FIR1998-3(2) - Centro della Famiglia

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FIR1998-3(2) - Centro della Famiglia
Scala di Ambiente Familiare per Bambini (CV(CV-FES):
Adattamento all’
all’ambiente italiano
Barbara Segatto(1)
In questo studio vengono presentate le fasi di validazione dell’adattamento italiano con una
versione per bambini della Scala di Ambiente Familiare – CVFES - (Pino, Slawinoski e Simons, 1984).
La scala, creata sulla base della più famosa scala di Moos (Moos, Insel e Humphrey, 1974), permette di
confrontare i dati ottenuti dai genitori con quelli ottenuti dai figli. I dati, ottenuti dalla prima forma
adattata del test, non hanno fornito risultati soddisfacenti ed hanno portato alla costruzione di una
seconda forma che è stata somministrata ad un campione totale di 500 soggetti, di età compresa tra i 6
e gli 11 anni. Attraverso le analisi statistiche condotte, il test è stato ridotto a 72 item, 8 item per
ciascuna scala. Questa nuova versione del test è risultata valida ed attendibile, fatta eccezione per la
scala di locus of control che dovrebbe sostituire, al pari della versione italiana per adulti del FES,
l’orientamento acquisito.
Parole chiave: Valutazione familiare, Scale di ambiente familiare, Relazioni genitori-figli.
Family Environment Scale for Children (CV-FES): Adaptation to Italian context. Based on the most
famous Family environment scale (Moos, Insel, & Humphrey, 1974), Pino, Slawinoski and Simons
(1984) proposed a version of the scale for children, so data obtained from parents and children can be
compared. In this paper we present the validation of an Italian form of the Children Version of the
Family Environment Scale (CV-FES). Data obtained from the first form were unsatisfactory, so a
second form was built up taking these results into account. A modified form was administered to 500
children, aged 6 to 11 years. A version of the scale of 72 items was obtained, 8 items for each subtest,
which showed high validity and reliability, except for the subtest Locus of control.
Key Terms: Family evaluation, Family Environment Scales, Parents-children relationships.
La letteratura scientifica si è occupata poco delle percezioni dei ruoli e dei vissuti
familiari da parte dei bambini (Marin, 1993). Mancano, in particolare, strumenti capaci di
rilevare queste dimensioni attraverso le diverse generazioni familiari (genitori e figli) in nuclei
in cui sono presenti bambini piccoli. Molti ricercatori, nell’ambito della psicologia della
famiglia, sottolineano, però, l’importanza di utilizzare i punteggi ottenuti dai singoli membri di
una stessa famiglia ponendoli in relazione, evidenziando il limite di considerare i dati individuali come dirette informazioni sul sistema (Kaye, 1985). Lo stesso Moos, ideatore della
scala di ambiente familiare (FES) negli anni settanta, suggeriva di utilizzare, oltre ai punteggi
individuali, un punteggio di incongruenza familiare ottenuto calcolando la differenza tra ogni
coppia di membri per ciascun punteggio di ciascuna scala. In seguito Bell e Bell (1982)
proposero di utilizzare dei punteggi di congruenza e triangolazione considerando la distanza
______________________________
(1) Dipartimento di Psicologia Generale, via Venezia, 8 PADOVA - Tel. 049/8276666; Fax 049/827/6699; E-mail
[email protected]
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.89
nelle risposte dei membri. Recenti studi (Cusinato, Cristante e Stefanutti, 1995) hanno individuato adeguati modelli matematici attraverso i quali, non perdendo la dimensione individuale,
è possibile ottenere misure relazionali relative alla distanza o vicinanza tra i membri di uno
stesso gruppo, o famiglia.
In questo contesto si inserisce il presente lavoro che presenta le fasi di adattamento
all’ambiente italiano e di validazione della Scala di Clima Familiare per Bambini (CVFES). La
scala intende misurare le medesime dimensioni della più famosa e diffusa Family Environment
Scale (FES) di Moos, nella percezione dei soggetti tra i 5 e gli 11 anni di età, permettendo
quindi di porre in relazione tra loro le percezioni di tutti i membri della famiglia.
