Pressbook - Film e Documentari
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A Pandora Film / Boca Productions presentano decisione rapida (the quickie) Un film di Sergei Bodrov Prodotto da Karl Baumgartner Christopher Friedel Sergei Bodrov una distribuzione ISTITUTO LUCE SCHEDA TECNICA Portman Entertainment presenta una produzione PANDORA FILM soggetto di SERGEI BODROV sceneggiatura di SERGEI BODROV & CAROLYN CAVALLERO diretto da SERGEI BODROV direttore della fotografia SERGEI KOZLOV musica di THE TIGER LILLIES GIYA KANCHEL montaggio di RAY LOVEJOY, A.C.E. PAM WISE, A.C.E. production designer STEPHEN COOPER supervisore di produzione ALAIN SILVER produttori esecutivi REINHARD BRUNDIG & TRISTAN WHALLEY prodotto da KARL BAUMGARTNER CHRISTOPH FRIEDEL SERGEI BODROV coproduttori JIM STARK & CAT WILLIERS Distribuzione Istituto Luce Ufficio Stampa Istituto Luce Tel. 06/72992274 Fax. 06/7222493 [email protected] titolo originale: durata: The Quickie 99’ Presentato al Festival Cinematografico di Berlino SCHEDA ARTISTICA Oleg VLADIMIR MASHKOV Lisa JENNIFER JASON LEIGH Alex HENRY THOMAS Michael DEAN STOCKWELL Deema SERGEI BODROV Jr. Anna LESLEY ANN WARREN Jane BRENDA BAKKE Carrie BAILEY THOMPSON Autista Limousine JOHN BRADFORD PAGANO Prete JUAN CANTU Miguel JESU GARCIA Zio Anatoly EUGENE LAZAREV SINOSSI Una statua della Vergine Maria a grandezza naturale vola sopra il cielo di Los Angeles appesa ad un elicottero e atterra sul giardino di un’abitazione. Si sta festeggiando il capodanno: il padrone di casa, OLEG, che si prende cura di tutta la famiglia, è uno dei nuovi russi plurimilionari; ALEX, suo fratello minore e ribelle, si sta divertendo insieme alla madre alla festa. Mentre le guardie del corpo si portano intorno all’elicottero, OLEG chiede al pilota di portar via la Vergine Maria. L’uomo si rifiuta e dopo aver sganciato la statua se ne vola via. I camerieri portano in tavola pesanti piatti con tipici cibi russi e bottiglie di vodka gelate mentre gli ospiti agghindati mangiano e bevono. C’è musica e OLEG canta una canzone: è di buon umore perché dopo anni di duro lavoro ha deciso di prendersi una vacanza e cambiare la sua vita. Tutti i parenti gli chiedono favori e lui è sempre generoso. L’avvocato di OLEG arriva poi con una brutta notizia: i suoi soci in affari di Mosca rivogliono indietro il loro investimento di cinquanta milioni di dollari e i moscoviti sono nervosi a causa degli scandali legati al denaro. OLEG sa troppo: è un pesce grosso nel complicato meccanismo del business russo e ora non vuole più saperne; sa bene che la situazione è seria ma è convinto di cavarsela: sta in affari da troppo tempo! I due fratelli vedono sul divano la loro madre che ha perso i sensi a causa dell’alcol e ALEX, dopo aver discusso con la moglie, chiama delle ragazze per farla aiutare. La festa non è finita come OLEG avrebbe voluto, ma lui finisce comunque a letto con una delle squillo che gli chiede se crede nella Vergine Maria e l’uomo le risponde di non credere a niente. Qualcosa disturba OLEG al punto di distoglierlo dal sesso e quando chiama un suo amico a Mosca, scopre che la situazione è peggiorata. Per la prima volta si sente seriamente in pericolo e decide di mandare le sue due guardie del corpo a Mosca per sistemare la situazione. La mattina seguente OLEG entra in cucina di pessimo umore e si urta solo perché trova piatti ancora sporchi e scarafaggi ovunque. Una delle guardie del corpo chiama una ditta di