Cryptococcus e Criptococcosi - E-learning
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Cryptococcus e Criptococcosi - E-learning
Cryptococcus e Criptococcosi : Storia !" #$% & $' ()* + , $' -../ Cryptococcus e Criptococcosi Dr. Gabriella Pini Dipartimento di Sanità Pubblica sez. Microbiologia Università degli Studi di Firenze 1894:Sanfelice in succo di pesca Saccaromyces neoformans 1894: Busse (Buschke) da lesione umana 1901: Vuillemin 1914: Verse S. hominis genere Cryptococcus pubblicazione primo caso meningoencefalite 1950 e anni successivi accordo sul nome C. neoformans Inquadramento Tassonomico Principali caratteristiche del genere Cryptococcus Utilizzo non fermentativo degli idrati di carbonio Assimilazione di Inositolo Produzione di ureasi Forma sessuata in vitro Filobasiella neoformans Basidiomicete 39 Specie conosciute Cryptococcus neoformans unica specie riconosciuta come patogena Rare segnalazioni per C. albidus, C. curvatus e C. laurentii Caratteristiche Morfologiche Basidi con basidiospore Riproduzione sessuata osservata soltanto “in vitro” fra mating-type diversi (a e ) Budding yeast Cryptococcus neoformans Cellule lievitiformi, ovali o rotonde, spesso gemmanti (ellittiche nella var. gattii) Dimensioni 3-8 micrometri di diametro Capsula polisaccaridica di 5-20 micrometri di spessore 1 Caratteristiche della Capsula Glucoronoxilmannano(GXM) 90% Galattoxilmannano (GalXM) Mannanoproteina (MP) Composizione chimica Effetti sul sistema immunitario X400 Aspetto morfologico su Corn Meal Agar o Sabouraud Agar Colonie convesse bianco crema Protezione dalla fagocitosi Interferenza con la risposta di tipo infiammatorio Inibizione diretta della migrazione dei leucociti Riduzione della proliferazione linfocitaria Cellule rotonde spesso gemmanti, assenza di pseudoife, cellule distanziate fra di loro ad indicare la presenza della capsula che non è visibile Stipite isolato da CSF Altre Caratteristiche Sierotipi (storicamente anticorpi policlonali di coniglio) Varietà di C. neoformans Stato Sessuato (osservato soltanto “in vitro”) D neoformans Filobasidiella neoformans var. neoformans BeC gattii A grubii Filobasidiella Filobasidiella neoformans neoformans var. var. neoformans bacillispora Fattore di virulenza Proprietà biochimiche varietà neoformans varietà gattii varietà grubii Sensibilità alla canavanina (CGB medium) Canavanina-Glicina- si no si no si no si si no si Blu di bromotimolo Assimilazione della glicina (CGB o GCP medium) GlicinaCicloeximide-rosso Phenol Assimilazione della timina (CDBT medium) Creatinina-Destrosio-Blu di bromotimolo-Timina (cambiamento (cambiamento colore colore bluarancio) verde) Assimilazione della D-prolina no no Ecologia delle Varietà di Cryptococcus neoformans Varietà Habitat Varietà sul terreno GCP (Salkin e Hurd) A-D Cryptococcus neoformans var neoformans B-C Cryptococcus neoformans var gattii neoformans Sierotipo D Suolo contaminato con guano di piccioni e di altri uccelli gattii Sierotipo BeC grubii Sierotipo A Alberi di eucalipto Suolo contaminato con guano di (legno in decomposizione) piccioni e di altri uccelli Area Distribuzione Mondiale Mondiale geografica (predominante tropicale e in Europa) sub-tropicale 2 Criptococcosi Umana Fino agli anni ’80 malattia ubiquitaria e sporadica malattia opportunistica con prevalenza del 2-10% in Europa e USA, superiore al 15% in Africa e Sud-Est asiatico Comparsa HIV+ Letalità 3-20% negli HIV+ 0-12% negli HIV- (12%: Pappas, Perfect; 2001) Fattori di Rischio per la Criptococcosi Infezione da HIV Corticosteroidi (prednisone >20mg) Trapianti di organo Criptococcosi Umana Situazione attuale Nei paesi sviluppati diminuzione dell’incidenza della criptococcosi fra i pazienti AIDS per la profilassi con fluconazolo e HAART Aumento dell’incidenza della malattia nei paesi dove gli individui HIV+ non hanno la possibilità di accedere a profilassi e HAART Fra i soggetti HIV- nessuna variazione significativa dell’incidenza della malattia (0,5-5 casi per milione di abitanti) Manifestazioni Cliniche Forme polmonari Forma cronica può dare noduli o masse, cavità, linfoadenopatia Linfomi, leucemie croniche, cancro polmonare Malattia polmonare cronica ostruttiva Diabete Spesso