la pace proposte - Centro Coscienza

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la pace proposte - Centro Coscienza
la pace
proposte
La pace. Proposte
La pace. Proposte
17 febbraio - 17 marzo
2012
17 febbraio - 17 marzo
2012
EVENTO
ideato e realizzato da
Centro Coscienza
MOSTRA
a cura
di Rossella Menegazzo
segreteria organizzativa
e ufficio stampa
Fondazione
Tullio Castellani
allestimento
Adele Passaniti
si ringraziano i relatori
e gli artisti per la loro
ricerca e il prezioso
contributo
si ringraziano i soci
di Centro Coscienza
per la generosa
collaborazione
grafica
Fondazione Castellani
realizzazione
Centro Coscienza
stampe fotografiche
Copylandmilano
si ringraziano
JAGDA Tokyo
Jaka Book
Parole&Pagine
Pace non come astratta entità sovranazionale,
ma come attività individuale.
Frutto di un percorso che impegna
ciascuno in prima persona.
Presupposto:
rendersi consapevoli di ciò che in noi
non è pacifico e delle qualità
da coltivare per essere in pace e generare pace.
L’evento si svolge in tre moduli, ciascuno dal venerdì sera alle 18.30
al sabato alle 17.30.
Sono previsti un laboratorio per bambini domenica 19 febbraio alle
10.30 e un workshop su un’opera jazz dedicata alla pace domenica
4 marzo alle 10.30.
Per tutta la durata dell’evento sarà allestita una mostra di manifesti
e fotografie su Hiroshima come momento che segna la presa di
coscienza del concetto di pace a livello internazionale. Con un’opera
video di Alessandra Caccia.
Si può partecipare a tutto l’evento (100 euro)
o a un singolo modulo (35 euro).
Iscrizioni e informazioni al numero di telefono 026570917
o all’indirizzo e-mail [email protected] .
Ingresso libero alla mostra
e alle proiezioni cinematografiche del sabato pomeriggio.
Natura e tecnica
Il progresso tecnologico sempre più mostra la duplicità di aspetti
costruttivi e aspetti distruttivi del rapporto dell’uomo con la natura
e il volto ambivalente della tecnica che spesso diventa strumento
di dominio del mondo naturale e umano.
Nonviolenza e potere
L’auspicio – che spesso rimane astratto – di un mondo non violento
si misura nel concreto con istituzioni e una gestione del potere
che talvolta finiscono con il ridurre l’individuo a oggetto. Tra gli ambiti
in cui la reificazione e la nullificazione più chiaramente si manifestano
ci sono l’economia, il carcere e l’ospedale.
Il diverso
Tema quanto mai attuale, tra ideologia e prassi in profondo contrasto.
L’ascolto, il dialogo, l’interculturalità trovano spesso il loro limite
nell’irriducibilità di identità altre che sembrano minacciare la nostra.
Che facoltà sviluppare? Che dimensioni di sé per incontrare davvero
l’altro?
