DMm o b i l i t à d u e m i l a - ATR Agenzia per la mobilità della

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DMm o b i l i t à d u e m i l a - ATR Agenzia per la mobilità della
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L’editoriale
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m o b i l i t à
d u e m i l a
P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R a g e n z i a p e r l a M o b i l i t à F o r l ì - C e s e n a
04.2006 MD
Le sfide da vincere nel cammino della sostenibilità
La tenda della mobilità al Festival del Cibo da Strada
Scenario del sistema di tpl in Emilia-Romagna
Nevio Zaccarelli, sindaco di Bertinoro:
“Progetti di viabilità per il balcone di Romagna”
Ubaldo Marra al timone di e-bus spa
Divieti di circolazione con il nuovo accordo regionale
MD P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R n . 4 - P o s t e I t a l i a n e s p a s p e d . i n A . P. - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3
( c o n v. i n L . 2 7 / 0 2 / 0 4 n . 4 6 ) a r t . 1 c o m m a 1 D C B F o r l ì - a u t . Tr i b . d i F o r l ì 4 / 2 0 0 0
Questa rivista è stampata con carta riciclata 100% Cyclus print
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m o b i l i t à
d u e m i l a
In questo numero
L’editoriale
Pianificazione, la sfida futura della mobilità
-Pag. 4
Fari puntati
Il gusto di viaggiare col gusto
-Pagg. 5/6
Andare in rete
Scenario di sostenibilità economica per il tpl
in Emilia-Romagna
-Pagg. 7/8/9/10
In copertina: una foto tratta dal calendario che anche quest’anno Atr ha realizzato
in occasione delle festività natalizie.
Stampato in 15.000 copie il calendario,
giunto alla 4° edizione, verrà distribuito nei
Punti Bus di Cesena, Forlì e Cesenatico.
Come per le precendenti edizioni protagoniste sono le immagini catturate da fotografi non professionisti, amici, parenti o
dipendenti Atr, durante i loro viaggi in giro
per il mondo.
In viaggio con
Nevio Zaccarelli Sindaco di Bertinoro
“Progetti di viabilità per il balcone di
Romagna”
-Pag. 11
Fermata d’autobus
Nuovi scenari si aprono per e-bus
-Pag. 12
In seconda di copertina: la campagna
pubblicitaria Atr in uscita nei giorni precedenti il Natale nella provincia di ForlìCesena.
Carnet di viaggio
Stop ai veicoli Pre-Euro con la nuova normativa
-Pag. 13
In quarta di copertina: la campagna
promozionale del Natale.
Notizie in arrivo
Un’eccellenza da trasportare
Pianificazione del trasporto pubblico certificato
-Pag. 14
Mobilità Duemila
Periodico del Consorzio ATR
Agenzia per la Mobilità Forlì/Cesena
Direttore Responsabile Ubaldo Marra
Reg. Trib. di Forlì 4/2000
Comitato di redazione:
Posta&Risposta
Un filo diretto fra Atr e i cittadini
-Pag. 15
Fausta Emiliani, Laila Errani,
Giulio Guerrini, Adriano Marchi,
Federica Matteucci, Giovanni Riva
Coordinamento e impaginazione:
PrimaComunicazione - Cesena
In redazione:
Carlotta Benini, Federica Bianchi,
Fausta Emiliani, Laila Errani, Alberto
Puggioli, Giovanni Riva, Cristina Zani
Progetto grafico:
Tuttifrutti Ravenna
Fotografie:
Archivio Atr, Nazario Spadoni,
Roberto Renzi
Stampa:
Ge.Graf srl - Bertinoro
Editore:
PrimaComunicazione - Cesena
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L’editoriale
P
PIANIFICAZIONE,
LA SFIDA
FUTURA
DELLA MOBILITÀ
di Adriano Marchi
Presidente del Consorzio Atr
Molte difficoltà e incertezze connotano il tema della
mobilità nelle nostre città. Di fronte ad esse è inevitabile chiedersi quali scenari e prospettive si possano
prefigurare per non retrocedere sul cammino della
sostenibilità.
Sebbene in questo quadro le ombre paiano prevalere sulle luci (anzi, proprio per questo) credo che non
si possa abbassare la guardia su alcune priorità strategiche correlate alla qualità della vita.
Da qualche tempo i nostri Enti Locali territoriali stanno procedendo sul campo della pianificazione della
mobilità: penso al documento preliminare sulla qualità dell’aria presentato dalla Provincia di Forlì –
Cesena nel dicembre scorso, che prelude al Piano di
interventi per il risanamento; oppure, al PGTU (Piano
Generale del Traffico Urbano) adottato a maggio
scorso dal Comune di Forlì ed al PRIM (Piano
Regolatore Integrato della Mobilità) che il Comune di
Cesena ha presentato a luglio per avviare il confronto con le componenti sociali. Questi importanti strumenti di pianificazione rappresentano tappe fondamentali per preparare le città alle sfide che le aspettano, dal momento che si evidenziano, sempre più
marcati, i limiti delle modalità di spostamento odierne.
E’ significativo sottolineare come tutti questi documenti pianificatori siano accomunati da una medesima conclusione: il traffico di automobili deve diminuire. Lo dichiara la Provincia che, sulla base delle proiezioni elaborate da ARPA, evidenzia la necessità di
tagliare del 10% la circolazione privata entro il 2010,
per cercare di rientrare, almeno in parte, nei limiti stabiliti dalle normative comunitarie. Lo afferma il PGTU
(Piano generale del traffico urbano) di Forlì, che si
pone come obiettivo la riduzione del 12% dell’utilizzo
dell’auto privata per gli spostamenti lavoro/studio,
passando dagli attuali 64,9% al 52,9%. Lo ribadisce
il PRIM (Piano regolatore integrato della mobilità) di
Cesena che si prefigge di arrivare a una diminuzione
del 10% autovetture in area urbana.
