Formazione pag 22_23 - Unione degli Industriali della Provincia

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Formazione pag 22_23 - Unione degli Industriali della Provincia
FORMAZIONE
Formazione
L’inglese nella
scuola primaria
E’ durato quasi vent’anni il percorso che ha
finalmente portato l’insegnamento della lingua
inglese anche nella scuola primaria. Come si
formano i docenti di lingue straniere.
O
ggi l’inglese è materia di studio obbligatoria per i
bambini delle scuole primarie italiane: si parte da
un’ora alla settimana in classe prima e si arriva a tre ore
in quinta.
Il percorso, lungo quasi vent’anni, tra tentativi e
sperimentazioni, è sfociato nella Legge di Riforma della
scuola primaria del 2003 (Legge Moratti), che ha
promosso l’inglese come disciplina curricolare. Perché un
tempo così lungo per arrivare al traguardo? Altri paesi
europei hanno inserito da tempo l’insegnamento di una o
più lingue nei normali programmi scolastici. Nel
confinante Canton
Ticino da sempre i
Si sa che tra italiani e lingue
bambini imparano il
straniere non è mai stato
francese, dalla classe
idillio sin da tempi lontani,
addirittura pre-risorgimentali, terza in poi, con il
proprio insegnante
come nell’esempio di Ugo
di classe. In Belgio e
Foscolo.
in Olanda si
insegnano due
lingue già dalla scuola materna.
Si sa che tra italiani e lingue straniere non è mai stato
idillio sin da tempi lontani, addirittura pre-risorgimentali.
Nelle note biografiche del grande Foscolo, traduttore di
classici greci e latini, leggiamo della sua idiosincrasia
per l’inglese. In due anni di esilio a Londra, apprese solo
poche frasi e con incerta pronuncia!
E’ pur vero che gli italiani hanno dovuto prima imparare
l’idioma nazionale, provenendo da lingue e da dialetti
locali fortemente radicati. C’è voluto un complesso
processo di unificazione linguistica che ha tolto spazio
allo studio di altre lingue. Purtroppo poi, nel passato del
nostro sistema scolastico, lo studio di una o più lingue
straniere non ha mai costituito una vera priorità, anche a
causa dello storico legame con un classicismo centrato
sullo studio delle lingue latina e greca, le principali fonti
della nostra cultura.
22 VARESEFOCUS - Anno XI - n.3/2010
Le lingue straniere? Importanti sì, ma il concetto che fosse
necessario cominciare a studiarle sui banchi delle
elementari ha faticato ad entrare sia nella mentalità
comune sia in quella dei legislatori. Vent’anni fa era
ancora possibile trovare chi considerava lo studio
precoce di una lingua straniera alla stregua di una
moda. Ribadendo che nella scuola vi erano altre priorità,
come colmare le storiche carenze dei nostri studenti in
tanti settori.
L’inglese a sei anni? Un lusso per i bambini delle famiglie
benestanti che potevano accedere a buoni corsi privati,
con docenti madrelingua, ma fuori dalla scuola e a spese
proprie.
L’inglese per tutti, dalle prime classi della scuola di base,
è un passaggio obbligato degli
anni Novanta. Le scuole più
aperte all’innovazione fecero da Il vero passaporto,
oggi, sono le
apripista, sostenute dai genitori
lingue, se si vuole
che chiedevano l’inglese in
appartenere a un
classe. Agli inizi a insegnare
l’inglese era spesso una figura
mondo plurale e
esterna, pagata dalle famiglie, o multilingue.
dai Comuni che offrivano corsi
di inglese nei doposcuola.
Il Ministero diede l’avvio a corsi sperimentali per
aggiornare, su base volontaria, i maestri che
conoscevano già una lingua straniera ma non
abbastanza per insegnarla.
