Edizione numero 88 del 02/2015
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Edizione numero 88 del 02/2015
Insieme Parrocchie di Candiolo, La Loggia, None e Vinovo-Garino. Supplemento a “Il giornale della Comunità”, Direttore Responsabile Marco Bonatti. Anno XVI - Numero 88 Redazione Locale: presso le parrocchie I Cardinali alla “Fine del mondo” Nel 1970, durante la sua prima (e unica) visita ai fedeli delle isole Samoa, Paolo VI chiese: “Sapete che cosa significa Chiesa cattolica? Significa che è fatta per l’intero universo, che è fatta per tutti, che non è estranea in nessuna parte: ciascun uomo, qualunque sia la sua nazione, la sua razza, la sua età o istruzione, trova posto in lei”. Tre anni dopo il Papa nominava cardinale il vescovo Pio Taufinu’u, della diocesi di quell’isola. Se quindi il collegio dei cardinali è chiamato a guidare la Chiesa cattolica, sotto la guida e insieme al Papa, anch’esso deve essere “cattolico” e quindi devono esservi rappresentati tutti i continenti. Nel conclave del 14 febbraio il Papa poserà sul capo la berretta rossa ai nuovi 20 cardinali da lui indicati lo scorso gennaio. Quindici tra questi hanno meno di ottanta anni e avranno quindi diritto di voto in un eventuale Conclave. La sorpresa, che con Francesco sta diventando “normalità”, è la provenienza dei neo-eletti: due africani, tre asiatici, tre latino americani, due dall’Oceania, cinque europei. Il 13 marzo 2013 Francesco disse che i suoi “colleghi” cardinali erano andati a cercare un Papa fino “alla fine del mondo”; ora è il Papa a chiamare pastori di diocesi geograficamente lontane da Roma per nominarli cardinali. Un segno, anche questo, dell’attenzione e dell’affetto verso le “periferie”. e-mail: [email protected] Febbraio 2015 pag. 2: Approfondimento su quanto successo a Parigi in gennaio E se vi arrabbiate... la vostra ira sia spenta prima del tramonto del sole. Efesini 4:26 AUGURI A TUTTI GLI INNAMORATI. Si può rubare di più? C’è un limite all’ondata di furti che colpisce i nostri paesi? Un esempio è certamente la scelta del vescovo Soane Patita Paini Mafi, giovane vescovo (53 anni) delle isole Tonga, in una diocesi che conta solo 14 parrocchie. Questi, in un intervento al Sinodo dei Vescovi del 2012, a proposito della figura del sacerdote e del vescovo diceva: “Desidero mettere in evidenza due parole: “intimo” e “personale”. La prima indica profondità, la seconda un rapporto autentico. Propongo che i sacerdoti e i vescovi esaminino costantemente la propria vita personale alla luce di questo semplice “modo di essere”, ovvero dell’essere semplici. La semplicità esclude l’autoinganno, l’indossare maschere, atti tipici di che è diviso tra la realtà di essere un personaggio pubblico molto rispettato e quella di essere ambasciatore del Regno di Dio. Nel mondo attuale la vita delle persone è segnata da ferite e da dolori profondi, e quindi esse desiderano pastori autenticamente compassionevoli che possano toccare la loro vita nel profondo e liberarli dalle loro miserie, ovvero pastori che possono camminare con loro e “mettersi nei loro panni”. La coerenza nella riflessione personale può evitare la tendenza ad essere risucchiati inconsapevolmente nel mondo superficiale del protagonismo a tutti i costi e della ricerca di visibilità e celebrità”. Dall’isola di Tonga, meglio nota con il nome di “isola dell’amicizia”, passando dal Myanmar per arrivare a Capo Verde e poi a Panama, è questa l’immagine di Chiesa che emerge dal cuore del Papa: autentica, semplice, senza maschere, senza ricerca di onori e celebrità, intrisa dell’odore delle pecore. Silvia Barbero Al mattino ci sono voluti alcuni minuti per capire che di notte, mentre tutti dormivano, un ospite inatteso era entrato in casa. Erano spariti i soldi lasciati sul tavolo per i figli e banconote dal mio portafoglio. Il freddo entrava da una porta sul retro. L’antifurto non era attivato perché ci sentivamo comunque al sicuro. Poi il sopralluogo dei Carabinieri e l’invito a sporgere denuncia presso i loro uffici di Vinovo. “La denuncia potrebbe servire per rafforzare l’organico e aumentare i mezzi delle Forze dell’Ordine per migliorare la protezione dei cittadini” mi fa notare un Carabiniere. La denuncia mi sembrava una perdita di tempo ma alla fine il senso civico mi ha guidato fino alla Caserma. Quella mattina di ottobre i Carabinieri avevano ricevuto parecchie chiamate da Candiolo. Le “visite” si concentravano in alcune vie tra loro contigue: un agire a macchia di leopardo su case singole ed adiacenti, forse pianificando colpi e vie di fuga, forse dopo aver osservato e stu- diato gli obbiettivi. Fa sempre piacere quando qualcuno si occupa di te e poi in fondo il disturbo tutto compreso è costato come una adozione a distanza. Don Carlo ha sempre detto che Candiolo è un paese generoso ed è bello partecipare. Le notti seguenti a differenza dei figli il sonno tardava ad arrivare. Mi appisolavo verso l’alba quando era quasi l’ora di alzarsi. Una inquietudine crescente, sicuramente dovuta alla caffeina di qualità arabica assunta in dosi massicce, dava corpo a riflessioni sempre più lancinanti. Nel caso della mia donazione erano a portata di mano un PC portatile ed un cellulare che sono però rimasti nella mia dispo- nibilità. Il dubbio assillante era: “ma poi ritornano?” Pochi giorni fa a Bricherasio il furto è stato accompagnato da violenza sulle persone. Parlando con la gente si percepisce che questo è un problema sentito e che c’è un bisogno di sicurezza La facilità e serialità dei furti, la loro frequenza, la spavalda leggerezza nell’agire impuniti, come se noi fossimo cittadini che non si ribellano, in assenza di una nostra reazione non potrebbero far pensare a questi signori che si può rubare di più? Prima che accada qualcosa di peggio forse sarebbe importante trovarsi e condividere le osservazioni della cittadinanza su quanto sta avvenendo. Mappare i casi per trovare indizi da comunicare alle forze dell’ordine, avere consigli di esperti, cercare soluzioni concrete: non basterebbero poche telecamere per controllare il traffico? E se qualche volontario volesse contribuire alla vigilanza? Non si potrebbero concordare misure di sorveglianza con i paesi vicini? Generosi si ma vogliamo trovare un limite? Nicola Garofalo insieme pag. 2 Approfondimento Democrazia senza futuro se non si sanano le fratture Il fatto Caro amico musulmano Parigi: cronologia della strage al Charlie Ebdo e dei sequestri – 7 gennaio: i fratelli Cherif e Said Kouachi. armati di kalashnikov, entrano nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo e fanno fuoco, bilancio 12 morti tra cui un poliziotto – 8 gennaio: nel quartiere Mountrouge a sud di Parigi, una donna-poliziotto di 26 anni viene uccisa ed un altro uomo ferito. – 9 gennaio: Il jihadista Amedy Coulibaly, 32 anni, l’assassino della poliziotta a Montrouge, fa irruzione sparando con due kalashnikov all’Hyper Cacher, supermercato specializzato in prodotti kosher (conformi alle leggi alimentari ebraiche), uccidendo quattro clienti e prendendone in ostaggio diversi altri. Alle porte di Parigi, i due fratelli autori della strage al Charlie Hebdo si barricano in una tipografia prendendo in ostaggio un dipendente. Gli attentatori del giornale satirico Charlie Hebdo, vengono uccisi in un blitz dei corpi speciali. Le forze speciali di polizia irrompono all’Hyper Cacher e Coulibaly viene crivellato da una sessantina di colpi e gli ostaggi liberati. – 11 gennaio: Il leader francese Francois Hollande, 50 capi di stato e almeno due milioni di persone manifestano a Parigi contro il terrorismo islamico. Sale il livello di attenzione anche in Italia dopo le ultime minacce per eventuali attentati diretti contro il Vaticano visto come simbolo della Cristianità. – 15 gennaio: Papa Francesco durante la sua visita apostolica nello Sry Lanka e nelle Filippine afferma: “...In nome di Dio non si uccide ma non si insulta la fede degli altri. Il miglior modo di rispondere è sempre la mitezza…”. Domenico Govoni insieme Mensile delle Parrocchie di: * San Giovanni Battista - Candiolo, * San Giacomo - La Loggia, * Santi Gervasio e Protasio - None, * San Bartolomeo e * San Domenico Savio - Vinovo. Supplemento a “Il giornale della Comunità” Direttore Responsabile Marco Bonatti. Piazza R. Sella 2 10060 Candiolo (TO) Tel. e Fax 011 962 16 00 e-mail: [email protected] Redazione del giornale Ambrogio Claudio Barbero Silvia Bellotti Maria Ester Bernardi Mario Boccardo Paola Cherici Guido Chiomento don Carlo Damasio Felice Garofalo Nicola Ghiazza don Marco Gosmar don Giancarlo Govoni Domenico Maina Piero Marini don Ruggero Scaglia Franco Per la Pubblicità o inserimento foto contattare i reDattori locali o Portare in reDaZione a candiolo 011 96 21 600 (mart. e giov. dalle 17,00 alle 18,30) Videoimpaginazione e stampa la fotocomposizione torino all’indomani della strage di Parigi ad opera di alcuni musulmani, seguaci di una dottrina islamica violenta, condivido con te alcune riflessioni a cuore aperto. So che anche tu, nel profondo del tuo cuore e della tua coscienza, credi che Dio aborrisce la violenza. Infatti quando proclami che Dio è la Pace (Salàm, radice slm), contemporaneamente affermi che l’islàm (stessa radice, slm) è pace. So che la grande maggioranza della Umma islamica rifiuta la violenza ma che una parte di essa pretende che questa sia non solo lecita ma addirittura doverosa, secondo la “vera” interpretazione del Corano. Dopo gli attentati di Parigi molti musulmani “senza se e senza ma” hanno preso le distanze da questa follia che infanga l’islàm, dalle azioni orripilanti dei fanatici dell’Isis, di al-Qa’eda, di Boko Haram, dei Talebani e di tutte le sigle che, proclamando il takfìr (dichiarazione di “infedeltà”), si arrogano il diritto blasfemo di uccidere i takfìri in nome di Dio e del Corano, anche musulmani, come accade in Iraq e in Siria. Proprio per questo, il 4 dicembre u. s., ben 700 ulema di ogni dove, riuniti nell’Università di al Azhar, hanno condannato l’ideologia dell’Isis in nome dell’interpretazione dotta e autorevole del Corano. In seguito, l’1 gennaio u. s., prima degli attentati di Parigi, il Presidente egiziano, il Generale al-Sisi, considerando insufficiente la condanna degli ulema di al-Azhar, ha pronunciato un discorso che oso definire “storico”. Riporto una parte, rinviandoti alla lettura dell’intero discorso in lingua araba: “Mi rivolgo agli studiosi della religione e alle autorità religiose. Dobbiamo rivolgere uno sguardo attento e lucido alla situazione attuale. È inconcepibile che l'ideologia che noi santifichiamo faccia della nostra intera nazione una fonte di preoccupazione, pericolo, morte e distruzione nel mondo intero. Non mi riferisco alla “religione” bensì alla “ideologia” - il corpo di idee e di testi che abbiamo santificato nel corso di secoli, al punto che rimetterli in discussione diventa difficile (…) È concepibile che 1,6 miliardi di musulmani uccidano il resto della popolazione mondiale, per vivere da soli? È inconcepibile. Io dico queste cose qui, ad al- Azhar, davanti ad autorità religiose e studiosi. Che Allah possa testimoniare nel Giorno del Giudizio della sincerità delle vostre intenzioni, riguardo a quello che vi dico oggi (…) Dovete opporvi a questa ideologia con determinazione. Abbiamo bisogno di rivoluzionare la nostra religione (…). Onorevole Imàm (=Sceicco di al Azhar, n.d.r.), voi siete responsabile davanti ad Allah. Il mondo intero aspetta le vostre parole, perché la nazione islamica è lacerata, distrutta, avviata alla rovina. Noi stessi la stiamo conducendo alla rovina”. È come se il “califfo” d’altri tempi sollecitasse