone, non è arrivato causa un incidente d’auto. Chissà vada meglio il prossimo anno quando il Sun Valley Metale Fest potrebbe tornare in Valbella. “La nostra disponibilità – conclude Pertile – di sicuro c’è”. Stefania Longhini FOZA Pagare l’IMU è più facile se il Comune ti dà una mano BIANCANEVE E IL CACCIATORE 11 e 12 giugno al Cinema Lux Asiago ore 16.00 18.30 21.00 Il Comune di Foza, unico in Altopiano, ha provveduto a far pervenire, a tutti i cittadini (residenti e non residenti) proprietari di immobili, i Modelli F24 dell’IMU già precompilati con il relativo prospetto di calcolo dell’importo. L’operazione è stata svolta dall’Ufficio tributi, coordinato dal responsabile dell’Ufficio Ragioneria, dottor Gian Andrea Borsato, che è sempre stato disponibile per informazioni e delucidazioni. Si è trattato di un compito non indifferente che ha richiesto parecchio tempo ma soprattutto capacità nella ricerca dei dati e nella formulazione delle aliquote. Il servizio è stato apprezzato dai cittadini di Foza in quanto ha fatto risparmiare loro tempo e denaro. P.C. 8 l’Altopiano Sabato 7 luglio 2012 11 GALLIO - FOZA La rievocazione storica: monito contro la guerra Migliaia di persone a Campomuletto per assistere domenica 1 luglio alla rievocazione storica della 2° battaglia delle Melette. Durante la Grande Guerra sulle Melette sono state combattute due battaglie cruente: la prima nel giugno 1916 ed è quella ricordata da Emilio Lussu nel suo “Un anno sull’Altipiano” avendone preso parte in prima persona nelle file della Brigata Sassari. La battaglia durò oltre 20 giorni con l’impiego da parte imperiale anche di truppe della Stiria e della Bosnia Erzegovina. Dopo 20 giorni di lotta gli auastroungarici riuscirono ad espugnare tutte le cime che compongono il massiccio delle Melette difese da 4 battaglioni alpini e 2 battaglioni della Brigata Sassari; difesa che ha permesso di togliere forze e mezzi agli imperiali impedendo la loro avanzata verso la pianura veneta. La seconda avvenne nel novembre 1917 e ha visto 22 battaglioni italiani contrapporsi a 33 battaglioni austroungarici. Dopo quasi un mese gli imperiali occuparono completamente l’acrocoro delle Melette ma a costi altissimi che debilitarono Che cosa è una bambola? A questa domanda ognuno di noi potrebbe rispondere: “E’ un giocattolo infantile”. E tornano alla mente le bambole della nostra infanzia, uguali e diverse, a seconda del momento storico: di stoffa, fatta in casa alla buona; di celluloide, posta sul letto dei novelli sposi quale simbolo e auspicio di fertilità; di plastica lunga e affusolata (Barbie) o paffutella e grande come un neonato (Cicciobello)… La nostra risposta diventerà sicuramente più articolata dopo aver visitato la mostra “Le bambole nel mondo: usi, costumi, tradizioni dei popoli della terra”, promossa dall’Amministrazione Comunale di Foza nell’ambito delle attività estive 2012. La rassegna, davvero unica nel suo genere, non è una semplice esposizione di oggetti ludici. Negli spazi del Museo recentemente inaugurato, sono presenti, oltre alle bambole per giocare, figure il morale e depauperarono le scorte degli austrungarici scrivendo in pratica la parola fine alle offensive imperiali fino all’armistizio. La rievocazione ha già vissuto sei edizioni durante le quali sono state proposte varie battaglie memorabili combattute sull’Altopiano. Quest’anno ha visto la partecipazione di qua- si 100 figuranti ed è stata organizzata dai Comuni di Gallio e Foza con la collaborazione della Comunità Montana, la Protezione Civile, il gruppo Alpini, l’associazione “Per non dimenticare” e le associazioni Rievocatori del Trentino e dell’Austria. Il tiro di parata sparato dai rievocatori al Monumento al Caduto di Foza, sabato pomeriggio, ha dato il via ufficiale alla rievocazione. Il momento è stato reso particolarmente suggestivo grazie ai discorsi dei sindaci Giovanni Oro (Foza) e Pino Rossi (Gallio) che, respingendo ogni retorica, hanno ricordato il sacrificio dei tanti soldati sull’Altopiano (oltre 1 milione tra i due eserciti) e promosso questi tipi di eventi per “ricordare i tanti caduti ed onorare il sangue versato che ancora oggi scorre nelle nostre rocce”. Anche il consigliere regionale Costatino Toniolo e il rappresentate della Comunità Montana Andrea Benetti hanno giudicato importante questo tipo di evento “soprattutto per i bambini, scrigno dove riporre queste testimonianze sulla futilità della guerra”. Gerardo Rigoni Originale mostra allestita al Museo di Foza dal 15 luglio al 15 ottobre LE BAMBOLE NEL MONDO Bambole giocattolo e in costume, figure rituali e marionette da ogni angolo del globo in costume, bambole rituali e marionette provenienti da ogni dove. Così le bambole in costume ci ricordano luoghi vicini e lontani che forse abbiamo visitato o da cui abbiamo ricevuto un souvenir. Sono presenti naturalmente, oltre a tutte le regioni d’Italia, i vari paesi europei, col fascino dei loro diversissimi costumi, dai popoli nordici, alle filatrici della Cappadocia. La visita alla mostra si snoda proprio come un viaggio virtuale intorno al mondo e la mente vaga dalla Tailandia al Messico, dal Kirghizistan alla Bolivia, incontrando le bambole giapponesi, costruite con conchiglie polverizzate, diverse a secondo della cerimonia a cui sono destinate e talvolta collocate su altari domestici, osservando la Topsy Turvy (bambola capovolta), costruite con pezze di tela dalle Mamy di colore per i figli dei ricchi possidenti americani o meditando davanti alle bambole islamiche assolutamente rare e quasi introvabili, in quanto la raffigurazione umana non è contemplata in quella cultura, ma qui presenti con due esemplari che, da soli, valgono la visita. Al di là dell’aspetto folcloristico, al visitatore non può sfuggire la valenza artistica dei singoli oggetti, siano essi statuette, figure o manichini, realizzati con il materiale più vario: legno, pelle, creta, osso, paglia, giada… Il fascino emanato dagli oggetti esposti lascia, però, ben presto spazio al bisogno di capire il loro significato. Si percepisce che essi non sono cose tra cose, ma sono testimoni di civiltà e di tempi anche lontani. Il desiderio di spiegazioni è soddisfatto dalle schede esplicative dei vari temi approfonditi. Così si può osservare il passaggio dall’idolo al balocco, ben evidenziato da una figuretta di ossidiana proveniente dal Messico, dalle figurine cinesi in pasta vitrea, da quelle tibetane in giada, per arrivare alla bambolina della Magna Grecia o dalla bambola con arti snodati proveniente da Timor. Fuori dal contesto che li ha originati, questi oggetti riescono ad esprimere ugualmente il loro messaggio. Ecco allora rito e magia raccontati dalla bambola in ebano dell’Alto Nilo (usata come feticcio), dalle Akua ba del Ghana (bambole di fertilità), dalle figurine antropomorfe di ossa, utilizzate dagli sciamani, dalle figure falliche del Camerum, offerte come pegno d’amore. Nel ricco panorama di que- sta raccolta, alcuni argomenti specifici sono sviluppati con oggetti a volte rari e preziosi o delicati e fragili racchiusi in bacheche. E’ il caso delle bambole di paglia e fibre naturali, generalmente collegate con le attività agricole, come quelle in foglie di banano del Kenia o quelle russe in fibra di lino, o delle bambole simbolo di maternità, provenienti dai vari angoli della terra o, ancora, dalle bambole dei Nativi Americani, siano esse giocattoli o figure rituali, come le bambole dei defunti del Perù. In questa rassegna un capitolo a parte occupano le figure teatrali. Si tratta di grandi marionette e mascheroni provenienti dall’Asia, terra in cui il teatro è profondamente sentito e vissuto come elemento educativo, religioso e di aggregazione sociale. Ogni marionetta esposta è un piccolo capolavoro di intarsio, decorazione, ornamento. Sono pezzi del teatro indonesiano, balinese, nepalese e birmano, assolutamente originali, come le splendide marionette del Teatro dell’Opera di Pechino. Il ricco materiale di questa raccolta - messo a disposizione dalla collezionista M. Gabriella Cazzola, curatrice anche dell’allestimento – pone i visitatori in contatto con i paesi del mondo, la loro storia, i loro costumi e la rassegna diventa un incontro di usi e tradizioni, un cordiale contatto con l’umanità intera. Per la sua valenza, anche didattica, la mostra rimarrà aperta fino al 15 ottobre, in modo che le scolaresche la possano vedere. Nei mesi di luglio e agosto il museo è aperto dalle 15.30 alle 22. Per apprezzare al meglio l’esposizione, sono previste le seguenti visite guidate: domenica 15 luglio, dopo l’inaugurazione fissata alle ore 17; domenica 29 luglio, 12 e 26 agosto alle ore 16; in altri giorni - anche infrasettimanali - per gruppi, su prenotazione. G.Francesca Rodeghiero Runz 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 12 Al Ristorante conl’Altopiano il Caseificio Pennar Asiago 8 13 Sabato 7 luglio 2012 Al ristorante – pizzeria Conca Verde di Lusiana Da un anno e mezzo, precisamente dal 23 dicembre 2010, titolare del Ristorante Pizzeria Conca Verde di Lusiana è il giovane Nicola Forte, che gestisce il locale con la collaboraLA RICETTA Gigliucci con pesto di rucola e ricotta dei Pennar e pomodorini saltati Quello che ci propone Cristiana è un pesto fatto non con il basilico, ma con la rucola e la ricotta dei Pennar. E’ ideale per condire qualsiasi formato di pasta fresca all’uovo, ma anche per una estiva pasta fredda. zione della sua famiglia: mamma Cristiana, papà Marco e il fratello Andrea. Una famiglia che poco più di un mese fa, il 26 maggio, ha avuto la gioia di allargarsi con l’arrivo della bellissima Emma, diventata subito mascotte del locale, ammirata e coccolata da tutti. Nicola, dopo essersi diplomato all’Istituto alberghiero di Asiago, ha lavorato in numerosi locali del posto, fino a quando i suoi genitori, pensando al suo futuro, hanno deciso di prendere in gestione la “Conca Verde”. Nicola si occupa in particolare del servizio in bar e in sala, in cucina c’è mamma Cristiana che in precedenza aveva lavorato come cuoca a Villa Rosa per 14 anni; il fratello minore di Nicola, Andrea, studente alla scuola superiore ad Asiago sta iniziando a fare il pizzaiolo, e poi c’è Marco, il capofamiglia, che il fine settimana quando è libero dagli impegni del suo lavoro aiuta Cristiana e i figli nella La famiglia Forte al completo con la fidata Marta Per 6 persone occorrono 125 gr. di rucola, 150 gr. di ricotta, 50 gr. di pinoli, un pezzettino di burro per legare, 2 cucchiai di Gran Pennar, sale, olio di oliva. Il pesto si può preparare in anticipo e conservare per diversi giorni in frigorifero o anche congelare. Si frullano insieme i vari ingredienti, partendo da rucola, pinoli, aggiungendo poi la ricotta, il Gran Pennar, il burro, il sale, e infine l’olio unito a filo, quanto basta per far montare il pesto. Mentre si fa cuocere la pasta, si fanno saltare velocemente in padella con un filo d’olio dei pomodorini tagliati a quarti, aggiungendo il pesto e facendolo scaldare un attimo (bisogna fare attenzione a non lasciarlo troppo sul fuoco altrimenti indurisce). Nella padella si aggiunge la pasta scolata, si fa saltare un attimo tutto insieme, ed ecco che la pietanza è pronta per essere servita e gustata! conduzione del locale. I Forte si avvalgono inoltre della collaborazione di due pizzaioli, Giampietro e Riccardo, e della giovane Marta, definita insostituibile “braccio destro”. Prima di riaprire il locale, chiuso da un paio di anni, sono stati fatti numerosi lavori di rinnovo e ristrutturazione, in particolare è stato rifatto il bar, mentre recentemente è stata creata una bella area esterna attrezzata con panche e tavoli, spazio dove suonano musicisti e Cristiana gruppi durante serate organizzate. Nel ricon la storante – pizzeria, che ha una grande piccola Emma capienza con circa 130 posti a sedere, si può degnamente festeggiare qualsiasi ricorrenza, dalle cerimonie alle cene tra amici e colleghi, e si organizzano spesso anche cene a tema. La prossima è la “Festa d’estate” del 7 luglio, quando dalle ore 18 si potrà gustare il piatto tirolese con stinco, wurstel, patate e crauti, godendo dell’intrattenimento musicale del fisarmonicista Graziano. La “Conca Verde” è a neppure un quarto d’ora d’auto da Asiago, in Via Mazze di Sotto, in comune di Lusiana: sono tante le persone, comprese numerose scolaresche, che frequentano le belle zone dei dintorni, in particolare del Monte Corno, e si fermano qui per ristorarsi. Il locale ospita spesso partite e tornei di scacchi, recentemente si è disputato anche il Torneo Regionale Veneto. Qui i piatti della tradizione vanno per la maggiore Un grande spiedo esterno dove si cuociono la porchetta e gli spiedi di uccelli, il forno a legna dove oltre alle pizze si cucinano varie pietanze, in particolar modo le carni, che acquistano così un gusto molto buono, e l’ampia cucina dove lavorare in tutta comodità: è qui che nascono le gustose specialità della “Conca Verde”. I piatti più richiesti rimangono sempre quelli tradizio- che si possono gunali, come i “bigoli con stare alla Conca l’arna” e tutte le paste fat- Verde, soprattutto te in casa, i pasticci di ogni semifreddi di ogni genere, le crepes, la carne ai genere. Per farvi ferri, le tagliate, gli arrosti. Qui venire l’acquolina in si propongono anche cene di bocca nominiamo pesce, di funghi, o a base di al- poi le varie tagliatri ingredienti stagionali. I pro- te: con rucola e dotti del Caseificio Pennar Gran Pennar, al rosono immancabili ingredienti di smarino, all’aceto balsamico pizzeria si sfornano, tra le alalcuni piatti in particolare: la pa- e, d’estate, anche la delizio- tre, la pizza con la Tosela, sta fresca con il pesto di rucola sa versione con le fragole. In quella con polenta cubettata, e ricotta dei Pennar (di cui Cristiana ci propone la semplice ricetta), il piatto tipico di S. Giacomo (patrono di Lusiana) compoQuesto prodotto assembla le sto oltre che dalla carne caratteristiche migliori dei secca, polenta e funghi, formaggi dolci dell’arco anche dalla Tosela, il risotalpino, il suo sapore infatti to con Pennarone e radicrievoca caratteristiche tipiche chio rosso, le tagliatelle dell’ formaggio Asiago, del Lattefunghi, speck e Vezzena, la torta di ricotta e cioccoria e del Fontina armoniosamenlato fondente. Tantissimi te unite con sapiente maestria sono i dolci fatta in casa PENNARONE PENNAR SERVIZIO REDAZIONALE porcini e Vezzena, la “7 Comuni” con speck in cottura e chiodini, la “Altopiano”con porcini, sopressa e Asiago fresco, la “Cimbra” con finferli, prosciutto, cipolla e Gran Pennar. Non mancano le pizze dolci con la frutta, chiusura ideale anche del “giropizza” che si tiene ogni venerdì. 