Il racconto del cammino fatto da una dei

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Il racconto del cammino fatto da una dei
DIARIO DEL CAMMINO DEL NORD
14 maggio – 10 giugno
2014
Vorrei iniziare questo diario con una ballata Irlandese, che trovo sia molto adatta a spiegare come si
dovrebbe vivere.
TROVA IL TEMPO
Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.
Trova il tempo di essere contento, è la musica dell'anima.
io vorrei aggiungere....
Trova il tempo per fare un cammino, lo ricorderai per tutta la vita.
14/05/2014 ;Mercoledì
DA ROMA (CIAMPINO) - A BILBAO
Alle 5,30 puntuali,(io,Salvino,Marino e M.Grazia )siamo in attesa del taxi che ci porterà in aeroporto. Il volo
per Santander è in perfetto orario, la giornata è splendida.
A Santander prendiamo un bus che ci porta a Bilbao . Il bus segue la costa, passa a Laredo, Castro
Urdiales, che sono città che attraverseremo nel nostro cammino.
Riesco a vedere dal finestrino, la freccia gialla in una via del centro. Che emozione, non vedo l'ora di
iniziare.
Bilbao é una città vivace e moderna con bei palazzi, giardini, parchi e piste ciclabili. Andiamo prima
all'albergue juvenil con 142 posti aperto tutto l'anno.
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Ci registriamo e lasciamo gli zaini. Bilbao ha un museo d'arte contemporanea il "GUGGENHEIM"progettato
dall'architetto canadese Frank Gehry.Da visitare anche il centro storico o (Casco Viejo) la Plaza Mayor, dove
sorge il mercato della Ribera. Dedicata al patrono Santiago la Cattedrale che si affaccia sulla Plazuela de
Santiago,con al centro la fontana del XVIII secolo.
Di sera arrivano i nostri compagni Luigina e Rosario, ormai esperti gli facciamo da guida per la città e poi
andiamo a cena in un piccolo ristorante nel casco viejo.
15/05/14 :-GIOVEDI
DA BILBAO - A POBENA
km. 28
Colazione alle 8, MA non si riesce a partire prima delle 8,30. Decidiamo di seguire il fiume Nervion, già
sappiamo cosa ci aspetta: una strada trafficata, rumorosa in un quartiere industriale.
Oggi è il primo giorno di cammino e abbiamo in programma di arrivare a Pobegna, questa è la via più breve e
la meno faticosa.
Quando arriviamo a Portugalete, attraversiamo il fiume col famoso "Puente Colgante",patrimonio mondiale
per l'Unesco. Ci infiliamo nelle vie di questo vivace centro abitato e presto troviamo la freccina gialla che ci
guida nel cammino. Ci porta verso la parte alta della città, ma nella salita abbiamo una bella sorpresa:-) i
marciapiedi sono dotati di rampe mobili (siamo molto riconoscenti a chi ha avuto una così bella idea). Ma le
sorprese non sono finite, l'uscita dalla città si svolge su una pista ciclabile, pedonale (bidegorri) che
passando su strade e autostrade ci porterà per una decina di km fino al mare. Lungo la pista a metà
percorso circa, si trova anche una bella area picnic con alberi, fontanella d'acqua potabile e tavoli con
panche. Noi ne approfittiamo per fare una bella sosta, visto che fa molto caldo. Ci togliamo le scarpe e
mangiamo il panino e la frutta che abbiamo acquistato a Portugalete.
La pista ci accompagna fino a L'Arena una piccola località marina, lì conosciamo Maria, ci informa che il
ponte pedonale sulla spiaggia è andato distrutto da un temporale: lo stanno ricostruendo, ma noi dovremo
fare la strada che allungherà di due km il cammino.
Maria cammina con noi fino a Pobegna e quando arriviamo il piccolo albergue di 22 posti è già pieno. Ci
rivolgiamo al bar di fronte che ha delle camere in locazione, spendiamo 25euro a testa. Dopo esserci
sistemati, andiamo a cenare in una piccola locanda che fa il menu a 10€. Io prendo fagiolini con patate, fettina
e un arancio. La notte scorre tranquilla, riusciamo a riposarci bene.
16/05/14 :-VENERDI
DA POBENA - A ISLARES km. 25
Oggi è una giornata magnifica! Dopo aver fatto colazione nella locanda dove abbiamo cenato ieri, ci siamo
fatti preparare dei "bocadillos" giganti per il pranzo.
Partiamo per un delizioso sentiero, che è stato creato sul vecchio percorso, dove passavano i carrelli della
miniera. "Muy precioso" ci ha detto ieri la nostra nuova amica Maria, lei che è di questa regione della Spagna,
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"la Cantabria" ne è molto orgogliosa! Oggi ci aspettavano 32 km, ma Rosario, che segue le indicazioni di un
libro su questo cammino, è riuscito a trovare una bella alternativa più corta di 7 km circa.
Quando finisce il bellissimo sentiero della miniera, ci manteniamo sulla costa e seguiamo la freccia a destra.
Poi dopo un tratto sulla strada, poco trafficata, arriviamo a Castro Urdiales, una bella località turistica.
Seguiamo la larga passeggiata sulla spiaggia. Salendo dal ponte medievale, arriviamo al castello-faro di
Santa Ana del XIII-XIV sc.
Sulla stessa altura che domina il porto e tutta la città si trova anche la chiesa di Santa Maria dello stesso
periodo.
Usciamo da Castro seguendo la strada, per fortuna poco trafficata. Ora ci siamo allontanati dal mare , ma
lo vediamo ancora e, quando la stanchezza si fa sentire, ci fermiamo a mangiare il nostro panino.
Ormai siamo vicini e presto, seguendo un sentiero nei verdi prati, arriviamo a Islares. Anche qui c'è un
piccolo albergue, con 18 posti, 8€ con la colazione, dove riusciamo a trovare i posti per noi: e situato vicino al
mare su un'alta scogliera. In poco tempo il piccolo albergue si riempie, ma continuano ad arrivare pellegrini,
che l'ospitalero sistema fuori in giardino con tende e materassini.
Comunque in paese c'è anche un camping, dove si può trovare da dormire, noi siamo andati lì per
cenare:anno dei piatti combinati ottimi.
17/05/14 :-SABATO
DA ISLARES - A SANTOGNA km. 25
Il nostro ospitalero ci ha preparato una bella colazione (caffèlatte-pane tostato con marmellata –miele succo di frutta-ecc.). Cosi partiamo presto, alle 7. L'aria fresca ci fa camminare spediti. Seguiamo la
carretera, perché il sentiero è più lungo e cominciamo ad avere qualche problema.
Arriviamo al piccolo BARRIO di HAZAS di LIENDO. Troviamo al centro una piazzetta, con una fontana
dell'acqua rotta, la chiesa chiusa, per fortuna troviamo un bar aperto, che ci prepara un ottimo caffè.
Dopo una breve sosta, che ci serve a far riposare i piedi che sulla strada sono messi a dura prova,
riprendiamo il cammino. Siamo fortunati perché il tempo è bellissimo anche oggi.
Con un po' di salita arriviamo in cima a una collina, da dove possiamo ammirare la città di Laredo, con la sua
grandissima spiaggia. E' un panorama che ci lascia senza parole.
Non vediamo l'ora di arrivare per mettere i piedi a mollo. E' un'occasione che prendiamo al volo,
attraversiamo così, la lunga striscia di sabbia, che arriva fino all'imbarcadero (circa 4 km).Mangiamo dei
piatti di mariscos,(buonissimi) in un ristorante che si trova vicino all'imbarcadero; poi prendiamo un battello
che in mezzora, ci fa attraversare "la RESERVA NATURAL DE LAS MARISMAS DE SANTONA Y NOJA".( E' il luogo
più importante della penisola Iberica, in quanto fa parte della rotta migratoria annuale dal nord Europa, al
sud Europa e Africa, di milioni di uccelli acquatici).
Sbarchiamo a Santogna. Seguiamo il lungomare fino al ponte e subito dopo ecco l'albergue juvenil turisticodeportivo, una bella struttura, pulita e ben attrezzata.