gli ulema a fare ijtihād (sforzo interpretativo competente e autorevole) per aggiornare la religione. Non a caso al-Sisi ha esortato gli ulema a riprendere il percorso riformatore, interrotto, del grande shaykh di al Azhar e muftì egiziano Muhammad ’Abduh che, nella seconda metà dell’’800, proponeva una riforma dell’islàm che includesse gli aspetti positivi e non contraddittori della modernità, purtroppo ostacolato dagli ulema conservatori. Casomai tu fossi un musulmano wahhabita, ti invito a riflettere criticamente sulla tua ideologia: come è possibile che in nome di Dio e dell’islàm si lapidi l’adultera (rarissimamente l’adultero…), si tagli la mano e il piede del ladro, si uccida l’apostata ecc… in Arabia Saudita e nei paesi del Golfo mentre numerosi Stati islamici non applicano queste pene? Non c’è forse contraddizione? Non c’è forse un’ijtihād diversa da un luogo all’altro? Non avverti il paradosso? Forse sei un Fratello Musulmano e ti adiri perché ho menzionato al Azhar – una lunga storia di disaccordi, la tua, con gli ulema azhariani – e nientemeno che al-Sisi, il tuo grande nemico. Ecco, in Occidente abbiamo fatto il tifo per te, dopo la vittoria elettorale del tuo partito in Egitto, sperando che l’islàm politico desse una chance alla “democrazia”… ma, che delusione! Ci hai presentato la fotocopia dello Stato islamico e, contestualmente, una caduta verticale dell’economia, tradendo assolutamente la rivoluzione dei giovani di Piazza Tahrīr, inesperti di politica ma pieni di speranza, “connessi” con le esigenze del loro tempo, cristiani e musulmani mano nella mano, che sognavano l’avvento di uno Stato “civile” (tu Con rispetto critico In qualche modo accomunati dalla condanna ineludibile degli attentati di Parigi, abbiamo accettato di essere omologati nello slogan “io sono Charlie Hebdo” ma ora vorrei esporre vari motivi di una presa di distanza. Cari politici, giornalisti, società civile, manifestanti ecc. dei nostri “Occidenti”, qual è la legittimità e la sensatezza della seconda guerra dell’Occidente contro l’Iraq al fine di “esportare la democrazia”, invero nient’altro che una guerra geostrategica, per il petrolio e i cospicui proventi del commercio delle armi? Questa guerra sciagurata con le sue perduranti tragiche appendici, hanno causato centinaia di migliaia di morti innocenti, distrutto due paesi (Siria ed Iraq), creato milioni di profughi. Cara Francia, ti sei forse strappata le vesti allo stesso modo degli attentati di Parigi quando Sarkozy ha destabilizzato la Libia per “abbattere un dittatore”, occultando dietro questa ragione personali ambizioni politiche frustrate, ragioni neocoloniali vanificate, il controllo del mercato petrolifero e minerario del Maghreb e dell’Africa subsahariana?… Ebbene, proprio queste guerre hanno scoperchiato il vaso di Pandora del terrorismo dell’Isis, di al Qa’eda e della Libia. Adesso abbiamo i terroristi … in casa! Liberté, égalité, fraternité, la democrazia, grandi conquiste… ma una democrazia “asimmetrica”, soprattutto una libertà e ed un’uguaglianza “asimmetriche”… la fraternità invece attende ancora all’uscio. La rivoluzione francese ha conosciuto anche il “Terrore” e, per ragioni storiche, è stata antireligiosa nella sua essenza. Da essa ereditiamo una laïcité sui generis, non ancora scevra del suo carattere antireligioso. La Francia è il paese occidentale più intolle- rante dei simboli religiosi – pur ammettendo una certa ambiguità, come emerge dal “rapporto sulla laicità” della Commissione Stasi, sfociata poi nella legge dello Stato (2004) che limita i simboli religiosi nello spazio pubblico. Invece, nella maggioranza dei paesi europei, gli stessi simboli religiosi sono accettati. Non è questa una limitazione di libertà? Perché allora vituperate i paesi anglosassoni che non pubblicano le vignette di Charlie Hebdo all’indomani delle stragi di Parigi? La codardia? Ma non è forse sensato limitare la propria libertà se crea pericolo a se stessi? Anche voi fate lo stesso, come ho appena detto! Inoltre, la Carta dei diritti dell’uomo degli Stati Uniti d’America (1787) nasce “religiosa”, nomina Dio nel suo preambolo. Storia diversa, diversa concezione della libertà, Dio non è nemico della libertà dell’uomo, società diverse, un diverso rapporto tra le religioni e lo Stato. Una libertà dunque pragmatica, con il senso del limite, nel rispetto di tutti senza la pruderie di offendere la sensibilità alcuno. Non approviamo assolutamente l’uccisione nel nome di Dio! Uniti idealmente nella manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio nello slogan “io sono Charlie Hebdo”, per la salvaguardia della “democrazia”, patrimonio inalienabile di tutto l’Occidente. Ma non nel nome della laïcitè né del correlato concetto di liberté irridente, irrispettosa, irriverente. Nella fattispecie, Maometto e il Corano non sono il patrimonio dei terroristi islamici ma di 1,6 miliardi di persone, vilipesi dalla vostra mancanza di rispetto. … La libertà non è un assoluto, l’uguaglianza nemmeno, ma entrambe sono illuminate dalla fraternità non nazionale ma universale (purtroppo ostracizzata), oppure entrambe zoppicano. non usi la parola “laico” e … ti capisco). Perciò una fiumana di ben 30 milioni di Egiziani, nella più grande manifestazione mai vista in Egitto, hanno delegittimato il governo della Fratellanza Musulmana. Le “democrazie” occidentali, autoreferenziali, si sono scandalizzate. Ma il popolo egiziano ha motivato con grande realismo la sua scelta: tra una dittatura militare e una dittatura religiosa preferiamo la prima! Non vogliamo fare la stessa fine dell’Iran! Della dittatura militare prima o poi ci si sbarazza, di quella religiosa è molto molto più difficile! Già, la “democrazia”. L’Occidente autoreferenziale ha finto di volerla esportare nella tua terra. Eppure, i germi di questa democrazia sono già presenti, bisogna saperli vedere. Le “primavere arabe” sono un sussulto delle tue società “plurali” che chiedono una migliore rappresentanza e spartizione di potere su basi confessionali. È un fatto enorme, un passo verso una più solida democrazia! Ebbene, caro amico musulmano, l’Occidente non comprende perché non conosce o non vuole conoscere. C’è già un esempio luminoso per il tutto Medio Oriente di questa “democrazia”, il Libano. Giovanni Paolo II, in visita al Libano (1997), affermava di fronte ad una piazza straripante di persone di tutte le confessioni religiose: “il Libano è più di un Paese, è un messaggio”. Un’altra pagina di speranza “democratica” la sta scrivendo la Tunisia, a caro prezzo, quello del sangue. Per la prima volta in uno Stato islamico un partito “civile” (Nidaa Tounes), dopo libere elezioni succede nel governo ad un partito religioso (al Nahda). Sta nascendo la democrazia islamica e in Occidente tifiamo tutti per la riuscita del progetto, con un po’ di fiato sospeso. Se permetti, vorrei suggerirti una strategia per la riuscita della democrazia. La storia dimostra che essa non ha un futuro se non si sana la frattura storico-religiosa fra Sunniti e Sciiti. Questione delicata, simile, per capirci, a quella del sec. XVI fra Cattolici e Protestanti. Dopo un lungo periodo di guerre e divisioni abbiamo capito il valore dell’“unità nella diversità”, l’“ecumenismo”… Potresti approfondire la nostra storia per il bene dei tuoi paesi, perché historia magistra vitae dicevano i nostri saggi padri latini. Vi aspettiamo, crediamo nella vostra possibilità di cambiare, siamo convinti che nell’orizzonte del dialogo interreligioso l’islàm è un valore aggiunto per lo sviluppo di tutta l’umanità, perché le religioni portano in sé un “senso” dell’uomo e della storia che i non credenti non possiedono. Ringraziamo per gli articoli Don Augusto (Tino) Negri Direttore del Centro Peirone e la Direzione del settimanale “Il Nostro Tempo” Diocesi di Torino Massacro di 2000 persone in Nigeria a pag. 9 insieme pag. 3 Rubriche Attualità Toc... Toc... Slot Mob, l’Italia che si rigenera Un migliaio di persone, in prevalenza giovani, si sono ritrovati a maggio a premiare due bar a Roma, che hanno detto no alle slot machine nel proprio esercizio. Un no che significa minori entrate mensili per centinaia (o migliaio) di euro. Quei baristi non se la sentono di vedere persone che si rovinano con le macchinette mangiasoldi. Sono andati in gran numero a fare colazione da loro e imbandendo davanti all’esercizio una serie di giochi non solitari, tra cui il biliardino. Questo appuntamento era la tappa numero 52 di un cammino iniziato a Biella mesi prima che sta registrando un successo inatteso. Il fenomeno è in progressione. Le macchinette sono passate in pochi anni da 80 mila a 430 mila: siamo tristemente primi in Europa (e terzi al mondo) per la raccolta di giocate dell’azzardo nel suo complesso. Ma sono in aumento i baristi che, per sfrattare le mangiasoldi, chiedono aiuto per potersi liberare da contratti con salate pe- nali in caso di rescissione. Dietro questa invasione dell’azzardo (compresi i «gratta e vinci» e i giochi che promettono vincite formidabili) si trovano grandi società private che hanno la concessione da parte del nostro Stato. Ecco perché è legalizzato. Ma resta pur sempre un azzardo, che crea nefaste conseguenze sociali: sempre più giocatori diventano malati, ricorrono all’usura, perdono il lavoro, distruggono la famiglia, scelgono il suicidio, con costi sociali di 6 miliardi all’anno. Si potrebbe pen- sare che le iniziative di Slot Mob facciano il solletico alle lobby dell’azzardo. Vero. Ma cresce il consenso popolare e l’attenzione dei mass media contro le società internazionali che gestiscono il gioco d’azzardo, interessate a diffondere i loro strumenti per incrementare i profitti a danno di chi spera di risolvere i problemi con una vincita. Viene da pensare a Davide contro Golia. I sindaci si sono opposti alla diffusione delle sale d’azzardo, ma sono stati fermati dalla legge nazionale che ha liberalizzato il fenomeno, nell’illusione che, rendendolo legale, sarebbe diminuito. Solo un movimento civile diffuso può fare pressione sul Parlamento e contrastare le lobby dell’azzardo. Una proposta d’iniziativa popolare sottoscritta da 600 comuni chiede di ridare poteri d’intervento ai sindaci. Intanto ciascuno potrebbe scegliere anche così dove andare a fare colazione al bar... Franco Scaglia Chiedi! Gli antichi romani hanno inventato un sistema di numeri che si vede usare ancor oggi ma che ha una grande limitazione:manca il numero zero. Non si possono fare calcoli complessi senza lo zero, così come non si può comporre poesia senza conoscere un numero sufficiente di parole. La magia dell’alfabeto sta nel fatto che 21 lettere (o 26 per gli anglosassoni) sono sufficienti a comporre un numero infinito di parole. O pensate ai mattoncini Lego, in fondo non ne servono così tanti per costruire qualcosa di straordinario. Immaginate però quanto sarebbe difficile scrivere qualcosa se aveste a disposizione solo 12 lettere dell’alfabeto. In molti campi il proprio lavoro viene ostacolato dal fatto di avere a disposizione solo alcuni stru- menti o delle nozioni superficiali. È indispensabile conoscere gli elementi base di molti campi diversi, dalla finanza al marketing o alla tecnologia, se vogliamo seguire e portare a termine un progetto importante, e per conoscere bisogna imparare. Ogni volta che sentite qualcuno di esperto usare una parola o un concetto che non capite, alzate la mano e chiedete spiegazioni. Ogni volta. Nel giro di poco tempo avrete un vantaggio enorme rispetto a chi non l’ha fatto, e avrete arricchito il vostro bagaglio di molti nuovi strumenti. Guido C. Conoscere per crescere