Appunti a cura di Alessio Brunelli

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Appunti a cura di Alessio Brunelli
Storia delle
relazioni
economiche
internazionali
Appunti a cura di Alessio Brunelli
AFC 2010-2011
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Storia delle relazioni economiche internazionali
Alessio Brunelli
http://www.sharenotes.it
Appunti presi a lezione
(1 lezione non trascritta)
Conferenza di berlino: 1884-85 momento in cui cambia la colonizzazione ovvero aumenta
notevolmente la velocità. Sono anni in cui la potenza egemone è la Gran Bretagna. Egemonia
economico finanziaria della Gran Bretagna, protagonista della seconda industrializzazione è la
Germania. Anche il Belgio era economicamente importante che diventa importante esportatore di
capitali. Ci sono i primi arrivati (inghilterra, belgio, francia, germania hanno per primi avviati
capitalismo) e i second comers (italia, russia). Quindi a fine 800 ci sono questi paesi forti che hanno
sviluppato grande capacità produttiva e mettono in essere colonialismo. Il continente che diventa
oggetto della presenza di uomini e capitali è l'africa. È un continente ricchissimo di materie prime
(minerali) ed è un paese nel quale si stanno svolgendo lotte durissime tra paesi per il controllo e
l'egemonia di materie prime. Oggi parlerà dell'africa. (Audacity).
1884 i paesi europei si spartiscono l'africa. Va divisa in due grandi parti perché hanno storia sociale
politica economica diversa tra di loro. Nord sahariana e sud sahariana. Isole che hanno monocolture
(canna da zucchero), Madagascar (settimo continente), etiopia (spartiacque tra liberia). 135.000.000
di persone era la popolazione. 5.000 sud, 20 nel nord, il resto africa subsahariana. La storia di
questo continente è molto complessa: ci sono delle città africane antichissime molto popolose, tipo
in benin ed erano zone tecnologiche e che avevano scambi con la Cina ma che poi si sono ridotte
per ragioni ecologiche. Un elemento connota l'economia di questo continente: nel 600 gli olandesi
vanno a batavia, nelle indie e indie orientali. Mettono la base navale nel sud dell'africa e mettono
una base e poi iniziano anche a coltivare la terra in quella parte dell'africa e questo darà fastidio agli
inglesi che li faranno scivolare nell'interno. Altra presenza importante sono portoghesi che creano
basi commerciali. Se con la conferenza di berlino inizia la spartizione territoriale dell'africa, su
questo continente ci sono forti ripercussioni di quello che avviene fuori da questo continente cioè la
scoperta del nuovo continente sotto la forma di trasporto degli schiavi quindi prima della spartizione
c'è commercio e trasporto degli schiavi.
Schiavo deriva dal latino slavus e indica gli schiavi che provenivano dal nord europa ed erano
venduti per buona parte in medio oriente quindi non nascono in africa. C'è un flusso di schiavi
importante che non riguarda il mondo europeo ma riguarda il mondo islamico: c'è una tratta
islamica precedente quella gestita dagli occidentali che non è facilmente valutabile ed è meno
visibile perché tanti schiavi destinati ai mondi musulmani venivano castrati e impiegati in attività
domestiche e quindi alta mortalità e bassa natalità quindi i discendenti di questi schiavi nel medio
oriente e nel magreb oscillano tra 1 e 3 milioni. Invece nel continente americano i discendenti
americano sono calcolati in 120 ml. Questo significa che questi schiavi avevano condizioni di vita
molto differenti. Gli schiavi in america diventano liberi nel 1865 dopo la guerra di secessione. La
tratta araba aveva tre assi di direzione: dall'africa centrale quindi subsahariana andava verso
nordsahariana quindi i paesi del magreb quindi dovevano attraversare il sahara ergo mortalità
altissima; dall'africa centrale verso l'egitto; dall'africa subsahariana verso il medio oriente. L'altro
grande flusso è quello in conseguenza della scoperta del continente americano. Quando ha inizio
questo flusso? Comincia in termini importanti dopo il 1492 ma già uno aveva fatto costruire su
un'isola un forte e un magazzino destinato a questo commercio. Iniziano anche a destinare schiavi
alle isole delle monocolture (cacao e canna da zucchero). Nei primi del 500 quello che diventerà
carlo V (cattolicissimo) autorizza che vengano trasportati schiavi neri in america quindi questa
operazione economica non entrava in contrasto nell'ambito dell'ottica religiosa perché si sostiene
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che gli schiavi africani sono molto più resistenti alle difficoltà climatiche che si incontrano nelle
coltivazioni quindi occorre portare manodopera forte e resistente nel nuovo continente. Sono tribù
interne dell'africa che catturano tribu nemiche e forniscono gli europei. Viene attivata la
coltivazione della canna da zucchero nel nuovo mondo ma proviene dal vecchio mondo! Molti
muoiono in mare ma era normale perché la vita di mare era difficilissima quindi incidenza di morte
come per chi lavora in mare. Il periodo di massimo traffico degli schiavi avviene tra il 1760 e il
1800 sono gli anni in cui si parla del commercio triangolare (inglesi vanno sulle coste atlantiche,
scaricano le merci prendono materie, ecc). Questo tipo di trasporto poi diventa scandaloso perché si
diffondono le ideologie illuministiche nel 1789 la rivoluzione francese quindi cresce una critica
sempre più forte del commercio di persone in questo traffico. 1776 la ricchezza delle nazioni: il
lavoro di un uomo libero viene a costare meno di quello di uno schiavo addirittura quindi giusto o
sbagliato che sia viene affermato dal fondatore dell'economia. Il primo paese a vietare il traffico è la
danimarca. Da questo momento molti stati americani cominciano a vietare di partecipare al
commercio degli schiavi. Quindi piano piano si afferma il divieto di esercitare questo commercio
che viene sancito nel congresso di vienna 1815: divieto a tutte le potenze europee di esercitare il
traffico degli schiavi. Il trasporto non smette, vengono organizzati nell'illegalità quindi ancora in
condizioni molto peggiori (navi negriere). Ma un conto è abolire la tratta, un conto è abolire lo
status dello schiavo, questo cambia dal 1833 anno in cui l'inghilterra abolisce la schiavitù nelle sue
colonie, qualche anno dopo farà lo stesso la francia e nei vari paesi dell'america latina la schiavitù
sarà abolita contestualmente al conseguimento dell'indipendenza. Questo è in riferimento ai paesi
europei ma nei mondi musulmani la fine della condizione di schiavitù è la conseguenza della
colonizzazione europea e riguarda la quasi totalità sia delle zone di partenza che delle zone di
destinazione degli schiavi. Nei mondi musulmani anche se non mancano posizioni di critica,
l'opposizione interna alla schiavitù fu decisamente più debole di quella verificata in Europa. Nel
mondo musulmano in Iran schiavitù abolita nel 1906, turchia 1925, arabia saudita 1962, mauritania
1980. a fronte di un fenomeno diffuso sia nel mondo musulmano che nel mondo occidental
ispanico, la tratta degli schiavi e la condizione di schiavi, la reazione è molto diversa molto prima
abolita nel mondo occidentale che in quello islamico. A prescindere da questo che è un fenomeno
importante, perché è importante? Che collegamento c'è tra flusso migratorio europeo nel sud
america e divieto della tratta. Gli schiavi sono liberi di muoversi e quindi serve manodopera e
quindi il flusso migratorio europeo nasce per questo.
Riguardo all'Africa si può parlare di colonizzazione tardiva. Grandi massicci montuosi vicino alla
costa quindi in alcune parti la penetrazione dell'africa è difficile perché è difficile oltrepassare, poi
difficoltà amvbientali (clima difficile e malaria se si va nell'interno). A partire dalla metà dell'800 si
diffonde il chinino (soluzione chimica che combatte febbri malariche). La malaria in italia era in
toscana nella maremma toscana (malaria o paludismo quindi dove ci sono paludi c'è malaria), nel
lazio, sardegna. Il chinino aiuta a superare le febbri quindi possono addentrarsi di più quindi
aumenta presenza europei in africa. Inoltre fino all'800 erano pochi i beni che interessavano gli
europei: oro, avorio, olio di palma (usato come lubrificante quindi mercato ridotto). Negli anni 70
dell'800 l'olio di palma è usato per fabbricare sapone e margarina che è un burro vegetale ed è il
burro dell'operaio e vedremo perché. Spinge per la margarina Napoleone III c'è industrializzazione
servono tanti operai ma il burro animale costa troppo e quindi margarina. Ci sono anche importanti
scoperti di diamanti ed oro in sudafrica. Prima scoperta di diamanti nel 1867 lungo le rive del fiume
orange. Il primo filone di oro scoperto nel 1869 nel distretto di Transvall. Nel 1884 la produzione
sudafricana di oro raggiunge le 3 tonnellate, nove anni dopo la produzione di oro sudafricana
raggiunge il 18% della produzione mondiale. Questo fenomeno attira moltissimi capitali. Gli
olandesi (boeri) si erano dedicati a allevamento ed erano seduti su giacimenti di diamanti e oro.
Scoppia guerra anglo-boera perché gli inglesi vogliono poter disporre di quello e comporterà
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impiego di soldati altissimo. I coltivatori olandesi (africaner) sono sostenuti dalla Germania
finanziando perché nelle società boh.
Conferenza di berlino: spartizione dell'africa.
È convocata da belgio e germania. In belgio leopoldo II, in germania otto von bismarck. Questa
conferenza officializza la sparizione dell'africa e delimita le zone di influenza delle potenze che
partecipano alla conferenza. Belgio, germania, francia, inghilterra, portogallo partecipano alla
conferenza. A partire dal 1890 si realizzerà la espansione della colonizzazione economica europea.
Quali altri beni diventeranno importanti per gli europei? Olio di palma vista la margarina, caffe,
cacao, cotone, rame, zinco, piombo ecc. questo comporterà una forte crescita delle esportazioni.
1850 africa esporta per un valore innferiore ai 3 milioni, nel 1913 si superano i 200 milioni. È un
lento crescere dell'avvento degli europei in africa dopo la prima guerra mondiale (questo significa
colonizzazione forse). Il paese se lo spartiscono disegnando dei confini con cui sono sottoposte alla
stessa amministrazione dominante etnie che si odiavano. Questa è una delle spiegazione dei tanti
conflitti che sono scoppiati dopo l'indipendenza di questi paesi.
Quali sono le forme di colonizzazione dominanti? Le compagnie “alla carta”, le piantagioni,
economia di tratta, grandi compagnie europee. 1) compagnie private come le compagnie delle indie
hanno la privativa (monopolio?) di alcune attività in quella determinata zona. Es in nigeria il re da
ad una compagnia il privilegio di operare in nigeria. 2) gli europei si accaparrano grandi quantità di
terre e impiegano manodopera salariata locale. Ma non sempre questo è possibile quindi spesso si
ricorre al lavoro forzato (modello indonesiano), oppure imponendo delle tasse ai contadini. Lo
possono fare perché quando lo stato arriva in uno stato africano allora arrivano e impongono tasse e
questi contadini che non avevano soldi allora lavorano nelle piantagioni e con salario possono
pagare le tasse. In camerun tantissime piantagioni degli europei, in nigeria e in ghana non riescono
ad imporsi perché gli euorpei non avevano diritto di possedere le terre, mentre in kenya avevano
diritto di possedere le terre.
Economia di tratta (di contrattazione): l'economia di tratta è una forma originale nel senso che non
era presente prima in altri paesi dello sfruttamento coloniale in africa. Questa consiste nel fatto che
nelle zone rurali vengono creati degli empori. Es: gli indiani portano pelli e prendono fucili. In
questi empori si possono acquistare o meglio scambiare prodotti tropicali (degli africani) con dei
manufatti. Interessava soprattutto la paccottiglia che erano oggetti che acquistavano per rivendere
come beni che venivano da lontani. Gli africani organizzavano la raccolta di questi beni Pelli,
arachidi, cotone, caffe, cacao, sisal in cambio gli europei davano paccottiglia. Non erano proprio
europei perché erano minoranze indiane, libanesi e indù. È importante questo perché ghandi andrà
in inghilterra e poi lungamente andrà a esercitare l'attività di avvocato per quella parte di indiani che
lavoravano in questi posti. La UE critica la politica monetaria cinese perché la cina non vuole
rivalutare lo yuan sennò si contraggono le esportazioni quindi chiudiamo le attività produttive e tutti
tornano nelle campagne ed entriamo in crisi. Le quantità compravendute non erano elevate quindi è
un fenomeno che va riconrdato perché spiega la presenza di una borghesia non africana quindi
c'erano ricchi libanesi, indiani e …
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Altro strumento è l'intervento delle grandi compagnie europee. Coloro che hanno necessità di
acquisire materie I e non e che sono reperibili molto in africa creano delle grandi compagnie
europee che commercializzano il trasporto e l'invio di questi beni nella madrepatria. Un esempio
interessante è quello della UNILEVER. Oggi marchi unilever sono Nestle, knorr, lipton, algida,
calve, santa rosa, slimfast, lisoform, biopresto. Questa unilever nasce così: paesi bassi 1864 c'è un
gruppo familiare esperto nella produzione di latticini. Decidono di esportare questo prodotto in UK,
poi si scopre uso di olio di palma per produrre burro vegetale (margarina). Contemporaneamente c'è
famiglia lever inglese che produce sapone con olio di palma, nel 1927 si creano fusioni tra aziende
olandesi dello stesso settore e poi si fondono le società olandesi con la lever. Quindi nasce grazie ad
attività olandesi che producono sapone e latticini e quindi si mettono tutti insieme. Nel 1929
siccome margarina e sapone usano lo stesso materiale e quindi la unilever crea la united africa che è
una compagnia che monopolizza una parte notevole degli acquisti di oleoginose cioè di quei semi o
sostanze o materiali che danno questo olio vegetale e non solo: la united africa interverrà
direttamente in africa acquistando grandi quantità di terreno da destinare a oleoginose e poi
impinaterà questo tipo di colture anche in asia e in oceania. Prima l'africa era solo un po' per l'olio
di palma per il sapone ma poi diventa importante perché con innovazioni chimiche si riescono a fare
tnati altri prodotti.
Ci sono grandissime differenze nel modo di colonizzare da parte dei diversi paesi e questo ha
grande influenza nel periodo della decolonizzazione. Altra importante colonizzazione dell'africa
nera, cosa di cui stiamo parlando, è che che alla vigilia della seconda guerra mondiale l'africa
subsahariana vedeva pochissimi europei, in sudafrica molti più europei e a nord anche abbastanza.
Diversità della colonizzazione in africa: la colonizzazione dell'africa ha rivestito modalità diverse.
Differenze tra asia e africa: in africa alla vigilia della prima guerra mondiale nel 1913 c'erano
almeno 8 paesi che possedevano delle colonie importanti in africa nera. Sono belgio, francia,
germania (dopo prima guerra mondiale germania non c'è più), italia in eritrea abissinia battaglia di
adua, portogallo, gran bretagna, spagna, sud africa. Per quanto riguarda l'asia invece che è ben più
popolata dell'africa al 1913 i paesi che hanno importanti colonie non sono più di cinque: francia,
olanda, regno unito, filippine, giappone (ricordarsi visita del commodoro perry). Ci sono anche
delle diversità che riguardano tanti elementi: la personalità dei governatori (chi va ad amministrare
queste colonie), ci sono anche elementi tecnologici che rendono questa individualizzazione del
governo (quando spagna e portogallo colonizzano sud africa non c'è telegrafo per cui se deve
comunicare deve mandare lettera, invece ora c'è telegrafo quindi comunicazione è più veloce
(grazie al telegrafo) se c'è un alluvione che rovina raccolto del cotone subito si comunica alla borsa
di londra e il prezzo può salire questa è la globalizzazione dell'economia. È sempre colonialismo ma
alla luce di capacità di comunicazione e conseguenze molto più repentine.
4 diversi tipi di colonizzazione con 4 esempi: nigeria, congo belga, angola, rodesia.
Nigeria: quasi per caso diventa colonia britannica metà 800 UK attaccano isola per contrastare
negrieri e 10 anni dopo decidono di conquistare l'isola per chiudere definitivamente questo
commercio. 1880 gli inglesi arrivano in maniera sistematica colonizzando effettivamente la nigeria.
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Che caratterizzazione ha questa colonizzazione? Gli europei non avevano diritto di possedere delle
terre. I nigeriani hanno una tale forza di contrattazione che riescono ad imporre che gli europei non
possono essere proprietari di terre in nigeria. Ciò ha avuto come conseguenza che le terre erano
coltivate dalla popolazione nigeriana, fu quindi un capo locale che decise di introdurre la
coltivazione del cacao (viene dal nuovo mondo). La coltivazione del cacao si sviluppa in modo
rapidissimo. Vengono coltivate anche arachidi, cotone, olio di palma. Quindi coltivazione autoctona
ma la commercializzazione di questi prodotti è gestita da europei e da commercianti medio orientali
(libanesi e siria quindi questi due paesi avevano borghesia mercantile importante). 1960 inzia a
cercare di diventare indipendente. Non è casuale che ci sia una borghesia locale molto
intraprendente e molti giustificano questo con il fatto che la coltivazione delle terre è stata condotta
da popolazione locale. Al momento dell'indipendenza infatti ci sono stati tanti giovani che hanno
avuto istruzione secondaria superiore. Ibadan (città importante nigeriana) nel 1948 viene fondata la
prima università dell'africa nera.
congo belga che è l'attuale zaire. Per alcuni decenni è la proprietà personale di un re Leopoldo II. In
europa si sviluppano le società geografiche, le scoperte, la ricerca delle origini del nilo. Questo
signore organizza una conferenza geografica internazionale sull'africa e manda stanley, esploratore
gallese, in africa finanziando spedizioni tra il 1879 e il 1884 stanley istituisce una rete di postazioni
lungo il fiume congo che è enorme. La conferenza di berlino consente a Leopoldo II di acquisire il
titolo di sovrano dello stato indipendente del Congo. Quindi dopo conferenza di Berlino diventa re
dello stato indipendente del Congo. Questo stato è proclamato nel 1885. Viene immediatamente
sfruttato le risorse di questo paese. Costruiscono una ferrovia che consente il trasporto di prodotti
per poi essere inviati fuori del congo terminata nel 1898. ferrovia di 400 km dove hanno lavorato i
cinesi e gli africani e pochi europei. Caratteristica della colonizzazione belga sono: 1. predominio
delle grandi compagnie le grandi compagnie riguardo lo sfruttamento di piantagioni e miniere. 2.
forte pressione sulla popolazione: ricorso al lavoro forzato. Questo tipo di gestione diventa così
scandaloso che nel 1908 il paese diventa non più proprietà del re ma del belgio. La compagnia tra le
più presenti era la società generale (è una banca d'affari nasce nel 1822 e tra i protagonisti c'è
guglielmo I, è una forma nuovissima di banche d'affari che possiede pacchetti azionari di imprese
anche industriali e che avvia essa stessa attività produttive). Dal 1928 questa viene a controllare il
70% dell'economia di mercato del congo belga. Nel 1840 il belgio è il paese più industrializzato
dell'europa continentale (esclusa inghilterra). È un paese ricco e che esporta tantissimi capitali. In
congo vengono sfruttati il cauchu cioè la gomma che serve per costruire i cavi sotterranei nelle
grandi città, avorio. Fine anni 20 dell'900 il congo belga produce il 90% del rame dell'africa, pari al
20% della produzione mondiale. Anche stagno e diamanti e poi le altre colture che sono il cotone, il
caffe. L'elemento che contraddistingue la presenza del belgio in congo è il lavoro forzato due mesi
all'anno. Mentre modestissimo è l'intervento riguardo a sanità e istruzione.
Diverse tipologie di colonizzazione in africa: nigeria, congo belga, angola, rodesia.
La presenza portoghese in angola è molto precoce: dalla fine del 500 ci trasportano condannati ai
lavori forzati (era comune, l'australia è stata occupata così, anche l'italia ha cercato all'estero colonie
penali). Inizialmente l'angola è popolata da forzati e la presenza portoghese avviene prima di altri
paesi. Di fatto un corposo interesse del portogallo per questa zona dell'africa va presa in
considerazione soltanto a metà dell'800. Fino ad allora il portogallo si occupava del brasile,
alimentava il commercio con la cina ma soprattutto il brasile. Comincia un flusso migratorio di
portoghesi verso l'angola, perché? Portogallo è diventato paese povere quindi c'è un flusso di
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persone che cercano fortuna fuori dal portogallo, seconda cosa questa immigrazione ha visto un suo
particolare incremento dopo la II guerra mondiale nonostante ci siano le liberazioni in quel periodo.
Più di ½ milione di portoghesi sono in angola prima che l'angola sia dichiarata indipendente. È un
elemento molto particolare.
Una percentuale così alta di popolazione bianca si registra anche in rodesia. La rodesia del nord che
ora è zambia (sud è ora zimbawe). La rodesia fino al 1923 viene governata da una compagnia
privata (compagnia alla carta) compagnia britannica del sud africa. L'asse portante era cecile rods
era il fondatore di questa compagnia in piena intesa con il governo britannico. All'inizio questa
compagnia fa affari estraendo diamanti. Poi rods voleva creare un grande impero coloniale in africa
in mano all'inghilterra. Così ci fu scontro tra inglesi e francesi per questo motivo. Dopo i diamanti e
l'oro quale altro bene divenne molto importante in rodesia? Il rame che era tanto ricercato dagli
occidentali. Negli anni 30 la rodesia supera il congo belga nella produzione del rame.
Ci fa un elenco possibile domanda d'esame:
quali sono le caratteristiche del patto coloniale?
Cioè i criteri che ogni paese che possiede delle colonie deve seguire nella relazione tra paese
colonialista e colonia. Tutti i paesi si uniformano a questi principi.
L'interesse della madrepatria è prioritario. Qualunque siano i problemi l'interesse della madrepatria
è messo al primo posto.
1) Solo le merci che provengono dalla madrepatria e di solito prodotte in madrepatria possono
essere importate nella colonia. La colonia può importare solo merci e manufatti provenienti dalla
madrepatria.
2. I prodotti delle colonie devono essere esportati esclusivamente nella madrepatria. Tuttavia
possono essere riesportati dalla madrepatria. In generale la madrepatria accordava la
preferenza ai prodotti delle proprie colonie rispetto a prodotti di colonie altrui sempre che
ciò fosse nel interesse, ma questo è un principio costante. Sono la francia e do preferenza a
prodotti della tunisia, è preferenza tendenziale e non assoluta e questo si frantuma se alla
madrepa
3. i beni ch edevono essere trasportati tra madrepatria e colonie e fra le diverse colonie tra di
loro ma tutte aventi in comune la stessa madrepatria devono essere portati soltanto da navi
battenti bandiera della madrepatria. Se sono la nigeria i beni che trasporto devono essere
trasportati su navi inglesi anche se commercio con sudafrica.
4. Nelle colonie è vietato produrre manufatti e talvolta anche certi prodotti agricoli suscettibili
di fare concorrenza a quelli della madrepatria. Se la produzione di una colonia diventa
concorrenziale rispetto a quella della madrepatria questa diventa osteggiata dalla
madrepatria
5. la immigrazione di europei nelle colonie è limitata ai cittadini della madrepatria. Vanno
nelle colonie i cittadini del paese della madrepatria.
6. Le relazioni commerciali con le colonie spesso erano limitate a compagnie che godevano del
monopolio commerciale cioè le compagnie alla carta.
Direttive sulle quali si muovevano le relazioni commerciali tra colonie e madrepatrie.
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Base di storia economica per leggere meglio il primo libro:
Siamo alla fine dell'800. Quando c'è conferenza di Berlino è in fase di superamento la crisi del 1873
e c'è la seconda industrializzazione in Germania, un modo di produrre che vede l'affermazione delle
nuove tecnologie, età dell'acciaio, della chimica, è un periodo di grandi movimenti (immigrazioni
da vecchio a nuovo mondo). C'è anche un fenomeno di grandi investimenti esteri dall'Europa tipo il
Belgio esporta tantissimi capitali. Anche la Francia esporta tanti capitali in Russia, durante la
rivoluzione d'ottobre e Lenin dice che non gli interessano i debiti dello zar e la Francia perde un
sacco di soldi. La Gran Bretagna è il centro finanziario del mondo. La Germania sta surclassando la
Gran Bretagna. Ai primi del '900 la Germania supera la quantità di ghisa prodotta dalla Gran
Bretagna, ma quest'ultima è il centro finanziario e Londra è il luogo in cui vengono girate tutte le
tratte da pagare, fa operazioni di assicurazione e riassicurazione. Ascesa di paesi come la Germania
e gli Stati Uniti, che però ha chiuso le barriere perché vuole potenziare il mercato interno. Fino a I
GM rimane protezionista. Contrasti forti tra paesi capitalisti. Ci sono first comers, Italia ha il take
off nel 1896-1913 quindi hanno beccato banca romana che faceva soldi falsi in cantina e siamo
partiti. Il paese che precede di poco è la Russia zarista. Contrasti grossi perché l'economia si sta
facendo globale.
Ultima realtà è il Giappone che sta arrivando alla ribalta. Il Giappone è costretto ad entrare nel
grande gioco internazionale perché la sua posizione geopolitica richiede di entrare in gioco e
capisce che non può fare resistenza e scelgono la via della NON CONTRAPPOSIZIONE e della
IMITAZIONE cioè capiscono che devono velocemente portarsi al livello di un'economia
capitalista. I giapponesi non hanno materie prime. Il loro modello di sviluppo a fine '800 poggia su
una abbondanza di manodopera a basso salario. Forte aiuto statale, anzi inizialmente lo Stato si
sostituisce ai privati perché il nuovo gruppo che viene a governare il Giappone dopo il 1868 sono i
Meiji che sono samurai e decidono di modernizzare il Giappone e laddove la borghesia non è pronta
il governo avvia le principali attività produttive e si inserisce nei servizi principali. Lo Stato non
riuscirà a gestire tutto in prima persona allora cederà molte delle attività che aveva avviato a
persone capaci, questo è alla fine dell'800. Si creano le zaibatzu che sono dei gruppi imprenditoriali
finanziari dove si mescolano queste capacità collegate anche con legami familiari. Sono gruppi
tradizionali molto forti e che operano in un modo nuovo. Il Giappone ha un mercato interno
limitato. I bassi salari non permettono ai giapponesi di acquistare beni di consumo allora questo
costringe il giappone ad esportare quindi man mano che diventa capitalista diventa aggressivo sui
mercati esterni per poter piazzare i prodotti. Es: tessile ci sono due produzioni: interna scadente ed
esterna di grande qualità destinata all'esportazione e cercano mercati americani quindi alla fine
dell'800 inizia ad esportare persone e merci. Il Giappone ha bisogno di materie prime. Prime
acciaierie nel 1902. Diventa un piccolo paese aggressivo. Nel 1894-95 entra in guerra con la Cina
(impero di mezzo), ha capito che la Cina è governato da vecchi e non riesce a stare nel contesto
internazionale. Quindi c'è primo conflitto e vorrebbe imporre condizioni terribili ma non riesce.
Altro motivo di aggressività è nei confronti della Russia. Il Giappone contrasta con la Russia e
vince nel 1905. Sono due avvenimenti bellici che fanno vedere un espansionismo politico
economico giapponese che qualche anno dopo occuperà la Corea nel 1910-11. Quindi questo
fenomeno di grandissima importanza. La Corea interessa perché è ricca di materie prime.
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Sulla Cina si erano già manifestate tensioni perché la Cina aveva difficoltà ad amministrarsi. Non
solo le più guerre dell'oppio e quindi diritto alla extraterritorialità nelle città cinesi. Arrivano anche
altri europei: i tedeschi che si erano affacciati tardi alla politica coloniale non solo prendono le
colonie in Africa (Camerun) ma arrivano anche in Asia dove riescono ad avere dei protettorati (tu
dici che proteggi ed eserciti forme di governo in questo territorio e in particolare nello Shandong).
Lo scontro avviene molto in Africa: l'apertura del canale di Suez (1869) comporta che quella parte
di mondo diventa importantissima, l'Egitto era ottomano e gli europei si accorgono che l'impero
ottomano è in difficoltà. Nel 1830 la Francia conquista l'Algeria e aveva capito che era una zona
dove si poteva andare militarmente e i governatori non avrebbero avuto la forza di reagire.
L'Inghilterra mette protettorato sull'Egitto nel 1882. Ci sono tensioni enormi: una delle tante è
dovuta al fatto che la Russia vuole da secoli riuscire a passare attraverso il Bosforo quindi arrivare
nel Mediterraneo perché la Russia produce tanti cereali e non vuole seguire le vie di terra e
nemmeno quelle d'acqua al nord che sono sempre ghiacciate. La Russia aveva stipulato accordi con
alcuni paesi per avere aiuto per indebolire ottomani e esportare grano. Un primo segnale di scontro
è nella guerra anglo-boera ma poi si arriva nella prima guerra mondiale. Qualcuno trae profitto dalla
guerra e sono quei paesi che ne restano del tutto o in parte estranei cioè quei paesi la cui economia è
avvantaggia dalla domanda di beni generata dalla guerra tipo l'America latina che offre beni
richiesti dai belligeranti (prodotti alimentari). Altro paese è Giappone che sta con Gran Bretagna e
Francia e fornisce armi ai paesi belligeranti. La sua economia quindi ne trae beneficio.
Tra le conseguenze della I Guerra Mondiale ci sono queste: importanti modificazioni territoriali
(non c'è più impero austro-ungarico e c'è formazione di altri stati). La Germania perde dei territori
che vanno a vantaggio della Polonia, e perde tutte le colonie. Perde le colonie africane (il Camerun
va alla Francia), perde anche tutto quello che aveva in oriente tipo lo Shandong. La Russia perde gli
stati baltici. La Russia nel mezzo della prima guerra mondiale ha la rivoluzione e nel 1918 fa pace
di Brest Litovsk con cui patteggia la perdita di tantissimi territori. La Romania raddoppia la sua
dimensione perché prende Transilvania russa. Francia si prende Alsazia e Lorena che aveva perso
con guerra franco-prussiana. Importantissimo è che crolla impero ottomano. L'impero ottomano era
arrivato a governare grandissimi territori (dall'Egitto alla Spagna) poi piano piano si era ritirata. I
paesi arabi comprendono che ottomano è debole e vorrebbero maggiore rappresentatività e i paesi
europei giocano su questo per indebolire impero ottomano. La Germania in questo meccanismo di
penetrazione del capitale europeo fuori dall'Europa attraverso Vienna le banche tedesche avevano
finanziato il governo ottomano perché tra fine '800 e inizio '900 si sviluppa a livello mondiale si
accompagnano ai prestiti ai governi con consulenze ai governi e relazioni strette a livello tecnicoeconomico-istituzionale. La Germania dà capitali a governo ottomano che si indebita con la
Germania, la Germania affianca personale ai turchi, forma l'esercito turco, crea rete ferroviaria e
anche gli Stati Uniti fanno questa operazione con paesi dell'America latina (presti denaro ai paesi
latino americani, affianchi governi sud americani per costruzione, ottengono concessioni per attività
quindi si creano zone di influenza). Si chiamano politiche del dollaro. Quindi succede che i paesi
europei avevano sviluppato linee di maggiore presenza economica e finanziaria in zone non
europee. Con I guerra mondiale impero turco crolla, è depauperato di zone di controllo e la
repubblica turca avviene nel 1923. Il padre dell'indipendenza della repubblica turca è Kemal
Ataturk. Finita la I GM con questi grandi cambiamenti. Un cambiamento importante è che per
volere degli Stati Uniti nascerà la società delle nazioni (28 aprile 1919-18 aprile 1946). La voleva il
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Presidente degli Stati Uniti che aveva compreso che era assolutamente necessario creare una
governance internazionale cioè un ente che governasse a livello internazionale. Nasce male perché
il senato non approva l'adesione degli stati uniti, il paese che lo propone non vi aderisce. Rimane un
ruolo senza autorità, è un'idea più che un fatto. Dalla società delle nazioni scaturisce un concetto:
vengono creati dei mandati (Amministrazione di paesi e popoli destinati alla piena indipendenza
affidata temporaneamente dalla Società delle nazioni a una grande potenza. Da
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/m/m046.htm). Questi mandati consistono nel fatto di
dare alle potenze vincitrici il mandato di governare alcuni paesi che vengono classificati in 3 classi
(A,B,C). Alla classe A appartengono zone tipo le province arabe dell'ex impero ottomano tipo
mandato britannico sulla Palestina. Poi ci sono quelli della classe B che corrispondono alle ex
colonie tedesche (per esempio sul Camerun andrà la Francia). La classe C: sono gli altri territori che
è di fatto un modo per non dire che ci sono le colonie cioè di fatto sono le colonie. Mandato: ci sono
territori che non sono ancora in grado di avere autogoverno e a seconda della lontananza per
arrivare a autogoverno sono chiamati A, B e C. Così hanno sistemato la situazione del terzo mondo.
Gli anni tra I e II GM sono anni pesantissimi in cui c'è grave problema delle riparazioni tedesche.
La Francia esige il pagamento dei danni di guerra e c'è contrasto drammatico e ad esempio Keynes
dice che troppo testarda significa mettere un paese in ginocchio. Ripresa economia mondiale nel
1925, prima iperinflazione in Germania. Indebitamento delle Germania con capitale americano.
