la pace proposte - Centro Coscienza
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la pace proposte La pace. Proposte La pace. Proposte 17 febbraio - 17 marzo 2012 17 febbraio - 17 marzo 2012 EVENTO ideato e realizzato da Centro Coscienza MOSTRA a cura di Rossella Menegazzo segreteria organizzativa e ufficio stampa Fondazione Tullio Castellani allestimento Adele Passaniti si ringraziano i relatori e gli artisti per la loro ricerca e il prezioso contributo si ringraziano i soci di Centro Coscienza per la generosa collaborazione grafica Fondazione Castellani realizzazione Centro Coscienza stampe fotografiche Copylandmilano si ringraziano JAGDA Tokyo Jaka Book Parole&Pagine Pace non come astratta entità sovranazionale, ma come attività individuale. Frutto di un percorso che impegna ciascuno in prima persona. Presupposto: rendersi consapevoli di ciò che in noi non è pacifico e delle qualità da coltivare per essere in pace e generare pace. L’evento si svolge in tre moduli, ciascuno dal venerdì sera alle 18.30 al sabato alle 17.30. Sono previsti un laboratorio per bambini domenica 19 febbraio alle 10.30 e un workshop su un’opera jazz dedicata alla pace domenica 4 marzo alle 10.30. Per tutta la durata dell’evento sarà allestita una mostra di manifesti e fotografie su Hiroshima come momento che segna la presa di coscienza del concetto di pace a livello internazionale. Con un’opera video di Alessandra Caccia. Si può partecipare a tutto l’evento (100 euro) o a un singolo modulo (35 euro). Iscrizioni e informazioni al numero di telefono 026570917 o all’indirizzo e-mail [email protected] . Ingresso libero alla mostra e alle proiezioni cinematografiche del sabato pomeriggio. Natura e tecnica Il progresso tecnologico sempre più mostra la duplicità di aspetti costruttivi e aspetti distruttivi del rapporto dell’uomo con la natura e il volto ambivalente della tecnica che spesso diventa strumento di dominio del mondo naturale e umano. Nonviolenza e potere L’auspicio – che spesso rimane astratto – di un mondo non violento si misura nel concreto con istituzioni e una gestione del potere che talvolta finiscono con il ridurre l’individuo a oggetto. Tra gli ambiti in cui la reificazione e la nullificazione più chiaramente si manifestano ci sono l’economia, il carcere e l’ospedale. Il diverso Tema quanto mai attuale, tra ideologia e prassi in profondo contrasto. L’ascolto, il dialogo, l’interculturalità trovano spesso il loro limite nell’irriducibilità di identità altre che sembrano minacciare la nostra. Che facoltà sviluppare? Che dimensioni di sé per incontrare davvero l’altro? Natura e tecnica 17-18-19 febbraio 2012 Venerdì 17 febbraio ore 18.30 Inaugurazione della mostra e presentazione del programma Sabato 18 febbraio ore 10.00-17.30 10.00 Massimo Zucchetti L’effetto delle radiazioni sulla coscienza degli scienziati 10.30 Gian Carlo Calza Giappone: natura anti-natura 11.00 Coffee break 11.30 Corrado Gavinelli Rimandi e richiami su «Luoghi della pace» odierni 12.00 Discussione 13.00 Pranzo 14.30 Incontro con Giancarlo Planta 15.00 Proiezione di Angelus Hiroshimae di G. Planta Discussione finale Domenica 19 febbraio ore 10.30-12.00 Laboratorio sulla pace per bambini Visita guidata alla mostra Nonviolenza e potere 2-3-4 marzo 2012 Venerdì 2 marzo ore 18.30 Pace per vivere. Gandhi e Einstein in dialogo Spettacolo tratto da una scrittura scenica di Carlo Rivolta Sabato 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 13.00 14.30 15.00 3 marzo ore 10.00-17.30 Roberto Rimassa Violenza nonviolenza in economia Stefano Caracciolo Violenza nonviolenza in ospedale Coffee break Roberto Bezzi Violenza nonviolenza in carcere Discussione Pranzo Incontro con Franco Piavoli e Anush Hamzehian Proiezione