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PS:- Santona è importante per la sua industria della conservazione del pesce, tonno, sgombro, e le famose
acciughe locali, conservate in olio d'oliva.
18/05/14 :-DOMENICA
DA SANTONA - A GUEMES km. 24
Oggi partiamo in cinque, M.Grazia ci seguirà a Guemes col taxi. Purtroppo ha un problema a una gamba, le
abbiamo consigliato di fermarsi un giorno e riposare. Ci ha salutato quasi con le lacrime agli occhi, e anche
noi siamo partiti tutti tristi. Rosario ci guida nel cammino, che ci porta ancora al mare.
Superiamo con una ripida (ma molto panoramica) salita, una collina e scendiamo dall'altra parte proprio
sulla spiaggia. L'attraversiamo piacevolmente e raggiungiamo il paese di NOJA, ci fermiamo per riposare e
bere qualcosa di fresco, anche oggi fa caldo il tempo ci sta aiutando. Il panorama superata Noja si trasforma
in dolci colline, campi verdi, boschi, piccole case e tanti animali, (ci ricorda il Trentino Alto Adige). Si comincia
a salire e scendere, lo zaino sembra più pesante i piedi sono bollenti, decidiamo di fermarci un pò. Pensiamo
a Maria Grazia,che si è persa una tappa molto bella, ma anche molto faticosa. Oggi stiamo bevendo tanto,
l'acqua comincia a scarseggiare, io ho la maglietta inzuppata di sudore. Non dovremmo essere molto lontani,
poi vediamo il segnale dell'albergue, è in cima alla collina di fronte, ci rimane da fare un salitone ripido, io
sono molto stanca, ma piano piano, passo dopo passo, riesco ad arrivare. M.Grazia ci accoglie a braccia
aperte (sembra che non ci vediamo da tanto tempo). Questo albergue è gestito da padre Ernesto che fa il
missionario in Africa, e ogni tanto si occupa di noi pellegrini insieme a un gruppo di volontari della zona.
Dopo una bella doccia, andiamo nella sala da pranzo, dove ci viene offerto il pranzo in comune.
Poi laviamo tutta la roba e la stendiamo al sole. Ci sdraiamo a riposare nella nostra accogliente cameretta e
raccontiamo a M.Grazia il nostro cammino di oggi. Lei ci dice che si sente meglio e domani vuole riprendere a
camminare: ne siamo felici perché oggi ci è mancata.
Alle 20 padre Ernesto riunisce tutti i pellegrini in un salone e ci spiega alcuni aspetti del cammino.Siamo
tanti, una cinquantina di diversi paesi del mondo:questo è un aspetto del cammino che adoro.
Ci racconta di come è nato questo albergue, che prima era semplicemente la casa dei suoi nonni. Dopo la
cena tutti a dormire... che domani.... si cammina... e Santiago è ancora lontano.
Le persone sono come le vetrate
scintillano e brillano quando c'è il sole,
ma quando cala l'oscurità
rivelano la loro bellezza
solo se c'è una luce dentro.
E.KUBLER ROSS
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19/05/14 :-LUNEDI
DA GUEMES - A SANTANDER km. 16
Prima di lasciare l'albergue, facciamo una foto insieme a padre Ernesto. Dopo averlo ringraziato e
abbracciato, partiamo. Oggi ci sono tre possibilità:- La carretera , una stradina centrale che attraversa i
paesini di Somo e Galizano, oppure un sentiero che costeggia il mare, vivamente raccomandatoci da padre
Ernesto. Naturalmente scegliamo la costa, che ci regala dei panorami mozzafiato, in più ci riporta sulla
spiaggia, e dopo tanta strada i nostri piedi ringraziano.
Oggi è nuvoloso, l'aria è fresca:ci fermiamo continuamente ad ammirare e a fotografare il paesaggio. Per
fortuna il percorso di oggi è breve e piacevole e non molto faticoso, cosa particolarmente gradita a Maria
Grazia, dopo la sosta di ieri.
Quando arriviamo a Somo, ci mettiamo in fila per salire su un battello che ci porterà a Santander,
(risparmiandoci un giro di 26km).
A Santander, cerchiamo subito l'albergue Santo Màrtires, che si trova facilmente, vicino alla cattedrale. Ma
siamo rimasti molto delusi per lo stato indecente dei suoi servizi: 8€, senza colazione. Comunque ci laviamo e
usciamo, lì vicino troviamo un ristorante che serve il menù a 10€, (discreto). Poi facciamo un giro nella città,
visitiamo la cattedrale. Andiamo anche alla stazione a informarci per gli orari del treno, perché domani
faremo il primo tratto fino a Mogro col treno, in quanto c'è un ponte ferroviario che molti pellegrini
attraversano, ma è molto pericoloso ed è proibito.
Torniamo a cenare nello stesso ristorante dove abbiamo pranzato, quando usciamo, arriva un acquazzone,
per fortuna siamo vicini all'albergue.
20/05/14:- MARTEDI
DA SANTANDER - A SANTILLANA DEL MAR km. 20
E' piovuto tutta la notte,l'albergue non aveva le coperte e la maggior parte di noi ha avuto freddo.;ma per
fortuna la pioggia ha lasciato posto a una bellissima giornata.
Partiamo alle 6,45, prendiamo il treno fino a Mogro, da lì per Santillana mancano una ventina di km.
Bellissimo percorso anche se su strada. Saliamo e scendiamo, su queste colline verdi che ci danno
l'impressione di morbidezza. Ci sono molte mucche al pascolo, e cavalli, molti dei quali con con i loro piccoli,
che devono essere nati da poco per quanto sono piccoli e teneri. Camminiamo a fianco alla strada su una
pista pedonale, quando siamo tranquilli formiamo dei gruppetti a due: chiacchieriamo,ci raccontiamo le
nostre esperienze di vita e condividiamo le bellezze che scopriamo camminando.
Nonostante Rosario se la cavi bene come guida, abbiamo notato da un paio di giorni, che quando c'è qualche
dubbio, sopratutto negli incroci dove non troviamo le freccie, arriva sempre qualcuno che ci mette sulla
strada giusta. L'abbiamo chiamato :" l'angelo dell'incrocio" ,mandato naturalmente da Santiago.
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Troviamo una fontana d'acqua potabile con panche per riposare: non ci facciamo pregare, ci rinfreschiamo,
togliamo un pò le scarpe e mangiamo la frutta che abbiamo comprato ieri.
Prima di riprendere, riempiamo le bottigliette dell'acqua. A mezzogiorno arriviamo a Santillana del Mar, (si
chiama così, ma il mare non c'è). Andiamo subito all'albergue che ha solo 16 posti. Davanti a noi ci sono solo 2
pellegrini spagnoli, ma purtroppo aprirà alle 16. Così mettiamo in fila i nostri zaini e a turno andiamo a
mangiare qualcosa. Approfittiamo anche per visitare questo fantastico" pueblo medieval".
Alle 16 puntuali siamo tutti davanti al cancello dell'albergue, ma dell'ospitalero neanche l'ombra. Ci rivolgiamo
alla polizia municipale che non tarda ad arrivare con le chiavi, ci fa entrare e noi iniziamo a prendere posto,
quando sentiamo un pò di trambusto (2 pellegrine francesi hanno letto sul quaderno all'ingresso, di fare
attenzione perché l'albergue è infestato dalle pulci con le loro uova). Si scatena un fuggi fuggi generale,
sotto lo sguardo sbigottito del poliziotto. Per fortuna non lontano c'è un campeggio che affitta dei bungalow
ai pellegrini, troviamo anche "lavadora e secadora" e facciamo il bucato.
Poi torniamo al centro per comprare l'occorrente per fare la colazione al mattino seguente, e infine
ceniamo in un ristorante che serve il menù del dia.
PS:- Oggi è stata una giornata movimentata, siamo molto stanchi e abbiamo bisogno di farci una bella
dormita.