Ripresa a partire dal 1925 ma la Germania rafforza la propensione ad una struttura di trust e cartelli,
la Gran Bretagna ha difficoltà ad essere egemone sul piano internazionale anche perché gli Usa
sono usciti dalla I GM come centro finanziario. Dopo la rivoluzione di ottobre in Russia capita che
la Russia prende strada del tutto nuova. Dal 1918 al 1921 c'è economia del comunismo di guerra
cioè succede che quelli che vanno a governare questo grandissimo paese fanno ciò che non è mai
stato fatto prima, ovvero avviano un modello di sviluppo economico-sociale mai attuato prima e
mette in atto teorie marxiane. Dopo avere dichiarato il non riconoscimento dei debiti zaristi e aver
espropriato i beni della chiesa e boh c'è carestia che fa milioni di morti. Governa Lenin che capisce
che occorre modificare questo tipo di approccio e dà avvio a nuova politica economica che inserisce
in ambito cittadino e rurale elementi di mercato. Quindi affianco a elementi di totale mancanza del
mercato vengono inseriti elementi di libertà. Lenin manda delle parole d'ordine ai paesi coloniali e
dice che devono cercare l'indipendenza. Senonché nel 1924 muore e succede Stalin che va al potere
nel 1928 e dirà la NEP è finita e darà il via ai piani quinquennali cioè darà il via ad una economia di
piano. L'idea di Stalin è che il mondo capitalistico accerchi la Russia dove si dà la libertà a quelli
che lavoro e siccome il modello russo sovietico (consiglio) che dal 22 è diventata URSS. Stalin dice
che bisogna superare il divario con le economie occidentali che poggiano la loro forza sull'industria,
noi dobbiamo avviare industrializzazione della russia, la russia è in ritardo di 50 anni e sa che la
Germania farà la guerra. Bisogna uccidere gli ebrei, i comunisti, gli zingari e siccome la Germania è
forte dice che sicuramente farà la guerra. Quindi fa il primo piano quinquennale e dice che c'è la
collettivizzazione forzata delle campagne cioè viene sequestrato tutto ai contadini e i contadini
piuttosto di dare buoi allo stato li ammazzano. In occidente c'è crisi nel 29 mentre in Russia il pil
cresce. La crisi del 29 si traferisce anche alle colonie.
Russia: pace di Brest-Litovsk che definisce i confini e si riducono, una parte alla Romania e una
parte alla Polonia. Negli anni '20 diventa URSS perché ingloba grande quantità di Stati che sono
percorsi da gasdotti e da oleodotti. C'è un tentativo di introdurre elementi di mercato grazie a Lenin
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dal 21-28. Questa via è eliminata da visione di Stalin il quale ritiene che questo paese stia vivendo
periodo rivoluzionario e vive in un assedio e quindi crede che si debba potenziare
l'industrializzazione sovietica (si chiama così fino al 1989 perché è gestione democratica dal basso)
e superare il divario tra industrializzazione sovietica e quella degli altri paesi occidentali essendo
certo che la Germania andrà in guerra. Fa piani quinquennali che vedono eliminazione di qualsiasi
forma di proprietà privata anche in ambito rurale. Ma i nuclei produttivi saranno le comuni agricole
cioè enti decisionali in cui ci sono consigli dove vengono messi in comune tutte le cose di
produzione. Ci soffermiamo su ciò perché subito l'economia sovietica cresce ed è impermeabile alla
crisi del 29 quindi c'è interesse occidentale per questa via di gestione e si osserva che lo Stato
interviene completamente nell'economia, c'è gestione centralizzata dell'economia. Dice questo
perché in Cina dopo il 1949 si guarderà proprio il modello sovietico. Sarà un punto di riferimento
per paesi che da colonia diventano indipendenti. Troveranno un punto di riferimento ideologico
nella Russia. È anche importante perché Lenin ha particolare attenzione per le colonie, per i paesi
cioè che sono dominati. Quindi nei paesi che vivono una condizione coloniale, da quel paese arriva
un messaggio di alternativa, cioè si dice che vi dovete liberare dall'essere dei paesi dominati e
questo guiderà i movimenti di indipendenza in Asia e Africa.
Il primo piano quinquennale è seguito da secondo piano quinquennale che però non è coerente con
le scelte iniziali perché nel 1933 in Germania va al potere Hitler e Stalin legge questo mutamento
politico in Germania come un mutamento che porterà ad una ulteriore situazione di conflitto quindi
invece di passare ad un piano per potenziare beni di consumo e sviluppo edilizio invece continua il
potenziamento dell'industria pesante quindi dell'acciaio. In Germania c'è dramma delle riparazioni,
vive la iperinflazione (superata solo nel 1923) e la Germania riprende il suo sviluppo economico
anche grazie a forte presenza di capitale americano e riprende l'economia grazie a big business cioè
grazie a modello americano ma mantiene il suo modello di sviluppo basato su trust e cartelli.
Nel '29 crollo di Wall Street, è un detonatore che alla luce della globalizzazione dell'economia ha
ripercussione economica internazionale. Colpisce paesi occidentali e colonie visto che si era creata
forte interdipendenza tra madripatrie e colonie. Quindi India, Indocina, Indonesia, colonie africane
risentono molto. Quali sono le risposte che vengono date alla crisi del 29: (dal 1942 Beveridge
capisce che occorre avviare l'economia di wellfare ed è una lunga coda della crisi del 1929) crisi del
29 è blocco delle attività produttive disoccupazione crescente anche negli stati uniti. Le immediate
conseguenze sono che gli USA tentano di mettere rimedio introducendo il protezionismo doganale.
Nel 1930 viene introdotta una tariffa molto protezionista, ma questo non è sufficiente perché i
fallimenti bancari a ruota (perché avevano fatto prestiti e questi prestiti non vengono restituiti, sia in
ambito urbano che rurale). Le misure attuate non hanno successo e dal 1933 quando diventa
presidente Roosevelt questo dà il via ad una nuova politica economica chiamata New Deal (nuovo
corso, nuovo obiettivo): fare ripartire attività produttiva e per la prima volta sono adottate misure
che vedono intervento in campo economico e sociale da parte dello stato e prima invece c'era libertà
del mercato. Perché si arriva a rompere un principio basilare di questo paese? Perché un elevato
tasso di disoccupazione fa paura e significa disordini sociali e fenomeni destabilizzanti che non
sono facilmente controllabili e allora si fanno interventi mirati a controllare distribuzione delle
materie I e si attua politica monetaria espansiva per far rialzare i prezzi che erano crollati e si
programmano i grandi lavori pubblici. Si istituisce un salario minimo per aumentare il potere
d'acquisto e di incoraggiano le assicurazioni sociali. Quindi intervento molto ampio in campo
economico e sociale. Si arriva ad un riequilibrio della bilancia dei pagamenti anche grazie al fatto
che dall'Europa arriva oro perché quando Hitler va al potere allora destabilizzazione in Europa e in
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molti spostano i loro beni e i loro patrimoni negli USA. Negli anni 30 del 900 la diffusa risposta
alla crisi derivante dal crollo di Wall Street vede una propensione sempre più larga per il
nazionalismo economico. Conseguenze della crisi del 29 nell'Europa occidentale (forse): Si attuano
politiche protezioniste. Si incrementano le opere pubbliche. C'è attenzione per le politiche sociali
(in Italia ci sono IMI e IRI). In Germania si adotta una politica di piano: ci sono i piani economici
quadriennali, non sono equiparabili a quello che avviene in Russia ma a capo dei piani ci sono
esponenti politici quindi c'è controllo politico dell'economia e viene affrontato il grande problema
della disoccupazione che viene in gran parte risolto ma la grande ripresa dell'economia tedesca
avviene quando Hitler comincia ad organizzare e incrementare l'industria pesante perché ci sarà
sbocco bellico da tempo pianificato.
In oriente il paese più aggressivo è il Giappone: il Giappone mette in atto politica espansiva. Aveva
bisogno di materie prime e mercati di sbocco per i prodotti finiti. Dopo lo scontro con la Cina e con
la Russia si prende la Corea e poi Taiwan (Formosa). Il Giappone dopo la I GM si prende anche i
protettorati tedeschi. Siamo sostanzialmente alla fine degli anni '20. Il Giappone è sconvolto da
terribile terremoto che distrugge intere città. Questo mette in ginocchio il Giappone perché deve
ricostruire il proprio paese quindi non può tanto espandersi. Il Giappone ha bisogno della Cina
perché è importante per lo sviluppo del capitalismo giapponese perché la Cina è fornitrice di
materie I per l'industria pesante ed è anche un mercato di sbocco per l'esportazione di merci e anche
di capitali che vengono investiti nell'industria cotoniera. In seguito alla crisi del '29 il Giappone
intensifica la sua aggressività nei confronti della Cina e nel 1931 invade la Manciuria. Ma i
giapponesi nel giro di poco tempo favoriscono la nascita di uno stato indipendente nella Manciuria
e dà una forma statale della Manciuria ma in realtà è presenza dello stato giapponese in Cina. Si
estende ancora la presenza giapponese e ha altre occupazioni in Cina. In Cina stava capitando che
l'impero cinese nel 1912 era finito ed era nata la repubblica cinese. Il padre della repubblica cinese
era un medico (Sun Yat Zen) e si creano due componenti diffenti: partito nazionalista cinese e
dall'altra i comunisti perché nel frattempo il messaggio russo della ricerca di un nuovo modello di
sviluppo della società era passato in Cina. Queste due componenti depongono le armi perché nel
1936 decidono di unirsi contro l'aggressività del Giappone. La guerra che scoppia è terribile. Nel
1937 che è l'anno in cui scoppia l'ennesima guerra sino-giapponese. I Giapponesi entrano a
Nanchino (l'abbiamo citato nella prima guerra dell'oppio) e fanno un massacro spaventoso (200.000
persone). Il massacro di Nanchino non è ancora ora superato nella realtà. L'anno dopo cade il porto
di Canton. Chi aiuta i cinesi? Sono aiutati da rifornimenti che gli arrivano dall'Indocina francese.
Nel frattempo però è scoppiata la II GM e nel 1940 i giapponesi in questa politica espansionista che
connoterà le operazioni militari giapponesi, i giapponesi occupano l'Indocina. Avranno sostegni
militari attraverso la Birmania. Ma poi i giapponesi arriveranno fino in Birmania, arriveranno quasi
fino all'India durante la II GM. I giapponesi useranno un milione di uomini durante la guerra in
Cina. Il Giappone addirittura si alleerà con un cinese che si stacca dalle due componenti e si avvarrà
di un terzo governo perché dovrà controllare le risorse economiche della Cina. L'obiettivo del
Giappone è quello di controllare le risorse della Cina. Dopo che nel 1940 invade l'Indocina
francese, gli USA non erano ancora entrati in guerra e mettono delle sanzioni (misure di politica
economica internazionale con cui si bloccano le relazioni economiche con quel paese per giudizio
negativo della comunità internazionale verso un paese). Perché? Perché è in gioco il pacifico,
questo momento delle sanzioni statunitensi al Giappone è in gioco l'intero assetto del pacifico e
nell'8 settembre 1941 c'è attacco a Pearl Harbour. Pearl Harbour ha significato il coinvolgimento
degli USA nella II GM. Per tutta la guerra restante il Giappone resta in Cina e il suo esercito è
sottoposto ad una guerra di logoramento cioè guerriglia, resistenza fatta attraverso
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smordicchiamento delle posizioni. Nell'agosto 1945 il Giappone si arrende ma in Cina c'è scontro
terribile tra quelle due componenti che si erano unite per fronteggiare l'aggressione nipponica.
Scontro tra nazionalisti e comunisti vinti nel 49 dalla componente comunista con cui nasce la
Repubblica Popolare Cinese. L'altra componente va ad instaurarsi in Formosa. Il Giappone fa un
tipo di politica terribile perché se Hitler concepisce un grande processo di espansione pan
germanico (dove arriva tutto diventa germanico) il Giappone ha sogno pan nipponico. Sono due
meccanismi molto simili. I giapponesi sono giustificati dal fatto che il Giappone ha bisogno di
materie I e mercati di sbocco. I tedeschi invece dice Hitler che hanno bisogno del loro spazio vitale
che sia ampio per manifestare la propria capacità produttiva. Il giappone arriva in Indonesia e fino a
Singapore ma sfrutta le disponibilità economiche dei paesi che progressivamente ingloba durante la
II GM, fa promesse e stringe relazioni con i movimenti nazionalisti che erano nei paesi che il
Giappone occupa e fa promesse relativamente ad alcuni temi che invece i paesi coloniali avevano
sempre negato ad esempio in tema di lingua e religione. Uno degli episodi più drammatici: il
Giappone deporta 1 ml di operai coreani perché uomini in grado di lavorare nelle fabbriche erano
disseminati nelle zone di guerra (soldati). Molti di loro torneranno e daranno slancio a slancio
economico coreano dopo la II GM grazie a competenze acquisite con la deportazione in Giappone.
Finiamo con il Giappone.
Quali sono i punti di base degli Usa dopo II GM? Smantellare sistema imperiale (non vogliono
sistema coloniale messo in piedi da conferenza di Berlino, basta colonie). Gli Usa si liberano delle
Filippine negli anni '30 e poi dicono queste cose. Vogliono questo perché gli USA sono potenza
internazionale e c'è stata Yalta. Gli USA bombardano il Giappone, la prima volta con bombe
atomiche (Hiroshima e Nagasaki), l'imperatore dichiara la resa del Giappone. Gli USA ritengono
che nonostante il Giappone abbia perso tutte le colonie, perso l'influenza nel tempo acquisita nel
sud est asiatico, perso tutti gli investimenti esteri in Manciuria, Cina, il suo dominio in estremo
oriente è crollato e la sua economia è totalmente rovinata (è un paese raso al suolo) e
profondamente mortificato. Gli USA governano il Giappone all'indomani della II GM, il compito
viene dato ad un generale americano di coordinare il governo del Giappone fino al 1951. Governano
attraverso la Supreme Commander Allied Power (comando supremo alleato) del generale Mc
Arthur. Il Giappone è demilitarizzato. Ha fatto un così cattivo uso del proprio potere militare che
non deve avere apparati bellici. 2) il paese è diventato aggressivo e militarista perché non c'è
democrazia vera perché si ritiene che le zaibatzu (intrecci di potere familiari, finanziari) hanno
orientato le scelte del Giappone. Le zaibatsu sono dichiarate illegali. Il SCAP riscrive la
costituzione giapponese. Come mai nel 1951 gli USA decidono che a questo punto il Giappone è in
grado di camminare per i fatti suoi? Perché nel 1947 indipendenza dell'India e contestuale
formazione di India e Pakistan, nel 49 Repubblica Popolare Cinese, nel 50 scoppiata la guerra di
Corea, nel 1954 i Francesi sono stati sconfitti in Indocina (battaglia di bien fou), nel 1963 scoppierà
la guerra del Vietnam che durerà fino a 1976 cioè questa parte del mondo è sottoposta a tensioni,
contrasti allora il Giappone nel problema relativo al riassetto politico ed economico del Pacifico il
Giappone diventa un alleato perché c'è economia capitalistica visto che il gruppo Meiji ha scelto la
strada della non contrapposizione e quindi era diventato stato capitalistico. Quindi in questo
riassetto il Giappone è molto più vicino di tutti gli altri stati agli USA.
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Mi parli della conferenza di Yalta, che ruolo hanno le colonie. Nel febbraio 1945 in una città della
Crimea cioè in Yalta si tiene una conferenza. Le bombe sono dell'agosto del 45, la guerra in oriente
è chiusa in agosto, liberazione in Italia aprile del '45. Quando c'è Yalta la guerra è quasi finita ma
non del tutto. Si incontrano Roosvelt (USA), Churchill (Gran Bretagna) e Stalin (Russia). Non c'è la
Francia. A Yalta vengono definite le condizioni della Germania quindi come trattare la Germania
postbellica e viene definito l'assetto dell'Europa. Questi tre capi di stato stabiliscono il dopoguerra,
ma questo avviene alla luce della situazione militare esistente a quell'epoca. Quindi si decide
l'equilibrio postbellico dell'Europa e un anno dopo nel 1946 Churchill parlerà dell'esistenza di una
cortina di ferro tra est e ovest. Nei paesi oltre cortina (Polonia, Ungheria, Bulgheria,
Cecoslovacchia). C'è un problema complesso con la Polonia, si accetta di fatto l'occupazione
sovietica in Polonia, Ungheria, Bulgheria, Cecoslovacchia su parte della Germania. La Germania
viene divisa in due parti: repubblica federale tedesca e repubblica democratica tedesca (in mano ai
russi). Nel 1961 è stato costruito il muro di Berlino per simboleggiare l'ulteriore divisione tra est e
ovest. Unione sovietica finisce nel 1991, il muro crolla nel 1989. Anche la Yugoslavia è un
problema: è un insieme di componenti religiose, culturali, etniche molto diverse ed il capo è Tito
che aveva organizzato la resistenza contro i tedeschi e inizialmente fa parte del riferimento
all'unione sovietica ma poi non vuole più stare sotto Stalin. A Yalta si decide la divisione delle sfere
di influenza. Inizialmente si crea la Guerra Fredda nel 1947 perché in quegli anni il Presidente degli
USA è Truman (in questo momento in USA c'è il mcharteismo cioè occorre eliminare chi ha idee di
sviluppo diverse da quelle statunitensi quindi elimina i registi, scrittori, campagna violentissima
contro idee ritenute pericolose e nemiche) e avvia la politica per frenare in qualunque modo
l'espansionismo sovietico. Ha parlato dell'incontro tra i tre capi di stato. Ma perché non c'è la
Francia? La Francia era alleata con l'Inghilterra. In Francia durante la II GM è accaduto (questo ha
ripercussione forte sulle colonie) governo di Vichy è il nome per indicare la Francia durante
l'occupazione tedesca (1940-1944). La Germania durante la II GM invade la Francia, arrivano a
Parigi negli champs e dopo la disfatta politica e militare della repubblica francese, si crea una
situazione di emergenza e viene firmato armistizio franco-tedesco e in base a questo la Francia è
divisa in due parti: settentrionale è occupata dal tedeschi, quella meridionale è governata dal
governo di Vichy. Il capo della francia di Vichy è un maresciallo francese che si chiama Petain.
Nell'ottobre del 1940 il maresciallo Petain ufficializza la sua collaborazione con il governo tedesco
quindi non si opponne all'occupazione tedesca ma collabora. Charle de Gaul era un personaggio che
dopo la disfatta scappa a Londra dove c'è radio Londra che è stazione libera e invita i francesi alla
resistenza e consentirà alla Francia di recuperare un certo spazio nell'ambito internazionale. Quindi
De Gaule rappresenta una Francia libera. Quindi c'è Francia collaborazionista poi c'è la Francia
della resistenza da radio Londra. Molte colonie aderiscono alla Francia di De gaule. L'Africa
equatoriale francese e il Camerun (diventa francese dopo I guerra mondiale che la prende dalla
Germania). Alcune colonie francesi aderiscono alla Francia libera di De Gaule. Gli italiani nel
novembre del 1942 insieme con i tedeschi invaderanno una parte di Francia sotto il controllo di
Vichy perché è un modo per riequilibrare le forze perché nel novembre del '42 gli alleati hanno
invaso il Marocco e l'Ungheria. La II GM si combatte anche molto nelle colonie. La Francia è in
situazione difficile per quello che riguarda dimensione internazionale. Francia è messa male con
USA perché Roosvelt dice che sono stati troppo arrendevoli con la Germania, non hanno resistito.
Questa negatività di Roosvelt fa capire agli USA di occupare anche una parte della Francia perché
vuole in realtà smantellare l'impero coloniale francese e vorrebbero estromettere la Francia
dall'appartenenza alle grandi potenze quindi capiamo perché non era a Yalta nel '44. Questa è la
concezione degli USA e in questo modo avrebbero fatto un'Europa molto debole. Controbilancia
questa tendenza sia De Gaule che la Gran Bretagna che vede nell'inglobamento della Francia di
controbattere le superpotenze che sono USA e unione sovietica. Durante la II GM le colonie sono
divise per quanto riguarda adesione a governo di Vichy. Marocco, Tunisia, Africa occidentale
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francese sono fedeli a Vichy fino al 1942 cioè fino a invasione degli alleati. Siria e Libano che
erano diventati protettorati francesi sulla base della spartizione della Società delle Nazioni,
rimangono fedeli al regime di Vichy finché non sono occupati dagli inglesi nel 1941. Addirittura De
Gaule propose a questi due paesi di diventare indipendenti in cambio del sostegno alla Francia
libera. L'Indocina francese rimase formalmente sotto il regime di Vichy ma di fatto cadde sotto
l'occupazione giapponese. Perché? Era colonia francese in Oriente. Poi c'è Francia di Vichy che
diventa correlata con Germania, il Giappone era alleato con la Germania. Non si è capito niente.
Dopo la II guerra mondiale c'è decolonizzazione.
Dopo la II GM ci sono una serie di altre misure che vengono prese riguardo a equilibri
internazionali.
Carta atlantica: 1941 siamo sempre in piena guerra. È un documento firmato da USA e GB. Sono
accordi di sostegno che vengono firmati dai due capi di stato. Quanto scritto nella carta atlantica
verrà ulteriormente ribadito nel 1945 con la conferenza di San Francisco tra aprile e giugno, non c'è
ancora bombe. Firmano a San Francisco i 50 paesi alleati contro Germania, Giappone e Italia con
l'obiettivo di stabilire che si vuole dare un assetto stabile e pacifico all'economia mondiale quindi la
carta atlantica e la conferenza di san francisco è l'atto di fondazione dell'ONU. Quindi stabilità e
non belligeranza.
Altro organismo importantissimo è la NATO (organizzazione del patto dell'atlantico settentrionale)
è politico militare creato nell'aprile 1949, non ha nulla di economico. Si aggiungeranno nel 52
grecia e turchia e poi anche repubblica federale tedesca nel 55 e spagna nell'82. Di fatto questo è un
organismo che periodicamente vede la ridefinizione dei suoi compiti. È intervenuta in bosniaerzegovina. Nel 99 in Kosovo.
Conferenza di Bandung (aprile 1955): viene organizzata da Birmania (attuale Miamar), Silon
(attuale Sri Lanka), India, Indonesia e Pakistan. Questi paesi promuovono conferenza a cui
partecipano 29 paesi africani e asiatici. Il tema di questa conferenza, 10 anni dopo la fine della II
GM, è orientarsi nell'ambito del processo di decolonizzazione in Asia e in Africa. Però a questa
conferenza è presente Ciu En Lai che è un personaggio importantissimo per quanto riguarda
l'economia cinese e la sua evoluzione. Quindi in questo momento siamo nel '55 si mette sul tappeto
quello che era un argomento molto critico cioè il non riconoscimento da parte degli USA della
Cina. Al termine della conferenza viene condannato ogni forma di presenza coloniale compresa
anche critica delle relazioni tra unione sovietica ed Europa. Il documento finale che viene ispirato
da Nehru (capo repubblica indiana) è che dalla conferenza di Bandung esce una terza via in ambito
internazionale perché segna la nascita dei paesi non allineati cioè paesi che sono stati quasi tutti
colonie e che hanno subito delle forme di grande condizionamento da parte occidentale e che
ritengono di non essere né con gli Stati Uniti né con l'Unione Sovietica. Yalta divisione del mondo
in due sfere di influenza, Bandung ci sono i non allineati. Esempio: l'India che ha nel suo governo
persone ispirate da ideologie socialiste però si guarda bene dall'entrare con l'URSS, non fa parte di
nessuno dei due poli creati con Yalta. A Bandung nasce il movimento dei paesi non allineati.
Patto di Varsavia (1955-1989): alleanza militare fra i paesi socialisti dell'Europa orientale, cioè
erano sotto l'unione sovietica. Nel '55 la repubblica federale tedesca entra nella NATO e la risposta
è il patto di Varsavia in cui entra repubblica democratica tedesca, è la risposta militare ad un patto
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militare. Se ci spostiamo in oriente vediamo che si creano anche nel pacifico dei patti militari. Il
giappone nel secondo dopoguerra si riprenderà fortemente grazie al fatto che ha potuto riversare in
investimenti i capitali che avrebbe investito in altri settori ovvero quelli militari.
Nel luglio 1944 avviene la conferenza di Bretton Woods: il mondo è in un disordine apocalittico.
L'obiettivo è mettere ordine al sistema monetario internazionale. Da questi accordi nascono due
istituzioni finanziarie: FMI con sede a Washington a questo fondo partecipano i paesi del patto
atlantico e l'obiettivo proprio è quello di dare vita a stabilità dei cambi e di favorire un sistema
multilaterale di pagamenti. Ogni paese partecipa al FMI con una quota, questa quota è versata da
ogni paese per il 25% in oro o dollari, per il resto in monete nazionali. Ogni paese aveva diritto a
fare un prelievo non superiore alla quota di partecipazione. Ogni paese poteva prelevare valuta
estera che lo avrebbe messo in condizione di saldare i debiti contratti durante II GM e se superava la
quota di iscrizione entrava in una fase di indebitamento con il fondo monetario. Con il FMI si
istituisce un sistema monetario internazionale basato sulla stabilità dei cambi al fine di ridurre se
non annullare le fluttuazioni monetarie capaci di turbare le relazioni economiche. Il ruolo delle
banche centrali era molto importante perché dovevano fissare la parità aurea della proprio moneta e
dovevano intervenire per mantenere la parità aurea. Si istutuisce il gold exchange standard cioè la
lira poteva essere espressa sulla base di convertibilità oro oppure sulla base di una moneta che è
agganciata all'oro. Altro istituto che viene fuori è la banca internazionale per la ricostruzione e lo
sviluppo. L'obiettivo di questa banca è aiutare i paesi europei che sono usciti totalmente distrutti
dalla seconda guerra mondiale. Nel momento in cui nasce questa banca, questa viene aggredita dalla
richiesta di prestiti finalizzati alla ricostruzione e allo sviluppo e allora è inadeguato, quindi
cambieranno molte cose e la banca destinerà capitali soprattutto in Africa e in latino America.
Esiste anche un problema di relazioni internazionali che genera la nascita del GATT (general
agreement on tarifs and trade). Nasce nel 1947 e l'obiettivo è di abbattere le barriere doganali alla
luce della esperienza fatta all'indomani della crisi del 29 visto che si sono rinchiuse con tariffe e
quindi con protezionismo doganale e si ritiene che questo sistema di paesi protetti sia un ostacolo
alle libere relazioni politiche, economiche, sociali. In GATT introduce la clausola della nazione più
favorita che era stata introdotta nel 1860.
In questo momento gli USA comprendono che l'Europa non ce la fa quindi varano nel 1947 il Piano
Marshall (generale segretario di stato americano) che è piano di sostegno per l'Europa che in realtà
era ERP. Dura 4 anni dal 1948 al 1952 e vengono dati 12 miliardi di dollari prevalentemente a GB e
Francia e poi Italia. Il 9% arriva a Olanda. Questi 12 md di dollari sono l'equivalente degli strumenti
che vengono dati all'Europa perché alla luce di ciò che era avvenuto nell'immediato dopoguerra del
ciclo del debito allora si vuole ridurre la quota di liquidità che viene data ma si concentra tutto su
beni. L'obiettivo è sostenere l'Europa ma mirando a sostenere la parità di bilancio attraverso fondi.
L'unione sovietica dà al piano marshall una lettura squisitamente politica, è un piano
apparentemente economico ma in realtà politico. URSS risponde con il COMECON nel 49 ovvero
attraverso il consiglio di mutua assistenza economica cioè stabilisce un ente che dovrebbe aiutare i
paesi del blocco di Yalta perché venisse fuori un rapporto di vicendevole sostegno ma di fatto si
tradusse in un rafforzamento del controllo dell'unione sovietica sui paesi dell'est europeo.
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Storia della decolonizzazione del XX secolo
Seconda metà dell'800 gli USA si concentrano sul mercato interno
I parte: l'estensione del colonialismo. Mettiamo sul tappeto l'estensione e le dimensioni del
colonialismo.
Gran Bretagna: domina su Canada, Australia, Nuova Zelanda e Unione Sudafricana. I Dominions. Il
dominion ha una autogestione amministrativa e solo in apice ha un collegamento con la
madrepatria. Il grosso è l'India che è un vicereame perché nel 1872 va sotto il governo inglese e chi
lo amministra è un vice re perché sostituisce il re d'Inghilterra e rappresenta con la Birmania un
tutt'uno che poi si staccherà. C'è un organo speciale destinato all'amministrazione dell'India (Indian
Civil Service). È comunque dipendente a sua volta da un ministero che si occupa degli affari
indiani. Quindi una struttura piramidale che dall'iNghilterra governa in India. L'inghilterra p il più
grosso paese coloniale al mondo. È in america, asia (malesia, singapore, hong kong) e controlla
anche il mediterraneo perche ha cipro (1878), malta e gibilterra. L'inghilterra è in punti strategici.
L'egitto diventa un protetorrato inglese nel 1882. Avrà delle progressive, parziali riconoscimenti di
indipendenza fino al colpo di stato con cui si crea una repubblica. I dopo I GM riceve dalla Società
delle Nazioni i mandati (erano di tipo A,B e C. si delega a un paese eruopeo di seguire
l'acquisizione di un livello sufficiente per l'indipendenza. Sulla base che siano più o meno vicini a
condizioni di autogoverno sono definiti A, B e C. A siria, libano, transgiordania, palestina (le ultime
due nascono dopo I GM). Palestina e transgiordania vanno all'inghilterra. Siria e libano alla francia.
B: sono le ex colonie tedesche. La germania perde la guerra e c'è spartizione delle ex colonie
tedesceh. Camerun, togo, tanganica, ruanda urundi. Con questa divisione, l'Inghilterra viene ad
avere dei mandati sulla transgiordani, sull'iraq e sulla palestina.
Francia: la francia ha delle colonie da molto presto. L'algeria la francia ci arriva nell'800, ha un
protettorato in tunisia e in marocco che sono stati teoricamente sovrani ma in realtà sottoposti a
grande condizionamento. Mandati di Libano e siria. Poi altri possedimenti in antille, guyana, africa
equatoriale francese, madagascar.
Paesi bassi: hanno indonesia (soprattutto giava e sumatra), guyana olandese (suriname), alcune isole
dei caraibi.
Belgio: ha il congo (tutta la storia di proprietà privata di leopoldo II). E poi prendono mandati in ex
possedimenti tedeschi
spagna: perde possedimenti nel 1898: perde cuba e portorico e ha dei presidi in marocco a melilla e
ceuta. Ha una parte di controllo sul rif marocchino che è la parte montuosa del marocco.
Portogallo: ha dei punti di riferimento in asia (goa e macao e timorest) angola mozambico, guinea
bissau, isole di capo verde.
Nel libro si parla anche dell'Italia: siamo protagonisti di un colonialismo da poveri negli altri libri ci
dipingono così. Interessi per la tunisia che poi diventa terreno di scontro tra italiani, inglesi e
francesi e poi nel 1881 la francia ha occupato la tunisia. Dal 1869-70 l'italia aveva anche pensato di
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poter porre una piccola base d'appoggio nel mar rosso nella baia di assab in cui era coinvolto
rubattino grande armatore genovese che ha attivato grande linea di navigazione per le indie. Aveva
vapori che attraversavano suez e arrivavano in india. Vabbe comunque gli italiani vogliono questa
base coloniale e ci provano piu volte ma sempre falliscono. E poi si ricorda il disastro di adua 1896
le truppe italiane sono annientate contro l'etiopia. Quindi ci fermiamo con eritrea, una parte della
somalia e in libia. Nel 1935 l'italia attacca l'etiopia perche anche gli italiani vogliono avere
possedimenti coloniali in africa e ci daranno sanzioni e poi ci sarà la perdita di tutto in tempi
successivi.
Giappone: nel momento in cui imita l'occidente, lo imita fino in fondo quindi anche nella
conduzione delle guerre coloniali (esigenza di mercati fuori del giappone). Ottiene dalla cina
formosa (taiwan) e la corea. La corea è ammessa dalla cina nel 1910. il giappone espropria molta
terra alla corea e indirizza l'agricoltura coreana in funzione delle esigenze giapponesi. Nel 1931
man chu quo invasione della manciuria.
Chiarisce quindi quali sono i soggetti e in che ambiti si muoveranno.
Poi l'autore parla molto a partire dalla fine dell'800 perché in questo momento cambia tutto.
Esempio: nel 1872 l'india diventa possedimento inglese (cioè è l'inghilterra). Gli inglesi arrivano in
india nel 1600 elisabetta I d inghilterra fonda una compagnia privilegiata (diciamo alla carta) che
significa che ha il monopolio quinid gli inglesi che non appartevano alla compagnia non potevano
operare quindi fino a metà 800 l'inghilterra è rappresentata da una compagnia privilegiata, invece a
partire dagli anni 60 l'india diventa inglese, non è più una terra in cui opera una complessa e
articolata compagnia commerciale quindi cambia moltissimo.
L'autore cerca di spiegare quali sono le tipoliogie di relazioni che vengono a creare un intreccio e
una complementarietà tra la madrepatria e le colonie. Quali sono gli elementi che creano un tessuto
di alimentazione del rapporto tra madrepatria e colonie. Quali giustificazioni sono portate quando
un paese diventa dominante rispetto ad un altro? Si pensa, ma per molta parte in piena onestà, che è
il compito di portare civiltà, istruzione, sanità in paesi nei quali questi elementi non ci sono o non
sono sufficienti. E in cambio visto che questi paesi avevano delle ricchezze allora questi beni
sarebbero serviti per aumentare il benessere nel mondo. Il testo poi fa un riferimento: un
rappresentante di questo modo di pensare è Lugard che è un lord che è il primo governatore della
Nigeria e dice che le autonomie locali in questi paesi dove noi andiamo come colonizzatori servono
per arrivare ad una amministrazione più efficiente. Quindi si dice che c'è una realtà locale dove
andiamo e noi non dobbiamo distruggerla ma dobbiamo far sì che questi capi locali amministrino il
loro paese ma senza che siano governanti indipendenti, sono dipendenti dalla madrepatria. Non si
arriva e si fa tabula rasa si lasciano le loro tradizioni quindi lasciano le cose come stanno ma devono
rispondere ad un amministratore altro (non scritto benissimo). È la tesi del doppio mandato. Di fatto
questa reciprocità del lasciare largo spazio all'autornomia gestionale non è molto rispettata perché
c'è controllo da parte di banche, società commerciali, eccetera che hanno grande spazio di
movimento nelle colonie e la manodopera viene spesso sfruttata in maniera molto intensa.
Comunque la logica che domina sempre nelle relazioni è che vige il patto coloniale! Bisogna
ricordarlo bene. Non deve mai avvenire nulla che possa danneggiare la madrepatria. Tutto è in
termini funzionali alla madrepatria.
