Scheda tratta da Giuseppe Molteni (1800

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Scheda tratta da Giuseppe Molteni (1800
Scheda tratta da Giuseppe Molteni (1800-1867) e il ritratto nella
Milano romantica. pittura, collezionismo, restauro, tutela, catalogo
della mostra tenutasi a Milano nel 2000-2001, Milano 200
Francesco Hayez
Venezia 1791 - Milano 1882
Autoritratto in un gruppo di amici
Olio su tela, 42,8 x 32,5 cm (inv. 4700)
In basso a sinistra la data a penna, non autografa: "1827"
Provenienza: acquisito per legato del 1996 dalla raccolta di Riccardo Lampugnani, cui era pervenuto, per via
ereditaria familiare, dalla collezione Virginia Gargantini Piatti di Vimercate.
Esposizioni: Milano (Retrospettiva) 1883, p. 36 n. 33; Milano 1934, p. 45 n. 32; Milano 1983, p. 330 n. 227;
Milano 1985, p. 71, n. 31; Milano 1997, p. 17 n. 15.
I personaggi rappresentati in questo dipinto, che è uno dei ritratti più straordinari dell’intero Ottocento
europeo, sono stati identificati in occasione della mostra dedicata ad Hayez nel 1983, quando venne
riconosciuto in Hayez il personaggio al centro, che volle rappresentarsi in un’immagine curiosa e
volutamente dimessa in occhialetti, circondato da un quartetto di amici. Il primo a destra in alto è proprio
molteni, che calza un elegante cilindro chiaro, mentre sotto di lui Tommaso Grossi, il grande sodale di
Manzoni, l’unico in quanto letterato senza copricapo, mentre, come Hayez, indossano un cappello da pittore
con visiera anche Palagi, che è il più vecchio del gruppo, collocato in alto a sinistra, e Migliara in basso di
profilo.
L'
opera rappresenta l'
equivalente romantico e biedermeier della celebre Cameretta portiana (Milano,
Pinacoteca di brera), eseguito tra il 1805 e il 1810 da Giuseppe Bossi e considerato come l'
immagine più
emblematica della Milano neoclassica. Ma mentre i personaggi che circondano Bossi non sono stati
identificati con certezza, qui il riconoscimento dà un valore più pregnante a questa sorta di quadro manifesto.
La singolarità iconografica del dipinto, nell'
ambito almeno della cultura pittorica italiana, si spiega con la
conoscenza, maturata da Hayez nel suo lungo soggiorno romano, della ritrattistica dei Nazareni tedeschi, in
particolare Rudolph Suhrlandt (Ritratto del calcografo Ferdinand Ruschewayh coi fratelli Wilhelm e Rudolph
Schadow, 1811-1816; Berlino, Staatliche Museen), Wilhelm von Schadow (I fratelli Schadow e Thorvaldsen,
1815; Berlino, Nationalgalerie), Carl Julius Milde (Autoritratto in gruppo, 1824; Lubecca, Museo). Si tratta in
Hayez della stessa compiaciuta testimonianza della propria indipendenza d'
artista, quale possiamo
ritrovarla, determinata dalle stesse sollecitazioni intellettuali, nell'
Autoritratto in un gruppo di giovani pittori
eseguito da Carlo Arienti a Roma nel 1826 (disegno;Milano, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”)
che si era ispirato anch’egli a un probabile modello nazareno, come il popolare dipinto con i Ritratti degli
artisti tedeschi riuniti al Caffè Greco di Roma di Karl Philipp Fohr (Francoforte, Städelsches Kunstinstitut un
Städische Galerie).
Il tono, complice, di scoperta intimità, sottolineata dai berretti e dagli occhialetti tondi, che non ritroveremo
più in nessuna delle successive immagini di Hayez, come il tono di serena fratellanza intellettuale,
accentuata dal carattere non finito della veloce stesura, fanno di questo dipinto una sorta di manifesto e la
suggestiva trasposizione visiva del celebre Brindisi, un componimento dialettale recitato nel 1824 da Grossi
in un banchetto di amici, organizzato da Molteni per festeggiare la guarigione di Hayez da una lunga
malattia. Non è infatti da escluders, anche se la stesura potrebbe essere stata cronologicamente successiva,
come sembrerebbe suggerire la data che però non risulta autografa, un collegamento più puntuale tra
l'
evento ed il quadretto, vista la presenza dei due responsabilii della festa, Grossi e Molteni, e di chi, come
Palagi e Migliara, furono tra gli ospiti più conosciuti e cari al pittore ristabilito.