21/05/14 :-MERCOLEDI
DA SANTILLANA DEL MAR - A COMILLAS km. 22
Alle 6 siamo pronti, facciamo colazione con succo di frutta e brioche acquistate ieri, poi si parte.
Il cammino oggi sale e scende, passiamo in piccoli centri abitati ma di abitanti neanche l'ombra .Troviamo in
alto la bella chiesa (chiusa) di San Pietro con il cimitero annesso. Sentiamo il bisogno di bere qualcosa di
caldo, ma nei paesi che incontriamo i bar aprono alle 10,30.
Una signora ci dice che ce n’è uno sulla strada, ma quando arriviamo è chiuso pure quello. Decidiamo di
fermarci lo stesso rassegnati e iniziamo a togliere le scarpe, quando finalmente arriva il barista ad aprire.
Prendiamo un cafè con leche e croissant che ci ridà la carica.
Ritroviamo il mare, il tempo è bello e verso mezzogiorno siamo già a Comillas. L'albergue "la Pena" era un
carcere a 16 posti, ma apre alle 15, ci mettiamo in fila.
L'ospitalera arriva un pò prima ( per la gioia di noi pellegrini): è molto simpatica, ci assegna una camera con
6 posti tutta per noi. Pulito, bagni ok e c'è anche la lavatrice. L'ospitalera ci consiglia di visitare il palazzo di
Sobrellano, la cappella Panteon, e il Capricio di Gaudì. Rientriamo stanchi ma ne valeva la pena. Prima di
andare a dormire l'ospitalera ci suggerisce una variante per il cammino del giorno dopo, che ci eviterà un pò
di strada asfaltata e trafficata.
Morire è tremendo, ma l'idea di dover morire
senza aver vissuto è insopportabile.
ERICH FROM
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22/05/14 :- GIOVEDI
DA COMILLAS - A UNQUERA km. 28
Stamattina sappiamo già dove dobbiamo passare, grazie all'ospitalera di ieri. Si tratta di una stradina poco
trafficata che passa lungo la costa, evitandoci la strada principale molto trafficata e pericolosa.
Oggi c'è tanto vento ma non piove. Saliamo e scendiamo su colline verdi, intorno campi coltivati e animali
che pascolano tranquilli. Ogni tanto si aprono ai nostri occhi le grandi spiagge dell'oceano. Quando vediamo
la città di San Vincente ci riuniamo al cammino ufficiale e attraversiamo il lungo ponte La Mazza. Qui c'è il
"PARQUE NATURAL DE OYAMBRE" uno spazio protetto che include il fiume di San Vincente e quello de La Rabia.
Spiagge, dune, boschi e animali selvatici che con bei paesaggi, sono una ricchezza biologica e un ecosistema
di alto valore ecologico. Ci fermiamo in città a bere qualcosa e riposare un pò. Ma oggi i km da fare sono
tanti e non siamo sicuri di farcela, qualcuno ci consiglia di fermarci a Unquera dove si trova una casa rural
della signora Isabella. La chiamiamo e ci mettiamo d'accordo. Sempre su e giù arriviamo davanti alla torre
medievale di Estrada, che si può visitare. Nel piccolo centro di Serdio c'è un bar-ristorante, dove ci fermiamo
e prendiamo delle insalate buonissime.
Visto che abbiamo deciso di fermarci a Unquera non ci manca molto per fortuna perché stanno arrivando dei
nuvoloni che non promettono niente di buono. Con Isabella ci siamo dati appuntamento davanti alla chiesa
nuova che all'ingresso ha una bella tettoia, dove possiamo ripararci ( che tanto per cambiare è chiusa) e
inizia a piovere. Isabella non ci fa aspettare molto, arriva con il figlio e siccome siamo sei, ci dividiamo nelle
due macchine.
Mentre ci porta a casa fuori città arriva un temporale fortissimo con lampi e tuoni. Santiago ti ringraziamo
per essere arrivati sani e salvi. Ridiamo molto perché Isabella ha una guida spericolata e ci spiega la storia
del paese. La sua casa si trova in campagna, le camere sono molto accoglienti e lei ci prepara una cena
buona è abbondante. Ci sono altri ospiti 4 italiani di Milano che incontriamo spesso. Così a tavola siamo in
dieci tutti italiani. Poi tutti a nanna per essere pronti domani alle 7 per la colazione.
23/05/14 :-VENERDI
DA UNQUERA - A LLANES km. 28
Puntuali alle 7 ci ritroviamo tutti intorno al tavolo imbandito, questa volta per la colazione. Isabella non ci fa
mancare nulla come ieri per la cena, ottimo e abbondante. Prima di andare via saldiamo il conto: ci fa pagare
20€ a testa tutto compreso.
Vi sono solo 2 km per arrivare a Colombres e, passato il ponte sul rio Deva, siamo entrati nelle Asturias.
Colombres è famosa per le case indiane (costruite da persone del paese emigrate in America, che dopo aver
fatto fortuna sono rientrate nel loro paese e hanno costruito, copiando lo stile americano coloniale di quel
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periodo). All'uscita di Colombres, percorriamo la strada statale che è trafficatissima, perché stanno
costruendo un nuovo tratto di autostrada.
La notte scorsa ci sono stati dei forti temporali e anche oggi il tempo non è bello, ogni tanto prendiamo delle
spruzzate di pioggia. Apriamo i nostri ombrellini, ma il vento è fortissimo e li sta mettendo a dura prova. I
lavori della autostrada hanno scombussolato il cammino, così saliamo e scendiamo, sotto, sopra, a un lato
abbiamo la ferrovia, dall'altro l'autovia. Poi finalmente ci allontaniamo dal rumore, dal caos e torniamo in
stradine e sentieri che corrono tra il verde dei boschi e gli azzurri panorami del mare mosso (molto mosso).
Quando arriviamo a Pendueles ci fermiamo a mangiare dei panini in un bar. Poi affrontiamo una ripida salita
e quando arriviamo in cima godiamo di uno splendido panorama. Ancora saliscendi e finalmente troviamo i
""Buffon de Arenillas": veniamo piacevolmente investiti da spruzzi d’acqua sottilisimi,mentresentiamo
fortissimi boati. Si tratta di un fenomeno carsico che si vede e si sente sopratutto quando c'è molto vento, e
oggi la materia prima non manca.
Poco dopo vediamo dall'alto il fiume Puròn, scendiamo rapidamente su una comoda scala che ci porta su un
grazioso ponte di legno, che attraversiamo. Continuiamo col saliscendi fino a Andrìn. Ancora in salita su una
pista rossa con una ringhiera di legno che ci separa dalla strada.Arrivati in un punto panoramico, vediamo in
lontananza anche la città di LLanes con i cubi di cemento colorati. Il sentiero passa vicino a un campo da
golf,che è circondato da prati verdi che finiscono quasi in mare.
Dopo qualche km di saliscendi arriviamo a LLanes, una città prevalentemente turistica con bei palazzi, negozi,
alberghi. Dopo aver inutilmente girato la città alla ricerca dell'albergue juvenil, scopriamo che è chiuso, cosi
andiamo all'albergue della stazione. Ci dividono in 3 camere, paghiamo 12€ senza colazione. Ci laviamo e
usciamo a comprare gli ombrellini che il vento di oggi a disintegrato. Poi andiamo a vedere il porto con i suoi
cubi artistici e infine a cenare in un ristorante che fa il menù, ma il voto che gli abbiamo dato è 0 ,pessima
scelta. E' stata una giornata molto faticosa, così torniamo all'albergue a dormire.
24/05/14:-SABATO
DA LLANES - A PINERES km. 30
Oggi ci siamo pentiti di non aver preso la colazione nell'albergue della stazione, che ci è sembrata
abbondante e in più non abbiamo trovato bar aperti all'uscita da LLANES. Partiamo così, come si suol dire ( a
pancia vuota!). Per fortuna il tempo è bello, c'è il sole e il cammino di oggi ci porta vicino a bellissime
spiagge. La prima è la playa de Poo, poi entriamo nel piccolo centro di Celorio, seguiamo un pò la strada e un
pò il sentiero in costa. Troviamo la playa de S.Martin, Salvino si scatena con la sua macchina fotografica:
scatta continuamente foto al panorama, a noi e ai fiori. Quando costeggiamo la piccola baia di Barro e
Niembro con la chiesa di N.S.de los Dolores di Barro è al massimo della felicità. Ma non è il solo, siamo tutti
molto incantati da questo spettacolo. Poi seguendo la strada troviamo le rovine dell'antico monastero di
S.Antolin de Bedon e più avanti la grande spiaggia di S.Antolin.