asintomatica Infezione acuta Sarcoidosi, cirrosi, Lupus erythemat. sistemico Artrite reumatoide, gravidanza Rara, più frequente nei pazienti AIDS Si presenta con febbre, tosse, dispnea Manifestazioni Cliniche Forme disseminate Sistema Nervoso Centrale Cute Altro Meningoencefalite, raramente masse fungine intracerebrali singole o multiple (Alterazioni psichiche) Lesioni poco doloranti tipo papule, placche, ulcere, masse sottocutanee Endoftalmite, corioretinite, congiuntivite, otite, sinusite, miocardite, pericardite, epatite, artrite, endocardite, gastroduodenite, colecistite, peritonite, ascessi renali, osteomielite, linfoadenite, prostatite Radiografia polmonare: infezione criptococcica, lobo superiore destro 3 Risonanza magnetica del cervello: visibili diverse masse bianche corrispondenti a criptococcomi Lesione nodulare cutanea Papule sul volto Lesioni cutanee ulcerate in individui HIV+ A large tumour-like plaque with central ulceration and small satellite papulonodular lesions resembling those of molluscum contagiosum. Cutaneous Cryptococcus laurentii infection in a immunodeficiency virus-negative patient Diagnostica di Laboratorio Esame diretto dei campioni Preparati a fresco Istopatologia Metodi colturali Indagini sierologiche Ricerca di anticorpi Ricerca di antigeni Sonde specifiche Metodi di biologia molecolare Amplificazione genomica mediante PCR o nested-PCR 4 Esame Diretto dei Campioni Esame microscopico del liquor con Inchiostro di China Sensibilità: 80% in pazienti HIV+ 50% in pazienti HIV- (103- 104 cellule/ml) Vantaggi: Test rapido e semplice Svantaggi: sensibilità limitata soprattutto in HIVfalsi positivi persistenza della positività ( lieviti scarsamente capsulati) Istopatologia Colorazioni aspecifiche: Papanicolau, Ematossilina-Eosina Colorazioni specifiche: Calcofluor white (chitina) impregnazione argentica (Gomori) Colorazioni per la capsula: Mucicarminio acido periodico-Schiff….. Utile per lesioni localizzate soprattutto cute e polmone L’esame dell’aspirato percutaneo di noduli polmonari o del BAL può esser utile per la diagnosi precoce in AIDS Polmone: Criptococchi con grossa capsula Cellule lievito capsulate in tessuto cerebrale Colorazione Mucicarminio 5 Tessuto cerebrale: impregnazione argentica secondo Gomori Metodi colturali Optimum di temperatura di sviluppo 37°C o leggermente inferiore (non tollera temperature superiori a 40°C) pH del terreno 5-7 (non tollera pH superiore a 7,6) Tempo minimo di incubazione 48 ore (superiore per la var. gattii) Histological picture (periodic acid-Schiff staining) showing numerous organisms in the cystic formations (gelatinous form); the yeast cells stained positively red. Coltura di 48 ore su SDA Colonie bianco crema convesse tendenti a scurire col tempo, possono avere anche aspetto mucoso se gli stipiti sono dotati di grossa capsula Metodi colturali Coltura di CSF Sensibilità: 103- 107CFU/ml di CSF Normali terreni per micologia come Sabouraud dextrose agar Emocoltura Vecchia coltura su SDA Sensibilità: scarsa in HIV-, 35-68% in HIV+ Con metodi radiometrici (BACTEC) è consigliato subcolturare La lisicentrifugazione aumenta la sensibilità 6 Metodi colturali Altri materiali (escreato, urine ecc.) Sensibilità: scarsa ( escreato spesso negativo anche in caso di criptococcosi polmonare) E’ consigliato l’uso del terreno di Staib all’estratto di semi di Guzotia abissinica (colonie brune) per differenziare da altri lieviti E’ utile l’aggiunta di antibatterici ma non di cicloeximide che lo inibisce Identificazione presuntiva Aspetto e colore delle colonie Osservazione microscopica di lieviti capsulati (da HIV+ sono stati isolati lieviti privi di capsula o con capsula molto sottile) Crescita a 37°C Produzione di ureasi (sono descritti casi dovuti a ceppi ureasi negativi) Sviluppo di colonie brune su Staib-agar (Produzione di fenolossidasi) Identificazione di specie Determinazione del profilo biochimico di assimilazione delle fonti di azoto e di carbonio Micrometodi commerciali che impiegano test biochimici convenzionali opportunamente modificati. Tempo minimo di incubazione 24 ore ID 32C e API 20C AUX (Bio Mérieux) Minitek System (BBL) Auxacolor (Bio Rad) Fungichrom I e Fungifast