Nella nostra provincia il primo corso di questo tipo
venne finanziato dall’Unione Industriali che destinò
alcuni milioni di lire per attivare due corsi rivolti a una
cinquantina di maestri che dopo poco acquisirono un
patentino per iniziare ufficialmente l’esperienza
LA FORMAZIONE DEI DOCENTI
La fase transitoria, dunque, si è conclusa, con la conferma
dell’inglese come materia curricolare, allo stesso livello di
italiano e matematica.
Ma chi lo insegna ai bambini piccoli? La legge è chiara:
l’insegnante di classe che ha un’apposita formazione,
che include la conoscenza dell’inglese e la competenza
didattica per i soggetti in fase evolutiva. Oggi sappiamo
che un conto è insegnare una lingua a un adulto, un
conto è insegnarla ai bambini con metodi accattivanti e
moderni.
I maestri neoassunti, se non dispongono già di un
attestato riconosciuto legalmente, studiano l’inglese in un
corso biennale di 380 ore. Invece i futuri docenti, quelli
con specifica laurea quadriennale, acquisiscono già
all’Università il titolo per insegnare l’inglese.
Margherita Giromini
dell’inglese alle elementari.
A “darci una mossa” è stata l’appartenenza all’Europa,
che con i vantaggi ci ha portato anche gli impegni
culturali. Ci richiede di studiare meglio le lingue, e con
metodi comunicativi, ci converte all’idea che si conosce
una lingua solo quando si è capaci di capirla e di
parlarla in modo fluido e in diversi contesti, dal lavoro al
tempo libero.
Il vero passaporto, oggi, sono le lingue, se si vuole
appartenere a un mondo plurale e multilingue.
FORMAZIONE
Formazione
ENGLISH IN PRIMARY SCHOOL
Nowadays English is a compulsory subject for children in
Italian primary schools.
Italians have never been renowned for their ability to learn foreign
languages and their ongoing struggle with them even dates as far
back as the pre-Risorgimental era. So what about foreign
languages? They are considered to be important but it has been
hard to convince the general public and law-makers that children
actually need to start studying them at primary school. Nowadays,
the knowledge of foreign languages is the key to being an integral
part of our diverse multi-lingual world.
Dove imparano i maestri della nostra provincia
Il Centro Lingue della LIUC di Castellanza da anni collabora con l’Ufficio Scolastico Provinciale, appoggiandosi all’ITC
Tosi di Busto Arsizio. Quasi 200 maestri , nell’arco di sei anni, sono tornati sui banchi della LIUC a studiare l’inglese.
Hanno concluso il percorso con una certificazione universitaria che consente loro di insegnarlo nella propria classe.
Altri maestri, nella zona nord della provincia, si sono formati all’Istituto per Mediatori Linguistici di Varese. Gli uni e gli
altri hanno appreso l’inglese con metodi moderni e tecniche informatiche che poi trasferiranno nella propria attività
didattica.
Parole chiave dell’insegnamento della lingua straniera ai bambini
• Approccio ludico: come si impara una lingua a sei anni? Non con la sola grammatica né con lo studio mnemonico
di vocaboli. Ma con il gioco, il movimento, l’imitazione, con canzoni, filmati, videocassette, fumetti, DVD.
• Mezzi e strumenti innovativi: il Ministero ha prodotto un programma per la scuola primaria, il Divertinglese, in
onda su Rai Educational. "Tracy & Polpetta" per i più piccoli, e "Extra" per i ragazzi più grandi, sono stati trasmessi
anche da RAI2 e RAI3 e dal satellite . ( www.ild.rai.it)
• Informatica: PC, Internet, Lavagne Interattive, sono alcuni degli strumenti che vivacizzano lo studio dell’ inglese.
• Rinforzo a casa: Rai Educational propone una sezione per la famiglia. E’ possibile effettuare attività e giochi on-line
per rinforzare gli apprendimenti della scuola. Il sito dispone di schede didattiche per seguire le trasmissioni da casa,
dà suggerimenti per rendere più efficace l’apprendimento.
Anno XI - n.3/2010
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