Attraversiamo alcuni piccoli centri abitati collegati da sentieri immersi nel fitto dei boschi che ci portano
sino a Nueva, (anche qui ci sono alcune case indiane). Al centro troviamo il mercatino del sabato, ne
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approfittiamo per fare un pò di spesa,(visto che per questa notte abbiamo prenotato l'abergue di Rosa, che ci
mette a disposizione la cucina). Compriamo l'occorrente per fare gli spaghetti e un' insalata mista.
Decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa in un bar che ha dei tavoli all'aperto, stiamo bene, come al solito
a tavola siamo molto allegri e sereni.
Riprendiamo il cammino che ci porta ancora sotto il bosco accompagnati dal delizioso canto degli uccellini,
passiamo affianco alla ferrovia proprio mentre transita un treno che trasporta carbone: il macchinista ci
saluta. Attraversiamo la strada e proseguiamo su un sentiero che corre parallelo, Rosa ci ha detto che la
sua casa è segnalata da un cartello sul cancello, che non tardiamo a trovare. Lei ci accoglie con un gran
sorriso, è una ragazza simpatica e ci mostra la nostra casetta, si tratta di una struttura indipendente con 3
letti a castello, il bagno e una cucina attrezzata, come ci aveva detto al telefono. Dietro c'è la sua casa dove
ha qualche altro posto, infatti in serata arrivano anche Young-Soon e Kim due pellegrine che incontriamo
spesso, Young è Coreana, ma vive in Germania e Kim è Tedesca. Rosa ci mette a disposizione anche la
lavatrice e così dopo le docce facciamo il bucato.Intanto Marino e Luigina preparano il sugo per la pasta, e
anche tutti gli altri si danno da fare per preparare la cena. Dopo cena viene Rosa, sistemiamo i conti e ci
facciamo consigliare qualche posto dove dormire il giorno dopo a La Isla. Lei ci trova un Hotel e telefona per
fare la prenotazione. Anche Rosa, come Isabella, è stata adorabile e gli siamo molto grati.
25/05/14- DOMENICA
DA PINERES A LA ISLA km. 30
Dopo aver fatto una leggera colazione, ci mettiamo in cammino. Al primo incrocio troviamo il sentiero, ma
oggi minaccia pioggia e Rosa ci ha consigliato di fare la strada che è poco trafficata.Dopo circa un km ci
accorgiamo di avere sbagliato, così torniamo indietro fino al punto dove chiacchierando ci siamo persi la
freccia gialla. L'aria fresca ci fa camminare spediti e quando arriviamo a Ribadesella cerchiamo una
panetteria che ci ha consigliato Rosa, scopriamo che fa anche dei dolci squisiti, così approfittiamo per fare
una bella colazione. Tutti allegri riprendiamo a camminare, attraversiamo il ponte sulla ria Del Sella,
passiamo sull'altra sponda e costeggiamo la bella spiaggia di Santa Marina una località turistica molto
rinomata. Poi sempre su una stradina asfaltata e ombreggiata con alcuni tratti di salita passiamo nel piccolo
borgo di San Pedru, ancora una ripida salita, poi una piacevole discesa ci riporta al mare nella località di
Vega. La sua grande spiaggia ci invita a fermarci per riposare un pò, ci raggiungono le nostre amiche Youngsoon e kim e facciamo delle foto insieme. Riprendiamo il cammino su uno stretto sentiero fangoso che in
salita ci porta sulla collina di fronte: ci sono dei cavalli in un recinto, uno sembra in procinto di partorire,
incontriamo anche una gabbia con dei conigli.Ci fermiamo ad osservarli: sono davvero graziosi. Quando
arriviamo in cima ci godiamo un bellissimo panorama sul mare. Si riprende a scendere un pò sulla strada un
pò sul sentiero, incrontriamo una coppia di francesi e percorriamo chiacchierando un tratto di strada.
Ora scendiamo ripidamente per un largo sentiero sotto gli eucaliptus, che ci riporta al mare. Adocchiamo un
tavolo con panche in un punto panoramico e ci fermiamo. Nella panetteria di Ribadesella avevamo comprato
pane e altre squisitezze. Io avevo preso un piccolo tortino con spinaci e formaggio di capra, Salvino una
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empanada col tonno, ma per lo più passa tutto il tempo della pausa scattando foto a tutti noi, che ridiamo
moltissimo.
Un signore che passeggia col cane ci consiglia di fare il sentiero sulla costa o cammino reale che si rivela
proprio bello:prati, scogliere, spiagge,fino alla playa de La Espasa. Riprendiamo la strada e chiediamo
indicazioni per l'hotel che abbiamo prenotato con Rosa, ci dicono di proseguire sulla strada che lo troviamo
sicuramente. Ma la stanchezza comincia a farsi sentire e la strada sembra non finire mai e proprio quando
abbiamo perso le speranze... eccolo come un miraggio davanti a noi. Pensavamo fosse un piccolo hotel,
invece scopriamo essere un hotel molto particolare quasi un castello, e siccome siamo i soli ospiti ne
approfittiamo per curiosare qua e là. Noi donne siamo stanche e non vogliamo uscire per cena, la ragazza
della reception ci dice che se vogliamo ci prepara qualcosa con prosciutto e formaggio, gli uomini invece
preferiscono andare a cenare fuori, ma siamo a maggio e trovano tutto chiuso, così tornano e cenano con
noi. Le camere confortevoli ci fanno riposare benissimo.
26/05/14-LUNEDI
DA LA ISLA - A VILLAVICIOSA km. 23
Lasciamo l'hotel "LOS CASPIOS" dove abbiamo speso con cena e colazione 26€ a testa. Oggi il tempo non è
bello, pioviggina e si cammina in fila indiana con gli ombrelli aperti. Procediamo spediti in stradine che
salgono e scendono. Intorno a noi tutte le varie sfumature di verde, dei prati, dei boschi, delle siepi.
Incontriamo la chiesetta di SAN PEDRO di PERNUS. Più avanti dopo una ripida salita, su una collina da cui si
può godere di una magnifica vista sul fiume di Villaviciosa, troviamo la chiesa preromanica di SAN SALVADOR
di PRIESCA. Siamo fortunati, perché una signora che abita di fronte, ha le chiavi e ci permette di visitarla.
Incontriamo i nostri quattro amici Italiani e chiacchieriamo un pò. Purtroppo non ha smesso di piovere, così
procediamo velocemente senza poterci fermare.
Alle 11 e mezza arriviamo a Villaviciosa che è famosa per "la sidra" una bevanda alcolica che si ottiene dalle
mele. Infatti nella piazza centrale troviamo una bella scultura che raffigura un cesto di mele rovesciato. In
città non ci sono albergue, chiediamo alla gente del paese se ci consigliano dove poter dormire.Una signora
ci dice di chiedere al cafè di " VINCENTE " che ci propone 3 camere su diversi livelli e ci chiede 19€ a persona
con la colazione:sono graziose, pulite, e noi come al solito stanchi, così accettiamo. Dopo aver fatto una bella
doccia, usciamo per il pranzo, quando passiamo davanti al cafè, Vincente ci vede e si avvicina, ci consiglia un
posto dove fanno il menù a 9€, naturalmente è anche sidreria e mentre aspettiamo di essere serviti, ci
divertiamo a guardare il bizzarro modo di servire questa bevanda.
