le osservzioni dei verdi

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le osservzioni dei verdi
All’Assessore all’Urbanistica
Al Dirigente del settore Urbanistica e territorio
del Comune di Manduria
Oggetto: osservazioni del Partito dei Verdi in merito al Regolamento Edilizio Comunale in fase di
approvazione.
Premessa
Il parere dei Verdi è che i Regolamenti edilizi siano in questa fase storica uno strumento
formidabile per il conseguimento di quegli obbiettivi fissati dall’U.E. per il 2020 in termini di
risparmio energetico, emissioni di CO2, utilizzo di fonti rinnovabili, che tutti conosciamo. La
Direttiva 31/2010 (non sappiamo se sia nota all’estensore del regolamento che abbiamo in lettura)
fissa per il 1° gennaio 2021 (2018 per gli edifici pubblici) una scadenza epocale per l’edilizia,
poiché da quella data sarà possibile costruire solo edifici “neutrali” dal punto di vista energetico,
ossia dotati di un involucro le cui prestazioni siano tali da poter fare a meno di apporti esterni per il
riscaldamento e per il raffrescamento, a meno che non siano derivanti da fonti rinnovabili. I Comuni
sono dunque posti nella condizione di dover governare questa fase di transizione verso un’edilizia
sostenibile, e possono farlo non solo rispettando gli obiettivi fissati dalle norme oggi in vigore, ma
andando oltre.
Infatti, sono 855, secondo il rapporto ON-RE 2012, per un totale di 20 milioni di abitanti, distribuiti
in tutte le aree geografiche del paese, i Comuni che si sono posti all’avanguardia dell’innovazione
energetica e ambientale, ponendo criteri più severi di quelli indicati dalla normativa nazionale e
regionale.
Dal 1° gennaio di quest’anno è diventato obbligatorio nelle compravendite e nelle locazioni indicare
la classe di appartenenza dell’edificio, risultante dall’attestato di certificazione energetica (A.C.E.).
Dal 1° giugno di quest’anno diverranno obbligatorie le prestazioni indicate dal D.Lgsl. 28/2011, che
andranno aumentando nel 2014 e nel 2017. Ebbene, molte Regioni e molti Comuni le hanno già
anticipate nei loro regolamenti, dimostrando di voler esercitare un ruolo propulsivo nei processi di
cambiamento nel settore edilizio, promuovendo e incentivando la sperimentazione e l’innovazione,
sia in fase progettuale che di realizzazione dei nuovi immobili e nelle ristrutturazioni. Un dato di
fatto è che, là dove è stata introdotta la certificazione energetica, il mercato ha mostrato di gradire,
in quanto gli edifici di classe A si vendono prima e meglio degli altri.
E’ vero che l’Italia è sempre stata molto in ritardo nel recepire le direttive europee e che, quando lo
ha fatto, ha creato una normativa farraginosa e contraddittoria ( es.: rispetto alla Direttiva 31, il D.
Lgsl 28/2011 non definisce la metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche); è vero che
spesso, anche a livello regionale,varata la norma, vengono a mancare i decreti attuativi o non sono
individuati i soggetti attuatori o i certificatori, ecc. Ma proprio la mancanza di chiarezza
normativa non deve costituire un alibi per rinviare scelte che sono ormai irreversibili e che
comunque, prima o poi, saremo chiamati a compiere, si spera quando non sarà troppo tardi.
Osservazioni
Il Partito dei Verdi, nella consapevolezza di quanto sopra esposto, ha recapitato al Presidente della
Commissione Consiliare che ha avuto in esame la bozza del nuovo Regolamento di Manduria, un
pro-memoria contenete dei suggerimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale degli edifici: in
particolare si suggeriva di aderire al Protocollo di Itaca, che contiene i criteri e le metodologie per
valutare complessivamente le prestazioni energetico-ambientali dei nuovi edifici. Di questo
Protocollo non vi è traccia nella bozza di Regolamento, laddove esso è stato adottato in via
definitiva nel 2010 dalla stessa Regione Puglia, dopo una fase sperimentale ( vedi delibere di
G.R. 2272/2009, 2581/2010, 731/2011, ecc.) ed è parte integrante, ad esempio, del Regolamento
edilizio adottato dalla città di Monopoli.