Family Environment Scale
La scala d’ambiente familiare (Family Environment Scale - FES), messa a punto da
Moos, Insel e Humphrey (1974), è uno dei più noti ed utilizzati strumenti di valutazione delle
relazioni familiari. Il FES è uno strumento self-report che indaga la percezione del clima,
all’interno dei vari tipi di famiglie, attraverso l’analisi delle qualità relazionali esistenti tra i
membri (area delle relazioni), dell’importanza che la famiglia attribuisce ad alcuni fattori di
sviluppo personale (area della crescita personale) e della struttura organizzativa di base, che
presiede al mantenimento e al cambiamento del sistema familiare (area dell’omeostasi). L’area
delle relazioni viene valutata attraverso le scale: coesione familiare, facilità d’espressione e
conflittualità manifesta; esse evidenziano il grado con cui i membri della famiglia si sentono di
appartenere al proprio nucleo familiare, di potersi esprimere liberamente e di manifestare la
conflittualità. L’area della crescita personale viene indagata attraverso le scale: autonomia
personale, orientamento acquisito, orientamento intellettuale-culturale, orientamento ricreativo
o ludico, orientamento morale-religioso; esse misurano l’importanza che la famiglia attribuisce
ad alcuni processi di crescita della personalità. L’area dell’omeostasi, infine, comprende le
scale: organizzazione familiare e controllo familiare; che intendono rilevare la necessità del
sistema familiare di mantenersi invariato attraverso l’utilizzo di una rigida strutturazione e del
controllo. Gli studi condotti utilizzando il F.E.S. in ambito internazionale sono molteplici e
riguardano diverse aree di competenza: dall’area clinica, a quella sociale, a quella educativa.
I lavori di adattamento della scala all’ambiente italiano iniziarono alla fine degli anni
settanta (Cusinato, Cristante e Muraro, 1979), quando il costante evolversi dell’interesse e
degli studi sui sistemi familiari si era scontrato con la mancanza di strumenti adatti ad indagare
le diverse tipologie familiari in ambito italiano (Cusinato, 1988). La maggiore parte del lavoro
è stata finalizzata all’adattamento dei contenuti, in particolare per l’area della crescita
personale che, più di altre, risentiva del contesto culturale nel quale era stata creata: per la
scala di orientamento intellettuale-culturale si privilegiò l’aspetto culturale, per la scala di
orientamento morale-religioso si decise di indagare solo l’orientamento religioso, la scala di
orientamento acquisito, essendosi rivelata una dimensione poco appropriata alla realtà delle
famiglie italiane, venne sostituita dalla scala di orientamento di locus of control (Rotter 1954).
In seguito venne aggiunta una scala di desiderabilità sociale, allo scopo di controllare eventuali
distorsioni nelle risposte dei soggetti dovute alla idealizzazione del proprio nucleo familiare.
Inoltre, il sistema di valutazione a due categorie (vero-falso) fu sostituito con uno a cinque
categorie tipo Likert (1= disaccordo totale, 2=disaccordo di massima, 3= indecisione, 4=
accordo di massima, 5= accordo totale), permettendo così ai soggetti di esprimere il dubbio/
indecisione. Infine vennero create due forme parallele del FES, affiancando ad ogni item un
altro, equiparandoli per il costrutto che indagavano (Cristante, 1993).
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.90
Le variazioni apportate ai contenuti della scala di ambiente familiare per adulti sono
state considerate nella fase di adattamento della forma per bambini.
Children Version of Family Environment Scale
La scala di ambiente familiare per bambini (Children Version of Family Environment
scale - CVFES) (Pino, Slawinoski e Simons, 1984) è uno strumento di indagine e di
valutazione della percezione del clima familiare da parte di soggetti di età compresa tra i 5 e
gli 11 anni. Venne costruito sulla base del FES per adulti mantenendone le stesse
caratteristiche strutturali - tre aree e dieci scale - ma differenziandone la modalità di
presentazione, da verbale a grafica, e la numerosità degli item.
Il CVFES è composto da 30 item self report (tre item per ciascun scala); ciascun item
è costituito da tre vignette raffiguranti situazioni simili di interazione familiare, in cui il
contesto rimane identico mentre cambiano i comportamenti dei quattro personaggi coinvolti:
padre, madre, figlio e figlia. Al soggetto viene chiesto di scegliere tra le tre vignette proposte
quella che meglio rappresenta la propria realtà familiare. Ad ogni vignetta corrisponde un
punteggio da 1 a 3, in questo modo un bambino può ricevere, per ciascuna delle dieci scale, un
punteggio totale che varia da tre a nove.