di Evasi di F. Piavoli e di Le jardin des merveilles di A. Hamzehian Discussione finale Domenica 4 marzo ore 10.30-12.00 Workshop «Jazz for peace» Daniele Malvisi a dialogo con Alceste Ayroldi Il diverso 16-17 marzo 2012 Venerdì 16 marzo ore 18.30 Lettura scenica. A cura di Marco Merlini con il Laboratorio di comunicazione di Centro Coscienza Sabato 17 marzo ore 10.00-17.30 10.00 Marina Rimassa Tra reo e vittima: possibili percorsi di riparazione 10.30 Testimonianze: Silvia Giralucci 11.00 Coffee break 11.30 Giampiero Comolli La via del silenzio come pratica di pace 12.00 Discussione 13.00 Pranzo 14.30 Incontro con Andrea Segre 15.00 Proiezione del film Io sono Li di A. Segre Discussione finale LA MOSTRA hiroshima nagasaki hiroshima appeals luoghi della pace video Il lancio della bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945 e su Nagasaki il 9 agosto 1945 segna una nuova epoca da un punto di vista storico, sociale e individuale. La consapevolezza del potenziale distruttivo che la tecnica può raggiungere, con effetti devastanti sulla specie umana e sull’ambiente naturale, inizia a radicarsi sempre più nelle coscienze a livello internazionale, suscitando nuovi e urgenti interrogativi sulla pace e sulla sua possibile attuazione. Fotografie di reporter professionisti e amatori e il video di un’artista italiana documentano le tragedie di Hiroshima e Nagasaki. Manifesti d’arte grafica giapponese e immagini di architetture dedicate alla pace cercano nel linguaggio dell’arte la possibilità di suscitare una sensibilità che trasformi il bianco e nero dei documenti nei colori di una creativa vitalità. La mostra si apre con due sezioni storiche e documentaristiche. La prima è dedicata a Hiroshima, con scatti realizzati nei minuti e nelle ore immediatamente successivi allo scoppio della bomba atomica, da giornalisti giapponesi, professionisti e amatori, che in prima persona vissero e subirono le conseguenze dell’esplosione. Chiudono la sezione tre foto tratte dall’opera Hiroshima, pubblicata nel 1958 dal grande maestro del realismo fotografico giapponese Domon Ken. La seconda sezione testimonia Nagasaki attraverso le fotografie scattate dal primo fotografo professionista giunto sul posto, Yamahata Yosuke. Rimasti nascosti per anni, a causa della censura, questi awazu kiyoshi tanaka ikko hayakawa yoshio Duomo della bomba atomica (Genbaku dome) visto attraverso il Tempietto del Parco della Pace, Hiroshima Il Muro della Pace, Campo di Marte, Parigi Duomo della bomba atomica (Genbaku dome), Hiroshima Piazzale e Museo della Pace, Hiroshima documenti si rivelarono preziosi per identificare e ritrovare molti dei superstiti. Ciò avvenne grazie a una prima pubblicazione nel 1952 e a una trasmissione che la televisione giapponese dedicò loro nel 1995. Anche questa sezione si chiude con un salto nel tempo: due scatti di Tomatsu Shomei, allievo di Domon Ken, tratti dalla raccolta Nagasaki 11:02, divenuti icona della tragedia e dell’impegno del grande artista nel testimoniare le conseguenze dell’atomica a lungo termine. La serie Hiroshima Appeals si rivolge a quegli accadimenti attraverso la grafica di alcuni tra i maggiori designer giapponesi. Create ogni anno in commemorazione di Hiroshima e donate alla città, queste opere riassumono con la bellezza del colore e la semplicità del segno grafico il dolore di un passato indelebile e la speranza per un futuro di pace. Lo stesso sentimento anima i tanti progetti architettonici realizzati in tutto il mondo da artisti e architetti di fama internazionale. I Luoghi della Pace ricordano Hiroshima e testimoniano un bisogno di pace che non ha confini geografici. A questi spazi l’architetto Corrado Gavinelli ha dedicato un volume, da cui sono tratte le