didattica, insegnamento, apprendimento, scuole di pensiero
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didattica, insegnamento, apprendimento, scuole di pensiero
Appunti di didattica, parte II – p. 1 / 6 Didattica • • • • • • • radice indoeuropea: mostrare come tecnica e tecnologia: – tecnica: insieme delle pratiche esperte che usiamo per comporre elementi diversi e ottenerne un tutto organico; ci distingue dagli animali; non è neutra, ma sempre orientata a un fine, la soddisfazione di un bisogno – tecnologia: (discorso intorno a...), studio di queste pratiche, loro comprensione teorica [ con il termine "tecnologie informatiche" spesso ci si riferisce ai calcolatori, all'hardware e al software; in realtà dovremmo usare il termine per indicare i saperi che hanno a che fare con hardware e software, che ci consentono di progettarli, costruirli, gestirli; io in quei casi tendo a parlare di sistemi, dispositivi, procedure, metodi ] [ con il termine "tecnologia" spesso indichiamo sistemi di tecniche coordinate; per esempio, tecnologia della parola (che comprende varie tecniche quali fonazione, uso di tono, timbro e altezza,,,) ] attività che creano le condizioni per promuovere apprendimenti – accesso al sapere – (ri)costruzione di conoscenze la didattica è volta a scoprire – ciò / perché / come è bene favorire – ciò / perché / come è male sopportare – tra due persone in rapporto educativo di insegnamento / apprendimento (i. / a.; Docente / discente, D. / d.) la didattica è situata, cioè legata al contesto Tre prospettive 1. antropologia pedagogica: riflessione teoretica, filosofica e scientifica sull'uomo e il suo fine; quale idea di uomo c'è alla base del nostro agire didattico? 2. scelte educative: contributi di psicologia, sociologia, neurologia, ...; concorso di più discipline (per esempio, abbiamo visto vari suggerimenti che ci vengono dalle neuroscienze) 3. etica: esercizio di razionalità pratica nella distinzione tra quanto è bene e male che ci sia e si faccia (v. definizione di didattica) L'insegnante • • • • insegnamento: in-signare: far conoscere tramite segni; fammi segno; indica; Montaigne Morin testa ben fatta / testa ben piena promuove il pieno sviluppo della persona umana (dell’allievo) usa tecniche e tecnologie adeguate (visione pedagogica ed etica) 2 rischi – tecnicismo: chi applica la giusta ricetta sforna la torta buona – applicazionismo: un bravo giocatore di calcio può fare l’allenatore Didattica non è • • disciplina in grado di definire a priori che cosa occorre fare in ogni situazione, contesto, momento per raggiungere scopi e però non si limita a descrivere situazioni che determinano processi di i. / a. Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013) Appunti di didattica, parte II – p. 2 / 6 I momenti (ciclici) della didattica 1. fase preattiva: legge criticamente la realtà, la interpreta, ne trae indicazioni; didattica come attività situata, contestualizzata, forgiata in base alle condizioni al contorno 2. fase attiva: indica proposte coerenti con fini educativi 3. fase postattiva: valuta l'efficacia delle ricadute delle proposte educative Ruolo della didattica Il ruolo della didattica non è solo descrittivo, né solo interpretativo; sarà anche predittivo – prescrittivo: indica chi deve fare cosa e come per agire con efficacia, con l'accortezza (problematicismo critico contro riduzionismo) di non voler prescrivere facili ricette, di pretendere di fornire bacchette magiche utili sempre e ovunque. Applicherà conoscenze e criteri decisionali per scelte razionali e ben fondate, che permettano di raggiungere fine dell’istruzione, che non sarà la pura e semplice trasmissione di un corpus di conoscenze, ma ne farà uso per valorizzare le persone. È fortemente orientata eticamente. Apprendimento / insegnamento (a. / i.) • • • • • • • • • • ap-prehendere: “prendere” con i sensi o l’intelletto, afferrare; venire a conoscenza (apprendiamo con sgomento); fare proprio; a. come tecnica; “studia ma non apprende” in francese apprendre ha il duplice significato di imparare e insegnare, dunque intransitivo e transitivo, così come nel nostro Sud si usa transitivamente "imparare" in inglese learning (verbo to learn) in tedesco Lernprozeß, stessa radice di learning, con aggiunta del processo in-signare: far conoscere tramite segni; fammi segno; indicami (indicare la via: stessa idea che ci veniva dalla radice “mostrare” del termine “didattica”) in inglese teaching processo: qualcosa cha da fuori “entra” nel soggetto, il quale lo afferra e trattiene, lo "metabolizza" arricchimento