Dell`Isola, M. Note E Commenti. Il pensiero religioso russo
Transcript
Dell`Isola, M. Note E Commenti. Il pensiero religioso russo
NOTE E COMMENTI IL PENSIERO RELIGIOSO RUSSO Il ciclo d i conferenze che sotto questo titolo fu tenuto all'Università d i P a v i a (i) ebbe i l merito di farci conoscere la Russia sotto un punto di vista finora ignorato d a i più. Per la maggior parte d i noi la Russia era come una terra leggendaria, enorme e lontana nello spazio e nel tempo: oggi l a vediamo più nettamente e cominciamo a conoscere da quali moventi, verso quali scopale anime dei suoi abitatori sono spinte ad operare. N e sieno rese grazie particolari al dotto filologo e gentile poeta prof. Venceslao Ivanov, i l quale, i n una serie d'indagini, à voluto insegnarci quali sono le forze religiose che alimentano i fenomeni individuali, sociali ed artistici della sua patria. In Russia la chiesa attuale è disorganizzata, scissa da diversi partiti; e la religiosità profonda del popolo grandemente m i nacciata dall'educazione antireligiosa che impartisce l a scuola. « I l popolo russo subirà dunque la decristianizzazione, questo popolo che fu religioso con tutto lo slancio del suo essere intimo? » Ecco l'ansiosa interrogazione che si rivolgono i pensatori. Già m o l t i anni or sono, a Ciadaieff che domandava: « Q u a l parte spetta alla Russia nel coro delle nazioni? » g l i slavo fili rispondevano: « Essa porta come contributo i l suo profondo sentimento mistico, un contenuto spirituale singolarmente ricco ed i n tenso ». D a questa ricchezza d i misticismo essi pensavano d i poter ricavare, senza chiedere contributi d i pensiero a nessun'altra (i) Le conferenze furono cinque.bee distribuite: I . L a chiesa russa e l'anima religiosa del popolo; I I . Tesi e antitesi: Slavofili e Occidentalisti; I I I . ÌJ^Tolstoi e Dostoiewski; V . V l a d i m i r o Solovioff. nazione, tutte le risorse necessarie per sollevare la Russia dal suo stato d i decadimento, per spingerla sulle vie del progresso. M a g l i Occidentalisti, che non avevano fede nell'auto-rinascita della patria, opposero una loro antitesi i n questi termini: « N o n occupiamoci d i religione, bensì di coltura: cerchiamo d'istruire la Russia, di liberarla dal dispotismo, d'imitare l'Occidente ». Inutile dire che v i furono uomini d'alto valore tanto nell'uno quanto nell'altro campo, e che g l i stessi slavofili furono ammiratori d e l l ' E u r o p a nostra, al punto da chiamarla la « terra dei miracoli ». I Russi, audaci i n teoria, addolcivano sovente nella pratica la crudezza dell'idea: tanto è vero che alcuni cittadini russi si trasformano i n gesuiti, altri si fanno uccidere sulle barricate d i P a r i g i о sui campi di battaglia ove si conquistò l'indipendenza italiana, dando nobilissimo esempio d'altruismo. Intanto Bakunine, amico degli slavofili, voleva imporre la sua formula alla 2 Internazionale, riassumendola nell'assioma: « Se D i o esiste, l'uomo è schiavo necessariamente, se l'uomo è libera, è perchè D i o non esiste ». Quanto agli Occidentalisti, i migliori derivano dall'Hegelismo, dividendosi i n due correnti d i cui la destra non à importanza alcuna, mentre la sinistra suggerisce e sviluppa le idee sovversive facendo capo a Carlo M a r x . Più tardi sorge i n Russia anche i l positivismo di Augusto Comte. Intermediario tra i l movimento slavofilo e l'occidentalista è dapprima Herzen, l'amico d i Mazzini, letterato e sociologo e rivoluzionario, da cui derivano i p r i m i tent a t i v i del socialismo nazionale russo (istia