disinfestazione che arriva con un furgoncino dal quale esce fuori LISA, la disinfestatrice. LISA non è certo una bellezza ma ha qualcosa di veramente speciale. OLEG le offre più soldi per pulire e poi, accorgendosi di essere attratto da lei, le offre denaro per una “sveltina”. La ragazza rifiuta e comincia a fare il suo lavoro spruzzando DDT agli scarafaggi. OLEG cerca di rilassarsi in piscina ma la madre corre fuori di casa urlandogli di seguirla immediatamente. ALEX ha legato LISA e vuole ucciderla perché è sicuro che la ragazza sia un killer mandata per eliminare il fratello. Dopo averla guardata negli occhi OLEG ha la sensazione che sia vero, così, puntandole una pistola alla testa chiede di sapere tutta la verità. La ragazza piangendo confessa di non essere un killer e mentre OLEG rovista nel suo portafoglio trova la foto di una bambina di tre anni e decide di crederle. Per lui è giunto il momento di credere in qualcosa: slega LISA e dopo aver detto a tutti di andar via, chiede alla ragazza di continuare a spruzzare il DDT. In un impeto di verità, OLEG confessa alla ragazza di essere un uomo solo che non sa cosa fare della sua vita e lei si sente immediatamente attratta da lui al punto da fare l’amore. OLEG è molto felice con LISA ma la loro felicità viene interrotta dalla telefonata del suo avvocato che lo avvisa della morte delle due guardie del corpo, assassinate all’aeroporto e gli suggerisce di andar via per salvarsi la vita. LISA lo segue e mentre viaggiavano lungo la costa, OLEG chiede alla ragazza di fermare il furgone su una spiaggia deserta. OLEG comincia a correre sulla spiaggia sentendosi di nuovo libero e felice come un bambino, ma subito sente la voce di LISA che lo chiama: “OLEG!” ma lui non si gira. Lei lo chiama ancora e gli intima di girarsi: “guardami!”. L’espressione sul volto dell’uomo cambia, sa cosa vuol dire… “Non vorrai mica spararmi alle spalle?” “No” OLEG si gira e la guarda…poi, dopo aver visto che impugnava una pistola le chiede: “Cosa stai aspettando?” Nessuna risposta. L’uomo, quindi, cammina verso di lei e dice: “Capisco, è un lavoro!” LISA lo guarda e risponde: “Non posso” OLEG si ferma dritto davanti a lei ed entrambi capiscono che questa situazione ha solo una soluzione: è una brutta faccenda. Se qualcuno vuole ucciderti lo farà; se non ora, accadrà in un altro momento. Bisogna pagare il prezzo. LISA ha una bambina e la gente che l’ha mandata da Oleg è senza scrupoli. L’uomo conosce le regole del gioco e ha preso la sua decisione. Sorride a LISA dicendo: “Mi fai un favore?” LISA annuisce. “Promettimi che sarà il tuo ultimo lavoro” Mentre si baciano parte un colpo dalla pistola e OLEG cade sulla sabbia. Nel furgone LISA trova una busta con molti soldi e un biglietto: “Grazie della sveltina” Con affetto Oleg. SERGEI BODROV Sergei Bodrov, figlio di Sergei Bodrov Sr – uno dei più importanti registi russi contemporanei - è nato a Mosca nel 1971 e si è laureato in Storia dell’Arte all’Università di Mosca nel 1994. <BR><BR> Già interprete di Prisoner of the Mountains, presentato con successo nel 1996 al Festival di Cannes, designato a reppresentare il cinema russo all’Oscar 1997 e distribuito nella sale di tutta Europa, ha partecipato anche a Stringer, distribuito dalla BBC. NOTE DI REGIA Qualche giorno fa ho preso un taxi a Soho, vicino il mio ufficio ed ho chiesto al conducente di portarmi a casa. Il tassista, un nero grande e grosso guardandomi dallo specchietto mi ha detto: “Da