immagini esposte. Conclude il percorso un video dell’artista Alessandra Caccia dal titolo Hiroshima. Un breve racconto, dal carattere intimo e personale, che dà voce all’esperienza di Ayako Kokuza, una hibakusha “persona colpita dalle radiazioni”, innalzandola a testimone universale dell’atrocità della guerra. L’opera conduce in profondità nella ricerca di un senso della vita, che si può chiamare pace, e che spetta a ognuno realizzare. SCHEDE FILM Angelus Hiroshimae di Giancarlo Planta (Italia, 2010) Con Kyojiro Ikeda e Franco Nero, che è anche coproduttore. «è la storia di un uomo – dice l’attore Franco Nero – che ha perso un figlio (...) è un cacciatore che esce per una battuta in un giornata di nebbia» e si accorge di «aver sparato a un angelo». Decide allora di «portarlo a casa e di curarlo», sanando così anche le proprie ferite intime. Il film, completamente privo di dialogo, è stato girato tra il 2007 e il 2008 a L’Aquila, in Abruzzo, con la Scuola di Cinema locale. Su invito del sindaco Cialente, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, il cast del film è tornato sul posto per girare un documentario di 6-7 minuti con la colonna sonora di Ennio Morricone. Il breve filmato Tornando a L’Aquila è proiettato al termine di Angelus Hiroshimae. Evasi di Franco Piavoli (Italia, 1964) «Con Evasi - dichiara Franco Piavoli - ho voluto cogliere nelle reazioni dei tifosi di uno stadio alcuni aspetti di un’umanità alienata che ancora oggi potrebbe degenerare in pericolose avventure e diventare strumento di ben più gravi conflitti». (Franco Piavoli. Il dono dei sensi, Edizioni di Maieutica, 2007). Nel cortometraggio «il metodo linguistico usato da Piavoli è del tutto insolito, tanto da sembrare a volte crudele per la durezza degli accenti posti sul vivo delle facce dei suoi personaggi colti, quasi violati, nella loro massima tensione. La suggestione discorsiva di questo metodo e di questo documentario in particolare sta nel montaggio di tipo musicale, nel senso che segue i tempi ritmici di un pezzo ideale composto sul tema da rappresentare. (…) è un’opera che è tanto limpida nei suoi illuminanti scorci, nella sua essenza, da poterla ritenere specchio del tormento di un uomo moderno, testimonianza a sua volta di una crisi di un’epoca». (“Cinema ridotto”, luglio-agosto 1964) Le Jardin des merveilles di Anush Hamzehian (Francia, 2011) Il carcere femminile della Giudecca, una delle isole veneziane, ha una caratteristica inaspettata: un orto unico e magico dietro le sue mura. Non ci sono videocamere di sorveglianza e nemmeno guardie. Solo sei detenute al lavoro. Per le poche ammesse, questo pezzetto di terra rappresenta un legame concreto con il mondo esterno. Il documentario di Anush Hamzehian è prodotto da Point du Jour e France Télévisions. Io sono Li di Andrea Segre Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta, per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura. «L’idea del film nasce da due esigenze: da una parte la necessità di trovare in una storia, allo stesso tempo realistica e metaforica, il modo per parlare del rapporto tra individuo e identità culturale, in un mondo che sempre più tende a creare occasioni di contaminazione e di crisi identitaria; dall’altra la voglia di raccontare due luoghi importanti per la mia vita e molto emblematici nell’Italia di oggi: le periferie multietniche di Roma e il Veneto, una regione che ha avuto una crescita economica rapidissima, passando in pochissimo tempo da terra di emigrazione a terra di immigrazione.» (Andrea Segre, www.iosonoli.com) SPETTACOLI Pace per vivere. Gandhi e Einstein in dialogo «Un dialogo – mai avvenuto – tra Gandhi e Einstein sul grande tema della pace: ricostruito da Nuvola De Capua e già