antonio zanelli

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antonio zanelli
LINO TOSETTI
Era questi il prof. Antonio Zanelli: un uomo che, la fortuna
del nostro paese, aveva portato alla testa del primo Istituto
zootecnico italiano, aveva penetrato questa nuova situazione di
cose e s’era tosto messo in condizione di assecondarla. Fornito
di una vasta cultura generale, che aveva potuto esercitare sin
dai sui verdi anni nell’azienda paterna, ma soprattutto, dotato
del senso della realtà, che era in lui la qualità più emergente,
comprese tosto il grande vantaggio che sarebbe venuto alla
nostra economia agraria.
Dott. Angelo Motti
Professore di zootecnia
della R. Scuoladi Zootecnicae Caseificio
volta non dimentichiamo
studio,
“Ma ancora una“Ma
voltaancora
non una
dimentichiamo
che studio,che
progresso,
progresso,
prosperità
e
potenza,
tutto
essi
devono
prosperità e potenza, tutto essi devono oggidì allo spirito
oggidì allo spirito
dell’Associazione,
che ed
operante dell’Associazione,
cheoperante
tutto suscita,
tutto vivifica
tutto suscita, tutto vivifica ed ingrandisce; di là
ingrandisce; di là incominci quindi anche per noi l’emulazione e il
incominci quindi anche per noi l’emulazione e il
progresso, poiché
è nostropoiché
il detto:
concordia
res crescunt
progresso,
è nostro
il detto:parvae
concordia
parvae res
nell'armonia, anche
le
piccole
cose
crescono.”
crescunt nell'armonia, anche le piccole cose crescono”
Antonio Zanelli
Zanelli
Antonio
STORIA DI UNA VITA
LINO
TOSETTI
storia di
una vita
Avv. Francesco Gualerzi
Presidente del Consiglio Amministrativo
della R. Scuoladi Zootecnicae Caseificio
antonio zanelli
Il prof. Antonio Zanelli era dall’aspetto né più né meno d’un bel
fittavolo lombardo, bonario, sorridente sempre, colto assai e tanto
da saper mettere in moneta spicciola i problemi più elevati della
scienza agronomica. Condiva tutto dell’umorismo milanese con
l’accento che ne tradiva l’origine. Le conferenze erano fatte per
via, all’ombra d’una quercia, nel sagrato, nella canonica: ogni
luogo era campo di insegnamento. Il bel vocione pieno d’uomo forte
noi lo abbiamo sentito; ed abbiamo letto negli occhi degli
ascoltatori d’ogni classe l’interessamento della gente che intende.
“Per questa grande maggioranza delle classi inferiori, che sono i
“Per
questa grande
classi inferiori,
che sonoun'altra
i
contadini,
sarebbemaggioranza
tempo che delle
prendessimo
ad esperire
contadini,
sarebbe
tempo
che
prendessimo
ad
esperire
un'altra
via,
via, e invece di guidarli a chiedere provvidenze, insegnassimo
e loro
inveceadicrearsene,
guidarli a echiedere
insegnassimo
lorovergine
a
di piùprovvidenze,
feconde. Cerchiamo
nella
e
crearsene, e di più feconde. Cerchiamo nella vergine e robusta
robusta tempra del contadino qualche cosa che ne sorregga
tempra del contadino qualche cosa che ne sorregga l'individualismo
l'individualismo
inviolabile,
glilafaccia
assumeredella
intera la
inviolabile,
che gli faccia
assumere che
intera
responsabilità
responsabilità
dellaa migliorarla
condizionepere lopropria
spingainiziativa”
a migliorarla per
condizione
e lo spinga
propria iniziativa.”
Agronomo e zootecnico cremasco
ANTONIO ZANELLI
della seconda metà dell’O ocento
“Ed ora conforta non poco i miei conterranei e me,
“Ed ora conforta
non poco i miei conterranei e me, che di rado
che di rado ritorno al paesello nativo, il veder sorgere
ritorno al paesellonelnativo,
il veder
sorgere
centro
delchiesa,
villaggio,
centro del
villaggio,
accantonelalla
vecchia
accanto alla vecchia
chiesa,ma
unapulita
modesta
una modesta
casetta,main pulita
cui due casetta,
separate in
cui due separatestanze
stanze
a terreno,
e salubri,
a terreno,
capacicapaci
e salubri,
servonoservono
ad uso diad
aulescolastiche
scolastiche pei
duedue
sessi”
uso di aule
pei fanciulli
fanciullideidei
sessi.”
antonio
zanelli
annigrigi
Vita quotidiana a Crema e nel Cremasco
durante il fascismo
ANTONIO ZANELLI
STORIA DI UNA VITA
a cura di Romano Dasti
documentario
di Giancarlo
Molaschi
Agronomo
e zootecnico
cremasco
della seconda metà dell’Ottocento
“Colui che avrà fatto crescere due steli
d’erba dove ne cresceva uno solo
avrà bene meritato del paese”
ALFREDO GALMOZZI
RICERCA STORICA PER LA MEMORIA DEL TERRITORIO CREMASCO
Colui che avrà fatto crescere due steli d’erba dove
Domenica 3 aprile del 1825 , in questa casa di Contrada S.
Maria in Chieve , piccolo paese del Cremasco, nacque
Antonio Pasquino Zanelli . Di quest’uomo non conoscevo
nulla fino a due anni e mezzo fa, quando iniziai in modo
pressoché casuale una sorta di curiosa ricerca . Superata
questa iniziale fase, la ricerca è andata progressivamente
strutturandosi, assumendo il metodo biografico narrativo : il
racconto di una vita e il mutamento sociale di un’epoca .
Vengono così a delinearsi i tratti fondamentali della sua
vita, dando rilievo non solo alle sue intuizioni e all’impulso
dato all’agricoltura italiana di fine Ottocento, ma anche
valorizzando l’aspetto più strettamente umano della sua
vicenda .
Il prof . Zanelli , infatti, attraverso un laborioso e
impegnativo iter professionale, si sforzò di portare
l’agricoltura italiana ai livelli delle agricolture dei vari paesi
europei . Il suo pensiero ebbe il suo compimento proprio nel
processo che, attraverso il Risorgimento, portò all’Unità e
determinò un “corso nuovo all’agricoltura”, dando anche un
nuovo impulso alla vita economica del Paese . L’analisi di
una storia di vita, oltre a consentire di tracciare l’evolversi e
il susseguirsi cronologico degli eventi, prendendo forma nella
vita del personaggio, ha il merito di cogliere il cambiamento
sociale di un’intera epoca e di coglierlo per così dire “in tempo
reale” . Viste le attuali condizioni congiunturali e la scarsa
valorizzazione delle risorse agricole, la figura del prof .
Zanelli appare ancor più significativa e attuale, poiché
l’agronomo cremasco seppe proporre soluzioni di successo alle
crisi del suo tempo, soluzioni che sono ancora attualizzabili,
non tanto nel merito della loro proposta, quanto nello stile e
nelle modalità di lavoro .
Chieve , 3 aprile 2015
Lino Tosetti