Dopo pranzo prima di rientrare alle camere facciamo un giro nel centro storico di Villaviciosa, incontriamo
Young-soon che ci racconta di aver avuto una disavventura, si è ritrovata tantissimi pizzichi di insetti in tutto
il corpo ed è dovuta ricorrere a un centro medico, dove gli hanno fatto delle iniezioni di cortisone, per
fortuna sta già meglio. Così torniamo alle nostre camere per riposare e sistemarci le nostre cose.
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27/05/14-MARTEDI
da VILLAVICIOSA -a GIJON km. 28,5
Questa mattina partiamo dopo una bella colazione al bar di Vincente, che ci riempie il tavolo di ogni ben di
Dio. Oggi è una bella giornata e ci aspettano due o tre salite molto ripide. All'uscita dalla città fatichiamo a
trovare le frecce, per fortuna il nostro "angelo dell'incrocio" ci riporta sulla giusta via:dobbiamo tornare un
pò indietro e girare dietro la chiesa.
Si comincia a salire e subito diventa ripida,faticosa, ho bisogno di fermarmi ogni tanto,ma piano piano salgo
e raggiungo il resto del gruppo. Da quassù ci godiamo un panorama bellissimo. Ma dietro l'angolo c'è un'altra
salita che ci attende, finalmente scolliniamo e possiamo vedere il panorama sull'altro versante. Ora ci tocca
una lunga discesa: io sono felice così vado spedita. Troviamo un bar, ci fermiamo per riposare un pò. C'è il
sole ma l'aria è fresca, non ci fermiamo troppo per non raffreddarci, visto che ci aspetta ancora una ripida
salita, prima di trovare la lunga periferia di Gijon. Si tratta di belle villette con bellissimi e curati giardini.
Abbiamo prenotato un hostal al centro della città. Purtroppo non riusciamo a lavare la roba e in città non ci
sono lavanderie automatiche. Così facciamo un giro nella zona vecchia della città, troviamo una trattoria
molto frequentata, dove ceniamo e poi torniamo a dormire stanchi come siamo.
28/05/14- MERCOLEDI
da GIJON a AVILES km. 26
I giorni scorrono veloci, siamo già oltre la metà del percorso fino a Santiago. Dopo la colazione all'hostal alle
7,30 partiamo già con la pioggia. Anche oggi si sale e presto ci togliamo il pile sotto l'incerato, perché fa
caldo. Scendono rivoli d'acqua dappertutto, per fortuna non c'è vento e gli ombrellini sono sufficienti. Tramite
uno stretto sentiero d'asfalto raggiungiamo il pianoro e passiamo sull'altro versante della collina. Passiamo
tra verdi prati e boschi di eucalipto poi torniamo sulla strada.
Smette un pò di piovere e ci fa godere del paesaggio tranquillo, ma questo finisce presto quando arriviamo
alla periferia di Aviles. Troviamo un bar, ci fermiamo a riposare e mangiare qualcosa: proprio in quel
momento riprende a piovere tantissimo, noi ringraziamo il nostro angelo che ci protegge sempre.
Questa periferia industriale è proprio brutta, ci sono tanti camini che scaricano in cielo colonne di fumi
puzzolenti, affianco passa l'autostrada rumorosa e snervante, in più riprende a piovere: le mie calze e scarpe
sono zuppe, ho i piedi gelati e molli. La strada ad alto scorrimento ci fa tremare ogni volta che passa un
camion. Passa pure un trasporto eccezionale. Io comincio a sentire il peso dello zaino sulle spalle, Rosario mi
dice che non manca molto, così mi faccio forza e continuo. Rosario non sbagliava, troviamo l'ostello, (una ex
caserma dei vigili del fuoco) prendiamo posto. Ci laviamo, mangiamo e riusciamo anche a lavare la roba.
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29/05/14- GIOVEDI
da AVILES - a - EL PITO km. 29
Purtroppo non è stata una bella notte, non ho dormito quasi nulla. Alle 7 puntuali usciamo dall'albergue,
percorriamo la via pedonale e ci fermiamo al primo bar per la colazione. Piove, cerchiamo di stare sulla
strada perché i sentieri sono zuppi d'acqua. Arriviamo in un piccolo paese ci fermiamo un pò, davanti a noi
c'è una pellegrina di La Spezia, che cammina da sola, poco dopo arriva anche Young-soon con l'amica.
Riprendiamo a salire sulle colline, ogni tanto incontriamo qualche persona del posto: ci danno consigli su
cosa fare, una signora col cane ci dice che in cima alla collina si potrà vedere il mare. Tutti ci salutano e ci
augurano buon cammino. Arriviamo in un incrocio, dove il sentiero è cancellato con una croce gialla,
torniamo indietro e prendiamo la strada, intanto vediamo la Spezzina che non si accorge del segnale e va su
per quel sentiero. In quel momento arriva il nostro "angelo dell" incrocio" (un ciclista) che si è fermato
proprio li, ci dice "no il sentiero es muy malo". Così chiamiamo a squarciagola la Spezzina, ma lei non ci
sente e continua per la sua strada.
Si comincia a scendere in mezzo a stradine, campi, casette nuove e giardini fioriti. Quando arriviamo in vista
del mare, ci fermiamo in un bar per riposarci e mangiare qualcosa, ma ci portano dei piccoli panini che ci
fanno solo il solletico. Piove, ma dobbiamo fare ancora diversi km così ci rimettiamo in marcia. Abbiamo
prenotato un hostal a El Pito, ma non si arriva mai, continua a piovere e la strada trafficata, rumorosa e
noiosa e i km diventano interminabili.
30/05/14- VENERDI
da EL PITO - a - BALLOTA km. 28
Alle 7 pronti per la colazione, ci dobbiamo servire da soli con un piccolo microonde che ci mette un sacco di
tempo per scaldare una tazza di latte, ma alle 7,30 si parte (pronti o non pronti). Ci sono un pò di nuvole,
prendiamo subito la strada (la carrettera 632) c'è traffico, ma siamo di buon umore  merito del sole.
Incontriamo la Spezzina, gli diciamo che ieri l'abbiamo chiamata per fermarla, lei dice che ha sentito gridare
ma ha pensato fosse caduto qualcuno, però è tornata indietro perché si è resa conto che il sentiero era
impossibile. mentre parliamo continuiamo a camminare, io scivolo nell'erba bagnata, sbatto un ginocchio
sull'asfalto e poi rotolo in cunetta col peso dello zaino. Per fortuna in quel punto la cunetta era bassa.
Risultato, un ginocchio pesto ma niente di grave, ridiamo un pò e riprendiamo a camminare. Facciamo un
pezzo di strada anche con i due Veronesi .Intanto arriviamo in un piccolo vecchio paese con una chiesa
antica che ci permettono di visitare. Troviamo una fornita panetteria e prendiamo delle tortillas per il
pranzo. Riprendiamo il cammino oggi tutto sulla carrettera, incontriamo la gigantesca struttura della autovia
e della ferrovia, che corrono alte nel cielo e noi sotto in mezzo ai boschi e a colline verdi. Un signore ci
consiglia di vedere la piccola spiaggia del silenzio, così quando troviamo l'indicazione che dice a 1km ci
infiliamo decisi a fare la sosta per il pranzo. Ma la stradina tutta in discesa, sarà poi, al rientro 1km tutto in
salita e col sole fa veramente caldo. Così ci accontentiamo di vederla dall'alto, e consumiamo lì il nostro
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pranzo, solo Salvino decide di scendere per fare qualche foto. E' una piccola insenatura, ma molto bella.
Riprendiamo il cammino siamo sempre sulla strada che ha pochissimo traffico, ai lati un bellissimo bosco
dove troviamo tante gustose fragoline. Incontriamo 2 ragazzi spagnoli tutti tatuati, che camminano a una
velocità esagerata, infatti uno zoppica vistosamente. Ormai manca poco, ma ci fermiamo ancora a riposare.
Anche per questa notte abbiamo prenotato un hostal "da Fernando". Quando arriviamo c'è ancora sole.
approfittiamo a fare la lavadora. Ieri mi è uscita una vescica nel tallone che comincia a farmi molto male,
così faccio del mio meglio per sistemarla, in più anche il ginocchio, che ho battuto nella caduta mi fa male.