Mons. Cesare Nosiglia due “madri”, e una sentenza che non aiuta Dichiarazione dell’Arcivescovo in merito al pronunciamento della Corte d’Appello di Torino Di seguito la dichiarazione dell’Arcivescovo in merito al pronunciamento della Corte d’Appello di Torino resa nota il 7 gennaio 2015: «Due “madri”, e una sentenza che non aiuta. La Corte d’Appello di Torino ha stabilito, in un suo recente pronunciamento, che i diritti “genitoriali” su un bambino vanno affidati alla pari alle sue due “mamme”, la coppia omosessuale che aveva avuto il figlio grazie all’inseminazione eterologa. Le due donne, che poi hanno divorziato, si erano rivolte al Tribunale di Torino per la trascrizione dell’atto di nascita del bambino (le due “mamme” sono una cittadina spagnola e una italiana). Senza entrare nel merito delle decisioni della Magistratura, ci sono alcune osservazioni che, con dolore e con preoccupazione, ci coinvolgono. Se è vero che comunque sottolineato l’attenzione prioritaria alla tutela della persona più debole: ma la crescita di questo bambino avverrà comunque in una situazione dove si incrociano diverse, obiettive difficoltà, legate in particolare all’assenza di un vero contesto familiare. È augurabile che l’affidamento congiunto alle due “mamme” l’“interesse primario” da stratura italiana, nei due stimoli il reciproco senso tutelare è quello del mino- gradi di giudizio, abbia di responsabilità degli re, non si può non notare come certe situazioni “limite” creino dei veri paradossi, giuridici ed esistenziali. Non si tratta di appassionarsi alla problematica legislativa, ma di constatare come l’espansione senza fine di certi “diritti soggettivi” porti a situazioni di grande confusione (giuridica e non solo), con il rischio che a pagarne le conseguenze siano prima di tutto proprio quei “minori” che si intende tutelare. È importante che la Magi- adulti in questione; ma non si può non rilevare che proprio il merito della vicenda giudiziaria si caratterizza per le “assenze” di vari presupposti: l’assenza di figure materne e paterne chiare, riconoscibili e “presenti”; l’assenza di un contesto sociale, culturale e normativo che metta in esplicito collegamento i diritti degli individui con i doveri dei genitori e dei cittadini. Al di là della propaganda ideologica o politica, che cerca subito di tirare dalla propria parte la sentenza, ci auguriamo che nel buon senso della gente comune prevalga sempre il detto “di mamma ce n’è una sola”; e nessuna dichiarazione, anche trascritta nei registri come “madre A” e “madre B” potrà mai sostituire questa. don Carlo Chiomento insieme pag. 4 Chiesa e UP54 SOCIETà PAROLE di VITA La necessità gioiosa del... Io non sono! C’è bisogno di profeti Ha iniziato lo stesso Dio Padre... quando ha detto che non era vento o fuoco... lontano e sordo... come gli altri… e lo stesso Spirito Santo silente, dimenticato e bistrattato. Hanno continuato i profeti e il Battista e il loro martirio per tutta la verità. Per non parlare di Gesù che prima di dire “Io Sono...” ha dovuto più volte dichiarare che non era un Messia politico, un Re contro Erode e i romani, un Profeta come gli altri, un Sacerdote di sacrifici antichi..., un manipolatore di folle o un ideologo venduto ai padroni di turno… E oggi? Quando Papa Francesco ha detto che non è comunista ma uno che mette in pratica il vangelo non soltanto ha detto una necessaria verità ma sembra indicarci la strada per nuove testimonianze e più serie evangelizzazioni. Una chiesa senza e contro i poveri non è la chiesa di Gesù Cristo! Essere peccatori ma mai corrotti e corruttori è atto d’amore e di liberazione. Vivere ciò che si dice e dare a tutti ciò che non è solo nostro è giustizia per il Regno di Dio Non presentarsi come “miracolo” ma concorrere con altri a risposte più serie e permanenti è saggezza e umiltà. Chiedere perdono, specialmente ai poveri, ai giovani e alle donne, quando scandalizziamo con la nostra ipocrisia e retorica, indegnità e falsità non soltanto è atto dovuto e necessario, ma purificazione e consacrazione Non essere a servizio della “colonizzazione ideologica” che priva popoli interi e nuove generazioni della loro identità e alimenta la “cultura dello scarto” non è lotta politica ma Vangelo vissuto e patito fino alla morte! Dire io non sono Charlie H. non è voler dare pugni o giustificare chissà quale risposta ma cercare con buon senso e sano realismo di separare la questione della libertà di espressione dalle offese inopportune e non rispettose alle religioni... Io non sono figlio di Voltaire e neppure di maestri del “pensiero debole ma furbo”! Quando il buon contadino vede i suoi alberi pieni di foglie che sembrano soffocare il frutto che verrà e che ha bisogno del sole… qualche “pedata” è Un profeta. Cioè un portanecessaria e salutare. parola di Dio, capace di risvegliare le coscienze dal Davanti a tragedie vicine e torpore nel quale esse, appelontane… dire “guardate il santite dal peso della norCrocifisso che soffre con malità e della quotidianità, voi” e non vergognarci di tendono a cadere. piangere... permette al nostro Uno che sappia spolverare “io non sono” di diventare gli occhi per renderli capacondivisione e speranza. ci di andare al di là delle apparenze. Scegliere il silenzio e lo Uno capace di rimanere lisguardo contemplativo da- bero dai compromessi, davanti a tante urla, lamenti e gli accomodamenti, dalle indignazione non è impo- convenienze del momento. tenza o complicità ma tempo di grazia che tra- Dio è stato sempre fedele alsforma la possibile “be- la sua promessa e non ha stemmia” in preghiera e fatto mai mancare uomini e abbandono filiale. donne capaci di risvegliare l’amore per la verità, per la Si, c’è molta più verità, giustizia, per la carità, per il amore, libertà e pace nel “Io bello. La promessa di Dio non sono” che in tante agita- ha trovato la sua pienezza in zioni e rivendicazioni… Gesù, la Parola stessa di pronti a farci evangelizzare Dio, il profeta senza cedidai poveri, scandalizzare in menti e senza incoerenze, modo benefico da tanti gio- capace al cento per cento vani pronti all’impegno ci- di «insegnare una dottrina vico e sociale (79,5% se- nuova con autorità», concondo l’Istituto Toniolo) e fermandola cioè con i fatforse anche in quello reli- ti, con la sua vita. gioso e spirituale… stupirci dalla dignità di tante “peri- Dopo Gesù, Dio non ha ferie umane” che ogni gior- smesso di inviare i suoi prono ci danno lezioni di van- feti per richiamarne il mesgelo e di vita cristiana vissu- saggio e la vita. Cosa sono i ta con gioia, coraggio e santi se non profeti, donati creatività. al mondo per risvegliare nelle coscienze il messagdon Ruggero Marini gio di Gesù nella sua inte- Ci sentiamo piccoli e inadeguati? Non può servirci da alibi e da scappatoia. Nella Chiesa e nella società c'è posto anche per i piccoli profeti. Quelli che nella quotidianità accettano di essere disturbatori e stimolatori delle coscienze arrese o assuefatte alla normalità del male, della banalità, della volgarità, della vita prigioniera nell'orizzonte puramente terreno. «Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, un profeta. A lui darete ascolto». (Deuteronomio 18, 15) rezza, o in alcuni aspetti da sottolineare in quel preciso momento storico? Pensiamo a Francesco di Assisi, a Giovanni Bosco, a Teresa di Calcutta, a Giovanni Paolo II... Pensiamo anche a tanti uomini e donne che, anche al di fuori del cristianesimo, hanno richiamato il mondo ai valori della pace, dell’'uguaglianza, della giustizia. Non possiamo sottrarci a questo compito. Non possiamo sottrarci all’impegno di far esclamare: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità». Certo, non saremo capaci di scacciare gli spiriti immondi come Gesù e i grandi profeti, ma quanti demoni dell’invidia, della gelosia, del carrierismo, del menefreghismo possiamo scacciare dalla famiglia, dall’ambiente di lavoro, dalla cerchia delle nostre amicizie e frequentazioni? Naturalmente questo ci richiede scelte coraggiose. Chi ce lo fa fare? Nessuno. Soltanto noi possiamo decidere di farlo, nella convinzione libera e consapevole. don Giancarlo Gosmar UNITà PASTORALE 54: CANDIOLO, LA LOGGIA, NONE, VINOVO E GARINO L’Unità Pastorale e il riassetto territoriale della Diocesi L’Equipe della nostra Unità Pastorale, composta dai rappresentati di ogni parrocchia nei diversi ambiti della pastorale, si incontra periodicamente per verificare il cammino dell’Unità Pastorale e di ciascuna parrocchia, nei diversi ambiti e per programmare percorsi comuni tra le parrocchie e conformi alle direttive della Diocesi. “Già” e “non ancora” In modo particolare sono due le direzioni che da alcuni mesi l’Equipe, intende seguire. La prima riguarda soprattutto le attività delle Commissioni (Catechesi, Liturgia, Caritas, Giovani e Famiglia) chiamate a confrontarsi sulle lettera del Vescovo verificando cosa di quanto richiesto dalla Diocesi è già presente nelle nostre parrocchie e quanto invece resta ancora da fare. Si tratta di un’analisi attenta del territorio per un progetto concreto e condiviso. Sono già emersi alcuni aspetti che richiedono maggiore approfondimento per delineare un percorso comune: pastorale battesimale dei bambini, il catecumenato degli adulti, la preparazio- ne alla Cresima degli adulti, maggior apertura della Caritas al territorio per affrontare il problema attuale dell’impoverimento. spetto delle realtà esistenti; - sostenibilità: ovvero la verifica delle risorse e delle forze disponibili; – flessibilità: ovvero esclusione di una soluzione unica da applicare indiscriminataLa seconda direzione ri- mente a tutta la Diocesi. guarda un tema molto più ampio: il riassetto territoria- Tale riflessione vuole però le della Diocesi (accorpa- coinvolgere anche i laici e le mento di parrocchie e ri- parrocchie. È infatti previstrutturazione delle unità sto per ciascuna UP un inpastorali) nei prossimi 10- contro tra il vescovo e i 15 anni. Consigli Pastorali con l’aiuto di una scheda comune Da circa un anno, infatti, il che vorrebbe far emergere Consiglio Presbiterale (as- risposte pertinenti al territosemblea dei rappresentanti rio di ciascuna Unità. dei sacerdoti presieduta dal Vescovo) sta cercando di Incontro tra i Consigli stabilire tempi, criteri e Pastorali e l’Arcivescovo modalità per una riorganizzazione della Diocesi resa- Gli interrogativi su cui si è si necessaria sia per i cam- già soffermato il Consibiamenti sociali avvenuti glio Presbiterale e che sain questi ultimi anni, sia per ranno oggetto del conil calo e l’invecchiamento fronto tra il Vescovo e le del clero. diverse Unità Pastorali riguardano: Sono già stati individuati tre criteri, ovvero tre attenzioni – le condizioni di esistenza da tener presente in questo di una parrocchia (numero processo di trasformazione di abitanti, cura dell’Eucareche riguarderà parrocchie e stia domenicale, sufficiente Unità Pastorali: presenza di una comunità educante, adeguata attenzio– gradualità: ovvero il ri- ne alla carità operosa); Il riassetto diocesano Torneo pallavolo dell’UP svoltosi a Candiolo il 18 gennaio 2015 – il modo in cui esse devo- – quale rapporto con gli orno essere applicate sul ter- dini religiosi e le associazioni presenti sul territorio. ritorio; – se sia meglio mantenere tutte le parrocchie o accorparle in “centri religiosi differenziati” (all’interno di questi si dovranno individuare parrocchie che forniranno una formazione centralizzata e importanti servizi di base a tutta l’area); – il ruolo delle Unità Pastorali (utile punto di partenza, passaggio intermedio verso un riassetto definitivo o esperienza che deve concludersi?); – quale