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Esteri il Giornale 쏋 Sabato 18 ottobre 2008 17 Il gruppo islamico usa siti dedicati alla pornografia infantile per le sue comunicazioni cifrate. Individuati almeno tre casi in Inghilterra, Spagna e Italia I terroristi di Al Qaida si nascondono tra i pedofili POLEMICHE IN OLANDA NATO IN MAROCCO Ahmed Aboutaleb Sindaco marocchino per Rotterdam Roberto Fabbri GRAN BRETAGNA Le prime indagini nel 2001: la polizia scoprì decine di immagini elaborate nel centro islamico di via Quaranta a Milano Fausto Biloslavo 쎲 Cellule di terroristi islamici utilizzano immagini pornografiche, addirittura di bambini, per nascondere i loro messaggi criptati e farli recapitare attraverso internet ad altri nuclei della guerra santa. Il legame fra terrorismo integralista e pornografia on line è stato scoperto non solo in Inghilterra, ma pure in Italia e Spagna. Lo ha rivelato un’inchiesta esclusiva del Times di Londra, ieri in edicola. «Codici segreti e messaggi sono stati occultati in immagini e siti pedopornografici, come un sistema per comunicare fra i terroristi», scrive il quotidiano inglese. I primi sospetti sono emersi a Londra nel 2006, quando l’antiterrorimo, in due indagini separate, ha scoperto le immagini pornografiche di bambini archiviate nei computer dei sospettati. Abdul Makim Khalisadar, che frequentava ambienti fondamentalisti in una moschea di Londra aveva qualche dozzina di file del genere. Il sistema per occultare dei messaggi nelle fotografie digitali si chiama steganografia. Poi la foto viene fatta girare su internet e da un altro computer dall’altro capo del mondo chiunque può scaricarla e leggere il messaggio se conosce i codici di decrittazione. I pedofili sono abilissimi nell’utilizzare la rete senza farsi beccare. E a nessuno sarebbe venuto in mente che i terroristi della guerra santa, duri, puri e nemici della decadenza occidentale possano utilizzare immagini del genere. Khalisadar alla fine è stato condannato solo per stupro, ma l’antiterrorismo inglese non ha mollato la pista. In diversi casi di terrorismo sono state trovate foto pedopornografiche, «da poche dozzine a 40mila» scrive il Times. «Non sempre è chiaro se i terroristi usano questo materiale per gratificazione personale o per inviare messaggi segreti» spiega una fonte del giornale inglese. L’incredibile connubio è venuto alla luce anche in Italia e Spagna. Durante l’operazione Al Mohajiroun a Milano, nel 2001, sono state trovate alcune immagini pedopornografiche nel centro islamico di via Quaranta, dove si annidava una cellula di Al Qaida guidata da Abdelkadar Mahmoud Ed Sayed, poi morto in Afghanistan. Agli atti del processo per l’operazione contro la MODERNITÁ Un Internet cafè alla periferia del Cairo. Il terrorismo islamico di matrice integralista ha sempre mostrato una grande capacità di utilizzare le tecnologie informatiche. L’ultima scoperta è l’uso dei siti dedicati alla pornografia infantile. Una sorta di network alternativo a quelli tradizionalmente utilizzati dai gruppi terroristici S C O N F I TTA P E R AHM AD INE J AD ONU, IRAN FUORI DAL CONSIGLIO Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a partire dal 2009 cambia volto. Entra il Giappone eletto dall’Assemblea generale con 158 voti mentre l’Iran, che correva per un posto nella stessa area geografica, è stato sonoramente sconfitto ottenendo solo 32 voti. Entrano anche Austria, Turchia, Messico e Uganda L’IMAM D O N N A FA S C AN D ALO IN MO S C H EA Feroci proteste ieri contro la professoressa Amina Wadud che per la prima volta in Gran Bretagna ha condotto la khutba, la preghiera del venerdì, davanti a un pubblico sia maschile che femminile al Muslim Educational Centre di Oxford. L’evento ha suscitato un vespaio di critiche, soprattutto tra i musulmani più tradizionalisti: secondo le maggiori scuole, a guidare la preghiera maschile dev'essere sempre e solo un uomo. Ieri, poco prima dell'una, ora stabilita per la preghiera, una folla di manifestanti si è assiepata fuori dal Centro islamico per esprimere il suo disaccordo. Tra loro anche molte donne. «Non siamo contro l'eguaglianza tra i sessi - ha spiegato Mokhtar Badri, dell'associazione dei musulmani in Gran Bretagna non abbiamo nulla contro le donne divenute capi di Stato, ma qui si tratta di regole divine non umane». Diversa la posizione degli organizzatori: «La regola aurea del Corano dice che tutto quello che non è espressamente vietato è consentito», ha spiegato uno di loro. Tre anni fa la Wadud, un’americana convertitasi all’Islam negli anni Settanta, aveva tentato lo stesso esperimento a New York, ricevendo anche minacce di morte. [EOrs] cellula di via Quaranta si legge che decine di fotografie scaricate da Internet sono state manipolate. «L'attività investigativa ha portato all'individuazione di files d'immagine con un'altissima probabilità di contenere messaggi codificati» si legge negli atti. Fra i files sospetti sono state trovate fotografie «ad alto contenuto pornografico» di donne, uomini e ragazzine. Stefano Dambruoso, che fu pubblico ministero a Milano contro il terrorismo islamico, ha dichiarato: «Le cellule legate ad Al Qaida utilizzano immagini pornografiche per camuffare i loro messaggi. Tendo ad escludere che abbiano tendenze pedofile». Il Times ha scoperto l’esistenza di altri casi in Spagna. Nell’ottobre 2007 la Guardia Civil ha smantellato una cellula del terrore guidata da Abdelkader Ayachine. Sul suo computer sono stati trovati i video di Osama Bin Laden e della guerra santa assieme a migliaia di foto pornografiche. Ayachine è un algerino che reclutava kamikaze per l’Irak e l’Afghanistan dalla cittadina spagnola di Burgos. Un altro terribile sospetto è che il materiale pedopornografico possa servire come specchietto per le allodole per circuire e reclutare giovanissimi da addestrare al «martirio». Oppure, semplicemente, per devianza personale. 