Nell'hostal c'è il ristorante cosi non dobbiamo spostarci, ci sono anche i 4 Milanesi che incontriamo sempre.
La cena è ottima e la compagnia allegra come al solito.
31/05/14 -SABATO
da BALLOTTA - a – ALMUNA km. 28
Oggi è il nostro anniversario di nozze , (mio e di Salvino): "41"anni. Riceviamo subito gli auguri da tutto il
gruppo. Purtroppo piove, così partiamo un pò moggi, anche perché non abbiamo fatto colazione. Ancora sulla
strada: per fortuna che a quest'ora del mattino (sono le 7) c’è poco traffico. Dopo 8 km troviamo un bar e ci
fermiamo per fare colazione.
Quando riprendiamo a camminare, io zoppico vistosamente: per alleviare il dolore carico il peso sull'altra
gamba, ma ho paura di farmi venire qualche altro problema. Non sono la sola ad avere problemi: anche
M.Grazia ha male ai piedi e Marino ha un inizio di tendinite. Rallentiamo un po’ su una strada asfaltata, poi
decidiamo di fare un pezzo di sentiero di 4 km. All'inizio sembra tranquillo, ma dopo poco ci mette alla prova
con delle pozzanghere enormi. Ci industriamo a coprirle con rami e felci, ma ci rallentiamo troppo, così al
primo collegamento torniamo sulla strada.
All'ora di pranzo mangiamo un panino, ci riposiamo un pò, ma l'ultimo tratto sulla strada diventa stressante:
è stretta ed anche molto trafficata. Quando arriviamo a Luarca per fortuna c'è un largo marciapiede e ci
sentiamo più tranquilli.
Si arriva dall'alto, sopra di noi passa la linea ferroviaria, sotto c'è la città col suo fiume, il rio Negro. E'
molto bella, le case sulla collina che guardano verso il porticciolo, molto frequentato dai pescatori. A sera in
città c'è festa;vi sono anche dei gruppi folk che cantano e ballano nelle piazzette in mezzo alla gente. Poi
cerchiamo un ristorante (che troviamo al porto), dove mangiamo pesce.
Io e M.Grazia pensiamo di saltare la tappa di domani, abbiamo troppo male ai piedi, Marino che ha ancora il
tendine infiammato decide di farci compagnia: così domani 3 andranno in treno, 3 cammineranno.
Un raggio di sole è sufficiente
a spazzare via molte ombre.
SAN FRANCESCO D'ASSISI
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01/06/14 -DOMENICA
da- LUARCA - a - LA CARIDAD km. 33
Alle 7 puntuali, Luigina,Salvino e Rosario sono pronti per il cammino di oggi. Noi abbiamo il treno più tardi
così ci riposiamo ancora un pò. Prima di partire ci controlliamo e medichiamo le nostre ferite. Facciamo
colazione, poi ci dirigiamo verso la stazione, che si trova in alto rispetto alla città.
Oggi è una giornata splendida, perfetta per camminare. Ci dispiace tantissimo aver rinunciato, ma meglio
fermarsi un giorno piuttosto che dover rinunciare del tutto. Il treno arriva poco dopo, ci sono altri pellegrini
come noi, un pò acciaccati.
In 40 min. circa arriviamo a la Caridad. Chiediamo indicazioni per l'albergue, non è lontano, La Caridad è un
piccolo centro abitato. Quando arriviamo all'albergue troviamo Young-soon che si è fermata anche lei per un
problema, c'è un bel tavolo di legno con panche, al sole, noi ne approfittiamo per mettere le nostre ferite al
sole e riposarci, perché vogliamo guarire per riprendere il cammino. La giornata si svolge vedendo arrivare
man mano i vari pellegrini che hanno camminato, tutti si informano sui nostri guai, sono molto gentili.
Arrivano i 2 Veronesi, i 4 Italiani e presto anche i nostri 3 amici. L'ospitalero ci informa che ha un piccolo
locale, dove cucina per i pellegrini: così andiamo tutti a cena lì. In totale siamo diventati 13 italiani, 3
francesi,e pochi spagnoli. Naturalmente il gruppo più chiassoso manco a dirlo è stato il nostro.
02/06/14 -LUNEDI
da- LA CARIDAD -a- RIBADEO km. 26
Oggi riprendiamo a camminare tutti e sei insieme: io spero che la mia super vescica del tallone non
riprenda a farmi male, M.Grazia ieri si è presa cura dei suoi piedi e oggi va meglio, anche la tendinite di
Marino, a forza di pomate e riposo, sembra vada meglio. Vedremo per l'ultima volta (in questo cammino) il
mare del Nord  ed è anche l'ultimo giorno di cammino nelle Asturie, passiamo in Galizia.
Partiamo prima delle 7, arriviamo presto in vista del mare e tramite un sentiero fuori dal cammino ci
avviciniamo per osservarlo meglio. Decidiamo di fare la variante che passa sulla costa per Tapia de
Casariego, che ci regala degli scorci sul mare che non dimenticheremo mai. Tapia è un vivace centro
turistico, ma in questo periodo ancora sonnecchiante. Facciamo una bella colazione, poi in una panetteria ci
prendiamo qualcosa per il pranzo.Tutto intorno alla città vi sono deliziose calette e in previsione della
imminente stagione turistica vi sono lavori di manutenzione un pò dappertutto. Proseguendo ancora sulla
costa troviamo appena fuori dal piccolo borgo marino" Sta Gadìa" un'altura panoramica con una chiesetta e
un piccolo parco che ha un tavolo picnic dove decidiamo di fermarci per il pranzo. E' un posto bellissimo, ci
sono dei ragazzi giù al mare che fanno surf, il clima è perfetto. Poco dopo arrivano i Veronesi e poi anche i 4
milanesi. Ridiamo e scherziamo: senza volere abbiamo scelto di fare lo stesso percorso. Ma le ore passano e
dobbiamo riprendere il nostro cammino.
Il sentiero corre sulla spiaggia sopra una passerella di legno, poi si torna sulla strada, incontriamo Luigi
dolorante: ha avuto una fitta fortissima alla gamba e non riesce a fare neanche un passo. Ci prodighiamo per
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aiutarlo, lo lasciamo vicino a un bar dove verrà a prenderlo un taxi. Passiamo in stradine asfaltate, in mezzo
a campi coltivati e gruppi sparsi di casette pulite e curate. Cominciamo a vedere i famosi horreos galiziani
rettangolari, che ci ricordano che ormai la meta è vicina. Arriviamo al lungo ponte stradale che unisce
Asturias e Galizia. El puente de los Santos, lungo 612mt e alto poco meno di 25mt sopra il fiume EO, dove
prende il nome la prima città galiziana proprio di fronte a noi "Ribadeo". Quando arriviamo in città il piccolo
albergue è ormai al completo, cerchiamo delle camere che troviamo poco lontane dal centro.
03/06/14-MARTEDI
da - RIBADEO - a - LOURENZA' km. 26,5
La tappa di oggi è particolarmente dura, per la lunghezza e per le salite che troveremo. Così, con Marino e
M.Grazia, decidiamo di prendere un taxi, che ci porterà avanti di qualche km. Dopo colazione, Luigina,Salvino e
Rosario partono, mentre noi aspettiamo che ci venga a prendere il taxi.
Ci ha chiamato Luigi, anche lui non ha recuperato del tutto, ci chiede se può venire in taxi con noi. Lo
passiamo a prendere, ci dice che non se la sente di fare la tappa di oggi, perché abbastanza faticosa, si farà
accompagnare al paese successivo. Il tassista è di questi posti, ci fa vedere dove passa il cammino e ci
lascia vicino al sentiero. Iniziamo a scendere, ma presto ci troviamo davanti le famose salite. Siamo freschi
riposati e le affrontiamo con passo lento ma regolare. Davanti a noi ci sono 2 ragazze spagnole: Lucia e
Diana. Camminiamo insieme e parliamo, loro hanno iniziato oggi, sono di questa regione, la Galizia e contano
di arrivare a Santiago.