Natura e tecnica 17-18-19 febbraio 2012
Venerdì 17 febbraio ore 18.30
Inaugurazione della mostra e presentazione del programma
Sabato 18 febbraio ore 10.00-17.30
10.00 Massimo Zucchetti L’effetto delle radiazioni
sulla coscienza degli scienziati
10.30 Gian Carlo Calza Giappone: natura anti-natura
11.00 Coffee break
11.30 Corrado Gavinelli Rimandi e richiami su «Luoghi
della pace» odierni
12.00 Discussione
13.00 Pranzo
14.30 Incontro con Giancarlo Planta
15.00 Proiezione di Angelus Hiroshimae di G. Planta
Discussione finale
Domenica 19 febbraio ore 10.30-12.00
Laboratorio sulla pace per bambini
Visita guidata alla mostra
Nonviolenza e potere 2-3-4 marzo 2012
Venerdì 2 marzo ore 18.30
Pace per vivere. Gandhi e Einstein in dialogo
Spettacolo tratto da una scrittura scenica di Carlo Rivolta
Sabato
10.00
10.30
11.00
11.30
12.00
13.00
14.30
15.00
3 marzo ore 10.00-17.30
Roberto Rimassa Violenza nonviolenza in economia
Stefano Caracciolo Violenza nonviolenza in ospedale
Coffee break
Roberto Bezzi Violenza nonviolenza in carcere
Discussione
Pranzo
Incontro con Franco Piavoli e Anush Hamzehian
Proiezione di Evasi di F. Piavoli e di Le jardin
des merveilles di A. Hamzehian
Discussione finale
Domenica 4 marzo ore 10.30-12.00
Workshop «Jazz for peace»
Daniele Malvisi a dialogo con Alceste Ayroldi
Il diverso 16-17 marzo 2012
Venerdì 16 marzo ore 18.30
Lettura scenica. A cura di Marco Merlini con
il Laboratorio di comunicazione di Centro Coscienza
Sabato 17 marzo ore 10.00-17.30
10.00 Marina Rimassa
Tra reo e vittima: possibili percorsi di riparazione
10.30 Testimonianze: Silvia Giralucci
11.00 Coffee break
11.30 Giampiero Comolli
La via del silenzio come pratica di pace
12.00 Discussione
13.00 Pranzo
14.30 Incontro con Andrea Segre
15.00 Proiezione del film Io sono Li di A. Segre
Discussione finale
LA MOSTRA
hiroshima
nagasaki
hiroshima appeals
luoghi della pace
video
Il lancio della bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945 e su
Nagasaki il 9 agosto 1945 segna una nuova epoca da un punto di vista
storico, sociale e individuale. La consapevolezza del potenziale
distruttivo che la tecnica può raggiungere, con effetti devastanti sulla
specie umana e sull’ambiente naturale, inizia a radicarsi sempre più
nelle coscienze a livello internazionale, suscitando nuovi e urgenti
interrogativi sulla pace e sulla sua possibile attuazione.
Fotografie di reporter professionisti e amatori e il video di un’artista
italiana documentano le tragedie di Hiroshima e Nagasaki. Manifesti
d’arte grafica giapponese e immagini di architetture dedicate alla pace
cercano nel linguaggio dell’arte la possibilità di suscitare una sensibilità che
trasformi il bianco e nero dei documenti nei colori di una creativa vitalità.
La mostra si apre con due sezioni storiche e documentaristiche.
La prima è dedicata a Hiroshima, con scatti realizzati nei minuti e nelle
ore immediatamente successivi allo scoppio della bomba atomica,
da giornalisti giapponesi, professionisti e amatori, che in prima persona
vissero e subirono le conseguenze dell’esplosione. Chiudono la sezione
tre foto tratte dall’opera Hiroshima, pubblicata nel 1958 dal grande
maestro del realismo fotografico giapponese Domon Ken.
La seconda sezione testimonia Nagasaki attraverso le fotografie
scattate dal primo fotografo professionista giunto sul posto, Yamahata
Yosuke. Rimasti nascosti per anni, a causa della censura, questi
awazu kiyoshi
tanaka ikko
hayakawa yoshio
Duomo della bomba atomica (Genbaku dome) visto
attraverso il Tempietto del Parco della Pace, Hiroshima
Il Muro della Pace, Campo di Marte, Parigi
Duomo della bomba atomica (Genbaku dome), Hiroshima
Piazzale e Museo della Pace, Hiroshima
documenti si rivelarono preziosi per identificare e ritrovare molti
dei superstiti. Ciò avvenne grazie a una prima pubblicazione nel 1952
e a una trasmissione che la televisione giapponese dedicò loro
nel 1995. Anche questa sezione si chiude con un salto nel tempo:
due scatti di Tomatsu Shomei, allievo di Domon Ken, tratti dalla raccolta
Nagasaki 11:02, divenuti icona della tragedia e dell’impegno del grande
artista nel testimoniare le conseguenze dell’atomica a lungo termine.
La serie Hiroshima Appeals si rivolge a quegli accadimenti attraverso
la grafica di alcuni tra i maggiori designer giapponesi. Create ogni anno
in commemorazione di Hiroshima e donate alla città, queste opere
riassumono con la bellezza del colore e la semplicità del segno grafico
il dolore di un passato indelebile e la speranza per un futuro di pace.