N O T E E tuzione del «mir»). Ora, se analizziamo i l carattere distintivo del socialismo russo (citiamo corne esempio i l nome d i M i k a i lowsky) vediamo che i l suo sforzo costante è quello d i salvar l a morale, per quanto abbia tendenza manifesta al positivismo. I Russi, anche nel cuore della negazione, conservano un fondo mistico. È questa la ragione che spinse Tolstoi a crearsi una religione sua propria. D a p p r i m a egli cerca un senso alla vita, e non lo trova; lo scoraggiamento lo invade; disperato pensa al suicidio. Finalmente sente D i o : la sua morale à trovato un punto d'appoggio. I n Anna Karenina egli c'insegna l a virtù e l'altruismo; i l bene è manifestato come cosa tangibile, come i l soffio distintivo dell'anima, e v i è glorificato anche i l lavoro, m a quello che serve ad alimentare la v i t a (lavoro rurale) non quello che nutre, col lusso, l a corruzione dèlia società. F r a i precetti del Vangelo, Tolstoi à trascelto i seguenti: « N o n resistete al male » ed « Astenetevi dal lavoro ». Seguendoli fino alle loro estreme conseguenze, egli giunge alla negazione della religione positiva, della chiesa, dello stato, della giustizia umana: poi, passando dall'astratto a l concreto, disapprova e sconfessa l'amore sessuale. Ideologicamente, Tolstoi è q u i n d i piuttosto un B u d d i s t a che un Cristiano: m a è cosi grande e cosi convinto che i l suo slancio fa m o l t i settarii, sopra tutto i n Inghilterra e negli S t a t i U n i t i . Dostoiewski invece è come lo specchio che raccoglie i n se i raggi positivi e negat i v i del pensiero russo. T u t t o trova un'eco nella sua anima immensa, tutto viene analizzato nella sua opera artistica. Per comprendere D . bisogna aver sempre presenti le vicende della sua v i t a . E g l i non appartiene alla classe privilegiata degli Slavofili: figlio d'un medico povero, destinato alla professione dell'ingegnere, fa parte d i quella piccola borghesia che costituisce i l proletariato intellettuale. Membro d i un'associazione socialista segreta, si sente rivoluzionario-materialista secondo le dottrine d i Fourrier; accusato d i aver d i v u l gato e commentato coi compagni la lettera di B i e l i n s k y contro Gogol, egli è imprigionato con essi e con essi condannato a morte. L a condanna è apparente, poiché lo zar intende soltanto d i spaventare, come dice, l a gioventù facinorosa: m a noi non dobbiamo dimenticare che i condannati anno trascorso dieci eterni minuti sotto le canne dei fucili spianati contro d i loro. L a tre- C O M M E N T I 27I menda scossa subita fa d i D . uri epilettico: da quel giorno, nelle sue crisi о nei mo menti che le precedono, à degli stati d'animo ineffabili che lo pongono i n una vera unione spirituale con D i o e con l'umanità. L a dura esistenza trascorsa i n Siberia gli svela l ' a n i m a del popolo russo: attraverso gli errori ed i peccati dell'uomo, D . intravvede i l Cristo e l'impronta divina. In S i beria impara a conoscere i l valore della personalità umana, sviluppata dall'amore, perfezionata dall'espiazione comune. Tornato a Pietroburgo scrive, con Delitto e Castigo, i l suo primo capolavoro d i cui questa è l'idea fondamentale: i l male che corrode l'uomo è l'isolamento; l'isolamento deriva dall'orgoglio, dall'opposizione fra l'una e l'altra creatura, dalla mancanza d'amore; e isolandosi l'uomo si perde. D . à veramente vissuto lo stato d'animo che descrive, à sentito spezzarsi nel cuore l'ultimo legame che lo r i u n i v a alla società. A questo punto d i sfacelo due vie g l