esperienziale importanza di sapere, esperienza, contatto con realtà (scuola comportamentista) importanza di individuo che si impadronisce, che integra (scuola cognitivista) Con i sensi e con l'intelletto • • • • • nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu (San Tommaso) da San Tommaso a Leibinz fino all’empirismo di Locke, Berkeley, Hume • approccio sperimentale al conoscere ex post (no logica deduttiva) S.T.: processo che nasce dal soggetto che intuisce forme universali Berkeley: esse est percipi, l’essere di una persona (cosa) sta nell’essere percepito imporanza dei sensi: • tesi sordità • tesi comunicazione aumentativa e alternativa Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013) Appunti di didattica, parte II – p. 3 / 6 Concezioni – scuole di pensiero concezioni superficiali o associazionismo o comportamentismo concezioni superficiali o cognitivismo o Gestalt o costruttivismo o costruzionismo Associazionismo • • • • • • • • • a cavallo tra la fine dell’800 e i primi decenni 900 prevede una suddivisione precisa e minuziosa delle conoscenze, una scomposizione delle abilità a. come sequenza e sommatoria di frammenti - costruzione di collegamenti tra frammenti; il risultato è il puzzle, il soggetto si ritrova ad avere l’intero panorama, non ci mette del suo Edward Lee Thorndike: associazione stimolo-risposta (S-R) → l'a. avviene per associazione tra stimoli dell'ambiente e risposte comportamentali più si presenta lo stimolo, maggiore sarà l'a. (legge di frequenza di Thorndike) opportunità della reiterazione di esercizio e ripasso modelli di (auto)valutazione del successo apprenditivo, con riferimento ad aspetti osservabili, oggettivi, quantificabili (non all’individuo): • modello criteriale: si confrontano i risultati con l'obiettivo (con quanto si doveva a.); livello atteso esterno predeterminato; viene fissata a una certa altezza l’asticella da superare • modello normativo: si confronta con una norma, intesa come livello di altri membri del gruppo; dunque, viene fissato il riferimento a posteriori modello di a./i. che implica direttività, controllo, educazione autoritaria OK per acquisizioni rigidamente prefissate: • pilotare aereo, nave • segnali ferroviari • regole grammaticali • definizioni, formule (esempio: volume della sfera = s’ode a destra uno squillo di tromba, 4/3 pi greco erre tripla) Comportamentismo • • • • • • • • • da inizio XX sec; sfumando dagli anni 60 di derivazione associazionista: mente vista come una tabula rasa, che prende forma a contatto con le situazioni nuovi legami tra singoli elementi mentali trasferimento dall'esterno all'interno, da docente (D.) a discente (d.); a. come ricezione, imitazione (del Maestro, degli esempi, della tradizione), riproduzione a. come processo individuale (del singolo, ancorché appartenente a un gruppo), lineare eredita dall'associazionismo il modello stimolo risposta (per es. il cane di Pavlov) insegnamento per stimoli, che condizionano e plasmano la tabula rasa a. eterodiretto, i. centrato sul D. asimmetria dei ruoli D. e d. da un punto di vista epistemologico: causalismo, determinismo chi apprende è un contenitore passivo Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013) Appunti di didattica, parte II – p. 4 / 6 • • • • • • • • interiorizza idee, abilità, conoscenze attività del d.: registrazione, memorizzazione, riproduzione, imitazione, applicazione addestramento dall’esterno avviene un condizionamento di mente, condotta, personalità del d. implica autocontrollo, conformismo, adattamento a situazioni preesistenti S-R: soddisfo bisogni (il bel voto, il compiacere il D.), evito frustrazioni (la bocciatura, il rimprovero) la motivazione all'a. è esterna all’oggetto di a. genera nel d. un'idea di sé povera, subordinata ruolo asimmetrico D. / d. visione statica del sapere, da conquistare, memorizzare, indipendente dal discente Gestalt • • • • • • • • • da inizio XX sec (Gestalt = (ted.) forma) teoria psicologica olistica: il tutto è superiore alla somma delle parti apprendimento per comprensione, per come percepiamo la realtà importanza di percezione, riconoscimento, organizzazione di relazioni tra elementi di una situazione scoperta o ricerca attiva di informazioni non date o non evidenti, per astrazione, tramite elaborazione di nuove idee ruolo attivo di chi apprende: scopre soluzioni nuove, va oltre il dato formulazione di ipotesi, verifica, rinegoziazione in caso di errore non trials and errors bruto dell’associazionismo: il soggetto si autoregola metacognitivamente, segue un piano, struttura le prove non