destinazione per i beni immobili dismessi (occorre anche semplificare il carico burocraticoamministrativo che “soffoca” i sacerdoti titolari di più parrocchie; Sono domande che riguardano aspetti importanti non solo dell’esistenza, ma anche dell’essenza di una parrocchia. Una riflessione particolare riguarda la provincia dove, a differenza di Torino, è maggiore la distanza chilometrica tra i centri religiosi ed è maggiore la fedeltà ai legami affettivi con le parrocchie (che spesso coincidono con il paese) con la loro storia e il forte attaccamento alle tradizioni. I Consigli Pastorali della nostra UP, che stanno confrontandosi con questi interrogativi, incontreranno il Vescovo il prossimo 23 febbraio. Silvia Barbero insieme pag. 5 Comunità San Giovanni Battista - Candiolo Lettera di don Carlo Quando la vita ti costringe a fermarti Ciascuno di noi vive grazie a due motori: essere valido ed essere amato. Amare ed essere utili agli altri, rende la nostra vita piena. Da oltre un anno, uno dei miei due motori è andato in panne: mi sento incapace di produrre qualcosa. Mi stanco facilmente. Ho poca autonomia. Avendo un carattere primario, sono sempre stato spinto ad agire, senza fermarmi. Elenco, senza pretesa, ciò che sto riscoprendo: Ora che sono fermo, ho tutto il tempo per pensare, leggere, pregare, fare revisione sulla mia vita. Camminare con calma mi aiuta molto. Insomma, dovendo mettere da parte le cose da fare, sto riscoprendo la bellezza e l’utilità di ciò che rigenera il mio essere. So di essere amato, so che molti pregano per me. Quando un giovane compie gli anni, se ho il suo cellulare, mando i miei auguri e chiedo preghiera per me. Mi ha fatto un gran bene la risposta di un giovane: “Certamente, pregherò con tutto il cuore”. Sto scoprendo l’acqua calda: anche il tempo della malattia è utile per crescere. Il tempo pare rallentato, i minuti e le ore sembrano più lunghi, non conosco il significato della parola “fretta”. Quello che pareva urgente, ora è meno importante. In questo momento, altre cose mi sembrano più importanti e urgenti. Ho più tempo per stare con i miei sei fratelli. Hanno tutti famiglia, mi sono sempre tutti vicini. Quando sono in parrocchia, li frequento poco, perché la mia famiglia siete voi. Soprattutto sto con più calma, chino sulla Parola di Dio. Leggerla come una cosa nuova, meditarla, assaporare il suo significato. È esaltante leggere così le parole di Gesù, Maestro e Signore. Le sento rivolte a me, mi sento un privilegiato. FESTA DI S. ANTONIO ABATE “Giornata del ringraziamento” per i campi, il raccolto, gli animali, le case e le famiglie Grazie ai Priori/Priore di S. Antonio e a tutti i contadini che hanno organizzato la bella festa e distribuito il pane benedetto davanti alla Chiesa. Le offerte ricevute sono state devolute all’oratorio. Sto pregando di più, ma i volti delle persone che ho incontrato nella mia vita mi fanno spiritualmente vagabondare qua e là. Ne approfitto per ricordare tutti nella preghiera. Vincitori 2014 concorso della Zucca Biribum 1° Premio Biribum Asilo Villa di Montpascal Per aver creato un’opera dove l’acqua reale diventa strumento per trasmettere pienamente i molteplici significati e valori ad essa collegati. di Candiolo. Per aver interpretato fedelmente il tema proposto con un’opera tridimensionale di forte impatto ed immediata comprensione. 2° Premio PARI MERITO La Filarmonica C l a s s e W la Filarmonica di Candiolo! A. Vivaldi è stata 4ª Scuoscelta (unica la Carbanda) per dinal G. suonare alcuni G amba brani al teatro GiuSan Regio di Torino lio-San in occasione Damiadell’inizio dei festeggiamenti no d’Adel bicentenario sti della nascita di S. Per averGiovanni Bosco. ci fatto Grazie ai musici, compiere al maestro un meraBanchio, viglioso al Presidente viaggio Angioletta per lungo le aver portato La nostra banda invitata a suonare al teatro Regio di acque del Candiolo Torino!!! Chi l’avrebbe immaginato? segue a pag. 12 Nilo, foncosì in alto! te di vita di un popolo millenario. Questa mia esperienza mi 1° Premio aiuta a rivalutare il senso Scuola dell’Infanzia Classe 2ª A Istituto delle piccole cose quotidia- Istituto Adorazione Comprensivo S. Pertini ne: mi fermo a vedere un Cadorna Torino di Candiolo. Per l’accurapassero, a parlare con una Sezione VERDI persona, ad ammirare la na- Per l’allegra rappresenta- ta esecuzione grafica dei tura, a visitare tante chiese. zione dell’acqua come un singoli elaborati, ben colSto leggendo la vita di alcu- bene indispensabile per legati alla narrazione della ni santi: è evidente che la lo- tutti i popoli della terra, ro fecondità è sempre frutto necessaria per far germodi una forte intimità con il gliare i semi di zucca, cibo Signore. Avrei molto anco- per il corpo e simbolico nura da scrivere, ma non vo- trimento per la mente. glio annoiare. Ringrazio tutti, in modo Scuola Primaria particolare P. Raffaele per il di Primo Grado suo generoso impegno. A presto, quando Dio vorrà. 1° Premio Don Carlo Chiomento Classe 1ª C Scuola Pertini corredo utilizzato dai faraoni durante le cerimonie sul Nilo. Scuola Secondaria di Primo Grado 1° Premio PARI MERITO Enrico Mola 2ª B ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per aver rappresentato con intensità il tema proposto, utilizzando colori accesi e personaggi inserendo espressivi, che conferiscono alla composizione dinamismo e vivacità 1° Premio P ARI MERITO Mollo Alice 2A ISTITUCOMPRENSIVO TO Ada Gobetti NONE. Per l’elaborazione delicata e raffinata, frutto di un’attenta riflessione sulle tematiche legate alla preziosità dell’acqua. 2° Premio Serena Falcone 1ª A ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per aver ideato un’educativa storia fantascientifica, nella quale un “Adesso tocca... a voi” AGENDA ◘ 13-15 febbraio, venerdì sabato e domenica Corso fidanzati ◘ 18 febbraio, mercoledì LE CENERI: ore 18 e 21 ◘ Ogni venerdì di Quaresima, ore 15 Via Crucis in Chiesa (dal 20 febbraio) ◘ 23 febbraio, lunedì Incontro con l’Arcivescovo ed i Consigli Pastorali dell’UP, ore 21 ◘ 11 marzo, mercoledì 8° anniversario inaugurazione Casa di Accoglienza: Messa in Parrocchia con i volontari, ore 18 ◘ 31 marzo, martedì Confessioni, ore 21 Il venerdì ci sarà un’unica Messa alle ore 9. Nei giorni feriali, in caso di funerale la Messa delle 18 non viene celebrata e le intenzioni vengono riportate nella Messa del giorno seguente. Gli orari della SETTIMANA SANTA saranno pubblicati sul prossimo numero che esce sabato 21 marzo “Adesso tocca a voi”, è la lettera che l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, ha consegnato ai ragazzi cresimandi sabato 29 novembre 2014, presso il Duomo di Torino. L’incontro con il nostro Arcivescovo è stato seguito dai ragazzi e dagli accompagnatori con silenzio e raccoglimento. L’Arcivescovo ha iniziato il suo discorso parlando della sua personale esperienza “di ragazzo” e di pastore ed ha concluso sottolineando l’importanza del sacramento della Cresima, perché ciascun ragazzo, con il dono dello Spirito Santo che riceverà con la Cresima, dovrà vivere l’amicizia con Gesù con maturità e impegno. Carissimi ragazzi/e che nel nuovo anno riceverete il Sacramento della Cresima, vi auguriamo che lo Spirito Santo sia fonte di amore e di gioia e vi aiuti nel cammino della vostra vita. Le catechiste Angela, Stefania, Antonella fiaba ideata dalla classe. 3° Premio Classe 3ª A Istituto Adorazione Cadorna Torino Per il messaggio ambientalista reso attraverso una composizione efficace e tecnicamente ricercata. Premio Originalità PARI MERITO Giorgia Opesso 3ª A Istituto Comprensivo S. Pertini Candiolo. Per aver valorizzato creativamente il proprio disegno con un inserto tridimensionale, composto di materiali riciclati. Irene e Marta Giaccone Istituto Comprensivo S. Pertini Candiolo. Per aver rappresentato il ciclo dell’acqua con un elaborato fantasioso e in grado di suscitare più di una riflessione sul tema del concorso. Premio Speciale Giuria Sofia Bissacco e Letizia Maina Istituto Comprensivo S. Pertini Candiolo. Per aver realizzato un pettorale prezioso e ricco di elementi, che ricordano il mondo inaridito ricorre a figure aliene per rifornirsi del prezioso bene. 3° Premio Stefano Fontana 3ª C ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per aver sintetizzato in maniera efficace il valore dell’acqua, riserva preziosa per l’intero pianeta. Premio tecnica PARI MERITO Simona Rosso 3ª B ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per l’esecuzione tecnica che, grazie ad un chiaroscuro accurato, conferisce volume e profondità al soggetto rappresentato. Anna Bonifazio 1ª A ISTITUTO COMPRENSIVO Ada Gobetti NONE. Per aver interpretato in maniera decorativa la natura dinamica e multiforme dell’elemento acqua. Antonietta e Adriana insieme Comunità San Giacomo - La Loggia pag. 6 Sono Charlie…NON sono Charlie … SIAMO… CREATURE DELL’UNICO DIO! Conoscere, per poter esprimere pareri equi, per scacciare le paure talora ingiustificate, ma crescenti, a ridosso della tragedia di Parigi. Domenica 18 gennaio, all’inizio della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, il nostro Parroco Don Ruggero Marini, in una sala parrocchiale idonea, ha promosso un incontro di preghiera tra la comunità Araba musulmana che ha sede a Torino in via Genova e la MO, IN COSA HA NEL nostra comunità cristiana SUO ANIMO; Dio ci ha creati per conoscerci, rie laica. spettarci ed amarci. Dio, Il titolo dell’incontro era: disse: quelli che seguono PROVOCA- i miei ordini hanno la sal“OLTRE ZIONI ED INSULTI... vezza in terra e poi in paCristiani e Mussulmani a radiso. Scendono gli anLa Loggia si incontrano geli dal cielo per prendenel segno del dialogo, re, al termine della vita, dell’ascolto, del confron- chi ha fatto del bene”. Anto, della ricerca e del ri- che noi cristiani, abbiamo spetto”. Dopo il saluto proclamato tre salmi il 46, iniziale del nostro Parro- Il Signore è sempre con co che, con apertura so- noi, il salmo 66, Invito a ciale, ha evidenziato il de- lodare Dio, proclamato siderio che tutti i Figli di coralmente da tutti i preDio vivano in pace nel ri- senti ed il salmo 85, Prespetto reciproco, l’Imam ghiera per la pace e la giudr. Mohammed Bahreddi- stizia, proclamata da Don ne, ha intonato i canti del- Ruggero, che ha concluso le “SURE”, i salmi del auspicando l’unità delle CORANO, spiegando che tre religioni monoteiste “Dio accetta i credenti perché: INSIEME annunche lo seguono, unico ciamo la Parola e la belmessaggio che arriva at- lezza dell’Unico Dio e ne traverso tanti incaricati, i onoriamo la Sua grandezprofeti, da Adamo fino a za, nel pellegrinaggio terGesù Cristo. Dio ha crea- reno verso l’unico Dio to il mondo con uomini e come creature oranti, dedonne e non ci sono diffe- boli ma forti nel lodare renze tra i popoli, siano Dio, nella purificazione essi neri o bianchi; LA attraverso il digiuno e DIFFERENZA STA nella VERA GUERRA UNICAMENTE NEL SANTA del CAMBIAPENSIERO DELL’UO- MENTO INTERIORE, per costruire un mondo dove non si uccida ma, cantando allo stesso Dio, si giunga all’unione rispettosa delle differenze e perché aprendo il Libro Sacro, siamo la religione dell’UNICO GRANDE LIBRO. Il Presidente del Centro Culturale Arabo ha concluso ricordando i 5 PILASTRI DEL CORANO: “La testimonianza di fede, Le preghiere rituali, L’elemosina, Il digiuno durante il mese di Ramadan, Il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita per tutti quelli che siano in grado di affrontarlo”. Inoltre ci ha cordialmente invitati a visitare il Centro culturale e la Moschea, dichiarando la disponibilità a ripetere questi incontri per instaurare un dialogo, approfondire conoscenze e, pregando insieme l’Unico Dio, essere fratelli. Don Ruggero, in qualità di ospitante, ha proposto lo SCAMBIO DI PACE che ha coinvolto i fratelli arabi con tutti i circa cento loggesi presenti, uniti al Sindaco Sergio Ingaramo e all’Assessore alle Politiche Sociali e Istruzione Angela Matarazzo. Momento di gioia permeato dalla dolcezza delle torte offerte dai volontari parrocchiali, sano e giusto coronamento ad un incontro di preghiera rivolta all’Unico Dio, affinché la finalità primaria di questa serata, rispetto, pace e fratellanza, contribuiscano, sensibilizzando tutti a lavorare in sinergia, ponendo le basi per una concreta “politica sociale comunitaria”. Il dialogo tra Islam e cultura europea, non solo affidato a uomini di religione, deve far leva su famiglie e comunità locali, incoraggiandole, assistendole e dotandole di strumenti idonei a trasmettere, soprattutto ai giovani, valori e visione capaci di promuovere una cultura di onestà che onori qualità come bontà, sincerità, rispetto, fedeltà e solidarietà. Solide basi per un collante morale che unisca la società multietnica in cui viviamo. Valori essenziali, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi...è visibile solo col cuore!” (A. de Saint-Exupery) Gianpiera Manzo Per CPP Liturgia e Preghiera Commissione Liturgia e Preghiera Fiducia e paura... cosa sono? Il 10 e l’11 gennaio abbiamo trascorso un week end formativo a Pinerolo. Durante questo ritiro abbiamo provato a capire quali sono le nostre paure, da quelle più semplici a quelle più nascoste e abbiamo provato a capire anche cosa sia la fiducia. Ad accompagnarci, è stato il vangelo di Matteo (14, 22-32). Abbiamo cercato di capire dove si trova Gesù rispetto alla nostra barca, quali sono i nostri dubbi, quali venti contrari ci minacciano e su quali acque Gesù ci chiama a camminare. Abbiamo capito che le nostre paure più grandi, in realtà, ci accomunano molto. La paura di scegliere, di agire, di superare gli ostacoli... ma anche la paura di non farcela, di non es- sere accettati e giudicati... e poi la paura più grande... Gesù ci sta aiutando? A questo proposito abbiamo letto la poesia “Orme sulla sabbia” di Margaret Fishback Powers. Spesso, nei momenti di difficoltà, nonostante Gesù ci abbia promesso di starci vicini, vediamo che sulla sabbia ci sono solo un paio di orme e pensiamo che ci abbia abbandonati. Non ci rendiamo conto però, che Gesù mantiene sempre fede alle promesse e, quelle orme che scorgiamo, sono le sue. Proprio così. Perché Lui, nei momenti di difficoltà, ogni volta che cadremo, non ci lascia soli, ma ci prende in braccio e ci accompagna nel nostro cammino. Ci siamo fatti accompagnare anche dalla canzone di Nesli “Andrà tutto bene”. In questo testo è racchiuso un messaggio fon- damentale per noi. Possiamo uscire dai problemi e dalle nostre paure soltanto insieme e lottando. Gesù ci chiede di fidarci di Lui. Dobbiamo riuscire ad affrontare gli ostacoli della vita per continuare a camminare insieme e vedere negli altri il sorriso e il volto di Gesù. Da questo ritiro portiamo a casa la voglia di fare, di provare e di affrontare tutto ciò che capita davanti alla nostra barca, bei e brutti momenti. Infine condividiamo con Voi un messaggio che ci è stato regalato in questi giorni e che, ci auguriamo, possiate a vostra volta condividere: “la nostra vita cresce nella misura in cui noi la doniamo agli altri” (Suor Giusy). I ragazzi del Biennio Un’altra associazione di volontariato è nata a La Loggia! Perché? Per far cosa? Domande legittime se si guarda a: “5 PANI E 2 PESCI LA LOGGIA” senza sapere che, in realtà, si tratta semplicemente della veste legale che assume finalmente la Caritas loggese. 5P2P sposa appieno i principi fondanti dello spirito cristiano di cui la Caritas, in quanto tale, è permeata: l’attenzione agli ultimi e ai più deboli, il servizio attento e premuroso in risposta ai bisogni primari delle famiglie di oggi sempre più oppresse da ingenti difficoltà economiche e sociali, la vicinanza ed il supporto alle svariate forme di sofferenza che percorrono la civiltà odierna, ma non solo. La nuova associazione infatti intende per così dire …“giocare d’attacco”, agendo soprattutto sulla prevenzione delle condizioni che innescano il processo di richiesta d’aiuto sociale. In altre parole: ci si prefigge di lavorare per precedere le domande e le urgenze, intessendo una fitta rete di collaborazioni e scambi con altri enti e realtà operanti nel medesimo territorio ed in quelli limitrofi e che, come noi, hanno a cuore il miglioramento delle condizioni di vita dei loggesi tutti ed in particolar modo di quelli in stato d’indigenza, povertà e disagio. Oltre all’attivazione d’iniziative mirate al sostegno economico immediato ed alla prima assistenza, come la distribuzione di pasti e pacchi alimentari di cui già si occupa efficacemente la Caritas (vedere agenda allegata) ed i pacchi dono natalizi CARITAS GREETINGS, per la prima volta distribuiti quest’anno a diverse famiglie del territorio, verranno messe in campo strategie nuove. Cercheremo infatti di sensibilizzare la popolazione cir- ca le problematiche che affliggono adulti, ragazzi e bambini svantaggiati, di promuovere ed accompagnare all’autonomia ed all’inserimento sociale e lavorativo le persone in stato di necessità, di valorizzare forme espressive, artistiche e comunicative in un’ottica di sostegno culturale, psicologico ed aggregativo per combattere emarginazione e solitudine. Un’utopia? Forse. Una grande scommessa, sicuramente! Che necessita di volontari audaci, entusiasti e propositivi… o anche solo dotati come noi di tanta buona volontà! Se volete saperne di più scriveteci: email: [email protected] - visitate sito: www.sangiacomolaloggia.it - oppure rivolgetevi in Parrocchia. Aspettiamo anche Te! Pacchi alimentari d’aiuto - circa 60/settimana, 157 codificati, martedì 8.30 12.00. Mensa d’asporto circa 50 pasti il mercoledì ed il giovedì 12.00 - 12.30 Centro d’ascolto con don Ruggero - martedì, mercoledì e giovedì mattina. Forniture: accordi con Banco alimentare e Supermercato Gigante + raccolta 2ª Dom Sostegno economico: pagamento bollette, medicine, aiuto per canone affitto, bombole gas Per Caritas/5P2P Loiacono Andrea insieme pag. 7 Comunità Santi Gervasio e Protasio - None Un “tempo di grazia” per verificare il nostro cuore CATECHESI 2015 Adulti & Giovani Incontri sulla lettera “Evangelii gaudium” Dal Mercoledì delle ceneri alla Veglia pasquale «Lasciatevi riconciliare con Dio!». È questo solenne invito, anzi un imperativo, che convoca la comunità cristiana all’inizio del periodo quaresimale: si tratta di una svolta, che viene richiesta per accogliere la rivelazione della misericordia di Dio in Gesù Cristo. Si tratta di una rinuncia a interessi chiusi sulla sola prospettiva mondana ed egoistica, per fare ritorno a Dio e al suo amore che libera, attraverso cui si aprono a noi orizzonti nuovi, capaci di dare luce e senso all’esistenza. L’invito riguarda certo le singole persone, ma anche la comunità, che nel mondo deve essere segno di possibilità alternative di vita: segno di scelte e comportamenti alternativi alle logiche di dominio e di potere, che mirano a rendere tutto e tutti oggetti di una brama insaziabile, e consumista. Le liturgie quaresimali non dovrebbero essere una memoria puramente individualistica e devozionale di e- venti passati, ma memo- ria che sconvolge il quieto vivere, memoria di un mistero-progetto che può trasformare l’esistenza di persone e popoli: una ripresentazione di ciò che Dio ha fatto e continua a fare per noi. Così diventa efficace la memoria della passione e della risurrezione di Gesù. Allora, attraverso la memoria vissuta di domenica in domenica, il quotidiano può acquistare un nuovo senso e una luce nuova: alla sfiducia e alla rassegnazione può subentrare la speranza di un futuro donato da Dio, il quale dà senso anche a tutti i limitati sforzi e alle insufficienti lotte dell’uomo. Quaresima 2015 Mercoledì delle ceneri. Convertitevi e credete nel Vangelo. La conversione coinvolge il cuore e si traduce in un ritorno a Dio fatto di decisioni concrete. Non riduciamo la conversione a semplice esteriorità e a vuoto formalismo. 1ª domenica di Quaresima. Progetto “casa-lavoro” Da due anni la nostra Comunità ha aderito al “Progetto casa” proposto dalla Diocesi. Ora si è arricchito di nuove esigenze che vengono dal problema del lavoro diventando così Progetto “casa-lavoro”. L’obiettivo è continuare ad aiutare varie famiglie in difficoltà. Nel 2014 dalla sensibilità di tanti nonesi abbiamo ricevuto la somma di € 13.105 e abbiamo distribuito: € 4.000 (affitti casa); € 4.000 (bollette luce-gas); € 3.000 (sostegno studenti); € 2000 (acquisto alimenti). Ancora una volta vediamo che quello che l’Ente pubblico non può fare per la fragilità/inadeguatezza delle sue strutture e la lentezza della burocrazia, viene supplito con l’esiguità dei mezzi e delle risorse dal volontariato, mosso da ragioni di solidarietà e di carità. La testimonianza della carità non è portata avanti solo dalla nostra Caritas parrocchiale con i suoi volontari, ma da tante persone di buona volontà. A loro va il grazie nostro e di chi beneficia di questa solidarietà. Noi della Caritas non amministriamo cose nostre ma della comunità, perciò accettiamo anche suggerimenti per fare meglio il nostro servizio. E ora richiediamo ancora la fiducia per un altro anno di sostegno a chi fa fatica perché le necessità non sono... finite. A fine febbraio 2015 chi si è impegnato a versare la quota mensile e coloro che vorranno unirsi, al fondo della chiesa troverà un modulo per proseguire ancora nella solidarietà. Non è tanto importante la quantità della cifra, ma la qualità del dono. Grazie di cuore. Franco Scaglia e i volontari Caritas DONATORI SANGUE PIEMONTE GRUPPO COMUNALE DI NONE Tel. 349.60.04.494. SEDI PRELIEVO: VIA BECCARIA 3 (1° piano c/o Centro medico) e AUTOEMOTECA via Orbassano – NONE Calendario 2015 None Centro Medico 1° piano Via Beccaria 3 Orario: feriali 8,00 -11,30 - festivi: 8,00 -12,00 Donazione Sangue - Domenica 8 marzo - Venerdì 10 aprile Prelievo Plasma e donazione Sangue: - da lunedì 23 a sabato 28 marzo Gli darò salvezza e gloria. Il nostro destino non è retto da un cieco caso, perché in Gesù ha trovato compimento la promessa di alleanza da parte di Dio. Questo dà fiducia anche per superare la tentazione, cioè la sfida del male. sentirsi ogni volta liberati da Dio ci rafforza e sostiene nel compito quotidiano di rimanere fedeli. Il Signore è sempre fedele alla sua promessa di vita e il suo amore va oltre il nostro 2ª domenica di Quaresima. peccato. Il tuo volto io cerco, o Signore. La scena della tra- 5ª domenica di Quaresima. sfigurazione di Gesù si Se uno mi vuoi servire, mi conclude con l’invito: segua. Gesù propone di seAscoltatelo! È attraverso guirlo. Anche là dove noi di lui, infatti, che Dio con- sperimentiamo disorientatinua a mostrare a noi il mento e inquietudine Dio è all’opera silenziosamente suo volto. per creare vita nuova. 3ª domenica di Quaresima. Chi crede in lui ha la vita Domenica delle palme e eterna. La religione è que- Triduo pasquale. stione di un cuore purifi- Obbediente fino alla morte. cato per vivere la relazio- Si può trovare una preziosa ne con Dio in modo since- chiave di lettura della pasro e libero. Siamo invitati sione di Gesù: certo, sul a stare in guardia di fronte piano umano egli venne ad ogni tentazione di ido- consegnato come vittima a latria. chi lo crocifisse, ma sul 4ª domenica di Quaresima. piano divino è Gesù stesso Esultate, voi che eravate che si consegna liberamennella tristezza. La vera fe- te in fedeltà alla sua vita e de può essere anche fonte alla sua missione. don Giancarlo di profonda gioia, poiché il Scusa: non ho tempo! 