Alla luce dello sfruttamento delle risorse di queste colonie si viene a creare complementarietà
economica che si intensificherà soprattutto tra le due guerra mondiali perché ci sarà correlazione tra
grande crisi e il rapporto con le colonie. Tra queste due guerre c'è ripercussione sulle economie
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coloniali. Perché in questo periodo vengono direzionate sempre di più verso gli interessi della
madrepatria, le relazioni fra i paesi. Scontro fra partiti saltare, invece le note che sono economiche
occorre saperle, bisogna tirare fuori dalle note i dati economici.
Domanda d'esame: nelle relazioni economiche fra colonie e regno unito le esportazioni dirette
aumentano dal 22% nel 1913 al 47% nel 1938 quindi le esportazioni da madrepatria a impero sono
più che raddoppiate. Mentre dall'impero passa dal 25 al 39%. come mai c'è questo incremento di
flusso da un lato e dall'altro? Il testo fa riferimento ad accordi di ottawa 1932: ad ottawa parte la
politica della preferenza imperiale cioè (dopo crisi del 29 i paesi adottano protezioni doganali USA
URSS italia, germania) all'interno di un contesto connotato da chiusura in senso protezionista,
l'inghilterra lancia quest'ottica: i paesi che fanno parte del commonwealth avranno nei rapporti
commerciali con la gran bretagna un trattamento preferenziale cioè i paesi che appartevano all'area
della sterlina (aveva abbandonato la parità aurea). Quindi chiede una reciprocità di trattamento
doganale favorevole in maniera che si crea una sorta di unico, grande mercato che comprende la gb
i paesi del commonwealth e le colonie. Avviene perché la gb sapeva che in quelle zone c'era come
riferimento monetario ancora la sterlina e quindi gioca su abitudini che si sono sedimentate.
La francia in concomitanza con grande crisi che esiste questa complementarietà: il mercato interno
francese è asfittico e succede che il mercato coloniale diventa il mercato di sbocco ancora più di
prima del settore tessile francese quindi il mercato coloniale gioca un ruolo complementare rispetto
al mercato interno francese che era in forte difficoltà. Crea delle posizioni di rendita che molti
francesi non avranno piacere di dover perdere quando dovranno perdere le colonie quindi ci sarà
opposizione anche per questo motivo. Altro elemento che va detto è che con la crisi del 29 si
sconvolgono degli equilibri all'interno delle colonie. Alla luce dell'incremento della
complememntearietà dell'economia coloniale e di quella della madrepatria, gli interventi, anche in
ambiro agrario, sono atalemtne forti che le campagne dell'impero sono sconquassate e viene messa
in atto una intensa urbanizzazione che creerà forte aumento della povertà della popolazione.
Rispieghiamo: se le colonie diventano importanti per economia in crisi della madrepatria accade
che aumenta presenza dei francese e degli inglesi delle colonie (vanno nelle colonie e occupano
terre) allora si rompono degli equilibri perché viene sfruttata la campagna in funzione della
madrepatria allora c'è rottura e dalle campagna vanno in città nella speranza di trovare la maniera di
sopravvivere e si creano enormi città piene di poveri. Lo spostamento dalla campagna alla città
viene fatto perché non c'è fonte di sopravvivenza in campagna ma poi hai la soluzione ok poi la
gente si adatta, se invece l'alternativa non c'è allora si gonfiano gonfiano le grandi città. No al
cambiamento è un errore ma se col cambiamento non si danno alternative allora si creano dei
problemi. Per aiutare la madrepatria si interviene nelle colonie per sopperire ma si distrugge la
realtà delle colonie.
Complememntearietà amministrative: vengono inviati dei gruppi di lavoro per amministrare in
modo migliore possibile l'amministrazione. Ma poi succede che questi sono pochi per motivi di
costi e si ricorre all'impiego di quadri locali quindi si crea anche complementarietà amministrativa.
Questa prende due diverse vesti a seconda che sia inglese o francese. L'Inghilterra teorizza
l'amministrazione indiretta: sempre di più viene data in gestione ad elementi locali quindi si
favorisce formazione di borghesia locale in grado di codurre amministrazione ma sempre con
supervisione inglese. La francia invece mette in atto amministrazione diretta: ci sono quindi enti
francesi che organizzano dalla francia l'amministrazione direttamente sui possedimenti coloniali.
Diretta o indiretta comunque l'amministrazione di questi paesi dipende sempre dalle direttive e
dall'impronta che veniva data dalla madrepatria. Questo cosa comporta? Che durante I e II GM c'è
una forte impiego di mezzi e uomini nello scontro bellico e quindi non solo partecipano tanto con
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mezzi finanziari ma anche in termini di uomini. Così come man mano che il collegamento tra
colonie e madripatrie si intensifica si creano scuole nelle colonie. Si interviene anche sui testi di
scuola tipo gli italiani fanno propaganda nei libri di testo.
Avevamo visto la complementarietà economica tra i paesi colonialisti e l'impero.
Ora il testo parla di nazionalismo. Oggi nel 2010 il ruolo che i nazionalismi hanno traggono le loro
radici proprio del momento di cui stiamo parlando. A monte del termine nazionalismo dovrebbe
esserci una nazione e invece quì non ci sono le nazioni quindi sarebbe più corretto usare il termine
indipendentismo (hanno come obiettivo l'indipendenza rispetto ai paesi coloniali) e però mescolano
con elementi nazionali. Ci sono tanti elementi che portano a forme di nazionalismo: sono spesso
delle élite (cioè un gruppo scelto) e ci sono elementi che tendono a sostenere le opposizioni ai paesi
coloniali in concomitanza con fatti bellici. Es: giappone 1905 vince contro la russia oppure in cina
nel 1911 c'è repubblica cinese quindi abdica l'imperatore, questi fatti sono segnali che qualcosa si è
rotto in un sistema che sembrava invincibile. Ci sono elementi alla base di grandi cambiamenti: fra
le 2 GM ci sono movimenti che coniugano indipendentismo e nazionalismo e sono posizioni che si
diffondono tra le masse e non rimangono solo tra le élite. Primo punto: aumenta la variazione
demografica cioè c'è incremento di popolazione. Questo significa che soprattutto nell'africa nord
sahariana e in asia c'è incremento demografico. Come mai? Sono le conseguenze degli interventi
fatti in materia sanitaria dai colonizzatori (vaccinazioni, contenimento delle epidemie). Incremento
comporta che alla luce di grandi cambiamenti nelle economie rurali allora c'è spostamento
massiccio di popolazione nelli città quindi grande fenomeno di inurbamento che sovente diventano
delle bidonville. Tra le 2 GM succede anche altra cosa: si è incrementata la coltivazione di tipologie
vegetali funzionali agli interessi della madrepatria. Sono coltivazioni speculative vale a dire che
vengono imposte all'economia indigena (del luogo) sconquassando sovente degli equilibri tra
agricoltura, approvigiamento di beni alimentari ed allevamento di bestiame. Esempio: in india si
decide di aumentare le superfici coltivate a the o cotone o juta, perché sono funzionali alla domanda
della madrepatria, ma succede che la popolazione locale che intanto aumenta e ha meno beni
alimentari perché è tutto coltivato a cotone. Sfuggiranno questo processo delle minoranze locali,
rimarranno dei gruppi che non seguono la sorte del resto della popolazione, sono elite locali tipo
aristocratici grandi proprietari. Durante la crisi degli anni '30 il fenomeno di cui abbiamo parlato ha
una grande accelerazione e la fragilità delle economie coloniali aumenta anche perché la possibilità
di avviare una industrializzazione in madrepatria è frenata in vari modi dai paesi coloniali tranne
alcune eccezioni. È frenato perché c'è il patto coloniale e l'interesse della madrepatria è prioritario.
C'è quindi impoverimento contadine che si traduce in forte urbanizzazione e in questa situazione ci
sono dei movimenti di protesta, è molto sofferto da borghesie locali che comprendono il
meccanismo in atto, ne vedono le conseguenze e cominciano sempre di più ad opporsi a questo
fenomeno. Stiamo parlando soprattutto dell'asia perché in africa questi movimenti si formano dopo
la II GM. La realtà che precede la colonizzazione in asia è diversa da quella africana e in india gli
inglesi avevano diffuso il loro sistema educativo. Cioè gli inglesi istituiscono i collegi e le high
school perché sono convinti che il loro sistema educativo sia il migliore al mondo. Diffondono la
scolarizzazione e la formazione superiore e in realtà sono indubitabilmente coloro che intervegono
molto nella diffusione di scuole e del loro modello scolastico. Molto più ridotti sono gli interventi
della francia e dei paesi bassi e del portogallo e belgio che sono questi ultimi due sono molto restii
ad una promozione sociale ed intelletuale cioè sono quasi prossimi all'immobilismo (la colonia è un
serbatoio da cui prendere e basta). Sicuramente è stata stabilita una relazione tra l'andamento
dell'economia e la nascita di forme di protesta nei paesi colonizzati. Infatti si è visto che tra il '30 e
il '34 che è il periodo in cui la crisi economica raggiunge la maggiore intensità in corrispondenza di
questo periodo, c'è lo sviluppo della disobbedienza civile (marce del sale, ghandi), nasceranno i
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partiti comunisti (indonesia, indocina e così via), forme di protesta in marocco e in tunisia (c'è
grande differenza tra africa nord-sahariana e sud-sahariana). La crisi segna in termini irreversibili la
formazione di movimenti soprattutto nazionalisti.
Un altro elemento che viene fuori è una dialettica complessa. Che relazione si istituisce tra i coloni
bianchi e la realtà locale e la madrepatria. Non sono mai stati tanti in termini quantitativi i coloni. Si
crea sostanzialmente una differenza: il colono bianco è in una condizione inferiore o diversa dai
suoi connazionali in madrepatria. Esempi: i pied noir sono i francesi che vanno a vivere in algeria.
Questi sono meno ricchi dei francesi in francia però è pur sempre un privilegiato nella colonia. I
coloni nelle colonie sono dei privilegiati. Ci sono delle barriere giuridiche che vengono messe da
coloro che governano le colonie e numerosi osatcoli legali e che permettono ai coloni di avere dei
privilegi e delle differenze fondamentali nella vita quotidiana. Questo non è avvenuto sempre: in
india quando ci vanno gli inglesi, si stabiliscono ma all'inizio sono scambi commerciali che
avvengono anche alla pari. Il momento di svolta è quando diventa colonia allora si creano uno
stacco di condizione giuridica. Cioè il diritto crea delle differenze e dei condizionamenti. A poco a
poco i rapporti si allentano: il testo parla di una dimizione del meticciato ovvero diminuiscono i
matrimoni misti. Questo è un segnale di allentamento dei rapporti tra i due nuclei di popolazione.
Diciamo comunque che il razzismo bianco è un fenomeno recente e ha una traduzione giuridica
tarda. È stato teorizzato soltanto in sud africa nel secondo dopoguerra. Questo significa che la
componente olandese e inglese iniziano a teorizzare questa perché sono in una situazione di
difficoltà. Questi fenomeni spiegano perché si radicano sempre di più forme di nazionalismo e
indipendentismo. Sicuramente la componente religiosa è importante: si comincia a sottolineare
l'importanza della fedeltà alla religione tradizionale. Ad esempio in asia la componente religiosa
avrà un effetto importantissimo prima fino ad averlo deflagrante poi. Questo perché per esempio
ghandi fonderà il suo movimento richiamandosi ai principi dell'induismo e solo attraverso questo
potrà avere presa tra grandissime masse rurali (cammina tanto nelle campagne). Ci sono due
minoranze in sri lanka e sono in grandissimo contrasto e nei contrasti gioca ruolo importante la
componente religiosa (il conflitto è economico e la religione è usata come benzina sul fuoco). Il
testo si riferisce al caodaismo che è corrente religiosa del vietnam sincretista ovvero che si rifa a
tante correnti religiose. È una corrente religiosa che avrà grande importanza nell'indipendenza del
vietnam e si crea nelle due guerre. L'altro elemento importante è legato al fatto che coloro che
alimenteranno i movimenti di indipendenza sono un'elite nel mondo coloniale.
L'inghilterra ha formato la borghesia indiana che ora ha strumenti di conoscenza economici e
giuridici che sono stati fondamentali per avviare il moviemento di indipendenza.
Il testo fa riferimento a innesto comunista: bastano queste due parole. C'era lenin che diceva che
tutte le forze coloniali dovevano fare fronte unico contro i dominatori infatti sono organizzati
incontri con cui si danno luogo a movimenti comunisti orientali. Certamente in india c'è
componente importante di comunisti indiani mentre la zona dove il comunismo avrà più forza è in
vietnam cioè nell'indocina. Tra II GM c'è rafforzamento dei movimenti d'indipendenza anche con
questa componente comunista.
I grandi movimenti d'indipendenza riguardano però anche tanto l'asia. Il vero risveglio del
nazionlismo centrafricano è dopo il '45.
nel '900 c'è anche altra componente importante che è quella del nazionalismo arabo. Certi
movimenti che collegano la componente religiosa con quella indipendentista iniziano a farsi vedere.
Prima c'era nazionalismo in egitto perché l'inghilterra occupa l'egitto nel 1882. Suez accelera la
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navigazione tra mediterraneo e india. Il mar rosso diventa molto importante. Suez è gestita dalla
francia perché aveva capito che l'impero ottomano si sta scomponendo. Sono i francesi che
realizzano suez. Gli inglesi erano gia lì e sostenevano che fosse più importante fare la ferrovia
perché erano bravi. L'egitto è un passaggio e diventa sempre più strategico e l'inghilterra ha grandi
interessi in india e succede che devono controllare questa zona in un contrasto crescente con la
francia e lo occupano facendolo diventare protettorato inglese. Il governante dell'egitto si era molto
indebitato e allora cede le quote della società del canale di suez (capitale franco-egiziano) e le cede
agli inglesi così questi controllano il canale. Subito cominciano ad esserci movimenti contro
dominio inglese in egitto.
In questo fine '800 si sviluppa una sempre meno fedeltà al governo di istambul cioè l'impero
ottomano demandava l'amministrazione ma c'era comunque sempre una subordinazione alla turchia.
Viene meno la fedeltà verso la turchia quindi si indebolisce. La turchia nella I GM sta con
Germania e Austria. Perché? Perché c'era contrasto russo-turco per motivi economici. Viene giocata
una carta sporchissima. Francia e inghilterra giocano sulle forze centriste: la componente araba non
vuole più essere sottomessa all'impero turco. L'impero ottomano si collega con la germania perché
la germania aveva fatto grandi prestiti e aveva mandato tecnici in impero. Gli inglesi cercano di
organizzare a loro favore questo movimento di distacco dall'impero turco e sollecitano quelli che
non hanno più fedeltà nel califfo di istambul. Si stabilisce un grande collegamento con lo sceriffo
della Mecca (città santa islamica). Questo sceriffo che stabilisce forte raporto con lawrence e parte
da lì un moviemnto per creare un'unità panaraba. Questo accade durante I GM. A Istambul c'era
squilibrio nella rappresentanza araba. C'erano tanti arabi ed erano poco rappresentati.
Nel 1916 viene stipulato un accordo franco-inglese. Accordo sykes-picot. Mentre lawrence pensa di
avere il mandato per creare regno panarabo, ma francia e inghilterra fanno accordo per spartirsi il
mondo arabo quindi c'è contraddizione.
Nel frattempo c'è la dichiarazione Balfour: è un ministro inglese. È arrivata in Palestina una
componente israelita (religione ebraica. Israeliana: vivere in Israele. Quasi sempre coincidono) che
stufi degli annientamenti subiti nella zona russo-polacca, seguendo un movimento chiamato
sionismo decidono di tornare nella terra dei padri. (la diaspora ebraica cioè la rottura di una cosa
unitaria che va dappertutto. Ci sono tanti minoranze ebraiche sparse per il mondo. Succede che la
diaspora c'è nell'anno 70. tito non vuole la ribellione della palestina che non si vuole sottomettere in
maniera adeguata all'impero romano. Gli ebrei vanno dappertutto. Fino all'anno 1000 c'è
convivenza tra israeliani e israeliti. 1492 si cacciano i musulmani (esperti coltivatori) e gli ebrei
(esperi nell'artigianato, finanza, commerci) dalla spagna. Poi inizia altra diaspora. Di volta in volta
gli ebrei vanno nella zona russa e man mano che in russia ci sono crisi economiche e la riforma
agraria fallisce ci sono i pogrom cioè aggressioni nei confronti degli ebrei. Allora un giornalista
fonda un movimento e dice perché dobbiamo girare di paese in paese e troviamo chi ci uccide, chi
ci danneggia allora torniamo nella nostra terra cioè a sion in palestina. Quindi si crea questo
movimento di sionismo e grandi gruppi vanno in palestina. Comprano da pastori arabi delle terre
per coltivare. Non è una grande minoranza ma c'è. Lord balfour vuole assicurarsi l'appoggio anche
di questa componente nello scontro con l'impero ottomano. Quindi ci sono arabi che sono incazzati
con ottomani e gli israeliti. Verra data una terra a voi israeliti dice. Questa è la matrice iniziale
riguardo alla formazione di uno stato di israele. Fa questo perché in quel momento gli USA non
sono ancora entrati in guerra e bisogna aiutare una componente degli USA per farli entrare in
guerra. Questa tripla verità (balfor, lawrence, picot) i due che rappresentano inghilterra e francia
delle promesse che hanno fatto non gli importa più niente. Ed è lì la matrice di molti problemi.
Colui che aveva sostenuto l'inghilterra non ottiene ciò che voleva (lo sceriffo della mecca è deluso).
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Si creano due troni: uno in Iraq per questo feisal, mentre suo fratello abdalla va in transgiordania.
La palestina è divisa in due parti: transgiordania e palestina. La palestina diventa protettorato
inglese da cui verrà fuori lo stato di israele nel 1948. La francia va a mettere due protettorati: uno in
siria e uno in libano. È importante perché nel frattempo molti tecnici anche militari hanno capito
che in quella parte del mondo c'è petrolio.
L'egitto: con la I GM viene tentato un movimento unitario panarabo che cerca per la prima volta di
coagulare le componenti arabe rispetto all'egemonia ottomana. Per molti motivi i popoli arabi non
sono tra loro spesso in sintonia perché ci sono grandi differenze religiose, sociali ed economiche e
questo è un riferimento che occorre tenere sempre presente perché non è per niente omogeo e
compatto il mondo arabo. Ci sono due componenti uno sull'iraq e l'altro sulla transgiordania, siria e
libano sono francesi, egitto sono all'inghilterra. Cosa accade in egitto? Diventa una zona di
conflittualità perché era un simil protettorato inglese fin dal 1882 e si erano già formati in egitto dai
primi del 900 delle formazioni politiche che si muovono verso una totale indipendenza del paese.
Vengono repressi questi movimenti e nel 1914 il protettorato inglese in egitto viene ripristinato cioè
si cerca di avere indipendenza ma si rafforza l'ostruzione perché è zona troppo importante. C'è la
formazione di una serie di partiti che sono molto importanti: Wafd -> l'opposizione egiziana si
organizza in un partito che si chiama delegazione che è delegato dal popolo egiziano per avere un
confronto con il governo inglese. Gli inglesi non ci sentono, non vogliono parlare e nel 1922 gli
inglesi sono costretti ad eliminare la forma di protettorato sull'egitto. Il wafd è formato da una
borghesia nazionale. Sostengono questo partito dei ceti urbani, un'élite (quindi sono esponenti della
città, ma non c'è solo la città, la gran parte di realtà è quella rurale).
Altro punto importante è quello della Palestina: già nel '30 la coabitazione tra ebrei e arabi comincia
a degenerare in grandi scontri perché gli ebrei presenti (arrivati sulla base del movimento sionista)
cominciano ad aumentare perché si sta capendo che è meglio andarsene dall'Europa per la presenza
del razzismo.
Altre zone di grande contrasto sono nel Magreb e ci sono comunque delle posizioni molto
contraddittorie tra di loro. La francia continua a gestire queste sue colonie e i movimenti di
indipendenza partono di più nell'asia. Ci sono movimenti bellici che danno speranza che il grande
gigante occidentale abbia delle crepe ma è con la crisi del 29 i cui effetti sono devastanti per l'asia
che i movimenti di indipendenza si saldano.
Hevea è l'albero della gomma (cauciù). La gomma è ottenuta con un processo di sintesi. Dunlop e
Pirelli fanno la loro fortuna sulla gomma. Impiegata molto per i cavi telegrafici sottomarini.
In tempi successivi si formerà un'altro partito di protesta: Baath. Questo partito nascerà negli anni
'40 e significa resurrezione e nasce in Siria. Questo partita è socialista e sono elementi che si
mescalono tutti insieme e che porteranno all'indipendenza di queste colonie. Anche in Egitto si
creeranno movimenti di sinistra. In egitto nel 1928 nasce la Fratellanza Musulmana che è
organizzazione politico-religiosa quindi non solo elementi politiche tradizionali ma entra fin da
questo momento la componente religiosa come componente unificante e in contrasto con il
dominio. Un altro riferimento importante è che l'Islam è diviso (sunniti e sciiti. L'Iran è il solo paese
a maggioranza sciita e gli altri sono tutti i maggioranza sunnita. Ci sono ovviamente enormi
contrasti di natura religiosa).
Di fronte a questo incrementarsi di movimenti nazionalisti/indipendentisti, come reagiscono le
madrepatrie? In generale c'è una diffusa sottovalutazione e una complessiva mancanza di
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comprensione della necessità del mutamento delle relazioni stabilite. Quali elementi in generale si
opporrano al mutamento? Alla luce dei mutamenti in conseguenza anche della crisi saranno le lobby
europee che sono molto attive sia in madrepatria ma soprattutto nelle colonie. Cioè saranno gli
inglesi in india che non vorranno cambiare. Come mai c'è questa poca sensibilità? Il ruolo delle
colonie diventa sempre più importante nella relazione con la madrepatria proprio in conseguenza
della crisi. Allora più duro si fa lo scontro, più emergono delle figure simbolo. Morale: cosa viene
fatto? La madrepatria capisce che stanno bollendo delle cose che non c'erano prima allora da una
parte si lascia una certa libertà di stampa ed editoriale, si consente in alcune zone che aumentino le
occasioni di rappresentanza politica (1937 in india). Anche se questa maggiore rappresentanza
politica raggiunta in molte colonie ha dei limiti: spesso chi può andare a votare è colui che
appartiene ad una minoranza cioè solo chi ha un certo reddito quindi rappresentanza censitaria. I
primi a creare dei problemi alla madrepatria sono i dominions (quelli inglesi). Questi danno grande
contributo in termini di persone, denaro beni alla GB nella I GM allora vogliono una maggiore
autonomia. Le tappe: 1926 (pag 34) c'è la conferenza imperiale cioè di tutti i paesi facenti parte
dell'impero britannico e come conseguenza statuto di Westminster nel 1930. il canada ed il
sudafrica ottengono di avere una autonomia legislativa e una totale autonomia per quanto riguarda
le relazioni internazionali e l'economia. Correlato a ciò ci sono gli accordi di ottawa 1932 la politica
della preferenza imperiale (con paesi dell'area della sterlina la gran bretagna si affretta a stipulare
accordi per portarli a livello della preferenza imperiale).
Cosa capita riguardo al nazionalismo arabo: l'inghilterra fa un pò quello che vuole con la dinastia
hashemita perché l'inghilterra ha dato loro due paesi e ha controllato le disponibilità petrolifere.
1869 primo pozzo di petrolio in Pennsylvenia. Allora l'inghilterra fa la divisione delle concessioni
petrolifere. Lì c'è bene di importanza enorme. Quindi c'è egemonia indiscussa della GB in questi
paesi arabi e nei confronti della hashemita. Nel 1925 viene all'iraq concessa una sorta di
costituzione parlamentare ma di fatto l'avviamento di un a modernizzazione dell'iraq è molto molto
lenta. Perché? Quali sono gli elementi che rallentano la crescita in senso demografico di questi
paesi? Uno degli aspetti è che di fatto l'Iraq è nelle mani di una borghesia terriera, di una borghesia
sunnita che detiene il potere. Vengono marginalizzati gli sciiti e i curdi. L'Iraq entra a poco a poco
nel novero dei paesi internazionali perché entrerà nel 1930 nella Società delle Nazioni (aveva potere
ristretto a quest'epoca). Questa indipendenza dell'Iraq è un'indipendenza fittizia perché di fatto il
controllo dei pozzi petroliferi e degli elementi base dell'economia iraqena è in mano agli inglesi. I
moviemnti indipendentisti iraqeni si fanno sentire negli anni '30 grazie ad appoggio tedesco. Questo
contrasto tra i ceti sociali ed economici si manifesta anche in Egitto perché una parte c'è una
monarchia sostenuta da una oligarchia (gruppo di pochi) che sono grandi proprietari terrieri e
dall'altra parte c'è movimento nazionalista che si sviluppa sempre di più. È un elemento che
rappresenta il contrasto e porterà ad eversione della monarchia. In egitto la componente laica a
differenza che in iraq è molto importante.
Un caso importantissimo è quello dell'india. L'india è paese che avvia movimenti di
indipendentismo nel corso del '900. nel 1885 si forma in India il partito del congresso. Quali sono le
tappe importanti del movimento di indipendenza indiano? Le posizioni che vengono portate avanti
dal partito del congresso che hanno studiato nelle scuole inglesi è quello di avere l'autogoverno,
cioè gli indiani vogliono governarsi da soli. Seguiamo la tappa di questa rivoluzione. Primo punto:
1909 il vicerè inglese (non governa più la compagnia delle indie. Governa il vicerè cioè governa in
nome del re) fa una legge (indian council act) con cui crea dei consigli legislativi che sono in parte
eletti a livello provinciale quindi le province indiane eleggono dei consigli che li possono
rappresentare. Nel 1914 l'india partecipa alla I GM in termini massici, l'inghilterra conta sull'india
come se fosse sua. Nella II GM l'india entra in guerra senza neanche che il vicerè lo dica perché era
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ovvio che essendo entrata l'inghilterra sarebbero entrati anche loro. Nella I GM 600.000 soldati
indiani sono impiegati forse. La coerenza dell'india con l'impero britannico è formidabile. Questo
anche perché il vicerè è stato molto abile nei coinvolgere le masse indiane. Alla luce di questo ruolo
giocato i movimenti per avere l'autogoverno aumentano, vogliono essere un dominion non più una
colonia, vogliono avere strumenti di autogoverno politico ed economico. Ci si avvicina a quanto
richiesto dagli indiani nel 1919, anno in cui viene fatto l'indian act. Si separa il governo dell'india in
due parti. Una parte rimane di competenza del vicerè, un'altra parte viene devoluta alle autorità
indiane. Si creano degli organismi provinciali capillari per mettere in atto questo sistema. Questa
assemblea legislativa non aveva molta importanza però come atto legislativo è stato un passo
importante. Ora è anche un momento difficile dell'india per passaggio da economia di guerra a
economia di pace, siccome c'è grande crisi economica, inflazione, insieme con un sentimento di
frustrazione (abbiamo aiutato economicamente, abbiamo mandati tanti soldati e voi ci fate sto
indian act che non significa niente?). Iniziano i disordini e viene dichiarato lo stato di emergenza.
Vengono fatti tanti atti di dichiarazione di stato di emergenza (Rowlatt acts). Ci fu in questo periodo
una cosa terribile: c'è un eccidio nel 1919 viene sparato su una folla disarmata rinchiusa dentro un
tempio fortezza nel Punjab (regione indiana era il granaio dell'india). Invece che eliminare le
tensioni le acuisce e negli anni '20 in india ci saranno scontri gravissimi, nel frattempo l'economia
indiana diventa importante. Durante colonizzazione indiana accadono due cose importanti: la
colonizzazione distrugge l'economia indiana perché gli inglesi trovano grande economia in india e
l'economia indiana viene organizzata in funzione delle esigenze della madrepatria ma nella II metà
dell'800 si crea borghesia indiana autonoma soprattutto parsa. Questa borghesia indiana che lavora
nel tessile e poi anche nell'industria meccanica e siderugica. Questi quando la I GM l'inghilterra sta
facendo dell'altro e questa prende piede quindi c'è accelerazione di alcuni settori produttivi indiani
(industria tessile) ma dall'altra abbiamo assetto rurale in grande sofferenza anche perché la proprietà
si raggruppa nelle mani di pochi (landlordismo è l'organizzazione della proprietà terriera nelle mani
di pochi, applica il sistema inglese in india dove c'è inflazione demografica e c'è stata una modifica
nel tipo di colture cioè serve cotone e tolgo cereali e metto cotone così più popolazione, meno
produzione agraria allora c'è qualcuno che non mangia, e sono in tanti). Succede anche che ci sono
una serie di conflitti. La sinistra del congresso comincia ad assumere delle posizioni in cui si
uniscono più elementi: autonomia amministrativa, liberazione nazionale dell'india, emancipazione
sociale (questo paese è pieno di usura, le masse rurali sono misere noi vogliamo un'india diversa,
senza sfruttamento e senza usura). In questo contesto compare Ghandi che avvierà nel 1920 il primo
movimento di disobbedienza civile. Sul testo ci sono tanti riferimenti (pag 39) che riguardano le
componenti del pensiero ghandiano che si rifà a principi dell'induismo e della via non conflittuale e
questo diventa il boicottaggio di tutto quello che è inglese. Importante questo passaggio: ghandi si
dichiara favorevole alla presenza della componente musulmana nella lotta nazionale, lui è per il non
conflitto e chiunque è su questa linea può seguirmi. Questo creerà un rafforzamento della
componente che creerà un solo stato musulmano (Pakistan) e ci sarà sempre di èiù componente
induista integralista che criticherà fortemente Ghandi e sarà chi lo ammazzerà nel 1949 e c'è ancora
adesso il partito induista (in aperto conflitto con i musulmani).
Domanda: Caratteristiche e problemi di india e francia tra le due GM.
India: viene affrontata in modo frammentato sul drawths. Cerchiamo di dargli un taglio più unitario.
Analizziamo i passaggi che porteranno al durissimo scontro anglo-indiano e che porterà
all'indipendenza dell'India. L'India era una colonia, faceva parte dell'Impero, non era un dominion.
Abbiamo parlato dei movimenti che si creano. 1885 si crea partito del congresso con esponenti del
ceto borhese imprenditoriale che sono un punto fondamentale per l'indipendenza dell'India, è un
partito elitario e non di massa. Il partito vuole avere un rapporto diverso con la GB. Perché avviene
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questo? Lìindia anziché essere controllata da compagnia privilegiata (fino a metà 800) l'india va
sotto il governo britannico. Link: Arrivano dalla GB società e individui che hanno un altro
approccio verso l'economia indiana e si crea uno scontro, cambiano gli elementi di confronto tra
inglesi e indiani, gli inglesi sono più brutali.
Compare la figura di Ghandi: direttrici del pensiero -> fermezza della verità (affermando e
ponendosi in termini non discutibili su alcuni principi base comprensibili per tutti); rifiuto di fare
del male manifestato con la non violenza (riferimento a movimenti pacifisti europei, quindi il
messaggio ghandiano trova degli addentellati anche in occidente quindi li collega con l'occidente e
vivono meglio); pone come obiettivo la conquista dell'indipendenza (si arriva all'indipendenza con
la disobbedienza civile, non con attentati terroristici o guerriglia, questo perché la società indiana è
violenta e lui pensa però ceh questa via sia impreticabile. L'indipendenza può arrivare con la non
violenza. Il messaggio può arrivare capillarmente cioè può arrivare nelle campagne dove ci sono la
maggior parte delle persone quindi deve coinvolgere le campagne e crede che così ce la farà). Il
ruolo che ghandi ha nell'indipendenza dell'india è triplice: richiamandosi a elementi di cultura base
della popolazione indiana rompe una condizione presente nella mente di tutti di subalternità, quindi
dà dignità al fatto che anche se sono un povero contadino indiano, io non sono subalterno non devo
avere paura di un dominio esterno come quello inglese; rompe la posizione elitaria del partito del
congresso quindi diventa di massa perché è l'interlocutore del governo britannico (il congresso);
porta a termine azioni di protesta nei confronti di misure economico-politiche del governo inglese
riuscendo ad aggregare delle quantità enormi di adesioni. Così ghandi viene arrestato perché gli
inglesi capiscono che è pericoloso.
La più importante manifestazione che ghandi coordina in temrini vincenti c'è la cossiddetta marcia
del sale. Gli inglesi mettono una tassa sul sale, il sale è importante per l'alimentazione degli animali
e per la popolazione (con caldo forte, se sudi devi ricreare equilibrio salino). Gli inglesi mettono
tassa sul sale e nel 1930 inizia la marcia per diffondere la protesta e viene arrestato e poi liberato.
Ghandi ha un'illusione, andando a Londra nel 1931 vuole confrontarsi con gli inglesi. Ma questo
momento non va bene. Perché nel 1931 il congresso vuole che l'india abbia la condizione di
dominion, vuole che l'india non sia una colonia ma un dominion quindi vuole un governo autonomo
e solo in fase finale ci sia un collegamento con l'Inghilterra. Gli inglesi hanno fatto nel 1932 la
politica della preferenza imperiale e allora capiscono che devono rispondere alla domanda di
governo differente che l'India avanza. Nel 1935 fa proposta di nuovo governo indiano che non viene
assolutaemnte accettata perché il congresso rifiuta proposte amministrative diverse da quelle di
essere un dominion. Quindi il government indian act del 1935 viene rifiutato. Nel 1937 si va alle
elezioni e il partito del congresso ottiene una forte affermazione. Ma se c'è importante affermazione
del congresso, affermano con grande difficoltà il collegamento con la Lega musulmana (formatasi
nel 1909). questo significa che ci sono difficoltà molto grosso sia sul rapporto inghilterra india, ma
anche difficoltà all'interno dell'india tra indu e musulmani. Questo problema esploderà in maniera
evidente dopo la II GM.
Vediamo l'inghilterra che capisce che il problema indiano si sta facendo molto grande legato alla
sua economia in quanto c'è grande complementarietà. L'inghilterra deve guadagnare dal rapporto
economico con l'india che sarà molto presente nella I GM. Deve anche risolvere la crisi e non ha
alcuna voglia in tutto questa casino di dare indioedneza all'india.