interpretato in lettura scenica da Carlo Rivolta, è una testimonianza viva che riprende le grandi domande intorno a morale, religione, scienza e politica. La scrittura teatrale si affida qui al divenire proprio del libro, prestandosi a molteplici letture e rimandi. Legando in parallelo scritti, pensieri, discorsi, lettere di Gandhi e di Einstein s’intravede la trama di un intreccio, denso, intelligente, sereno anche nella cupezza dei tempi; l’approccio è lieve, brillante, talvolta ironico. La pace non si identifica né si esaurisce in un ideale politico e non può essere il prodotto di una sola cultura.» (Pace per vivere. Gandhi Einstein in dialogo, MC Editrice) Workshop «Jazz for peace» Nel settembre del 2003 Sergio Noferi, direttore artistico del Festival Internazionale della Pace di Assisi, affida al sassofonista Daniele Malvisi il compito di realizzare una serie di composizioni di matrice jazz ispirate al tema della pace. Il percorso, che si snoda in una sorta di collage di immagini musicali su grandi personaggi del movimento pacifista, come Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa, Nelson Mandela, si concretizza in un concerto di grande equilibrio e dagli alti contenuti artistici. In seguito a una fortunata serie di concerti, i cinque musicisti – Daniele Malvisi, Gianmarco Scaglia, Giovanni Conversano, Paolo Corsi e Danilo Rea – realizzano un CD. Nel workshop, Daniele Malvisi e il critico musicale Alceste Ayroldi condurranno l’ascolto musicale dell’opera «Jazz for peace» dialogando tra loro e con il pubblico. Lettura scenica Il Laboratorio di comunicazione di Centro Coscienza, diretto da Marco Merlini, propone la lettura di brani tratti da autori classici e contemporanei sul tema dell’incontro con il diverso, della sua difficoltà e della sua ricchezza. CENNI BIOGRAFICI Massimo Zucchetti Insegna Sicurezza e analisi di rischio, Protezione dalle radiazioni, Storia dell’energia nucleare al Politecnico di Torino. La sua formazione come ingegnere nucleare lo ha portato a occuparsi di fusione termonucleare controllata, smantellamento degli impianti nucleari, effetti delle radiazioni sull’uomo e sull’ambiente, scorie radioattive, uranio impoverito, sicurezza industriale, impatto ambientale, cambiamenti climatici. Su questi argomenti è autore di circa 80 articoli su riviste internazionali del settore. Ha partecipato a circa 60 fra corsi, convegni, workshop, dove ha presentato un totale di circa 70 lavori. Gian Carlo Calza Storico dell’arte dell’Asia, è stato consulente scientifico di importanti esposizioni d’arte orientale in Italia, come 7000 anni di Cina al Palazzo Ducale di Venezia nel 1983. Ha curato nel 1997 Tanaka Ikko. La grafica del Giappone al PAC, nel 1999 Hokusai. Il vecchio pazzo per la pittura al Palazzo Reale di Milano; a Roma, al Museo del Corso, nel 2008 Capolavori dalla città proibita. Qianlong e la sua corte. Tra gli altri, è autore di Stile Giappone (Einaudi 2002) e di Genji. Il principe splendente (Electa, 2008). Dal 1990 è presidente di Centro Coscienza. Corrado Gavinelli Architetto, insegna Storia dell’architettura contemporanea al Politecnico di Milano, dove è anche direttore del Laboratorio sperimentale di modellazione storica. Professore di Storia dell’architettura alla Facoltà di arte e progettazione architettonica dell’Università di Tsukuba e alla Scuola delle arti di Sapporo, è stato professore di Storia della comunicazione visiva all’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino, e lettore al CERN di Ginevra. Tra le sue pubblicazioni: Architettura contemporanea dal 1943 agli anni ’90; Novara e Antonelli; Città e territorio in Cina; Design, né arte né industria e Luoghi della pace. Arte e architettura dopo Hiroshima. Giancarlo Planta