Lo stesso sentimento anima i tanti progetti architettonici realizzati
in tutto il mondo da artisti e architetti di fama internazionale. I Luoghi
della Pace ricordano Hiroshima e testimoniano un bisogno di pace che
non ha confini geografici. A questi spazi l’architetto Corrado Gavinelli
ha dedicato un volume, da cui sono tratte le immagini esposte.
Conclude il percorso un video dell’artista Alessandra Caccia dal titolo
Hiroshima. Un breve racconto, dal carattere intimo e personale, che
dà voce all’esperienza di Ayako Kokuza, una hibakusha “persona colpita
dalle radiazioni”, innalzandola a testimone universale dell’atrocità della
guerra. L’opera conduce in profondità nella ricerca di un senso
della vita, che si può chiamare pace, e che spetta a ognuno realizzare.
SCHEDE FILM
Angelus Hiroshimae di Giancarlo Planta (Italia, 2010)
Con Kyojiro Ikeda e Franco Nero, che è anche coproduttore.
«è la storia di un uomo – dice l’attore Franco Nero – che ha perso
un figlio (...) è un cacciatore che esce per una battuta in un giornata
di nebbia» e si accorge di «aver sparato a un angelo».
Decide allora di «portarlo a casa e di curarlo», sanando così anche
le proprie ferite intime.
Il film, completamente privo di dialogo, è stato girato tra il 2007
e il 2008 a L’Aquila, in Abruzzo, con la Scuola di Cinema locale.
Su invito del sindaco Cialente, dopo il terremoto del 6 aprile 2009,
il cast del film è tornato sul posto per girare un documentario di 6-7
minuti con la colonna sonora di Ennio Morricone. Il breve filmato
Tornando a L’Aquila è proiettato al termine di Angelus Hiroshimae.
Evasi di Franco Piavoli (Italia, 1964)
«Con Evasi - dichiara Franco Piavoli - ho voluto cogliere nelle reazioni
dei tifosi di uno stadio alcuni aspetti di un’umanità alienata che ancora
oggi potrebbe degenerare in pericolose avventure e diventare
strumento di ben più gravi conflitti». (Franco Piavoli. Il dono dei sensi,
Edizioni di Maieutica, 2007).
Nel cortometraggio «il metodo linguistico usato da Piavoli è del tutto
insolito, tanto da sembrare a volte crudele per la durezza degli accenti
posti sul vivo delle facce dei suoi personaggi colti, quasi violati, nella loro
massima tensione. La suggestione discorsiva di questo metodo e di
questo documentario in particolare sta nel montaggio di tipo musicale,
nel senso che segue i tempi ritmici di un pezzo ideale composto sul
tema da rappresentare. (…) è un’opera che è tanto limpida nei suoi
illuminanti scorci, nella sua essenza, da poterla ritenere specchio del
tormento di un uomo moderno, testimonianza a sua volta di una crisi
di un’epoca». (“Cinema ridotto”, luglio-agosto 1964)
Le Jardin des merveilles di Anush Hamzehian (Francia, 2011)
Il carcere femminile della Giudecca, una delle isole veneziane, ha una
caratteristica inaspettata: un orto unico e magico dietro le sue mura.
Non ci sono videocamere di sorveglianza e nemmeno guardie. Solo
sei detenute al lavoro. Per le poche ammesse, questo pezzetto di terra
rappresenta un legame concreto con il mondo esterno.
Il documentario di Anush Hamzehian è prodotto da Point du Jour
e France Télévisions.
Io sono Li di Andrea Segre
Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per
ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio
di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola
città-isola della laguna veneta, per lavorare come barista in un’osteria.
Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il poeta”,
da anni frequenta quella piccola osteria.
Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese
e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse
hanno semplicemente ancora troppa paura.
«L’idea del film nasce da due esigenze: da una parte la necessità
di trovare in una storia, allo stesso tempo realistica e metaforica,
il modo per parlare del rapporto tra individuo e identità culturale,
in un mondo che sempre più tende a creare occasioni
di contaminazione e di crisi identitaria; dall’altra la voglia di raccontare
due luoghi importanti per la mia vita e molto emblematici nell’Italia
di oggi: le periferie multietniche di Roma e il Veneto, una regione
che ha avuto una crescita economica rapidissima, passando in
pochissimo tempo da terra di emigrazione a terra di immigrazione.»