Le vignette vengono considerate dall’autore una modalità di comunicazione
privilegiata per i bambini della fascia di età indagata, e, quindi, uno stimolo adeguato alle loro
capacità di comprensione rispetto agli item verbali utilizzati nella forma per adulti.
Prima fase della ricerca
L’influenza dello stimolo è importante per ogni strumento d’indagine: quando lo strumento è costituito da vignette, la parte grafica è l’elemento primario rispetto al supporto
verbale che l’accompagna (Becciu, 1971) e la corretta esecuzione del test sarà, quindi,
funzionale alla capacità del soggetto di identificare correttamente le figure, le espressioni e le
situazioni in cui esse sono inserite.
Nella forma americana, la grafica era poco precisa e molto diversa da quella che i
bambini italiani sono soliti vedere nei libri di testo e/o ricreativi. Così, dopo aver tradotto i testi
delle vignette del CVFES, la forma grafica è stata revisionata. Le immagini del CVFES sono
state modificate in base a criteri di chiarezza di tratto e di contesto, al fine di rendere più facile
ai bambini l’identificazione corretta delle figure, delle espressioni e delle situazioni nelle quali
sono inserite (Figura 1). Tutti gli item sono stati modificati nella grafica; in particolare tre item
sono stati ridisegnati integralmente (Figura 2), mentre la parte verbale è stata mantenuta
inalterata, fatta eccezione per un item in cui il testo è stato modificato per adeguarlo alla realtà
italiana.
Il test è stato quindi somministrato ad un campione di 49 bambini tra i 5 e gli 11 anni,
equamente suddivisi attraverso le fasce d’età, provenienti da una scuola materna e da una
scuola elementare della provincia di Belluno. Ciascun alunno ha risposto individualmente al
test; durante la compilazione veniva svolta una breve intervista semi-strutturata(2) allo scopo di
chiarire l’adeguata comprensione degli stimoli proposti. Un’analisi qualitativa del materiale
(2) Presentiamo la struttura delle domande poste ai bambini durante la somministrazione del test: “Io mi chiamo..., e tu? Quanti anni hai? Hai dei fratelli? Quanti anni
hanno? Come si chiamano? Cosa fanno? Ti ricordi quanti anni hanno i tuoi genitori? Che lavoro fanno?”. Successivamente: “Ora quello che faremo insieme non è
un compito, non ti darò nessun voto, ma non è neppure un gioco, devi prestare attenzione e rispondere sinceramente. Adesso ti farò vedere delle vignette - come
questa... - e tu dovrai dirmi cosa stanno facendo queste persone. Se ti va possiamo cominciare subito a guardare la prima: Cosa succede in questa figura? Chi sono
e cosa stanno facendo queste persone? Potresti dirmi se questo succede nella tua famiglia? Quante volte?”.
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.91
PARTE 1a
PARTE 1b
3. Which picture looks like your family?
3. Quale figura assimiglia alla tua famiglia?
A
A
B
C
C
Figura 1. Item della scala “Coesione Familiare” nella versione originale
(Parte 1a) e nella prima versione modificatan (Parte 1b)
prodotto ha evidenziato la difficoltà da parte dei bambini di identificare correttamente le
situazioni rappresentate in alcune vignette e, quindi, la necessità di apportare ulteriori modifiche, grafiche e di contenuto, ad alcune vignette; inoltre lo strumento è risultato poco
adeguato ai bambini della scuola materna ed ai bambini figli unici, o facenti parte di famiglie
monoparentali.
Dopo aver apportato le modifiche allo strumento, si è inteso valutare le capacità psicometriche del nuovo strumento somministrandolo ad un campione di 158 bambini frequentanti
la scuola elementare nella provincia di Belluno. Per ciascun soggetto sono stati raccolti i dati
relativi all’età e alla professione dei genitori: i padri avevano un’età compresa tra i 30 e i 50
anni, con una media di circa 39 anni, mentre le madri avevano un’età compresa tra i 29 ed i 45
anni, con una media di circa 36 anni; il 53,1% dei padri svolgevano la professione di operaio
mentre il 41,1% delle madri era casalinga.