Si sale ripidamente, ma a passo lento e chiacchierando, in poco tempo il salitone più alto finisce. La strada,
tutta in mezzo al bosco è molto panoramica. Arriviamo alla chiesetta di San Pedru, naturalmente chiusa, io
sbircio dal buco della serratura ma non si vede nulla. Quando riprendiamo a camminare scorgiamo un
piccolo cerbiatto fermo in mezzo alla strada, Marino gli scatta una foto, ma è troppo lontano.
Iniziamo la seconda salita, vediamo i nostri, che con passo spedito ci hanno quasi raggiunto e ci salutano,
poi baci e abbracci. Sono affannati e sudati, ci raccontano come è andata. Riprendiamo tutti insieme,
parliamo, scherziamo, ridiamo: siamo felici di esserci riuniti. Troviamo un piccolo bar e ci fermiamo a bere
qualcosa, ci sono anche Lucia e Diana, 1 giapponese e 4 tedeschi.
Ancora una salitona da affrontare, in più inizia a fare caldo, io comincio a soffrire, rallento, mi faccio una
bella sudata, ma finalmente arriviamo a Lorenzà. L'albergue si trova proprio al centro del paese: è piccolo,
una ventina di posti, ma nuovo e carino. Noi prendiamo una cameretta al primo piano. Ci laviamo e facciamo il
bucato, stendiamo il nostro filo al sole ma presto scende l'umido e portiamo tutto in camera, dove
stendiamo,come meglio possiamo, fili che passano da un letto all'altro. Facciamo un giro in paese, vediamo
la bella chiesa, poi andiamo in farmacia per fare rifornimenti per i vari problemi e al supermercato per i
viveri.
Di fronte all'albergue c'è una fattori, da dove arrivano lamenti di mucche,perché gli stanno portando via i
vitellini: ci fanno molta pena. Arriva l'ospitalera che ci registra e ci fa pagare 6€. Andiamo a cena da Pepotte
(consiglio di una signora del posto), dove si mangia bene e ha il menù a 10€. Poi tutti a nanna
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04/06/14-MERCOLEDI
da LOURENZA' -a- ABADIN km. 25,5
E' stata una notte movimentata: io, scendendo per andare in bagno al buio, quasi precipito dalla prima rampa
di scale a causa di un falso scalino, il primo. 
Le mucche hanno sofferto tutta la notte e noi con loro. Comunque alle 7 puntuali siamo fuori dall'albergue
per la foto della partenza, che ci scatta il giapponese, sempre molto gentile e sorridente. Ieri l'ospitalera lo
ha scambiato per un cinese, ma lui col sorriso l'ha corretta " Japan". Poi andiamo al bar a fare colazione
che qui insolitamente apre presto. Il cammino di oggi (25km circa) inizia subito con una bella salita, in uno
stretto sentiero che ci porta in mezzo al bosco. Qualche tratto in piano poi di nuovo salita. Il tempo non è
bellissimo, minaccia pioggia, abbiamo già messo i coprizaini e teniamo gli ombrellini a portata di mano, ma
per fortuna non fa una goccia.
Arriviamo a Mondonedo, ( una delle sette capitali dell'antico regno di Galizia) col sole, attraversiamo questo
paese e ci ritroviamo nel centro storico con la piazzetta e la bellissima e maestosa cattedrale di Santa Maria
di stile romanico e gotico, riusciamo anche a visitarla. Dopo aver fatto una pausa di riposo davanti alla
cattedrale riprendiamo a camminare, troviamo l'antica Fonte Vella e con diverse salite usciamo dal paese,
che vediamo nell'insieme da uno dei tornanti panoramici. La strada asfaltata è pochissimo trafficata, così
camminiamo sparsi, chiacchierando del più e del meno. Vediamo in lontananza di fronte a noi il lungo e
trafficato nastro dell'autovia che quasi sfioriamo per poi vederlo sparire ancora una volta. Poi tra dolci
colline verdi con mucche e cavalli al pascolo arriviamo nel piccolo centro di Gontàn e da lì a Agadin, dove si
trova il piccolo e affollato albergue.
Non muovere mai l'anima senza il corpo,
nè il corpo senza l'anima,
affinché difendendosi l'uno con l'altra,
queste due parti mantengano
il loro equilibrio e la loro salute.
PLATONE
05/06/14-GIOVEDI'
da ABADIN -a- ALBA km. 30,5
Anche oggi alle 7 siamo pronti a partire. Subito all'uscita dal piccolo centro ci perdiamo il sentiero, ma
Rosario ci spiega che continuando sulla strada lo incroceremo di nuovo e così decidiamo di andare avanti.
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Anche il giapponese ha sbagliato, ma lui decide di tornare indietro. Dopo qualche km finalmente ritroviamo il
giusto sentiero: è piacevole, fresco, ombroso molto meglio che camminare sulla strada. Oggi abbiamo deciso
di allungare di qualche km la tappa per accorciare un pò quella di domani, che sarà particolarmente lunga,
più di 36km. Abbiamo trovato un hostal sulla strada che fa proprio al caso nostro e lo abbiamo prenotato.
La giornata è ideale per camminare: un pò di sole e di vento, niente pioggia. Arriviamo a Villanueva all'ora di
pranzo, decidiamo di cercare qualcosa da mangiare. Ci rimangono ancora 7 km circa, chiediamo indicazioni
visto che l'hostal si trova fuori dal cammino, ma seguendo la strada lo troviamo facilmente. Quando
arriviamo, troviamo i nostri amici Milanesi che hanno fatto la stessa nostra scelta. Riusciamo a lavare e
asciugare la roba, visto che c'è la lavadora. Verso le otto la cena è pronta, ci troviamo ancora una volta tutti
e 10 insieme a tavola e ognuno racconta la propria esperienza. Poi tutti a nanna.
06/06/14-VENERDI'
da- ALBA -a- MIRAZ km. 26,6
Questa mattina facciamo colazione al bar della pensione, puntuali alle 7 siamo davanti alla porta, che però
è ancora chiusa. La signora per fortuna non tarda ad aprire e in pochi minuti serve la colazione a tutti.
Ancora foto alla partenza che questa volta ci scatta uno dei Milanesi.
Oggi le previsioni danno temporali, ma quando ci mettiamo in cammino c'è il sole e bel tempo. E' piovuto tutta
la notte e già nel primo sentiero ci inzuppiamo i piedi, decidiamo di seguire la strada che non è tanto
trafficata.
Ci fermiamo a Baamonde in un supermercato e facciamo provviste per il pranzo. Quando riprendiamo si
vede in lontananza un cielo plumbeo che promette pioggia. Ci fermiamo alla bellissima chiesa di Santiago del
XII-XIV sec. e davanti alla facciata principale c'è un cruceiro triple del XVIII sec., nel suo giardino si trova
anche un gigantesco castagno sicuramente centenario. Ancora sulla strada per un paio di km, poi
attraversiamo la ferrovia e passiamo sul bel ponte di San Alberte sul fiume Parga. Qui troviamo il mojones
con la targhetta -100 a Santiago, ci facciamo anche la foto.
Poco più avanti troviamo anche l'antica chiesa di S.Alberte completamente immersa nel verde bosco, li c'è
anche un cruceiro e una fonte tutti risalenti al XIV sec. Sempre seguendo i sentieri nel bosco, (che dei
taglialegna armati di motoseghe e grandi macchine che puliscono i tronchi tagliati stanno decimando)
troviamo un cartello che ci indica un posto di ristoro a 6km. Decidiamo di fermarci per riposare un pò e
mangiare qualcosa. Ormai non manca molto, purtroppo inizia a piovere molto, qui il nostro angelo ci mette a
disposizione un capanno, ci ripariamo e aspettiamo che passi l'acquazzone.