7. 25 febbraio, ore 17,30 // 26 febb. 20,45 Una Chiesa che evangelizza 8. 09 marzo, ore 20,45 // 11 marzo, 17,30 La dimensione sociale del Vangelo 9. 13 aprile, ore 20,45 // 15 aprile, 17,30 Il bene comune e la pace sociale 10. 27 aprile, ore 20,45 // 29 aprile, 17,30 Lo Spirito dell’evangelizzatore Quaresima 2015 – Mercoledì 18 febbraio: LE CENERI ore 17,00: Celebrazione per i ragazzi ore 20,30: Celebrazione per tutti – Tutti i venerdì di quaresima ore 17,30: Via Crucis ore 18,00: Celebrazione della Messa Venerdì 27 marzo, ore 20,30 Via Crucis cittadina Confessioni ragazzi – – – – – Venerdì 6 marzo, Sabato 21 marzo, Sabato 18 aprile, Sabato 28 marzo, Sabato 14 marzo, ore 16,00: ore 09,00: ore 09,30: ore 10,00: ore 10,00: 1ª media 2ª media 3ª media 4ª elementare 5ª elementare Celebrazione penitenziale adulti/giovani Martedì 24 marzo, ore 20,45 Celebrazioni Sacramenti Ritiro Messa di Prima Comunione Domenica 12 aprile, ore 09,00 - 17,00 Celebrazioni a gruppi in parrocchia Emozionante il Recital di Natale dei giovani del 27 dicembre scorso. Già il titolo era significativo: “È nato. Venite adoriamo. Venite accogliamo. Venite abbracciamo. È Dio. Scusa: non ho tempo.”. L’idea nasce all’inizio di quest’anno di oratorio, con lo scopo di dare un’alternativa all’animazione a quei ragazzi che, una volta concluso il cammino catechistico, sono desiderosi di proseguire il loro percorso di crescita. Il Recital di “Natale” è stato messo in scena con la consapevolezza che la nascita di Gesù è un evento che interessa ogni giorno della nostra vita, non solo pochi giorni all’anno, e che può fornirci molti importanti spunti di riflessione. Partendo dunque dai versetti del Vangelo che raccontano il Natale, abbiamo rielaborato, alla luce delle tendenze del mondo di oggi, gli aspetti che hanno caratterizzato la nascita di Gesù, cercando di offrire spunti stimolanti e attuali, utili non a dare risposte ma a suscitare domande (nessuno ha la Verità in tasca). In particolare, abbiamo invitato le persone a pensare al perché “non abbiamo tempo”. Tempo per amare, per essere felici, stupirci, sognare…tempo per Dio. I ragaz- Sabato 18 aprile, ore 18,00 Domenica 19 aprile, ore 10,30 Sabato 25 aprile, ore 18,00 Domenica 26 aprile, ore 10,30 Domenica 3 maggio, ore 10,30 Cresima Domenica 10 maggio, ore 17,00 zi di 2ª superiore del Gruppo Giovani sono stati i protagonisti indiscussi della recitazione di tutte le otto scene del recital: fatto che è costato loro non poca fatica, poiché lo abbiamo preparato in poco più di un mese. I ragazzi hanno dovuto buttarsi e decidere se mettersi in gioco, affrontando la timidezza e tutte quelle paure e insicurezze tipiche dell’età degli adolescenti…! A prescindere quindi dall’esibizione di quella sera, il recital si è rivelato uno strumento importante attraverso cui questo gruppo di ragazzi ha potuto confrontarsi e crescere. E ci auguriamo che sia stato così anche per il nostro pubblico attento e caloroso. Elisa Occhipinti Parrocchia Ss. Gervasio e Protasio Tel. 011 9863491 – Fax 011 9903133 [email protected] Orario Sante Messe * Festive: ore 18,00 (prefestiva) ore 08,30 - 10,30 - 18,00 (ottobre - giugno) * Feriali: ore 08,00 Ufficio parrocchiale * * * * Martedì - Giovedì - Sabato: ore 9 - 11 Mercoledì - Venerdì: ore 17 - 18,30 Segreteria: tel. 011 9863491 Parroco: don Giancarlo (335 7077642) * Diacono: Franco Scaglia (011 9865750) insieme pag. 8 Comunità San Bartolomeo e San Domenico Savio - Vinovo QUARESIMA 2015: RINFRANCATE I VOSTRI CUORI (Gc 5,8) dal Messaggio di Papa Francesco Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli. Succede che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare. 1. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono” (1 Cor 12,26) – La Chiesa La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando riceviamo i sacramenti, in particolare l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo: il corpo di Cristo. In questo corpo quell’indifferenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori, non trova posto. Poiché chi è di Cristo appartiene ad un solo corpo e in Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12,26). dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E potremo resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo da soli. Qualche data significativa per i Vinovesi (potete tenervi aggiornati anche su Facebook: “Cristiani a Vinovo”) Quanto detto per la Chiesa universale è necessario tradurlo nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e condivide quanto Dio vuole donare? Un corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa? (cfr Lc 16,19-31). Cari fratelli e sorelle, quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza! 3. “Rinfrancate i vostri cuori!” (Gc 5,8) – Il singolo fedele Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la 2. “Dov’è tuo fratel- sofferenza umana e senlo?” (Gen 4,9) – Le par- tiamo nel medesimo temrocchie e le comunità po tutta la nostra incapa- cità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera. In secondo luogo, possiamo aiutare con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comune umanità. E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e LE CENERI Mercoledì 18 febbraio A San Bartolomeo ore 16.30 Liturgia della Parola ore 18 S. Messa ore 20.30 S. Messa A San Domenico Savio ore 8.30 S. Messa ore 16.30 Liturgia della Parola ore 18.00 Liturgia della Parola LECTIO DIVINA Mercoledì 25 febbraio Mercoledì 11 marzo A San Bartolomeo ore 18.30 A San Domenico Savio ore 21.00 Renzo Viola ha iniziato a rendersi disponibile per il Cinema Parrocchiale nel secondo dopoguerra (il “Sacro Cuore” di don Pietro Donadio, precedente all’attuale, frutto della ristrutturazione messa in atto da don Gerardo Russo negli anni ’70). Solo l’aggravarsi della malattia, negli ultimi mesi, gli ha impedito di continuare il servizio, proseguito ininterrottamente per più di sesPREGHIERA DIOCE- sant’anni. Il Signore lo ha chiamato a sé l’8 gennaio 2015. SANA dei RAGAZZI Ne abbiamo ammirato la generosità, la cultura, la diSabato 7 marzo screzione, la competenza, l’umiltà, la fede. Speriamo di CELEBRAZIONI essere all’altezza di cotanto esempio. Grazie, Renzo. PENITENZIALI COMUNITARIE A San Domenico Savio Mercoledì 25 marzo ore 21.00 A San Bartolomeo Giovedì 26 marzo ore 21.00 24 ORE per il SIGNORE (Adorazione e possibilità di Confessioni) secondo l’invito di Papa Francesco 13 – 14 marzo TETTI GRELLA E TETTI BORNO In questi anni il sorgere di nuovi complessi abitativi e il “ricambio” familiare ha parzialmente rinnovato e aumentato la popolazione di queste due borgate vinovesi. A partire dalle esigenze e dalle proposte di alcune famiglie la Parrocchia e l’Amministrazione Comunale stanno studiando come creare piccoli spazi di ritrovo. Il giornale potrebbe essere un ulteriore strumento di collegamento tra le famiglie della zona e tra la zona e il “centro” di Vinovo? Noi crediamo di sì… provando a collaborare. Accogliamo per questo nelle righe che seguono la testimonianzainvito di Felice: Di Tetti Grella ho un ricordo particolare. Da ragazzino, nel 1954, facevo il pa- GRAZIE, RENZO nettiere e portavo il pane nelle famiglie con una bici a torpedo e la cesta del pane sul manubrio. A quel tempo non c’erano recinzioni e citofoni, arrivavo nei cortili e urlavo il nome. Ne ricordo ancora alcuni: Vittone (l’alpino), Avataneo, Mola, Solavagione, Paschetta, la meisinoira… Poi a Tetti Borno, passando sulla “pianca” tutti i giorni (con la pioggia, la neve, il caldo) dove qualche volta vedevo un sacerdote che lavorava il giardino davanti alla chiesa. In estate c’era un cavallo bendato che girava attorno a un pozzo per estrarre l’acqua attraverso un marchingegno per irrigare l’orto dei coltivatori: gente tranquilla che lavorava. Ora in quel terreno ci sono le ville a schiera e le altre ca- menti è stato l’unico a dare inizio alla riforma sociale, umanitaria, caritativa. L’unico che ebbe parole di un Amore universale e che ebbe parole di vita eterna. INSIEME è un giornale con notizie della comunità, dello sport, di attualità, e dei nostri cari, che richiede l’impegno nel recapitarlo di 3-tre ore all’anno. Sarebbe dunque utile collaborare con questa buona opera, riscoprendo le nostre radici. Purtroppo nei servizi uno non sa da dove incominciare. Nel riconoscersi nella fede non c’è niente di più facile che reMentre a Tetti Borno lo sta citare il Rosario al pilone (per chi può venire) per portando la signora Mola. Nel giornale INSIEME tra- tutto il mese di maggio, e spare la figura di Gesu Cri- poi si vedrà…. Felice D. 011.9652392 sto che dopo i 10 comandase sono state ristrutturate, ma al di là di questo non vedo altro e ognuno va per la sua strada. Non c’è un negozio, un servizio qualunque (compresa la navetta), un ritrovo (ad eccezione di qualche rosario nel mese di maggio al pilone e una messa a Tetti Borno). Da qualche anno viene recapitato il giornale INSIEME. Ora l’unico volontario che lo porta a Tetti Grella ha chiesto un aiuto; a sua volta don Marco ha inviato 150centocinquanta lettere a ogni famiglia presente nel territorio, senza ricevere l’aiuto da nessuno. insieme pag. 9 Comunità San Bartolomeo e San Domenico Savio - Vinovo L’angolo del Prevosto IL TESTAMENTO DI UN UOMO DI DIO Molto, se non troppo, è stato scritto a proposito dei fatti di Parigi. Il nostro mondo è così carico di informazioni che rischiamo di faticare a fare analisi (perché le notizie si rincorrono e non abbiamo il tempo di elaborarle) e discernimento (perché serve mitezza per poter provare ad esprimere dei giudizi). In quei giorni mi è tornato alla mente il testamento di uno dei monaci di Thibirine, in Algeria, morti nel 1996. I giornalisti non erano monaci. Anzi, si vantavano della loro “libertà” di prendere in giro ogni tipo di riferimento religioso. Padre Christian ci aiuta a capire come un uomo di Dio può arrivare ad affrontare anche una morte violenta, che rimane incomprensibile e, di conseguenza, ingiustificata. Sempre. Se mi capitasse un giorno – e potrebbe essere oggi – di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia, si ricordassero che la mia vita era “donata” a Dio e a questo paese. Che essi accettassero che l’unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come essere trovato degno di una tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato. La mia vita non ha valore più di un’altra. Non ne ha neanche di meno. In ogni caso non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei poter avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nello stesso tempo di perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito. Non potrei augurarmi una tale morte. Mi sembra importante dichiararlo. Non vedo, in- fatti, come potrei rallegrarmi del fatto che questo popolo che io amo venisse indistintamente accusato del mio assassinio. Sarebbe pagare a un prezzo troppo alto ciò che verrebbe chiamata, forse, la “grazia del martirio”, doverla a un Algerino, chiunque sia, soprattutto se egli dice di agire in fedeltà a ciò che crede essere l’Islam. So di quale disprezzo hanno potuto essere circondati gli Algerini, globalmente presi, e conosco anche quali cari- cature dell’Islam incoraggia un certo islamismo. È troppo facile mettersi la coscienza a posto identificando questa via religiosa con gli integrismi dei suoi estremismi. L’Algeria e l’Islam, per me, sono un’altra cosa, sono un corpo e un anima. L’ho proclamato abbastanza, mi sembra, in base a quanto ho visto e appreso per esperienza, ritrovando così spesso quel filo conduttore del Vangelo appreso sulle ginocchia di mia madre, la mia pri- missima Chiesa proprio in Algeria, e, già allora, nel rispetto dei credenti musulmani. La mia morte, evidentemente, sembrerà dare ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo, o da idealista: “Dica, adesso, quello che ne pensa!”