GRUPPI DI RIFLESSIONE: L`urgenza di stare accanto alla famiglia
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GRUPPI DI RIFLESSIONE: L`urgenza di stare accanto alla famiglia
GRUPPI DI RIFLESSIONE: L’urgenza di stare accanto alla famiglia Giuseppina Doppio Il secondo importante momento della giornata del convegno diocesano delle famiglie è stato quello dei gruppi di riflessione che hanno lavorato su alcune tematiche: dignità della persona ed educazione, rapporto tra la famiglia e le dimensioni del lavoro e dell’economia, il prendersi cura delle fragilità dentro la famiglia e nella società. Nei gruppi i partecipanti hanno lavorato intensamente con grande coinvolgimento, sollecitati dallo spessore e dalla appassionante relazione della prof.ssa Simona Beretta. Dai lavori è emerso che parlare della famiglia come di un affare privato è politicamente scorretto, perché l’identità relazionale generativa della famiglia è fondamento della società. Allora la responsabilità educativa delle nuove generazioni non è riconducibile ai soli genitori bensì all’intera comunità. Dalle riflessioni salta fuori un altro aspetto, quello della grande solitudine e del disorientamento delle famiglie; vi è una stretta connessione tra benessere delle famiglie e della società. Tale consapevolezza deve indurre a progettare serie politiche di sostegno e di promozione della famiglia, intesa come bene sociale proprio per il valore aggiunto che essa porta con sé, per il suo essere luogo fondativo e rivelativo dell’alterità, per il suo mostrarsi come contesto privilegiato di relazioni educative e centro di valori personali e sociali. Questo capitale sociale primario va aiutato, difeso e liberato dalle strumentalizzazioni del mercato. È necessario promuovere iniziative che sostengano il compito educativo della famiglia, mediante corsi di formazione, di incontri di gruppo, di confronto e di mutuo sostegno. La nostra Chiesa locale deve avvertire l’urgenza di stare accanto ai genitori per offrire loro proposte educative valide, magari una scuola per genitori. Un’altra urgenza sottolineata dai gruppi di riflessione è stato l’aspetto famiglia-scuola-lavoro: maggiori sono le opportunità educative, maggiore sarà l’opportunità di un giovane di presentarsi sul mercato del lavoro; la famiglia ha un ruolo decisivo nel garantire il successo scolastico dei figli, li deve sostenere nella capacità di sognare e di progettare il loro futuro. Investire soldi nella scuola rappresenta non un costo ma un reale beneficio produttivo per la società e per la famiglia. Si avverte sempre maggiore il rischio di interruzione della catena di trasmissione intergenerazionale dei valori, dei saperi e dei mestieri. Abbiamo bisogno di testimoni e di maestri veri e appassionati che vogliono lasciare una traccia di sé. Ecco quindi la necessità di affiancare i giovani recuperando e valorizzando i percorsi di formazione professionale, di attivazione di tirocini, di programmi efficaci che alternino scuola e lavoro, sostenendo magari anche con maggiori investimenti il Progetto nazionale Policoro (idee imprenditoriali e reciprocità) ed estendendolo in modo da coinvolgere le famiglie. Se facciamo unità tra tutti noi, un vero rinnovamento civile e morale del nostro territorio forse sarà possibile; questa è una sfida per le nostre comunità, anche cercando di essere più capaci di ascolto e di generare rapporti solidali tra le famiglie che stanno bene e altre che fanno fatica. Solo così la famiglia può diventare protagonista del bene comune e come ci ha voluto ricordare la prof.ssa Beretta “tutte le cose veramente amate crescono”.