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Francia: tra I e II GM rafforza il legami con le colonie. Aumentano gli istituti nazionali che si
occupano delle colonie anche se in maniera disordinata: si potenzia il settore amministrativo ma non
molto importante questo. Più importante succede che dopo la crisi del '29 la Francia incrementa i
rapporti economici con le colonie, ma soprattutto sottolinea ancora di più il principio del patto
coloniale cioè la madrepatria deve trarre guadagno dalle colonie (in concomitanza con crisi
economica l'interesse della madrepatria viene ulteriormente rafforzato). Quindi rafforzati gli
interessi degli interessi anche dei coloni francesi nelle colonie. La minoranza francese deve essere
privilegiata e favorita. Il francese deve avere priorità di tipo economico-sociale. Questo è
importante perché tutto questo si intreccia con il fatto che si mira allo sviluppo dei mercati
coloniali. Questo significa che i mercati coloniali diventano sbocco dei prodotti finiti della
madrepatria e contemporaneamente si blocca, si dirige, si condiziona una eventuale
industrializzazione delle colonie se e quando questa è in contrasto con l'interesse della madrepatria
(importante e lo ripete). Vengono permessi abusi e cose non buone e un elemento importante è che
si creano delle forti lobbies coloniali e condizionanti. Gruppi di interesse sia in madrepatria che
nelle colonie che reciprocamente concorrono a creare un certo tipo di rapporto madrepatria colonia.
Quindi ci sono collegamenti tra lobbies della madrepatria e lobbies delle colonie. Il testo dice che il
tipo di collegamento è più conservatrice che immobilista: cioè si incrementano i rapporti tra
madrepatria e colonie non rimangono immobili però rimangono sempre secondo i vecchi schemi del
patto coloniale cioè subordinazione. Non è immobilismo: se nel 1913 l'impero (le colonie francesi)
rappresentavano il terzo partner commerciale della Francia (per valore nello scambio), nel 1928
sono il primo partner commerciale (ricordarsi questi dati che sono nelle note). Il fatto che siano
incrementati gli scambi non è di per sé negativo, potrebbe aiutare le colonie. Senonché questo
avviene secondo i criteri che abbiamo detto prima cioè coloro che articolano questo tipo di scambio
sono preoccupati soprattutto di non modernizzare ma di incrementare il proprio interesse e
contemporaneamente in qualche modo costringono le popolazioni coloniali a vivere in una
condizione di sottoindustrializzazione (vengono frenate le posizioni che avrebbero creato condizioni
autonome di produzione che avrebbero danneggiato le lobbies). Obbligano pure le colonie a
comprare i beni francesi a prezzi più alti di quelli che avrebbero trovato al di fuori del legame
coloniale. È una maniera per articolare il concetto che prevale sempre il patto coloniale. Ma questo
non può rimanere sempre nei secoli, quando cambiano le condizioni e si verifica il cambiamento
non si possono tenere le stesse regole.
La francia nelle colonie esporta: tessuti di cotone (in francia non c'è quindi arriva il cotone dalle
colonie, lo trasforma, e poi lo rivende alle colonie), cemento e macchine utensili e automobili
(industria meccanica).
La presenza coloniale viene articolata con interventi in ambito scolastico, missioni, sanitario. Ma
nonostante interventi che dovevano rendere meno brutale la condizione ci sono poblemi strutturali e
invece queste sono soluzioni tampone. C'è posizione duale: i coloni che vivono nelle colonie non
sono favorevoli che l'amministrazione europea effettui degli interventi che riducano gli interessi
degli europei. Prevale, in termini brutali e soprattutto durante la crisi degli anni '30 l'interesse della
madrepatria e prima ancora l'interesse delle lobbies, sia in madrepatria sia nelle colonie.
L'ultimo punto importante è che viene concessa dai francesi la costituzione in due protettorati
medio-orientali: siria (1930) e libano(1926). Sono delle costituzioni che vanno e vengono cioè
spesso vengono sospese. Questo significa che le due popolazioni vogliono diversa condizione del
rapporto con la francia e la francia manifesta grandi incertezze. Nel 1936 la francia stipulerà dei
trattati franco-siriani e franco-libanesi in cui si dice che gli darà l'indipendenza nel giro di tre anni.
Quindi avrebbero abbandonato lo status giuridico di protettorato a fronte di concessione per
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interessi francesi soprattutto militari. Il protettorato è una tipologia che viene dall'800, nel 36 le
tensioni tra cina e giappone stanno raggiungendo il culmine (nel 37 giappone invade cina), Hitler
sta conducendo politica aggressiva quindi occorre vedere la cosa della francia alla luce di queste
condizioni quindi la francia chiede comunque sostegno in questa parte del globo.
Conseguenze della II GM su madrepatrie e colonie ovvero condizioni di decolonizzazione:
Se duarante la I GM le colonie avevano dato contributi in termini umani e economici di sostegno, la
II GM è un punto di non ritorno. Questo perché accade che durante la guerra i nazionalismi (in
questo caso coincide con indipendentismi) diventano più dure tutte le posizioni e questo metterà le
madrepatrie in condizioni in cui non sapranno dare delle risposte anche perché le madrepatrie sono
implicate nella guerra, e che guerra. (differenza tra I e II GM: differenze tecnologiche -> la I è una
guerra di frontiera a anche importante il fatto che sia una guerra sottomarina; nella II c'è guerra
aerea. La I GM non coinvolge la popolazione urbana, nella II hanno raso al suolo intere città.
Quando finisce la II GM non si può più tornare indietro sotto nessun punto di vista. Avvengono fatti
enormi: il belgio aveva il congo, l'olanda aveva l'indonesia. Nel giro di poco tempo la germania
invade belgio e olanda e io sono colonia e non ho più il capo. Le truppe alleate arrivano in africa
quindi le truppe americane e inglesi arrivano in africa e occupano le zone coloniali. Ci sono anche i
tedeschi che provano a fare politica espansiva. Come riflesso succede che il giappone che era parte
dell'asse roma-berlino-tokyo e quindi è nazista succede che si troverà nella condizione di poter
invadere quelle colonie dei quali paesi è nemico e prova a farlo con tutte. In germania anche si
cerca di estendere l'occupazione alle colonie dei paesi nemici. Durante la guerra si percepisce che
sono gli Usa che hanno la posizione a loro più favorevole. Chi mette il peso più grande sulla
bilancia sono gli usa e visto che capiscono che vinceranno e non sono favorevoli all'esistenza delle
colonie allora si sta avvicinando un momento in cui i movimenti di indipendenza possono giocare
un ruolo per raggiungere l'obiettivo. Prima di arrivare a questo il giappone gioca in oriente un ruolo
destabilizzante: il giappone attacca pearl harbour nel dicembre 1941. in quella data è a capo di un
grande impero asiatico cioè il giappone aveva messo in atto fin dai primi anni del '900 il progetto di
panasiatismo cioè voleva un'unificazione degli stati asiatici ovviamente sotto il giappone quindi di
fatto pannipponico. Aveva messo in atto subito una grande guerra espansiva ma nel 1940 il
giappone aveva occupato l'indocina quindi le colonie francese, aveva conquistato hong kong
(inglese), malesia (olandese), singapore (inglesi), indie olandese, borneo. I giapponesi arrivano fino
al miamar quindi birmania quindi arrivano fino ai confini dell'india. Il testo dice cosa importante:
era talmente convinto il giappone di sostenere e mantenere questo suo dominio politico ed
economico che addirittura nel 1942 aveva creato il ministero della grande asia orientale cioè ritieni
di dover creare una struttura che amministri questa parte del mondo. Vedremo le caratteristiche del
dominio giapponese.
La politica espansionista in asia del giappone che ha bisogno di mercati, negli anni '30 aveva preso
una strada molto aggressiva. Il giappone sceglie una politica aggressiva, arrivano ad ammazzare il
primo ministro che era contrario a politica aggressiva, sono dovuti alle pressioni che gli usa
avevano verso l'occidente. L'aria che manca al giappone per colpa delle politiche economiche
statunitensi gli fa assumere un comportamento aggressivo. Negli anni '30 vecchie (fine '800) e
nuove (nate negli anni '30) ziabatsu portano a politica aggressiva. Le zaibatsu vengono messe fuori
legge dallo SCEP. Il giappone ha politica destabilizzante e fa questa espansione in tutta l'asia e
arriverà ad esercitare una "funzione predatrice" cioè il giappone si muove nell'ambito delle
conquiste territoriale con la intenzione/necessità di acquisire comunque tutte le risorse necessarie
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per lo stato di guerra in cui è. Nel 1942 il giappone crea il ministero della grande asia orientale, cioè
il giappone riteneva di avere portato a termine il sogno panasiatico cioè pannipponico. Questa
funzione predatrice, il giappone non riesce ad attivare interventi di economia idonei ai paesi che va
ad occupare. Viene addiruttura condotta da parte dei giapponesi una politica che tende a favorire
quelle componenti a base nazionalista e religiosa, vengono rafforzate dal giappone che vuole
trovare il sostegno delle popolazioni che occupa (in indonesia sollecita componente musulmana che
aveva assunto posizioni antiolandesi, quindi c'è componente non solo politica ed economica ma
anche religiosa). I nazionalismi asiatici, quoindi, crescono all'ombra del giappone ma
contemporaneamente, visto che hanno valenza indipendista, di fatto avranno anche una valenza
antinipponica.
La GB troverà grande difficoltà con l'india. Arriviamo allo scoppio della seconda guerra mondiale.
L'india era stata completamente solidale con la GB durante la I GM. Vengono usate truppe indiane
in ogni momento in cui la GB ha delle difficoltà. Nel 1939 sono 200.000 i soldati indiani e passa a
850.000 nel 1942. l'india concorre alle spese militari al 50% quindi non è solo drenaggio di uomini
ma anche dal punto di vista di finanziamento della guerra e questo fatto è molto importante perché è
base dell'indipendenza. Diventa quindi strategico che gli indiani siano favorevoli a intervenire in
guerra, entrano in guerra e decidono che entrano insieme a india anche perché c'era legge che lo
permetteva ma il congresso la vede come una rottura epocale e sarà l'inizio di una frattura che si
concluderà con l'indipendenza. Ci sono anche altri aspetti: nel '42 Singapore cade nelle mani dei
Giapponesi, si capisce che la GB è fragile. Sappiamo che i giapponesi arrivano al confine con
l'india. (gli inglesi che erano in birmania scappano e retrocedono e allagano le risaie per privare i
giapponesi di alimentazione, ma loro se ne vanno e la popolazione resta e c'è grande carestia, quindi
dovevano aiutare e invece hanno fatto così e c'è grande rottura con GB). Gli inglesi in india
mandato un labourista, Cripps, che fa un piano. Siamo in guerra, l'india è strategicamente centrale, i
giapponesi arrivano sotto casa. Fanno un piano con cui propone sostanzialmente un piano in cui si
promette che l'india, una volta terminata la guerra, diventerà un self-governing dominion. Gli
indiani non approvano minimamente questo piano, perché in questo piano c'è il veleno (prevede una
serie di step legislativi in cui le varie province debbono decidere se aderiscono ad essere un sgd o
no. C'era la consapevolezza che ormai nel '42 c'è già forte una diversificazione tra indù e
musulmani e quindi sanno che se l'india aderisce a questo piano, sicuramente ci sarà una parte di
province che non aderirà a diventare un sgd ma sceglierà se non altro per distinguersi, di rimanere
nel vecchio regime). Il congresso si rifiuta e ci interessa capire che c'è un elemento di
differenziazione su base religiosa tra indù e musulmani. Il congresso rifiuta e la missione Cripps
fallisce. Mentre in india il congresso dà via ad una risoluzione che è la celeberrima risoluzione del
Quit, cioè del lasciare l'india. Quindi il congresso dice che non vuole Cripps ma vuole che gli
inglesi lascino l'india. In questo momento il congresso reclama l'indipendenza immediata dell'india.
E gli inglesi fanno arrestare tutti ed era successo che gli inglesi avevano recuperato una serie di
zone al giappone e la guerra diventa per loro favorevole e affrontano con durezza il problema. In
tutto questo complesso frangente bisogna memorizzare che se vediamo i personaggi: Nehru (primo
presidente indiano dell'india indipendente), Jinnah. Nel 1940, sotto l'impulso di Jinnah, la lega
musulmana prende la Pakistan resolution cioè nel 1940 la lega musulmana teorizza la necessità che
esista una terra solo dei musulmani quindi i musulmani hanno diritto/bisogno di uno stato che non
esisteva in termini autonomi, Pakistan significa terra dei puri, così inizia la forte rottura. Questa
componente si traduce in un movimento ben preciso che cerca di coagulare i musulmani dell'india. I
musulmani si sentono una minoranza e in una situazione di fragilità e di incertezza e quindi
vogliono tutelarsi forse. Quindi c'è una lega musulmana in cui si pensa che debba nascere uno stato
musulmano anch'esso indipendente. Ghandi come si colloca tra Nehru e Jinnah? Entrambi hanno
ammirazione per Ghandi, è a sé stante non appartiene né all'uno né all'altro. In questo momento
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l'india ha addirittura pensato che si possa aderire a Hitler cioè tanto forte era l'odio per gli inglesi
che potrebbero aderire con Hitler in funzione anti-inglese ma poi viene superato.
Dal punto di vista economico durante la II GM succede che l'india finanzia la guerra come tutti gli
altri dominions, quindi inghilterra non solo prende soldati ma anche forte indebitamento con i
dominions ma anche con l'india e le colonie. Quando sembra, alla fine della guerra, che l'inghilterra
ha ripreso tutte le zone e ne è uscita bene invece è fragile perché è super indebitata. Inoltre la GB ha
avuto bisogno di un grande aiuto da parte degli Stati Uniti, e la politica economica degli Usa non
convive con la persistenza delle colonie. Gli Usa giocheranno un ruolo molto importante nel
processo di decolonizzazione. Un altro fenomeno importante è che nel 1945 si tiene a Manchester il
nuovo congresso panafricano, cioè la decolonizzazione in africa parte dopo ma c'è comunque.
Caratteristiche della Francia e colonie nella II GM: la francia viene occupata e ci sono le due
France. Il governo di Vichy tenta di mettere in atto alcune novità nel rapporto coloniale e cerca di
fare interventi sia in Algeria nel 1941, sia per quanto riguarda l'africa nera dove viene adottato un
fondo di solidarietà per interventi, ma in realtà ci sono forti contraddizioni negli interventi della
francia di vichy. Per esempio sappiamo che il governo di vichy mette in atto politiche antisemite
(anti-ebraiche) nelle colonie. Viene portato come esempio il decoux: il governo di vichy manda
ammiragli a governare le sue colonie. Decoux governa l'indocina durante occupazione giapponese.
Quindi doveva fare quello che i giapponesi gli dicevano e all'inizio rispettano un pò l'autorità
francese, contemporaneamente decoux cerca di fidelizzare la popolazione coloniale cioè adotta
poliche di concessioni per acquisire il favore della popolazione locale così è una difesa contro il
potere nipponico. Lui prova ma non va avanti. Perché il giappone deve raziare tutto quello che trova
e quindi metterà al primo posto le sue esigenze. In generale comunque la politica del governo di
vichy avranno come conseguenza: impoverimento delle popolazioni coloniali, il governo francese
era un governo sostanzialmente punitivo. Verrà fatto ricorso alle corvé di stato, vengono imposte
delle colture obbligatorie (funzionali al tuo interesse). Le popolazioni sotto il governo di vichy sono
molto impoverite e contemporaneamentec'è un ulteriore distacco tra popoli colonizzati e
colonizzatori. Questa parte del testo farla in maniera essenziale. Nel maggio 1945 in Algeria ci fu
una manifestazione di volontà di indipendenza e ci fu una strage da parte del governo francese
perché ormai non era più il governo di vichy ma era degaulle.
Altro pasticcio è in siria e libano: ci sono incidenti, accordi ma è un terreno in totale movimento.
Paesi che hanno sviluppato complementarietà e quando finisce la II GM quando questi paesi hanno
bisogno di capitali e beni per far ripartire l'economia nazionale, accadono rivendicazioni di
indipendenza.
Il gioco si fa particolarmente duro in Indocina dove scoppia una guerra nel dicembre del 1946 e
finisce in agosto 1954, appena finisce II GM in quella parte del mondo c'è ancora guerra feroce e i
francesi vengono sconfitti a bien fou. Abbiamo quindi capito che sono state messe durante la II GM
le premesse per la decolonizzazione.
Qual'è il nuovo ordine mondiale? Metà dell'800 c'erano paesi europei dominanti, spartizione
dell'africa, imperi, impatti della I GM, crisi del '29, ruolo colonie durante crisi degli anni 30, II GM.
Gli stati uniti erano la prima potenza dopo prima guerra mondiale e lo sono ancora di più durante la
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seconda. Situazione: i due vincitori sono usa e unione sovietica, entrambi i paesi hanno pagato
prezzo altissimo e sono due paesi che per motivi differenti e per ideologie differenti sono contrari
alla persistenza degli imperi coloniali (suez 1956). molti discutono se gli usa siano così tanto
anticolonialisti: visto che loro erano una colonia liberata grazie alla guerra d'indipendenza dalla
madrepatria inglese allora erano un esempio da seguire. Qualcuno gli fa osservare che hanno
sterminato gli autoctoni quindi questo rispetto per le realtà autoctone non c'è stato. Dopo la II GM
gli usa sostengono che non ci devono essere più colonie, anche perché il sistema coloniale
intralciava il libero commercio e riduce la libertà del commercio e arrecava una limitazione agli
interessi economici degli stati uniti. Alla fine dell'800 uno degli elementi in ambito di politica
commerciale era la necessità da parte degli usa quella di attuare la politica della porta aperta. Non è
vero che praticassero la politica della porta aperta perché mettono sempre barriere spaventose.
Quindi dicono che hanno sempre attuata porta aperta e a noi conviene che vengano eliminati gli
elementi dei patti coloniali (prefenza imperiale) perché questa situazione frena il movimento dei
capitali e dei beni. Quindi ricordiamoci della carta atlantica in cui ci sono affermazioni che il testo a
pag. 76 riporta con chiarezza. A Yalta questa cosa non esce molto ma dopo Roosvelt c'è Truman
che aspetterà che la decolonizzazione si muova con i suoi tempi anche se la favorisce abbastanza. In
unione sovietica Stalin muore nel 1953 e delle colonie non gli importava nulla nel senso che è a
sostegno delle colonie ma chi sostenne il Vietmin cioè partito comunista dell'indocina era più la
Cina dell'Unione Sovietica quindi i due paesi sono già da tempo differenziati e l'URSS è interessata
piuttosto dall'Europa rispetto al resto del mondo. Le cose cambiano quando Crusciov è più attento, è
più attento perché teme che a livello internazionale il paese sostenitore della decolonizzazione sia la
Cina. Nel momento in cui bisognava prendere una posizione sul colonialismo l'URSS è tiepida,
invece la Cina sostiene queste cose, e sarà uno degli elementi che avrà un peso negli anni '90 verso
quei paesi africani che avevano già da tempo accolto la decolonizzazione. Negli anni '50 anche
l'URSS si presenterà come paese che sostiene le forme di liberazione. Questo tipo di politica portata
avanti dagli stati uniti trova una sua concretizzazione riguardo alla politica dell'ONU che non si
occupa di quello che capita quando c'è indipendenza delle filippine e del pakistan. Marocco e
tunisia diventano indipendenti nel 1956 e ci sono spinte all'indipendenza. Un dato occorre ricordare:
la prima ondata di indipendenze africane è fra il 1960 e il 1963 e diventa un fenomeno così
importante da far sì che presso l'ONU nasca un comitato di decolonizzazione. La lega araba si
stacca dal dominio britannico nel 1945 e comincia ad essere meno vicina all'inghilterra, prende una
strada di autonomia e questo serve per far riconoscere indipendenza della siria e del libano. Altro
punto importante è che nel 1963 nasce la organizzazione della unità africana (OUA). Il testo parla
di cose molto indicative che lei accenna solamente: il ruolo delle chiese. I concetti sono i seguenti:
inizialmente non c'è dubbio che le missioni sono state un mezzo, una strada per facilitare la
presenza nei paesi coloniali nelle colonie. Ma questo aspetto nel tempo cambia, sorgono cioè
sempre più fitte le critiche delle posizioni da parte degli organismi religiosi del tipo di posizione
coloniale e quindi delle condizioni di subalternità.
Come si sta arrivando alla decolonizzazione. Come si sta arrivando a formare il concetto di terzo
mondo che resterà per decenni e che oggi sono paesi emergenti. Pensare che l'India o la Cina siano
terzo mondo è ormai obsoleto.
Cominiciano ad esserci negli anni che si presentano come la fine dell'imperialismo (fenomeno che
vede la formazione di grandi imperi) ci sono grandi conferenze internazionali. Molti di coloro che
orgniazzano queste conferenze le vedono come complementari alle attività delle nazioni unite. Sono
delle conferenze che vengono promesse da chi vive nell'ambito delle nazioni unite ma
contemporaneamente hanno una motivazione diversa (boh). Si viene a creare una comunità degli
oppressi. Una delle preoccupazioni erano quali sono gli obiettivi: eliminazione del colonialismo e
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dell'imperialismo (domanda d'esame: quali sono le principali caratteristiche delle conferenze di
quegli anni. Motivazioni, obiettivi e risultati). Le preoccupazioni sono: l'eliminazione del
colonialismo e dell'imperialismo; lo sviluppo economico (ci si pone il problema di attivare lo
sviluppo laddove ci sono problemi di arretratezza); bisogna affermare la sovranità dei singoli stati
(stato sovrano vuol dire che nessuno mi deve dominare, nessuno può intervenire nel mio governo, la
francia non può dire all'italia cosa fare); creazione di un ordine pacifico mondiale che veda da parte
delle nazioni più grandi e più potenti il rispetto dei paesi più piccoli e meno potenti.
Alcune info: nel 1945 a Manchester c'è il quinto congresso panafricano, ci sono questi paesi africani
che vogliono una unione dei paesi africani. In realtà queste conferenze portano che in quella fase
storica in cui le colonie hanno dato tantissimo alle madrepatrie (I GM, durante crisi del '29, II GM)
quindi si è creata questo flusso sempre più forte dai paesi colonizzati alle madrepatrie e ora viene
visto il colonialismo soltanto nei suoi aspetti negativi. In questo momento non si vede ancora quello
che apparirà negli anni '70: in questi anni si vedranno due imperialismi cioè quello americano e
quello sovietico e poi c'è il terzo mondo.
Questa divisione avviene nel 1955 nella conferenza di Bandung, si arriva a questo tipo di
conferenze dopo Baku (1920) e Bruxelles (1927). sono incontri tra persone che sono dominate. Ad
esempio a Bruxelles Nehru conosce una realtà che sarà matrice di comportamento per i
comportamenti futuri. Il momento storico in cui avviene questa conferenza è la guerra fredda cioè la
divisione del mondo come viene fatta a Yalta, questa divisione in due blocchi contrapposti esce
dall'ambito europeo e si diffonde in ambito internazionale e assume confini globali, è vero perché
già nel 1950 c'è guerra di Corea. Gli usa intervengono in corea e riforniscono i francesi che stanno
combattendo in indocina che ha avviato processo di indipendenza. Dalla conferenza di Bandung che
è importante perché i delegati che si incontrano provengono da 29 stati dell'asia e dell'africa e la cui
popolazione rappresenta il 56% della popolazione mondiale quindi il 56% della popolazione
mondiale è rappresentata a Bandung da 29 stati. Il testo racconta di disquisizioni su chi deve
partecipare o no ma non ci entriamo. I protagonisti di questa conferenza di Bandung sono
sostanzialmente la Cina (Chou En Lai che mostra subito una grande capacità di mediazione perché
ci sono subito posizioni aggressive tipo alcuni dicono che si deve intervenire militarmente per
sostenere guerra di liberazione in Algeria e alcuni volevano condannare esplicitamente la Cina e
l'Unione Sovietica perché si sosteneva che i due paesi avevano a quella data già messo in atto una
politica espansionista tipo la cina aveva già preso un pezzo di tibet cioè facciamo conferenza di
popoli oppressi e poi i cinesi hanno già iniziato a conquistare altri stati. Chou en lai riesce a tenere
fuori dalla porta questi argomenti. Si manifesti quindi una critica al colonialismo tradizionale
(belga, olandese...). Bandung rappresenta un anello di congiunzione tra due grandi fatti di ordine
militare. Nel 1954 i francesi vengono cacciati dall'indocina, nel 55 c'è Bandung che introduce il
concetto di terzo mondo che riguarda paesi che sono stati colonizzati e di lì a poco verrà aggiunta
l'america latina che era già indipendente ma il ruolo di colonia che era sfruttata da madrepatrie ha
depauperato e impoverito questi paesi.
Nel 56 c'è suez (nel 1952 viene fatto in egitto un colpo di stato repubblicano e Nasser è a capo di
questo colpo di stato coordinato da componente laica e militare. Nasser nazionalizza il canale di
suez che ha centralità strategica da punto di vista economico e politico e non ha intenzione di
discutere se si possano modificare queste decisioni. Come risposta a questo le truppe anglo francesi
sbarcano nel novembre del 1956 in egitto e sono state precedute da una offensiva israeliana nel
Sinai perché oramai dal 1948 esiste lo stato di israele. È un danno molto grave dal punto di vista
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economico per israele la nazionalizzazione di suez. Nasser significa per la GB una destabilizzazione
di equilibri economici. La francia ha algeria dal 1930 e c'è quasi guerra di indipendenza algerina.
Motivi quindi di ordine economico, politico e strategico. Il fatto che l'egitto venga sconfitto, in
questa congiuntura urss e usa bloccano quello che sta succedendo e dicono a truppe israeliane e
anglofrancesi di andarsene quindi c'è grande successo militare e grande sconfitta diplomatica.
Questo significa che inghilterra e francia non hanno più quell'egemonia, quella libertà di
movimento ed è la testimonianza che il globo è spartito in due parti. La perdita di prestigio
dell'inghilterra è testimoniata anche dal fatto che deve negoziare l'abbandono di cipro (conquistata
nel 1878). cipro era il simbolo che l'inghilterra dominava dal punto di vista marittimo il
mediterraneo. È un segno di drammatico punto di non ritorno. Quindi è un momento di rottura degli
equilibri internazionali.
3. L'ASIA
Torniamo all'asia: vediamo l'indipendenza dei paesi asiatici. India, pakistan e sri lanka e birmania.
India: diventa uno dei paesi simbolo, abbiamo visto che nel 1942, quando il congresso lancia il
movimento quit india è un movimento che fallisce perché la congiuntura mondiale è talmente grave
che il movimento non va avanti e si cerca comunque di andare avanti verso l'indipendenza, l'india
ha gravi difficoltà economiche e carenze alimentari e non solo e c'è grave inflazione e ci sono
difficoltà politiche perché si combattono posizioni estreme radicalizzate e contrapposte. Ci sono dei
gravissimi scontri tra indu e musulmani. Quello che era stato per tanto tempo un elemento di unione
e scontro contro inglesi diventa scontro interno. La lega musulmana era nata nel 1909, si erano
organizzati da un punto di vista politico (sono solo le elite musulmane, ghandi aveva coinvolto le
elite musulmane nella lotta contro l'inghilterra) e nasce a dacca. La lega aderisce al partito del
congresso. Gli obiettivi sono tutelare e proteggere la componente musulmana in india, ma nel corso
del tempo questa componente si stacca dal partito del congresso e ci sono delle violenze e una delle
più terribili che scoppia in india è quella a calcutta. Nel 1945 a calcutta c'è uno scontro
violentissimo tra musulmani e indu. Questo è un fatto che dà il via a degli scontri tra le due
componenti nell'ambito di un paese così grande come è l'india. Sappiamo che si arriverà alla
dichiarazione di indipendenza dell'india. Non a caso tra le letture di questo fenomeno c'è chi dice
che l'inghilterra aveva maggiore interesse per le mI reperibili in africa. Qualcuno dice che in quel
momento l'inghilterra premeva far affluire risorse alle colonie africane perché in quel momento
nelle colonie africane c'erano mI molto più importanti per l'economia inglese. Qualcuno dice che
l'india si è comprata l'indipendenza perché i grandi debiti dell'ighilterra verso l'india, l'india se li
autocancella.
Gli inglesi mandano un esperto che disegna quasi a tavolino i contorni dei due nuovi stati e si
dichiara l'indipendenza dell'india nel 1947 e nell'agosto 1947 abbiamo due stati diversi, da una parte
l'india e dall'altra il pakistan (forse divisione religiosa). Il pakistan nasce fatto da due pezzi: il
pakistan occidentale e il pakistan orientale e si fa il conto che in quella parte dell'india c'è una quota
maggioritaria di musulmani. Le due regioni principali c'è il punjab a ovest e a est c'è il bengala che
era stata la terra dove per prime erano arrivate le compagnie delle indie inglesi. Rimane un piccolo
pezzo di punjab in india e un piccolo pezzo di bangala in india. Così si costituisce il pakistan. I due
paesi rimangono con una serie di problemi insoluti: una situazione finanziaria debitoria. Tra il
pakistan occidentale e il pakistan orientale ci sono 1700 chilometri. Inoltre ci sono risorse molto
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diverse da una parte all'altra quindi eterogenei dal punto di vista economico e anche sociale (nel
pujab i musulmani erano grandi proprietari terrieri e molto ricchi mentre nel bengala c'era una
minoranza indu ricchissima prestatori di denaro quindi la condizione dei musulmani sotto
l'uniformità religiosa era molto diversa a seconda se fossero in uno stato o nell'altro). Visto che la
divisione è fatta sotto il profilo religioso allora c'è flusso di milioni di persone che si muovono (gli
indu del pakistan vanno verso l'india, i musulmani in india vanno verso il pakistan). È un esodo
biblico, treni di musulmani che vanno in pakistan vengono massacrati e uguale l'altro flusso. Un
flusso di 10-15 milioni di persone. Non è che i musulmani sono scomparsi dall'india comunque. Il
cachmir presenta una grande bega: i ¾ della popolazione sono musulmani ma il raja era indu, allora
si applica religione del governante o della popolazione? Il cachmir sarà oggetto di guerre
indopakistane (dal 1965) cioè india e pakistan cercano il controllo del cachmir. Da un punto di vista
economico saranno: i due stati vengono ad avere dei problemi perché l'india viene privata del suo
granaio, nel panjab c'erano moltissimi cereali e l'india indipendente viene ad avere sofferenza in
termini alimentari, il pakistan diventa in sofferenza per quello che riguarda mI. Quindi problemi per
avviare economie autonome. E il pakistan occidentale avrà egemonia sul pakistan orientale e nel
giro di qualche decennio ci sarà una guerra di indipendenza e il pakistan orientale cambierà nome e
diventerà bangladesh cioè terra del bengala 1971-1972. quindi oggi c'è il bangladesh che era
pakistan orientale con grandi problemi economici.
Un elemento che va ricordato è che all'interno dell'india c'erano delle enclave: 4 basi francesi,
alcune basi portoghesi (goa) e anche queste verranno progressivamente acquisite. Importante da
sottolineare è che in questo frangente nel giro di pochi anni il pakistan a partire dal 1954 opta per
una alleanza con gli usa. Viene a far parte di SEATO cioè patto militare che viene stipulato dagli
stati uniti per questa parte dell'oriente quindi c'è collegamento tra pakistan e usa e visto che si
trovava con il problema sovietico molto vicino allora opta per l'alleanza con usa per evitare
invasioni. Altra cosa importante: se la figura di riferimento per quanto riguarda l'india è nehru che
sceglie modello di sviluppo a economia mista, il riferimento per quanto riguarda i musulmani è
jinnah avvocato e leader musulmano che porta a compimento la nascita del pakistan motivata dal
fatto che i musulmani non sono tutelati dal partito del congresso però muore subito dopo
indipendenza e in quel momento mentre india è repubblica democratica e inizialmente è dominion
inglese, il pakistan nasce come una repubblica presidenziale. E il sistema rappresentativo e
parlamentare del pakistan è indebolito nel giro di pochissimo tempo per la morte di jinnah e nel
1958 il pakistan è già sotto una dittatura militare. Quindi dal punto di vista delle istituzioni il
pakistan nel giro di poco tempo, mantiene una struttura istituzionale diversa da quella dell'india.
Illustra i principali aspetti della decolonizzazione in estremo oriente e poi farà solo alcuni
riferimenti alle osservazioni conclusive del testo. E poi inzia ad introdurre Asia al centro.
Ieri abbiamo parlato dei principali aspetti (vuol dire che non bastano gli appunti) legati alla
formazione dell'india e del pakistan, questa malcondotta decolonizzazione dell'india. Ma ci sono
anche altre parti che vengono liberate dal controllo coloniale: sri lanka, malesia e birmania. Il testo
si dilunga in descrizioni politiche molto articolate cioè tipo quando parla di indocina visto che
l'autore è francese ci sono tanti passaggi e deve rimanere l'ossatura portante per capire le relazioni
che sono state instaurate.
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Ad esempio in riferimento a silon oggi ci sono due realtà in contrasto tra di loro. Ci sono tanti tamil
e cingalesi. Ci sono queste due realtà, tamil viene dal sud dell'india mentre l'altra è cingalese.
Queste due popolazioni sono diverse perché ci sono due componenti, una che ha avuto maggiori
rapporti con gli inglesi e che ha avuto relaizoni economiche e amministrative più strette con gli
inglesi che erano colonizzatori di quest'isola e quindi i tamil vengono dall'india e sono induisti. I
tamil sono induisti che vivono di economia rurale, i cingalesi sono invece buddisti e le elite locali
sono usualmente cingalesi ma siccome sono buddisti andavano nelle scuole dei monasteri buddisti
quindi i buddisti avevano formazione staccata dal tipo anglosassone. Sri lanka diventa indipendente
nel 1948 e gli scontri di oggi sono giustificati dal fatto che un gruppo ha invaso le terre dell'altro (i
tamil hanno invaso). Un problema di crescita della popolazione ha fatto invadere e ha provocato
scontri terribili.