8 l’Altopiano Sabato 7 luglio 2012 14 Il bosco “Pergola” Stavo scendendo dal forte di Cima Campolongo attraversando un bosco quasi puro di abeti rossi, con i tronchi troppo filati e fortemente danneggiati dalle nevicate tardive del 2006. A terra cimali schiantati dalla massa della neve bagnata e pesante che, a causa delle alte temperature a cui erano avvenuti gli eventi meteorici, le piante non avevano potuto scaricare al suolo. D’altra parte la stessa monospecificità del bosco deponeva per una sua origine artificiale e ben lontana da quella situazione di naturalità che pone la foresta in equilibrio con l’ambiente in cui è inserita. Né, ragionavo tra me e me, poteva qui essere diverso, vista l’antica frequentazione di questi boschi da parte degli abitanti di Rotzo, a cui Campolongo da sempre appartiene. Da quando la malga si chiamava ancora langabisa cioè “prato lungo” nell’antica lingua dei Padri, un toponimo che fotografa perfettamente l’ambiente di quest’alpeggio il cui pascolo si allinea con andamento est- ovest tra le boscose pendici del Monte Agro e quelle della cima omonima: il bosco Pergola, appunto. Il nome del bosco niente ha però a che fare con il senso più propriamente veneto, o italiano, del termine. Il passaggio a pèrgola partendo da pèrbola è considerato frequente da Dionigi Rizzolo nel suo libro sulla toponomastica di Asiago, secondo una modifica del tipo Cubulu(m) > Covolo > Cogolo per “grotta”; lo stesso autore asserisce inoltre che mentre nella documentazione ufficiale il toponimo è perbola, nella tradizione orale esso diventa pèrgola anche ad Asiago. Peraltro località Pèrballa sono segnalate anche dai fratelli Frigo “Rigo” sia per Roana che per Camporovere. Ma quali possono essere allora le più probabili origini di questi toponimi? Una prima ipotesi conduce al termine di area atesina bergfall, che nella pronuncia tirolese diventa pergfall, nel senso di “scoscendimento provocato da una frana su di un pendio del monte” data dalla fusione dei termini Perg nel senso di “monte” e fall nell’accezione di “caduta, frana”; ciò poco si adatta però al nostro caso, essendo il pendio relativamente poco inclinato e certamente non scosceso. Una seconda possibilità è data dalla fusione dei termini Perg nel senso di “monte” e bolla col significato di “lana”, quindi “la lana del monte”; ma di nuovo l’ipotesi cozza contro l’evidenza di un’area forestale, in cui il pascolo ovino doveva essere necessariamente assente, o almeno fortemente limitato, al fine di garantire la rinnovazione della compagine arborea sottraendola al morso delle pecore. Resta una terza ipotesi etimologica, senz’altro la più affascinante, che farebbe risalire il termine a péero cioè “orso” e balla col significato di “trappola” a testimonianza non solo della presenza del plantigrado sulle nostre montagne ma anche della lotta accanita che per secoli, purtroppo, ha contrapposto i boscaioli, gli allevatori e gli agricoltori cimbri a questo emblema dell’ambiente na- turale che selvaggiamente si rifiutava di farsi addomesticare. Fino alla comparsa delle armi da fuoco, però, il confronto tra la velocità, la potenza e gli strumenti di offesa erano a tutto vantaggio dell’animale, ragion per cui la caccia doveva essere praticata evitando accuratamente il confronto fisico diretto con la personificazione stessa delle immani forze della natura. Per catturare la belva, si scavava una profonda fossa, ricoperta da una cortina di fronde e paglie, nella quale far cadere l’animale grazie ad una battuta organizzata in modo da spingerlo verso la trappola, proprio la balla per il pèero. Ma come mai tra le vaste fo- reste del Comune gli antichi originari di Rotzo avevano scelto di collocare la trappola proprio qui? Per una semplice questione di economia e di intelligente utilizzo del territorio: qui non occorreva scavare la fossa perché una grande cavità entro cui far precipitare l’animale braccato esisteva già, gentilmente messa a disposizione dalla natura calcarea delle rocce dell’Altopiano e da milioni d’anni di dissoluzione carsica: la voragine dello Sciason! Ma questa è un’altra storia che vi racconterò un’altra volta. Gianni Frigo delle Guide Altopiano 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 15 Dal Gal 8 milioni di Euro di contributi comunitari per la Montagna Vicentina Previsti finanziamenti economici sino al 100% per gli enti pubblici Il punto della situazione durante il Leader Day che si è svolto a Marostica venerdì 22 giugno Il Leader Day 2012 che si è tenuto venerdì 22 giugno al Castello Superiore di Marostica ha rappresentato un momento di riflessione su quanto sta per essere realizzato attraverso i fondi comunitari del Progetto Leader, resi disponibili dal Gal Montagna Vicentina, su un vasto territorio che comprende ben 44 comuni della provincia berica, con i primi risultati dell'attività legata all'Asse IV Leader del Piano di Sviluppo Rurale Veneto 2007/2013. I contributi economici a fondo perduto erogati attraverso il Programma Leader, sono utilizzabili dagli enti locali territoriali e dalle imprese operanti nei settori dell'agricoltura, commercio, artigianato e industria, e rappresentano un concreto sostegno allo sviluppo dell'economia delle aree rurali. È prossima la ripresentazione di una misura economica per la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale, con una disponibilità di un milione e 400 mila Euro di contributi erogabili agli enti pubblici, con finanziamenti al 100% dell'impegno di spesa dei progetti. In altre parole, con questa misura il Gal copre interamente gli investimenti per la realizzazione delle opere rientranti nelle caratteristiche previste dal bando. Le iniziative messe in campo dal Gal sino a oggi sono state circa venti, con misure economiche che hanno già impegnato oltre 4 milioni e 600 mila Euro di contributi (4.616.595,95, per la precisione), superando così il 65% della disponibilità complessi- va che ammonta a circa 8 milioni di Euro. Alcune azioni sono state riproposte più volte attraverso la loro ribanditura; inoltre, si prevede un'ottimizzazione dei fondi che dovessero risultare non utilizzati, che verrebbero rimessi a disposizione per la realizzazione di altri progetti, incrementando di fatto le risorse ancora da assegnare. Il sindaco di Marostica Gianni Scettro ha introdotto le tematiche della giornata, sostenendo l'importanza del ruolo del Gal per l'economia del territorio. Il direttore del Gal Francesco Manzardo ha illustrato le diverse misure economiche già attivate negli ultimi due anni, ricordando i vantaggi economici che sono stati colti da imprenditori e pubblici amministratori. È stato poi il turno di Maurizio Radin e Tommaso Simionato dell'Azienda Agricola Pachamama, selezionata come esempio virtuoso nell'ambito della Diversificazione dell'attività agricola, che hanno portato la loro testimonianza sull'attività intrapresa e il risultato raggiunto anche grazie al supporto del Programma Leader. Il presidente del Gal Montagna Vicentina Dino Panozzo ha posto l'accento sulle opportunità future della Montagna Vicentina, dove l'unione delle forze tra agricoltura e turismo potrà fare la differenza, in un complessivo progetto di rilancio economico. È infine intervenuta la dottoressa Francesca Musola dell'Avepa di Vicenza, che si è congratulata per le attività svolte dal Gal Montagna Vicentina. All'incontro hanno partecipato amministratori pubblici e operatori economici, nonché rappresentanti dei settori del turismo, dell'agricoltura e delle imprese del territorio. L'incontro si è poi concluso con un piacevole tuffo nel passato: complice l'affascinante scenografia medievale del Castello di Marostica, alcuni attori dell'Associazione Sipario Medievale, assieme ai Falconieri, hanno riproposto i più caratteristici mestieri del passato. Il cortile dell'antico complesso storico è stato animato dalle attività di un tempo: dal fabbro al tessitore, dalla fabbricazione della carta pergamena alla filatura della seta, con falchi e poiane che guardavano curiosi. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 16 L’oasi faunistica di contrada Clama Transitando in auto lungo la provinciale della Fratellanza, in località Clama, un po’ prima del bivio per l’ospedale di Asiago, o camminando per il sentiero che da Santa Maria Maddalena porta al Prunno, si possono ammirare, da circa un anno, daini, mufloni e cervi, in un allevamento che comprende circa venti capi distribuiti su 23.000 metri di terreno. Questi animali selvatici, vivono in habitat naturale ottimale, il terreno comprende infatti non solo prati, ma anche bosco, che può fungere da nascondiglio e per i cervi un’ampia pozza, che è importante per la pulizia e la difesa dai parassiti, dopo essersi immersi nell’acqua infatti sfregano il mantello contro la corteggia degli alberi, in sua assenza sono gli stessi cervidi a produrre le depressioni, dove si deposita l’acqua, con gli zoccoli, in cui si sdraiano e ro- tolano. In questo periodo gli esemplari di Cervus maschi dell’allevamento hanno perso le caratteristiche corna o palchi, ma non l’eleganza e l’altezzosità che caratterizza la specie, mentre le femmine hanno concluso la gestazione che ha portato alla nascita dei cerbiatti. Selvatici e schivi in natura, gli animali dell’allevamento de la Clama mantengono queste caratteristiche, ma è possibile osservarli anche da molto vicino. In un secondo recinto si trovano invece daini e mufloni: il Dama dama ha caratteristiche simili a quelle del cervo, essendo tuttavia più piccolo e più propenso al contatto con l’uomo, anche per questa specie i maschi stanno per perdere i palchi che ricresceranno immediatamente forti e possenti; l’ Ovis musimon è l’animale più piccolo dell’allevamento, con la presenza sul cranio di due grosse corna fisse su base d’osso che hanno crescita continua con una tendenza a spiralizzarsi. I mammiferi de la Clama vivono in gruppi misti, mentre in natura maschi e femmine si riuniscono solo nel periodo dell’accoppiamento, che per tutte le specie avviene dopo che il maschio dominante si è conquistato il diritto ad unirsi alla femmina in un combattimento di bramiti, cioè versi molto forti nel caso di cervi e di colpi di corna tra mufloni e tra daini; in allevamento invece ciò avviene in maniera più tranquilla. Una piccola oasi creata dalla passione per gli animali e la natura di alcuni allevatori permette di venire in contatto con specie selvatiche che sarebbe molto difficile incontrare altrimenti; immerso nel verde di una contrada vicina al centro di Asiago, ma isolata e circondata dalla natura l’allevamento è facilmente raggiungibile e molto curato, un’isola di fauna selvatica a contatto e in interazione con l’uomo. Giulia Rigoni La SAF organizza l’ultimo corso per RSPP da 16 ore Dal 27 luglio entrerà in vigore la nuova normativa che ha portato le ore di formazione per RSPP da un minimo di 16 ore per categorie a medio rischio (agricoltura) e 48 per l’alto rischio (edilizia). Il SAF organizza l’ultimo corso da 16 ore per RSPP valido per tutte le categorie professionali. Il corso si terrà presso la sede dell’associazione Kontainer a Camporovere per info chiamare il 345.8104072 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 17 LUSIANA La festa per il decennale del Museo Nuovo parcheggio nella contrada Maini Sono stati recentemente conclusi i lavori del parcheggio realizzato in Contrada Maini da parte dell’amministrazione comunale di Lusiana. Il parcheggio, come spiega l’assessore Diego Zampese, potrà ospitare circa dieci macchine e risolverà il problema della carenza di posti auto che si verifica nella contrada soprattutto nel periodo estivo per l’arrivo di molte persone che hanno qui la seconda casa. Il progetto è stato fatto dall’ufficio tecnico e realizzato con gli operai e i mezzi del Comune. Domenica 24 giugno sono stati festeggiati i dieci anni di vita del museo Palazzon “Tradizioni della gente di Lusiana”. In via Roma, sono state dislocate le bancarelle con oggetti del passato ed hobbistica varia che potevano essere acquistati dai passanti. Alle 15,30 è andato in scena in piazza IV novembre uno spettacolo con il filò in piazza, sotto al suggestivo “ portego “ allestito per l’occasione che ha fatto da cornice agli interventi musicali della Banda Brian , del gruppo Ballincontrà e dei poeti del “ graspo “ presentati con maestria e fascino da Claudio Capozzo vero appassionato delle storie di una volta. Alle ore 19, l’incontro è proseguito con la visita guidata agli spazi museali. La serata è continuata con una cena a tema durante la quale è stato proiettato un video ricordo con i momenti più significativi della decennale attività del museo tra i quali la partecipazione alla trasmissione “ Uno mattina “ con l’affascinante Roberta Di Capua. Egidio Zampese Conco, serata di musica e parole Il Comitato Biblioteca di Conco organizza per sabato 7 luglio una serata dal titolo “MUSICA E PAROLA - le vie dello spirito”. La serata di musica, poesia e parola si svolgerà presso la Chiesa Parrocchiale di Conco alle ore 20,45 e sarà tenuta dall’organista Francesco Munari . Leggeranno Margherita De Pellegrin ed Eros Zecchini. L’evento è stato realizzato in collaborazione con AlbatrosGruppo Biblioteca di Lusiana e con la Parrocchia di Conco. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 18 Enego, norme restrittive per la conduzione e la custodia dei cani I parchi di Enego vietati ai cani! Gli amici a quattro zampe, non possono entrare, nemmeno al guinzaglio, nei parchi Sant’Antonio, Val del Capitano e Via Zante, e neppure possono accedere ai giardini di Piazza San Marco. E’ quanto ha disposto da circa un mese il sindaco Igor Rodeghiero con le “Norme per la conduzione e la custodia dei cani, ai sensi delle ordinanze sindacali 37/2005 e 9/2010” secondo le quali poi i proprietari e i detentori di cani devono utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a un metro e mezzo durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico; portare sempre con sé una museruola rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti; raccogliere le feci eventualmente prodotte dall’animale e smaltirle in modo adeguato; avere con sé gli idonei strumenti di raccolta delle deiezioni che dovranno essere mostrati a richiesta degli organi addetti alla vigilanza; custodire correttamente gli animali in modo da garantire il benessere ed evitare il disturbo della quiete pubblica soprattutto nelle ore notturne; assicurare, la custodia degli animali ed adottare misure adeguate affinché gli stessi non si allontanino indisturbati dalle loro proprietà. Alcune di queste norme non sono altro che comportamenti di buon senso ed educazione che tutti i proprietari di cani dovrebbero adottare, altre però hanno il sapore della restrizione, della mancanza di rispetto per gli ospiti che arrivano ad Enego per trascorrere le vacanze, e per gli ospiti pelosi che in montagna cercano anche loro finalmente un po’ di spazio dove muoversi in libertà. Molti, soprattutto turisti coloro che sono rimasti a bocca aperta nel prendere atto delle disposizioni. A tal proposito in redazione è giunta questa condivisibile riflessione: “Un paese realmente civile è un luogo dove c’è spazio per tutti e dove gli amici a 4 zampe non sono considerati cosa “sporca” , pericolosa, da escludere dai parchi in quanto zona frequentata dai bimbi. Un paese civile è un paese che dota le classiche passeggiate di un numero congruo di cestini per i rifiuti, che dispone di distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni. Un paese civile è un paese che sa accogliere anche i cani, nelle zone turisticamente più rinomate ormai è una gara per trovare il sistema per accogliere e offrire confort anche ai pelosi. Siamo in montagna, paese rurale, agricoltura e allevamento, sono voci importanti dell’economia, la convivenza con gli animali, di piccole e grandi dimensioni, da sempre è cosa naturale. Le tanto temute deiezioni, sono da sempre una ricchezza, la tradizione e saggezza popolare dicono che pestarle porta bene e ricchezza e pur essendo utile educare i possessori di cani a raccogliere se i loro fedeli amici sporcano, tutto il resto sembra vergognosamente esagerato. Se i miei bimbi dovessero incappare in una di quelle “cose”, sì sarei infastidita, ma penso che sia niente se paragonato a ciò che si può pestare in parchi cittadini e non solo, mi riferisco a siringhe, aghi ed il loro ricco bagaglio di virus! Fino a, non ieri, a un’ ora fa, molti di noi hanno avuto le galline sull’uscio di casa, il maiale nella porta a fianco, la stalla poco più in là, scusate, ma trovo sinceramente ridicolo bandire dai parchi i cani. Quegli stessi cani che ci emozionano o che ci fanno parlare di loro con tanto orgoglio quando: salvano una vita umana, la scovano sotto le macerie, sotto una valanga, salvano un bambino dall’annegamento, vegliano il padrone morto o chiamano aiuto comprendendo che c’è bisogno di soccorso. “Varda i cani, i xè mejo dei cristiani” io questa frase la condivido, sempre, ma quanto è vuota poi nella pratica di chi la pronuncia con tanta enfasi!”