Arriviamo poi all'albergue che è gestito da Irlandesi, che ci accolgono cordialmente, ci fanno pagare 8€
c/colazione. Visto che siamo 10 Italiani, (ci sono anche i milanesi) gli altri sono tutti tedeschi e francesi,
chiediamo se possiamo cucinare una pastasciutta, non se lo fanno dire 2 volte e ci mettono a disposizione
tutto l'occorrente.La pastasciutta è buonissima e dopo cena si suona e si canta: ci siamo proprio divertiti.
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07/06/14- SABATO
da- MIRAZ -a- SOBRADO DOS MONXES km. 25,7
Questa mattina sveglia alle 6,nella sala da pranzo gli ospitaleri ci hanno già preparato la colazione: pane
tostado con marmellata e caffè con leche. Non c’è ancora luce, quando il sole nascendo crea una bellissima
striscia rosa nel cielo, nuvoloso, ma non piove. Il sentiero, passa in una bassa brughiera ed è formato da
grosse lastre di granito naturali, forma quasi un pavimento in mezzo a felci ed eriche fiorite. Comincia una
leggera pioggerella e davanti a noi compare un bellissimo arcobaleno. Sembra di essere in paradiso, che
bello! Poi la pioggia si fa più copiosa e noi con i nostri ombrellini camminiamo in silenzio, in fila indiana, non
vogliamo rovinare questo momento magico. Il sole ricompare e ci scalda un pò, ma solo per poco, perché
riprende a piovere decisamente. Un paesino con un bar diventa la nostra sosta di oggi, ci facciamo
preparare un bocadillos e ci riposiamo un pò.
Quando riprendiamo, la strada è sconnessa, passa da una curva all'altra e gli automobilisti corrono
pericolosamente (per noi). Finalmente arriviamo al lago delle ninfee, ricoperto da splendidi fiori bianchi.
Giunti a Sobrado siamo completamente zuppi, ma il nostro angelo anche oggi ci fa trovare aperto, il custode
stava per chiudere, per riaprire poi alle 16,30. Invece ci fa entrare e possiamo prendere il posto e
soprattutto farci le docce e cambiarci. Pensiamo a tutti gli altri pellegrini che sono fuori sotto la pioggia: ci
dispiace molto per loro. Questo albergue si trova all'interno di un bellissimo monastero di frati cistercensi,
loro produco dei prodotti naturali che poi vendono nel negozietto del monastero.
08/06/14-DOMENICA
da - SOBRADO -a- SALCEDA km. 29,5
Siamo vicini a Santiago, lo sentiamo nell'aria, siamo tutti silenziosi. Dopo tanti giorni di cammino sapere di
essere al termine è sempre motivo di gioia ma anche di malinconia. Partiamo da Sobrado con un cielo scuro,
gonfio di pioggia che non tarda ad arrivare. Siamo sulla strada, in fila indiana compatti, attenti, concentrati e
con un bel passo sciolto. Ci siamo lasciati alle spalle i vari problemi che ci sono capitati. Dopo 9 km circa ci
fermiamo in un bar, lì incontriamo Young-soon che non vedevamo da tempo, ci siamo abbracciati e ci diamo
gli indirizzi. Vediamo anche altri pellegrini che conosciamo, ci scambiamo le impressioni di questo cammino.
Ma ci dobbiamo rimettere in viaggio, perché oggi ci aspettano 29km e perciò ce ne rimangono ancora una
ventina, per di più sotto la pioggia a quanto pare. I centri abitati sono pochi e senza servizi così quando
passiamo in una cittadina, ci compriamo delle impanatine per il pranzo. Oltre alla pioggia oggi c'è il vento che
ci sta strapazzando gli ombrellini, (speriamo che reggano sino a Santiago). Le strade interminabili, sono poco
trafficate, il panorama monotono (grandi rimboschimenti di eucalipto).
Verso l'ora di pranzo ci fermiamo in una chiesetta in mezzo a un parco "la capela da Mota". Per fortuna ha
una bella tettoia di legno per ripararci, perché la chiesa è chiusa. Facciamo una bella pausa, pranziamo, ci
togliamo le scarpe; io cambio le calze che sono zuppe. Davanti alla chiesa c'è un cruceiro, Salvino anche
sotto la pioggia continua il suo compito di fotografo del gruppo. Riprendiamo, ancora lunghe strade in mezzo
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agli eucalipto: qui hanno stravolto il paesaggio, togliendo drasticamente la vegetazione naturale locale per
impiantare questa monocultura di eucalipto. Chissà se avranno anche stravolto l'abitat di tanti animali: che
danno per l'ambiente!
In queste stradine non ci sono indicazioni stradali e passano pochissime auto, così non sappiamo bene dove
siamo. Decidiamo di fermare la prima auto che passa (se passerà). Il nostro angelo non ci può abbandonare
proprio ora! Ed eccola, un'auto arriva davanti a noi, ci mettiamo in mezzo alla strada per fermarla, all'inizio
sembra titubante, incerta se fermarsi o no, spaventata, una ragazza alla fine si ferma. Siamo tutti
imbacuccati, con gli ombrelli e le mantelle, bagnati, non dobbiamo aver fatto una buona impressione sotto
questa pioggia. Ma la ragazza si ferma e gentile ci spiega cosa dobbiamo fare per arrivare a Salceda. Siamo
arrivati, stremati e ghiacciati. L'albergue privato è grazioso, ci sistemiamo, ci laviamo e l'ospitalera ci fa una
lavatrice con la roba sporca, così arriveremo a Santiago, puliti, grazie al cielo!
09/06/14- LUNEDI'
da - SALCEDA -a- MONTE DO GOZO km. 24,6
Dopo una ricca colazione, partiamo soddisfatti anche perché non piove. Seguiamo per qualche km la
strada, poi ci infiliamo nel sentiero che passa in mezzo al bosco. Ci siamo collegati al cammino francese, si
vede anche dalla quantità di persone che lo frequenta.
Se penso che questi sono gli ultimi km che percorro in questi boschi, mi viene già la nostalgia. Per pranzo
facciamo una sosta in un bar e ci mangiamo un panino. Ci mancano 6 km circa però quasi tutti in salita per il
Monte do Gozo, tira vento e riprende anche a piovere:quello che resta degli ombrellini riesce a ripararci un
pò, ma il vento la vince e ci bagniamo per bene.
La struttura di Monte do Gozo è grandissima: ci sono un'infinità di blocchi (circa 30) che contengono
centinaia di posti e servizi, comodi e funzionali: ci assegnano una camera tutta per noi sei. Dopo le docce,
andiamo in cerca della lavadora/seccadora e ci facciamo il bucato. Poi andiamo a cenare in un ristorante
che ci ha consigliato l'ospitalero, serve il menù a 8€. Usciamo soddisfatti e andiamo a dormire presto che
domani Santiago ci attende.
10/06/14- MARTEDI'
da- MONTE DO GOZO -a- SANTIAGO DI COMPOSTELA km. 5,6
Visto che i km da fare oggi sono solo 5, ieri abbiamo deciso di stare un pò di più a letto per riposarci bene.
Ma dopo un mese e con l'adrenalina che abbiamo in corpo per l'arrivo a Santiago, ci svegliamo tutti alla
stessa ora (le 6 del mattino). Qui sul monte non riusciamo a trovare neppure un caffè, così rimandiamo la
colazione al nostro arrivo in città. Infatti al primo bar si fa colazione, ma siamo nervosi, agitati, ogni volta
l'arrivo è un miscuglio di sensazioni, gioia e tristezza.
Arrivati davanti alla cattedrale ci abbracciamo e tratteniamo a stento le lacrime. Il nostro pellegrinaggio è
terminato, siamo tornati ad essere solo degli uomini in mezzo ad altri uomini. Ma vicino alla chiesa rivediamo
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diversi pellegrini che abbiamo incontrato in questo cammino. Ed è come incontrare un amico, che conosci da
una vita, fanno anche loro parte del nostro cammino e non li dimenticheremo mai più.
10/06/14Questa è la terza volta che io e mio marito arriviamo a Santiago: tutte le volte, come se fosse la prima.
La cosa che ci ha colpito di più è stato il senso di smarrimento che si prova quando ci si rende conto che
“il cammino è finito”.
Irma
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