. Ma queste persone debbono sapere che sarà finalmente liberata la mia curiosità più lancinante. Ecco, potrò, se a Dio piace, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i Suoi figli dell’Islam così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo, frutto della Sua Passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre di stabilire la comunione, giocando con le differenze. Di questa vita perduta, totalmente mia e totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per questa gioia, attraverso e nonostante tutto. In questo “grazie” in cui tutto è detto, ormai della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, insieme a mio padre e a mia madre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e a loro, centuplo regalato come promesso! E anche te, amico dell’ultimo minuto che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo “grazie”, e questo “a-Dio” nel cui volto ti contemplo. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due. Amen Inch’Allah. Algeri, 1° dicembre 1993 Tibihrine, 1° gennaio 1994. Esperienze di vita Nigeria: massacro Jiadista. Oltre 2000 morti Loro non hanno avuto la stessa attenzione dei 17 morti di Parigi “Il peggior massacro nella storia dei Boko Haram”, così ha definito Amnesty International l’eccidio che si è consumato in Nigeria, mentre tutti i riflettori del mondo erano puntati su Parigi. Due attacchi in meno di una settimana nel municipio di Baga, lungo le rive del lago Ciad, nel nord-est nigeriano. Sedici villaggi sono stati rasi al suolo dalla milizia integralista islamica Boko Haram che ha trucidato almeno 2000 persone sui 12 mila abitanti che vivono in quell’area, ammazzati uno a uno a colpi d’arma da fuoco o con i machete, uomini anziani, donne e bambini inseguiti nelle strade e nella foresta, finiti do- po essere stati atrocemente mutilati. Le testimonianze raccolte tramite i sopravvissuti sono da incubo. I morti non si riescono a contare, anche perché si spera che tra coloro che mancano all’appello qualcuno sia riuscito a salvarsi attraversando le frontiere con il Ciad e con il Camerun. Ma anche perché decine di cadaveri restano abbandonati nelle strade senza che nessuno abbia il coraggio o la forza di seppellirli. I miliziani di Boko Haram hanno attaccato una seconda volta la popolazione di Baga giovedì scorso, senza incontrare alcuna opposizione per- ché le forze di sicurezza, distaccate in una vicina base militare, erano scappate al primo attacco degli integralisti, avvenuto sabato scorso. Alcuni residenti della zona che hanno cercato scampo dirigendosi verso la capitale dello stato di Borno, Maiduguri, hanno raccontato alla stampa che i miliziani hanno attaccato, saccheggiato, ucciso chiunque incontrassero sulla loro strada, bruciato i villaggi radendoli praticamente al suolo. Qualcuno riporta che molti sono fuggiti a bordo di piccole imbarcazioni affrontando le acque del lago Ciad, sono riusciti a raggiungere alcuni isolotti prima che le barche affondassero e da giorni sono privi di qualunque mezzo di sussistenza. “Stanno morendo di fame e di stenti”, ha raccontato un ragazzo aggiungendo che la stessa sorte stanno vivendo nella foresta feriti e anziani. Altri testimoni della mattanza raccontano che durante la fuga hanno visto “centinaia di cadaveri” sparsi per le strada. Tutti i villaggi sulle rive del lago Ciad sono stati distrutti, Baga è diventata una zona fantasma sotto controllo di da quando ha iniziato il suo scontro con il governo nigeriano guidato dall’inetto presidente Goodluck Jonathan. Il prossimo 14 febbraio il paese dovrà affrontare le elezioni legislative e presidenziali e, quasi quotidianamente, si segnalano assalti da parte di Boko Haram. Gli ultimi due però, di sabato e giovedì scorso, secondo le testimonianze sono stati tra i più cruenti. Un massacro senza precedenti ha visto i terroristi islamici nigeriani Boko Haram massacrare 2.000 persone nel nord-est distruggendo la citta di Baga. Lo riferiscono fonti di Abuja citate dalla Bbc. Boko Haram. Sabato scorso il gruppo integralista aveva attaccato una base che ospitava militari di diversi paesi, messa su originariamente per fare fronte al crimine internazionale attivo nella zona del lago Ciad, le cui acque sono condivise tra Nigeria, Niger, Ciad e Camerun, successivamente la base avrebbe dovuto essere utilizzata per combattere Boko Haram. Tuttavia, a causa della crescente pressione del gruppo sulla zona costiera, le unità degli altri tre paesi si erano da tempo ritirati, secondo quanto dichiarato dal capo delle forze armate nigeriane, maresciallo Alex Barde. Non si sa però che fine abbiano fatto le forze nigeriane che, comunque, erano rimaste a presidiare la base. Il maresciallo Barde non ha offerto dettagli sull’attacco, ha solo assicurato che l’esercito nigeriano tenterà di organizzare una operazione per recuperare la base quanto prima possibile. Nella sua campagna per stabilire un califfato islamico nel nord-est della Nigeria, Boko Haram ha ucciso oltre 15.000 persone dal 2009, I jihadisti di Boko Haram, il cui nome tradotto significa “l’educazione occidentale è sacrilega”, sono finiti sotto i riflettori internazionali per i rapimenti di massa, soprattutto di giovani studentesse (aprile 2014), molte delle quali non sono mai state rilasciate e di cui non si hanno notizie da mesi. Anche in questo caso il presidente “Buonafortuna” non è riuscito a fare nulla, e questi ultimi massacri nel cuore dell’Africa, costati la vita ad oltre 2000 nigeriani, hanno trovato ben poca attenzione sui media internazionali, quasi tutti esclusivamente puntati sui tragici fatti di Parigi. Fonte: popoffquotidiano.it insieme pag. 10 Idee, proposte e varie Un Chisola da Record Si chiude l’anno 2014, ed è tempo di bilanci e considerazioni anche per la società Asd Chisola Volley che non conta i debiti, i crediti o tutto ciò che riguarda la parte amministrativa ma solamente le soddisfazioni... tante soddisfazioni. A partire dalle squadre non si può che parlare della serie C femminile che con un organico tutto giovane si trova in solitaria in testa alla classifica con un occhio scherzoso verso un serie “B” mai stata così vicina. La squadra guidata dal coach Perrotta ha inoltre centrato la final four di coppa Piemonte a dimostrazione che lo staff e le atlete sono all’altezza di ogni competizione. Il gruppo della prima divisione ed under 16 femminile guidato dal coach Viola con l’importantissimo aiuto del futuro allenatore Marulli, può vantare oltre al primato in tutti e due i campionati anche l’imbattibilità nelle gare fino ad ora disputate. Nel maschile il nuovo progetto di crescita del settore giovanile gestito dal duo De Palo e Casamassa, festeggia la fine dell’annata nel campionato under 15 con un ottimo secondo posto alle spalle del solito ed irraggiungibile Cuneo, mentre nel campionato under 16 un momentaneo terzo posto in attesa di recuperare alcune gare che potrebbe proiettare il Chisola verso la testa della classifica. Le mini atlete dell’under 13 femminile del coach Durando imitano le grandi e come loro guidano il proprio campionato sognando un giorno di poter crescere oltre che in altezza anche in mentalità e tecnica. Con i campionati in previsione a Gennaio 2015 le under 13 e 12 maschili della coppia Casamassa e Merlone ed under 12 femminile del solito Viola non sono state inattive ma forti in realtà di molte partecipazioni a tornei, concentramenti e manifestazioni proprio per arrivare più che pronti all’inizio della prima gara di federazione. Tutte le volley school hanno dato poi vita all’ormai consueta festa di fine anno che ha visto la partecipazione dei suoi 80 atleti tutti riuniti all’interno del palazzetto di Candiolo con un pubblico da stadio a farne da cornice. Tanto gioco, regali, sottoscrizione a premi e lo sport della pallavolo come ospite speciale hanno impresso nelle menti di tutti coloro che han potuto partecipare tanto amore e devozione verso questa realtà societaria. La sera stessa tutte le squadre, allenatori, dirigenti, direttivo e genitori si sono ritrovati presso il King’s Junior di Candiolo per scambiarsi gli auguri di un buon Natale e felice anno nuovo con davanti a sè un giro pizza infinito. Il Presidente Marco Dabbene coglie l’occasione di invitare tutti i lettori ad avvicinarsi a questa atmosfera che oltre ad offrire lo sport ad atleti di tutte le età, avvicina sempre più nuove passioni attraverso concorsi, manifestazioni, studio e molte altre attività. Allo stesso tempo l’invito viene esteso anche alla presenza del popolo candiolese ed intorni, alle gare in programma al palazzetto dello sport di Candiolo, perché sempre più le imprese chisoline stanno dando soddisfazioni oltre che alle atlete, la società e tifosi anche a tutta la comunità grazie al nome Asd Chisola Volley portato con onore e fierezza in tutto il Piemonte. Andrea Laruffa L’Educazione... al denaro Sarà il timore che iniziamo a copiare gli asiatici con lo scambio di soldi che caratterizza il capodanno cinese che questo inverno mi è partito l’embolo! Da quest’ultimo atteggiamento umano osservato un po’ in giro di recente ho iniziato a pensare un po’ più seriamente a cosa vogliamo insegnare ai nostri figli a riguardo del denaro ed ora che sono di ritorno nel mio piccolo avamposto cinese tento di buttar giù qualche pensiero a riguardo. Credo che uno dei segreti dell’educazione sia quello di individuare i tempi. Con i figli piccoli è importante che ignorino cosa sia il denaro. Questo perché se gli diamo troppa importanza sin dall’inizio lo eleveranno a valore primario conferendogli anche una nobiltà che non possiede. Purtroppo oggi le banche propongono conti risparmio sin dalla nascita e forse ancor prima, ahimè. Temo che sia un errore che insegnerà silenziosamente ai bambini ad averne reverenza, che lo situerà in uno stato superiore ad altri valori spirituali di cui invece si parla molto meno. Il risparmio è importante soprattutto in questi tempi ma è cosa da grandi metter via i soldi. Ai bambini forse sarebbe meglio insegnare come spenderli sensatamente quei pochi che gli appartengono, magari frutto del passaggio del topino dei denti, dando loro anche la possibilità di sperimentare come gli oggetti una volta acquistati perdano spesso di importanza. Pian piano sulla base dell’esperienza costruiranno il pensiero che il denaro ha anche un aspetto di impotenza in quanto per la realizzazione dei desideri più veri, legati alle relazioni tra persone, esso è inutile. Crescendo è importante poi fargli capire che il denaro appartiene a noi quanto a loro perché come tutti i beni è cosa comune della famiglia e come tale necessita un uso responsabile e entro certi limiti condiviso. Talvolta anche sbagliare un acquisto ha il suo valore educativo. Parlo per esperienza diretta purtroppo. Mio figlio di 15 anni ha infatti appena comprato in autonomia per la prima volta una felpa. Orrenda. Non solo per i colori che non so in quale stato mentale lo stilista possa averla disegnata ma anche per la qualità del tessuto. Poco alla volta se ne sta rendendo conto ma il risultato è che avendo a disposizione il dena- ro per comprare due felpe nuove per l’inverno ora andrà in giro con una davvero informe per i prossimi mesi. Dal canto mio dovrò solo resistere alla tentazione di comprargliene