Tabella 1. α di Cronbach per ciascuna scala del CVFES
α
Coesione
familiare
Facilità di
espressione
Conflittualità
manifesta
Autonomia
personale
Sensibilità
culturale
Orientamento
ludico
.73
.37
.66
.44
-.06
.26
Orientamento Organizzazion
morale
e familiare
.55
.67
Controllo
familiare
.41
I risultati delle analisi condotte evidenziarono grossi limiti. Solo tre scale del test
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.92
PARTE 2a
PARTE 2b
18. Where would your family go?
18. Dove andrebbe la tua famiglia?
A
A
B
B
C
C
Figura 2. Item della scala “Orientamento Culturale”nella versione
originale (Parte 2a) e nella versione modificata (Parte 2b)
possedevano un α di Cronbach soddisfacente: coesione familiare, conflittualità manifesta e
organizzazione familiare (Tabella 1); solo all’interno di queste tre scale emergevano
correlazioni significative ( p <.001) tra gli item che le compongono e la scala totale.
Lo strumento, pur risultando adatto ai bambini di questa fascia di età, presentava
importanti limiti. Si è ritenuto che essi potessero essere dovuti, in parte, a problemi di forma;
infatti la grafica, per quanto adeguata alla realtà italiana e in parte migliorata, rimaneva molto
simile alla versione americana; in parte, a problemi di contenuto, che potrebbe non essere
completamente adeguato a misurare i costrutti in ambiente italiano.
In questa fase della ricerca non è stata indagata la scala di orientamento acquisito che,
nella versione italiana del FES per adulti era stata nel frattempo sostituita con la scala di locus
of control (Cusinato, comunicazione personale). Gli item della versione per bambini di questa
scala sono stati creati ex novo nella successiva fase di ricerca.
Seconda fase della ricerca
In considerazione dei risultati ottenuti, il test è stato revisionato totalmente: si è scelta
una forma grafica diversa da quella americana, ma frequentemente usata nei libri per ragazzi,
per agevolare i bambini nell’avvicinarsi al test. Inoltre, facendo riferimento a quanto suggerito
dalla letteratura (Pratesi, 1987), si sono privilegiate situazioni non ripetitive e concrete, nelle
quali il bambino fosse chiamato ad utilizzare un processo di “riconoscimento” (Dallari e
Stradi, 1980). Infine sono stati mantenuti i criteri di chiarezza del tratto e delle espressioni,
accompagnati da una mimica facciale accentuata (Figura 3).
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.93
Tenendo conto che la prima fase della ricerca aveva evidenziato la difficoltà, in
particolare con i bambini del primo ciclo delle elementari, di utilizzare una modalità di risposta
richiedente il confronto tra tre situazioni simili, è stata variata la modalità di risposta al test;
per ciascuna vignetta-item, si è scelto di far rispondere alla domanda: “Capita così nella tua
famiglia?” utilizzando una scala di risposta di tipo Likert a tre categorie (1 = mai; 2 = a volte; 3
= spesso). È stata chiesta la collaborazione di diverse persone - tra cui genitori, insegnanti,
pedagogisti e psicologi - al fine di individuare un insieme di situazioni concrete capaci di
rappresentare le diverse dimensioni del clima familiare. Per ciascuna scala sono state create 15
vignette rappresentanti 15 situazioni differenti, per un totale di 150 vignette.
Specifichiamo le scelte nelle singole scale.
Per la scala di coesione familiare sono state create vignette raffiguranti momenti di vita in
comune della famiglia vissuti con gioia: il pranzo, il gioco, lo studio, le feste, il momento della
buona notte, un ritratto di tutta la famiglia per mano; ma anche situazioni in cui un membro
lamenta il sentirsi solo, non coinvolto e aiutato dagli altri.
Per la scala della conflittualità manifesta sono state disegnate situazioni varie; in alcune i
genitori litigano tra loro e/o con i figli, in altre sono i bambini che litigano tra loro; in altre
ancora i genitori picchiano i figli oppure i bambini si picchiano tra loro, o anche i genitori
reagiscono con rabbia o con serenità di fronte agli errori e/o ai comportamenti aggressivi dei
figli.
Le vignette della scala facilità d’espressione rappresentano situazioni in cui i genitori
ascoltano, oppure non ascoltano, i figli nei momenti comuni; situazioni in cui i genitori
raccontano ai figli degli avvenimenti; situazioni in cui i genitori domandano spiegazioni per un
incidente, per risolvere un litigio o per aiutare il figlio in un momento di difficoltà.
La scala di autonomia personale è composta da vignette in cui i genitori stimolano i figli a fare
scelte personali (nell’abbigliamento o nel tempo libero o nello sport), e situazioni in cui i genitori stimolano i figli ad affrontare compiti quotidiani, ludici o didattici da soli.