Critico d’arte e organizzatore di rassegne e mostre, lavora dai primi anni Ottanta in televisione (RAI) realizzando inchieste giornalistiche (Tolti dalla strada vince il premio La Navicella nel 1990). Esordisce nel lungometraggio a soggetto con C’è posto per tutti, ritratto di alcuni giovani disoccupati napoletani. In Italia Village, una commedia incentrata su un problema sociale, dirige un bel gruppo di affiatati attori. Gli ultimi lavori per il grande schermo sono Onorevoli detenuti, film politico che narra le vicende di un ex deputato finito in carcere per malefatte varie, e Angelus Hiroshimae. Roberto Rimassa Laureato in economia e commercio, è dirigente aziendale. Tra i fondatori di Nuova Educazione, prescuola e scuola dell’obbligo, ispirata ai principi educativi di Tullio Castellani, ne è stato presidente. Fa parte del Consiglio Direttivo di Centro Coscienza ed è corresponsabile dei corsi di ricerca sociale dell’associazione. Stefano Caracciolo Medico, psichiatra, psicologo clinico, psicoterapeuta, svolge attività di ricerca, didattica e assistenziale all’Università di Ferrara, dove è professore di Psicologia Clinica. Dal 2005 ha messo a fuoco il tema, ancora inesplorato dalle ricerche internazionali, del ruolo della gentilezza nelle relazioni affettive e in particolare nel rapporto medico-paziente, elaborando il primo strumento psicometrico per la valutazione della gentilezza. Ha pubblicato oltre 150 studi. Roberto Bezzi Nella Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate è responsabile dell'area educativa. Collabora con l'Università di Milano-Bicocca. Ha esperienze pregresse nel settore penitenziario minorile; si è occupato anche di autori di reato sessuale. Il carcere di Bollate è un Istituto a custodia attenuata per detenuti comuni. La selezione dei detenuti da ammettere al progetto consente di proporre un tipo di pena che lasci libertà di movimento e di organizzazione della propria giornata. Di contro, il detenuto si impegna a partecipare insieme agli operatori alla gestione della vita carceraria, con un sistema di compartecipazione che lo vede protagonista delle scelte organizzative. Uno degli obiettivi del progetto è anche condividere l'organizzazione con gli enti pubblici e del privato sociale che lavorano con l'Istituto. Funzionano da diversi anni tavoli di lavoro "orizzontali" per le attività lavorative, scolastiche e terapeutiche. Franco Piavoli Regista, montatore, produttore e direttore della fotografia. Singolare figura di film-maker indipendente, che realizza e produce da solo i suoi film, persegue un’originale idea di cinema lirico-sinfonico in cui le immagini, non più costruite in maniera antropocentrica, costituiscono una sorta di partitura audiovisiva dal forte impatto emozionale. Il suo primo lungometraggio (Il pianeta azzurro, 1981) è un’elegia lirica di impianto naturalistico sul ritmo delle stagioni e sulla ciclicità di ogni vita; Nostos il ritorno (1990) è un’insolita rivisitazione del mito di Ulisse, con gli attori che parlano in greco antico, mentre Voci nel tempo (1996) è una struggente e malinconica riflessione sulle ferite inferte dal tempo. Al primo soffio di vento (2002) mette in scena, con sguardo quasi leopardiano, il pomeriggio del «dì di festa» di una famiglia bresciana, chiusa nel torpore e nella solitudine di una domenica d’estate. Anush Hamzehian Si è laureato in Scienze della Comunicazione nel luglio 2005; è regista e montatore video per Epn Production, casa di produzione di reportages e documentari; è stato autore televisivo e sceneggiatore per NextMediaLab e videomaker, redattore e giornalista per il sito www.flashvideo.it. Tra i suoi documentari: Appunti su Sorrentino (2009); La dolce tragedia di Martone (2008); Le città