. Un grande successo per “Aggiungi un posto a tavola” Sabato 21 luglio serata liscio con Frank Dolce Vita Domenica 22 luglio serata liscio con Sergio Cremonese Sabato 28 luglio serata liscio con Pietro Galassi Domenica 29 luglio serata liscio con Gianluca Caselli Venerdì 3 agosto Ktòkha-Raut Fest Bier con la official italian Queen performer “Killer Queen Rock Show” Sabato 4 agosto Rossella Ferrarri e I Casanova Domenica 5 agosto ore 12.00 2° Raduno Interregionale delle Vespe ore 21.00 serata liscio con Cicci & I Condor – ore 23.00 estrazione lotteria Sergio Cremonese Davvero una brillante iniziativa il laboratorio teatrale promosso dalla professoressa di lettere Dell’Aquila, nella classe terza della scuola secondaria dell’IC Poletto d Enego. Laboratorio che si è concluso con lo spettacolo teatrale, messo in scena sabato 2 giugno, presso il Palazzo della Cultura e dello Spettacolo. La professoressa Dell’Aquila e la sua classe, non sono nuovi a rappresentazioni del genere, già l’anno scorso stupirono il numeroso pubblico mettendo in scena un piacevolissimo spettacolo che si rifaceva alla tradizione del filò. Quest’anno invece, la rappresentazione era un classico della commedia musicale italiana: Aggiungi un posto a tavola. I ragazzi, oltre che dalla loro professoressa, sono stati seguiti, dallo scorso mese di febbraio, anche da un’insegnante di teatro, che ha dato loro dritte preziose che hanno contributo decisamente, all’ottima riuscita della rappresentazione. Bravissimi tutti e 16 ragazzi, ognuno con la sua parte e le sue battute interpretate con spontaneità, simpatia e la giusta dose di ironia; tra tutti però merita una particolare menzione, colei che ha dato vita ruolo di Clementina: Vanessa. Brava, sciolta, espressiva e duettando con don Silvestro, il prete protagonista, di cui era innamorata, ha interpretato alla perfezione e con sentimento le canzoni di sottofondo. Hanno veramente stupito favorevolmente questi ragazzi, perché alla loro età non è in genere facile riuscire ad interpretare con scioltezza e spontaneità certi ruoli, superando l’imbarazzo e la vergogna che, soprattutto in epoca adolescenziale, tendono a prendere il sopravvento. Bravissimi quindi gli attori, che si sono lasciati andare e guidare, ma bravissime anche la professoressa e Lorena Guerzoni che li ha diretti sapendo sfruttare al meglio il loro talento. Come ha commentato la preside Chenet, a conclusione della serata, un lavoro incredibile, che ha entusiasmato tutti, un valore aggiunto che ragazzi hanno dimostrato di possedere e che deve essere assolutamente valorizzato, anche in futuro. Stefania Simi 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 19 Un “Terremoto d’artisti” per beneficenza ARTE Cosa possiamo fare per dare un aiuto alle zone terremotate? Parte da questa domanda che due giovani del gruppo Arte Insieme – artisti dell’Altopiano, Leonardo Frigo e Gaia Crotta, si sono posti all’indomani del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, la bellissima e significativa manifestazione d’arte che si terrà ad Asiago il prossi- Domenica 22 luglio ad Asiago una grande esposizione collettiva in centro storico per raccogliere fondi da destinare al restauro di un’opera d’arte sfregiata dal terremoto dello scorso maggio mo 22 luglio. Quanto mai eloquente il titolo: “Terremoto d’artisti – L’arte restaura l’arte” per una super esposizione collettiva che si terrà nel centro storico di Asiago (Piazza Carli, Piazza Duomo, Piazza II Risorgimento e Piazzetta degli Alpini) dalle 8.30 alle 19. Gli artisti, di ogni genere, potranno partecipare versando 5 euro per ogni opera esposta. Il ricavato della manifestazione, che sarà consegnato direttamente nelle mani dell’assessore alla cultura di Mirandola Caterina Della Casa, è destinato a finanziare il restauro di un’opera d’arte sfregiata dal terremoto. All’iniziativa hanno dato pronta adesione gli artisti del gruppo Arte Insieme, e già altri giovani arti- A FOZA PER CONOSCERE L’ARTE ICONOGRAFICA Oltre ai corsi d’iconografia in programma dall’8 al 16 luglio e dal 6 al 14 agosto presso il Museo di Foza l’iconografa Maria dell’Ordine Francescano Secolare si rende gentilmente disponibile per favorire la frequenza alle lezioni da parte di quelle persone interessate che per vari motivi non ASIAGO possono partecipare assiduamente nei giorni stabiliti. Sabato 14 luglio alle 20.30 si terrà una serata di presentazione generale sull’arte iconografica con la possibilità d’iscrizione ai corsi, mentre sabato 28 luglio alle 20.30 il tema della serata sarà “Le Icone e la Sindone: origine e riscoperta dell’arte iconografica”. Domenica 22 luglio dalle 16.00 alle 19.00 si svolgerà invece un laboratorio artistico dedicato ai bambini dal titolo “Alla scoperta del volto di Gesù”. Per informazioni contattare l’iconografa (cell. 3392874437 [email protected]) o il Museo etnografico di Foza (tel. 0424.443641). Gli orari per le visite al Museo sono i seguenti: dal 1 luglio al 31 agosto dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 22.00; sabato, domenica e festivi anche dalle 9.00 alle 12.30. Paola Cappellari sti anche della pianura, che sono stati informati della manifestazione grazie all’Istituto d’arte di Nove, nonché diversi amici provenienti da tutto il Veneto, si sono prenotati, ma il numero dei partecipanti è destinato a salire. Il Comune di Asiago è ben felice di mettere a disposizione le piazze centrali della città per ospitare questo singolare evento. Viste le finalità, è ben accetto il contributo di quanti vorranno fare una personale donazione. Se poi qualche artista vorrà donare un’opera, questa verrà prontamente messa all’asta per raccogliere fondi. Durante la giornata ci sarà anche l’accompagnamento di tanta buona musica grazie alla partecipazione dell’Associazione Musica Altopiano Asiago e dei gruppi musicali Blond Brothers e DEA. Verran- no anche proposti dei laboratori musicali e artistici per bambini. Per dare la propria adesione basta contattare gli organizzatori ai numeri 0424/462213 oppure 338.6412969. S.L. Omaggio all’artista Federica Bonaldi IL MAGO DI OZ ABITA LUNGO LA BRENTA Nel dialetto vicentino il fiume è al femminile ed è La Brenta: lungo questo fiume femmineo, le cui piene di un tempo son diventate per tutti brentane, pensa e sogna, riposa e lavora un artista aspro e dolce nato maschio sotto il più regale dei segni. L’uomo Bonaldi è stato al tempo - raccontano le foto - bello e intrepido artista, viaggiatore instancabile e sperimentatore ma anche e insieme a tutto ciò uomo della famiglia, a ricordarci che in una vita vera c’è posto per tutto perché tutto ha un suo posto. Stare con Federico significa dimenticare il tempo, il Nostro Tempo, omologato e veloce che scorre incessante senza lasciare tracce. Il tempo di Bonaldi è invece un tempo ricco, che fluisce e rifluisce, passa e ripassa sulle cose tracciando Segni che sono i sedimenti dei ricordi. Tracce e confini sono elementi di misura agreste. Questo artista che lavora la terra ha della terra tutta la ricchezza, la forza inesausta. Le sue creazioni fantastiche, nate dalla semplice osservazione del reale, subiscono le trasformazioni telluriche della sua immaginazione. Le sue sposine - deliziose ragazze di paese vestite a festa - sono di un paese universale perché La Sposa è sempre la sposa sotto tutti i cieli del mon- do e le Civette – uccelli benauguranti – perdono un po’ alla volta le piume colorate e gli occhi sgranati di giallo per farsi Arpie, donne-uccello dipinte di nero e ocra come nei vasi greci e nelle tragedie. Quest’uomo squisitamente popolare è coltissimo. La sua libertà è regale. Il suo paese è il mondo, teatro senza confini. Come nel Mago di Oz, Federico anima tutto ciò che la sua fantasia d’artista riesce a toccare. E tutto anima senza impedimenti. Nel silenzio quasi irreale del suo laboratorio tutti i segni tracciati, mescolati, dipinti, Stanno. Fermi, immobili come tutte le cose, sono dotati di forza propria. Quando la porta si chiuderà si alzeranno e scenderanno dagli scaffali, le sposine usciranno per incontrare gli sposi e le civette staranno a guardare aprendo e chiudendo gli occhi e fuori nel boschetto di bambù il vento fischierà, si muoverà il filo e lo specchio appeso, a più facce, girerà su se stesso e mostrerà il fiume che scorre, scorre sempre uguale e sempre diverso come ci ricorda Eraclito e come ci invita a ricordare Federico, artista che siede fra noi a commuoverci come un bambino. Antonella Brazzale 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 20 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 21 L’Estate del Bostel: tante iniziative per tutte le età, un ponte diretto tra Età del Ferro ed Età Contemporanea Durante l’Estate 2012, un foltissimo programma valorizzerà l’area archeologica del Bostel, a Castelletto di Rotzo, attraverso l’organizzazione di diverse iniziative. Dal 16 giugno, il parco è visitabile tutti i giorni, mentre dal 22 luglio al 16 settembre sarà aperto ai visitatori il Museo, con la possibilità di seguire anche percorsi guidati. Ma le vere e proprie novità si trovano in altre iniziative, volte alla promozione della conoscenza del periodo storico a cui si fa riferimento: l’Età del Ferro (I millennio a. C.). Dal 17 di agosto, innanzitutto, il sito archeologico altopianese diventerà location dell’VIII Festival dell’Archeologia, tre pomeriggi dedicati all’archeologia sperimentale, ai laboratori didattici e alle tradizioni culturali del tempo. Sono poi state pensate delle iniziative coinvolgenti e originali che avvicineranno i partecipanti alla storia e all’archeologia. Queste discipline, spesso recepite come noiose e retoriche, possono infatti essere apprese e interiorizzate proprio attraverso occasioni come quelle proposte dall’Associazione Archeidos e strutturate per ogni fascia d’età. Oltre alle visite guidate, che partiranno dal baito (adibito anche a uso ristorazione-bar) dal giovedì alla domenica alle ore 10:45, sono state ideate e progettate delle iniziative davvero accattivanti. I più appassionati, per esempio, potranno assistere lungo tutto il mese di Luglio agli scavi archeologici in corso. Per chi volesse sperimentare il modo di vivere e la cultura dei nostri più lontani antenati, invece, sono stati pensati dei filò: intorno a un falò, ci si avvicine- rà quindi all’arte culinaria e alle fiabe della tradizione cimbra. Gli amanti della natura avranno l’opportunità di assaporare il retrogusto di un’epoca ormai andata, attraverso passeggiate a bordo di cavalli e asini o di far partecipare i propri figli all’archeofattoria, prevista per il mercoledì pomeriggio, iniziativa finalizzata ad avvicinare i bimbi all’archeologia naturalistica. Molte saranno le iniziative rivolte ai piccoli archeologi in erba; oltre ai laboratori didattici storico- archeologici, previsti per la domenica pomeriggio, i bambini potranno partecipare a laboratori di danza emozionale e di lettura di fiabe e leggende, passando per il Paleo-circo di Gioio, un brillante accostamento, quasi ossimorico, di archeologia e marionette. Un bel ponte tra epoche che avvicina e mette in comunicazione l’Età Contemporanea con quella del Ferro. Martina Rossi Una happy estate per i bambini di Rotzo Da lunedì 9 luglio, fino al 10 agosto, vengono proposti a Rotzo, alla scuola “Agostino Dal Pozzo”, “Happy luglio” (per i bambini di 3-6 anni) ed “Happy Summer” (per i bambini dai 6 ai 12 anni, cioè fine 1^ media), con attività ludiche, sportive e ricreative attuate da personale specializzato dell’Associazione Arcobaleno di Arsiero. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Genitori Rotzo, con i rappresentanti di classe, il rappresentante di Circolo e l’amministrazione comunale. Con i più piccoli si svolgeranno attività ludiche utilizzando prevalentemente il gioco, intervallando tali momenti ad attività specifiche di diverso genere: pitturiamo con le dita, favolandia con truccabimbi, bimbodance, laboratori ricreativi e tanto altro. I più grandicelli si divertiranno con attività sportive e ludiche. Ogni giorno ci saranno proposte allettanti come i laboratori creativi o la narrazione di racconti con laboratori espressivi (ogni lunedì); il mercoledì uscite varie (visita all’ Oasi Rossi di Santorso; passeggiata in “ferrovia vecia” località Arsiero/ Velo d’Astico con sosta e picnic al parco giochi di Seghe di Velo; giornata acquatica presso la piscina comunale di Thiene; “peschiamo le trote” presso il laghetto della pesca sportiva di Velo d’Astico; visita al caseificio di Posina). Il venerdì pomeriggio sarà dedicato allo sport con lezioni di tennis. “Happy luglio” sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, mentre “Happy Summer” si svolgerà tutti i lunedì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore18.00 e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 16.00. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 22 L’estate di Artemusica Cultura “I volti dell’armonia”: arte, danza, musica e parole per inaugurare la stagione Inizia il prossimo 12 luglio la Stagione Concertistica, d’Arte e Letteratura dell’Associazione Artemusica Cultura, un calendario ricchissimo di proposte che spaziano dalla musica alla pittura, dalla danza alla recitazione, dal circo all’antica arte dei cantastorie, dalla fotografia al cinema. Un programma fitto di appuntamenti che va dalla metà di luglio a fine agosto. L’inaugurazione di una stagione così varia e ricca si terrà giovedì 12 luglio, alle ore 21.00, presso la sala Santa Giustina di Roana: in questa occasione arte, danza, musica e parole si uniranno per dare vita a “I volti dell’armonia”, una sorta di spettacolo inaugurale durante il quale la musica (i brani, tratti dal repertorio di Bach e Debussy, saranno eseguiti dal pianista Francesco Pulga e dal violoncellista Andrea Marcolini) sarà accompagnata dalle performances dei danzatori della scuola “Domus Danza” di Schio mentre i dipinti, come di consueto presentati dal professor Davide Apolloni, storico dell’arte, saranno arricchiti dalla lettura di brani letterari particolarmente suggestivi. L’in- gresso è gratuito. Altro appuntamento di grande rilievo è quello in programma per la serata di lunedì 16 luglio: alle ore 21.00, presso la sala Santa Giustina di Roana, il violinista Fulvio Luciani e il pianista Massimiliano Motterle si esibiranno ne “Il violinista sul tetto”, racconti e musiche dedicati al cinema. I due maestri, affermati musicisti che più volte sono stati ospiti dell’altopiano dove si sono esibiti ottenendo sempre grande apprezzamento, saranno poi impegnati come docenti durante le masterclasses di pianoforte, violino e musica da camera che si terranno a Roana in luglio e in agosto e che costituiscono un’ottima occasione per i giovani musicisti di affinare e perfezionare la loro preparazione, sotto la guida di validi maestri e in un contesto stimolante. I primi ad esibirsi saranno gli studenti della masterclass di pianoforte, tenuta dunque dal maestro Massimiliano Motterle, che terranno il loro concerto finale la sera di mercoledì 18 luglio alle 21.00 presso la Sala Consiliare del Municipio di Canove. Come sempre, l’ingresso è libero. Nei pomeriggi di mercoledì 18 e giovedì 19 luglio, verrà organizzato invece uno stage di danza contemporanea, gratuito e aperto a tutti, che vedrà all’opera Giovanna Garzotto, insegnante e coreografa della scuola “Domus Danza” di Schio. L’appuntamento è previsto per le ore 17.30 presso il Camping Riviera di Roana. Artemusica Cultura, poi, prende parte al festival Hoga Zait con uno spettacolo ispirato al “Dialogo di un folletto e di uno gnomo” di Giacomo Leopardi. Tratto dalle “Operette Morali”, questo testo, interamente in forma di dialogo, narra di uno gnomo e di un folletto che si incontrano e scoprono che il genere umano si è interamente estinto. Da questo fatto scaturiscono una serie In gara con i gabbiani Pubblicato da Cobo e Fiore, “In gara con i gabbiani, cinquant’anni della nostra vita, dalla battaglia di Lissa alla prima guerra mondiale”, è il titolo del nuovo romanzo di Ernesto Maria Sfriso. E’ il racconto della storia di una famiglia di pescatori chioggiotti che alla metà dell’Ottocento, per motivi economici, lascia la casa padronale al centro di Chioggia per trasferirsi a Brontolo, in un casone al limite di una lingua di terra lagunare. Sono anni di miseria e di fame, di famiglie numerose con troppe bocche da sfamare. Il protago- nista della storia è il figlio maggiore Augusto, chiamato Gùusto da quelli di casa e August dagli austriaci che lo hanno comperato dal padre, dietro un compenso in denaro, e arruolato nella marina imperiale. Augusto, dopo la normale preparazione militare, si trova a bordo del Ferdinando Max, la nave ammiraglia del contrammiraglio Tegetthoff, come nocchiero. Nella battaglia di Lissa è costretto a speronare l’ammiraglia italiana, la corazzata “Il Re d’Italia”, che in pochi attimi sprofonda portando con sé cannoni e marinai. Oggi il severo giudizio d’incapacità e codardia, dato allora sul Persano, ammiraglio della flotta italiana, viene mitigato da diverse valide considerazioni, non ultima quella dell’appena “costituita flotta italiana”, composta da navi provenienti da porti diversi (da Genova, da Napoli), che s’incontrarono per la prima volta uniti ad Ancona alla vigilia della battaglia. Ma per Gùusto il dolore per quanto compiuto contro la sua gente sarà il leitmotiv, il rimorso di tutta la sua vita. La vergogna ed il tormento lo spingono a lasciare il paese natio. Va a Venezia dove si forma una famiglia sposando una bernabota (donna nobile decaduta, senza soldi), e fa il pescivendolo. Ed anche questo nuovo stato che lo vede schiavo in una società avida e amorale, è causa di rimpianto per la libertà perduta, un tarlo che lo rode di continuo e lo spinge ad accettare l’ineluttabile quale punizione del suo crimine giovanile. Un racconto scorrevole con abbondanza di avvenimenti ancora vivi nella memoria di alcuni di noi, reso con linguaggio appropriato al tempo ed al luogo. Sembra di essere ancora tra noi, in casa, a un filò che ti tiene attento e ti sconvolge per il colmo d’amore. Serena Frigo di osservazioni e riflessioni sul ruolo degli uomini all’interno del creato, del loro rapporto con le gli altri esseri viventi e di ciò che essi pensano di noi. Una finzione letteraria che lascia decisamente molto spazio alla riflessione… Le voci narranti sono affidate a Annamaria De Val e a Davide Apolloni, il commento musicale alla flautista Federica Boifava e le danze a “Domus Danza”. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si terrà la sera di venerdì 20 luglio alle ore 21.00 presso il Camping Riviera di Roana o, in caso di mal- tempo, al Palatenda di Roana. Il mese di luglio proseguirà poi con il concerto della pianista Irene Veneziano (26 luglio), con i “martedì dell’arte” (dal 24 luglio) e con lo spettacolo circense e di giocoleria del Caravan Santorini (29 e 30 luglio). Ad agosto sarà poi la volta del cinema, della fotografia e della letteratura. Il programma dettagliato delle attività estive di Artemusica Cultura può essere consultato su: www.artemusicaroana.it Nicoletta Manfrin Non di solo pane. Il libro del dott. Rolli Centinaia di abbinamenti tra il nettare degli dei, il vino, e le pietanze più varie, dalle uova alla pizza, dagli scampi al soufflé: sono questi i contenuti del libro dato alle stampe da Riccardo Rolli, stimato specialista in ostetricia e ginecologia presso l’ospedale di Asiago. Un vero e proprio “catechismo del gusto”, a cui attingere per cene luculliane e banchetti importanti, oppure per pasti frugali consumati nell’intimo delle mura domestiche. Per l’autore, nell’alimentazione non dovrebbero esistere le mezze misure o l’accomodamento, che ci portano semplicemente a dissetarci senza aver compreso la profonda filosofia degli accostamenti. Ogni cibo ha il suo punto di equilibrio con una o più specifiche bevande, e il medico ce ne spiega appieno e con dovizia di particolari i segreti nel volume appena pubblicato dalla casa editrice Montedit, oltre 300 pagine di nozioni da consultare per scoprire cosa significa davvero il termine “enogastronomico”. Scopriamo così che le qualità Davvero singolare l’iniziativa rappresentata dall’agile volumetto formato album a cura di Diego Morlin con immagini del fotografo thienese Ernesto Jobin. Non poteva avere certo il peso di una enciclopedia quest’opera che gode del patrocinio di Regione e Provincia, unitamente a quelli del comune di Lusiana e della Comunità Montana, son davvero pochi gli abitanti che godono la pace della contrada posta ai margini dell’Altopiano. Con scatti semplici ed un testo mirato, i due autori raccontano la gente che vive lontana dal caos delle città, in abitazioni con vista sull’orto, sul giardino rubato all’avanzare dei rovi. Ecco che la pubblicazione realizzata diventa un diario, “la si sfoglia semplicemente, quasi con nostalgia, come si fa con i ricor- organolettiche dei vini vengono esaltate se sul piatto o sul tagliere mettiamo le giuste combinazioni di sapori e fragranze. “C’è un’età della vita, la maturità – spiega Rolli - in cui le dinamiche della famiglia e del lavoro si compongono e allora ci si può dedicare con maggiore consapevolezza e levità a ciò che fino allora avevamo considerato futile e secondario, scoprendo invece solo ora la sua reale importanza. E così ci accorgiamo che il rito di alimentarci, eseguito distrattamente per molte stagioni della nostra esistenza, in verità è un momento magico, da rivalutare e leggere secondo una nuova prospettiva, sacrale, capace di restituirgli tutta la dignità e il valore che ha. È con que- sto spirito che invito a leggere le considerazioni di questa ricerca, che chiedono al lettore di diventare regole di vita”. Insomma l’esatto contrario di quanto abitualmente succede sulle nostre tavole, dove spesso mangiamo solo perché l’orologio ci indica che è l’ora del pasto, dove immagazziniamo calorie senza apprezzare il sapore di ogni fragranza, sia essa semplice o elaborata. Rolli dunque con la sua fatica letteraria ci lancia un messaggio positivo, un consiglio che ci permetterebbe di viver meglio, anche solo godendo di quel poco che abbiamo. Bello poi il titolo scelto, che sta per rimprovero e al contempo ammonimento, “Non di solo pane….”, parole tratte dal Vangelo di Matteo; “non in pane solo vivet homo”, rispondeva Gesù al diavolo, che lo esortava a trasformate in pane le pietre del deserto, per saziare la fame dei 40 lunghi giorni in isolamento. Perché l’uomo ha anche bisogno di altre soddisfazioni. Giovanni Dalle Fusine Gente del Covolo di Lusiana Una raffinata e ricercata pubblicazione fotografica, che esalta una tra più belle contrade dell’Altopiano di impressi in un album di famiglia, nel quale si rivedono volentieri volti e luoghi noti”. La carrellata di primi piani voluta da Morlin è accompagnata da interviste, con tutti i protagonisti tesi ad esaltare le peculiarità di un territorio che merita rispetto, perché dona pace e benessere a chi vi abita, e fa sognare chiunque vi transiti. Un plauso dunque ai due artisti, per la bella riflessione che ha saputo cogliere l’essenza di ogni singola persona, a farla trasparire, fissandola sulla carta. G. D. F. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 23 Pagine della nostra storia Sculazzon terra di Resistenza - I Frigo “Baleti” di Giorgio Spiller Lucia Ronda vedova di due guerre I Frigo “Baleti” erano una famiglia allargata, la madre Lucia (1889-1975) era vedova della prima guerra, il marito era morto sul Cauriol lasciandola con quattro figli. Si risposò con Luigi Frigo (1890 – 1945), cugino del marito, così si usava tra i contadini. Anche Luigi era in prima linea durante la guerra e riuLucia Ronda (1889-1975) scì a portare a casa la pelle con un po’ di audacia e molta fortuna. Nel 1916 era sul monte Majo in val Posina, all’ennesimo assalto all’arma bianca, che avrebbe ulteriormente decimato il plotone, si diede alla macchia disertando. Rimase nascosto due anni presso dei contadini finché, scoperto, evitò il plotone d’esecuzione accetLuigi Frigo (1890 – 1945) tando di tornare in prima linea gli ultimi giorni di guerra. Tornato a Sculazzon sposò Lucia ed ebbero quattro figli, Bruno (1923), Dosolina (1925), Brunella (1927) e Gianbruno (1932). Bruno Frigo, partigiano mancato Bruno rientra dal fronte Jugoslavo per motivi di salute, l’8 settembre si trova all’ospedale di Padova e ritorna in Altopiano con mezzi di fortuna camminando per strade secondarie. Durante la latitanza, feritosi accidentalmente ad una gamba con la pistola, è costretto a passare da un rifugio all’altro, la ferita stenta a rimarginarsi. Nella primavera del 1944, la zona tra Conca Bassa e il ponte della Volta Scura, sul margine sinistro tra Ghelpach e Valdassa, era tutto un covo di partigiani accampati nelle trincee della Prima Guerra. Qui si rifugiarono fuoriusciBruno Frigo ti dalle carceri fasciste, futuri comandanti partigiani come “Tar” con il fratello Ismene “Tempesta” e “Aramin”. Nel settembre del ’44, giunse anche la missione inglese con “Freccia”. A fare gli onori di casa Daniele Panozzo “Spiridione” della contrada Dosso e “Brocca” di Canove, guardia forestale a Treschè. Il 13 maggio Bruno tornò imprudentemente a dormire a casa a Sculazzon. Un gruppo di fascisti quella notte circondarono la contrada. Sente battere alla porta: “Aprite xe qua i partigiani”, “invese xera la squadra del Bruno Caneva”. Eccolo qua el bandito: “I me ga tirà do dal leto e go ciapà ‘na carga de bote su par la gornara, col moscheto i me ga spacà un dente”. Presero anche Gusto Cesare “Blasco”, “che’l stava co me cugina Maddalena Frigo”, (Augusto Slaviero “Blasco”, comunista dagli anni ’20, passato per le carceri di Peschiera, Ponza e Ventotene). Portarono via anche il padre, la madre e la cognata Enrichetta. Nella contrada Ostarelli prelevarono altre persone, “prima de ‘ndar via, i ga molà du bombe rento in te l’osteria”. Erano stati informati dalle spie della riunione partigiana di qualche giorno prima. Scesi alla contrada Dosso arrestarono Giovanni Panozzo “Veludo” (1905) e Matteo Panozzo “Tile” 1891, il padre di “Spiridione”. Matteo aveva altri due figli, Silvio e Alfonso morto in Russia, rimasto vedovo si risposò e nacque Mario. Erano una trentina di persone, ad Asiago rimasero in dieci e vennero portati a Vicenza, altre perquisizioni.;“Banditi banditi! mentre ghe jera i bombardamenti, pensavino che i ne copava tuti, invese i ne ga portà a S. Biagio”. Restarono in cinque e dalla caserma Sasso vennero portati in Da sinistra: l’amica di George; Enrichetta Panozzo; George; Brunella Frigo; Dosolina Frigo; Ersilia Frigo Nadala treno a Fossoli dove rimaTempesta , Marte, Spiriglio sero un mese circa. ne “Il 21 giugno, S. Luigi patrono di Conca; “i ne ga gargà sui vagoni come bestie e mandai in Austria. Co semo rivai a Mauthausen, i ne ga fato caminare du chilometri, a quei che no caminava i ghe dava zo come ale bestie. Mi no sentivo gnanca male alla gamba a vardare i altri”. Gli viene consegnata la divisa e gli zoccoli e viene mandato per 86 giorni a cavar sassi nella vicina cava. Poi 50 giorni in un’industria chimica di Linz; “se faxea lana col fagaro, tuto el dì co i guanti rento l’acido, ne bruxava i oci, xera pien de done ebree che lavorava lì”. Dopo venne impiegato a riparare la ferrovia per Vienna continuamente bombardata; dormiva nei depositi di barbabietole; se faxevimo el gnaro rento in te le barbabietole, le magnavino tuti i giorni”. Alla fine della guerra si trova a Dormuth dove finalmente arrivano gli americani; “se scondevimo nei fossati anticarro, piovea spezzoni anticarro dapartutto”. Il ritorno a casa nell’agosto del 1945. Gianbruno Frigo, sentinella di Marte Gianni abita nella prima casa di Sculazzon, lo trovo intento a rastrellare il fieno appena tagliato. È un uomo alto di bel portamento e come tutti i “Baleti” espansivo e comunicativo. Saputo il motivo della visita, il viso si altera e nel suo sguardo si intravedono ferite mai rimarginate, all’epoca aveva undici anni. Un giorno dell’inverno 44 era intento a sgelare una fontanella assieme a Paolo, un partigiano di Padova. Arrivano i fascisti con degli ostaggi e gli chiedono i documenti. Gianni, senza dare nell’occhio, riesce a tornare a casa ad avvertire Marte (Garbin Giovanni, comandante partigiano di Poleo). “El ga meso su i scarpuni, pian, pianelo, el ga cavà la pistola e el xe scapà in tel bosco drio casa. Dopo i xe ‘ndà zo dalla Enrichetta, là i partigiani xe scapà desmentegando i zaini”. Gli zaini glieli diede in cambio di viveri un graduato ucraìno del posto di blocco di Treschè, vi trovarono dentro dei vestiti inglesi e delle lettere; “Nel fratempo ghe son ‘ndà drio a Marte, fin su alla Catte- Da sinistra in piedi: Brunella Frigo; Maddalena Frigo; Lucia Ronda e Walter dra, dove go dormio du jorni nela gripia dele vache”. Dopo qualche giorno, ritornato a casa, venne prelevato e portato al comando tedesco assieme all’Enrichetta. Mentre erano in macchina lei, a voce bassa, lo istruiva su cosa dire; “A Piovene, al ponte Pilo, el Paolo, el ga tentà de scapare. I ghe ga spara so ‘na gamba e i lo ga portà a Schio”. Lo misero in cella con venti persone. “So la paja piena de pedoci come le bestie, anca du francesi de l’aviazion, da magnare ‘na sboba”. Alla mattina lo interrogano quelli della Decima Mas con la testa da morto al posto delle stellette; nel tavolo intorno tutti gli attrezzi di tortura. “Nervo de bo...vedevo i tusi che tornava co i segni neri sula schena”. L’ucraino che gli diede gli zaini lo riempirono di sberle. Dopo quaranta giorni gli mettono davanti una torta e dello spumante. “Te pol mainarte, a jero grando quasi come ‘deso, e magna, e bevi...” gli chiedono; “adesso puoi dire dove sono i partigiani, no?”. Mi scappa da ridere. Gianni con la faccia seria mi fa: “No te me credi?” “No, no Gianni, a rido par non pianzare, a pensare a un putelo de undese ani ciapà in mezo la guera”, “varda che go fato salvar gente mi è!” mi risponde. Lo lasciano andare; “No jero mai stà a Schio, e jero mezo imbriago, son saltà su un bareloto tirà da un cavalo e son rivà da me sorela a Santorso”. Gli tolgono i pidocchi, e ritorna a Sculazzon da Marte; “Zo sulle galerie del 15-18, sotto i Mosele-Colpi, là ghe giera el comando. Marte el stava là a batare a machina, dopo el la scondeva soto i sasi”. 27 aprile 1945 “Al mattino aiuta un partigiano a portare la cassetta delle munizioni su ai Cavrari (Treschè Cesuna); arriva un camion in direzione di Asiago. Nella sparatoria i tedeschi “se ga trati in volta, dove che i ‘ndava i ‘ndava”, erano una ventina; uno muore subito, vengono portati a Sculazzon alla Teleferica, quattro sono feriti gravi. Nel pomeriggio ai Fondi avviene lo scontro più grave, i tedeschi in forze maggiori hanno il sopravvento, ed è strage. Nella concitazione, e nella confusione che ne segue sotto la pioggia, sembra che i quattro feriti, divenuti ingombranti, siano stati eliminati. Gli altri sedici avviati al campo di concentramento di Asiago. L’immagine dei quattro feriti austriaci sotto la pioggia, tormenta ancora oggi più di un testimone, molti hanno visto, e molte sono le versioni sulla loro fine. Gianni assistette a questi fatti all’età di dodici anni. Dosolina e Bruna, le staffette Anche le sorelle erano attivamente coinvolte nella Resistenza, ed ebbero un ruolo determinante nel proteggere i due militari australiani fuggiti dalle prigioni tedesche; Bruna all’epoca era la fidanzata di Marte. Walter e George erano due ufficiali australiani fuggiti dalle carceri tedesche e si erano rifugiati sull’Altopiano. In un primo momento vennero ospitati da un Dal Pozzo a Rotzo, poi furono condotti a Sculazzon e vennero nascosti nelle gallerie del 15-18. Erano persone distinte e si affezionarono ai Baleti, tanto che a Lucia la chiamavano mamma. In seguito ad una spiata arrivarono i fascisti guidati dai fratelli Caneva. Quella sera erano da Enrichetta Panozzo. Dosolina: “Io ero appena uscita dalla casa, mi fermarono e non potei fare nulla per salvarli. Finirono in Germania in campo di concentramento, ma si salvarono e dopo la guerra ci vennero a trovare. Il 14 maggio 1944 quando rilasciarono la mamma, venimmo a sapere che li avrebbero portati a Fossoli. “Son partia e son ‘ndà a portarghe ‘na valisa de roba da magnare”. La valigia venne poi lasciata dal padre a Bruno, quella valigia gli slavò la vita a Mauthausen. Recentemente abbiamo appreso della medaglia concessa solo a Matteo Panozzo “Tile”. Siamo rimasti perplessi ed abbiamo contattato Virgilio Panozzo “Ostarello”, lo storico di Treschè Conca che vive ad Adelaide in Australia. Fu lui a ricordare agli storici la vicenda dimenticata: “Erano in tre e non uno solo. Non so perché ne sia stato onorato pubblicamente solo uno. I loro nomi compaiono ora sui testi che fanno memoria di quei giorni solo perché avevo espresso il mio disappunto con l’autore. Vedi Pierantonio Gios in “Controversie sulla resistenza ad Asiago e in altopiano’, pagg.77 e 79" 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 24 SPORT L’ASIAGO HOCKEY DIVENTERA’ S.R.L. Scelta obbligata. I tempi sono strettissimi, ma non si possono far morire 77 anni di storia. Dopo una prima assemblea, aperta a tutti, ci si ritroverà lunedì 9 luglio al Millepini - L’appello: “Per chi ha un cuore almeno un po’ giallorosso è il momento di partecipare e portare idee ed impegno” L’annunciata assemblea di lunedì 2 luglio al Millepini (messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale) ha visto un’affluenza al di sotto delle aspettative (soprattutto da segnalare la mancanza di amministratori pubblici e di rappresentanti delle categorie