i si paravano innanzi: о accettare Iddio e l a società vivendo come i l comune degli uo mini; о negare Iddio e formarsi un mondo particolare. E g l i accettò D i o . Come artista, D . c i presenta i l quadro della v i t a i n tre piani: campeggia nel primo i l groviglio dei fatti umani; i l secondo ne tenta l'interpretazione psicologica, con lo studio delle passioni e delle emozioni che intervengono a spiegare quei fatti, rivelandocene i l « carattere empirico »; i l terzo è la messa i n azione del « carattere intelligibile » d i K a n t , quale è stato spiegato da Schopenhauer: è là che si produce l a lotta fra D i o e l'uomo. L a quale si potrebbe schematizzare cosi: D i o , i n guerra contro Satana, prende per campo d i battaglia i l cuore umano. Secondo D . se l'uomo non arriva, interiormente, all'accettazione d i D i o , non potrà m a i comprendere la realtà umana. Soltanto i l dogma insegnato dalla chiesa forma l'unità mistica colla pluralità degli uomini. I l credente deve chiedersi: « Ove finisce l a m i a propria personalità? E per non offendere altrui, ove comincia la personalità del mio vicino? L ' u n i o n e mistica rende l'uomo responsabile anche delle azioni non fatte da l u i : ciascuno è colpevole d i tutto e per t u t t i , ciascuno è responsabile d i tutto e per tutti». P r i m o i n E u r o p a , D . ha messo i n rilievo la crisi della personalità. L ' i n d i v i d u a l i s m o comincia all'epoca del Rinascimento e dà le sue prove e g l i splendori artistici fioriti da quell'epoca i n poi. Più tardi, l a Rivoluzione francese compie una specie d i atomizzazione dell'individuo. Ognuno si sente orgoglioso per la proclamazione dei d i r i t t i dell'uomo: ma l a borghesia non tarda a formarsi i n classe privilegiata e pronuncia l a sua sentenza: « Ognuno per sè, D i o per t u t t i ». Notate l'espressione: D i o « per » t u t t i , non D i o «in» t u t t i . In fondo, è l'antico motto: « H o m o nomini lupus » i n una forma attenuata. E mentre la personalità si rinchiude in se stessa, l a religione si dilegua e l a scienza dichiara che l'io metafisico non è dimostrabile. N u l l a dunque rimane della personalità profonda; l a società non le riconosce che qualità funzionali. N e r i sulta un isolamento sempre più terribile, di cui l'arte fa un tema lumeggiandolo tragicamente, come i l Maupassant i n F r a n cia, cosi i n Russia i l D . Questi ci presenta la crisi della personalità isolata: Nietzsche e i l suo sistema sono previsti e sviluppati i n anticipo nell'opera d i D . Le memorie di un abitante del sottosuolo sono un quadro possente d i ciò che tramano nell'ombra i reietti a cui l a società rifiuta u n posto al sole. Inutile dire che Г А . prende la parte dei diseredati: egli comprende che i l male d i cui offrono è un'esacerbazione dell'amor-proprio; egli sente che quest'amorproprio ipersensibile spinge l'abitante del sottosuolo (l'allegoria dei topi, ecc., è trasparente ed efficace) ad avvelenare coi suoi miasmi l'aria d i chi gode i privilegi della v i t a . È quasi stabilire una legge d i compensazione. Parlando del socialismo, D . lo definisce i l tentativo d i vivere i n un mondo senza D i o ; una maniera, insomma, d i render concreto l'ateismo. I comtemporanei giudicarono paradossali t a l i definizioni: oggi s'incomincia a vedere che le corporazioni e le collettività sono un insieme meccanico ove l a personalità si smarrisce: D i o nell'uomo non è più che un'immagine funzionale. L a polvere umana s'è unita alla polvere satanica: se l'umanità non provvede