continue (2004) e La main et la voix (2010) con il quale ha vinto il premio Art, Patrimoine et Cultures de la Méditerranée 2010 al CMCA di Marsiglia. Daniele Malvisi Dal 1995 al 1998 è primo sax tenore nell’Orchestra Nazionale Giovanile di Jazz diretta da Bruno Tommaso e Giancarlo Gazzani e dal 1997 al 1999 è primo sax tenore nell’orchestra O.G.V.J. della Valle d’Aosta, diretta da Mario Raja, con Gabriele Mirabassi e Fabrizio Bosso. Nel 1998 è primo sax tenore nell’Orchestra Gershwin diretta dal maestro Alfredo Santoloci. Attualmente è leader di due formazioni: Daniele Malvisi Quartet (D. Malvisi al sax, P. Corsi alla batteria, G. Scaglia al contrabbasso, G. Conversano alla chitarra) e Daniele Malvisi Jazz for Peace, con l’aggiunta alla formazione del pianista Danilo Rea. Ha esercitato l’attività didattica per diversi anni all’istituto musicale Poggio Bracciolini di Terranuova Bracciolini (AR), all’accademia musicale San Martino di Levane (AR) e nei workshop dell’associazione Valdarno Jazz. Attualmente insegna alla scuola comunale di Terranuova Bracciolini (AR). Alceste Ayroldi Responsabile della comunicazione, producer e consulente artistico di numerose realtà culturali e festival italiani, è redattore delle riviste «Jazzit» e «Il Giornale della Musica», nonché editor manager della webzine Jazzitalia. Insegna Storia della musica moderna e contemporanea, di Legislazione e marketing dello spettacolo presso il Centro Nazionale di Formazione Musical e Teatro Canzone di Casaleggio (RE); è componente del comitato scientifico del Centro Studi Diritto dello Spettacolo. Ha collaborato con artisti del calibro di Bobby Watson, Marcus Miller, Pat Metheny, Manhattan Transfer, John Abercrombie, Enrico Rava, Paolo Fresu, Kenny Barron. Marco Merlini Nato a Milano, è laureato in Lettere moderne. Ha frequentato la scuola di mimo e teatro Quellidigrock studiando il metodo Decroux e approfondendo le tecniche della comicità gestuale, dalla commedia dell’arte al cinema muto. Dal 1987 insegna alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano fondata da Giorgio Strehler; dal 1992 anche alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, fondata da Luca Ronconi. Nel 1995 ha vinto l’XI edizione di Riso in Italy, Festival della comicità italiana, con lo spettacolo It’s a wonderful night ideato, diretto e interpretato con Anella Todeschini. Come aiuto regista e coreografo ha collaborato, tra gli altri, con Giorgio Strehler, Liliana Cavani, Mattia Testi, Luca Ronconi. Marina Giuliano Rimassa Dopo gli studi classici ha conseguito il diploma in Lingua e cultura francese dell’Università di Grenoble. Socia di Centro Coscienza dalla giovinezza, si è occupata per molti anni della ricerca educativa e quindi della ricerca sociale, di cui è attualmente responsabile insieme al marito Roberto. Ha ricoperto ruoli nei consigli dell’associazione e fa ora parte del Consiglio Direttivo. Silvia Giralucci Giornalista, è stata addetta stampa di diversi teatri veneti e dell'attore Marco Paolini. Redattrice a CNNitalia.it e al "Mattino di Padova", ha collaborato con l'Ansa, "Il Sole24Ore" e altre testate. Nel 2005 ha vinto il premio Under 35 dell'ordine dei giornalisti del Veneto. Si occupa della comunicazione istituzionale della Giunta regionale del Veneto ed è redattrice di "Ristretti Orizzonti", la rivista del carcere di Padova. Come regista ha firmato il corto Noialtri e il documentario Con i loro occhi. Figlia di una delle prime vittime delle Brigate Rosse, ha scritto L’inferno sono gli altri (Mondadori 2011): «Volevo un titolo che richiamasse l’idea delle prospettive multiple, che raccontasse le difficoltà che abbiamo tutti a guardare il mondo anche con gli occhi del nemico, che sottolineasse la naturale