economico-turistiche) visto che da essa dovevano scaturire le basi per la società del futuro. A gestire la serata il consigliere dell’Asiago Hockey Enrico Vescovi che, con l’ausilio di eloquenti slides, ha ampiamente illustrato ai presenti la situazione, le premesse e le prospettive future dell’hockey asiaghese, esprimendo l’augurio che questa Srl sia costituita da una compagine ampia e rappresentativa dell’intera popolazione. “Serve allargare la base, creare un gruppo ampio e coeso per affrontare il futuro con prospettive positive, e l’auspicio è che ci siano tutti, pubbliche amministrazioni e associazioni di categoria, imprenditori e professionisti, sportivi e cittadini comuni”. Di fatto il passaggio da società sportiva a società di capitale è ormai scelta obbligata (fra l’altro fra le dieci società della massima divisione sono solo Asiago e Cortina a non aver compiuto questo passo) ed il termine ultimo per farlo, e quindi di fatto per omologare l’iscrizione alla prossima stagione agonistica, è stato fissato dalla federazione per il 18 luglio prossimo. Tempi stretti, dunque, come si è detto, per quella società che dovrà sorgere anche se ancora molti sono gli interrogativi senza risposta. I promotori hanno fissato in 200 mila euro il capitale sociale da reperire, proponendo la formula delle azioni da mille euro che non ha trovato tutti d’accordo ed anzi gli ultras in particolare hanno definito questa cifra troppo alta per favorire la massima partecipazione della gente. Anche di questo si parlerà. Intensa la partecipazione dei presenti con varie richieste ed osservazioni; fra gli altri, l’intervento del presidente onorario dell’Asiago Hockey e vice presidente federale Mario Lievore che ha precisato come questa tappa importante sia arrivata, tardi ma non troppo, ma che deve essere occasione da non perdere per non vanificare quanto fatto in 77 anni storia societaria, dal 1935 ad oggi. Lievore ha ricordato altre svolte epocali come quella del 1977 (con l’out out di costruire la pista artificiale o essere messo fuori dai giochi) o del 1997, quando la società era ad un passo dal chiudere. “Per chi ha un cuore almeno un po’ giallorosso è il momento di partecipare e portare idee ed impegno; dobbiamo decidere se l’hockey è importante o no per Asiago e l’Altopiano e per la sua gente” ha sottolineato prima di chiudere con “io sono il primo socio della nuova società”. Un altro ex giocatore e presidente, Fabrizio Benetti, ha detto come essere soci debba essere motivo d’orgoglio “L’hockey è troppo importante per morire” ha concluso confermando anche la sua sottoscrizione. Dalla platea, specie dai tifosi, è giunta la necessità di un maggior coinvolgimento della gente ed una maggior trasparenza. L’attuale GM Renato Tessari ha assunto l’impegno di trovare, oltre a se stesso, altri dieci soci (un po’ quello che auspicava Vescovi in apertura di serata). Poi la voce del Presidente Mantovani “Quel che è sicuro è che bisogna fare questa srl – ha detto – finisce un’epoca e ne inizia una nuova, un’opportunità storica per tutti per esserci. Altrimenti è finita. Serve un salto di maturità, quello che Asiago fin qui non è riuscito ancora a fare. Tutti insieme per costruire qualcosa di importante. Noi, attuali soci del <vecchio> Asiago Hockey, ci saremo con la nostra esperienza” ed ha concluso con un annuncio “Qui finisce anche la mia avventura di presidente (dopo 11 stagioni alla guida della società, ndr), carica incompatibile con la mia professione (di avvocato, ndr)” sottolineato da un caloroso applauso. L’Assemblea della nuova società eleggerà il consiglio di amministrazione dal quale uscirà il nome del nuovo presidente. Nel suo intervento Mario Timpano ha invitato a non perdere questa occasione per fare qualcosa di importante che vada al di là del contingente, magari con sottoscrizioni pluriennali, con una visione diversa per programmare un futuro dagli orizzonti più ampi. Tempi stretti, si diceva, e quindi prima della chiusura l’assemblea si è di fatto riconvocata per lunedì prossimo 9 luglio (sempre alle ore 20,30 e sempre al Millepini) con l’auspicio di una più larga e rappresentativa partecipazione ma soprattutto per giungere concretamente alla sottoscrizione delle quote ed alla costituzione della nuova società (la bozza del cui statuto è già stata tracciata) che permetta all’hockey asiaghese di avere un futuro, gestito con orgoglio dalla propria gente, magari (come ha auspicato Mario Lievore) anche da nuovi amministratori. Cesare Pivotto Edoardo Molinari e Andrea Pavan in gara ad Asiago Hanno anche inaugurato una nuova struttura didattica della “Asiago Golf Academy”, una scuola indirizzata alla formazione specializzata dei golfisti, neofiti, principianti o esperti Il grande golf, quello che siamo abituati a seguire in tv, nelle lunghe notti di Sky: ne abbiamo avuto un piccolo gustoso assaggio sabato 23 giugno al Golf Club di Asiago. Una quattro buche - quattro palle con protagonisti giocatori del calibro di Edoardo Molinari e Andrea Pavan rispettivamente in coppia con Guido Migliozzi e Lorenzo Magagnin, migliori Under 16 veneti. Una gara che il pubblico, proprio come si vede in tv, ha potuto seguire passo passo, con il commento in diretta del telecronista sky Silvio Grappasonni. Un evento inedito per Asiago, che ha dato belle emozioni anche al nutrito gruppo di golfisti in erba del Club dei giovani asiaghese che nella loro bella divisa hanno dato un coreografico tocco di classe. La sfida esibizione, vinta per la cronaca dalla coppia Molinari – Migliozzi, ha inaugurato una nuova struttura didattica della “Asiago Golf Academy”, una scuola indirizzata alla formazione specializzata dei golfisti, neofiti, principianti o esperti. L’Academy dispone di un nuovo campo pratica da 220 metri, con 28 postazioni di cui sei coperte e dotato di attrezzature per l’analisi dello swing, e di quattro nuove buche appena realizzate, che vanno ad aggiungersi alle diciotto già esistenti, dove i giocatori alle prime armi possono entrare nel vivo del gioco. Nei due giorni precedenti, giovedì 21 e venerdì 22 giu- gno, si è disputata la Pro Am Golf Asiago Invitational, con 37 squadre composte da un professionista e tre dilettanti. Tra i professionisti anche Molinari e Pavan. La competizione prevedeva una classifica per i professionisti e una per le squadre. Andrea Pavan ha vinto tra i Pro. Secondo lo sloveno Jure Coh. Terzo Edoardo Molinari. Per quanto riguarda la classifica a squadre, la vittoria è andata a Roberto Paolillo in team con Stefano Cerin, Pietro Hyvoz ed Alberto Ferretto; quindi, in seconda posizione Andrea Pavan, Davide Longhini, Franco Gemmo Michelazzo e Teresa Bonato: terzi Federico Elli, Daniel Zanon ed Anna e Sandro Rigoni. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 25 Il Bassano Calcio in ritiro ad Asiago CALCIO Siglato un accordo triennale tra il capoluogo dell’Altopiano e la società di via Piave Nella sala dei quadri del Municipio di Asiago, mercoledì 28 giugno, è stato presentato l’accordo tra il Bassano Virtus, squadra di Lega Pro, e Asiago che si uniranno per le prossime tre stagioni sportive. La società di via Piave ha infatti scelto Asiago quale sede del proprio ritiro estivo, dove usufruirà del campo sportivo comunale “Andrea Zotti” e soggiornerà presso il Linta Park Hotel. In occasione della presentazione, sono saliti in Altopiano il direttore generale del Bassano Virtus Werner Seeber e Alessandro Basso, responsabile dell’Ufficio Marketing, accolti dall’assessore allo sport Franco Sella, dal consigliere delegato Santino Rossi e dal presidente dell’Asiago Calcio Federico Longhini. “Siamo molto felici di questo accordo – ha esordito Federico Longhini – con il Bassano abbiamo in comune i colori societari, cioè Da sinistra: giallo e rosso, e a questa società l’Asiago Calcio è legato da un rapporto di proficua collaborazione, soprattutto a livello giovanile. Del Bassano è il giocatore asiaghese Filippo Fracaro che ha iniziato a giocare a calcio nelle fila dell’Asiago Calcio e altri prodotti del nostro vivaio sono inseriti nelle formazioni giovanili virtussine. Ci auguriamo che con questa collaborazione la famiglia Rosso possa avvicinarsi sempre più alla nostra città e che Asiago porti fortuna al Bassano”. “Ad Asiago – ha sottolineato poi Werner Seeber – svolgeremo la parte più importante della nostra preparazione estiva, fondamentale per la formazione del gruppo specie in un anno come questo in cui avremo biso- Santino Rossi, Franco Sella, Werner Seeber e Federico Longhini gno di funzionare al massimo. Fattore molto positivo di questo ritiro ad Asiago è che addetti ai lavori e tifosi avranno modo di stare molto vicino alla squadra. Per quanto riguarda il “prodotto asiaghese” speriamo possa fare bene. Le premesse ci sono tutte e questo per lui è il momento giusto per fare il salto di qualità”. “Ospitiamo una squadra – ha poi detto l’assessore Franco Sella – che sentiamo molto vicina non solo in termini chilometrici, ma anche affettivamente. Sarà questo un modo per un ulteriore fidelizzazione a questa squadra da parte dei tifosi altopianesi”. Il consigliere delegato Santino Rossi ha poi voluto sottoli- Canove Calcio: con determinazione verso il futuro Sarà Luca Terzo, figlio del ben noto Bortolino, a guidare la compagine gialloblu. Il nuovo Mister: “Sono ottimista, non dico che vinceremo il campionato, ma credo che potremo toglierci delle belle soddisfazioni” Molti addii, tante conferme, alcune incertezze; il mercato del Canove Calcio è ancora in piena fibrillazione con molte voci ma per adesso nessuna ufficialità sulla rosa che disputerà il campionato 2012 – 13 di 2° categoria con la maglia gialloblu. Radio scarpa da per certo l’addio di Thomas Baù, il capitan coraggio delle ultime stagioni, baluardo centrale della difesa e figura di riferimento per i più giovani, destinato alla compagine “del cuore” ovvero del suo Stoccareddo. Ad affiancare Baù, in centro alla difesa, dovrebbe esserci un altro gialloblu, Massimo Vescovi, che da giocatore della stagione 2010 – 11 passò ad allenare la squadra nelle ultime partite del campionato scorso. Sempre secondo radio scarpa, ma pare già smentito, allo Stoccareddo anche Fontana. Fioretto invece sembra pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Destinato a lasciare la corte del presidente Rebeschini anche il portiere Stefano Zanfardin. Per ora unica certezza ufficializzata dalla società è l’arrivo del nuovo mister Luca Terzo il cui padre, Bortolino, ha allenato per anni le squadre altopianesi. 46enne di Chiuppano, Terzo ha un trascorso da esterno destro nel Zané per poi dedicarsi a vari settori giovanili dell’alto vicentino, in particolare nel Malo. Un’esperienza con i giovani che per la società è stata tra i fattori determinanti nella scelta. “Quando sono stato contattato da Davide Bolzon, ha accettato con entusiasmo l’incarico – spiega il nuovo mister – Così come ho subito condiviso il progetto di rilancio della squadra; un rilancio che parte da un’ossatura di base costituita da giovani locali dove si inseriranno 4/5 giocatori di esperienza. Che poi questi siano i nomi che circolano (Panozzo, Benetti, i fratelli Pertile, ndr) o che siano altri con cui abbiamo intrapreso dei contatti dipende dalla società”. Nessun modulo tattico fisso per il mister ma una squadra disegnata sulle caratteristiche dei giocatori. “E’ inutile fissarsi su un tipo di gioco nel quale incastrare i giocatori; molto meglio prendere i giocatori e disegnarci attorno un modello – continua – Modello competitivo improntato all’attacco perché sono inutili i falsi moralismi; qui l’importante è fare risultato se poi questo arriva con il fraseggio, l’uno – due e con divertimento meglio”. Terzo racconta di aver trovato una squadra che, sì ha subito il colpo della retrocessione, ma che si è subito messa a disposizione della società e dell’allenatore per tornare protagonista. “Ho trovato uno spogliatoio motivato con un bel gruppo già costituito – conclude Terzo – Sì, sono ottimista; non dico che vinceremo il cam- pionato o che saremo protagonisti assoluti ma credo che ci toglieremo delle soddisfazioni e se la fortuna ci assiste …”. Eh già, la fortuna! Quella dea bendata che troppe volte nel campionato scorso ha guardato dall’altra parte. Ma sono discorsi del passato; ora si torna al presente e al campionato dietro all’angolo. Chiaramente al grido di Forza Canove. Gerardo Rigoni neare un aspetto molto importante dell’accordo raggiunto tra Asiago e il Bassano. “In passato abbiamo ospitato squadre d’alto livello con le quali non è stato facile raggiungere accordi e che spesso hanno “speculato” sulla nostra ospitalità. Con il Bassano le trattative sono state corrette, oneste e serie e questo fa onore a questa società. Credo che il Bassano possa arrivare in alto e personalmente condivido molto la politica di lancio dei giovani che sta attuando. Spero dunque che possa ripartire proprio da Asiago per un futuro brillante”. L’attività del Bassano Virtus comincerà il 16 luglio con la presentazione della squadra alla Diesel Farm. Il ritiro ad Asiago dovrebbe cominciare intorno al 20 luglio. Nel periodo di soggiorno in Altopiano si svolgeranno alcune amichevoli e verrà organizzata anche una presentazione della squadra in piazza. Il Vicenza ancora a Gallio Non è una novità, bensì una piacevole conferma: anche quest’anno, ed è l’ottavo consecutivo, il Vicenza Calcio sarà in ritiro a Gallio. Dieci giorni al fresco e nel verde dell’Altopiano, dal 18 al 28 luglio, per cominciare bene una stagione che vuol essere di riscatto. I giocatori e tutto lo staff alloggeranno presso l’Hotel Gaarten e gli allenamenti si svolgeranno come sempre presso il campo sportivo comunale. Nel comunicato che ufficializza il ritiro, la dirigenza biancorossa dichiara che «il Vicenza Calcio Spa desidera ringraziare l’amministrazione comunale e le istituzioni per essersi prodigate nel prosieguo di una preziosa partnership che consentirà di beneficiare di un ideale contesto dove preparare le prossime sfide di campionato». 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 26 Il Presidente della FIPAV premia la P.G.S. Volley Cesuna Un riconoscimento speciale per la promozione del settore giovanile maschile che gratifica il lavoro svolto con impegno, la correttezza, la disciplina e la coerenza di questa società Con la “Due Giorni” finale, svoltasi il 9-10 giugno a Castelgomberto di Vicenza, si è conclusa la stagione anche per il Mini Volley e per tutta la pallavolo FIPAV vicentina. La manifestazione di apertura del sabato ha visto radunate 84 squadre con più di 700 atleti presso il campo sportivo; mentre nel campetto adiacente sono state allestite le tende da campeggio dagli stessi atleti per il pernottamento. Un ringraziamento particolare va a Vittorio Pesavento (Cale) di Asiago sempre a disposizione per le iniziative giovanili, che ha messo a disposizione la tenda per le nostre ragazze e allenatrici Serena Allodi, Giulia Forte e Sara Ruggeri. Tra sabato e domenica si sono svolte le diverse partite sui 21 campi preparati per l’occasione; visto il tema del Mini Volley di quest’anno, i cinque Continenti (Asia, Africa, America, Europa, Oceania), nessuna vittoria o sconfitta ma, al termine di ogni scontro, dei cartoncini colorati venivano consegnati ai singoli atleti per colorare la cartina del Mondo. In concomitanza, nella mattinata di domenica a partire dalle 10.00, presso il Cinema Comunale Lux, si è svolta l’assemblea di conclusione della stagione e in seguito le premiazioni. Per l’occasione speciale si sono presentati il presidente della FIPAV Italiana Carlo Magri, giunto apposta da Roma, l’On. Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo settore Femminile, l’Assessore allo Sport di Vicenza Umberto Nicolai, il presidente della FIPAV Vicenza Davide De Meo, il vicepresidente della FIPAV del Veneto Roberto Maso, e il sindaco del comune ospitante Lorenzo Dal Toso. Dopo il discorso del dott. Magri, una inaspettata sorpresa ha lasciato ammutolita la sala: in collegamento telefonico l’allenatore della Nazionale Italiana di Volley Massimo Bardolini, in ritiro per le Olimpiadi di Londra. Tante le squadre premiate per le varie promozioni, ma per la prima volta la Federazione ha voluto dare un premio speciale: la società PGS Volley Cesuna è stata premiata come promotrice del settore giovanile maschile. Questo riconoscimento è stato voluto per gratificare il lavoro svolto con impegno, per la correttezza, disciplina e coerenza (parole del Presidente De Meo) che caratterizza la nostra società sportiva, in particolare per i settori giovanili, di cui fanno parte anche Mini Volley e Under 13 femminile. Un plauso di merito va a Ilario De Guio, addetto stampa e promotore della nascita della squadra Maschile, allenata da Fabio Munari, militante in quest’ultima stagione in Seconda Divisione. Dopo un campionato in vetta alla classifica del suo girone, aveva subito un momento di rilassamento nei Play off, ma con un’ultima strepitosa partita contro il Summano, fuori casa, vinta per 3 a 1, è bastato un punto-set per farli salire in Prima Divisione. Un ringraziamento va a tutti loro perché hanno dato le fondamenta per poter costruire anche il settore giovanile maschile, guidati da Michela Silvagni e Fabio Carli, e seguiti nella parte tecnica dal prof. Fernando Trevisiol; la loro Under 13 maschile per un soffio non è riuscita ad entrare in finale, ma ha vinto il torneo sperimentale 3 x 3. Più che bene, anzi bravissime, per il debutto in federazione per l’Under 13 femminile seguite da Giulia Pesavento. Grande risultato è arrivato anche per la squadra di Beatrice Pesavento e Simone Dalle Ave, l’Under 16, seconde assolute e quarte nel campionato di terza divisione. Un po’ di sofferenza per le ragazze del coach Corrado Pesavento della Seconda Divisione che, a causa del salto di categoria di alcune ragazze, si sono trovate in difficoltà di inserimento, costrette così ad arrancare per non retrocedere. Molto soddisfacente anche la conferma per l’anno prossimo di Christian Rebeschini di Roana in prestito al Padova militante in B2, e Barbara Stella in serie C. Qualcuno riesce o ci riuscirà, ma l’obbiettivo di questa società deve essere quello di poter divertirsi e far divertire. Per concludere, un grande grazie va al nostro presidente Maurizio Magnabosco , a tutti i rappresentanti del Consiglio, allenatori, atleti, genitori, piccoli e grandi sponsor (Cassa Rurale di Roana, la Rigoni di Asiago e il Caseificio Pennar) che nelle occasioni di corsi dirigenti, corso arbitri, feste e finali provinciali hanno messo a disposizione i loro prodotti . In proposta del comitato ci sono inoltre dei campus e corsi di alto livello, segnale che premia il nostro lavoro e dell’Amministrazione Comunale di Roana . Interviste, foto delle premiazioni e delle finali di campionato si possono vedere sul sito www.zonavolley.com o www.volleycesuna.it. Un grazie e arrivederci alla prossima stagione Paolo Carli SCACCHI Federico Scarsella convince alle Finali del XIV Gran Prix del Veneto a Montebelluna Si sono svolte da lunedì 25 a mercoledì 27 giugno 2012, presso il Circolo Vergani di Montebelluna, le finali del XIV Gran Prix del Veneto per giovani UNDER 16. Alla manifestazione (Torneo Omologato con variazione di punteggio ELO Italia ed ELO FIDE) hanno diritto di partecipare i primi 30 scacchisti Under 16 delle due classifiche annuali del Tour Veneto del Gran Prix (Non Classificati e Classificati Nazionali). All’edizione di quest’anno sono stati venti i partecipanti e tra di loro un CM, un 1N, quattro 2N, due 3N e 12 NC. Tra questi ultimi anche tre nostri rappresentanti tra i sei aventi diritto: Andrea Ronzani e i fratelli Federico e Lorenzo Scarsella. Per re- golamento gli abbinamenti del primo turno hanno visto i nostri tre alfieri opposti ad un 3N ed a due 2N. I giovani del CSA7C hanno giocato concentrati e determinati portando a casa tutti e tre una meravigliosa patta. Martedì mattina, al secondo turno, i primi sintomi di stanchezza e la tensione crescente si son fatti sentire ed Andrea e Lorenzo hanno ceduto agli avversari mentre Federico ha portato a casa una altra patta con un 3N. Al terzo turno del pomeriggio di martedì un segnale di riscossa da parte di tutti: Andrea e Lorenzo pattano bene contro due avversari difficili mentre Federico vince facile contro un pari quota. Mercoledì 27 giugno al turno della mattina Federico ha trovato il CM Pier Luigi Basso e, per quanto abbia lottato e si sia abbarbicato alla scacchiera, ha dovuto cedere le armi dopo due ore di gioco; Lorenzo ha vinto bene mentre Andrea ha trovato una terza patta contro un avversario di buon valore. Nell’ultimo turno del pomeriggio di mercoledì la stanchezza ha preval- so: Andrea e Lorenzo hanno ceduto contro un 2N ed un 3N rispettivamente mentre Federico ha strapazzato il vincitore del Tour del Gran Prix per Non Classificati Marco Rudelli. In classifica finale Federico ha chiuso al 6^ posto assoluto con 3 punti su 5 guadagnando un bottino di 42 punti ELO Italia. Attualmente il suo punteggio è di 1494 punti ELO ma ha avuto una performance, nel Torneo, di 1747 Punti ELO ovvero quella di un’ottima 2N. Lorenzo ha chiuso con 2 punti su 5 in 13^ posizione finale guada- gnando anche lui 3 punti ELO mentre Andrea con 1,5 punti su 5 chiude il torneo in 17^ posizione e perde 3 punti ELO. In particolare Federico è risultato anche 2^ degli NC portando a casa un buon premio. Comunque, per tutti e tre, un ottimo allenamento in vista dei Campionati Nazionali Under 16 in svolgimento a Ragusa dal 30 giugno al 7 luglio. A Federico i complimenti del Consiglio Direttivo del CSA7C per la bella prestazione di Montebelluna. Giacomo Scarsella 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 27 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Le nuove dipendenze: lo shopping compulsivo La società in cui viviamo, anche se oramai vittima di una profonda crisi economica, si basa ancora su una struttura di tipo consumistico. Collegati a questo stile di spesa, si sono sviluppati negli ultimi tempi dei veri e propri disturbi, detti consumopatie. Lo shopping compulsivo o “compulsive buying” è un comportamento patologico caratterizzato da preoccupazioni e impulsi intrusivi e ricorrenti rivolti alla ricerca e all’acquisto eccessivo di beni spesso superflui o di valore superiore alla propria disponibilità economica che, pensate, era già stata individuato da Kraepelin nel 1915 come “mania di comprare” o “oniomania” e da Bleuler (1924) che lo elenca tra gli “impulsi reattivi”. Secondo alcuni autori lo shopping si configura come un disturbo del comportamento quando si verificano queste condizioni: · il denaro investito nello shopping è eccessivo rispetto alla propria disponibilità economiche; · gli acquisti si ripetono più volte in una settimana; · gli acquisti non hanno una reale motivazione; · lo shopping è sollecitato da un bisogno che non può essere soddisfatto, per cui il mancato acquisto produce forti crisi di ansia e frustrazione; · la dedizione agli acquisti compare come qualcosa di nuovo rispetto alle abitudini precedenti. Dal momento che la patologia si innesca a partire da un comportamento normale e quotidiano, spesso questo tipo di disturbo rimane silente e non viene diagnosticato se non quando irrompe creando, come spesso accade, disagio psicologico-familiare o disastrose conseguenze economiche. Pertanto, spesso è difficile distinguere l’acquisto patologico da quello normale sulla base di criteri quantitativi e la diagnosi vie- Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] ne posta solo molto tempo dopo che il problema comincia a manifestarsi. Una caratteristica rilevante è che ad un certo punto il disturbo è poco controllabile e “obbliga” la persona all’acquisto anche di cose futili, inutili, se non bizzarre. Questa discriminante è importante per definire la gravità del problema. Rispetto agli oggetti, le donne sembrano maggiormente propense a comprare vestiti, oggetti e strumenti di bellezza; anche gli uomini acquistano prodotti legati alla cura del corpo, come capi di vestiario o attrezzature sportive complesse, ma sembrano ancora più propensi a cercare il possesso di simboli di prestigio sociale, come automobili o strumenti altamente tecnologici, quali computers e impianti audio-video, spesso riconducibili ai loro sogni professionali o sociali più alti e illusori. Nel corso degli episodi spesso vengono descritti dei vissuti che si modificano durante l’acquisto, perciò sono state distinte tre principali fasi: 1. Nella prima fase, sono sperimentate sensazioni di corteggiamento da parte dei prodotti, qualche volta percepiti come capaci di movimento ipnotico e di doti magiche e spesso considerati irrazionalmente come un’occasione da non lasciarsi sfuggire. 2. Nella fase d’acquisto le emozioni sono caratterizzate da un pervadente sentimento di benessere e di felicità, alimentato da un blocco cognitivo nella percezione del tempo, che spesso è annullato, come in una specie di stato dissociativo della mente. 3. In seguito ci si rende conto delle conseguenze negative del proprio comportamento in cui le illusioni sul potere dell’acquisto vengono meno. Ciò si verifica in genere al termine del raptus di spese, accompagnandosi con intensi sensi di colpa, vergogna di sé e sensazione di vuoto interiore. Tra i problemi significativi causati dallo shopping compulsivo, compaiono frequentemente: stress, interferenze con il funzionamento sociale e lavorativo, disagi familiari e coniugali, gravi problemi finanziari. Nel complesso, lo shopping compulsivo rappresenta un disturbo che implica tre categorie di disagio psicologicocomportamentale presenti spesso contemporaneamente: un disturbo del controllo dell’impulso , i comportamenti ossessivi e la dipendenza. La presenza di un deficit nel controllare i propri impulsi all’acquisto rende questo comportamento per alcuni aspetti simile ad altre manifestazioni di scarso controllo dei propri istinti, come il gioco d’azzardo patologico e la cleptomania. La ripetitività dei comportamenti di acquisto e la ciclicità delle crisi hanno portato in risalto il carattere ossessivo del disturbo che sembra aumentare, come altri problemi ossessivi, in corrispondenza delle situazioni di stress. Ma la caratteristica che senza dubbio appare spesso più difficile da sradicare concerne la dipendenza dall’attività di acquisto. Spesso, a tal proposito, sono state descritte vere e proprie crisi di astinenza che rappresentano anche il momento iniziale più difficile da gestire nel processo di guarigione; altri segni di questo aspetto del problema si rintracciano in altri comportamenti tipici delle dipendenze, come quelli volti a nascondere gli acquisti, similmente a quanto viene fatto dai tossicomani con la droga. Una delle principali dimensioni su cui riflettere per superare il problema è quella relativa alle false idee, spesso automa- tiche, che alimentano il comportamento in questione che tenta simbolicamente di avvicinarsi a dei modelli illusori, spesso inseguiti nel tentativo di compensare le proprie insicurezze e di superare i propri problemi di autostima, che finiscono per aumentare ad ogni fallimento dei tentativi di controllare il problema. Una terapia efficace di questo pro- blema deve, inoltre, facilitare un graduale controllo sempre maggiore dei propri impulsi, instaurando gradualmente una nuova modalità di effettuare acquisti, caratterizzata dalla capacità di limitare il budget di compere periodicamente e dalla possibilità di uscire per negozi, ispezionando prodotti senza necessariamente portarseli a casa. L’AVVOCATO RISPONDE L’OMISSIONE DI SOCCORSO L’omissione di soccorso è reato penale previsto e punito dall’art. 593 c.p., reato che prevede la reclusione fino ad un anno o con la multa fino ad Euro 2.500,00 per chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita od altrimenti in pericolo, ometta di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena verrà aumentata e, se ne dovesse derivare la morte, la pena verrà raddoppiata. Il reato di omissione di soccorso, quindi, deriva dall’inottemperanza ad un obbligo di agire, animato dal principio di solidarietà sociale, cioè dei compiti solidaristici che l’ordinamento affida a tutti noi cittadini. Il soggetto che deve agire è la persona che si trova nella determinata situazione a cui fa riferimento la legge. Ovvero chi “trovi” una persona in pericolo. La giurisprudenza ha chiarito il concetto precisando che il verbo “trovare” vada inteso come “avvistare”, ovvero che debba sussistere un contatto materiale diretto, attraverso gi organi sensoriali, con l’oggetto del ritrovamento (il soggetto, cioè, deve entrare nel raggio visivo della persona chiamata d agire in soccorso). Ciò implica che, la mera notizia che taluno sia in pericolo in luogo sottratto alla percezione visiva diretta dell’agente, non è di per sé idonea ai fini della prospettabilità del reato. L’obbligo di assistenza imposto dalla norma deve essere inteso nel senso ampio di “soccorso”, che include ogni forma di aiuto e di intervento necessarie in base alle diverse situazioni. In sintesi, per l’esistenza del reato di omissione di soccorso, di cui al comma secondo dell’art. 593 c.p., non è sufficiente il ferimento o una generica condizione di pericolo, ma è necessario che la ferita o le altre condizioni soggettive siano tali da privare il soggetto della capacità di provvedere a sé stesso. Va detto, in ogni caso, che sussistono casi in cui il soggetto è esonerato ad intervenire. Ovvero: 1) La persona è impossibilitata ad agire. Si pensi ad esempio ad un ostacolo fisico che impedisca di raggiungere il ferito, oppure ad una menomazione fisica dell’agente che gli impedisca di raggiunge il soggetto che necessiti di soccorso. In questo caso l’obbligo giuridico si esaurirà con il dovere di avvisare l’Autorità. 2) La persona, intervenendo, esporrebbe se stessa a pericolo insuperabile con le sue capacità. In questa situazione vi è il c.d. stato di necessità. Il soggetto agente non interviene in quanto esporrebbe se stesso ad un rischio non superabile. La ragione dell’eccezione è chiara: ogni persona ha sì un obbligo solidaristico, ma non un obbligo di esporre se stessa al pericolo, qualora non sappia far fronte allo stesso. Anche in questo caso, quindi, l’obbligo giuridico si esaurirà con il dovere di avvisare l’Autorità. 3) Quando le persone presenti sul posto e che possono soccorrere siano più di una e non serva che il soggetto aiuti il soccorso. Cioè, se Tizio è in pericolo e Caio e Sempronio sono entrambi presenti sul luogo, può ben intervenire il solo Caio, e su Sempronio non si abbatterà alcuna punizione penale, tranne nel caso in cui l’intervento di Caio non sia stato proficuo e abbia avuto bisogno di Sempronio che, invece, si è allontanato. Ciò chiarito, va poi sottolineato che l’omissione di soccorso è un delitto ed i delitti sono puniti solo per dolo, cioè per volontà, a meno che la norma stessa faccia riferimento alla punibilità per colpa. Non è il caso dell’omissione di soccorso, il quale è punibile solo ed esclusivamente per dolo. Ciò implica che per la punibilità debba sussistere la coscienza della situazione di pericolo, la volontà di non prestare soccorso e la comprensione delle conseguenze negative del proprio mancato agire. Si osserva, infine, che il delitto di omissione di soccorso può essere considerato come una norma di carattere sussidiario e generale. Infatti, esso trova applicazione dove non sussista un preciso dovere giuridico altrimenti sanzionato dal diritto penale. In effetti, ad esempio, la norma speciale di cui all’art. 189 codice della strada (“L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona”; “Chiunque non ottempera all’obbligo di prestare l’assistenza occorrente alle persone ferite, è puni- Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano to con la reclusione da un sottoporre domande su anno a tre anni. Si applica qualsiasi questione di carattere legale al nostro la sanzione amministrativa avvocato possono inviare accessoria della sospensiouna mail all’indirizzo ne della patente di guida [email protected] o scrivere a “L’avvocato per un periodo non inferiore risponde – Giornale ad un anno e sei mesi e non Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 superiore a cinque anni”) Asiago (Vi)” prevale su quella in esame. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 28 GRAZIE GALLIO GRAZIE! Uomini (e donne) che amano i cani Son venuto a conoscenza che l’A.N.R.P. e il comune di Gallio hanno deciso di conferire la medaglia d’onore a tutticoloro che durante la seconda guerra mondiale furono deportati e internati nei lager nazisti, affinché la loro sofferenza non sia dimenticata. Penso che questo gesto sia da considerarsi molto nobile e come si usa dire, di alto spessore morale, per tanto, troppo tempo son stati dimenticati. Spiace soltanto che per molti sarà purtroppo solo un riconoscimento alla memoria, Credo infatti che i più non ci siano più, e mio padre rientra tra questi. Ma medaglia a parte,la cosa che probabilmente desiderava di più negli ultimi anni era principalmente una, tornare nella sua vecchia casa a Gallio. Diceva sempre “ son nato profugo perché sull’Altopiano infuriava la guerra, ho lavorato tanti anni all’estero, vorrei almeno poter tornare per trascorrervi gli ultimi anni”. Oltretutto tra vivere in affitto, in città, al terzo piano, senza ascensore e tornare a casa propria, al piano ter- ra con la possibilità di una boccata d’aria, un po’ di differenza c’è. Sembra il desiderio più normale del mondo, il diritto più elementare. Ebbene questo diritto gli e stato negato, motivo: il cesso. A metà degli anni 50, quando abbiamo lasciato Gallio per la Francia, il servizio igienico era nell’orto, ed era una cosa normale. Ora oltre ad essere passato di moda, essere considerato antigienico questo tipo di bagno è anche inaccessibile a chi è costretto a vivere su una sedia a rotelle, sia pur con l’assistenza della badante. Dieci anni di tentativi per provare a costruire un benedetto servizio igienico su quel che rimaneva del nostro terreno. Erano gli anni che in pianura le rotonde spuntavano come funghi e sull’ l’Altopiano Sabato 23 giugno 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 Telefono Redazione 0424-462575 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Giulia Rigoni, Giulia Crestani, Giacomo Scarsella, Paola Cappellari, Laura Spagnolo, Maria Cristina Rigoni, Gianni Frigo, Antonella Brazzale, Nicoletta Manfrin, Giorgio Spiller, Serena Frigo, Paolo Carli Responsabile grafico : Fabrizio Favaro Impaginazione : Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Edizione chiusa il 6 luglio alle ore 2.10 Altopiano più dei funghi continuavano a crescere le seconde case. Purtroppo sembra che solo per noi, qualcuno abbia deciso che quell’adeguamento igienico alla nostra vecchia casa “non s’ha da fare”. Ad un certo punto mio padre, che è riuscito a sopravvivere alla guerra, alla malaria, al massacro di Cefalonia e Corfù (Div. Acqui) alla prigionia nei lager tedeschi, al recupero degli ordigni bellici della grande guerra, ai lunghi anni all’estero, non è riuscito a sconfiggere i tempi della burocrazia (non ci sarebbe riuscito neppure Matusalemme) e se ne è andato questa volta per sempre senza poter ritornare nella sua vecchia casa, merito anche di chi, mentre la mia famiglia era lontana da Gallio, per guadagnarsi la pagnotta ha abusato della nostra proprietà. Munari Matteo (Noch ) Il rapporto tra l’uomo e il cane risale a tempi antichissimi. Senza ripercorrere le fasi dell’evoluzione delle razze canine, desidero sottolineare come l’utilizzo del cane nelle diverse attività umane, ne ha definito nel corso degli anni i caratteri. Pertanto l’uomo ha imparato a convivere con il cane e ne ha sfruttato le capacità ad esempio nella caccia, nel pastorizia, nel soccorso, nell’ausilio a persone disabili oppure più semplicemente, utilizzandolo come animale da compagnia. In definitiva avere un cane consente una maggiore socializzazione e, quindi, una migliore qualità di vita. Detto questo mi preme sottolineare il fatto che anche il cane ha bisogno di tutte quelle attenzioni che consentono di farlo vivere dignitosamente, come le cure veterinarie, la giusta alimentazione, la collocazione in un ambiente adeguato. Un aspetto particolarmente rilevante riguarda l’educazione; il cane disidera che l’uomo che lo accudisce rappresenti per lui il capo branco”. La funzione principale del proprietario del cane consiste proprio nello svolgimento di tale ruolo. Ma cosa vuol dire capo branco? Significa semplicemente rispettare e far rispettare alcune semplici regole che consentano all’animale di comprendere come deve comportarsi con gli uomini e con i suoi simili. Tutto ciò implica una serie di impegni che, se non compiuti, vanificano i benefici di possedere un cane. Naturalmente si devono raccogliere le deiezioni, nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Inoltre si deve tenere presente che il cane è fondamentalmente un “lupo” e come tale deve essere considerato. E’ di primaria importanza portarlo con sé a compiere lunghe passeggiate. E’ profondamente sbagliato, invece, umanizzarlo! Chi possiede un cane sa bene come deve comportarsi ed è consapevole dell’impegno e dell’amore necessari per convivere con questo splendido animale. Uomini (e donne) che odiano i cani. Non sempre i possessori di cani rispettano fino infondo le regole basilari che ho accennato. Ci sono persone che pongono al primo posto l’affetto e trascurano l’educazione; vi è mai capitato di vedere un proprietario di cane prendere in braccio il proprio animale quando incrocia un altro cane? Credo non ci sia nulla di più diseducativo. Alcuni, per fortuna rari, non raccolgono le deiezioni. Con questo comportamento creano però un grave danno d’immagine e screditano le persone corrette! Ci sono poi quelli che, arroganti, non hanno alcun rispetto per le persone che mostrano di aver paura dei cani. Ma gli atteggiamenti scorretti di alcuni individui possono giustificare i gravi episodi di intolleranza che si verificano, con una sconcertante frequenza, nei confronti dei cani e dei loro proprietari? Direi proprio di no! Ad Asiago, e non solo, continuano a verificarsi gravi episodi di avvelenamenti di cani e gatti. Ma chi sono quei vigliacchi che trovano gratificante uccidere quelle povere bestie? A me evocano le imprese di Abel e Furlan, due ragazzi, figli della medio-alta borghesia, studenti universitari, che negli anni 80 si sono responsabili di ben quindici omicidi! Sono divenuti tristemente famosi come “la banda di Ludwig”. Ma cosa accomuna questi ultimi agli avvelenatori di cani? Credo di non sbagliare se affermo che è l’odio il sentimento che ispira questi spregevoli individui; l’odio verso tutto ciò che non rientra nei loro canoni di “esseri perfetti e puri” (in perfetta sintonia con la “filosofia Hitleriana”). Sono altresì convinto che esista una connivenza omertosa da parte di coniugi o persone che conoscono gli autori di queste azioni criminali ma che tacciono rendendosi, così, c o r r e s p o n s a b ili. Auspico che prevalga il senso di responsabilità civile e che si interrompa questa spirale di violenza, con la collaborazione di tutte le brave persone che vivono in questa splendida terra di Asiago! Roberto Vecchione SPREAD NOSTRO CHE SEI CON NOI Spread nostro che sei con noi, da sempre. No, non sei il differenziale tra i titoli italici e quelli teutonici, come ci fanno credere, per coprire le vere cause del disastro. Sei invece la distanza tra individui, il disprezzo delle regole, l’abisso tra la politica e le esigenze reali del paese. Caro Spread, abbiamo scoperto che ci sei più familiare di quanto non sapessimo, che anzi siamo cresciuti con te; solo che ora ti abbiamo riscoperto anche se su un altro terreno, quello del confronto finanziario tra paesi. Ma questo, finanziario, non è che il pallido riflesso dello spread sociale ed etico che da sempre caratterizza il popolo italico. La crisi mondiale altro falso mito raccontatoci ad arte, la frau Merkel che non ci aiuta, le banche anglosassoni, tutti falsi miti che ci propinano per farcene una ragione. In realtà la nostra crisi è molto risalente, a venti o venticinque anni fa; il “malato d’Europa” definiva il nostro paese l’Economist nel 2006. Quale la nostra malattia: l’economia non cresce. Per cui anche il debito che è a livelli spaventosi ci fa perdere la residua credibilità, proprio in mancanza di prospettive per la crescita. Insomma caro Spread, il male è endemico altro che crisi mondiale e del resto perché altri paesi, per non far tanti nomi, la invidiata Germania, è addirittura in espansione? Perché da noi non si cresce! Anzitutto perché, senza dar tutte le colpe alle classi dirigenti, siamo allergici alle regole, sia nei rapporti individuali e ancor più nei confronti del pubblico. Il tornaconto personale è irresistibile e ci fa superare ogni remora; non solo le evasioni fiscali, ma anche le corruzioni a cominciare dalla più “piccole” come le raccomandazioni, gli opportunismi, le furbate. Insomma il degrado etico non ci aiuta ad essere cittadini seri. Mentre il rispetto delle regole è anche utile, perché le regole accorciano le distanze, eguagliano i costi, superano i tempi; chi le scavalca arreca danno alla società. Sarebbe come se in un condominio alcuni dribblassero i regolamenti e i costi dei servizi: costoro vivrebbero sulle spalle degli altri. E’ evidente. Ma veniamo anche a chi ci rappresenta. I politici oggi sembrano i più estranei anche per questo i meno colpevoli; non solo si sono ritirati dal governo (proprio adesso!) senza chiedere il voto (i pretesti puerili per non votare nascondono interessi elettoralistici). E mentre i cittadini, le famiglie, le imprese sono allarmati e talora anche disperati, beh loro discutono di primarie, di cambiare il nome al partito, di spartirsi i posti in Rai, di chi sarà il premier e via discorrendo. Scherzano col fuoco: torniamo alla lira, cacciamo la Germania dall’eurozona. Ma come superare la crisi? lasciamo fare a Monti! Per forza fanno venire la febbre allo spread; come se in una famiglia indebitata fin sopra i capelli i componenti litigassero per le ferie o discutessero di cambiare la vettura con l’ultimo modello. Caro Spread, senza aggiungere altro del “malato d’Europa”, tu hai detto chiaro, anzi lo ripeti ogni giorno, non hai proprio nessuna fiducia di questa politica; e del sistema paese che ne dici? Giovanni Bertacche 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano Nessuno muore sulla terra finchè29 vive nel cuore di chi resta Don Romeo, prete fino all’ultimo, con gioia e umiltà Se n’è andato il 23 giugno il sacerdote roanese che ha saputo conquistare tutti con il suo gusto per la vita, la sua disponibilità e la sua vicinanza discreta e amichevole. “Che bella ed esaltante missione ha il sacerdote: per poter essere strumento, nelle mani di Dio, per donare come Cristo, alle anime dottrina, grazia, speranza e gioia. Grazie Signore, ora e sempre, per questo dono”. Sono parole scritte da don Romeo Martello, nel testamento spirituale ritrovato dopo la sua morte, lo scorso 23 giugno. Chi ha conosciuto don Romeo ha avuto modo di farsi conquistare da questa sua grande gioia di essere prete e dall’intensità con cui svolgeva la sua missione, dalla sua instancabile voglia di fare e dal suo gusto per tutto ciò che la vita è. Uomo umile e semplice, generoso e discreto, don Romeo aveva il grande dono di saper e voler parlare con tutti, grandi e piccoli, trovando per ognuno le parole più adatte in qualsiasi momento e in qualunque situazione, donando con grande disponibilità a tutti la sua amicizia, il suo affetto, il suo aiuto. “Chiedo perdono a quanti involontariamente VITTORIO SCHIVO di anni 82 Lascia nel dolore la moglie Wilma, le figlie Mirella con Paolo, Gianna con Francesco, Luciana con Roberto, i cari nipoti, la cognata e parenti tutti. GALLIO, 26 Giugno 2012 avessi offeso e disgustato “ si legge nel suo scritto di commiato, definito “più una lettera scritta con il cuore, che vero e proprio testamento spirituale”, confermando il suo saper chiedere perdono e il suo saper perdonare. “Vorrei che nessuno fosse triste, quando giungerà per me il momento di passare all’altra riva, perché come Cristo è risorto, anche noi tutti dobbiamo credere che un giorno ci ritroveremo assieme a Lui nel Regno di Dio”, ha scritto ancora don Romeo, consapevole che per lui quel momento era ormai imminente. Come testimoniano anche i familiari e soprattutto le due persone che gli sono state più vicine da quando era tornato quassù nel suo RUGGERO MOSELE di anni 79 Lascia nel dolore la moglie Ania, i figli Alessandro e Sergio, i fratelli Vittorio con Laura, Maria Gabriella con Carlo, il cognato Celestino con Franca, i nipoti Valter, Andrea, Omar e Ireneo con Cristina, gli zii, i cugini e parenti tutti. CANOVE, 16 Giugno 2012 ATTILIO MUNARI di anni 62 Lascia nel dolore la moglie Marcolina, i figli Mirco con Cristiana, Monica con Massimo, Martina con Stefano, gli adorati nipoti Aurora, Marika, Rachele e Lorenzo, il fratello Ugo, la suocera Caterina, i cognati, le cognate, i cugini e parenti tutti. GALLIO, 30 Giugno 2012 Altopiano, Annalia ed Emma, che lo hanno seguito con sincera dedizione in particolare nell’ultimo anno, don Romeo ha vissuto la sua malattia con forza e coraggio, senza mai minimamente far pesare il fatto che ne sapesse chiaramente le conseguenze. La cura migliore per superare le crisi più acute, è stata la possibilità di poter continuare a fare il prete, soprattutto in alcuni momenti particolari, come quando lo scorso dicembre aveva avuto la “grande gioia di battezzare due pronipoti, Amy e Noemi, nello stesso momento”, o come quando un anno fa aveva concelebrato il matrimonio di un nipote: in entrambi i momenti si era temuto fino all’ultimo che non potesse essere presente, ma poi la voglia di esserci gli aveva dato una forza crescente, con il tono di voce che mentre celebrava da flebile e sofferente era diventato via via più sicuro e orgoglioso. Nel 2008 in occasione del 50° di sa- cerdozio don Romeo Martello, nato a Roana il 26 dicembre 1930, ci aveva raccontato il suo percorso da prete, fin da quando era entrato in seminario nel 1944. Dopo l’ordinazione il 13 luglio 1958 a Padova, fu cappellano a Campolongo Maggiore, a Solesino e a S. Pietro Viminario; nel 1976 venne nominato parroco di Pedescala dove rimase per 8 anni prima di passare a S. Pietro Valdastico per ben 17 anni. E’ nel 1992 che torna quassù, parroco a Camporovere per 14 anni prima di andare in pensione. Nel contempo prende l’incarico di assistente spirituale a Villa Rosa, ruolo VITTORINA LONGHINI di anni 62 Lascia nel dolore il marito Valentino, le figlie Chiara con Ivan, Donatella con Massimo, gli adorati nipotini Davide, Marco e Tommaso, i fratelli, le cognate e parenti tutti. BERTIGO DI GALLIO, 2 luglio 2012 LUCILLA ROSSI di anni 83 Lascia nel dolore i figli Danilo, Nadia, Marinella, la nuora il genero, i nipoti e i parenti tutti CASTROCARO TERME 26, Giugno 2012 che mantiene anche dopo la pensione, quando, stabilitosi ad Asiago, si rende disponibile a dare una mano ogni volta che serve, in tutte le dodici parrocchie del vicariato. “Per un sacerdote la missione non finisce mai – diceva – ed ora vivo con gioia la mia pensione, celebrando messa, predicando, confessando, senza l’apprensione di quando si ha una parrocchia da seguire”. Una gioia che è riuscito a dimostrare sempre a coloro che hanno avuto modo di conoscerlo in tutte le comunità che gli sono state affidate. Silvana Bortoli Caro Don Romeo, noi genitori e bambini della scuola dell’infanzia “Beata Giovanna” ti salutiamo con affetto e ti ringraziamo per essere stato in mezzo a noi testimone di fede e di amore. Hai vissuto gli ultimi anni della tua vita presso la nostra struttura e la tua presenza è stata per noi un dono. Non hai mai perso l’occasione per darci dei consigli o farci riflettere attraverso i messaggi che ci mettevi nelle bustine degli armadietti o di venire tra i bambini a parlare di Dio, a insegnare l’importanza della preghiera e a darci la benedizione. E sappiamo quanto hai lavorato, insieme alle tue collaboratrici, per preparare quelle stelline luccicanti che ci hai regalato per Natale. Nel centro di ognuna avevi messo un Gesù Bambino. Quelle stelle hanno trovato un posto speciale, nelle nostre case o nelle nostre auto, e resteranno per noi un segno del tuo passaggio a ricordarci che lassù c’è sempre qualcuno che veglia su di noi. Ora ci sei anche tu e siamo certi che continuerai a prenderti cura di noi. Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure tramite posta indirizzata a: l’Altopiano via J.Scajaro 23 Asiago (inserzioni gratuite) RADAMES CONFORTIN di anni 62 Lascia nel dolore la moglie Mariella, i figli Manuel con Michela, Sandro, la mamma Celerina, le care nipotine Chiara e Diana, il fratello, la sorella, i cognati, e parenti tutti. CANOVE, 1 Luglio 2012 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 30 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 7 a venerdì 20 luglio Il 23 giugno è il 189º giorno del calendario gregoriano. Mancano 177 giorni alla fine dell’anno Sabato 7 S. Claudio Domenica 8 S. Priscilla Lunedì 9 S. Faustina Martedì 10 S. Seconda Mercoledì 11 S. Benedetto Giovedì 12 S. Veronica Venerdì 13 S. Enrico Sabato 14 S. Camillo de Lellis Domenica 15 S. Bonaventura Lunedì 16 B. V. del Carmelo Martedì 17 S. Alessio Mercoledì 18 S. Federico Giovedì 19 S. Arsenio Venerdì 20 S. Apollinare Proverbi del mese: Quando luglio è ardente, miete lesto. Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto. - Se non fa caldo di luglio e di agosto, sarà tristo il mosto. - A San Bonaventura (15 luglio) s’è finito di mietere in pianura. Curiosità del luglio 2012: 1 luglio, il sole sorgeva alle 5.40; tramontava alle 20.51. 15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46. Oltrepassato il Solstizio d’Estate, le giornate tornano lentamente ad accorciarsi. Dal 1° al 31 luglio la durata del giorno diventa più breve di circa 44 minuti. Luglio è l’unico mese ad avere due “giorni immaginari” utilizzati nella letteratura fantascientifica e nel sottogenere della canzone denominata “demenziale”: il 32 luglio è il giorno in cui gli abitanti di una società totalmente asservita ad un immaginario potere temporale vivevano in permanenza nel romanzo breve di Frederik Pohl “Il tunnel sotto il mondo” (1955), trasposto in film nel 1969 da Luigi Cozzi, mentre “38 luglio” è il titolo del primo singolo del 1973 del gruppo degli Squallor. Astri. Con il mese di luglio ha inizio il clima estivo vero e proprio, cosa che può sicuramente invogliare a intraprendere qualche osservazione notturna. Luglio rappresenta una buona occasione anche per chi vuole cominciare sistematicamente con le meteore, dato che aumenta il numero degli sciami e delle stelle cadenti stesse, e che in buone condizioni di trasparenza e oscurità le frequenze diventano facilmente superiori alle 20 meteore/hr. Quest’anno c’è stato il plenilunio il 3 luglio, pertanto nei giorni vicini a questa data il numero delle meteore visibili risultava ridotto quasi d’una decina di volte. Viceversa dopo la metà del mese si avranno delle ottime occasioni per osservare con soddisfazione. Curarsi con la natura. Questa estate ci sta regalando temperature davvero elevate, quindi per proteggersi dall’afa è bene ricorrere alle proprietà dissetanti e ricostituenti della frutta di stagione, che grazie ai nutrienti che contiene è in grado di apportante vitamine e sali minerali. Vediamo, quindi, quali sono i frutti di luglio e le loro caratteristiche principali. Albicocca, un frutto molto succoso, nutriente e digeribile; contiene vitamina A, C e potassio; è perfetta in caso di stanchezza e come antidoto alla depressione. Anguria, il frutto dell’estate per eccellenza; contiene moltissima acqua e quindi è particolarmente indicato per rinfrescarsi e dissetarsi; possiede ottime proprietà diuretiche e depurative, contiene pochissime calorie, mentre è ricco di vitamina A, C e potassio. Ciliegia. Anche le ciliegie sono un ottimo frutto estivo; sono morbide e succose e contengono vitamine, fibre e sali minerali; possiedono ottime proprietà diuretiche. Le fragole contengono moltissima vitamina C, addirittura più delle arance, ma anche sali minerali e organici alcalini; lo zucchero che contengono è tollerato anche dai diabetici; tra le sue proprietà sono da segnalare quella diuretica, depurativa, battericida e rimineralizzante. Dalle ore 8.45 di sabato 7 alle ore 8.45 di sabato 14 luglio ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato, Viale Matteotti Dalle ore 8.45 di sabato 14 alle ore 8.45 di sabato 21 luglio CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma, 33/a CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici – Piazza S. Marco, 23 Un santo per volta, Santa Veronica – 9 luglio. Il nome della Veronica, ricorre per la prima volta nei Vangeli apocrifi e si riferisce alla donna emorroissa di nome Bernike in greco, Veronica in latino, che implorando Gesù per la sua guarigione, mentre passava stretto nella folla, riuscì a toccargli il lembo del mantello, guarendo all’istante. Gesù chiese chi l’aveva toccato e gli apostoli risposero: “è la folla che ti stringe da ogni parte”, ma Gesù insiste perché ha sentito una forza che usciva da lui e allora l’emorroissa si fece avanti e gettandosi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutti, il motivo per cui l’aveva toccato e il beneficio che aveva ricevuto. Gesù le rispose: “Figlia la tua fede ti ha salvata, va in pace!”.Lo storico Eusebio nella sua ‘Historia eccl.’ , racconta che a Cesarea di Filippo vi era la casa della miracolata emorroissa Bernike, supposta originaria di Edessa in Siria e che davanti alla porta della casa si ergeva una statua in bronzo, rappresentante una donna piegata su un ginocchio con le mani tese in atto d’implorazione, davanti a lei la statua di un uomo in piedi, avvolto in un mantello, che tende la mano alla donna; ai suoi piedi cresceva una pianta sconosciuta elevata fino al mantello e ritenuta di efficace rimedio per ogni tipo d’infermità. La statua dell’uomo, si diceva rappresentasse Gesù ed Eusebio conclude dicendo, che al tempo del suo soggiorno in quella città, il gruppo bronzeo era esistente. La tradizione della donna che asciuga il volto di Gesù, con un telo, da cui sarebbe scaturito il nome Veronica ‘vera icona’, ha senz’altro preso grande diffusione oscurando quasi del tutto, l’episodio della emorroissa, che sarebbe secondo taluni, la stessa donna, anche se non vi sono certezze nei tanti documenti più o meno apocrifi. Essa è stata rappresentata in tantissime opere scultoree e di pittura, che ne hanno prolungata l’immagine fino ai nostri giorni, inserendola anche nei personaggi della pia pratica della Via Crucis alla sesta stazione. Santa Veronica ha un particolare culto in Francia, dove la si considera come la donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie e sarebbe morta nell’eremitaggio di Soulac; chiamata anche S. Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie. Che tempo avremo nei prossimi giorni? Il giorno 5 luglio l’anticiclone africano dovrebbe aver abbandonato la penisola anche se è probabile un suo temporaneo ritorno intorno all’8 luglio. Il caldo che abbiamo subìto tra il 28 giugno e il 5 luglio è stato più intenso su Basso Veneto, Emilia, Romagna e regioni centrali, mentre, anche in questa occasione, il caldo si è presentato leggermente più clemente nei confronti delle regioni di Nordovest. L’apice della calura è stato toccato tra il 29 giugno e il 2 luglio, quando si sono superati i 35 gradi su almeno il 70% della penisola, con molte punte 36-37 gradi. Ovviamente la temperatura percepita dal nostro organismo è mediamente in media 4-5 gradi superiore a quella segnata dal termometro là dove l’umidità stagnante al suolo risulta elevata, come nella pianura padano-veneta. Unico lato positivo del ritorno del rovente anticiclone Nord africano è che, oltre al caldo intenso, porta tempo bello e soleggiato su tutta la penisola. La circostanza fa felice la folta schiera di vacanzieri che alla fine di questo mese ha dato il via al primo grande esodo estivo verso il mare o i monti. Ma risultano contenti anche gli operatori nel settore della refrigerazione (gelati e affini). Sotto la cappa dell’anticlone africano anche la piovosità si segnala scarsa o assente e per lo più limitata alle regioni alpine, lambite da perturbazioni atlantiche, costrette a muoversi a Nord della barriera alpina, ai margini dell’anticiclone africano. Qualche temporale pomeridiano da calore invece sulle regioni appenniniche. ARIETE Non è il caso che vi imponiate su particolari privi di importanza, magari cadendo nella tentazione di una polemica inutile, dovuta più che altro al vostro malumore. Mantenete pure il vostro punto di vista in una questione di principio su cui non è il caso di fare concessioni, ma cedete all’armonia di rigore conoscendo il valore della tradizione. TORO La vostra originalità può essere particolarmente apprezzata proprio in un momento dell’anno che vive nella tradizione la sua componente essenziale. L’estate vi darà l’occasione di aprirvi a un rinnovamento delle abitudini, cominciando da piccole cose: provate, ad esempio, a visitare un museo che non ricordate o a cercare un vecchio amico che non sentite da tempo. GEMELLI Plutone e Marte nel vostro segno potrebbero farvi sentire fuori posto sia in famiglia che con gli amici: questo non vuol dire che dovete rinunciare ai piaceri della vita, ma che forse farete bene a cambiare le abitudini di rito. Lasciate libertà di iniziativa al partner, che è in grado di mettervi a vostro agio anche in una situazione potenzialmente imbarazzante. CANCRO Potete rendere più allegra l’atmosfera delle belle giornate d’estate in famiglia o con gli amici, offrendo non soltanto la vostra simpatia e la vostra collaborazione, ma anche dando un contributo concreto all’organizzazione di una serata speciale, magari arricchita da un regalo originale. Sarete sorpresi dal successo che avrà un vostro atto di generosità e coraggio. LEONE Con Venere nel vostro segno, potrete offrirvi un fine settimana da ricordare: escogitate perciò qualcosa di speciale per una festa che potrà essere bella soprattutto se potrete fare centro con un partner che attende soltanto una vostra sollecitazione per seguirvi con entusiasmo. Ricordare nel modo giusto chi è nella vostra memoria vi farà sentire a posto con la coscienza. VERGINE Fidando nelle capacità persuasive di Saturno, che non ha particolari riguardi per i sentimenti, potrete discutere di tutto quello che non vi convince, specie se si tratta di sprechi di denaro e di tempo. La vita di relazione potrà così svilupparsi su basi più sincere e meno tradizionali. Evitate però di pubblicizzare troppo le vostre idee con chi non le condivide. BILANCIA Fate un sacrificio per chi merita una attenzione particolare, accettando anche di partecipare a festeggiamenti che non vi piacciono. Evitate perciò ci mostrare la vostra disapprovazione per spese che voi non considerate importanti, ma che sono nel costume. D’altra parte, se riuscirete a sottrarvi con eleganza a sprechi di energia o di denaro davvero inutili. L’amore non ne soffrirà. SCORPIONE Potete prendere una iniziativa decisa nei confronti di qualcuno che vi infastidisce con proposte mirabolanti e poco credibili, astenendovi dal partecipare a una celebrazione che non sentite spontanea. Nell’amore avrete l’occasione di verificare nei fatti il valore di un rapporto che potrebbe rivelarsi diverso da quello che credete. SAGITTARIO Giove e Urano vi guardano con benevolenza: sarete perciò in grado di mettere in atto un’idea geniale, capace di ribaltare una situazione inizialmente non positiva. Se il partner ha un atteggiamento critico nei vostri confronti, potrete farglielo cambiare semplicemente con un piccolo gesto di tenerezza. Non sprecate invece energia e soldi in pura esibizione. CAPRICORNO Potrete contare su una settimana piacevole e ben organizzata, se saprete prendere in mano una situazione poco chiara dando al partner la certezza di poter contare su di voi. Se invece non vi va di assumervi responsabilità, datevela pure a gambe, scegliendo magari una scorciatoia che non offenda nessuno. Un atto generoso vi procurerà un momento di popolarità. ACQUARIO Venere in aspetto eccitante vi spinge all’azione, non sapete bene neanche voi in quale direzione: evitate quindi di stuzzicare il partner con critiche che, proprio perché giuste, potrebbero innervosirlo. Mantenete un atteggiamento sorridente e disponibile alle novità: il destino, che ne sa più di voi, si manifesterà al momento opportuno. PESCI Prima di assumere un gravoso impegno, conviene verificare se vale la pena di affrontare non soltanto una spesa, ma anche e soprattutto uno sforzo per far piacere a qualcuno che potrebbe non meritare neanche il vostro interesse. Nell’amore, prima di buttarsi in una impresa spericolata, serve un momento di serena riflessione. In periodo di alta stagione i distributori non sono obbligati a rispettare il turno di chiusura festiva, riportiamo comunque di seguito i nominativi dei distributori in turno di apertura. Domenica 8 luglio MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio Domenica 15 luglio ASIAGO: Q8 – Località Mosele FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via J. Scajaro n.23 36012 - Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 31 I 99 anni di Suor Ercolina Suor Ercolina, all’anagrafe Scolastica Sponchioni, nata a Vaiano Cremasco (Cremona) il 17/06/ 1913, suora della Sacra famiglia, ha insegnato all’asilo di Roana a partire dagli anni Cinquanta per trent’anni. “Tutti noi la ricordiamo con affetto. Anche dopo la sua partenza da Roana per S. Martino Buonalbergo ed ora nella casa madre a Castelletto di Brenzone, non abbiamo Suor Ercolina mai interrotto la nostra e Barbara Martello amicizia” racconta Barbara Martello, una dei ni dell’asilo che domenica 17 suoi numerosissimi bambi- giugno, giorno del suo novantanovesimo compleanno, ha deciso di fargli una sorpresa ed andare a trovarla. “Quando ci siamo incontrate – prosegue Barbara - non so tra me e lei chi fosse la più emozionata. Erano alcuni anni che non la vedevo, ma ogni tanto la chiamo al telefono. Ci siamo sedute e abbiamo chiacchierato del tempo passato e le ho detto “Vedi suor Ercolina gli auguri che oggi ti faccio sono non solo miei ma di tutti i bambini I neolaureati dell’Altopiano Il 19 giugno 2012, presso l’Università di Padova, Palazzo Bo, Greta Ferrarotto ha conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Con grande orgoglio lo annunciano la mamma Paola Rigoni Zurlo, il papà Raffaele, Gabriele con Vanessa, Riccardo, la nonna Franca, le zie, gli zii, i cugini e gli amici! Grazie Greta per il tuo splendido sorriso! Di cicogne abbiamo già parlato su uno degli ultimi numeri del nostro giornale documentando la presenza di un esemplare a Stoccareddo di Gallio proprio nei giorni in cui sono nati i gemellini del calciatore Eder Baù. Bene, sembra proprio che tal cicogna abbia fatto buona pubblicità del nostro territorio tra In ferie sull’Altopiano i suoi simili visto che proprio in questi giorni se ne sono viste otto volteggiare beatamente sopra zona Waister di Canove. Uno spettacolo del quale hanno goduto prima di tutto i contadini impegnati a raccogliere fieno nei campi sui quali i maestosi ed eleganti volatili si sono anche posati ripetutamente per cercare riposo. Anche chi passeggiava tranquillamente lungo la strada del vecchio Trenino ha avuto un fuori programma eccezionale, non capita certo tutti i giorni di vedere tante cicogne insieme in Altopiano. Un fatto che, mano a mano che si spargeva la voce, ha attirato e incuriosito numerosi spettatori. Grazie a Roberto Costa Ebech che ha scattato la bellissima foto che, per sua gentile concessione, pubblichiamo. E se ad ogni cicogna corrisponde un bambino… complimenti vivissimi a tutti i neogenitori. Suor Maria Speranza, Suor Samuela, Suor Maria Angelina e le bambine che hai avuto all’asilo di Roana e lei “mi ha detto va grazie ma lo devi dire su a Roana””. Nella foto Barbara mostra il medaglione che era il “pronto soccorso” dei bambini dell’asilo perché ogni volta che qualcuno cadeva Suor Ercolina lo appoggiava sulla parte dolorante e diceva “Così Gesù ti guarisce”. Per la famiglia di suor Ercolina arrivare ai 100 anni non è una novità: due sue sorelle, tra cui una suora, sono infatti arrivate a spegnare 101 candeline. “Quando ci siamo salutate le ho detto che le farò ancora visita per il suo 100^ compleanno e lei sorridendomi ha risposto che farà una grande festa se ci arriva…” Nella casa madre, Barbara ha in- BUON COMPLEANNO AD ALEX CHE HA FESTEGGIATO CON UNA TORTA ISPIRATA ALLA SUA PASSIONE... IL PC !! TANTI AUGURI DALLA CUGINETTA VERENA E DAGLI ZII LORIS E LISA contrato anche un trio di Suore Cimbre, tutte di Rotzo: Suor Maria Speranza, all’anagrafe Rina Slaviero classe 1919 è stata l’ultima suora guardarobiera della casa di Riposo di Roana; Suor Maria Angelina all’anagrafe Iole Cunico, classe 1923; Suor Samuela, all’anagrafe Ilaria Stefani, classe 1933. Vendo libri per la scuola media inferiore in ottimo stato. Per info telefonare al 348 3138606 8 Sabato 7 luglio 2012 l’Altopiano 32