(Andrea Segre, www.iosonoli.com)
SPETTACOLI
Pace per vivere. Gandhi e Einstein in dialogo
«Un dialogo – mai avvenuto – tra Gandhi e Einstein sul grande tema
della pace: ricostruito da Nuvola De Capua e già interpretato in lettura
scenica da Carlo Rivolta, è una testimonianza viva che riprende
le grandi domande intorno a morale, religione, scienza e politica.
La scrittura teatrale si affida qui al divenire proprio del libro,
prestandosi a molteplici letture e rimandi. Legando in parallelo scritti,
pensieri, discorsi, lettere di Gandhi e di Einstein s’intravede la trama
di un intreccio, denso, intelligente, sereno anche nella cupezza
dei tempi; l’approccio è lieve, brillante, talvolta ironico. La pace non
si identifica né si esaurisce in un ideale politico e non può essere
il prodotto di una sola cultura.» (Pace per vivere. Gandhi Einstein
in dialogo, MC Editrice)
Workshop «Jazz for peace»
Nel settembre del 2003 Sergio Noferi, direttore artistico del Festival
Internazionale della Pace di Assisi, affida al sassofonista Daniele Malvisi
il compito di realizzare una serie di composizioni di matrice jazz
ispirate al tema della pace. Il percorso, che si snoda in una sorta
di collage di immagini musicali su grandi personaggi del movimento
pacifista, come Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa, Nelson
Mandela, si concretizza in un concerto di grande equilibrio e dagli alti
contenuti artistici. In seguito a una fortunata serie di concerti, i cinque
musicisti – Daniele Malvisi, Gianmarco Scaglia, Giovanni Conversano,
Paolo Corsi e Danilo Rea – realizzano un CD.
Nel workshop, Daniele Malvisi e il critico musicale Alceste Ayroldi
condurranno l’ascolto musicale dell’opera «Jazz for peace» dialogando
tra loro e con il pubblico.
Lettura scenica
Il Laboratorio di comunicazione di Centro Coscienza, diretto
da Marco Merlini, propone la lettura di brani tratti da autori classici
e contemporanei sul tema dell’incontro con il diverso, della sua
difficoltà e della sua ricchezza.
CENNI BIOGRAFICI
Massimo Zucchetti
Insegna Sicurezza e analisi di rischio, Protezione dalle radiazioni, Storia
dell’energia nucleare al Politecnico di Torino.
La sua formazione come ingegnere nucleare lo ha portato a occuparsi
di fusione termonucleare controllata, smantellamento degli impianti
nucleari, effetti delle radiazioni sull’uomo e sull’ambiente, scorie
radioattive, uranio impoverito, sicurezza industriale, impatto ambientale,
cambiamenti climatici.
Su questi argomenti è autore di circa 80 articoli su riviste internazionali
del settore. Ha partecipato a circa 60 fra corsi, convegni, workshop,
dove ha presentato un totale di circa 70 lavori.
Gian Carlo Calza
Storico dell’arte dell’Asia, è stato consulente scientifico di importanti
esposizioni d’arte orientale in Italia, come 7000 anni di Cina al Palazzo
Ducale di Venezia nel 1983. Ha curato nel 1997 Tanaka Ikko. La grafica
del Giappone al PAC, nel 1999 Hokusai. Il vecchio pazzo per la pittura
al Palazzo Reale di Milano; a Roma, al Museo del Corso, nel 2008
Capolavori dalla città proibita. Qianlong e la sua corte.
Tra gli altri, è autore di Stile Giappone (Einaudi 2002) e di Genji. Il principe
splendente (Electa, 2008). Dal 1990 è presidente di Centro Coscienza.
Corrado Gavinelli
Architetto, insegna Storia dell’architettura contemporanea
al Politecnico di Milano, dove è anche direttore del Laboratorio
sperimentale di modellazione storica. Professore di Storia
dell’architettura alla Facoltà di arte e progettazione architettonica
dell’Università di Tsukuba e alla Scuola delle arti di Sapporo, è stato
professore di Storia della comunicazione visiva all’Istituto superiore
per le industrie artistiche di Urbino, e lettore al CERN di Ginevra.
