Spunti Didattici

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Spunti Didattici
THE EICHMANN SHOW
IL PROCESSO DEL SECOLO
un film di
PAUL ANDREW WILLIAMS
scritto da
SIMON BLOCK
prodotto da
LAURENCE BOWEN E KEN MARSHALL PER FEELGOOD FICTION
interpretato da
MARTIN FREEMAN
ANTHONY LAPAGLIA
Il più importante evento televisivo della
storia passata, presente e… futura!
USCITA EVENTO AL CINEMA
25 - 27 GENNAIO 2016
Matinée per le scuole a partire dal 25 gennaio
Per info
UFFICIO SCUOLE LUCKY RED
NUMERO VERDE 800050662
[email protected]
Ref. Olga Brucciani
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Noi non parlavamo di quello che era successo, mai. Ma la gente
ci chiedeva: “Chi siete? Che cosa vi è successo?” E così
raccontavamo. A quel punto ci dicevano: “Non può essere vero,
voi inventate questo. Cose simili non sono possibili”. Loro non
credevano e così noi smettevamo immediatamente di raccontare.
Da quando il processo è iniziato quelle stesse persone ora
ascoltano. Su autobus, in negozi, in caffè, loro ascoltano. Questa
mattina, al mercato una ragazzina mi ha chiesto del mio
numero… E lo guardano, vero, in tutto il mondo?
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PERCHE’ E’ IMPORTANTE CHE LE SCUOLE VEDANO
QUESTO FILM:
Perché è un film diverso che coniuga la testimonianza storica con una riflessione
socio-culturale sul potere dei mass media (e mai come oggi, alla luce anche dei
terribili fatti di attualità, è fondamentale che i ragazzi riflettano sul linguaggio dei
media, sull’importanza della comunicazione per evitare il pericolo del negazionismo,
sui vantaggi e i rischi del vivere in una società massmediale). Il film si presta quindi
ad un percorso didattico trasversale che trova nel passato gli elementi per riflettere
sul presente e costruire un progetto futuro;
Perché pone l’attenzione su un evento storico epocale che i libri scolastici spesso
trascurano (che Eichmann fosse stato processato e condannato in Israele ha un
significato importantissimo che forse solo alcuni docenti sottolineano; che il
processo sia stato mandato in diretta tv in Israele e trasmesso a distanza di poche
ore in altri 37 paesi, iniziando così ad accendere la giusta attenzione su un
gigantesco crimine contro l’umanità, non ha mai ottenuto il giusto riconoscimento
sui libri di scuola);
Perché offre l’occasione di lavorare a un percorso multidisciplinare che coinvolge la
storia (quindi la Seconda Guerra Mondiale e la Shoah), la letteratura e la filosofia
(con particolare riferimento a “La banalità del male” di Hannah Arendt), la sociologia
con una riflessione, appunto, sulla potenza dei media e l’educazione civica con la
lettura dell’attualità con nuovi strumenti appresi grazie alla visione.
Gli uomini non i mostri creano i fascisti
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SINOSSI
Gerusalemme 1961. Il geniale produttore televisivo Milton Fruchtman assume il
regista Leo Hurwitz (finito nella 'lista nera' di McCarthy) per occuparsi delle riprese
TV del processo al feroce criminale nazista Adolf Eichmann.
Quello che viene offerto a Hurwitz è un lavoro dalle dimensioni epocali: per la
prima volta nella storia un processo sarebbe stato trasmesso in TV e per la prima
volta il mondo intero avrebbe assistito alle scioccanti testimonianze dei
sopravvissuti all’Olocausto.
Il risultato di questa importante operazione fu che l'80% della popolazione tedesca
guardò almeno un'ora del programma ogni settimana; che venne trasmesso su tutte
le reti in USA e Gran Bretagna; ma soprattutto che finalmente, dopo 16 anni dalla
fine della guerra, si cominciò a parlare apertamente dell'Olocausto.
Abbiamo un’enorme responsabilità: nel rendere pubblico questo
processo invitiamo il mondo a chiedere non solo come ha fatto
Eichmann ma perché l’ha fatto…
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SPUNTI DIDATTICI
L’ERA DEI MASS MEDIA
Il processo ad Adolf Eichmann rappresenta un evento di enorme rilevanza storica ed è indubbio
che la sua grande risonanza sia stata coadiuvata ed acuita dalla trasmissione televisiva.
Quello ad Eichmann rappresenta in assoluto il primo processo trasmesso in TV e tutto il film ci
spinge a riflettere sul potere che i mass media hanno sull’opinione pubblica e sulla formazione
delle coscienze.
Ad un certo punto del film il produttore Milton Fruchtman dice:
I giornalisti lo descrivono come il processo del secolo, ma i miei superiori lo vedono come
l’opportunità di una Norimberga ebraica. I sopravvissuti al genocidio molto spesso non sono
apprezzati qui in Israele, come se fossero…complici dei crimini che hanno commesso. Israele e il
mondo devono sentire che cosa è successo veramente dalla bocca dei sopravvissuti. Quindi andrà
in onda in diretta sulla tv israeliana ma è essenziale che tutto il mondo possa vederlo.