La scala di orientamento acquisito è stata sostituita, seguendo le indicazioni della versione
italiana del FES per adulti, con la scala di locus of control familiare, sono stati quindi disegnati
diversi contesti di vita quotidiana in cui i genitori propongono un’interpretazione degli eventi in
funzione di un’attribuzione di responsabilità interna o esterna al bambino.
Le vignette della scala di orientamento ludico attivo rappresentano ambienti familiari in cui i
genitori sono direttamente coinvolti, o partecipano attivamente, ai momenti di gioco dei loro
figli o alle attività ricreative fuori casa (cinema, picnic, corsa in bicicletta, sport), oppure in cui
i genitori, pur non essendo direttamente coinvolti nel gioco, lo favoriscono predisponendo
l’ambiente per il gioco.
Per la scala di orientamento morale-religioso, si è privilegiato il tema morale su quello religioso, seguendo le indicazioni delle ultime revisioni del FES (Cusinato, comunicazione personale); sono state, quindi, realizzate vignette che rappresentano un atteggiamento familiare di
rispetto per l’ambiente, per la natura, per gli animali, per le regole civili, per la giustizia, per gli
altri bambini, per gli altri componenti la famiglia e di impegno nelle attività socialmente utili.
Per la scala di sensibilità culturale sono state create situazioni in cui i genitori stimolano i figli
alla lettura, al disegno, alla musica, all’interesse per la scienza e la natura.
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.94
Figura 3. Item della scala “Coesione” nella seconda versione modificata
La scala di organizzazione familiare è composta da vignette in cui la famiglia è impegnata nelle
varie faccende domestiche (riordinare la camera, apparecchiare la tavola, pulire la casa, preparare i bagagli per un viaggio) oppure nella ricerca di un oggetto smarrito attraverso la collaborazione di tutti i familiari.
Infine, per la scala di controllo familiare sono state ideate situazioni in cui i genitori
impongono delle regole (andare a letto, svolgere i compiti, mettere in ordine gli oggetti, non
dire parolacce o frequentare alcuni amici),e situazioni in cui i genitori puniscono i figli per
comportamenti inadeguati.
Sono stati realizzati quattro studi paralleli, allo scopo di non rendere il compito troppo
pesante e ridondante ai bambini, inficiando i dati raccolti: (a) il primo studio si è occupato
delle scale Coesione familiare, Conflittualità manifesta e Organizzazione familiare, per un
totale di 45 item; (b) lo studio secondo si è occupato delle scale Facilità d’espressione,
Controllo familiare e Autonomia personale, per un totale di 45 item; (c) lo studio terzo si è
occupato delle scale Orientamento ludico attivo e Orientamento religioso per un totale di 30
item; (d) il quarto studio si è occupato delle scale Orientamento culturale e Locus of control
per un totale di 30 item.
La nuova forma così revisionata del CV-FES è stata somministrata a 500 bambini (dai
120 ai 130 bambini per ciascuno studio), equamente suddivisi per le classi di appartenenza. I
bambini avevano un’età compresa tra i 6 e gli 11 anni e provenivano dalle provincie di
Modena, Reggio Emilia e Pesaro. I genitori dei bambini avevano un’età compresa tra i 26 ed i
49 (Tabella 2) e il livello socioculturale risultava medio (Tabella 3). I bambini sono stati
contattati attraverso gli organi responsabili della scuola elementare da loro frequentata. Il test è
stato somministrato individualmente ad ogni alunno delle classi scelte, in una stanza separata
Presentiamo la struttura delle domande poste ai bambini durante la somministrazione del test: “Io mi chiamo..., e tu? Quanti anni hai? Hai dei fratelli? Quanti anni
hanno? Come si chiamano? Cosa fanno? Ti ricordi quanti anni hanno i tuoi genitori? Che lavoro fanno?”. Successivamente: “Ora quello che faremo insieme non è
un compito, non ti darò nessun voto, ma non è neppure un gioco, devi prestare attenzione e rispondere sinceramente. Adesso ti farò vedere delle vignette - come
questa... - e tu dovrai dirmi cosa stanno facendo queste persone. Se ti va possiamo cominciare subito a guardare la prima: Cosa succede in questa figura? Chi sono
e cosa stanno facendo queste persone? Potresti dirmi se questo succede nella tua famiglia? Quante volte?”.