Tra le sue pubblicazioni: Architettura contemporanea dal 1943 agli anni
’90; Novara e Antonelli; Città e territorio in Cina; Design, né arte
né industria e Luoghi della pace. Arte e architettura dopo Hiroshima.
Giancarlo Planta
Critico d’arte e organizzatore di rassegne e mostre, lavora dai primi
anni Ottanta in televisione (RAI) realizzando inchieste giornalistiche
(Tolti dalla strada vince il premio La Navicella nel 1990).
Esordisce nel lungometraggio a soggetto con C’è posto per tutti, ritratto
di alcuni giovani disoccupati napoletani. In Italia Village, una commedia
incentrata su un problema sociale, dirige un bel gruppo di affiatati attori.
Gli ultimi lavori per il grande schermo sono Onorevoli detenuti, film
politico che narra le vicende di un ex deputato finito in carcere per
malefatte varie, e Angelus Hiroshimae.
Roberto Rimassa
Laureato in economia e commercio, è dirigente aziendale.
Tra i fondatori di Nuova Educazione, prescuola e scuola dell’obbligo,
ispirata ai principi educativi di Tullio Castellani, ne è stato presidente.
Fa parte del Consiglio Direttivo di Centro Coscienza
ed è corresponsabile dei corsi di ricerca sociale dell’associazione.
Stefano Caracciolo
Medico, psichiatra, psicologo clinico, psicoterapeuta, svolge attività
di ricerca, didattica e assistenziale all’Università di Ferrara, dove
è professore di Psicologia Clinica.
Dal 2005 ha messo a fuoco il tema, ancora inesplorato dalle ricerche
internazionali, del ruolo della gentilezza nelle relazioni affettive
e in particolare nel rapporto medico-paziente, elaborando il primo
strumento psicometrico per la valutazione della gentilezza.
Ha pubblicato oltre 150 studi.
Roberto Bezzi
Nella Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate è responsabile
dell'area educativa. Collabora con l'Università di Milano-Bicocca. Ha
esperienze pregresse nel settore penitenziario minorile; si è occupato
anche di autori di reato sessuale.
Il carcere di Bollate è un Istituto a custodia attenuata per detenuti
comuni. La selezione dei detenuti da ammettere al progetto consente
di proporre un tipo di pena che lasci libertà di movimento e di
organizzazione della propria giornata. Di contro, il detenuto si impegna
a partecipare insieme agli operatori alla gestione della vita carceraria,
con un sistema di compartecipazione che lo vede protagonista
delle scelte organizzative.
Uno degli obiettivi del progetto è anche condividere l'organizzazione
con gli enti pubblici e del privato sociale che lavorano con l'Istituto.
Funzionano da diversi anni tavoli di lavoro "orizzontali" per le attività
lavorative, scolastiche e terapeutiche.
Franco Piavoli
Regista, montatore, produttore e direttore della fotografia. Singolare
figura di film-maker indipendente, che realizza e produce da solo i suoi
film, persegue un’originale idea di cinema lirico-sinfonico in cui le
immagini, non più costruite in maniera antropocentrica, costituiscono
una sorta di partitura audiovisiva dal forte impatto emozionale.
Il suo primo lungometraggio (Il pianeta azzurro, 1981) è un’elegia lirica
di impianto naturalistico sul ritmo delle stagioni e sulla ciclicità di ogni
vita; Nostos il ritorno (1990) è un’insolita rivisitazione del mito di Ulisse,
con gli attori che parlano in greco antico, mentre Voci nel tempo
(1996) è una struggente e malinconica riflessione sulle ferite inferte
dal tempo. Al primo soffio di vento (2002) mette in scena, con sguardo
quasi leopardiano, il pomeriggio del «dì di festa» di una famiglia
bresciana, chiusa nel torpore e nella solitudine di una domenica d’estate.
Anush Hamzehian
Si è laureato in Scienze della Comunicazione nel luglio 2005;
è regista e montatore video per Epn Production, casa di produzione
di reportages e documentari; è stato autore televisivo e sceneggiatore
per NextMediaLab e videomaker, redattore e giornalista per il sito
www.flashvideo.it. Tra i suoi documentari: Appunti su Sorrentino (2009);
La dolce tragedia di Martone (2008); Le città continue (2004) e
La main et la voix (2010) con il quale ha vinto il premio Art, Patrimoine
et Cultures de la Méditerranée 2010 al CMCA di Marsiglia.