tendenza a considerare la nostra violenza come inevitabile risposta a quelle che consideriamo aggressioni degli altri» (S. Giralucci, da un’intervista di Massimiliano Coccia). Giampiero Comolli Scrittore e giornalista, ha condotto varie inchieste sui fenomeni religiosi contemporanei, i cui risultati sono stati pubblicati in: Buddisti d’Italia. Viaggio tra i nuovi movimenti spirituali (Theoria, Roma 1995); I pellegrini dell’Assoluto. Storie di fede e spiritualità raccolte tra Oriente e Occidente (Baldini Castoldi Dalai, Milano 2002); Pregare, viaggiare, meditare. Percorsi interreligiosi tra cristianesimo, buddhismo e nuove forme di spiritualità (Claudiana, Torino 2010). Collabora a "Riforma", settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi. Andrea Segre Regista di film e documentari per il cinema e la televisione, attento al tema delle migrazioni, ha fondato l’associazione ZaLab con cui sviluppa progetti di produzione e laboratori di video-partecipativo. Nel 2003 dirige il documentario Marghera Canale Nord, presentato alla LX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e vincitore della menzione speciale al RomaDocFestival. Tra i suoi ultimi lavori: Come un uomo sulla terra (2008), vincitore di molti premi e candidato al David di Donatello per la sezione Documentari, e Il Sangue Verde (2010), premio CinemaDoc alle Giornate degli autori della LXVII edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Io sono Li è stato presentato, sempre alle Giornate degli autori, durante la LXVIII Mostra di Venezia. Alessandra Caccia Nata a Milano, ha frequentato la Scuola Civica di Cinema e si è diplomata in fotografia all’Istituto Bauer di Milano nel 1999. Il suo linguaggio fotografico spesso si sviluppa attraverso sequenze che creano una narrazione cinematografica intensa, intima e poetica. Tra le principali mostre collettive e i festival a cui ha partecipato: Fair Play, Video Festival Play Gallery, Berlino 2003; Talk to the city, menzione speciale, Fabbrica del vapore, Milano 2005; Incontri italiani, Milano Film Festival 2005; VIDEO.IT Un Ponte sul Mediterraneo, Fondazione Merz, Torino 2009. Ha vinto il Premio Rigamonti di Arti visive San Fedele, 2009/2010. Rossella Menegazzo Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia con indirizzo storico artistico. Dallo stesso anno, sempre a Ca’ Foscari, è docente a contratto di Storia dell’arte giapponese e dal marzo 2012 professore associato all’Università degli Studi di Milano. Dal 2003 al 2011 è stata responsabile del coordinamento scientifico delle attività dell’International Hokusai Research Centre a Milano. Ha coordinato diverse mostre sulla cultura e l’arte dell’Asia Orientale, tra le quali: Graphic Design dal Giappone. 100 poster 2001-2010 alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia; Giappone. Potere e splendore 1568-1868 (co-curatela con Gian Carlo Calza) a Palazzo Reale a Milano; Hiroshima-Nagasaki. Fotografia della memoria al Palazzo Ducale di Genova. Ha partecipato come relatore a molti convegni sia in Italia sia all’estero. Tra gli altri, è autrice di: Giappone. I dizionari delle Civiltà (Electa 2007); Domon Ken. Il realismo nella fotografia giapponese (Progresso 2008); Yamahata Yosuke. Nagasaki (Progresso 2008). Dal 1998 soggiorna e viaggia regolarmente in Giappone e in Asia. Tra i maggiori campi di interesse e ricerca: la fotografia e la grafica giapponese. CENTRO COSCIENZA Centro Coscienza è un’associazione fondata da Tullio Castellani a Milano nel 1938. Propone attività in ambito sociale, culturale, educativo il cui presupposto è che l’individuo abbia non solo la possibilità, ma la necessità di sviluppare in modo sempre più ampio e approfondito le proprie facoltà. Si fonda sulla visione che