(3)
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.95
Tabella 2. Frequenze percentuali per le variabili età e sesso dei genitori dei bambini
Padri
Madri
Padri
Madri
Padri
Madri
Gruppo 1
20,2%
39,5%
65,3%
54,8%
14,5%
5,6%
Gruppo 2
13,8%
39,8%
66,7%
50,4%
19,5%
9,8%
Gruppo 3
14,5%
40,3%
68,5%
54,8%
16,9%
4,8%
Gruppo 4
14,0%
27,1%
59,7%
65,1%
26,4%
7,8%
dall’aula, ma facilmente raggiungibile dai bambini. Durante la somministrazione è stata svolta
una breve intervista semi-strutturata(3) allo scopo di raccogliere alcune informazioni sulla
famiglia e sulla comprensione delle vignette. I bambini di 6-7 anni hanno impiegato circa 3035 minuti, quelli di 8-9 anni circa 20-25 minuti, mentre quelli di 10-11 anni impiegavano circa
Tabella 3. Frequenze percentuali per le variabili età e professione dei genitori dei bambini.
1
2
3
4
5
Padre
Madre
Padre
Madre
Padre
Madre
Padre
Madre
Padre
Madre
Gruppo 1
14,5%
8,9%
21,0%
21,1%
42,7%
27,0%
20,2%
15,3%
1,6%
27,7%
Gruppo 2
25,2%
10,6%
23,4%
14,1%
29,8%
31,7%
18,9%
12,2%
2,6%
31,5%
Gruppo 3
13,7%
4,0%
29,0%
12,9%
20,2%
26,6%
37,1%
34,7%
—-
21,8%
Gruppo 4
24,8%
7,8%
27,1%
12,4%
26,4%
38,0%
18,6%
10,9%
3,1%
31,0%
15
Legenda:
! = dirigente, libero professionista
2 = commerciante, artigiano
3 = impiegato, insegnate
minuti.
4 = operaio/operaia
5 = casalinga, pensionato/a
Al fine di indagare la struttura fattoriale delle scale, sono state condotte alcune analisi
fattoriali utilizzando il metodo esplorativo delle componenti principali. L’analisi dello Scree
Tabella 4. Percentuale di varianza spiegata dal primo fattore per ciascuna scala del CVFES
Coesione
familiare
1° Fattore
16,7%
Facilità di Conflittualità
espressione manifesta
17,9%
22,8%
Autonomia
personale
Sensibilità
culturale
25,0%
18,0%
Otientament Orientament Organizzazi
o ludico
o morale
one
familiare
18,9%
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.96
18,5%
20,3%
Controllo
familiare
20,7%
Test ha evidenziato una struttura monofattoriale per nove delle dieci scale, nonostante le
percentuali di varianza spiegata siano comprese tra il 16,7% ed il 25% (Tabella 4); la scala
“locus of control familiare” ha evidenziato, invece, due fattori come esplicativi della sua
struttura.
Allo scopo di selezionare tra gli item creati quelli che maggiormente rappresentavano
il costrutto indagato, si è scelto di utilizzare il modello logistico di Rasch (1960-1980) fondato
sui modelli matematici che costituiscono la “teoria dei tratti latenti” (Weiss, 1983). È un
modello probabilistico che consente di stimare separatamente quanto nelle risposte dei soggetti
è dovuto ad abilità, atteggiamento, vissuto, intelligenza del soggetto e quanta parte è dovuta
alle caratteristiche di difficoltà, “emotività” dell’item; permettendo pertanto di valutare le
caratteristiche dell’item in modo indipendente dalle caratteristiche dei soggetti.
Attraverso il modello di Rasch abbiamo così selezionato gli otto item di ciascuna scala
che meglio rappresentano il costrutto indagato: tutte le scale ridotte con questa procedura possiedono punteggi attendibili (Tabella 5), fatta eccezione per la scala di “locus of control
familiare” che non presenta una dimensione sottostante univoca, come rilevato anche dall’analisi fattoriale.