Daniele Malvisi
Dal 1995 al 1998 è primo sax tenore nell’Orchestra Nazionale
Giovanile di Jazz diretta da Bruno Tommaso e Giancarlo Gazzani e
dal 1997 al 1999 è primo sax tenore nell’orchestra O.G.V.J. della Valle
d’Aosta, diretta da Mario Raja, con Gabriele Mirabassi e Fabrizio Bosso.
Nel 1998 è primo sax tenore nell’Orchestra Gershwin diretta
dal maestro Alfredo Santoloci. Attualmente è leader di due
formazioni: Daniele Malvisi Quartet (D. Malvisi al sax, P. Corsi
alla batteria, G. Scaglia al contrabbasso, G. Conversano alla chitarra)
e Daniele Malvisi Jazz for Peace, con l’aggiunta alla formazione del
pianista Danilo Rea. Ha esercitato l’attività didattica per diversi anni
all’istituto musicale Poggio Bracciolini di Terranuova Bracciolini (AR),
all’accademia musicale San Martino di Levane (AR)
e nei workshop dell’associazione Valdarno Jazz. Attualmente insegna
alla scuola comunale di Terranuova Bracciolini (AR).
Alceste Ayroldi
Responsabile della comunicazione, producer e consulente artistico
di numerose realtà culturali e festival italiani, è redattore delle riviste
«Jazzit» e «Il Giornale della Musica», nonché editor manager
della webzine Jazzitalia. Insegna Storia della musica moderna
e contemporanea, di Legislazione e marketing dello spettacolo presso
il Centro Nazionale di Formazione Musical e Teatro Canzone di
Casaleggio (RE); è componente del comitato scientifico del Centro
Studi Diritto dello Spettacolo. Ha collaborato con artisti del calibro
di Bobby Watson, Marcus Miller, Pat Metheny, Manhattan Transfer,
John Abercrombie, Enrico Rava, Paolo Fresu, Kenny Barron.
Marco Merlini
Nato a Milano, è laureato in Lettere moderne. Ha frequentato la scuola
di mimo e teatro Quellidigrock studiando il metodo Decroux e
approfondendo le tecniche della comicità gestuale, dalla commedia
dell’arte al cinema muto. Dal 1987 insegna alla Scuola del Piccolo Teatro
di Milano fondata da Giorgio Strehler; dal 1992 anche alla Scuola del
Teatro Stabile di Torino, fondata da Luca Ronconi. Nel 1995 ha vinto
l’XI edizione di Riso in Italy, Festival della comicità italiana, con lo
spettacolo It’s a wonderful night ideato, diretto e interpretato con Anella
Todeschini. Come aiuto regista e coreografo ha collaborato, tra gli altri,
con Giorgio Strehler, Liliana Cavani, Mattia Testi, Luca Ronconi.
Marina Giuliano Rimassa
Dopo gli studi classici ha conseguito il diploma in Lingua e cultura
francese dell’Università di Grenoble. Socia di Centro Coscienza
dalla giovinezza, si è occupata per molti anni della ricerca educativa
e quindi della ricerca sociale, di cui è attualmente responsabile insieme
al marito Roberto. Ha ricoperto ruoli nei consigli dell’associazione
e fa ora parte del Consiglio Direttivo.
Silvia Giralucci
Giornalista, è stata addetta stampa di diversi teatri veneti e dell'attore
Marco Paolini. Redattrice a CNNitalia.it e al "Mattino di Padova", ha
collaborato con l'Ansa, "Il Sole24Ore" e altre testate. Nel 2005 ha vinto
il premio Under 35 dell'ordine dei giornalisti del Veneto. Si occupa della
comunicazione istituzionale della Giunta regionale del Veneto ed è
redattrice di "Ristretti Orizzonti", la rivista del carcere di Padova. Come
regista ha firmato il corto Noialtri e il documentario Con i loro occhi.