Altra regione che viene resa indipendente è Miamar, il testo fa complicati riferimenti epr quanto
riguarda questo paese, diventa indipendente nel 1948 e oggi è governato in termini militari e non
vede la democrazia e ha gravi crisi economiche legate a crisi produttive, problemi alimentari.
Altra regione importante è malesia (vediamo a grandi linee quello che dice il testo, ricordarsi che
singapore è a sé stante dalla malesia. In malesia coesistono malesi (50%) e 35% cinese e 15%
indiano e quindi c'è grande eterogeneità della composizione etnico-demografica della malesia. Ogni
tanto questi tre gruppi entrano in conflitto perché spesso i gruppi etnici hanno propensione verso un
certo tipo di attività rispetto ad altri tipo i cinesi hanno i negozi e allora i malesi magari si trovano
sopraffatti e bruciano i negozi dei cinesi. Questa è la realtà per quanto riguarda la malesia che è
oggetto di scontro tra componente comunista e non comunista. La GB alla fine è arrivata ad
andarsene dalla malesia. La malesia offriva alla GB l'albero della gomma (hevea), miniere e questo
rendeva questa zona importante per quanto riguarda l'economia inglese. Dopo scontro forte il
gruppo delle isole malesi diventa indipendente nel 1957. viene creata negli anni successivi la grande
malesia o malaysia che comprende il borneo ma il brunei rimane autonomo.
Qual'è il processo di decolonizzazione nelle indie olandesi: quali sono le caratteristiche.
Recuperiamo storia economica di base. La compagnia delle indie olandesi nel 1602 nasce, è
compagnia privilegiata quindi monopolista ed è emanazione della politica mercantilista ed è una
delle poche iniziative di stampo mercantilistico dei paesi bassi del nord. Privilegiata significa che
nell'ambito dell'olanda, solo la compagnia olandese delle indie orientali (voc) poteva svolgere
traffici commerciali con l'oriente, quindi monopolio. Succede che la voc non va immediatamente in
indonesia cioè nell'arcipelago indonesiano. Questi olandesi sono intraprendenti e dinamici e vanno
in oriente. Commerciano molto con l'india. Mettono in atto degli importantissimi flussi commerciali
anche con l'india nel senso di penisola indiana. Vanno in india perché cercano nel '600 le spezie
perché sono beni ad alto valore aggiunto e pesano poco. All'inizio hanno ampi contrasti con
l'inghilterra. Sono due marine commerciali aggressive e in continuo contrasto tra loro (atti di
navigazione). Lungamente quindi l'olanda commercia con l'india. Poi a metà del '600 la marina
inglese è sempre più forte, cromwell emana due atti di navigazione e ora avviene che gli scontri si
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riflettono anche in oriente e inghilterra e olanda fanno una specie di divisione e l'olanda decide di
potenziare il settore delle spezie e quindi rafforzano la loro presenza nell'arcipelago indonesiano.
L'inghilterra a questo punto avrà mano libera in india e soprattutto nel bengala. Succede poi che gli
olandesi si rendono conto che se non regolano le quantità di spezie portate sul mercato di amserdam
i prezzi crollano e quindi non sono sufficientemente remunerativi per un viaggio così costoso e
allora la voc comincia ad organizzare in un altro modo le relazioni economiche tra la madrepatria e
l'indonesia. E allora fanno a partire dal 1619 fondano una nuova città nell'isola di giava, una città
che non esisteva prima (una città che chiamano batavia ed è l'attuale giacarta) questa diventa la sede
centrale ed entrano profondamente nell'economia di queste isole. In ogni isola c'erano varie
tipologie coltivate e impongono delle monocolture. Tipo c'era un parte a noce moscata e una parte a
pepe e altra parte con cannella allora sulla base di calcoli ci convenienza quest'isola diventa tutta
noce moscata sulla base di calcoli. Per fare questo usano gli strumenti della forza e militari. Quindi
a partire dal '600 ci sono due mercati annuali, uno a batavia e uno ad amsterdam. In quella parte del
mondo la compagnia rappresenta anche lo stato olandese quindi rapporto pubblico-privato molto
stretto. L'elemento che diventa molto importante è che è vero che l'olanda fa coltivazione e
commercializzazione ma poi fatto centro nell'isola di giava, l'olanda orgnaizza viaggi e
collegamenti in quella parte del mondo tra di loro, ci sono questi continui traffici di beni in tutta
quella parte del globo e arrivano al giappone perché creano una fittissima rete di comunicazione.
A poco a poco questa presenza olandese si rafforza e dalla presenza di compagnia privilegiata
diventa presenza dello stato olandese. La compagnia si prende i diritti sulla compagnia. Questa
amministrazione nel corso dei secoli diventa che c'è un rapporto privilegiato tra amsterdam e
batavia cioè tra amministazione olandese e amministrazione dell'arcipelago indonesiano cioè si crea
rapporto privilegiato con una borghesia locale. Si crea quasi sempre un particolare legame con un
nucleo locale. Questa elite locale fa da intermediaria, controlla, gestisce tutti i contadini cioè tutta la
popolazione delle indie olandesi. Le condizioni di vita di queste popolazioni sono molto basse
anche perché gli interventi che l'olanda esercita sono delle misure molto meno equilibrate di quelle
esercitate ad esempio dall'inghilterra in india, al punto che di fronte all'abuso del lavoro forzato che
viene imposto in queste isole [viene introdotto il lavoro forzato nell'800 e viene introdotto perché
voleva espropriare delle terre, ne facciamo delle terre demaniali, le facciamo coltivare (corvé:
giornate di lavoro gratuito obbligatorio) attraverso le corvé, il frutto di questa coltivazione deve
essere impiegato per l'impianto di servizi comuni. L'idea del gestire un bene pubblico per
impiantare servizi comuni per la comunità viene meno e quelli che vengono dopo si appropriano di
queste terre e le corvé restano, restano le corvé e il servizio no, così i rapporti si fanno tesi e gli
olandesi si accorgono che lo sfruttamento di queste colonie si fa eccessivo allora decidono di ridurre
lo sfruttamento ma questo non frena la formazione di movimenti di opposizione al dominio
olandese e si crea un forte partito comunista indonesiano (nel 1917 c'è rivoluzione sovietica e così
si diffondono nelle zone soggette a sfruttamento coloniale le idee comuniste perché lenin diceva che
dovevano ribellarsi a dominazione coloniale). Questi contrasti politici porteranno alla formazione di
un partito nazionale indonesiano nel 1927. Ci sono una serie di problemi politici che dobbiamo
saltare e il giappone arriva ad occupare militarmente le indie olandesi. Questo avviene perché
l'olanda ha l'idea di dichiarare guerra al giappone e allora il giappone si sente autorizzato
nell'ambito dello scontro bellico a invadere l'indonesia. Vengono accolti come dei liberatori ma
molto presto il giappone mostra quella che è la realtà e cioè che il dominio di questi territori è
unicamente in funzione delle esigenze del giappone a cioè il giappone si impossessa unicamente
delle risorse che questi territori offrono. In indonesia c'è tanto petrolio molto importante e numerose
altre ricchezze minerali e gomma. Impiega manodopera indonesiana in termini molto consistenti. Ai
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giapponesi non interessa una indonesia libera, addirittura pensano di fare dell'indonesia una totale
acquisizione dei territori sul modello di acquisizione della corea e quindi intervengono molto
pensantemente eliminando componenti politiche eccetera. Questo tipo di presenza giapponese si fa
pesante ma vengono tenute in vite quelle forme di protesta contro l'olanda cioè sfruttano questa
parte dell'estremo oriente ma concedono determinati elementi (mettono l'indonesiano come lingua
invece dell'olandese e crea struttura amministrativa formata da indonesiani). Le conseguenze della
guerra segna la sconfitta del giappone e il ritorno degli olandesi in quella parte del mondo. (mc
arthur governa lo scap e il giappone dopo hiroshima e nagasaki, gli usa sono contro imperialismi
prebellici ma sostiene la guerra della francia contro i vietmin cioè partito comunista vietnamita
quindi si colloca in bipolarismo). Gli olandesi non capiscono però che le relazioni economiche
internazionali sono cambiate, pensano di tornare lì e fare quello che facevano prima e questo non è
possibile per vari motivi (gli usa non vogliono il ritorno ai vecchi colonialismi e sono forti e hanno
concesso indipendenza alle filippine e visto che loro l'hanno fatto vogliono che tutto sia omogeneo a
questo atteggiamento, vogliono che questo spazio del sud est asiatico sia decolonizzato). Sul libro ci
sono riferimenti alla formazione nel 1949 agli stati uniti d'indonesia ma sono ancora in atto de
movimenti per la totale indipendenza dell'indonesia. Succede poi in questo periodo che c'è
intervento di Bob Kennedy e firma nel 1962 un arbitrato internazionale che prevedeva che ci fosse
una amministrazione sotto le nazioni unite e che questa doveva essere seguita da una votazione
popolare per quanto riguarda la popolazione dell'indonesia. Sostanzialmente ci si sta avviando verso
la totale indipendenza di questa parte del mondo.
Ma chiediamoci: l'olanda era veramente molto danneggiata dalla perdita di queste colonie?
L'opinione pubblica diceva: perse le indie, perse il nostro benessere. Questa sensazione non era
realistica infatti a partire dal 1948 gli olandesi hanno andamento dell'economia molto favorevole e
sostituiscono il mercato indonesiano con il mercato europeo cioè l'ampliamento del mercato
europeo nel secondo dopoguerra sostituisce ottimamente i mercati indonesiani. Come mai
sbagliavano gli olandesi? Perché non avevano la percezione del mutamento del quadro economico
internazionale (non capiscono che quello ceh hanno fatto fino ad ora è irripetibile), poi non
capiscono che il giappone aveva avuto un effetto devastanza sull'economia indonesiana e
l'intervento nelle colonie avrebbe avuto dei costi molto elevati e quindi avrebbero avuto un costo
finanziario molto elevato e non sarebbe stato possibile riprodurre le relazioni economiche
sussistenti prima della II GM. Uno degli elementi sul tavolo della discussione a livello nazionale e
internazionale è il piano marshall: venivano dati se lasciavano l'indonesia, sennò niente piano
marshall e si tiene l'indonesia.
Ultimo aspetto che occorre molto pulire è l'indocina. L'elemento molto importante è che è
interessante l'esperimento fatto in questa parte del mondo dai francesi per mantenere il dominio
sotto nuove forme nella francia in questa parte del mondo. L'elemento lacerante è che il vietnam
diventerà terra di scontro tra componenti economiche (vietmin comunisti vanno nel nord e altri a
sud). Quindi se ne va la francia ma rimangono scontri politici. Sintetizzare molto.
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I due autori sono uno studioso di economia e l'altro è amministratore di unicredit. I due paesi che
vengono fondamentalmente esaminati sono Cina e Giappone. Questi due paesi danno risposte
diverse sia all'impatto con l'occidente che alla globalizzazione. Sono due paesi confuciani ma sono
due paesi che però rispondono in maniera diversa all'impatto col modello capitalistico (occidente) e
poi alla globalizzazione. Verrà anche analizzato il ruolo che la componente religiosa ha e le
implicazioni geopolitiche e geoeconomiche. Da decenni il centro di gravità dell'economia mondiale
si è spostato sul pacifico (il vero inizio della seconda guerra mondiale è il 37 quando il giappone
attacca la cina e inizia a farsi importante quella parte del mondo) e con sempre più forza a partire
dalla II GM si è creata quella che viene chiamata l'asia dinamica cioè un'economia asiatica con dei
forti contrasti ma molto dinamica e che è costituita nella sua parte più consistente dal gruppo sinicoconfuciano e che ha forte identità culturale. Sono cioè quei territori che sono stati profondamente
condizionati dalla civiltà cinese in generale e più ancora dal confucianesimo. Quali sono queste
zone? Cina, marhe marittime (hong kong che diventa colonia inglese e nel 1999 è stata resituita alla
cina, taiwan detta anche formosa, singapore), Corea, Giappone, Vietnam e negli anni '80 si è
aggiunta l'India che non fa parte delle zone sinico-confuciane. Quindi da un punto di vista
geoeconomico c'è stato coinvolgimento dell'india in questa parte.
Asia al centro
La cina è negli anni tra il 500 e i primi dell'800 è la prima potenza mondiale in termini di PIL. Dopo
la cina il secondo paese era l'india e poi c'era l'europa. Esaminare questi dati significa cominiciare a
mettere in atto un approccio di lettura a questi problemi in senso non eurocentrico. Siccome la cina
e l'oriente rappresenta e ha sempre rappresentato una entità economica di grandissimo livello,
bisogna oggi recuperare tutti quei legami euroasiatici che ci sono stati. L'asia ha un crescente peso
geopolitico anche perché in questo momento c'è un sistema unipolare complesso. Cioè c'è un
sistema in cui c'è un'unica superpotenza che sono gli usa e che hanno una supremazia indiscussa,
ma non ha l'egemonia sufficiente ad imporre quella che viene chiamata una pax americana. Gli usa
sono ancora un'unica superpotenza ma non è sufficiente egemonica da imporre l'ordine americano
in tutto il luogo. È finito il mondo bipolare, ora c'è questa superpotenza ma non sufficientemente
egemone.
Per converso, se si pensa alla storia dopo la II GM e dopo che il giappone si è ripreso, il giappone
per 30 anni è stato la locomotiva dell'economia dell'oriente. Ora è la cina che è la locomotiva
dell'economia mondiale e ne consegue che è sempre più importante il ruolo geostrategico della cina.
Altra potenza importante asiatica è l'india. E se si viene a costruire un grande insieme dinamico e
due potenze si uniscono allora si parla di cindia. Vedremo ora come la crescita dell'india sia diversa
da quella basata sul modello cinese. Il modello di sviluppo indiano: l'india privilegia i servizi ad alta
tecnologia, li ha privilegiati finora rispetto all'industria manifatturiera, li ha privilegiati rispetto
all'attenzione per il mercato interno, ha privilegiato i consumi rispetto agli investimenti. Se oggi la
cina è la fabbrica del mondo, l'india ne è l'ufficio. L'india fino ad oggi è stata leader mondiale nei
servizi.
Le relazioni tra l'europa e l'oriente si sono aviluppate molto intensamente fin da tempi molto
loontani. 8000 chilometri legava cina ed europa attraverso il medio oriente, che era l'intermediario.
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Questa era la via della seta. Non si scambiavano solo beni ma anche idee. Ci sono questi incontri di
persone tipo artistico. Ci sono vari momenti di incontro tra questi mondi. Un momento importante
era avvenuto nella seconda metà del '500. ci sono incontri culturali soprattutto i gesuiti vanno in
cina (ordine religioso nato nel 1540 fondato da un basco, elemento interessante è che teorizzano di
girare il mondo quindi viaggia molto in america latina e in cina. I gesuiti vanno nel latino america e
fondano delle comunità di indios cioè di precolombiani. E dicono che questi popoli non sono dei
selvaggi ma la realtà di questa missione si scontra con quelli che voglio farli tutti schiavi. Vanno
anche in cina e anche in giappone). I gesuiti in cina scoprono che esiste una civiltà antichissima che
è ben governata con grande bucrozia potente e colta la cui selezione avviene per merito. E scoprono
un'economia con un'agricoltura produttiva e scoprono che c'è un livello industriale superiore a
quello dell'europa e che quindi c'è un ordine politico e sociale basato sul merito, sulle capacità e non
sulla nascita. Vedono almeno per una parte importante di questo paese che per molti ambiti
vengono realizzate quelle aspirazioni della borghesia europea. Queste aspirazioni della borghesia in
europa trovano sfogo nella rivoluzione francese. La borghesia nascente nel 500 ha le stesse
aspirazioni che i gesuiti vedono attuati nella cina. I gesuiti scrivono di questo e le idee circolano. Il
gesuita capisce che è necessaria la inculturazione per mettere in atto l'evangelizzazione.
Inculturazione significa penetrare la società cinese conoscendone la lingua e i costumi quindi gli
elementi che connotano questa società. Per mettere impresa in cina se vuoi avviare rapporto intenso
devi conoscere tanto la cultura cinese. Da una parte ci sono quelli favorevolissimi alla cultura cinese
(Voltaire, i fisiocratici) altri sono contrarissimi (Montesquieu, Rousso). Però vediamo che il gusto
cinese arriva in europa anche porcellane e ornamenti. Ma a metà del 700 le critiche alla cina
aumentano. Francescani e boh hanno dei contrasti e anche da parte cinese aumentano le diffidenze
cioè questa componente europea con cui vengono in contatto inizia a non essere vissuta molto
positivamente. Anche in giappone tipo i gesuiti fanno grandi relazioni, poi arrivano i francescani
che sono rigidi e i giapponesi hanno paura perché i francescani dicono che il vero capo è a Roma e
quindi si creano dei problemi. Tuttavia, che la cina sia il paese ben più ricco di tutti i paesi
dell'europa lo scrive Smith nel 1776 "la ricchezza delle nazioni". Dice la cina è un paese ben più
ricco di tutti i paesi dell'europa. E si sa che ci sono intensi commerci infrasiatici tipo cinesi e
giapponesi e tailandesi. L'entità di questi scambi sono superiori ai flussi intraeuropei. Questo
significa che c'è un mercato asiatico molto più consistente e ricco di quanto fosse quello europeo
nello stesso momento. Lo storico Bairoch sulla base di misurazioni fatti su questo tema scrive che a
metà del 700 la cina aveva livelli di produttività ben superiori rispetto a quelli europei. Il rapporto
tra cina ed europa come vedremo cambia. Cambia soprattutto nell'800. E cambia perché la frattura
tra europa e asia si compie nel corso dell'800. Si crea frattura tra livello economico di queste due
parti del mondo. Gli elementi che concorrono ad aumentare un divario che prima non c'era sono
due: 1- la rivoluzione industriale. 2- il colonialismo. Questi due elementi sono quelli che porteranno
alla accelerazione del divario del livello economico tra europa e asia e corrispondentemente alla
deindustrializzazione di cina ed india. Soprattutto cina e india avrebbero visto la loro
deindustrializzazione causata dal colonialismo. Questo porta come quarto elemento che il crollo
veloce dell'economia cinese a cosa è dovuto? Endogene o esogene? Prevalentemente endogene,
senza togliere responsabilità di quelli interne che litigano tra di loro. Quindi è individuata nel
colonialismo.
Il terzo grande incontro tra europa ed asia è stato quindi con il colonialismo. Con la guerra
dell'oppio. 1842 è la pace di nanchino, finisce la prima guerra dell'oppio. Gli inglesi stabiliscono la
extraterritorialità. Questo è inizio di dominio. Data importantissima. Con la guerra dell'oppio inizia
quello che i cinesi hanno definito il secolo dell'umiliazione. Questo ha dato il via ad un
indebolimento della cina e i giapponesi si sono messi a smordicchiare la cina dal 1894-1895 vinta
dal giappone (altra data importante). Quando il giappone entra in contatto forzosamente con
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l'occidente e meglio con gli usa perché viene aperta la linea san francisco shangai e gli chiedono di
aprire dei porti carbonieri per caricare il carbone e lasciare spazio per le merci (1853-1854). i
giapponesi sono costretti così a rompere lo stato chiuso. Quando l'imperatore si accorge che questa
componente che viene da lontano predica elementi che vengono vissuti come attacchi allo stato
giapponese, a partire dal 600 il giappone aveva avviato lo stato chiuso (sakoku). Cioè regime
economico di totale chiusura avviato dal giappone. Proibisce che vengano costruite navi che non
siano solo per il cabotaggio. In realtà ci sono un pò di relazioni con portagallo e con olanda
(commerci asiatici). Quando c'è l'impatto con l'occidente un gruppo di giapponesi aristocratici fa
cadere l'ordinamento che aveva retta il giappone dal '600 e viene avviato il governo Meiji nel 1868.
quali sono i principi messi in atto da questo governo? Imitare le potenze egemoni, imitare i modelli
dominanti e se in passato il giappone aveva imitato la cina, ora capiscono che l'europa è un modello
egemone e prima si rifanno al modello prussiano, poi imiteranno le democrazie europee, addirittura
negli anni 30 del 900 i giapponesi stipulano accordo con germania quindi modello nazi fascista,
dopo il 45 modello america. Non contrapposizione, imitazione. La cina metterà in atto un
atteggiamento molto differente.
Vediamo come cambia l'immagine della cina fuori della cina. Una grande responsabilità di questa
visione è dei francesi che cominciano a parlare male dei cinesi, a riportare impressioni negative.
Cambiano anche gli approcci degli ordini religiosi, i gesuiti cambiano l'approccio con la
popolazione cinese, non hanno più lo scambio con alte fasce dirigenziali. Anche i cinesi vedono gli
europei come diavoli, quindi atteggiamento ostile da parte anche dei cinesi. Si generano
reciprocamente letture ostili. Una considerazione che si può fare è che gli europei ha scarse
conoscenze dei modi per comprendere questa realtà.
Oggetto del testo è l'asia che si affaccia sul pacifico. Facciata asiatica del pacifico. Dice che questa
facciata comprende 5 zone geoeconomiche. L'arcipelago giapponese, la penisola coreana, il
continente cinese e le marche marittime (hong koing, taiwan e singapore), promontorio indocinese e
l'arcipelago malese.
Gli elementi che concorrono a creare delle omogeneità in questa zona: i monsoni (sono una realtà
climatica a noi sconosciuta, se non ci sono i monsoni non si coltiva), grandi fiumi. Tutto sommato
rispetto alla superficie complessiva, la percentuale di terra coltivabile è abbastanza scarsa e quindi
viene messo in atto da secoli e secoli una sfruttamento molto intenso delle terre coltivabili cioè
viene tutto coltivato con un'estremità intensa perché c'è grande domanda di beni alimentari. Molti
hanno scritto che questa orientale è la civiltà della cultura e dell'acquatico. In cina e in giappone è
coltivato solo il 15% del suolo coltivabile. Due grandi elementi sono distintivi tra mediterraneo e
oriente. In europa c'è grano e cereali, invece nel fap c'è il riso.
A colpo d'occhio la popolazione: la popolazione di cina, giappone, indonesia rappresenta più del
26% del pianeta, mentre india pakistan e bangladesh sono 1 miliardo e mezzo quindi sono numeri
enormi per quanto riguarda la popolazione.
Bisogna essere sintetici nello studiare questo testo. Ci sono soprattutto in questa prima parte dei
riferimenti alla filosofia e non serve saperle. Sono componenti anche le più importanti e le più lente
al mutamento. Si possono introdurre innovazioni tecnologiche, i rapporti, ma il modo di pensare è la
cosa più difficile che cambi. Infatti quando si parla in economia della transizione è un passaggio che
può essere lento e complesso. Non basta emanare una legge, i processi del mutamento sono molto
lenti.
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Continuiamo questo quadro generale che il testo affronta, lei sintetizza molto. Parlavamo della
popolazione che viene coinvolta in questo passaggio. 1,8 miliardi popolazione di cina, indonesia e
giappone; 1,5 miliardi india, pakistan e bangladesh. Si è passati da una demografia naturale cioè un
saldo di nascita e morti di saldo attivo della natalità ad una demografia controllata cioè una famiglia
con più di un figlio è molto ricco perché c'è più alta tassazione. C'è un diffuso controllo delle
nascite. C'è quello che viene chiamato la presenza dei piccoli imperatori, in cina ci sono 4 nonni, 2
genitori e 1 figlio attorno al quale si attua un profilo educativo di controllo per non perdere anche
quello. La densità demografica rimane molto elevata e questo comporta la formazione di grandi
città e problema di gestione delle grandi città. Città di milioni, milioni, milioni di abitanti. Si sta
ponendo in termini non dichiarati pubblicamente il problema dell'acqua. La cina è il 20% della
popolazione mondiale ma ha a disposizione il 7% dell'acqua quindi ci potrebbero essere scenari
conflittuali gravissimi per l'approvigionamento di questa materia essenziale.
La parola cina è stata introdotta dai francesi e significava il paese della dinastia qin. Come pensano
invece i cinesi sé stessi? Paese del centro. Questo significa che i cinesi pensano a sé stessi come gli
abitanti del paese del centro. Quindi l'ottica con cui vedono tutto il resto è differente. Cioè tipo
l'india è un insieme di stati unificato in gran parte grazie al colonialismo, invece la cina è sempre
stato territorialmente unito quindi si applica un centralismo amministrativo e che non è concepibile
una federazione di stati. La cina pensa sé stessa come una realtà che ha una centrale politica
amministrativa. Inoltre se pensa di essere il paese del centro, ha paura di essere accerchiata. E ci
sono alcune ossessioni molto importanti: il timore di perdere l'unità nazionale, la minaccia straniera.
Coniugando questo concetto con altri elementi deve rimanere nella mente che la cina si considera il
paese del centro perché è il mondo della civiltà cioè produce quei valori che poi si diffondono
all'esterno della cina. In occidente si pensa ai musi gialli, in cina loro vedono noi come barbari. La
civiltà giapponese si estende ma quando si parla di asia al centro si parla non solo squisitamente di
questa zona che ha compreso la cultura sinica in senso stretto, ma anche un'area che si contrappone
a questa. Asia è area sinica ed area ad essa contrapposta del sud est. Area sinica è dove c'è
confucianesimo: è un insieme di norme morali finalizzato al buon funzionamento della società e/o
del gruppo. Questo insieme di norme morali è tuttora alla base della cultura cinese e delle relazioni
interpersonali. Un altro elemento che rende comune l'area sinica è la scrittura per ideogrammi che
comporta anche un certo modo di pensare. Quando nel testo si parla di asia lo si fa anche perché
viene presa in considerazione una componente di grandissima importanza e che è la diaspora cinese
cioè la presenza di importanti gruppi di cinesi d'oltremare circa 30 ml. Sono importanti perché
svolgono un ruolo importante dal punto di vista economico non solo nei paesi in cui vivono ma
anche perché spesso fanno grandi investimenti in cina. Inoltre la cina considera attivamente i cinesi
fuori della cina. C'è questo continuo elemento dialettico, sono importanti queste diaspore. In questa
zona importante, cina e giappone anche con le loro differenze rappresentano un punto di riferimento
e dei modelli significativi. Oggi l'asia orientale è: l'area più dinamica dal punto di vista economico a
livello mondiale, da più di 20 anni gli scambi commerciali nell'ambito di quest'area sono superiori
agli scambi commerciali traspacifici. Questo vuol dire che questa parte del mondo rappresenta il
terzo polo. Questo comporta uno spostamento del baricentro della geoeconomia. Bisogna tenere
conto di quello che avviene lì, perché il peso che sta assumendo questa parte del mondo ha fatto
spostare l'equilibrio.
La cina diventa la prima potenza e con l'india rappresenta una domanda emergente di fonti
energetiche. Loro sono i primi importatori di petrolio. L'incremento della domanda di questi beni
concorre alla salita dei prezzi delle mI in particolare di tipo energetico e questo è un punto che
peraltro rappresenta anche un punto di fragilità di questi paesi, perché se devono importare così
tanto alloa devono collocare la loro domanda in un'ottica internazionale. Inoltre l'attuale dibattito
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sul costo del denaro cioè la cina continua a mantenere basso il costo del denaro per tenere alta
l'esportazione. Agli usa non va bene. I tre poli sono dollaro, euro e terzo polo. In questa zona non è
tutto pacifica, ci sono guerre commerciali, contrasti. Come mai quest'area è così omogenea? I valori
confuciani, la scrittura, le caratteristiche fisiche di questa zona cioè alta densità demografica e vede
una relativa scarsità di risorse naturali. Questi elementi hanno di necessità portato inizialmente
questi paesi ad avere una EOI cioè un'industrializzazione orientata all'esportazione. La OEI si
contrappone all'ISI import substitution industrialization, industrializzazione fatto sostituendo i beni
importati.
Punto da sottolineare: fino a che la cina non ha dato il via a questo modello di industrializzazione,
usualmente, nei paesi che sono stati colonizzati o subcolonizzati c'era un modello basato sulla
sostituzione dei beni importati. L'india ha il terrore di rientrare in una forma di dipendenza allora
cerca attraverso forte controllo dello stato nell'economia di fare questo. La cina invece sceglie una
strada di basare sull'esportazione. Esporti materie prime e il capitale che ritorna viene investito in
settori nuovi. La strategia EOI diventa particolarità cinese e giapponese che si avvarrà di una rete di
controllo, di conterranei all'estero e avrà come elementi comuni lo stato confuciano
pragmaticamente favorevole allo sviluppo.
Il volo delle anatre selvatiche: una delle teorie elaborate sullo sviluppo di questa zona sinica è stata
elaborata da economista giapponese. Quali sono le componenti trainanti di questo polo confuciano?
La cina, il giappone, NIES economie di nuova industrializzazione sono quelle che verrano chiamate
le quattro tigri: corea del sud, taiwan, singapore, hong kong (presa dagli inglesi con le guerre
dell'oppio), vietnam, laos, cambogia, mongolia. Corea del nord e miarmar hanno regime non
democratico e sono immobilizzate nella loro disgrazia. Questo è il mondo sinica. Questo
giapponese aveva elaborato un modello dello sviluppo e delle interrelazioni tra questi paesi. Questi
paesi erano come in una formazione di volo in cui gli elementi dominanti e caratterizzanti questa
formazione di volo che era il processo di industrializzazione. Gli elementi: si sviluppava dal nord al
sud, aveva una componente tecnologica (si sviluppava da settori a basso valore aggiunto e ad alta
intensità di manodopera, verso settori a più alto investimento di capitale e più elevato livello
tecnologico), quindi in questo tipo di modello questo economista giapponese vedeva il giappone
come il conduttore di questo volo. Secondo questo modello il livello dello sviluppo tecnologico e il
costo della manodopera vengono ad essere gli elementi principali che vengono a stabilire il posto
occupato da un paese nel famoso volo delle anatre. Sembrava che questo modello dovesse durare
lungamente invece no perché giappone entra in crisi, cina si sviluppa e cina e india si avvicinano.
Quali sono gli aspetti culturali del mondo sinico che diventano così importanti per comprendere
l'economia e le scelte di questa parte del mondo? Il testo fa riferimenti molto articolati (gli aspetti
culturali del mondo sinico). Mettiamo a confronto due culture. In occidente si sviluppa nel corso dei
secoli un pensiero filosofico e religioso che si pone costantemente la domanda di che cos'è il
principio di tutte le cose quindi sulla causa e la destinazione ultima dell'individuo. Quindi la nostra
origine e se c'è un aldilà. In cina nel pensiero sinico, i problemi dell'aldilà dell'umano sono problemi
di poca o nessuna importanza. La filosofia, la ricerca, la speculazione sono tutte incentrate
sull'uomo, su cioò che l'uomo è e su ciò che circonda l'individuo perché fra umano e sovraumano
non ci sono delle fratture. Il testo quindi dice: il pensiero sinico è concentrato in particolare su due
elementi: la saggezza personale, il buon governo (pg 53). ci sono due concezioni del mondo e
dell'individuo molto diverse tra di loro. Nel mondo occidentale c'è contrasto tra bene e male, invece
nel mondo orientale il bene e il male coesistono perché è la vita (tao). Non c'è alternanza tra bene e
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male ma sono elementi opposti che possono convivere. Quindi nella filosofia occidentale c'è il
principio di alternanza cioè o..o o stai con me o no. In oriente c'è logica del e..e cioè puoi essere
buono e cattivo insieme. È un diverso modo di vedere. Non essere o non essere, ma essere e non
essere. Se capiamo che alla luce di un'approccio così strutturato, i premier cinesi interrogati su come
spiegano il modello di sviluppo cinese oggi, trovano che non sia contraddittorio che si possa dire
che il loro paese è comunista ma anche capitalista. È citato nel testo un'affermazione di zao bin:
economia socialista di mercato è quella cinese. Può esserci insieme un'economia socialista ma
anche capitalista. Lui si rifaceva alle rifeorme di mercato fatte nel 1978. quindi si affrontano
elementi che accumunano nell'assolutismo etico ebraismo, cristianesimo, islamismo hanno molti
punti comuni cioè hanno in comune assolutismo etico mentre il confucianesimo c'è relativismo
etico. Quindi da noi c'è il concetto di colpa, il perdono, la confessione (perché dobbiamo fare o..o).
nella cultura sinica c'è il concetto di vergogna cioè tu ti vergogni di un'azione che non è andata bene
perché su di te pesa il giudizio collettivo. A fronte di una vergogna cioè tu sei disonorato
nell'ambito di un contesto sociale allora il suicidio è un segnale di dignità nel quale tu recuperi la
vergogna che hai perduto. L'elemento importante è quindi il gruppo e la società. Pg 56 schema delle
variabili culturali che connotano cultura orientale e occidentale. La vergogna e quindi la
riprovazione sociale comportano un controllo sociale, se domina l'elemento della vergogna di cui ti
senti portatore rispetto al gruppo (anche azienda) allora c'è un forte controllo sociale dell'individuo.
Non lo devi organizzare il controllo, fa parte di un comune modo di sentire. La colpa in occidente,
la vergogna in oriente.
Finiamo di delineare il quadro generale relativo alle contrapposizioni tra est e ovest e anche le
differenze che ci sono nell'ambito dei paesi orientali. Alla fine vedremo i differenti modi in cui i
paesi orientali rispondono ai modelli di sviluppo occidentali.
Ieri parlavamo di alcune caratteristiche che connotano il rapporto tra occidente e oriente. Le parti
che dobbiamo con più attenzione studiare: da una parte c'è la dicotomia l'ideologismo e dall'altra il
pragmatismo. In occidente si ragione per principi quindi è una conseguenze della visione bene e
male, l'ideologia è un insieme di principi (ideologia capitalista, comunista). Pragmatismo: che bada
ad una situazione fattuale cioè contano molto i fatti e poco le parole. Nell'ambito della cultura
orientale c'è un pragmatismo cioè trovare delle soluzioni in base alle specifiche circostanze in cui si
viene a trovare. Quindi di volta in volta in base all'ambito vengono trovate specifiche soluzioni.