dove viene?” “Sono russo” ho risposto. “Mafia?” “No” Il tizio era un brav’uomo e abbiamo parlato di cinema mentre mi portava a casa, ma ricordo quella domanda. Ora il mio paese è famoso per il petrolio, le prostitute e la Mafia. E’ vero: c’è molto petrolio, le donne sono stupende e la Mafia è più potente e crudele. La Russia è il selvaggio West senza leggi, con cercatori d’oro ed uccisioni per le strade in pieno giorno. Sicuro, è un’enorme pentola a pressione che qualche giorno scoppierà. Nel corso degli anni ho incontrato molti russi interessanti a New York, Los Angeles, Londra e Parigi e posso raccontarvi di uno di loro, un uomo di trentatre anni, bello, intelligente, milionario di nome Dima. A quindici anni i suoi genitori (musicisti di professione) emigrarono in Israele e a ventuno anni Dima era di nuovo in Russia. Agli inizi degli anni ’90, cominciò il nuovo capitalismo in Russia; all’epoca era la terra delle opportunità, nel bene e nel male. Dima capì che poteva sfruttare le sue idee nel suo paese: il padre di uno dei suoi amici di scuola era un grande rappresentante di partito responsabile dell’industria militare. Dima gli parlò. L’unione Sovietica era al collasso, un’intera nazione era in vendita e chi fosse arrivato primo sarebbe diventato ricco. Di conseguenza, Dima vendette armi russe ai paesi arabi ricavando milioni che spendeva: era una specie di benefattore, dava soldi al suo amico per fare un film, sovvenzionava il Teatro Bolshoi per le riparazioni del tetto e per comprare costumi necessari a mettere in scena un nuovo spettacolo. Apriva la sua casa a Los Angeles, la villa in Corsica e il castello in Scozia agli amici, e la sua ragazza era una modella russa stupenda che lavorava a Parigi. Faceva affari con banche, investiva nel settore petrolifero, dello zucchero e dei diamanti e di tutto ciò che gli capitava per le mani. L’ultima volta che gli ho parlato, è stato quando mi ha invitato sul suo yacht a Cannes, ma io non sono potuto andare. Poi, qualcosa andò storto: egli smise di andare in Russia, si comprò una limousine blindata e rafforzò la sicurezza in tutte le sue case. Viaggiava sempre scortato. Gli hanno sparato a Parigi mentre usciva dalla macchina, a pochi passi dal suo appartamento e il fatto occupò uno spazio grande nella pagina dei quotidiani francesi. E’ una faccenda complicata e io ero, come al solito, alla ricerca di una buona storia: ora l’ho trovata ed è THE QUICKIE. Tutto comincia la notte del 31 dicembre 1999 e finisce il 1 gennaio 2000 quando il protagonista viene ucciso. Per me è molto interessante fare un film su un uomo che sa che sta per morire: come passerà le sue ultime ore? Come le passerò io? Che tipo di decisioni si prendono e quali sono i nostri pensieri? O in che modo lasciamo questo mondo? Ma THE QUICKIE è anche una storia d’amore in cui due bravi attori hanno una grande opportunità di recitare un dramma intenso e molto emozionante. Io ritengo anche che il tragico e il comico sia una buona miscela. L’atmosfera è affascinante: una festa di capodanno russa a Los Angeles – è una storia densa di suspense per il pubblico. Voglio girare il film in digital video: mi piace molto l’idea di lavorare con poche persone, un budget esiguo e prestare più attenzione agli attori e alla storia. Questo film deve creare ottime suggestioni e per questo la musica rivestirà un ruolo veramente importante. Sono molto entusiasta di questo progetto e non vedo l’ora di cominciare a lavorarci.