Figlia di una delle prime vittime delle Brigate Rosse, ha scritto L’inferno
sono gli altri (Mondadori 2011): «Volevo un titolo che richiamasse l’idea
delle prospettive multiple, che raccontasse le difficoltà che abbiamo tutti
a guardare il mondo anche con gli occhi del nemico, che sottolineasse
la naturale tendenza a considerare la nostra violenza come inevitabile
risposta a quelle che consideriamo aggressioni degli altri» (S. Giralucci,
da un’intervista di Massimiliano Coccia).
Giampiero Comolli
Scrittore e giornalista, ha condotto varie inchieste sui fenomeni religiosi
contemporanei, i cui risultati sono stati pubblicati in: Buddisti d’Italia.
Viaggio tra i nuovi movimenti spirituali (Theoria, Roma 1995); I pellegrini
dell’Assoluto. Storie di fede e spiritualità raccolte tra Oriente e Occidente
(Baldini Castoldi Dalai, Milano 2002); Pregare, viaggiare, meditare. Percorsi
interreligiosi tra cristianesimo, buddhismo e nuove forme di spiritualità
(Claudiana, Torino 2010). Collabora a "Riforma", settimanale delle Chiese
evangeliche battiste, metodiste, valdesi.
Andrea Segre
Regista di film e documentari per il cinema e la televisione, attento
al tema delle migrazioni, ha fondato l’associazione ZaLab con cui
sviluppa progetti di produzione e laboratori di video-partecipativo.
Nel 2003 dirige il documentario Marghera Canale Nord, presentato
alla LX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e vincitore della
menzione speciale al RomaDocFestival. Tra i suoi ultimi lavori: Come
un uomo sulla terra (2008), vincitore di molti premi e candidato al
David di Donatello per la sezione Documentari, e Il Sangue Verde (2010),
premio CinemaDoc alle Giornate degli autori della LXVII edizione
della Mostra del Cinema di Venezia. Io sono Li è stato presentato,
sempre alle Giornate degli autori, durante la LXVIII Mostra di Venezia.
Alessandra Caccia
Nata a Milano, ha frequentato la Scuola Civica di Cinema
e si è diplomata in fotografia all’Istituto Bauer di Milano nel 1999.
Il suo linguaggio fotografico spesso si sviluppa attraverso sequenze
che creano una narrazione cinematografica intensa, intima e poetica.
Tra le principali mostre collettive e i festival a cui ha partecipato:
Fair Play, Video Festival Play Gallery, Berlino 2003; Talk to the city,
menzione speciale, Fabbrica del vapore, Milano 2005; Incontri italiani,
Milano Film Festival 2005; VIDEO.IT Un Ponte sul Mediterraneo,
Fondazione Merz, Torino 2009. Ha vinto il Premio Rigamonti di Arti
visive San Fedele, 2009/2010.
Rossella Menegazzo
Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi orientali
all’Università Ca’ Foscari di Venezia con indirizzo storico artistico. Dallo
stesso anno, sempre a Ca’ Foscari, è docente a contratto di Storia
dell’arte giapponese e dal marzo 2012 professore associato
all’Università degli Studi di Milano.
Dal 2003 al 2011 è stata responsabile del coordinamento scientifico
delle attività dell’International Hokusai Research Centre a Milano.
Ha coordinato diverse mostre sulla cultura e l’arte dell’Asia Orientale,
tra le quali: Graphic Design dal Giappone. 100 poster 2001-2010 alla
Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia; Giappone. Potere e splendore
1568-1868 (co-curatela con Gian Carlo Calza) a Palazzo Reale a
Milano; Hiroshima-Nagasaki. Fotografia della memoria al Palazzo Ducale
di Genova. Ha partecipato come relatore a molti convegni sia in Italia
sia all’estero. Tra gli altri, è autrice di: Giappone. I dizionari delle Civiltà
(Electa 2007); Domon Ken. Il realismo nella fotografia giapponese
(Progresso 2008); Yamahata Yosuke. Nagasaki (Progresso 2008).
Dal 1998 soggiorna e viaggia regolarmente in Giappone e in Asia.
Tra i maggiori campi di interesse e ricerca: la fotografia e la grafica
giapponese.