Anche rispetto al testing classico le scale, ridotte ad 8 item, si sono mostrate valide e
Tabella 5. Probabilità secondo il modello di Rasch e corrispondenti α di Cronbach per ciascuna scala
del CVFES
Scale del CVFES
n
p di Rasch
α di Cronbach
Coesione familiare
8
.386
.58
Facilità di espressione
8
.074
.65
Conflittualità manifesta
8
.844
.69
Autonomia personale
8
.731
.70
Orientamento culturale
8
.731
.62
Orientamento ludico
8
.726
.67
Orientamento morale
8
.411
.46
Organizzazione familiare
8
.357
.61
Controllo familiare
8
.399
.60
attendibili: l’α di Cronbach varia da .58 a .73 (Tabella 5) e le correlazioni item-scala sono tutte
significative per p < .001. Soltanto per la scala “orientamento morale” risulta un α di Cronbach
di .46; questa scala indaga una dimensione più astratta e più articolata rispetto alle altre e con
ogni probabilità risente maggiormente della differente maturità cognitiva dei soggetti (Petter,
1972; Piaget, 1973).
Sono state, inoltre, condotte alcune analisi di confronto attraverso l’analisi della t di
Student, al fine di evidenziare eventuali differenze nei vissuti dei bambini. Le bambine
ottengono punteggi significativamente più alti nelle scale di “orientamento culturale” (t = -
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.97
2.48; p < .05) e di “orientamento morale” (t = -299; p < .01) rispetto ai bambini; percepiscono
infatti di essere maggiormente sensibili, all’interno del nucleo familiare, agli stimoli di natura
culturale e ai comportamenti morali. I bambini e le bambine del secondo ciclo delle elementari
mostrano punteggi significativamente più alti nelle scale di “facilità di espressione” (t = -4.56;
p < .001), di “autonomia personale” (t = -6.81; p < .001) e di “orientamento morale” (t = -2,16;
p < .05) rispetto a quelli del primo ciclo; sentono infatti di essere maggiormente stimolati ad
esprimere le proprie esperienze, idee ed emozioni, ad essere autonomi e a comportarsi
seguendo le regole morali.
Tabella 6. Correlazioni split-half per ciascuna scala del CVFES
Coesione
familiare
r
.41***
Facilità di Conflittualità
espressione manifesta
.47***
.51***
Autonomia
personale
Sensibilità
culturale
.47***
.41***
Orientament Orientament Organizzazi
o ludico
o morale
one
familiare
.46***
.32***
.53***
Controllo
familiare
.45***
Legenda: *** = p < .001
Il test è stato quindi diviso in due parti, equiparando all’interno di ciascuna scala gli
item per il costrutto indagato: le due forme parallele, di ogni scala, mostrano tutte punteggi di
correlazione significativi per p < .001 (Tabella 6).
Conclusioni
Il lavoro di validazione della forma italiana della versione per bambini della scala di
ambiente familiare – CVFES - ha portato alla creazione di una scala composta da 9 scale di 8
item ciascuna, per un totale di 72 item. Le scale si sono mostrate valide ed attendibili sia
secondo il modello di Rasch che secondo il testing psicometrico classico. La scala di “locus of
control familiare” dovrà essere totalmente modificata, essa ha, probabilmente, risentito della
struttura multidimensionale del costrutto, non permettendo di raggruppare un numero
significativo di item rappresentanti il medesimo orientamento. Si potrebbe creare una scala
tesa ad indagare solamente quanto, all’interno della famiglia, i membri siano stimolati a
sviluppare un locus interno, in considerazione dell’importanza attribuita dalla letteratura a
questo orientamento rispetto sia alla relazione genitori-figli che allo sviluppo di particolari
caratteristiche di personalità (Harris e Nathan, 1973; Burgental, Capore e Schennum, 1980;
Chandler, Wolf, Cook e Bugovics, 1980; Nowicki e Schneewind, 1982; Ollendick, 1979).
Sono state studiate due forme parallele del test composte da 4 item per ciascuna scala,
per un totale di 36 item, rendendo il test simile, anche a livello strutturale, alla versione
originale e adatto alle capacità di attenzione dei bambini. La correlazione significativa tra le
due parti ci consente di considerare il CV-FES costituito da due parti parallele, di 36 item
ciascuna, che potranno essere applicate separatamente.
Nel prossimo futuro, sarà necessario indagare la correlazione tra i due strumenti,
CVFES e FES, allo scopo di verificare la presenza di costrutti comuni sottostanti.
La presenza nel panorama della psicologia della famiglia di questi due strumenti
permetterà di impostare ricerche longitudinali e intergenerazionali finalizzate ad indagare le
diverse implicazioni a livello di personalità e relazionale dei diversi climi familiari.
Volume 3, Numero 2, 1998, pag.98
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