v a incontro all'antropofagia. O r m a i le dottrine d i Rousseau sono superate. — Come salvarsi? — Credendo alla personalità qual è affermata da Cristo, poiché metafisicamente essa è indimostrabile. — M a Cristo è divino? — C h i crede i n L u i deve credere nel Padre — M a D i o esiste? — È impossibile che non esista. A questo punto comincia l'apologetica d i D . Essa non teorizza: presenta le anime ed i l loro destino; due t i p i d'esistenza, con D i o e senza D i o . Figlio fedele della chiesa, D . la vorrebbe mediatrice d i grazia, se non che l a chiesa è paralizzata essendo sottomessa allo Stato dal tempo d i Pietro i l Grande. L ' u n i o n e spirituale, preconizzata da D . , è dunque superiore alla chiesa: ogni anima porta i l proprio contributo alla v i t a spirituale collettiva. I l popolo russo cerca ansiosamente d i sentire i n sè i l contatto diretto col Cristo: per questo la Pasqua russa, col suo cero acceso i n ogni casa, à come pensiero centrale la concordia, i l legame fra g l i u o m i n i nel giorno santo i n cui si compie i l miracolo della resurrezione. L a chiesa russa è più che m a i v i v a nel cuore del popolo, i l quale v a cercando e scegliendo da sè, senza i l controllo della chiesa ufficiale, i puri, i santi, g l i asceti che g l i saranno guida spirituale. L a gerarchia ecclesiastica è i n decadimento, ma l'anima russa è alla ricerca della città d i D i o , della vera chiesa, quella che prepara l a comunione dei santi. Sotto l'incrostazione del dogma si nasconde 10 spirito della perfetta religione. D . , nei Fratelli Karamazof, impersonifica i tre stati d'animo che attraversa la Russia. 11 fratello maggiore è un'anima battuta e combattuta dalle passioni, ma ardente e piena d i D i o ; i l secondogenito è l'occidentalista e rappresenta i l criticismo: i l più giovine è l'uomo inviato da D i o per seminare l a fede, per preparare l a Russia santa dell'avvenire. Discepolo d i un asceta, egli riceve dal suo maestro la missione d i recarsi nel mondo, d i ammogliarsi, d i vivere l a v i t a sociale, m a coll'intento d i diffondere i l Cristo, d i essere come la vivente immagine d i l u i , d i divulgarla nell'intero universo: i n t a l modo l a Russia i n segnerà Gesù, essa che lo conserva i n tatto nel cuore del popolo. I n Occidente la chiesa tende a convertirsi i n stato: i n Russia anche lo stato si converte i n chiesa, ma i n una chiesa ideale, formata d a l l ' u nione d i tutte le anime, senza bisogno d i gerarchie, spoglia d i autorità. E i n attesa che questo ideale si avveri, che cosa rappresenta, l a Russia nel mondo? « E x oriente l u x ». Essa porta un contributo mistico d'altissimo valore spirituale: i l mondo esiste e si perpetua perchè i santi e g l i eletti, i n v i s i b i l i ma presenta pregano per noi. Ecco l a mentalità del popolo russo: esso è un popolo teocorde. F r a i giovani suoi seguaci che meglio promettevano per l'avvenire, D . predilesse W l a d i m i r o Solovioff. E questi, se N O T E E pur continua i n u n certo senso l'indirizzo del maestro, lo supera • e quasi lo sconfessa per quanto riconosce d i caduco e d i sorpassato nelle teorie d i D . N o n c i è possibile analizzare le numerosissime opere di Solowioff: accenneremo che l a sua filosofia è fatta, p r i m a d i critica, poi d i demolizione, i n ultimo d i ricostruzione. Scopo supremo della sua ideologia è d i giungere all'avvento del governo d i D i o ; non coll'instaurare uno stato, teocratico per definizione, ma col persuadere i governanti che lo stato, se vuole