I Twin (International Microbio, distrib. DID) Vitek Yeast Biochemical Card , sistema automatizzato (Bio Mérieux) Identificazione di specie Identificazione di specie Determinazione del profilo biochimico di assimilazione delle fonti di azoto e di carbonio Metodi di biologia molecolare Ricerca di enzimi preformati mediante substrati cromogeni. Tempo di incubazione medio 4 ore Microscan rapid Yeast Identification Sonde genomiche Sonda a DNA marcata con estere di acridinio che emette un segnale chemioluminescente, specifica per rRNA (AccuProbe Bio Mérieux) Fongiscreen 4H (Bio Rad) RapID Yeast Plus system Remel distribuito da DID 100% di sensibilità e specificità partendo da una sola colonia prelevata dalla coltura (1993) 7 Identificazione di specie Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR Multiplex-PCR con set di primer per le regioni ITS (Internal Trascribed Spacer) del gene per rRNA delle più comuni specie fungine responsabili di micosi profonde, (CN4 e CN5 per C.neoformans) 100% sensibilità e specificità (Luo, Mitchell, 2002) Multiplex-PCR con primer per la regione ITS1 fra il gene per rRNA 18S e 5,8S per identificare lieviti in emocolture positive, 100% specificità, 97% sensibilità (Chang et al., 2001) Identificazione di specie Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR Multiplex-PCR con reverse primer universale per funghi (regione 26S rRNA) e 8 forward primers per le regioni ITS 1 e 2 (Internal Trascribed Spacer) del gene per rRNA specifici per le più comuni specie di Candida e C.neoformans (CN) Utilizzata per l’identificazione di miceti in emocolrure positive Identificazione in 6 ore Li YL et al, 2003 Sierotipizzazione Non rilevante per la diagnosi Iportante per studi epidemiologici Crypto Check Kit (Iatron Laboratories, Tokio) Impiega anticorpi monoclonali diretti contro gli antigeni capsulari Altri metodi sperimentali es. sierotipizzazione basata sull’analisi diretta del supernatante colturale con la tecnica dot enzyme assay (Belay et al., 1996) Sierologia Ricerca di anticorpi Possibile ma poco utile a scopo diagnostico Agglutinazione al latex Ricerca antigene polisaccaridico capsulare solubile mediante ac specifici che ricoprono particelle di lattice (Bloomfield et al.1963) Ricerca di antigeni SIERO Agglutinazione al Latex Sensibilità e Specificità CSF Fluidi polmonari Diagnosi rapida di criptococcosi Urine Molto usata a scopo diagnostico Metodi immunoenzimatici 93-100% per CSF 83-97% per siero Sensibilità inferiore per altri materiali (rileva in media 10ng di polisaccaride per ml di fluido) 8 Kit diagnostici commerciali Latex-Crypto antigen detection system IMMY, Immuno-Mycologics, Norman, OK, USA Pastorex Cryptoplus Bio-Rad (solo sierotipi A e D) Kit diagnostici commerciali Murex Cryptococcus Remel, USA, distribuito da DID Calas Cryptococcal Ag Latex Agglutin. System Meridian Bioscience Europe CryptoLA Wampole, USA, distribuito da Bouty Serodirect Eiken Cryptococcus Eiken Chemical; Tokyo, Japan Possibili cause di risultati falsi positivi Fattore reumatoide Pretrattamenti per ridurre il numero di risultati falsi positivi Agenti riducenti (2- -mercaptoetanolo) Infezioni da Trichosporon spp ed altri microrganismi cross-reagenti col polisaccaride criptococcico (Stomatococcus mucilaginosus) Bollitura per 5 minuti con EDTA Contaminazione con frammenti di agar o con talco dei guanti (In genere sono necessari per il siero, raramente per CSF) Enzimi proteolotici (Pronasi) Lavaggio di vetrini con sapone o disinfettanti Uso di idrossietilamido (HES) a basso peso molecolare per ricostituire il volume intravascolare Possibili cause di risultati falsi negativi Effetto prozona Presenza di immunocomplessi Bassa carica micotica Infezione dovuta a stipiti scarsamente capsulati Pretrattamenti per ridurre il numero di risultati falsi negativi Diluizione del siero per eliminare l’effetto prozona Stessi trattamenti indicati per ridurre i falsi positivi Test effettuato nelle fasi molto precoci dell’infezione 9 Test Immunoenzimatici Premier Cryptococcal Antigen Meridian Bioscience Europe Ricerca l’antigene glucuronoxilmannano in siero e CSF madiante ac monoclonali Test Immunoenzimatici Non presenta effetto prozona Non dà