Nel regolamento sottoposto al nostro esame tutte le prescrizioni in materia di sostenibilità
ambientale degli edifici vengono fornite, nel farraginoso art. 103, quasi sotto forma di “moral
suasion”, con tono didattico-descrittivo piuttosto che prescrittivo e vincolante; in particolare non è
stata fornita, per ciascuno dei criteri contenuti nel protocollo di Itaca e da noi indicati, una apposita
scheda, atta a quantificare con precisione caratteristiche e limiti della prestazione richiesta, ai fini di
una esatta e puntuale valutazione, preliminare all’attribuzione di un punteggio. Infatti lo scopo
ultimo della certificazione non è punitivo-ostativo, come forse qualcuno dei Consiglieri di
maggioranza può essere indotto a credere, ma viceversa premiale nei confronti di quei progetti
che presentino prestazioni pari o addirittura superiori a quelle previste per legge, attraverso
una serie di bonus ed incentivi di vario genere, che vanno dall’abbuono dell’occupazione di
suolo in fase di cantiere, alla riduzione degli oneri concessori, alla concessione, sia pure in misura
lieve, di bonus volumetrici, ecc. Naturalmente queste forme di incentivo vengono fornite a titolo
esemplificativo, così come a titolo esemplificativo viene proposto il Regolamento edilizio della città
di Monopoli, che pur non essendo tra i più all’avanguardia, ha ricevuto una menzione da parte
dell’O.I.S.E.( osservatorio innovazione sostenibilità edilizia) e che potrebbe costituire per noi un
ottimo modello.
Si deve considerare che introdurre le prescrizioni di cui parliamo negli edifici di nuova costruzione
non è assolutamente sufficiente per raggiungere quei traguardi di sostenibilità ambientale cui
accennavamo sopra, se si considera l’enorme mole del patrimonio edilizio esistente, che è ben
lontano da quei parametri. E’ in questa direzione che gli Stati nazionali, ma anche i governi locali,
dovrebbero muoversi, incoraggiando la riqualificazione energetica, la riduzione dei consumi, il
miglioramento del comfort abitativo e della sicurezza statica, incentivando gradualmente il
passaggio di questi edifici da una classe ad una superiore. Ancora a titolo esemplificativo, la Gran
Bretagna vieta a partire dal 2018 di mettere in vendita o affittare alloggi che non siano almeno di
classe E, iniziando così ad indirizzare i proprietari di case verso un tipo di manutenzione.
A maggior ragione pertanto non si comprende perché non sia stata introdotta, nel nuovo
Regolamento che si andrà ad approvare, nemmeno la certificazione energetica, che è legge
dello Stato sin dal 2005 (D: Lgsl.192), regolamentata dalla Regione Puglia con proprio
regolamento del 10/02/2010, per le nuove costruzioni, le ristrutturazioni e per l’edilizia
pubblica.
Tra l’altro non si comprende perché tra i fondamenti normativi del presente Regolamento non venga
citata la Legge Regionale n°13 del 10/06/08, che avrebbe dovuto esserne, a nostro avviso, il criterio
ispiratore principale. Da questa legge, ad esempio, si sarebbe potuta trarre la motivazione per
l’introduzione di prescrizioni relative alla costruzione di cisterne per l’utilizzo delle acque
meteoriche ( per innaffiare giardini, lavare auto ecc.) e il riutilizzo di quelle grigie , con creazione di
circuiti idraulici alternativi.
Osservazioni particolari
Oltre a quanto già detto a proposito della acque meteoriche, riscontriamo le seguenti
manchevolezze:
• non vengono richiesti dispositivi fumivori anche per i fumaioli domestici;
• non si obbliga l’utilizzo di materiali riciclati, o riciclabili o a chilometro zero;
• non si dice nulla sulla gestione dei materiali da costruzione e demolizione;
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non vengono regolamentate le strutture precarie né le strutture e gli stabilimenti balneari(
tettoie, gazebo, ricovero attrezzi, box-auto, roulotte ecc.);
non vengono regolamentati gli edifici rurali e quelli con funzioni agricole;
mancano norme atte a scongiurare l’inquinamento elettromagnetico e quello da agenti
chimici, mentre molto superficiali e generiche sono quelle contro l’inquinamento acustico.
Conclusione
L’impressione complessiva che si ricava, dunque, è che il regolamento si preoccupi piuttosto di
aggirare o mitigare la normativa, piuttosto che interpretarla nel suo spirito e trarne ispirazione per
una seria politica ambientale..
Manduria,
Per il Partito dei Verdi
Il Consigliere Gregorio Perrucci
Nota: vedi Regolamento Regione puglia 18/04/2012 n ° 8 che prescrive che i regolamenti edilizi
comunali debbano prevedere il doppio circuito per il riutilizzo negli scarichi delle acque grigie.( 30
maggio )