Castellani ha dell’uomo come coscienza in sviluppo: «Coscienza è conoscenza interiore e manifestazione ed è capacità di stabilire rapporti non solo intellettuali, ma anche religiosi, morali, estetici… con l’universo che ci circonda, e questi formano l’elemento culturale di cui viene intessuta la nostra vita. Quindi l’uomo in quanto coscienza è coscienza che si sviluppa, che si espande dinamicamente in un mondo di altre coscienze con le quali crea rapporti». L’ampliamento della coscienza individuale è dunque la condizione per ogni cambiamento della realtà sociale, che può partire solo da un’assunzione di responsabilità da parte del singolo. A Centro Coscienza gli ambiti di ricerca spaziano in varie discipline: narrativa, poesia, musica, arte, filosofia, vita della natura, educazione, economia, politica e società, religione, teatro, ambientazione. Attraverso i temi proposti ciascuno indaga sulle domande fondamentali all’origine di ogni cultura – chi sono, che senso ha la mia azione – e riflette su come gli uomini hanno risposto attraverso i diversi linguaggi espressivi dando vita a realtà sociali, culturali e artistiche differenti. La finalità è, mantenendo vive tali domande, restituire alla cultura la sua qualità di atto primario essenziale di coltivazione dei valori e di creazione di realtà umana. Il metodo della ricerca, condotta da coordinatori, consiste nella presentazione dei temi e nella rielaborazione critica e dialogica dei contenuti proposti: sollecita a sperimentare nella propria vita gli stimoli offerti e permette di confrontarsi in un’esperienza di gruppo che può illuminare la propria, chiarire il significato di eventuali difficoltà, precisare stati d’animo e pensieri. Nel corso degli anni, Centro Coscienza è stata sede di numerosi convegni e seminari e ha organizzato diverse mostre. Tra le più recenti: Franco Piavoli. Il dono dei sensi nel 2007, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana; Mondi religiosi in movimento - foto di Gigliola Foschi nel 2011 e nello stesso anno La via dei fiori. L’ambientazione in mostra. La sede è a Milano, in corso di Porta Nuova 16, e gli spazi in cui si svolgono le attività – condotte a titolo di volontariato – sono stati donati negli anni Cinquanta da alcuni soci sostenitori. Tutte le iniziative sono autofinanziate mediante le quote associative e di frequenza ai corsi, e il sostegno diretto di soci e amici. Centro Coscienza oggi conta circa cinquecento soci e mille frequentatori nella sede di Milano. Le altre sedi in Italia sono Bolzano, Venezia, Bergamo, Roma, Napoli. Tullio Castellani (1892-1977) esercitò la professione di avvocato e, in seguito, un’intensa attività di dirigente d’azienda, di insegnante e conferenziere. Fondò nel 1938 Centro Coscienza e ne fu presidente fino al 1977. Dal 1990 il presidente è Gian Carlo Calza. La Fondazione Tullio Castellani è stata costituita nel 1995. Si dedica all’approfondimento del pensiero e dell’opera del fondatore di Centro Coscienza e dei suoi più stretti collaboratori. Ne promuove la diffusione attraverso attività editoriali, con il marchio Edizioni di Maieutica, e l’organizzazione di conferenze e convegni. Le ricerche e le sperimentazioni svolte negli anni a Centro Coscienza hanno portato alla costituzione di associazioni autonome di attività educative. Nuova Educazione è stata fondata a Milano nel 1976: è una scuola che conta centotrenta iscritti, tra scuola materna e scuola elementare; la sede è in via Pace. Gioiosa è un’associazione che gestisce due micronidi, una scuola materna e attività integrative per alunni delle elementari e delle medie; è stata fondata a Bergamo nel 1993 e conta centodieci bambini. CENTRO COSCIENZA corso di Porta Nuova 16 Milano www.centrocoscienza.it