쎲 Il prossimo sindaco di Rotterdam si chiama Ahmed Aboutaleb. È un immigrato di fede islamica, nato in Marocco 47 anni fa. Lo ha deciso il consiglio comunale della seconda città dell’Olanda, guidato da una maggioranza di sinistra. L’immigrato musulmano è un politico di lungo corso e ben conosciuto nel Paese dove vive dall’ormai lontano 1976: attualmente è sottosegretario agli affari sociali nel governo. La televisione satellitare araba Al Arabiya ha dato grande risalto a questa notizia ricordando che Aboutaleb è figlio dell’imam di una moschea a Aiyat Sidal, un villaggio di montagna nel Rif marocchino, e che prima di darsi alla politica ha studiato in Olanda comunicazione per poi fare il corrispondente di giornale. Se nel mondo arabo la notizia ha suscitato orgoglio, lo stesso non si può dire per buona parte del mondo politico olandese. Ovvio pensare all’irritazione dei movimenti che chiedono più severità nelle politiche sull’immigrazione: «Leefbaar Rotterdam» («Rotterdam vivibile»), che raccoglie in certo senso l’eredità politica del defunto Pim Fortuyn e non a caso è il secondo partito della metropoli olandese, ha protestato aspramente sostenendo che l’indicazione di Aboutaleb a sindaco è «un segnale sbagliato». Ma anche il più «istituzionale» Partito liberale ha reagito interpretando le preoccupazioni di quella parte dei cittadini olandesi che vedono nel «caso Rotterdam» un problema più che un’opportunità. E ha annunciato che chiederà un dibattito urgente in Parlamento. Già in passato, sostengono i liberali, il fatto che Aboutaleb abbia il doppio passaporto olandese e marocchino aveva provocato polemiche. Ma adesso, sottolineano, la questione è più seria. I sostenitori del futuro sindaco - che dovrebbe insediarsi il 1˚ gennaio dopo la scontata approvazione da parte del governo - ricordano però che la legge del Marocco non ammette la possibilità di rinunciare alla nazionalità. PROTESTE PER UNO SPETTACOLO SUL LEADER LABURISTA da Gerusalemme 쎲 Il significato del processo al gerarca nazista Adolf Eichmann, uno dei momentichiave nella memoria storica di ogni israeliano, viene ora ridiscusso da una pièce teatrale, Anda, che mette sotto accusa il fondatore di Israele e leader storico dei laburisti, David Ben Gurion. Secondo l’autore e regista Hillel Mittelpunkt il premier avrebbe cinicamente utilizzato quel processo per rafforzare l’establishment laburista ed isolare il rivale nazionalista Menachem Begin. In particolare, avrebbe ordinato di escludere fra i testi dell’accusa quanti simpatizzava- Israele, a teatro finisce sotto accusa il padre della Patria Ben Gurion no per la destra nazionalista ebraica. Da sinistra si grida all’eresia. L’autore, viene affermato, «ha stravolto la realtà, ha dato libero sfogo alla sua strana fantasia». A destra invece si esulta: «Erano decenni che aspettavamo che la verità venisse a galla» esclamano increduli e commossi i suoi dirigenti. In Israele non c’è chi non provi orgoglio nel tornare col pensiero alla drammatica cattura di Eichmann in Argentina da parte del Mossad (1960) e allo sconvolgente processo Avrebbe manipolato il caso Eichmann per mettere in difficoltà la destra di Gerusalemme in cui 110 sopravvissuti alla Shoah incrociarono il loro sguardo col suo per raccontare al mondo le nefandezze patite. Molti ricordano la requisitoria dell’accusatore Gideon Hausner e l’impiccagione dell’imputato: nella percezione locale, il trionfo della Giustizia sul Male. Possibile che dietro ad uno scena- FONDATORE David Ben Gurion (al centro) rio così solenne, quasi religioso, si fossero sviluppate trame politiche disdicevoli? E che in realtà a Gerusalemme, accanto al processo storico al nazismo, si sia celebrata anche una sceneggiatura dettata a tavolino da Ben Gurion per neutralizzare Begin? In Anda Ben Gurion (che viene solo evocato) è un «Grande Fratello», meschino e dispotico ai limiti della paranoia, che vieta le deposizioni al processo di Eichmann di ebrei di destra: in particolare quelli ungheresi. Perché - spiega Mittelpunkt - Ben Gurion voleva assolutamente evitare che tornasse a galla un accordo segreto fra un dirigente laburista e gerarchi nazisti per l’espatrio in extremis da Budapest di 1.700 ebrei («un patto col Diavolo»), che aveva già traumatizzato Israele negli anni Cinquanta. Ieri c’era tensione nella sala teatrale di Tel Aviv, dove è stato rappresentato Anda. E sulla stampa proseguono le polemiche. Il ministro Rafi Eitan, che orchestrò la cattura di Eichmann, sostiene che Mittelpunkt «ha trasformato aspetti marginali in centrali, e viceversa». Eppure adesso un centro di studi storici pubblica per la prima volta una denuncia scritta nel 1961 dall’ideologo nazionalista Abba Achimeir, in cui lamenta l’assenza di testimoni di destra nel processo.