CENTRO COSCIENZA
Centro Coscienza è un’associazione fondata da Tullio Castellani a Milano
nel 1938. Propone attività in ambito sociale, culturale, educativo
il cui presupposto è che l’individuo abbia non solo la possibilità, ma
la necessità di sviluppare in modo sempre più ampio e approfondito
le proprie facoltà. Si fonda sulla visione che Castellani ha dell’uomo
come coscienza in sviluppo:
«Coscienza è conoscenza interiore e manifestazione ed è capacità
di stabilire rapporti non solo intellettuali, ma anche religiosi, morali,
estetici… con l’universo che ci circonda, e questi formano l’elemento
culturale di cui viene intessuta la nostra vita. Quindi l’uomo in quanto
coscienza è coscienza che si sviluppa, che si espande dinamicamente
in un mondo di altre coscienze con le quali crea rapporti».
L’ampliamento della coscienza individuale è dunque la condizione
per ogni cambiamento della realtà sociale, che può partire solo da
un’assunzione di responsabilità da parte del singolo.
A Centro Coscienza gli ambiti di ricerca spaziano in varie discipline:
narrativa, poesia, musica, arte, filosofia, vita della natura, educazione,
economia, politica e società, religione, teatro, ambientazione. Attraverso
i temi proposti ciascuno indaga sulle domande fondamentali all’origine
di ogni cultura – chi sono, che senso ha la mia azione – e riflette
su come gli uomini hanno risposto attraverso i diversi linguaggi
espressivi dando vita a realtà sociali, culturali e artistiche differenti.
La finalità è, mantenendo vive tali domande, restituire alla cultura la sua
qualità di atto primario essenziale di coltivazione dei valori
e di creazione di realtà umana.
Il metodo della ricerca, condotta da coordinatori, consiste nella
presentazione dei temi e nella rielaborazione critica e dialogica
dei contenuti proposti: sollecita a sperimentare nella propria vita gli
stimoli offerti e permette di confrontarsi in un’esperienza di gruppo
che può illuminare la propria, chiarire il significato di eventuali
difficoltà, precisare stati d’animo e pensieri.
Nel corso degli anni, Centro Coscienza è stata sede di numerosi
convegni e seminari e ha organizzato diverse mostre.
Tra le più recenti: Franco Piavoli. Il dono dei sensi nel 2007,
in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana; Mondi religiosi
in movimento - foto di Gigliola Foschi nel 2011 e nello stesso anno
La via dei fiori. L’ambientazione in mostra.
La sede è a Milano, in corso di Porta Nuova 16, e gli spazi in cui si
svolgono le attività – condotte a titolo di volontariato – sono stati donati
negli anni Cinquanta da alcuni soci sostenitori. Tutte le iniziative sono
autofinanziate mediante le quote associative e di frequenza ai corsi,
e il sostegno diretto di soci e amici. Centro Coscienza oggi conta circa
cinquecento soci e mille frequentatori nella sede di Milano. Le altre
sedi in Italia sono Bolzano, Venezia, Bergamo, Roma, Napoli.
Tullio Castellani (1892-1977) esercitò la professione di avvocato e,
in seguito, un’intensa attività di dirigente d’azienda, di insegnante
e conferenziere. Fondò nel 1938 Centro Coscienza e ne fu presidente
fino al 1977. Dal 1990 il presidente è Gian Carlo Calza.
La Fondazione Tullio Castellani è stata costituita nel 1995. Si dedica
all’approfondimento del pensiero e dell’opera del fondatore
di Centro Coscienza e dei suoi più stretti collaboratori.
Ne promuove la diffusione attraverso attività editoriali, con il marchio
Edizioni di Maieutica, e l’organizzazione di conferenze e convegni.
Le ricerche e le sperimentazioni svolte negli anni a Centro Coscienza
hanno portato alla costituzione di associazioni autonome di attività
educative. Nuova Educazione è stata fondata a Milano nel 1976: è
una scuola che conta centotrenta iscritti, tra scuola materna e scuola
elementare; la sede è in via Pace. Gioiosa è un’associazione che gestisce
due micronidi, una scuola materna e attività integrative per alunni
delle elementari e delle medie; è stata fondata a Bergamo nel 1993
e conta centodieci bambini.
CENTRO COSCIENZA
corso di Porta Nuova 16 Milano
www.centrocoscienza.it