Nel componimento di Grossi, tra le pieghe dello scherzo letterario, venivano fuori conclusioni significative
proprio sul rapporto tra artisti e letterati in quegli anni felle battaglie romantiche, come sul consenso che
doveva riscuotere negli ambienti più diversi una personalità accomodante come quella di Hayez. Grossi,
infatti, declamò: "... L'
è vera, mi de quader en foo nò / Ma sont amis de tanti che ne fà, / No doo on quattrin
ai artista, ma però / Cognossi quaighedun che ghe ne dà; / Cossa me manca donca? Duu belee / Che cunta
poch, abilitaa e danee: / Ma giusta per quest chi, perché no ghoo / Come disi, quij pocch duu beleritt, / I
artista dovaravan sbassà el coo, / Fregamm, tegnimm de cunt e famm i oggitt; / Che podarev, e dininguarda
lor! / Montà in cardega e fagh on po el dottor. // E lì allon, tajà giò cont e] squadron / De quattordes paroll
tegnuu a memoria / Effet prospetigh, scorcio, intonazion... / E andemm innanz allegher con st'
ístoria: / A digh
robba de ciod, dandegh la metta / E menai, come disen, a la scoletta.// Ma quest per rid: del rest poeu se
anca mi / Senza che sia né comítent, né artista, / Né nagott a sto mond, me troeuvi chi, / L'
è che '
l Molteni el
m'
ha mettuu in la lista / Di amis de l'
Hayez; e gh'
è minga ball / El Moltenin l'
ha avuu reson de fall; // Che ghe
vui ben al par de chi che sia / Al sur Checco, e me inchini al suo talent / Ch'
el sa dà ai quader quella poesia,
/ Quella grazia, quel foeugh, quel sentiment, / Quel fin, ma natural, de la passion / Che '
l par vera, che '
l te fà
magon, / E con tutt quest l'
è affabel, a la man, / Nol se dà ton, el tend a fa i fatt soeu, / Lontan de intrigh
insomma un marzapan, / Propri quell che se dis on bon fioeu; / E l'
è de giust se tutt ghe voeuren ben, / E
ghe fann largo come a un car de fen " (pubblicato da Nicodemi, 1962, I, pp. 102-103).
Fernando Mazzocca
Bibliografia aggiornata al 2004
F. Hayez, Le mie memorie, a cura di G. Carotti, s.l, 1890, p. 275.
G. Nicodemi, Francesco Hayez, Milano 1962, tav. 44.
S. Coradeschi, L’opera completa di Francesco Hayez, Milano 1971, p. 93 n. 108, fig. f. m.
Hayez, a cura di M.C. Gozzoli, F. Mazzocca, catalogo della mostra tenutasi a Milano nel 1983-1984, Milano
1983, cat. 177, pp. 330-331.
F. Mazzocca, Un singolare ritratto d’artista: «El Moltenin» di Francesco Hayez, in Arte all’incanto. Mercato e
prezzi dell’arte e dell’antiquariato alle aste Finarte 1985/1986, pp. 108-109.
F. Mazzocca, I dipinti dell’Ottocento della donazione Lampugnani, in Riccardo Lampugnani: una collezione
milanese donata al Poldi Pezzoli, catalogo della mostra tenutasi a Milano nel 1997, Milano 1997, pp. 12-13,
p. 12, cat. 5, p. 17.
F. Mazzocca, Francesco Hayez: catalogo ragionato, Milano 1994, cat. 118, p. 186.
Hayez: dal mito al bacio, a cura di Fernando Mazzocca, catalogo della mostra tenutasi a Padova nel 19981999, Venezia 1998, pp. 29, 94.
F. Mazzocca, in Giuseppe Molteni (1800-1867) e il ritratto nella Milano romantica. Pittura, collezionismo,
restauro, tutela, catalogo della mostra tenutasi a Milano nel 2000-2001, Milano 2000, cat. 1, pp. 197-198.
V. Nussbaum, in Persone. Ritratti di gruppo da Van Dyck a De Chirico, catalogo della mostra tenutasi a
Roma nel 2003-2004, Milano 2003, cat. 49, p. 178.