un’altra o di far finta di non esser sua madre. Vengo da una famiglia assolutamente nella norma e ringrazio i miei genitori per avermi insegnato ad esser libera rispetto al denaro. Quando si poteva si andava in vacanza, anche in posti belli ma alcuni anni siamo stati in campagna dalla nonna senza che questo mi facesse sentire povera. Con i miei figli, vivendo in questo periodo di maggior tentazione al consumismo mantenere la rotta non è così semplice infatti ho da poco scoperto dalla maestra che la nostra piccola di sei anni ha inventato di esser andata in Thailandia per un lungo week end. Ciò implica che non possiamo perder la concentrazione perché appena si volge un po’ lo sguardo da un’altra parte loro sconfinano in lidi “esotici” e pericolosi. La strada è ancora lunga con lei quindi ho speranza di corregger il tiro. Coi figli un po’ più grandi mi piacerebbe riuscire nel grande obiettivo di insegnargli ad esser generosi con il prossimo e un po’ più sobri con noi stessi. Su questo punto si va in cordata ed ogni volta che ognuno di noi “cade” anche solo di un po’ tira giù anche gli altri... quindi massima allerta. Non credo sia giusto dar loro dei soldi come premio per il loro studio, in verità si presenta raramente l’occasione quindi son “fortunata”. Neppure per i lavoretti domestici diamo loro denaro perché credo che la vita familiare comporti la “libera” e necessaria presenza di tutti. Sulla partecipazione volontaria ci stiamo ancora lavorando, siamo talvolta ancora nella fase del ricatto ma spero vivamente di poter raggiungerne uno più politically correct. A nessun genitore piace agire così barbaramente ma spiegarlo ai figli in certe fasi non sembra possibile. Poi però magari passa un mese e si raggiunge il livello superiore, sia come adulti che come bambini, si cresce insieme. Teniamo alta la guardia perché il denaro non diventi sempre più il Dio di tutte le grandi occasioni di festa. Simona Obialero Shanghai, Cina Lo sapevate? “Ragazzi non è un gioco ridursi all’ultimo respiro”. Una circolare inquietante è presente in molte scuole rivolte ai giovani fra i nove e sedici anni per una pratica in cui si perdono i sensi esercitando una pressione sulla carotide. I ragazzi vi ricorrerebbero per saltare le lezioni e per la sensazione che si proverebbe al risveglio. Ma attenzione: chi ci casca rischia la vita. Che bella scoperta. Vogliamo fare qualche nome? John Dalton uno dei fondatori della chimica moderna visse in evangelica povertà impegnandosi tutta la vita nella chiesa di cui faceva parte. Albert Eisten non escluse mai l’opera di Dio nella creazione. Francesco Faà di Bruno, matematico. Sacerdote, lo troviamo addirittura fra i beati della chiesa cattolica. Seguono molti altri… Cureremo l’alzheimer. La straordinaria scoperta sui benefici effetti dell’attività fisica per il cervello è “l’Irisina” che sveglia la mente di chi fa sport. Questa sostanza prodotta dal corpo in movimento potenzia memoria e ragionamento. Segue un’altra cura, spiega il dottor Bruce Spiegelman, quella di una sostanza – BDNF – che ha la funzione di far crescere le cellule del cervello. Felice D. insieme pag. 11 Ricordi e varie Ricordiamo i nostri cari Le fotografie pubblicate sono portate in REDAZIONE o nelle rispettive PARROCCHIE dalle IMPRESE FUNEBRI indicate sotto la foto, dai FAMILIARI, AMICI o CONOSCENTI che desiderano ricordare i propri cari anche pubblicando la fotografia sul giornale INSIEME CASALATI ALBERINO 11/08/1943 - 04/12/2014 CHIRIOTTO FRANCESCO 16/12/1932 - 28/11/2014 CIOCCHETTI NATALE 17/12/1936 - 28/11/2014 CUTULI DOMENICO 10/09/1948 - 18/12/2014 GATTI EMMA (IRMA) ved. AGOSTO 07/05/1923 - 05/12/2014 GHIONE FRANCESCA in CORNAGLIA 12/10/1933 - 19/12/2014 Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Giacomo - La Loggia Parr. Natività M.V. - Piobesi T.se Parr. S. Dom. Savio - Garino Parr. S. Giacomo - La Loggia Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite PAGOTTO GIOVANNI 12/01/1922 - 11/01/2015 PAGLIUZZI GIUSEPPE 01/03/1961 - 08/11/2014 MARGIANI ALDO 25/09/1943 - 04/01/2015 MARCELLINO BERNARDINO 26/07/1938 - 29/12/2014 LUCCHIARI MARY ved. POZZATI 25/08/1921 - 23/11/2014 GHIRARDELLO ZAIRA ved. RIBERTO 29/11/1920 - 15/12/2014 Parr. Natale del Signore - Torino Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Giacomo - La Loggia Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. Natività M.V. - Piobesi T.se Parr. SS. Trinità - Nichelino Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite AGGERO PAOLO CESARE 10/12/1921 -08/01/2015 ASTORINO SANTO 04/11/1939 - 24/11/2014 SIBONA GIOVANNA in DOMENINO 29/09/1936 - 04/12/2014 ROLLE MICHELINA ved. OLIVERO 08/07/1924 - 01/12/2014 PRONE ANGELA ved. RONCO 07/06/1934 -19/11/2014 FORNO EMMA ved. BUSSO 29/01/1929 -22/01/2015 Duomo - Carignano Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Bartolomeo - Vinovo Parr. S. Giov. Battista - Candiolo Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Imprese Funebri Riunite Foto portata dal figlio Elio ANNIVERSARIO IMPRESE FUNEBRI RIUNITE - DAL 1979 A due anni dalla sua scomparsa vogliamo ricordare con immutato affetto DI VIOTTO FLAVIO - RAZZETTI MARCO - ROLFO PAOLO NONE via Roma 6 Tel. 333 9858968 SAN REMIGIO Carignano Via Umberto I n° 39 Tel. 011 969 94 87 - 333 9858968 LA LOGGIA La Loggia Via Bistolfi n° 29 Tel. 338 708 06 36 - 333 9858968 LA VINOVEISA Vinovo Via Marconi n° 70/A Tel. 011 962 44 16 - 333 9858968 LA CANDIOLESE Candiolo Via Roma n° 5/A Tel. 011 962 58 71 - 345 1145328 LA PIOBESE Piobesi T.se Via Magenta n° 2 Tel. 011 962 44 16 - 333 9858968 DRESDO GIUSEPPINA I Familiari Parr. S. Bartolomeo - Vinovo OSASIO ABITAZIONE TEL. 333 9858968 - 338 7080636 insieme pag. 12 Territorio Metti… un giorno al Teatro Regio di Torino Era il 24 gennaio 2015, per tanti un sabato qualunque, ma non per i nostri musici: un giorno che passerà alla storia della nostra Filarmonica! Corso di Formazione gratuito per nuovi volontari a Candiolo Dare aiuto ad una vita segnata dalla malattia aiuta a dare un senso alla nostra vita. L’ANAPACA è un’associazione onlus di volontariato che dal 1980 offre assistenza amicale gratuita ai malati di cancro ed ai loro familiari. Svolge un servizio di assistenza nei day hospital e nei reparti di oncologia di molti ospedali distribuiti sul territorio di Torino e provincia ed è anche presente al domicilio del malato su richiesta. ANAPACA, FPO – IRCCS organizzano un corso di formazione gratuito per nuovi volontari destinati ad aiutare i pazienti dell’Istituto di Candiolo. Questo Corso inizierà l’11 marzo 2015 alle 17,30 presso l’Istituto stesso. Per ulteriori informazioni e adesioni, telefonate allo 0114407592 (segreteria Anapaca martedì, mercoledì, giovedì dalle ore 9 alle ore 12) oppure al 3479681699 (Carla, responsabile gruppo volontari di Candiolo). ANAPACA onlus Il Presidente dott. Mario Airoldi Un grande spettacolo dal titolo “Un Amore moderno da 200 anni”, all’insegna della professionalità, ma con una straordinaria carica comunicativa! Con queste caratteristiche, di fronte ad un pubblico di 1500 persone, tra autorità religiose, civili e militari e la Grande Famiglia Salesiana, presente in ben 132 paesi, sono filate via le tre ore di spettacolo al Teatro Regio, che hanno aperto a livello nazionale, le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di S. Giovanni Bosco. Un evento per riflettere su cosa possano fare gli adulti per il bene più prezioso delle società: i giovani. La divertente e garbata conduzione di Gigi Cotichella, la sapiente regia di Simone Lotrionte, un nostro giovane candiolese, l’emozionante monologo in piemontese dell’attrice Laura Curino, l’affettuoso e divertente ricordo di un’infanzia all’oratorio di Giacomo Poretti: ma fra tutti questi interventi, i grandi protagonisti sono stati i giovani (c’erano anche delle ragazze di Candiolo!). Alla nostra Filarmonica è toccato il compito di aprire lo spettacolo, con gli inni a Don Bosco e l’inno di Mameli: ed è stata veramente una grande emozione! Ma qualcuno forse penserà: come avete fatto ad arrivare su quel grande palco! Semplicemente grazie al ricordo lasciato un anno fa quando abbiamo eseguito un bel concerto al Teatro Valdocco. Per questo dobbiamo dire grazie al grande impegno dei nostri musici e del maestro Fabio Banchio, alla sua professionalità, perché in tutti questi anni è riuscito a valorizzare in modo semplice le capacità dilettantistiche di tutti i componenti della Filarmonica Candiolese. Come ricordava il sindaco di Torino e il nostro Arcivescovo Cesare Nosiglia, “Educare vuol dire testimoniare con la propria vita, come ha fatto Don Bosco; solo così si può incrociare il cuore dei ragazzi!” Nel ricordo e nella testimonianza della strada percorsa da questo grande Santo torinese, il suo impegno in tutti i campi sociali, “un punto assoluto in campo educativo”, come ha scritto nel suo messaggio il presidente emerito Giorgio Napolitano, abbiamo ricevuto nel nostro piccolo un motivo di fiducia e di speranza per un mondo migliore, in un futuro che assicuri lavoro e Angioletta Faule dignità per tutti. Associazione Medjugorje Torino Pellegrinaggio a Medjugorje 20-25 aprile 2015 Il programma prevede: • La guida di accompagnatori qualificati e di un sacerdote. • A tutti i partecipanti viene dato in omaggio il libro “Convertitevi e pregate” sussidio valido sia durante il pellegrinaggio che dopo il ritorno a casa.. • Partecipazione alle funzioni religiose previste dalla Parrocchia di Medjugorje con tutti i pellegrini provenienti dalle diverse parti del mondo. • Salita al Monte Podbrdo (collina delle Apparizioni). • Salita al Monte della Croce (Krizevac) con preghiera della Via Crucis. • La testimonianza di un veggente o di un testimone locale (quando è possibile). • Possibilità di incontro con una delle Comunità religiose del luogo, segno evidente dei frutti di Medjugorje 20-25 Aprile | STANDARD 6 giorni € 340.00 Partenza mattino presto da Candiolo. Arrivo a Medjugorje per il pranzo del giorno dopo, ed inizio del trattamento di pensione completa. Lungo il percorso, sia all’andata che al ritorno, pranzo libero e sosta per cena e pernottamento, incluso. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: Paola Bressan e Franco Rubino 3289268842 Partenza da CANDIOLO Con almeno 10 partecipanti Prenotazioni fino ad esaurimento posti Viaggio effettuato da “OTTAGONO VIAGGI” Str. Carpice 10 Moncalieri DOTT. VALENTINO DE MARIA MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA DENTISTA CURE – PROTESI DENTALI DETARTRASI – IMPIANTI VISITE E PREVENTIVI GRATUITI VIA BRIGNONE 11 – NONE 0119863259 A. V. A. S. Piazza 2 Giugno n. 13 - VINOVO Visite e prelievi in sede. Calendario prelievi: – domenica 15 febbraio 2015 – sabato 25 aprile 2015 ASSOCIAZIONE VOLONTARI AUTONOMA DI SANGUE Date prelievi: – sabato 29 novembre 2014 – sabato 28 febbraio 2015 – sabato 30 maggio 2015 – sab. 29 agosto 2015 – sab. 28 nov. 2015 Sede del prelievo: via GOBETTI Comune - Candiolo Orario: 8,00 - 11,00 TEL. 0119652750 Usa bene il tuo tempo: aiutaci a salvare vite umane! Donando il tuo sangue avrai anche un controllo sul tuo stato di salute! VIENI, l’AVIS è con TE! DUE FIRME per AIUTARE TANTI senza pagare NULLA L’8xmille ed il 5xmille sono due firme che non ti costano nulla e consentono di destinare una parte delle tue tasse versate allo Stato a CHI VUOI FIRMA PER LA CHIESA CATTOLICA nell’apposito spazio dell’8xMILLE, in questo modo farai molto per tanti CASA CASA DI DI ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA LA LA MADONNINA MADONNINA di di Candiolo Candiolo ONLUS ONLUS per parenti e malati di cancro in cura 5xmille - Firma e scrivi il numero 95516130010