imita, scopre ruolo della scoperta Mito della scoperta • • • Ausubel dimostra che non necessariamente apprendimento per scoperta resiste meglio all’oblio di apprendimento per ricezione distinguere 2 dimensioni: – come si arriva a nuova conoscenza – come si incorpora nuova conoscenza nel caso in cui ci si dovesse proporre di costruire costantemente situazioni atte a consentire di apprendere riscoprendo in maniera autonoma quanto è stato già scoperto, il dispendio in termini di tempo diventerebbe eccessivo (Dizionario, p. 47) Cognitivismo • • • • • • • • • • • anni 50 – 80 apprendimento per coordinazione di novità esterne con preconoscenze ruolo attivo del soggetto importanza della metacognizione advance organizers (anticipatori): informazioni (schema, domanda, sintesi) che anticipano i contenuti oggetto di a. / i. (della lezione, del capitolo di un libro, …) insegnamento come promozione indiretta dell’apprendimento importanza attività della mente, fenomeni mentali da S-R a S-O-R stimolo organismo risposta sapere ancora inteso come cumulo di informazioni insegnamento asimmetrico, ma ora importa più come si insegna, come si impara meta-riflessione Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013) Appunti di didattica, parte II – p. 5 / 6 Costruttivismo • • • • • • anni 50 – 80 ... apprendimento per costruzione di modelli mentali per comprendere la realtà – costruzionismo; apprendimento efficiente se il soggetto produce artefatti tangibili apprendimento per costruzione di nuove conoscenze dichiarative e procedurali o trasformazione delle preesistenti modifica le strutture cognitive e i processi di interpretazione del reale (come abbiamo visto, ora le neuroscienze supportano l’ipotesi) (ri)costruzione di conoscenze e teorie via via più efficaci insegnamento non trasmissivo Ricerca di equilibrio • • • • • • raffronto continuo con situazioni reali porta a squilibrio; ricerca di equilibrio Jean Piaget: • assimilazione: riformulazione del nuovo in termini familiari • accomodamento: modifica di strutture cognitive – schemi comportamentali per recepire il nuovo confronto con fenomeni mediato da preconoscenze, strutture il sapere dipende da chi apprende (non ne è indipendente) apprendimento non significa cogliere l’essenza del reale: ognuno costruisce significati sulla base di percezioni e preconoscenze negoziazione tra soggetto e reale (situazione) per reiterate interazioni Il soggetto • • • • • concezione soggettivista: ruolo attivo del soggetto, la realtà ne è l’esito apprendimento non conformista o adattivo: impegno personale e creativo insegnamento con ruoli (anche) simmetrici dei partner attivi il D. stimola motivazione, interesse autentico (non finalizzato al premio), autoefficacia il soggetto sviluppa consapevolezza, stile personale, responsabilità Costruttivismo cognitivo • • • apprendimento come processo individuale insegnamento duale, D. come guida e instradatore relazione costruttiva del soggetto a confronto con la realtà, continuo scambio con ambiente Costruttivismo sociale • • • • • il soggetto agisce in una rete di relazioni e interazioni apprendimento come esito di cognizione situata (legata al contesto) e distribuita (zona di sviluppo prossimale di Vygotskij) viene promossa la co-costruzione da parte di una comunità di i. / a. dinamiche di condivisione e cooperazione focus sul gruppo (non sul singolo) Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013) Appunti di didattica, parte II – p. 6 / 6 Concezioni tradizionali • • • • • • • insegnamento come passaggio / trasferimento di info – docente: trasmissione; discente: assimilazione; pedagogia per obiettivi, mete uguali per tutti: individualizzazione valutazione dell’approssimazione dell’obiettivo rischio con classi eterogenee convenzionalità vs. flessibilità progettazione dettagliata, implementazione scrupolosa, atteggiamento direttivo relazioni educative unilaterali, potere e responsabilità al docente Concezioni attuali • • • • • • • • • il docente facilita gli allievi nel costruire teorie efficaci / abbandonare teorie ingenue strumenti: analisi, disputa, confutazione, negoziazione lavoro su situazioni reali docente non direttivo, guida, facilitatore, mediatore (attenti alla retorica e al lasciarfarismo) relazioni educative simmetriche convenzionalità vs. flessibilità percorsi personali per sviluppare attitudini e potenzialità: personalizzazione percorsi e mete propri per ogni allievo rischio di abbassamento dei livelli, mera presa d’atto di problemi socio-ambientali di partenza Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013)