Questo è un elemento di riferimento importantissimo. Rimane un contesto generale ma si possono
trovare tante soluzioni. Il testo nomina Fosco Maraini forse che è un sinologo. Un esempio del
modo diverso di organizzarsi e di pensare delle realtà è portato come esempio l'organizzazione delle
città: in occidente nelle città c'è un centro che è il primo nucleo e poi si estende verso la periferia
quindi c'è sviluppo intorno ad un centro. In oriente invece le città crescono in maniera
indeterminata. Questa differenza è simbolo di un modo diverso di collocarsi nelle città. Un altro
simbolo è l'indeterminatezza della lingua (pg 61) la società giapponese privilegia il nascosto, c'è
poco spazio alla trasparenza e c'è tanta allusione: questo significa che non ha i caratteri
dell'immediatezza, non è un messaggio diretto, si parla per allusioni, per indeterminatezze. Il testo
dice che il soggetto nella frase è sempre molto indeterminato, questo perché cercano di non dare
fastidio alla persona con cui si parla.
Passiamo ora a vedere come questi elementi si traducono in componenti importanti sotto il orofilo
etico e sociale, vale a dire che un'altra dicotomia è tra comunitarismo e individualismo. Questo
significa che nella cultura sinica la struttura fondamentale è data dal senso di appartenenza al
gruppo, alla comunità laddove questa comunità è organizzata in senso gerarchico. Questo aspetto in
cui c'è senso di appartenenza al gruppo, verticalizzazione della relazione, in ambito azienadale
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riveste conseguenze di grande importanza: c'è paternalismo (le prime organizzazioni sindacali sono
nate in Inghilterra e fanno difficoltà a trovarsi in Europa, in Francia sono successi dei fatti di grande
contrasto sociale (rivoluzione francese) e ogni volta che c'era aggregazione di subalterni nelle
fabbriche c'era paura della sommossa invece in Inghilterra sono più pragmatici e dicono bene cosa
volete? Mediamo e contrattiamo). In oriente vige invece il paternalismo cioè sussiste il senso di
lealtà del lavoratore verso l'impresa. Nella cultura occidentale oggi lavori per la FIAT e domani
lavori per la sua diretta concorrente. In oriente invece l'elemento fondamentale è la fedeltà, entri in
una società da giovane e ci esci quando sei vecchio, è un motivo di onore! Quindi ci sono dei
sindacati aziendali e non sindacati di categoria, l'organizzazione è verticale e non orizzontale. Nella
cultura europea invece prevale l'organizzazione di gruppo su basi orizzontali (cioè sindacato di
categoria, orizzontalmente sulla base delle stesse caratteristiche professionali). Questo tipo di
differenza viene da un diverso modo di vivere la realtà che abbiamo descritto tra oggi e ieri. Quando
parla di Parmenide ed Eraclito saltiamo.
Passiamo alla parte successiva: vediamo quali sono le diverse risposte che vengono date all'impatto
con l'occidente.
Analizziamo il giappone: il giappone inizialmente è dipendente dalla cina, imita la cina ma poi ad
un certo punto se ne stacca e dà vita a delle varianti piuttosto particolari. Mette in piedi una sfida
permanente a questo paese e una delle caratteristiche che il giappone mostra nell'arco di millenni,
mostra di essere in un perenne inseguimento. Il giappone si mostra come un paese che è sempre
all'inseguimento di qualcuno e questo si manifesterà nel toyotismo. In giappone c'è forte
attaccamento al territorio, ci sono vulcani, tzunami, terremoti, c'è grande fragilità e il testo fa notare
che mentre nella cultura occidentale ci sono problemi sull'origine del mondo intero invece in
giappone si teorizza la nascita del giappone, sono autoreferenziali, del resto del mondo non gli
interessa niente. L'elemento più importante è questa autoreferenzialità e il giappone individua di
volta in volta qual'è il modello di riferimento giudicato vincente e si allinea con questo modello.
Quindi di volta in volta individua la potenza dominante e si allinea con questa. All'inizio è la cina il
suo riferimento, poi sarà la gran bretagna (nel 1902 la GB stipula accordi commerciali importanti
con il giappone), germania, stati uniti. Il giappone è definito band woning cioè si fa trasportare di
volta in volta dall'uno e dall'altro. Sovente il giappone e l'italia sono accumunati in questa
definizione. Il modello che viene preso a prestito non viene seguito pedissequamente ma vengono
scelte delle linee e poi si adatta in base alla cultura giapponese. A pag 74 ci spiega come il giappone
si divida in due parti, giappone orientale dove c'è imperatore (vive a Kyoto) e giappone occidentale
in questa parte c'è una cultura raffinata, si sviluppa la filosofia cioè dove si sviluppano i valori civili
dove si sviluppa il bu. Nell'orientale si sviluppa il potere militare a Edo che diventa Tokyo. Quindi
da una parte la cultura militare, dall'altra parte il bu. Quindi in questo paese si sviluppano due
diverse visioni che convivono e coesistono e daranno vita a dei cambiamenti importanti.
Inizialmente il giappone è molto aperto verso il mondo, nel 200 e 300 c'erano forme di
espansionismo commerciale del giappone e contemporaneamente era sede di invasione quindi
piaceva un sacco e soprattutto ai mongoli. Questi avevano già fatto un ponte di barche e per colpa di
un tifone questo ponte di barche è stato distrutto. Il tifone è chiamato vento divino che si dice
kamikadze (II GM). Ci sono quindi tentativi di conquiste e di essere conquistati. Poi arrivano gli
occidentali ovvero i portoghesi che danno avvio ad espansione commerciale, poi arrivano i
missionari (prima i gesuiti e poi i francescani). Ci sono ben due missioni di giapponesi a roma dal
papa ma c'è una rottura fra occidente ed oriente. Questa componente esterna è vista come una
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componente pericolosa e come una forma di colonialismo. Da parte dei giapponesi, la presenza dei
missionari è vista come una presenza esterna negativa. Gli occidentali vengono sbattuti fuori, il
cattolicesimo viene bandito e si sviluppa il sakoku cioè lo stato chiuso. In realtà rimane un nucleo di
mercanti olandesi e continuano ad essere presenti in giappone. Il giappone quindi si chiude e
l'europa si disinteressa. C'erano state relazioni che non ci sono più. A partire da un certo momento
c'è shogunato cioè da una parte c'è l'imperatore e dall'altra c'è lo shogun. Quindi si sviluppa una
struttura verticale: in cima l'imperatore, sotto lo shogun che è potere militare, sotto i daimyo che
sono feudatari, sotto i samurai che sono i combattenti. Così si crea questo tipo di governo che è
chiamato shogunato. Per avere controllo della situazione tenevano allo shogunato un ostaggio che
non ho capito. C'erano poi i contadini che erano coloro che facevano andare avanti la macchina
economica, gli artigiani e poi i mercanti. Poi c'era un nucleo di persone che erano considerati i fuori
stato. Questi fuori stato erano coloro che avevano a che fare con gli animali tipo macellai, conciatori
delle pelli e avendo a che fare con il sangue erano considerati impuri. Prima dello shogunato
Tokugawa i fuori stato erano molto importanti, poi invece vengono considerati impuri (concetto
simile a quello degli intoccabili in india). L'elemento che occorre ricordare è che i samurai non
erano ricchi ma avevano molto prestigio, analogamente c'era un forte nucleo di mercanti che non
avevano grande collocazione sociale ma erano molto ricchi. Cioè il potere è distinto dall ricchezza.
Questa situazione molto particolare in cui c'è una struttura dominata da una componente militare
che si mescola con una serie di importanti componenti culturali trova una rottura nel 1853 perché
c'è l'impatto con quella che sarà per decenni un incubo per i giapponesi quindi arriva il commodoro
perry che impone l'apertura di alcuni porti carbonieri. Lì c'è contrasto forte fra le parti sociali tra
favorevoli e contrari, gli usa prendono a cannonate e si instaura rapporto che durerà a lungo. Nel
1968 c'è una sorta di rivoluzione amministrativa e politica. La dinastia Tokugawa è estromessa e si
dà il via alla restaurazione Meiji. Questa restaurazione significa che è restaurato il potere
dell'imperatore cioè cambiamo il tipo di organizzazione, non più di tipo militare e ripristiniamo il
ruolo egemone dell'imperatore. A partire da questo momento il giappone accetta l'impatto con
l'occidente, è ineliminabile l'impatto con l'occidente, abbiamo chiuso per tanti anni ma adesso non
possiamo più chiuderci. Il testo dice che il giappone si appropria del modello bismarkiano cioè
paese ricco e esercito forte. Se sei ricco hai un esercito forte. Vanno in europa molti giapponese e
prendono gli elementi che gli sembra importante copiare quindi inzia questo procedimento di imito
e adatto. A partire da questo momento il giappone diventa difensivo nei confronti di certi paesi,
difensivo nei confronti di grandi potenze e divente offensivo nei confronti dei paesi vicini. Quindi
rapporto con cina e russia. L'elemento che colpisce in questo sviluppo è la capacità di mantenere per
certi aspetti un quadro di riferimento tradizionale e coniugarlo con gli elementi nuovi cioè applicare
scelte di altri mantenendo impostazione di base tradizionale. Una scoperta scientifica può cambiare
velocemente il modo di produzione di un bene, ma il mutamento nel modo di pensare delle persone
è lento.
Quali sono gli elementi che vengono individuati come elementi favorevoli a questo modello di
sviluppo giapponese? Il fattore umano cioè le relazioni con l'esterno in realtà continuano ad esistere,
c'era contatto con mondo esterno ed erano informati di quello che succedeva in ambito scientifico
europeo. Il giappone non era assolutamente povero. C'erano state delle forme di accumulazione
primitiva di capitale cioè c'erano delle forme soprattutto nell'ambito mercantile, delle forme di
accumulazione originaria di capitale e grazie a questo è stato possibile poi attuare il capitalismo.
Inoltre c'era elemento unificante cioè non c'erano grosse frammentazioni, c'erano lingua e cultura
comune. Questo ha permesso di organizzare una risposta all'occidente.
Alcuni elementi importanti: 1868 restaurazione Meiji. Il problema è che il giappone non ha grande
borghesia locale e quindi avviene che lo stato si sostituisce ai privati e si impegna perché vengano
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avviati e potenziati dei settori produttivi che sono fondamentali per avviare un nuovo tipo di
economia. Come fa lo stato a garantirsi la disponibilità di capitali? Fa interventi importanti in
ambito fiscale: 1. riorganizza la proprietà terriera 2. fino ad allora le tasse erano pagate sulla base
del raccolto (c'è proporzione tra andamento del raccolto e tasse da pagare) il problema era che le
entrate fiscale erano irregolari e allora lo stato sostituisce a quest'imposta, un'imposta collegata alla
rendita catastale quindi al terreno. Così lo stato sa con più verosimiglianza l'entrata fiscale. Così
avvia attività produttive e servizi. Quindi lo stato avvia attività produttive, avvia l'università di
Tokyo, avvia un programma di alfabetizzazione come scolarizzazione di base, avvia servizi
telegrafico, telefonico, le poste e così crea le condizioni per fare produrre uno stato. Stabilisce che
c'è lo yen che è pari a mezzo dollaro per lungo tempo. Fonda la banca di Tokyo cioè la banca
centrale e dà il via quindi a tante iniziative, lo stato è uno stato che si sostituisce ai privati. Poi
questo carico dell'intervento dello stato diventa troppo pensante e lo stato allora cede a prezzi molto
favorevoli importanti attività produttive che dà ai privati, quindi protezione dello stato nei confronti
di attività industriali. Quindi si sceglie di avviare un nuovo modello di sviluppo economico e la
forza di questo progetto è garantito dall'intervento dello stato (volevano proprio che funzionasse). E
in questo momento si formano le prime 4 grandi zaibatsu. Le zaibatsu sono le vecchie zaibatsu sono
delle forme di aggregazione finanziaria, imprenditoriale coordinate da forti legami familiari quindi
incrocio economico-sociale. Il grande impatto che il giappone ha è quello dei tre punti base: 1. stato
dirigista cioè che dirige lo sviluppo economico e che nel 1980-81 dà avvio a grande politica
deflazionista consegnando importanti settori produttivi alle zaibatzu 2. da una parte grandi
conglomerati e dall'altra PMI 3. sistema finanziario regolamentato (domanda: caratteristiche del
nuovo modello giapponese dopo la rivoluzione Meiji).
Giappone: ci stiamo avvicinando sempre di più ai nostri giorni e vediamo che il testo a più riprese
presenta un giappone a due facce cioè viene sempre rappresentata una dualità di questo paese e che
lo connota permanentemente. Fine 800 primi 900 mantiene un doppio squilibrio cioè rimane a
lungo poco sviluppato il settore agricolo rispetto a quello industriale, sovente è un settore agricolo
meno tecnologico e cioè che impiega una alta % di manodopera (primo dualismo: economia rurale e
industriale). Dualismo all'interno del settore industriale: È molto più spinto il settore destinato
all'attività militare (in cui lo stato è molto presente, è l'industria pesante che vede grandi
investimenti e tecnologia avanzata), e invece è poco spinto il settore dell'industria tessile che è poco
industrializzata. Altra dualità: il giappone si mantiene subalterno rispetto a paesi europei dominanti
(prende come modelli l'inghilterra e poi gli stati uniti) quindi imita dei modelli occidentali e crea
anche una sorta di dipendenza economica, dall'altra parte in stretta correlazione con questo
atteggiamento imitativo diventa un paese aggressivo nell'ambito asiatico (corea e cina). Non è così
semplice analizzare l'economia di questo paese con le sue implicazioni internazionali: ci sono state
molte critiche verso questo modello di sviluppo giapponese che non avrebbe dovuto sviluppare le
relazioni economiche internazionali e invece avrebbe dovuto aumentare il potere di acquisto del
giapponese medio (ma il suo punto di forza era la manodopera a basso costo quindi doveva teneral
bassa ed esportare). Secondo altri la forte spinta data dal giappone all'industrializzazione sarebbe
collegata alla politica estera espansionista. Sono punti su cui si dibatte tutt'oggi. Dopo I GM il
giappone vede un grande sviluppo: nella I GM è a fianco di francia e inghilterra e quindi è contro la
germania e quindi occupa i protettorati tedeschi quindi è un'occasione politica territoriale quella
giapponese. Durante la I GM il giappone trae vantaggio territoriale dallavere la germania come
nemico, ma anche in quell'occasione produce ed esporta manufatti cioè arriva a produrre manufatti
più elaborati che esporta ai paesi belligeranti (armi). Ci sono quinid una serie di congiunture che
consento al giappone di crescere dagli anni 1880 al 1930. negli anni '20 e '30 del '900 vige in
giappone un momento cosiddetto molto quieto per quello che riguarda la politica interna del
giappone. È aperto a quello che viene da fuori ma poi negli anni 30 due componenti politiche si
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scontrano una di sinistra e una di destra, prevale la destra e negli anni '30 cresce la posizione
militarista del giappone e quindi negli anni 30 il giappone si richiude in sé e ridà forza al suo
particolarismo. Economicamente questo significa che si formano delle nuove zaibatzu che insieme
alle vecchie zaibatzu controllano la produzione dell'industria pesante. E se da una parte c'è un tasso
di crescita industriale più alto, per converso c'è un maggiore impoverimento della popolazione
perché i profitti vanno a gruppi ristretti e non sono diffusi tra la popolazione. Questo è il contesto
della crisi del '29 quindi tutti i paesi si sono chiusi (adozione di politiche protezioniste). Per quanto
riguarda la politica estera, il giappone negli anni '30 diventa particolarmente aggressivo: invade la
manciuria, favorisce la nascita del man chu quo, fa nascere relazioni tra giappone e questo paese
cioè mette in piedi uno stato fantoccio con cui organizza relazioni economiche molto intense. Sul
testo c'è il riferimento all'incidente del ponte di marco polo nel 1937. è lo scontro con la cina e
alcuni lo vedono come la causa della seconda guerra mondiale. Un grande scontro tra cinesi e
giapponesi e quindi inizio di guerra sino-giapponese che è inizio della II GM. Sono anni nei quali i
giapponesi compiono delle atrocità infinite, sono dei campioni di atrocità. Il testo dice che la
colonizzazione giapponese è un colonialismo moderno ma non occidentale. Non si capisce bene
visto che l'occidente è stato parecchio crudele anche lui. Ci sono eccidi spaventosi e quindi c'è
frattura drammatica tra cina e giappone e ancora oggi buona parte dell'odio tra di loro di oggi è
ancora sedimentato in quel periodo. Detto questo va anche detto che il giappone rappresenta un
elemento di anticipazione dell'industrializzazione asiatica. Nell'ambito dell'industrializzazione
asiatica, il giappone ha un peso trainante. L'occupazione giapponese di taiwan e corea e la violenza
verso i coreani deportati per farli lavorare nelle fabbriche belliche giapponesi questo ha consenstitot
loro di diventare le tigri asiatiche cioè gli ha dato il know how per diventare leader nei settori
avanzati. Il giappone nella sua politica espansionista lancia un segnale: il colonizzatore bianco può
essere sconfitto. Chi era venuto a colonizzare l'oriente può essere sbattuto fuori. Il testo sottolinea
alcune considerazioni che ci dicono che facendo un bilancio dopo la seconda guerra mondiale si
dice che la politica espansionista del giappone nei confronti della cina (1894-95) e della russia
(1905) questo ha provocato la 1.destabilizzazione istituzionale di questi due paesi. In cina ci sarà la
fine dell'impero e l'inizio della democrazia. 2.Il ruolo giocato dal giappone nel sostenere e
incentivare i movimenti anticoloniali. 3. la crescita di questo paese nel fronte pacifico ha costretto
gli stati uniti a venire allo scoperto, prima lo osservavano con aria preoccupata e ora devono
intervenire.
Questo modello giapponese viene continuamente misurato e viene visto di volta in volta quali sono
le posizioni politiche economiche che il giappone ha nei confronti dell'occidente (prima apertura
1853 commodoro perry). La seconda apertura è dopo la II GM. Se nell''800 le linee di condotta di
questo paese erano state quelle di potenziare l'esercito, rafforzare militarmente l'esercito e quindi
conquiste territoriali, adesso dopo la II GM le parole d'ordine sono sviluppo economicocommerciale del giappone quindi la conquista dei mercati. Anche prima cercava di conquistare i
mercati infatti gli usa mettevano dei forti limiti internazionali allo sviluppo del giappone perché ne
vedevano la crescente capacità espansiva per esempio su mercati che disturbavano l'espansionismo
commerciale statunitense. Quindi potenzia ulteriormente e molto di più dopo la II GM la
componente commerciale. Ne abbiamo parlato a proposito della decolonizzazione con lo SCAP e il
generale Mc Arthur, gli usa scrivono la costituzione degli stati uniti. Si parla dell'art 9 della
costituzione giapponese cioè il giappone viene smilitarizzato e si dice che può essere impiegato solo
per motivi autodifensivi. Inizialmente gli usa sono intelloranti nei confronti dei giapponesi (i
giapponesi hanno ricevuti le bombe e gli usa ritengono che sia troppo espansivo ha fatto grandi
atrocità e ha controlli monopolistici dell'economia cioè c'è il controllo da parte delle zaibatzu che
vengono vietate). Glu usa hanno atteggiamento duro, di riordino nei confronti del giappone. Poi
cambia perché cambia il contesto politico ed economico asiatico cioè nel 1952 l'occupazione
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americana finisce. Non solo, gli usa si impegnano a sostenere la crescita economica nipponica.
Perché? Perché nel 1949 il partito comunista cinese ha vinto il partito nazionalista, nasce la RPC.
Allora se nasce la RPC governata da un partito comunista seguita da lì ad un anno dalla guerra di
corea, tutto questo comporta che il giappone che era visto come un politico adesso diventa uno dei
riferimenti più chiari nel contesto internazionale perché è capitalista puro. L'india ha scelto
economia mista con un forte ruolo dello stato nell'economia. Il giappone diventa quindi una spalla,
un partner per quello che riguarda gli stati uniti. Ed è questo il momento in cui viene posta in atto la
dottrina Yoshida: una figura di statista che lavora per la ripresa economica del suo paese in un
equilibrio internazionale. Caratteristiche di questi anni post bellici: 1. rinuncia ad ogni forma di
militarizzazione (c'erano le FAD cioè forze di auto difesa nazionale previste nell'art 9 della
costituzione e si stabilisce che queste FAD non verrano mai impiegate nelle missioni estere). 2. ri
privilegiano le relazioni economiche con Washington. 3. non si fanno interventi poltici in ambito
orientale. 4. ci si concentra per dare il via allo sviluppo economico e per espandere la presenza
giapponese nei mercati internazionali.
Nel giro di poco tempo il giappone risponde positivamente al progetto che si è proposto. Il PIL
giapponese cresce e raddoppia nel giro di pochi anni e negli anni '60 i paesi europei non si
accorgono del peso di questa economia orientale. Siamo concentrati nel boom economico. Gli usa
invece se ne accorgono quindi le relazioni con il giappone nei primi anni '70 le relazioni giappostatunitensi mutano. Primo momento di cambiamento: 1971 Nixon dichiara che il dollaro non è più
convertibile (viene sospesa la convertibilità aurea del dollaro). Con Brettow Woods si era stabilito il
gold exchange standard, nel momento in cui crolla la parità con l'oro crollano gli accordi di BW.
L'altro grande cambiamento avviene nel momento in cui sempre l'americo di Nixon grazie a
Kissinger provocano un riavvicinamento con la Cina popolare. E fanno questo senza dire niente ai
giapponesi, sono dei mutamenti di una importanza enorme e il giappone che era l'alleato numero 1
degli usa non viene messo a conoscenza della situazione. Terzo avvenimento molto importante:
1973 la crisi petrolifera, nascita dell'OPEC. Il mercato petrolifero internazionale era dominato dalle
sette sorelle e si cerca di eliminare il dominio delle sette sorelle: gli stati esportatori di petrolio sono
i paesi arabi più il venezuela. Sono loro che fanno il prezzo al barile. Questi tre grandi episodi
creano delle condizioni nuove e mettono in difficoltà non solo il giappone ma ben altro. Nei primi
anni '70 il giappone aveva già messo in atto un processo di interrelazioni economiche in ambito
asiatico tanto da far teorizzare il volo delle anatre selvatiche cioè era capofila della formazione di
gruppi di paesi orientali che avevano messo in atto la crescita. Tutto questo provoca un forte
allentamento dei rapporti politici ed economici tra giappone e stati uniti e inizio dei conflitti
commerciali tra i due paesi su numerosi problemi economici (commercio dei tessili, acciaio,
mercato dell'auto). Il giappone supera queste crisi e si evidenzia una grande concorrenza del
giappone in ambito internazionale. Gli usa rispondono in due maniere: cominciare a parlare male
del giappone cioè ci sono campagne informative di critiche al giappone sotto ogni profilo e mentre
la stampa economico-politica dava contro al giappone, gli operatori economici statunitensi
studiavano l'organizzazione aziendale giapponese perché pensava fosse ottima e si prendeva come
punto di riferimento il toyotismo cioè l'organizzazione del lavoro inventata nell'ambito della toyoda.
Pensano che nell'ambito della produzione americana (fordismo applicazione del taylorismo)
studaino il toyotismo come una chiave di successo del giappone e quindi studiano una sua
applicabilità. L'espansionismo economico commerciale del giappone è contenuta in ogni modo: un
modo è rivalutazione dello yen. Nell'85 si provoca una rivalutazione dello yen, quindi un costo del
lavoro più elevato crea dei problemi all'economia giapponese. Come rispondono i giapponesi? La
risposta viene dalle società multinazionali e delocalizzano le imprese per aggirare le misure
protezioniste e vanno nel sud est asiatico per usufruire di un costo del lavoro più basso che in
giappone. Vanno in europa o negli usa per aggirare le misure protezioniste. Vanno per conquistare i
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mercati europei. Se questa è una risposta sana, in questo periodo in giappone è anche in atto una
forte speculazione finanziaria cioè una grande bolla borsistica. In questo periodo si forma la
convinzione che il giappone sia il motore trainante. Il giappone è la forma di un modello trainante
dell'economia internazionale. Il testo a pag. 95-96 individua i pilastri che connotano l'economia
giapponese prima di questa nuova svolta. Viene accentuato il dirigismo statale soprattutto attraverso
il MITI (ministero per l'industria e il commercio internazionale). Nonostante tutto si riaccentua e si
ripristina il sistema duale prebellico con la trasformazione degli zaibatzu in zeiretzu. Zaibatzu:
Concentrazioni industriali e finanziarie, l'elemento che le rende specifiche è che queste
concentrazioni sono quelle che si sono sviluppate alla fine dell'800 e fino agli anni 30 e questi
gruppi sono controllati da singole famiglie (affianco a grandi aristocratici). La nissan fa parte di una
nuova zaibatzu. Gli americani le rendono illegali ma di fatto non scompaiono del tutto e si
trasformano e diventano zeiretzu che sono dei gruppi di imprese che possono essere operative in
settori differenti (tessile, automobilistico, informatico, minerario) ma sono collegate tra di loro da
partecipazioni incrociate e sono tenute insieme soprattutto da elementi personali di appartenenza ad
un gruppo. In poche parole delle società, delle imprese molto forti si organizzano e vengono a
creare un fronte comune per raggiungere degli obiettivi comuni ma operano in ambiti diversi (non
sono tutte nello stesso settore) e al centro di queste keiretzu spesso ci sono delle banche perché da
queste banche arrivano i capitali necessari per operare. E quindi il gruppo di azionisti è molto più
debole rispetto all'importanza che gli azionisti hanno ad esempio in europa. C'è un sistema
finanziario protetto e isolato che si adatta agli intrecci all'interno di questa organizzazione
giapponese.
Cina:
come la cina ha risposto all'impatto con l'occidente (militare ma anche vedere se accetta o meno
ccerti modelli di sviluppo: all'inizio accoglie il modello sovietico riletto per adeguare alla realtà
sinica e vedere oggi gli elementi che connotano questo paese e vedere le sue relazioni economiche
internazionali, come è l'impatto). Per quanto riguarda la cina segue il testo e se ne distacca in parte
perché alle volte è troppo sintetico.
L'impero di mezzo è governata dalla dinastia mancese (che viene dalla manciuria, a molti questo
fatto non piace perché sembra una dinastia estranea e questa posizione antimancese avrà peso
politico) dei Ch'ing dal 600. in questo periodo si sistemano i confini con la Russia, a fine 600
accordo sino-russo con cui si stabiliscono i confini con la Russia così come con il Tibet. Le
principali tappe che porteranno a passare da un impero ad una repubblica: l'amministrazione cinese
nei primi decenni dell' 800 cioè 1830 è governata in maniera efficiente, è un impero enorme, ha un
sistema di potere centralizzato, la paura dell'accerchiamento e tutto sommato un andamento stabile
che non fa percepire la possibilità di mutamento. Cioè non si pensa che i barbari possano in qualche
maniera introdursi in questa grande entità. Nessuno presagiva che ci sarebbe stato l'impatto con una
civiltà diversa che aveva alla base del proprio potere la scienza e la tecnica che avevano in realtà
applicato in maniera diversa da come era applicata in cina (polvere da sparo loro ci fanno fuochi
d'artificio e noi i fucili). La cina vanta di un generico rapporto di tipo feudale con i paesi intorno e
questo la rende sicura. In giappone c'è un'unica comunità di mercanti attiva che è quella degli
olandesi e che tiene vivo il rapporto tra giapponesi e occidente. Anche in asia meridionale c'erano
dei mercanti che avevano rapporti con cinesi nel porto di Canton. Altri occidentali che da molto
tempo avevano stabilito rapporti preferenziali con la cina erano i portoghesi che si erano installati a
Macao. Questo rapporto preferenziale è giustificato dall'aiuto portoghese alla guerra contro i pirati.
Gli occidentali erano diventati barbari o meglio uomini dell'oceano occidentale. I commercianti
europei potevano avere delle relazioni soprattutto se seguivano delle regole fissate dalle autorità
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locali (a canton potevano trattare solo con un certo gruppo di mercanti cinesi). Erano gli inglesi a
governare la maggior parte dei commerci e monopolizzavano le relazioni commerciali che avevano
canton come punto di riferimento (egemonia inglese). Avevano cercato di modificare le relazioni
commerciali con la cina (1793) allorché una grandissima missione era andata in cina guidata da lord
Macartney ma non ottiene nessun risultato, nessun particolare trattamento per il commercio inglese.
Il commercio era comunque molto lucroso quindi lo continuano a svolgere ugualmente. Nel 1830
grandi avvenimenti: il traffico dell'oppio viene ad assumere un ruolo di grandissimo rilievo. Per
tutto il 700 la compagnia inglese delle indie orientali aveva comprato il the in cina, ma la cina non
compra nulla dalla compagnia quindi la bilancia dei pagamenti è negativa per cui lungamente la
bilancia commerciale o meglio quella dei pagamenti è negativa. Poi gli inglesi hanno l'idea di
iniziare a portare oppio in cina per ridurre il deficit commerciale. Inizialmente arriva come
medicinale ma a poco a poco la quantità aumenta e il contrabbando di questo bene diventa
consistente. Inizia ad esserci contrasto tra compagnia e imperatore. La cina vuole stroncare questo
traffico. Altro punto importante è che nel 1834 viene abrogato il monopolio della compagnia delle
indie orientali, cioè si toglie alla compagnia inglese delle indie orientale quel monopolio delle merci
con l'oriente che era stato dato nel 1600. Perché? Perché c'è stato nel 1776 l'indipendenza degli stati
uniti che viene riconosciuta nel 1783 e in quel periodo c'è Napoleone con il blocco continentale e lo
scontro anglofrancese in europa si sposta anche negli usa con scontro angloamericano e le case di
commercio inglesi cominciano ad avere delle sofferenze e non si sopporta che la compagnia delle
indie possa avere il monopolio su questa parte ricca dei commerci. In questo momento succede che
i mercanti inglesi chiedono e ottengono che venga levato questo monopolio quindi il numero di
soggetti economici che vogliono commerciare in ambito cinese aumenta e la concorrenza si fa forte.
Ci sono scontri perché gli inglesi vogliono dargli l'oppio e i cinesi non ne vogliono sapere. 1839
prima guerra anglocinese o guerra dell'oppio che viene vinta dagli inglesi perché c'è una
indubitabile superiorità tecnologica. Questa guerrà finirà nel 1842 con gli accordi di nanchino.
Questo trattato stabilisce la cessione all'inghilterra della piena sovranità sull'isola di hong kong (fino
al 1997), ottengono anche che altri quattro porti oltre canton vengano aperti al commercio inglese
(shangai), si prevedono relazioni diplomatiche cioè dei consoli autorizzati che aprono forzosamente
dei tribunali consolari (se sei cittadino britannico in cina non ti giudica un tribunale cinese ma un
tribunale del consolato cinese in cina). Questi vennero chiamati i trattati ineguali e inizia così per i
cinesi il secolo della vergogna. Dietro gli inglesi si pongono gli altri paesi e quindi
progressivamente vengono stipulati altri trattati di questo genere con la francia, gli usa e ne
consegue che proprio a partire da questa data shangai comincia a svilupparsi. Si sviluppa fortemente
e quì si muovono e vivono rappresentanti politici ed economici internazionali. La regola era che non
fosse possibile per gli occidentale entrare per più di 50 km dal porto. Quindi pechino e tutto il resto
del paese erano chiusi a questi gruppi di stranieri, ma gli occidentali vogliono libertà di movimento
dentro l'impero e iniziano ad esserci contrasti e interpretazioni del significato di questi trattati
(giuristi). C'è un momento in cui il momento degli occidentali è talmente malvista che c'è rivolta dei
taipin (pg 114 c'è errore 1860-1864 e non 1850-1864). in questi anni succede che questo movimento
è un pò cristiano ed è movimento antimanciù e inizialmente gli inglesi non arrivano, perché in
quegli anni sono in india per reprimere la rivolta dei sepoys (1857-1858). da questo momento
iniziano sempre di più gli occidentali a chiedere ripetutamente richieste di ampliamento delle
relazioni economiche e arrivano fino a pechino e distruggono il palazzo d'inverno a pechino e
quindi quando arriva una pace gli inglesi non hanno solo hong kong ma anche la penisola di fronte
ad essa. Anche i russi inizieranno ad avanzare verso la cina perché si accorgono che è debole. NB:
c'è espansione, gli occidentali arrivano fino a pechino e i confini che la cina aveva stabilito fissi
vengono nel tempo smangiucchiati.
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Questo comporta che anche i paesi intorno iniziano ad avere rapporti minori con la cina e i francesi
si espandono perché la cina è debole. Questa fragilità farà si che nel 1894-1895 il giappone entra in
guerra con la cina e il giappone sconfigge la cina. Queste sono le premesse perché la sovranità sulla
corea cinese venga perduta. In questi decenni l'occidente e il giappone strappano concessioni a
questo impero. La cina cerca di reagire e in questo periodo c'è la riforma dei 100 giorni. Nel
momento in cui l'impero cerca di introdurre delle riforme, scoppia nel 1900 la riforma dei boxer.
Vengono chiamati così perché sono componenti di una società segreta che ha nome simile. È una
forma di rivolta sanguinosissima in cui gli affiliati a questa società segreta ammazzano occidentali e
la reazione occidentale è pari con anche gli interessi. Questo significa che ormai la situazione
economico-politica del paese è sfilacciata e iniziano ad esserci delle rivolte contadine e succede che
compare una figura di grande importanza che sarà importante per il futuro cambiamento della cina
(Sunyat Sen). È un medico di canton che studia all'estero, vede qual'è la realtà fuori dalla cina,
comprende quali sono i grandi mutamenti in ambito non cinese e fonda un moviemento che si
chiamerà partito nazionalista (guo min dang = GMD). Che sarà in contrasto con il PCC (partito
comunista cinese). Questo partita nazionalista ha alla base del suo movimento tre punti
fondamentali: indipendenza nazionale (non vuole gli occidentali), ordinamento democratico,
uguaglianza del tenore di vita (quello che ci interessa di più). Chi lo finanzia questo partito? La
diaspora cinese. Il 12 febbraio 1912 il GMD fonda la repubblica cinese perché un editto imperiale
chiede perdono e si vergogna per gli errori commessi e se ne va e subentra GMD.