- Questa affermazione è molto forte e profonda e probabilmente può essere
definita la “sintesi emotiva” del film. Perché secondo te?
- Abbiamo detto che i mass media e in particolare la TV sono vettori
importanti di informazioni in grado di condizionare lo spettatore. Nella
nostra quotidianità, si pensi alla cronaca, alla politica, al terrorismo, qual è il
ruolo dei media? Quali sono i lati positivi e quali quelli negativi del vivere in
una “società massmediale”?
- Tu di quali mezzi di comunicazione fai uso costante e perché ne prediligi uno
all’altro?
- Quale importanza attribuisci al “vedere” al fine di conoscere. Quanto sono
importanti, secondo te, le immagini al fine di imparare qualcosa di nuovo?
FOCUS. La locuzione “mass media” (mezzi di comunicazione di massa) fu coniata all’inizio del XX
secolo in ambienti anglosassoni per definire tutte quelle forme di comunicazione a distanza che
avrebbero raggiunto molte persone contemporaneamente. Per questo motivo la pronuncia diffusa
è quella inglese di “mass midia”. Tuttavia è importante sapere che entrambi i vocaboli derivano
dal latino: “mass” da “massa” e “media” è il plurale di “medium”, quindi è corretta anche la
pronuncia “mass media”.
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LA BANALITA’ DEL MALE
Non lo vediamo nel film ma sappiamo che la filosofa Hannah Arrendt seguì a Gerusalemme tutte
le 120 sedute del processo per conto del New Yorker. La Arrendt cercava una risposta alla
domanda “Cosa può spingere una persona a diventare il male assoluto?”. Osservando Eichmann
che provava a sminuire le sue responsabilità e il ruolo che aveva, sostenendo che a lui in sostanza
spettassero solo compiti ordinari (come i trasporti…), la filosofa fu colpita dall’assoluta normalità
con cui Eichmann aveva ubbidito senza chiedersi se fosse giusto o sbagliato. È l’incapacità di
pensare la banalità del male, dice la Arrendt, a differenza del pensiero, il male è incapace di
profondità e si sviluppa in superficie.
Riflettendo su questo, e ovviamente pensando agli atroci crimini commessi dai Nazisti, è possibile
trovare delle tracce simili ai recenti atti di terrorismo di Parigi, ad esempio, e ad altri casi in cui
spesso di è sparato senza coinvolgimento emotivo.
- Qual è la tua opinione rispetto a questo? Cos’è secondo te il male e perché è
significativo definirlo “banale”?
- Quando i fatti della storia e dell’attualità ti costringono ad interrogarti sul
perché tali atrocità si siano potute verificare, qual è la risposta che ti dai?
Nel film, ad un certo punto, assistiamo al seguente dialogo tra il regista Leo Hurwitz e Yaakov, il
cameraman più anziano che lavora alle riprese del film:
-
LEO: Signori, io non credo ai mostri…però sono convinto che gli uomini siano responsabili di azioni
mostruose. Cos’è che ha trasformato quest’uomo comune in una persona capace di mandare
centinaia di bambini alla morte e poi tornare a casa tutte le sere e dare il bacio della buona notte ai
suoi figli? Un essere umano come tutti noi.
-
YAAKOV: Lui non è come noi. Io non sono Eichmann.
LEO: In certe circostanze chiunque può comportarsi come fascista.
YAAKOV: Non io.
- Cosa ne pensi? Condividi l’opinione di Leo o la convinzione di Yaakov? In
quale dei due ti ritrovi di più e perché?
FOCUS. Hannah Arrendt fu una filosofa, scrittrice e storica tedesca, divenuta cittadina statunitense
in seguito ad un’emigrazione “forzata”. Hannah era infatti ebrea e la privazione di diritti civili e le
persecuzioni iniziate in Germania già dal 1933 la convinsero a lasciare il suo paese. Tra le sue
opere quelle più conosciute sono Le origini del male e La banalità del male.
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IL VALORE DELLA TESTIMONIANZA
Nel trasmettere in televisione il processo, lo Stato di Israele vuole mostrare agli appartenenti al suo
popolo in tutto il mondo l’orrore di ciò che è accaduto agli ebrei che vivevano in Europa durante il
periodo nazista. Israele spera di infondere nelle nuove generazioni la comprensione della subdola
crudeltà messa in atto dai nazisti che attiravano gli ebrei verso la morte, fingendo di condurli nei
campi di lavoro. E cerca anche di imprimere nella coscienza dell’umanità il fatto che questi crimini,
senza precedenti nell’intera storia dell’uomo sulla terra, sono stati commessi in un’epoca
illuminata, questa volta sugli ebrei, ma potrebbero essere commessi contro altri in futuro. Per
dimostrare al mondo intero che in fondo questo è un crimine che tocca ciascuno di noi.
Con queste parole nel film un cronista presenta ai propri spettatori il processo che sta per iniziare.
È interessante quello che dice in quanto sottolinea chiaramente quello che è il valore della
testimonianza: mostrare perché simili crimini non si ripetano.