esistere, deve i n trodurre una politica cristiana al posto della p o l i t i c a pagana esercitata fino ad oggi. L a società, secondo l u i , deve diventare teocratica e t r a m u t a r s i i n chiesa, spontaneamente, liberamente. N o n già la chiesa mistica degli slavofili, bensì una chiesa visibile, concreta, che abolisca l a Bollettino T U R G H È N J E V . — Turghènjev J . , Scene e Commedie: « L o scapolo », a Un'imprudenza », « A l verde », « Corda sottile si strappa », « Pane altrui », unica versione integrale e conforme al testo russo con note di R. Kufferle, Torino, Soc. ed. Slavia, 1927, p. 346, L . 11. Come abbiamo detto per Tolstoi la a Slavia» prosegue la sua opera magnificamente. Q u i si ha un volume di Turghènjev che sarà per i lettori italiani una novità assoluta perchè accanto al celebrato ed ammirato Pane altrui porta commedie inedite e originali. Anche su questo volume ritorneremo. Notiamo per il meritato successo cui h a diritto l'opera dello K . anche finanziariamente che i volumi sono editi molto bene ed a prezzo, per i tempi attuali, modesto. T W A I N . — T w a i n M . , Rapporto della visita di Capitan Tempesta in Paradiso. A q u i l a , Vecchioni, 1926, p. 113. Il celebre umorista americano in questo scritto — accanto al quale sono pubblicati due minori ma di poco valore — satireggia non solo la nostra incommensurabile vanità, m a pur l a concezione positivistica e vuota che del paradiso hanno coloro che ai testi sacri fanno dire... quello che vogliono. L a lettura quindi è piacevolissima e se la terra e l'uomo ne escono alquanto malconci e se i l Paradiso, volgaruccio anzichenò, dei promettenti beatitudini nell'ai di là, va in ridicolo, non è colpa dell'A., m a di 273 C O M M E N T I scissura scismatica riconoscendo come capo i l pontefice romano. S. esercitò pure un influsso sulla poesia russa contemporanea, e si può dire che l a sua opera non è finita poi ch'egli ebbe dei continuatori i n cui rivive, per quanto modificato, i l suo pensiero. Citiamo i principali, che sono, per l a sinistra, Mereskowsky, Rosanoff e Berdiaieff; per l a destra E r n (autore d i due pregevoli monografie sul R o s m i n i e sul Gioberti), Bulgakoff e Florensky, quest'ultimo genialissimo, in certe sue affermazioni paragonabile a B i a g i o Pascal. Riassumendo: carattere precipuo del popolo russo è d i cercare una coltura a base d i D i o ; quanto d i duraturo anno prodotto i Russi porta l ' i m p r o n t a della religiosità. M. bibliografico DELL'ISOLA. (seguito: d a p a g . 332) coloro che non riflettono a quel che dicono e, più, a quel che fanno. L a traduzione è di L . Ballini. W E S L E Y . — Piette M . , La réaction de John Wesley dans revolution du Protestantismi Z A R A T U S T R A . — Wesendonk О. G . von, Das Wesen der Lehre Zarathustros. I V . - Religione e Religioni. ANTICHITÀ RELIGIOSE CLASSICHE. — Grassi Т., Le liste templari nelVEgitto Greco-Romano secondo i papiri. Milano, « Aegyptus », 1926, p. 72,. L . 12,50. Se ne riparlerà per il suo riotevole valore storico, linguistico e religioso. B R A M A N E S I M O ( V . sotto: Buddismo). B U D D I S M O . — Chalmers, Further Dialogues of the s Buddha. — Brewster E . В . , The Life of Gotama the — De la Vallèe Poussin L . , La morale bouddhique. •— E l i o t C h . , Hinduism and Buddha, Buddhism. — Glasenapp H . , Brahma und Buddha. C U L T O . — Slattery C h . L . , Problems of and Worship. Faith D I V I N I T À . — T u r n e r J . E . , The Nature Deity. of E G I T T O . — Moret A . , La mise a mort du Dieu enEgypte.