Tra prima e seconda guerra mondiale cosa succede in cina: dopo la I GM i due vincitori nel pacifico
sono l'usa e il giappone. Che quindi sono dominanti nell'area asia-pacifico e le loro posizioni tra I e
II GM diventano contrapposte. Il fatto nuovo in ambito internazionale che avrà molta importanza
per la cina è la rivoluzione sovietica. La russia sovietica mostra grande interesse per quello che sta
avvenendo in cina e la cina mostra interesse per la russia. Nel 1920 si rifonda il GMD cioè riceve un
nuovo assetto, ma l'anno dopo nel 1921 nasce il partito comunista cinese che oggi governa la cina.
In questo momento la cina è sottoposta al governo dei signori della guerra (il grande paese era
diviso in tante zone, ognuna governata da un signore). Nel 1924 anno in cui muore Lenin, il
governo sovietico firma un trattato a pechino in cui rinuncia alla extraterritorialità dei propri
cittadini e contemporaneamente denuncia la politica imperialista dei paesi occidentali. Se gli
occidentali spingono da una parte, i russi spingono dall'altra. Dal 1928 al 1937 c'è quello che si
chiama il decennio di nanchino, il partito nazionalista si insedia a nanchino, i giapponesi nel 31 si
prendono la manciuria e riescono a farli perché in questi anni c'è scontro in cina tra GMD e PCC. In
questo contesto di attacco frontale c'è la lunga marcia cioè un'operazione che fa il partito comunista
che per sottrarsi dall'accerchiamento delle truppe di chang gai shez (GMD). Riescono a
sopravvivere e sottrarsi a questa tenaglia che chan gai shek gli aveva messo intorno. Pg 127 la via
contadina alla rivoluzione importante per via di sviluppo cinese che riprenderemo.
Incidente del ponte di marco polo, aggressione giapponese, comunisti e nazionalisti si alleano e
fanno un fronte unico antigiapponese. È stata guerra spaventosa, con eccidi terribili, soprattutto fu
la russia a dare aiuti alla cina tenendo conto che milioni di soldati giapponesi furono impegnati in
questa guerra. Terminata la II GM comunisti e nazionalisti si trovano uno contro l'altro. La tregua
tra queste due componenti si interrompe e i negoziati falliscono nonostante l'intermediazione degli
usa fatta da Marshall. La guerra tra le due parti scoppia nel 1947. diventa una guerra civile che
temrina nel 1949 con la vittoria del partito comunista. Chang gai shak ha vinto grazie a tattica
militare: viene messa in atto una guerriglia. Altro elemento di vittoria fu che il popolo cinese matura
un'ostilità contro partito nazionalista per eccessive tassazioni ed inoltre era fortemente corrotto
quindi eccessiva tassazione e corruzione (GMD) sottraggono buona parte del sostegno popolare. La
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terza componente che porta alla vittoria: si erano molte motivate le truppe militari. Nel 1949 nasce
la RPC mentre chang gai shek scappa a formosa con 1 ml di individui quindi sono i nazionalisti che
vanno lì.
L'impatto di mao è molto graduale: inizialmente dice nel 1950 che la linea del governo cinese è
limitare il capitalismo, non distruggerlo. Questo spiega per quale motivo nel 1952 l'industria media
e leggera era controllata per il 50% dai privati e controllano anche il 70% del commercio al minuto.
In contemporanea era stata avviata una riforma agraria che aveva creato in tutta la cina una diffusa
piccola proprietà contadina, quindi l'impatto è non di scontro immediato (l'opposto di quello che è
successo in unione sovietica). Alla stessa data però il 90% del commercio estero e il 99%
dell'attività creditizia e bancaria, l'80% dell'industria pesante erano nelle mani dello stato. Lo stato
controllava le fonti di approvvigionamento dell'industria privata che in questa fase viene spinta
verso forme di proprietà mista che è il preludio della nazionalizzazione, ma è un passaggio non
stravolgente ma continuo.
Le tappe che la cina percorre dopo che è diventata una repubblica dominata dal partito comunista,
anche se a dire il vero ci sono degli altri partiti in cina e partecipano anche a delle riunioni ma
hanno un peso minimale per quello che riguarda l'organizzazione politica del paese.
Vediamo tutti i passaggi politici ed economici che questo paese ha percorso per capire qual'è la
situazione della cina e quali sono le proiezioni future.
Il partito ha protestato contro la corruzione, contro l'arricchimento di un ceto ristretto (la cina ha
oggi un forte controllo demografico secondo la formula 4-2-1, se non ci fosse questo la cina
avrebbe oggi 4 md di persone). Mao capisce che la componente rurale cioè contadina in questo
paese contadino è una componente fondamentale. L'altro sentimento su cui mao e il partito lavora è
quello della vergogna e dell'umiliazione che la cina ha subito dalle guerre dell'oppio da parte
occidentale e dal giappone da parte orientale. L'epoca in cui la cina era vista come un paese incivile,
tutto questo è passato, la cina non verrà mai più umiliata dice mao. Questo sentimento
dell'umiliazione vuole essere cancellato. Nonostante questa componente nazionalista forte che
riafferma la cina, non impedisce a mao nel 1950 di sottoscrivere un trattato trentennale di amicizia,
alleanza e mutua assistenza con l'unione sovietica. Dobbiamo ricordarci che all'indomani della
formazione di una cina comunista e indipendente, si stabilisce il primo paese con cui era possibile
stabilire un contatto cioè l'unione sovietica. Il comecon era del 1949 cioè l'anno dopo l'avviamento
del piano marshall, stalin non vuole il piano marshall perché crede abbia valenza politica eccessiva
allora stipula il comecon nel 1950. i russi mandano tecnici e impianti, danno dei crediti alla cina.
Non appena finisce la guerra di corea iniziano i dissidi e soprattutto nel 1956 quando crusciov avvia
processo di destalinizzazione della russia, in questa c'è che crusciov tinge di negativo il culto della
personalità. Uno come mao però non poteva accettare che fosse negato il culto della personalità
perché in cina questo fattore era molto importante. Iniziano quindi ad esserci dei contrasti e la
mongolia inizia ad essere terreno di scontro tra questi due paesi. Un altro elemento che sottolinea il
distacco progressivo che si verrà a creare fra questi paesi vicini, nella conferenza di bandung,
pechino svolge un ruolo importantissimo. È importante perché in qualche modo la cina a bandung si
pone a capo del movimento del terzo polo, questo significa che si inserisce nell'ambito del
bipolarismo washngton-mosca e si crea il polo dei paesi non allineati che indebolisce o comunque
ridimensiona il ruolo di mosca. La cina non trova oltretutto in questo momento un sostegno sperato
per quanto riguarda gli aiuti sovietici e ha delle grandi difficoltà perché crusciov potrebbe dare degli
aiuti ma a condizione di un ruolo internazionale meno indipendente (forse è sbagliato) della cina
allora nel 1958 viene avviata la politica del "grande balzo in avanti" (pg 140). Con questa politica si
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ritiene che la cina possa passare dalla condizione di paese arretrato alla condizione di stadio
comunista senza passare attraverso lo stadio socialista. Se questo tentativo cinese fosse stato
coronato da successo, avrebbe dimostrato una strada molto diversa da quella che le teorie marxiane
teorizzano. Dura poco questo balzo in avanti, è un fallimento e inizialmente crusciov di fronte alle
ultieriori difficoltà della cina la aiuta ancora ma poi i rapporti tra russia e cina peggiorano ancora e
quando c'è contrasto tra cina e india, mosca se ne disinteressa. Vengono anche avanzate delle
accuse molto dure nei confronti della cina: mao è detto il nuovo stalin. Quando nel 62 c'è la crisi di
cuba i contrasti tra queste due potenze sono molto vistosi. Nel 64 crusciov cade e i cinesi sono
molto contenti e pechino dà il via alla bomba atomica. Uno dei problemi che si manifesta è che di
fatto però questo paese non riesce ad individuare la strada della crescita economica, ci sono
difficoltà di ordine economico e politico. Il fatto è che la cina nei primi anni 60, dopo il 64 si trova
in un isolamento politico, russia se n'è andata e l'economia non cammina (problemi politici ed
eocnomici). Allora nel 1966 vengono create le guardie rosse che sono esercito politico che deve
eliminare tutto ciò che di borghese c'è ancora in cina cioè deve eliminare gli elementi di resistenza
ad una crescita economica. Questo dà luogo a difficoltà spaventosa e viene avviata la rivoluzione
culturale, così viene chiamata (dal 1966 al 1976). dobbiamo pulire queste informazioni fino a pag
151-155 non perdiamoci nelle polemiche di lindiao. Succede che viene lanciata questa rivoluzione
culturale: la società cambia, viene tagliato tutto quello che era il rapporto con la cultura occidentale
(se ascolti beethoven non va bene). Poi si rompe l'isolamento cinese perché nel 1971 avviene in
politica internazionale una grande svolta voluto da nixon e kissinger. C'è questa apertura perché da
una parte evidentemente gli usa riconoscono l'esistenza di questo terzo polo perché non vogliono
essere più gli unici a controbilanciare la componente sovietica e questa apertura prosegue negli anni
successivi. (ricordarci cosa succede negli anni '70 cioè abbandono della parità aurea..). Nel 76
muore mao e poi chu en lai. Sul libro ci sono considerazioni sul dopo mao lei fa riassunto: ci sono
quattro personaggi, chiamati la banda dei quattro che cercano di prendere il potere e fai continuare
la presenza dei valori della rivoluzione culturale e quello che conta è che deng va negli usa allora la
politica di apertura iniziata nel 1971 da nixon si completa nel 1979 quando il primo ministro cinese
che è succeduto a mao va negli usa. Ci sono una serie di contrasti ma comunque le linee politiche
che la cina assume sono equidistanza ed autonomia dal''unione sovietica e dagli usa. Iniziato ad
esserci così i successi internazionali cioè ottiene hong kong nel 1997 (gli inglesi l'avevano presa nel
1842 col trattato di nanchino) e viene stipulato accordo con il portogallo e macao torna alla cina nel
1999 (dal 500). rimane in piedi taiwan o formosa, è lì che galleggia.
Vediamo elementi di tipo economico. La cina pensa di saltare il passaggio marxianamente definito,
saltando la fase di transizione. Quando nel 1976 mao muore si inizia a fare una revisione critica
delle tappe che il paese aveva percorso dal 1949. cioè ci pensa alla possibilità di organizzare
diversamente l'economia del paese. Cercare di rivalutare la responsabilità privata, decentrare
l'organizzazione economica del paese, di avviare scambi internazionali, valorizzazione del denaro
come mezzo e come fine delle attività individuali e delle imprese. Nel 1984 c'è una svolta, un
quotidiano di shangai scrive che restare poveri non è mai stato un sogno dei proletari. Il popolo crea
la ricchezza e il popolo ha il sacrosanto diritto di godersela. Si introducono concetti nuovi che sono
contro la visione di un livellamento verso il basso delle condizioni di vita. Quando mao prende il
potere nel 49 più dell'80% della popolazione attiva era impiegata nell'agricoltura quindi questo
paese era precapitalista (è un indice) e con redditi bassissimi con oscillazioni forti del reddito
dovuto all'andamento del raccolto. Questi contadini erano oppressi dai debiti e c'erano grandi
proprietà fondiarie, c'era bassa diffusione di tecniche moderne e il grado di commercializzazione
variava fortemente da una regione all'altra (zone dove c'era un mercato e zone dove questo scambio
era minimale). La parte industriale era solo a shangai e nel tienzin. I dirigenti maoisti pensano che si
debba applicare la pianificazione centralizzata cioè applicare i modelli sovietici cioè le economie di
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piano centralizzate. Importando il modello di pianificazione sovietica questo avrebbe facilitato un
importante progresso economico. Vengono quindi elaborati dei piani pluriennali. Questi
organizzano il passaggio dell'industria pesante e del sistema creditizio dal privato al pubblico, viene
trasformato in pubblico tutto quello che riguarda l'industria pesante ed il sistema creditizio. Grazie
ad aiuti sovietici inizialmente ci sono risultati importanti. Ma per quanto riguarda l'agricoltura ci
sono dei problemi gravissimi perché in ambito rurale la produttività rimane molto bassa. Nel 1956
si decide di estendere la collettivizzazione anche nell'agricoltura, si creano le comuni rurali e l'anno
dopo si crea la collettivizzazione anche nel commercio urbano. Quindi si applica progressivamente
il modello sovietico: c'è un capovillaggio e si pensa che ogni comune deve mettere in comune i beni
di produzione e deve anche cercare di essere il più autonoma possibile per quanto riguarda la
produzione metallurgica (si costruiscono dei forni per fare attrezzi). Ma succede che nelle
campagne si continua ad essere molto poveri. Nonostante appliucazione della pianificazione e della
collettivizzazione in ambito rurale, il livello di vita delle popolazioni contadine rimane basso quindi
dalle campagne iniziano a muoversi milioni di persone verso le città. Di fronte a questo problema
mao dice di collettivizzare ancora di più, invitiamo i centri rurali ad essere ancora più
autosufficienti. Ora c'è grande balzo in avanti: tentativo di frenare l'urbanizzazione selvaggia. Di
fatto vengono sperperate le risorse e questo decentramento... sia applicando pianificazione sia
imponendo la comune risultati non ce ne sono. Quindi questo balzo in avanti è un buco nell'acqua.
Tra gli aspetti pesantissimi della rivoluzione culturale ci fu questo: blocco dell'istruzione superiore e
in generale la rivoluzione culturale porta ad una disarticolazione del sistema educativo. Questo
come conseguenza porta che già il lento processo nella formazione di tecnici per dare contributo a
progresso cinese rallenta ancora di più. I cinesi furbi vanno negli usa. La rivoluzione culturale
smaltella l'istruzione superiore e soprattutto nei primi anni c'è un'anarchia generale. Il caos in cui
piomba la cina in questi anni alcuni la leggono come una cosa che le ha evitato la sorte degli
ungheresi e dei cecoslovacchi. Cioè la russia ha pensato che c'erano talmente tanti pasticci che i
sovietici non ci hanno nemmeno pensato ad intervenire. La cina poi riesce a tirarsi fuori da questa
rivoluzione culturale grazie al riallaccio dei rapporti con gli usa. Vengono poste le basi per una
ripresa economica. Ci sono le quattro modernizzazioni: i settori in cui avvengono le 4
modernizzazioni sono industria, agricoltura, difesa, scienza e tecnologia. Sono i 4 settori in cui si
ritiene di dover avviare un piano di modernizzazioni. Soltanto dopo la morte di mao ze dong la
questione dello sviluppo economico e della modernizzazione globale del paese viene posta al centro
di un dibattito e al centro delle scelte di ordine economico. Mao ze dong non riesce tra 49 e 76 a
uscire da una spirale prevalentemente ideologica perché non riesce a indirizzare la crescita
economica. Segni di svolta nel 77, c'è dibattito che non ci interessa. I piani più ambiziosi e totali
vengono scartati, si ritiene si debbano potenziare i consumi e soprattutto si dice che bisogna
provvedere ad uno sviluppo dell'agricoltura. Bisogna sviluppare l'industria leggera. Mentre subito
tutto è concentrato sullo sviluppo dell'industria pesante, ora si dice di sviluppare l'industria leggera e
bisogna aumentare l'interscambio con l'estero e questo interscambio deve essere aumentato in
maniera selettiva cioè deve essere incrementato soprattutto in funzione di interessi cinesi definiti e
individuati come prioritari. Si definiscono gli interessi prioritari cinesi e in funzione di questi si
attua l'interscambio. Questo è un grande paese agricolo e in un grande paese agricolo non può
essere sottovalutata l'agricoltura e proprio da questo settore deve partire l'accumulazione del
capitale quindi bisogna aumentare la produttività agricola, non solo la produzione, aumentare la
produzione attraverso l'aumento di produttività e bisogna per questo garantire ai contadini i profitti
della loro attività. Lasciando loro una maggiore libertà nello scegliere i prodotti da coltivare (molto
diverso da pianificazione e comunità) lasciandogli la libertà di commercializzare almeno parte della
loro produzione e di tenersi il surplus. L'aumento dei redditi agricoli stimola il consumo individuale
che stimola l'industria leggera e a sua volta questa sostiene la domanda di beni dell'industria
pesante. Significava rovesciare l'approccio marxista da una parte: accettare che ci fosse profitto, che
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ci fosse libera commercializzazione di un prodotto agricolo. Rivoltamento dei principi sulla base dei
quali la RPC nel 1949 aveva avviato il proprio sviluppo economico. Rivoltamento dell'approccio
per quanto riguarda il modello di sviluppo economico. C'è una forma ibrida di un centralismo
politico ed economico con una serie di grandi liberalizzazioni.
Oggi parliamo di un ultimo aspetto che riguarda le politiche di apertura attuate dalla Cina dopo Mao
quindi dopo 1976; poi parleremo di sottolineature sul capitolo X, ha linguaggio pseudofilosofico e
serve a capire come attraverso un diverso modo di pensare si possa arrivare a modelli organizzativi
aziendali diversi da quelli occidentali.
Cina: nel 1979 la cina popolare decide di concretizzare la sua apertura commerciale ed economica e
decide di aprire 4 ZES (zona economica speciale). Ping concretizza e porta in attuazione quei
cambiamenti che erano già stati attuati da Chu En Lai. Significa cambiare degli orientamenti di un
paese che ha 1,4 miliardi di abitanti. Quali sono queste regioni? Guandong (regione marittima più
importante della cina), zona immediatamente a nord di Hong Kong, zona a nord di Macao, zona
ancora più a nord, zona di fronte a Taiwan. Il governo concede vaste autonomie a 11 province, città,
regioni autonome cioè dà delle autonomie ai governi di queste città, province perché siano più
autonome nel dialogare con gli investimenti esterni quindi possono decidere se e quando creare
condizioni di favore negli investimenti stranieri per aumentare il commercio internazionale (si può
parlare semplicemente di apertura quindi). Motivazioni politiche: erano venute meno gli aiuti
sovietici, fallimento di un intervento che doveva riportare dinamismo all'economia del paese
(grande balzo), la cina deve fare i conti solo con sé stessa non vuole più appoggiarsi ad altre forze
per avviare lo sviluppo del paese. Fallendo la rivoluzione culturale si sottolinea l'impraticaibilità del
sentiero socialista: uno dei modelli del pensiero marxiano è la dittatura del proletariato e si
accorgono che non funziona perché non porta alla formazione di ricchezza, viene anche fuori che le
economie di piano centralizzato non hanno conseguito gli obiettivi che si erano posti. Si accorgono
di queste due cose, cambiamo perché si accorgono che questo modello non ha dato i frutti sperati.
Allora con le ZES si apre un modello nuovo di apertura ai capitali stranieri, alle imprese straniere. Il
testo dà anche altre indicazioni che sono semplici. [Da giovedì parte sull'india che è da preparare sia
sul testo (Asia al centro) sia quello che dice a lezione].
Veniamo quindi a parlare di cultura e performance: ci sono degli schemi e nella prima parte di
questo capitolo parla di differenze e confronti di tipo culturale, filosofico. Differenze principali: la
componente collettiva nell'oriente domina rispetto a quella individuale cioè la performance in sinico
significa sostenere il gruppo di appartenenza, in occidente invece l'elemento che viene individuato
come prioritario è la protezione dell'individuo. Tutto questo ha delle ripercussioni anche nell'ambito
giuridico. L'elemento che diventa dominante è quello che la componente etica nel mondo
confuciano è dominante, anche il diritto è subordinato all'etica (il problema tra etica ed economia è
molto dibattuto oggi). Ad esempio nel pensiero sinico la vergogna (essere venuti meno a delle
regole collettive) viene a far parte fortemente di un criterio di valutazione. Come dice il testo sono
temi che hanno evidenziato grande differenza tra oriente e occidente e oggi si ripropongono. Pag
218 in oriente nel mondo confuciano fino ad ora non è mai successo quello che succede in paese
anglosassoni e negli usa cioè esistenza di avvocati a cui il giudice si rivolge per qualunque
argomento... (nb: l'india è completamente diversa, non fa parte della regione sinica, gli indiani
litigano in maniera esagerata). Prevale la responsabilità collettiva sulla responsabilità individuale
cioè la collettività controlla i comportamenti individuali, cioè se stare nel gruppo è un valore allora
occorre comportarsi in maniera aderente al gruppo. Poi altre due cose che sono nella tabella pag
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217. Il gruppo, la gerarchia all'interno del gruppo, il rango occupato all'interno del gruppo sono
fondamentali quindi c'è un rapporto verticistico. Altro aspetto importante è che si creano delle
importanti reti di solidarietà, cioè sovente i prestiti vengono fatti all'interno del gruppo. Altro
aspetto è un concetto della civiltà confuciana che è la pietà figliale cioè c'è rispetto verso genitore e
anziano quindi si creano dei rapporti di stretto collegamento tra l'anziano e tu che sei più giovane,
può essere un collegamento di affettuosa e lucida subordinazione anche all'interno di
un'organizzazione, anche se non siamo parenti di sangue diventiamo come se fossimo parenti. Altro
aspetto è che nei paesi che sono EOI (orientati verso l'esportazione) c'è lo stato sviluppista cioè
interviene lo stato nelle attività produttive per incrementare l'attività economica, l'abbiamo trovato
in Giappone e anche in Cina, anche l'India un pochino. Però non è detto che ci sia il teorema di stato
sviluppista e autoritario, cioè può essere sviluppista e non autoritario.
Altro elemento che si trova nei paesi di cultura sinica-confuciana è l'importanza della burocrazia. La
burocrazia è in questi paesi, per una tradizione antichissima, un settore nel quale sono confluiti
elementi di altissima qualità (intelligenti, colti, preparati), questo è molto differente da noi dove
sveniamo a pensare alla burocrazia. Ad esempio un elemento che ha causato crisi giapponese è
l'elevata corruzione.
Nel sistema politico sinico non c'è contrapposizione tra stato e mercato: cioè non c'è stato o mercato
ma c'è stato e mercato. Questo tipo di elemento fa capire che si può benissimo arrivare al socialismo
di mercato cioè un connubio di elementi che noi vediamo non coniugabili.
Vediamo un caso di studio che fa vedere come l'occidente abbia elaborato il fordismo e l'oriente
abbia elaborato il toyotismo. Prendiamo in esame il caso giapponese: nel sistema di relazioni
industriali giapponesi c'è un punto primo che viene concepito l'impiego a vita, cioè l'individuo e
l'azienda fanno un reciproco impegno con cui sia io che l'azienda si impegnano a restare insieme a
vita. Questo non esclude che possa esserci una forte mobilità all'interno dell'azienda, non c'è invece
mobilità intraziendale. Altra cosa: il reclutamento avviene prevalentemente attraverso i canali
scolastici perché la scuola è competitiva, c'è competizione dai primi anni di istruzione quindi c'è
alta qualità dell'istruzione e allora ci si fida del sistema formativo. La scuola giapponese funge
quindi da ufficio di collocamente, poi comunque è l'azienda che dà formazione al suo studente. Il
testo sottolinea che non si parla di tutto il giappone ma di un 30% che rappresenta la maggioranza
dei dipendenti maschi delle aziende. Ci sono anche figure detentrici da contratti a tempo. Le donne
sul lavoro sono ancora fortemente discriminate perché c'è l'idea di famiglia cioè nella famiglia c'è
rigidità di ruoli: il marito produce reddito, la moglie lo amministra. Per cui l'ufficio dei pagamenti
paga direttamente la moglie del dipendenti, in cambio la moglie sta a casa e la moglie amministra il
risparmio e assicura il risparmio nell'ambito del bilancio familiare e infatti giappone insieme ad
italia sono i due paesi che hanno grande risparmio. Italia perché c'è sempre stata forte realtà rurale: i
contadini risparmiano perché sono soggetti ad andamento naturale cioè se c'è grandine un anno non
mangiano allora devono avere risparmio. Le donne tornano a lavorare una volta che la famiglia è
sistemata. Ci sono quindi forme di lavoro precario (227-228). elemento importante è che c'è un
gruppo di elementi formato da donne e ed eta cioè minoranze discriminate e questi e altre comunità
rappresentano un esercito di riserva che serve ad avere un margine cui attingere quando c'è
incremento di produzione e licenzi quando la produzione cala.
Altro elemento che riguarda le relazioni industriali: la carriera si basa sull'anzianità. Quindi la
carriera si basa su un elemento oggettivo. C'è una struttura dualistica cioè ci sono le grandi imprese
e le piccole e medie imprese. In queste ultime le regole sono molto più blande.
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Altro elemento: il sindacato aziendale. In italia c'è il sindacato di categoria (insegnanti pubblici,
metalmeccanici, trasporti). Invece là c'è sindacato d'azienda, cioè per i rinnovi dei contratti la
componente forte sono i sindacati aziendali che hanno grande grado di autonomia, grande
differenza rispetto all'europa. Il sindacato aziendale è integrato cioè è collegato con la gerarchia
aziendale da una parte ed è anche cooperativo cioè raramente c'è uno scontro faccia a faccia di
frattura con l'azienda cioè c'è il paternalismo aziendale. Altro punto è la polivalenza del lavoratore,
cioè si tende a sottolineare l'indifferenziazione dei ruoli. I ruoli sono indifferenziati e l'altro aspetto
interessante è che il sistema decisionale è verticale cioè all'interno di un'azienda un manager
propone dei cambiamenti e questi vengono discussi a livello orizzontale e si arriva alla
formulazione di una proposta e questa viene portata al livello superiore. Tutto questo comporta che
la capacità di un leader è diversa da noi. Da noi è importante il leader (quello che fa gol, del resto ce
ne scordiamo un pò), invece là il leader è importante perché deve far funzionare il gruppo, se si
mette troppo in mostra rispetto al gruppo viene visto male. Esiste per esempio all'interno
dell'azienda ma anche fuori c'è il rapporto verticale tra padrino e figlioccio cioè rapporto
pseudoparentale, il figlioccio cioè chi è seguito, aiutato, consigliato può avere un solo padrino, ma
un padrino può avere tanti figliocci. È simile al rapporto tra samurai e nobile, il nobile ha tanti
samurai, i samurai hanno solo un nobile.
Il toyotismo: è un'organizzazione del lavoro elaborata in giappone. L'organizzazione del lavoro
messa in atto nel modello fordista presuppone un concetto keynesiano cioè c'è un'illimitatezza della
domanda quindi la domanda è illimitata allora se le merci circolano in minore quantità allora
bisogna rispondere con l'offerta, occorre mettere in atto economie di scala, mettere in atto
produzione di massa standardizzata per abbassare i costi e far fronte a domanda illimitata. Se i costi
di produzione si abbassano allora i salari si possono aumentare. Questo modello entra poi in crisi
perché non si riesce più a far ripartire un circolo virtuoso tra domanda ed offerta. Si analizza il
modello della toyota che ha presupposto opposto rispetto a quello del fordismo: la domanda è
limitata e quindi l'obiettivo che bisogna perseguire è quello di produrre beni maggiormente
diversificati, di buona qualità e a basso prezzo. Quindi secondo il modello toyota la domanda è
limitata. Il testo descrive modi di organizzazione legati a questi principi e sottopone alla nostra
attenzione la possibilità di un diverso terzo modo di ricorrere all'organizzazione aziendale. Il
toyotismo affonda le sue radici nelle convinzioni siniche che lo hanno prodotto.
MODELLO ANGOLIANO
Rapporti tra Cina e Africa.
Il 2006 venne chiamato l'anno dell'Africa e c'è la celebrazione delle relazioni economiche tra Cina
ed Africa. Pacchetto di aiuti verso Africa Subsahariana.
Ruolo dell'Africa nell'economia mondiale nella seconda metà del XX secolo. Quindi il processo di
indipendenza e la Guerra Fredda e le risorse naturali e la comunità economica SADC (una specie di
CEE, zona di libero scambio)
seconda parte: coinvolgimento della Cina nello sviluppo economico africano.
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Storia dell'Africa subsahariana si riassume in una piramide. Colonialismo multipolare nel 1800 ad
opera di inghilterra, francia, portogallo, belgio. Nel 1900 indipendenza e colonialismo bipolare (usa
e urss). L'africa non è più terreno di sviluppo dell'occidente ma diventa una terra di mezza e gli
interventi fatti non sono fatti per lo sviluppo della regione ma vengono fatti per evitare sviluppo
dell'altro polo. 2000 sviluppo cooperativo: abbiamo lasciato un campo di battaglia distrutto e
occorre soccorrere. La cina ha creato legami più solidi perché gli ha dato da mangiare mentre FMI e
banca mondiale subordina gli aiuti alla democrazia, ma loro non hanno bisogno di democrazia
quanto piuttosto di mangiare.
Come la cina entra in africa? L'europa è entrata nel mercato africano con la colonizzazione, va per
prendere. Avendo un complesso di superiorità non considera la cina come un rischio. La cina entra
in Africa negli anni '60 e sfonda il muro giocando sulle somiglianze sociali ad esempio il concetto
di clan. La cina sta in mezzo tra europa e africa nel senso che ha elementi di entrambi. Ha iniziato
ad intervenire in quei settori e luooghi che nessuno se li filava e poi ha scacciato via usa e urss ed è
rimasta lei.
Il pil pc è quasi uguale. Servizi non è scuola, sanità banche quanto piuttosto attività collaterali ad
attività petrolifere
tipologia di investimenti e paesi coinvolti: petrolio (angola, nigeria, DRC, ghana, tanzania) , oro e
gemme tipo diamanti (sud africa, namibia, botswana, angola, lesotho), metalli e minerali tipo
cobalto, litio, bauxite (DRC, uganda, rwanda, tanzania, kenia), chi ha questi mercati domina il
mercato della tecnologia.
Caratteristiche comuni: basso HDI (composto da pil, accesso all'educazione, libertà economica)
quindi sono paesi sottosviluppati sono economie di sussistenza, se va bene ogni gruppo produce
quello che consuma quindi non c'è avanzamento tecnologico e investimenti; la cina subentra
all'indomani dell'indipendenza e permea tutti i mercati.
La cina entra nel periodo della guerra fredda. Vuole diventare il primario partner economico,
l'europa arriva per sviluppare il paese e poi partire, mentre la cina arriva per restare investe in
infrastrutture, mette piattaforme petrolifere, fa investimenti alti quindi si presume che voglia
operare a lungo termine. 5 principi di convivenza pacifica: non vogliono entrare in conflitto con le
autorità locali e si lascia la libertà di commerciare anche con altri paesi. Questi principi hanno
portato al modello angolano e hanno portato a dipendenza economica e ad un processo di
democratizzazione rallentato. Dove l'europa si è tirata indietro, la cina è subentrata.
La cina entra in africa senza le armi, diversamente quanto fatto da usa e urss. Stabilisce un legame
solido perché la cina continua a dare, fa cose che danno forza alla sua immagine (palazzi
presidenziali, stadi, ospedali).
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Il modello angolano: è un modello di diplomazia commerciale. La cina dà fondi all'africa perché
vuole ricavarne qualcosa. La cina ha bisogno di mI per il ciclo industriale e queste si trovano in
africa. Nasce come un modello cooperativo cioè si vuole creare sviluppo. La cina interviene quasi
gratuitamente creando strutture e servizi (ferrovia da miniere a porto). È una linea che è stata il
motore dello sviluppo africano negli anni '70. Linea di credito vs materie prime. Il know how e la
manutenzione delle strutture è fatta dai cinesi, quindi ci sono interessi passivi e le clusole che
implica che le manutenzioni siano fatti dai cinesi crea un continuo ciclo di indebitamento
(formazione dei medici, riasfaltatura delle strade).
Strumenti con cui la cina si afferma in africa: la cina si presenta all'africa come un paese che è è
sottovalutato e che poi riesce a diventare grande. La cina diventa grazie a tutto questo sistema un
sostenitore dell'Africa. Angola e Nigeria sono i maggiori partner. Prima volta nel 2003 africa e cina
si incontrano per consolidare relazioni economiche. Il consiglio di stato stanzia fondi di sviluppo
che vengono attribuito quasi esclusivamente a SOEs cioè a aziende statali cinesi all'estero e che
lasciano quindi sul territorio dove operano un indotto bassissimo, tutta la forza lavoro è cinese. Il
dramma dell'investimento cinese in africa è che non crea sviluppo. Il problema delle aziende statali
cinesi è che dopo tre anni puoi fare un'impresa tua e le tasse le paghi in cina. Quindi lasciano sul
territorio niente.
Conseguenze dell'applicazione del modello angolano sulla società africana: prestiti conseiderevoli e
erogazione di servizi creano un debito inestinguibile, lo stato africano rinuncia a quote sempre
maggiori di materie prime per saldare il debito, i produttori locali escono dal mercato perché la
prduzione è troppo onerosa e non trova sbocco (sapone, candela, carbone), la produzione cinese
inizia a intaccare anche il mercato dei manufatti aumentando il grado di dipendenza dello stato
africano (che ha gradualmente eliminato la produzione locale e non dispone di risorse naturali e
tecnologia sufficienti per). La pila cinese è accessibile costa una settimana di lavoro, mentre le
occidentali costano una settimana.
Conseguenze sull'economia cinese: è un grande mercato di approvigionamento a basso costo,
diventa anche mercato di sbocco. L'africa è un partner debole e ci sono meno barriere
riflessoni conclusive: la cina sottovalutata da europa e usa è diventatata importante e ha introdotto
un modello di sviluppo che rallenta lo sviluppo africano. La politica cinese di cooperazione rallenta
il processo di democratizzazione. Sbilanciamento a favore della cina nelle relazioni economiche
dino africane. Cooperazione trilaterale è valida in linea di principio ma inattuabile con le premesse
attuali e a causa delle divergenze negli obiettivi.
Ci sono tanti problemi: problema culturale cioè l'europa non ha capito, non ha capito la natura di
quello che stava capitando in cina, in cina c'erano grandi cambiamenti e dal 45 nel tavolo delle
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trattazione ONU c'è anche la cina quindi come hanno fatto a non accorgersi della sua importanza
(sottovalutazione delle capacità cinesi). La cina si attacca a elementi identitari cioè giocano sulla
somiglianza ad esempio del concetto di clan. Cosa può fare l'Europa adesso? Una delle soluzioni è
quella di allearci alla Cina.
