Fondazione Villa Russiz e Museo Statale Ermitage accordo sul tema

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Fondazione Villa Russiz e Museo Statale Ermitage accordo sul tema
Fondazione Villa Russiz e Museo Statale Ermitage accordo sul tema del vino
Scritto da Antonio D Antoni
Mercoledì 24 Ottobre 2012 16:12
Accordo per lo studio e la ricerca in campo storico-artistico e paesaggistico sul tema
del vino
E' un accordo in certo senso "storico" quello siglato ieri, martedì 23 ottobre, nel
Palazzo d’Inverno lungo la Neva, tra il Museo Statale Ermitage - uno dei più grandi e celebri
musei del mondo - e La Fondazione Villa Russiz
produttore vitivinicolo del Goriziano ai vertici dell’eccellenza italiana, con la collaborazione
offerta dell’assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il tramite
della Fondazione Ermitage Italia: il riconoscimento del vino da parte di uno dei “templi”
dell’arte universale, custode di oltre 3 milioni di opere - come importante fattore culturale da
studiare e conoscere nei suoi riflessi e rapporti con la storia, l’arte, il paesaggio.
L’accordo, firmato nel bellissimo scenario del Teatro dell'Ermitage dal Direttore Generale del
Museo Michail Piotrovsky e dal Presidente della Fondazione Villa Russiz Silvano Stefanutti, alla presenza del Direttore centrale della Cultura e Relazioni Internazionali della Regione
Autonoma Friuli Venenzia Giulia Augusto Viola, in rappresentanza dell’assessore Elio De Anna,
del Console Generale d’Italia a San Pietrobrugo Luigi Estero e del Segretario Generale della Fondazione Ermitage Italia Maurizio Cecconi,
mira a sviluppare una serie di progetti di studio, ricerca, eventi diversificati, pubblicazioni o
esposizioni sulla base di un programma di collaborazione scientifico-culturale
che i due protagonisti s’impegnano a individuare insieme, “intorno” al vino e alla sua storia
millenaria.
Ma partendo dal vino sono poi possibili anche altri importanti collaborazioni in ambito regionale. La Fondazione Villa Russiz è infatti un ente senza scopo di lucro con un Consiglio di
Amministrazione nominato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Gorizia,
Comune di Capriva del Friuli, Camera di Commercio di Gorizia, Fondazione Ca. Ri.Go e Banca di Credito Cooperativo di
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Lucinico, Farra e Capriva del Friuli. Oltre infatti a gestire i 95 ettari che compongono l’azienda agricola, di cui 40 ettari destinati a
vigneto doc Collio, la Fondazione è anche un Centro Educativo con diverse tipologie di servizi per la tutela dell’infanzia e lo sviluppo della
dimensione socio-relazionale nei bambini. I proventi dell’attività vanno alla gestione della Casa Famiglia che accoglie Minori dai 3 ai 14
anni, con situazioni di problematicità familiare.
Un riconoscimento dunque importante per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e per
il territorio, tanto più che il museo fondato da Caterina la Grande
ha scelto proprio il
Friulano prodotto dalla Fondazione Villa Russiz, come vino bianco d’honneur del Museo, per i prossimi 5 anni, da utilizzare per i suoi eventi alla presenza di Capi di Stato e
delegazioni di tutto il mondo.
Un’etichetta speciale - “Friulano per l’Ermitage” - con i loghi e i colori del Museo e della
Fondazione Villa Russiz, personalizza le bottiglie riservate alla prestigiosa Istituzione culturale, presentate ufficialmente in concomitanza con la firma del protocollo di collaborazione, a San
Pietroburgo.
L’occasione ha dato modo anche di far conoscere la gastronomia del territorio regionale, dato
che uno dei momenti della cerimonia è stato dedicato alla degustazione dei piatti tipici e dei prodotti doc
del Friuli Venezia Giulia, in collaboraizone con l'Ersa.
L’Ermitage che con la sua “filiale” italiana - la Fondazione Ermitage Italia con sede a Ferrara sta siglando una serie di accordi culturali nel nostro Paese per la valorizzazione dei beni
storico-artistici e per lo studio delle relazioni
e degli intrecci culturali tra Italia e Russia, ha scelto quindi di affrontare anche il tema del vino
nella sua valenza culturale e storico-artistica, rapportandosi a una
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delle regioni e dei territori più significativi nel panorama enologico italiano e a una realtà
fortemente connotata da una proprietà pubblica e da uno scopo morale.
Con l’Accordo siglato, le parti si propongono - come si legge nel documento ufficiale “d’individuare iniziative di collaborazione, confronto scientifico e comune riflessione sul tema del rapporto tra Arte e
Vino (come soggetto rappresentato nella produzione artistica; tema di riferimento nella mitologia,
nella letteratura, etc.; come elemento d’identità culturale; aspetto riguardante usi e costumi, tradizioni di popoli e civiltà; elemento connotante il valore
produttivo di un territorio; oggetto di riferimento nella storica produzione delle Arti applicate e decorative, nel design moderno e contemporaneo, e nell’architettura) e... di costruire insieme
attività espositive con progetti scientifici unitari collaborando con le Istituzioni Culturali”.
Un’occasione dunque di grande significato per la valorizzazione di una delle eccellenze italiane
e per lo sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e Russia, secolarmente fortissime e imprescindibili.
L'accordo, come è stato sottolineato in conferenza stampa da Michail Piotrovsky e da Augusto
Viola, apre anche la strada infatti ad altre possibili collaborazioni con diverse istituzioni
regionali e in svariati ambiti culturali: in particolare si sono già anticipate possibilità e interessi legati alla Scuola di restauro dei
mosaici di Spilinbergo e alla ricchezza storico, archologica e artistica di Aquileia.
A dimostre i tanti, diversi legami storico culturali tra la Russia e l’Italia e in particolare il Friuli
anche il concerto in programma
presso il Teatro dell’Ermitage (il 24 ottobre) in collaboraizone con l'Associazione Musicale
Sergio Gaggia dedicato a Elisabeth (Ella) von Schultz nota con lo pseudonimo di Ella
Adaïewsky, grandissima pianista, compositrice ed musicologa in un’epoca non facile per l’affermazione
femminile. Ella, nata a San Pietroburgo nel 1846 (nella minoranza tedesca), visse poi per oltre 25 anni a Venezia frequentando assiduamente il Friuli e svolgendo una
pionieristica indagine etnomusicologica nelle valli di Resia e del Natisone, che l’affascinavano
profondamente.
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