falsi positivi con fattore reumatoide Non necessita di trattamento con pronasi Ha sensibilità maggiore rispetto ad agglutinazione al Latex Ha la stessa specificità di agglutinazione al Latex Metodi di biologia molecolare Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR con primer panfungini Sonde genomiche Sonda a DNA per rRNA (AccuProbe Bio Mérieux) 100% di specificità; usata raramente per ricerca del fungo nei tessuti Sonde a DNA specifiche per la sequenza di rRNA 18S e 28S di 5 microrganismi lievitiformi in sezioni di tessuti inclusi in paraffina; specificità 100% sensibilità 83% < di GMS (96%) (Hayden et al. 2001) Altre sonde con specificità per la specie, la varietà o il sierotipo sono riportate in letteratura ma non sono descritte le loro applicazioni in diagnostica Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR con primer panfungini primer per il frammento ERG11 del gene della lanosterolo 14 -dimetilasi (citocromo P-450); identificazione dell’amplificato con sonde specie-specifiche, tecnica utilizzata per siero e CSF. Sensibilità 20fg, equivalente a due cellule. Primer omologhi a una sequenza del gene 28S dell’rRNA, identificazione degli ampliconi mediante sonde specie-specifiche per la regione variabile di questo gene, utilizzato per campioni di sangue venoso. Sensibilità 2-10 cellule/ml di sangue (Evertsson et al. 2000) Primer panfungini per regione ITS, cattura dell’amplificato con sonde specifiche e identificazione con sequenziatore automatico, tecnica utilizzata per campioni di tessuto. (Hendolin et al. 2000) Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR con Primer specie-specifici PCR semplice Primer CPL1 e CPR4 specifici per il gene di 18S rRNA sensibilità di 1pg corrispondente a 5 cellule/ml di CSF specificità 100% (Prariychatigul et al. 1996) Nested PCR Primer ITS1 e CN-4 primo step primer CN-5 e CN-6 secondo step sensibilità 10 cellule/ml di CSF specificità 100% (Rappelli et al. 1998) Posteraro et al. 2000 10 Metodi di biologia molecolare Metodi basati su PCR con Primer specie-specifici PCR semplice Primer CN4 eCN5 specifici per i 4 sierotipi Specificità 100% Sensibilità 1 cellula/ml di CSF Abbinata ad un metodo di estrazione rapido ed efficace come quello con guanidina tiocianato può aumentare l’efficienza diagnostica quando le tecniche convenzionali risultano inadeguate (Paschoal 2004) Metodi di biologia molecolare Vantaggi Svantaggi Elevata sensibilità Stadio sperimentale Elevata specificità Costi elevati Rappresenta molto probabilmente il futuro della diagnostica Mancanza di metodi standard riconosciuti a livello internazionale Metodi di biologia molecolare scopi epidemiologici PCR fingerprinting Sequenze semplici ripetute (GACA)4 o parte minisatellite fago M13 Dimensioni: > 10 nucleotidi Originariamente usate come sonde per rilevare sequenze ipervariabili e ripetute (minisatellite e microsatellite) in vari campioni di DNA Utilizzabili come singoli primers in reazioni PCR per generare differenti profili elettroforetici Temperatura di annealing 50°C Metodi di biologia molecolare scopi epidemiologici sorgente di infezione catena infettiva riattivazione reinfezione Variabilità genomica intraspecifica Metodiche: RAPD PCR-fingerprintig cariotipaggio sequenziamento ……….. Dimostrata in: P. carinii C. albicans C. neoformans A. fumigatus ………... Caratterizzazione intraspecifica C.neoformans Pini G. e coll - J. Micol. Méd. 1998 Amplificazione di tutti gli stipiti: bande comprese fra 1976 e 435 pb Presenza della banda A: distingue il sierotipo A dal D Bande A, D, F, N, O, P identificano10 profili: 7 per il sierotipo A e 3 per il sierotipo B Contributo epidemiologico 11 Caratterizzazione intraspecifica C. neoformans CONTRIBUTO EPIDEMIOLOGICO Pini G. e coll - J. Micol. Méd. 1998 – Medical Mycology 2001 Profili identici di stipiti isolati contemporaneamente dallo stesso paziente Profili identici di stipiti isolati dallo stesso paziente in tempi diversi: riattivazioine dell’infezione? Profili diversi di stipiti isolati dallo stesso paziente in tempi diversi: reinfezione ambientale? Profili identici di stipiti isolati dal paziente e dall’ambiente: catena epidemiologica ! Pini G. e coll - Medical Mycology 2001 12