- Credi che questo insegnamento sia stato davvero recepito o in alcune
circostanze gli uomini sembrano essersene scordati? Riflettici, facendo
alcuni esempi.
- Nel film ad un certo punto la moglie di Leo dice che porterà via loro figlio
perché non vuole che loro figlio assista al processo. Secondo te perché? Sei
d’accordo con lei?
- Quanto è importante la testimonianza secondo te? Credi che siano
emotivamente più toccanti le parole di un diretto protagonista o anche
quelle riportate? E perché?
- Riesci a ricordare alcuni libri o film sulla Shoah in cui a parlare è un
sopravvissuto.
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LA RICERCA DELL’UMANITA’
Per tutta la durata del processo Leo, il regista, chiede ai suoi operatori di “stare stretto” su
Eichmann. Anche quando il produttore lo riprende, Leo continua a voler trasmettere in TV il volto
di Eichmann.
- Perché Leo insiste nel voler riprendere il primo piano di Eichmann? Che cosa
cerca?
- La sua scelta è in contrasto con l’idea di “programma” di Milton. Tu con chi
ti saresti schierato e perché?
Leggi il seguente dialogo:
-
-
LEO: seduto su quella sedia a guardare le peggiori atrocità sarà impossibile per lui negare la sua
partecipazione. Io credevo davvero che avremmo visto una crepa nella sua armatura, che avremmo
visto un accenno di umanità in quell’uomo.
MILTON: non ha importanza perché da questo momento fino all’eternità, quando chiunque
cercherà di negare cosa è successo agli ebrei d’Europa sotto i nazisti, potrà essere invitato a sedere
e a guardare Eichmann descrivere nei minimi dettagli come veniva fatto…
- Dal dialogo capiamo che Leo sentisse la responsabilità di trovare e mostrare
l’umanità di Eichmann al mondo. Secondo te perché? Non è molto più
semplice rassegnarsi all’accettazione dell’esistenza del male piuttosto che
interrogarsi su chi e perché possa diventare malvagio? Non è molto più
facile e sereno prendere le distanze, asserendo di essere diversi proprio
perché “umani”?
- Milton tranquillizza Leo mettendo a fuoco quello che è l’effetto epocale del
loro lavoro: rendere impossibile ogni forma di negazionismo. Ti sembra che
a distanza di oltre 50 anni il loro lavoro sia stato utile o vano?
IL CONTESTO STORICO
Il processo ha avuto luogo nel 1961. In quegli anni il mondo viveva momenti di precarietà assoluta
dal punto di vista geo-politico.
Nell’anno in cui la vicenda è ambienta, ci furono altri due importanti eventi passati alla storia,
citati anche nel film in quanto “concorrenti” diretti in TV.
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- Quali sono?
- Perché da un certo punto di vista impensieriscono gli autori delle riprese del
processo e perché dall’altro no? Ecco un suggerimento citando una battuta
del film:
- Poche cose possono competere con lo spettacolo del primo uomo nello spazio.
Perché il pubblico dovrebbe guardarlo?
- Per imparare!
FOCUS. Con il termine Maccartismo si definisce un periodo della storia degli Stati Uniti in cui la
paura del comunismo e delle “influenze rosse” nelle istituzioni americane determinò una politica
di stretta censura. La conseguenza fu, appunto, una terribile “persecuzione” di tutti coloro
avessero mostrato vicinanza o anche solo simpatia verso l’ideologia comunista. Lo stesso Leo
Hurwitz, regista del processo ad Eichmann, più volte ricorda nel film di essere finito nelle lista nera
di MacCarty e pertanto di non poter lavorare da 10 anni.
IL LINGUAGGIO DEL FILM
Una particolarità del film dal punto di vista puramente “tecnico” è l’alternanza di finizione - intesa
come ricostruzione con attori di un evento storico accaduto – e immagini di repertorio, quindi le
scene del vero processo e i filmati girati nei campi di sterminio durante la loro liberazione.
- Questa scelta narrativa ti è piaciuta?
- Perché credi che il regista e gli sceneggiatori abbiano deciso di optare per
questa alternanza di linguaggi?
- Conosci altri film costruiti su questo stile? Se sì, quali?
- Rispetto ad altri film sul tema, questo è senza dubbio originale: il punto di
vista non è quello di un sopravvissuto ma di due estranei all’Olocausto che
vogliono dare il loro contributo perché la storia non si ripeta. Ti è piaciuto il
film? È riuscito ad emozionarti o – pensando ad altri film già visti – ne
preferisci altri e nel caso, perché?
Ciò che era sconosciuto o volontariamente o per ignoranza sta
diventando noto. Ciò che era taciuto viene dibattuto e discusso.
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Chiunque di noi abbia pensato di essere stato
creato da Dio migliore di qualsiasi altro essere
umano, si è trovato nella stessa condizione di
Eichmann. E chi di noi ha consentito che la forma
del naso di un’altra persona, o il colore della sua
pelle, o la maniera con cui venera il proprio Dio,
avvelenasse i propri sentimenti, ha conosciuto la
perdita di senno che ha condotto Eichmann alla
sua follia. Perché è così che tutto è cominciato…
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