INDIA
India:
sintetizza il testo l'economia dell'india.
È un paese che ha delle caratteristiche diverse da quelle del mondo sinico di base confuciana.
L'india, dopo contrasti pesanti con la cina di tipo militare, il punto in comune è il pessimo rapporto
con l'occidente, ma negli ultimi anni si sta creando una saldatura dell'economia di questa parte del
mondo. È come se si fossero sparititi il mondo. La cina produce per l'export e l'india è una grande
segreteria, produce servizi.
Si crea l'india moghul cioè l'india musulmana, con gli spostamenti degli indiani musulmani, e c'è un
periodo di convivenza pacifica tra musulmani e indù. Questo momento di sintesi tra le due
componenti culturali è importante e si avvia un sistema amministrativo efficiente e di grande
importanza. Per dare l'idea: prima che arrivino gli occidentali nell'india moghul viene avviato un
censimento conoscitivo di 2/3 dell'india e c'è una descrizione sistematica delle risorse e della
amministrazione dell'impero moghul. È un momento di grande equilibrio e sviluppo da parte
dell'india.
Da una parte ci sono i portoghesi, già del 1510 i portoghesi si insediano a Goa. Altro elemento di
grande importanza è quello della creazione a Londra della compagnia inglese delle indie orientali
nel 1600. La compagnia si insedia ma prima di farlo lotta durissimamente con gli olandesi. Per tutto
il 1600 c'è scontro commerciale tra inglesi e olandesi. Questo perché le due compagnie privilegiate
si contendono le piazze commerciali e l'interesse delle compagnie occidentali privilegiati (1600
inglese, 1602 olandese e 1664 francese in ordine cronologico). Queste compagnie sono confliggenti
perché vogliono acquisire i migliori rapporti commerciali con la parte costiera dell'india.
Vediamo un elemento interessante: i contrasti economico commerciali tra i paesi che si manifestano
in termini vistosi in europa hanno delle conseguenze anche fuori dell'europa, lontano dall'europa
stessa. Quindi ripercussione dei conflitti lontani nello spazio.
Atti di navigazione 1651, 1660, 1663. questi scontri tra olanda e inghilterra hanno delle
ripercussioni anche in india. Cromwell che era ricchissimo proprietario terriero dice unilateralmente
una serie di cose tipo che le acque inglesi sono ampie e se gli olandesi ci vengono a pescare gli
sequestriamo eccetera. Ma soprattutto si dice che le merci devono arrivare o su navi inglesi o
devono arrivare in un porto inglese battendo bandiera del paese da cui provengono le merci. Con
questo vogliono segare le gambe alla marina olandese che faceva trasporto per i terzi da america e
india. Allora l'olanda fa la guerra in inghilterra e la perde. Nel 1663 dicono che tutti i paesi coloniali
inglesi in africa, asia e america devono commerciare unicamente con l'inghilterra. Fanno questo
perché così si spartiscono le loro sfere di influenza, l'inghilterra si tiene l'india e l'olanda si tiene
l'indonesia. A metà del 600 l'inghilterra si tiene l'india e invece l'olanda decide che il settore in cui
opera maggiormente sono le spezie e quindi si concentra in indonesia.
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I francesi non arrivano a degli accordi con gli inglesi, i francesi si posizionano in 4 porti indiani e
faranno sempre conflitti con gli inglesi. 1776 dichiarazione di indipendenza degli usa, gli inglesi
fanno guerra ai ribelli e non riescono, allora gli inglesi perdono tutti gli interessi nelle colonie. Gli
inglesi allora spingono verso il canada e si imbattono nei francesi. Questo scontro non si ferma solo
lì. Quindi i contrasti i patria va anche in canada e in oriente.
Gli inglesi inizialmente stanno nel bangala. Regione nella quale vanno ad operare da un punto di
vista commerciale. La compagnia si concentra in questa zona e fa accordi con i sultanati cioè i
nababbi che erano aristocratici che possedevano grandi territori. Gli inglesi si trovano
progressivamente ad estendere la loro presenza commerciale in questa parte dell'india. Ma nel 1757
capita che gli inglesi conquistano territorialmente il bengala, calcutta diventa di fatto la capitale
dell'india per quanto riguarda gli aspetti economici e diventa anche un centro industriale
manifatturiero. Importante in questo periodo è il fatto che in conseguenza degli accordi la
compagnia delle indie sconfigge l'impero moghul e nel 17.. la compagnia inglese delle indie
orientali viene a dominare su tre importani regioni: Orissa, Bihar, Bengala. Chi coordina tutto
questo è un signore che è Robert Clive che è il governatore della compagnia. Due elementi
importanti in questo momento: Clive vorrebbe dare al re d'inghilterra il governo di queste tre
importanti regioni ma il primo ministro inglese dice che la compagnia si deve tenere questi territori,
gli dice così perché pensa che è troppo autoritario, se gli dai queste regioni il re diventa ricco e poi
autoritario e non democratico. Quindi una compagnia privilgerita inglese viene a dominare su una
parte costinte di questo paese e la compagnia che a questo punto verrà ad avere la carica di
governatore della compagnia che regolamenti e governi l'india senza ridurre i diritti della
compagnia. La compagnia avrà diritto incredibile di esigere le tasse su tre regioni così grandi
dell'india orientale. Questo significa che ha i diritti di riscossione delle imposte, il che vuol dire che
l'interesse dell'india con questa svolta diventa precipuamente quello fiscale cioè le navi della
compagnia servivano soprattutto per trasportare argento dall'india all'inghilterra. Non solo ma
proprio perché la compagnia viene ad acquisire potere amministrativo in queste regioni, applicano il
diritto inglese in questa parte dell'india. Gli inglesi si inseriscono in una situazione esistente in un
rapporto ad esempio tra proprietari terrieri e contadini e se non paghi l'affitto c'è l'esproprio, prima
invece il debito veniva posticipato ai raccolti successivi. Quindi meccanismo che cambia le
relazioni agricole. Si sostituiscono al diritto consuetudinario, cioè che aveva preso piedo e si era
diffuso, e viene invece applicata l'amministrazione giudiziaria inglese. Si crea quindi il diritto
anglo-indiano, in parte alcune consuetudini vengono applicate. Questo significa anche che i rapporti
tra inglesi e indiani cambiano caratteristiche: c'erano pochi inglesi quindi la compagnia recluta
nell'ambiente indiano i componenti dell'esercito, forma l'esercito con le etnie tradizionalmente più
aggressive (sich), la compagnia recluta queste componenti. Senonché succede che non raggiungono
mai i vertici, vieni reclutato ma non diventi mai generale, c'è livello gerarchico in cui non arrivi. Gli
indiani, fedeli alla compagnia non arrivarono mai ad alti gradi. Inzialmente gli inglesi hanno
attenzione nella relazione con questa componente. Sono rispettosi delle loro usanze religiose
eccetera. Arrivano dei giovani nell'esercito e sono più ignoranti e arroganti e se ne fregano di queste
usanze allora cresce l'insoddisfazione verso il governo della compagnia (impoverimento delle masse
rurali, è cambiato il diritto, ci sono forme di deindustrializzazioni sempre più forti visto che in
inghilterra c'è rivoluzione industriale (calicot acts primi del '700 siamo in inghilterra, la compagnia
è potente, ha incrementato fortemente le sue attività, aumentano i flussi di beni che arrivano
dall'india all'inghilterra. Quali beni arrivano? L'india non era un paese arretrato e arrivano beni di
grande raffinatezza tipo tappeti o tessuti di qualità altissima, sono bravissimi nelle scienze
matematiche. Arrivano questi tessuti di cotone e inizia ad essere disturbato dell'arrivo di questi beni
gli imprenditori della lana, è un contrasto nell'ambito inglese e convincono il governo nel 1701 a
fare un primo editto cioè il calicot act (legge sui tessuti di cotone). Dice che non devono essere
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importati in inghilterra dei prodotti di cotone colorati. Allora si importano le pezze bianche e
imparano a stamparle alla moda indiana. Lo scontro si ripresenta e nel 1721 c'è secondo calicot act
con cui si dice che le donne non possono andare in giro con abiti colorati e sgargianti. Ma il bene va
tanto e allora gli inglesi cercano in tutti i modi di produrre in madrepatria quei prodotti così belli
che venivano fatti in india e avevano in inghilterra un così ampio mercato. E poi dal 1729
l'inghilterra dà via a innovazioni inventive nell'industria tessile e sarà così l'inizio della rivoluzione
industriale. Alla fine di questo processo l'inghilterra riuscirà a produrre in termini quantitativamente
superiori attraverso la meccanizzazione e non più artigianale. 1769 è la macchina a vapore. A
questo punto significa che l'india che prima forniva tessuti adesso diventa un mercato su cui
vengono collocati i tessuti inglesi. La compagnia delle indie portava le cotonate indiane, adesso alla
fine del '700 l'inghilterra porta in india i tessuti di cotone. Molta parte dell'india allora viene
organizzata in funzione di questi nuovi rapporti. Di fronte agli occhi di tutti c'è
deindustrializzazione dell'india, l'india diventa una colonia e quindi vengono imposte certe
condizioni funzionali all'interesse della madrepatria, diventa un mercato per i tuoi prodotti finiti.
Questi elementi insieme con altri fanno sì che nel 1857 ci sia la rivolta dei sepoy cioè i soldati
indiani dell'esercito della compagnia delle indie. Come mai c'è questa rivolta? Si racconta che era
stato introdotto dalla compagnia un tipo di fucile e i bossoli di questo fucile dovevano essere
lubrificati con grasso animale e per caricarlo bisognava tenerli tra i denti, né indù, né musulmani
possono toccare grasso animale; ci sono tanti motivi e c'è rivolta spaventosa che si estende a
macchia d'olio anche a contadini, piccoli proprietari e anche a ceti i più diversi e c'è un
collegamento tra i rivoltosi nelle zone sottoposte alla compagnia e il gran moghul. Ci sono però
degli elementi che giocano a favore degli inglesi: è un elemento di ordine tecnologico. Avevano
appena installato la linea telegrafica e quindi possono scambiarsi velocemente le informazioni. Gli
inglesi hanno anche l'appoggio di una componente dell'esercito che sono i sikh. Gli inglesi quindi
capiscono che devono appoggiarsi ai grandi proprietari terrieri per chiudere questa rivolta e
riescono a sedarla. Si sigla la fine della compagnia inglese delle indie orientali: dopo la rivolta dei
sepoy chiamato anche il grande ammutinamento (prima guerra di indipendenza) e l'india va sotto il
diretto controllo della corona inglese. Quello che non era avvenuto nel 1757 (Plassey) accade ora.
Nel 1877 la regina vittoria è chiamata imperatrice delle indie. L'india viene a far parte dell'impero
inglese. L'india viene governata dall'indian civil service, si formano i dipendenti di questo servizio,
le selezioni per essere assunti da questa amministazione sono severissime e venendo meno il
monopolio della CIO, si apre l'india alla presenza degli inglesi più diversi, arrivano imprese inglese.
Arrivano anche dei vicere cioè l'india diventa un territorio inglese, non ti governa direttamente un re
ma ti governa un vicere. Anche in questo caso gli indiani continuano ad essere esclusi dalle grandi
cariche del servizio amministrativo anglo-indiano. Ci sarà poi la formazione del partito del
congresso di cui abbiamo già parlato lungamente. Quando l'india diventa indipendente nel 1947 ci
sono delle tragiche lacerazioni, c'è da una parte l'india, dall'altra il pakistan e ci sono problemi di
linee di condotta politiche ed economiche che l'india deve avere.
Il libro dice che esistono in india quattro fonti di pensiero che sono i quattro filoni principali che
esistono in questo grande subcontinente: nehruismo che è l'orientamento espresso da Nehru cioè
approccio vagamente socialista; altra componente legata alle ideologie comuniste, che si rifa ai
modelli di sviluppo sovietico; liberalismo, legato a componente anglosassone, gli imprenditori sono
portatori del liberalismo; componente del ghandismo, diverso dal nehruismo, ghandi dice
antindustrialista, voleva tornare ad una condizione precedente alla frattura causato dall'inghilterra,
poi il non conflitto. Questi elementi sono importanti nell'economia e nella politica indiana.
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Facciamo osservazioni di ordine generale che dovrebbero permettere di capire per quale motivo
questo paese è considerato così importante e perché si reputano Cina e India sotto certi aspetti come
un tutt'uno.
All'indomani dell'indipendenza (1947) vengono avviati dei piani quinquennali. Nehru si ispira a
cultura economica socialista. L'idea di ricorrere a dei piani economici è propria di coloro i quali
vogliono programmare sotto un forte controllo l'economia di un paese. All'indomani
dell'indipendenza parte il primo piano quinquennale. L'economia indiana in questo momento è
mista ed è controllata dallo stato. Lo stato sostiene un settore pubblico forte ed esercita anche un
forte controllo anche sulle attività private perché mette in atto un sistema di regole rigide cioè ogni
attività economica è sottoposta ad un permesso, tanto che si dirà che sarà il governo delle licenze
cioè mette in atto un capillare sistema di controllo e che eroga permessi sotto controlli molto forti
all'esercizio di attività economiche (licence ray). Questo sistema durerà alcuni decenni. Trasporti,
energia, settore minerario è dove ha controllo lo stato. Questo accade perché si ha la paura di grandi
imprese indiane e straniere (forse non è così), infatti nel 1951 si fa una legge che riguarda la
regolamentazione dell'industrializzazione del paese. I primi 30 anni di attività di license raj è
deludente (si ha paura che gli stranieri e in particolare gli inglesi rientrino e quindi non si vuole che
entrino imprese straniere), la crescita del reddito pro capite è soltanto dell' 1%. Forte intervento
dello stato nell'economia e forte controllo dello stato sull'attività privata (riassunto della politica
economica indiana). Ci sono in questi 30 anni problemi ambientali e sullo sfondo anche
vicissitudini internazionali cioè contrasti con il Pakistan e con la Cina. Si arriverà addirittura nel 7677 a dichiarare lo stato di emergenza perché questa economia indiana non decolla e non cammina.
Allora ci si mette a pensare come mai nonostante la buona volontà e le idee si sia arrivato ad uno
sviluppo stentato. Negli anni '80 c'è una svolta, si fa una critica al modello di sviluppo così come si
era venuto articolando all'indomani dell'indipendenza. Quindi da '80 al '90 c'è un secondo momento
di articolazione del modello di sviluppo indiano: c'è il sesto piano quinquennale fra 1980-1985. Si
arriva a delle crisi gravissime non solo ma per prima crisi petrolifera ma anche per la seconda crisi
petrolifera. Chi governa il paese è Indira Ghandi cioè la figlia di Nehru e deve chiedere 5 miliardi di
dollari in prestito al FMI. Fa politiche che non piacciono alla popolazione tipo controllo delle
nascinte cioè dà soldi a uomini fertili che si sottopongano ad intervento chirurgico che li sterilizzi.
Le fasce più povere ricorrono a questo intervento ma questa politica viene percepita male, anche
altre politiche religiose vengono sbagliate e c'è un attentato con cui viene uccisa Indira Ghandi.
Viene uccisa da un Sik (1984). succede a Indira un suo figlio, cioè Rajiv Ghandi. Lui dà il via a un
ulteriore cambiamento: dà il via alle liberalizzazioni cioè non più licenze dal 1985. E soprattutto
comincia a cambiare il quadro complessivo del paese perché cominciano ad esserci degli
investimenti che già Nehru aveva avviato nell'ambito della rivoluzione agricola, migliora il sistema
manifatturiero anche se è crescita incomparabile a quella cinese, aumentano le esportazioni,
aumentano anche le importazioni di macchinari e soprattutto sono gli anni in cui l'India dà il via a
importanti accordi con le imprese straniere. La più importante è una joint venture indo-giapponese
tra Suzuki giapponese e Maruti: accordo indo-nipponico che riguarda il 50% degli autoveicoli
indiani. Quindi sotto Rajiv c'è forte liberalizzazione. Rajiv aveva il pallino dell'industria
informatica, era fissato per creare centri produttivi legati all'informatica e finanziare ricerca e
sviluppo in questo settore.
Altra grande svolta nel 1991, anno in cui c'è drammatica crisi dei pagamenti dovuta alla
accumulazione di deficit di bilancio. Dall'80 al '90 era aumentato il debito estero causato
dall'aumento del debito estero del settore privato e anche legato al fatto che in questo periodo
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risultano in crescita il numero degli indiani all'estero che investono in india e poi i profitti vanno
fuori dall'india. Qual'è l'analisi che si fa nei primi anni '90? una crescita accelerata non è
compatibile con una politica di bilancio espansiva e non controllata. Questa apertura commerciale
dell'india soffre di eccessive distorsioni. In questo momento si capisce che le modifiche apportate
non erano corrette e vanno ancora cambiate.
Queste difficoltà si incrociano con altri elementi: nel 1991 rajiv viene ammazzato e il gruppo di
comando ruotante attorno al partito nel congresso coordina l'intervento di aiuto economico e ruota
intorno a Man Mohan Singh. Crea il dream team: con Singh gli industriali tornano ad operare con
grande libertà. Si arriva così ad aprire maggiormente l'india agli investimenti esteri e si svaluta la
rupia. Tutti questi interventi: maggiore lib, inv, svalutazione; portano ad una economia, considerata
nel suo complesso, forte e dinamica perché nel 94-95 la crescita è del 7% anche se permangono
gravi contrasti politici e fra le frange induiste e la componente islamica. C'è grande apertura
commerciale, ovvero forte incremento delle esportazioni ma l'india ha delle gravi carenze cioè
importa petrolio e questo la danneggia molto come si è visto con le due crisi petrolifere. I settori
trainanti sono soprattutto legati ai servizi commerciali e in assoluto si registra un forte aumento dei
consumi di massa. Una notazione: Man Mohan Singh è un economista ed è membro del partito del
congresso, è del panjab quindi viene da una zona ricca che era il granaio dell'india e studia
economia e finanza e poi andrà a studiare in inghilterra a oxford cioè fa esattamente come fanno
tutti gli indiani che prima studiano in india e poi vanno in inghilterra. Va poi a lavorare nel FMI
all'ONU e poi entra in politica in india e nel dream team lui è ministro delle finanze e con gruppi di
dirigenti dà il via alle grandi riforme che danno svolta importante a questo paese, poi diventa
ministro degli esteri e poi diventa presidente ed era un sick ed era uno dei due sicari di Indira
Ghandi e questo non impedisce che un non induista diventi il premier dell'india.
Ci sono una serie di punti che vengono sovente sottolineati come punti che limiteranno l'india nella
crescita:
1- l'esistenza delle caste: perché ci sia una casta occorre che il gruppo di persone che può essere
definito casta ha queste connotazioni : chiusura sociale (il matrimonio avviene nello stesso gruppo),
omogeneità professionale (fanno mestieri che possono ricondursi ad un elemento base), rigida
gerarchia. A fine '400 i portoghesi che vanno a Goa coniano il temrine casta per indicare una società
fortemente gerarchizzata in india sulla base di principi codificati da almeno 2000 anni. Quindi i
portoghesi si rendono conto che la società è strutturata in gruppi fra di sé organizzati secondo una
gerarchia e questo fa sì che ci siano le caste. Inizialmente erano 4 le caste: bramini (sacerdoti),
guerrieri, commercianti, lavoratori manuali. Poi a queste caste fondamentali se ne aggiungono delle
altre e che sono fatte da individui che sono definiti fuori casta o intoccabili (20% della
popolazione). L'induismo è una religione amplissima, ma teorizza la metempsicosi cioè ti
reincarnerai in un altro essere vivente e se ti comporti bene allora ti reincarnerai in una figura più
positiva, se ti sei comportato bene la tua anima si reincarnerà in un soggetto che vive peggio. Se
nasci in una famiglia di persone che spazzano le strade significa che nella vita prima ti sei
comportato male. Allora questo comporta una fissità sociale. Questa fissità sociale diventa per
l'india un handicap: quando l'economia si modifica Nehru non a caso le rende illegali anche per
promuovere lo sviluppo ma di fatto le caste ci sono ancora. Le caste sono state un freno forte per lo
sviluppo dell'india. Pesano molto di più nelle campagne piuttosto che nelle città, e pesano ancora di
più nelle zone più povere e a più bassa alfabetizzazione.
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2- quali sono le caratteristiche della popolazione? Forte inflazione demografica e questo è grave. La
politica di controlli delle nascite non ha avuto successo. Permangono in sostanza, nell'ambito della
popolazione indiana, delle grandi differenze: per quanto riguarda la nutrizione, l'età media,
l'istruzione (specificamente quella femminile), c'è in atto uno squilibrio dei sessi. Non si arriva al 42-1 però vengono fatte cose brutte riguardo alla nascita delle femmine: si interrompono le
gravidenze soprattutto se nascituro è una donna. Perché? Perché se donna devi dare dota e la
popolazione povera non riesce a darla. Altro problema che riguarda la popolazione è il problema
abitativo: aumentando la popolazione si presentano problemi di disponibilità di abitazione. Non
solo ma c'è anche problema relativo all'aggregazione della popolazione: in Cina la maggiore densità
è nelle città (in Cina aumento popolazione e si formano grandi aggregati cittadini, ci sono grandi
migrazioni perché c'è attività lavorativa e seguono questa), invece in India incremento delle nascite
e problema di grandi città ma non legate al fatto che lì c'è lavoro ma perché lì c'è una casa, non è
legato a presenza di lavoro quindi gigantismo metropolitano in Cina e India ma per motivi diversi.
C'è anche il problema dello sviluppo sostenibile. Attualmente, un aspetto peculiare della transizione
demografica e occupazionale è dato dal dinamismo dell'occupazione nel settore dei servizi che è il
settore più sviluppato in assoluto in india. È quindi questo il settore che dà reddito e attrae
occupazione. Cina e india hanno una diversa struttura occupazionale: cina agricoltura e industria
mentre servizi in india (cindia). Alcuni hanno addirittura detto che cina è fabbrica del mondo e india
è ufficio del mondo.
Agricoltura indiana: agricoltura fortemente diversificata sul territorio e l'offerta di beni agricoli non
è sufficiente alla domanda. Tuttavia l'india è la quarta potenza agricola del mondo: in termini
assoluti la prima è cina, russia, stati uniti e poi india. È il primo esportatore di the e spezie ancora. È
il secondo esportatore di riso. E il settimo esportatore di grano. Più del 50% della popolazione è
impiegata nell'agricoltura e il tallone d'achille sono le discontinuità climatiche. Solo un flash: ci
sono delle gravissime diseguaglianze nella distribuzione del reddito, cioè ci sono 300.000.000 di
persone che hanno dei gravi deficit nutritivi e questo è uno degli elementi che rappresenta per
questo paese uno degli aspetti più problematici e drammatici.
Quali sono ai primi anni 2000 gli elementi che possiamo dire che contraddistingono l'industria:
nonostante sia stati eliminato il license raj, permane una forte presenza di industria pubblica. È
pubblico il 5% delle imprese ma questo 5% delle imprese vede investito 1/3 del capitale esistente. Il
settore pubblico è lo zoccolo duro delle iniziali attività produttive attivate da Nehru cioè energia,
acciaio, petrolchimica, telecomunicazioni: questi settori sono ancora in mano pubblica. Anche se
l'apertura con riforme che partono dal 1991 hanno consentito una importante crescita del settore
privato. Quali altri elementi dobbiamo individuare? Nel settore privato rimane dominante il
carattere familiare delle grandi imprese. Ad esempio i Tata avevano accumulato capitale
commerciale e lo investono poi in attività porduttive tessili poi metallurgiche, ora sono anche
nell'automobilistico. Le grandi imprese mantengono un forte carattere familiare. Rimane importante
anche le PMI perchè la piccola impresa in india realizza il 40% della produzione industriale e
questa per 1/3 è destinata all'esportazione. In questi ultimi 20 anni c'è stata affermazione dell'attività
industriale indiana: siderurgico, automobilistico, farmaceutica. Farmaceutica e in particolare settore
delle biotecnologie. Il più grande centro industriale indiano è la Bangalore (silicon valley indiana).
Il settore più forte è comunque quello dei servizi e ha contribuito questo per il 60% al PIL indiano
nei primi del 2000: comunicazione, infromatica alle imprese, servizi alle imprese.
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Ci sono comunque dei problemi: è un'economia in crescita e si è sviluppata complementarietà con
la Cina.
Non è facile valutare la % di povertà. Comunque un fatto è certo e indiscutibile: l'india è un paese
in cui c'è distribuzione diseguale dei redditi e dei consumi. Quindi è un paese con grandi
sperequazioni. Altro elemento importante che si accompagna a questo è che il ritmo di riduzione
della povertà è lento. Una degli elementi che aggrava la difficoltà di valutazione della povertà è la
grande eterogeneità delle varie regioni quindi ci sono centri di grande crescita, altri che sono
poverissimi. Alfabetizzazione è molto difficile da valutare: è vero che c'è crescente tasso di
alfabetizzazione ma il dato è molto sballato dagli abbandoni. Un altro dato importante è che ci sono
molte donne che non accedono all'istruzione. Ci sono delle élite avanzatissime, altissimamente
istruite e c'è scuole private, università private e costose che danno luogo ad élite che poi è
dominante.
In questo paese che sta crescendo tantissimo ci sono problemi che entrano nelle previsioni di
crescita.
C'è stata accelerazione nella crescita del paese, ma perché la povertà non si riduce rapidamente?
Nonostante tasso di accelerazione della crescita non c'è corrispondentemente un tasso di riduzione
della povertà. Probabilmente perché c'è crescita in settori che non sono ad alta occupazione. Inoltre
persistono delle forti diseguaglianze geografiche cioè ci sono zone in cui c'è grande sviluppo e zone
che rimangono molto più povere e quindi permangono le diseguaglianze sociali che nonostante per
legge si tolgano le caste, rimangono. C'è anche un altro problema: problema dell'andamento
demografico cioè in certe zone la natalità si contrae ma ci sono regioni del paese in cui c'è forte
aumento demografico e nelle zone più problematiche come uttar pradesh e bihar. Le proiezioni per
quanto riguarda la crescita demografica vede in qualche decennio un aumento in queste due regioni
di 500 ml di persone ed il problema è come sfamare questa nuova popolazione. C'è problema della
forte disparità economico e sociale. L'obiettivo di creare una forte classe media è stato solo
parzialmente raggiunto. La classe media è intorno a 250 ml di persone. Da che cosa dipende il
grado di accelerazione della crescita e in contemporanea di riduzione della povertà? Cosa c'è alla
base di questa discrepanza? C'è diffusione di tecnologie dell'informazione ma questo strumento così
importante non è impiegato a fini sociali. Questo significa che posso usare la velocità
dell'informazione per comunicare il crollo in borsa di questi giorni, ma non diffondo norme
igieniche, l'alfabetizzazione, cosa non bisogna fare alle donne. E quindi c'è una lentezza nella
diffusione dell'istruzione di massa. Per esempio permangono di fatto le caste, l'istruzione è lenta per
le masse più povere. Inoltre permangono queste grandi differenze interregionali.
Altro problema che non è secondario è che c'è una struttura fiscale che ha questa caratteristica: il
livello del prelievo è molto basso. Perché la sua amministrazione ha una struttura arcaica. Questo
comporta che questo basso livello del prelievo condiziona anche gli investimenti pubblici, se nelle
casse ci sono entrate inadeguate allora lo stato non ha il potere di investire nei settori di sua
prerogativa tipo istruzione, sanità. In india c'è anche scarsa presenza di istituti di credito.
Comunque, nonostante questi grandi problemi. C'è in corso una trasformazione strutturale
dell'economia mondiale in favore dell'Asia, cioè è in atto una nuova geografia economica
dell'Oriente. Questo è dovuto al fatto che a partire dagli anni '90 la Cina ha conosciuto un grande
sviluppo, questo unitamente alla progressiva liberalizzazione del mercato indiano allora i due
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elementi hanno accelerato la svolta della geografia commerciale verso la Cina e l'India. Questo ha
comportato che in questi ultimi anni c'è stato un deterioramento dei rapporti tra india ed europa
mentre è aumentata l'influenza commerciale degli usa sull'india e tutto questo ha importantissime
conseguenze di tipo geo-economico e geo-politico. È quindi possibile che si crei un modello
tripolare fatto da usa, cina e india. L'europa cosa fa? Secondo alcuni è un partner silenzioso e
inadeguato, dovrebbe essere soggetto compatto e forte. Succede che l'india, tranne che per il
petrolio, l'asia orientale è diventato il centro gravitazionale degli interessi degli scambi commerciali
indiani. Meno relazioni economico-commerciali tra india e giappone e a partire dal 2004 la cina è
diventata il primo paese esportatore verso l'india. La partita si sta giocando molto tra cina e india. Il
mercato asiatico è sempre più importante per l'india. Questo perché vengono sviluppati rapporti
bilateriali con i paesi asiatici. In tutto questo c'è sempre un non facile rapporto con la cina.
L'interscambio mensile cina-india era di 10 md di dollari, oggi ci si avvicina a 30 md di dollari. È
stato messo in atto un processo di traino reciproco, nonostante gli scontri militari del 1962. C'è
quindi anche una forte complementarietà.
Vediamo la complementarietà: la Cina è diventato il centro manifatturiero mondiale, in questo
paese operano anche società giapponesi, coreane, americane, europee. Vanno lì perché producono a
prezzi bassi beni di consumo. Per esempio nokia, motorola, l'80% delle fotocopiatrici di tutto il
mondo sono prodotte in Cina. Elettrodomestici, prodotti tessili, giocattoli. E cosa importa la Cina
dall'India? Prodotti intermedi come acciaio, minerali di ferro, chimica di base, chimica delle fibre
sintetiche. Quindi l'india diventa per la Cina in questa fase un partner fondamentale in campo geoeconomico e geo-politico. Non è detto che questo sia uno sviluppo senza fine. Vengono fatte
critiche: mancanza diritti civili eccetera e poi le multinazionali europei e americani vanno ad
operare lì.
Dal 2015 sulla base delle proiezioni demografiche l'india ringiovanirà e la cina invecchierà.
Cambierà la composizione demografica della popolazione. Allora non è escluso che l'india a quel
punto possa diventare un secondo centro manifatturiero (se la popolazione invecchia, la capacità di
lavorare tantissime ore diminuisce e invece l'India ringiovanendo può lavorare molto di più).
Sussiste comunque tra Cina e India una grande diseguaglianza di potenza economica e politica. La
cina in realtà nel settore dell'acciaio e delle materie plastiche potrebbe migliorare e quindi
diminuisce la domanda di importazioni dall'India. Seconda cosa: la Cina è una potenza nucleare
riconosciuta e fa parte del consiglio di sicurezza dell'Onu quindi ha diritto di veto, l'india no. L'india
no perché la cina si è opposta all'entrata nel consiglio di sicurezza del giappone, e insieme al
giappone chiedevano di entrare l'india e il brasile e il consiglio di sicurezza dell'onu ha bloccato
quindi c'è egemonia della Cina.
Nonostante sia zona terribile dal punto di vista conflittuale. Dal 1985 nonostante i difficili rapporti
tra India e Pakistan è stato fatto un incontro tra l'India, il Pakistan, lo Sri-Lanka, il Bangladesh cioè
è stata fatta un'associazione SAARC (associazione per la coperazione regionale dell'asia del sud).
Capiscono che mettere in atto degli accordi commerciali nell'ambito di queste regioni (esclusa la
cina) è la creazione di un soggetto economico-commerciale di grande importanza.
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Un importante strumento è il microcredito o microfinanza: è uno strumento che nasce come
strumento contro la povertà e un punto problematico dell'economia indiana è che c'è tassazione
arcaica. Humus è indiano che studia negli usa, poi torna in india e si inventa uno strumento: fonda
la Grameen Bank perché capisce che i meccanismi di prestito messi in atto fino a questo momento
portavano a maggiore impoverimento allora si individua la donna come anello forte della famiglia
perché è in grado di coordinare le attività e si impegnerà a fare tutto nei termini. Si dà credito senza
interesse (per fare sgabelli ad esempio) piccolo capitale e nel giro del tempo pattuito il denaro verrà
resituito e tutto questo va a buon fine. Ha visto che le masse rurali non hanno accesso al credito e
quando riescono ad entrarne sono sottoposti all'usura, allora pensa ad un nuovo modo di fare
credito. Ha avuto un grande successo e questo fenomeno che nasce con la Grameen Bank adesso
questo metodo viene applicato in tutto il mondo, anche in Italia c'è.
Altro aspetto importante: la domanda indiana di petrolio. È un problema perché l'india è il sesto
consumatore di petrolio al mondo. Se nel resto del mondo il consumo di petrolio cresce all'1,5%
annuo, in india cresce al 6% annuo. L'india ha costruito la più grande raffineria di petrolio al
mondo, ma l'india importa più dei 75% del suo fabbisogno. Questo è un problema che riguarda
l'incremento e le previsioni di incremento della domanda di energia da parte dell'india. Questo crea
problemi di vario ordine: inquinamento ad esempio. L'alternativa potrebbe essere quella di
sviluppare l'energia elettrica, ma le sorgenti delle acqua che l'india potrebbe usare sono himalayane
quindi c'è problema geo-politico. Il problema dell'acqua è il problema del domani. Visto che c'è
problema delle sorgenti nelle zone dell'himalaja allora l'india ha due alternative: concentrarsi nelle
energie rinnovabili (è già il quinto produttore di energia eolica, viene già impiegata l'energia solare,
altra cosa potrebbe essere sviluppare le biomasse ma il problema potrebbe diventare uso il frumento
per mangiare o per fare energia). L'altra alternativa è l'energia nucleare. Non ha uranio, ha altra
materia prima che è il torio ma è difficile usarlo e ha dei costi eccessivi. Quindi diciamo che
probabilmente si troveranno delle soluzioni intermedie per quello che riguarda questo problema.
È a disposizione negli orari di ricevimento. Dal 13 mette materiale in aulaweb.
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