Naturalmente, per tradurre in realtà tali obiettivi è fondamentale predisporre e mettere a disposizione valide alternative per i cittadini che oggi si servono del
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proprio mezzo.
Come peraltro già avvenuto nelle più moderne realtà europee, è chiaro che in questa giusta e coraggiosa strategia il ruolo del Trasporto Pubblico deve
diventare sempre più determinante.
Dal canto suo, l’Agenzia ATR, in rapporto all’impegno assunto con gli Enti Locali (che le hanno
affidato il compito di supporto nel perseguimento della mobilità sostenibile), ha intrapreso in
questi ultimi anni una significativa progettualità,
finalizzata alla verifica e alla revisione delle reti di
trasporto pubblico sia urbane (di Forlì e Cesena)
che suburbane ed extraurbane, e all’elaborazione di proposte d’intervento per adeguarne le
prestazioni alle necessità future.
In quest’ottica, sono già stati elaborati e presentati ai rispettivi Comuni i Piani per la revisione delle Reti Urbane di Forlì e Cesena e sta per
partire l’elaborazione del Piano provinciale della
mobilità. Già a partire dal 1998, quando fu
varata la prima revisione delle reti di Cesena e
Forlì, si sono raggiunti lusinghieri risultati. Ma
affinchè questa spinta propulsiva non abbia ad
esaurirsi è necessario che nelle nostre città, i
prossimi anni vedano crescere interventi strutturali a sostegno del Trasporto Pubblico (corsie
preferenziali, punti d’interscambio, regolamentazione della sosta). Questi, fra l’altro, sono i
temi che continuiamo a sostenere anche a
livello regionale, nell’ambito dei confronti propedeutici al rinnovo degli Accordi di
Programma sui servizi minimi e la mobilità
sostenibile così come - e non secondariamente - nell’ambito delle attività delle Agenzie della
cui Associazione sono stato chiamato al coordinamento.
La ricerca, sempre più condivisa, della sobrietà
negli stili di mobilità, coniugata alla sostenibilità,
porta quindi ad individuare alcuni punti fermi
per i decisori pubblici, che debbono trovare le
risorse necessarie per il perseguimento delle
alternative modali in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi. Ormai è arcinoto
che in nessun paese d’Europa, e forse del
mondo, il Trasporto Pubblico riesce a reggersi
senza un sostegno economico della collettività.
D’altro canto, se consideriamo la mobilità privata, si sta cominciando con sempre maggior insistenza a quantificarne l’esternalità, ovvero i
pesanti oneri che, oltre ai costi diretti, essa produce per la collettività in termini di inquinamento,
di sicurezza (morti e feriti), di congestione, ecc.
Se, quindi, sono necessarie risorse per il TPL,
occorrerà che i decisori pubblici si pongano il problema di come far realizzare dei flussi certi nell’arco del tempo, rivolgendosi anche ai maggiori
responsabili dell’inquinamento.
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Fari Puntati
I
IL GUSTO
DI VIAGGIARE
COL GUSTO
di Federica Bianchi
Atr ci ha preso gusto. Lo scorso anno, per celebrare i suoi primi trent’anni di attività, aveva organizzato la Festa in strada, che nel suo ricco
menù ha proposto - accanto a spettacoli, concerti, animazioni - i mangiari delle osterie di una
volta, quelli che si gustavano nelle soste durante i viaggi. Incoraggiata da quella riuscita esperienza, l’Agenzia per la mobilità di Forlì-Cesena
non ha voluto mancare all’appuntamento con il
Festival internazionale del Cibo di Strada, che si
è svolto a Cesena all’inizio di ottobre.
Protagoniste dell’iniziativa, che ha cadenza
biennale e che nel 2006 è arrivata alla quarta
edizione, sono tutte quelle specialità che, in
ogni angolo del mondo vengono preparate e
cucinate sul momento, vendute nei caratteristici chioschi o offerte da venditori ambulanti e
consumate subito, fermi sui bordi del marciapiede o seduti su una panchina, mentre si pas-
Nella foto: distribuzione di materiale informativo da parte degli
operatori presenti nella Tenda della Mobilità, allestita da Atr in
occasione della quarta edizione del Festival del Cibo di Strada. La
manifestazione ha fornito all’agenzia per la mobilità l’opportunità
di presentare le sue attività in una insolita, festosa cornice.
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seggia o quando si corre in fretta tra un impegno di
lavoro e l’altro. Uno degli esempi più tipici di street food
è senza dubbio la “nostra” piadina, ma a ogni latitudine si scoprono golosità da passeggio come, ad esempio, gli arrosticini abruzzesi, le stigghiole siciliane, le
spuntature di Ancona, il lampredotto, gli arancini siciliani, la focaccia di Recco solo per citarne alcuni. Molte
migliaia i visitatori – non solo cesenati e romagnoli, ma
provenienti anche da altre regioni - che, nei tre giorni di
manifestazione hanno preso d’assalto gli stand.
Un’occasione da non perdere per Atr, che sulla strada
vive e che ha fatto la scelta di avvicinarsi ai potenziali
nuovi passeggeri anche attraverso vetrine nuove e
inconsuete, almeno per un’azienda di trasporto pubblico. E così, durante i tre giorni di festival, accanto ai
padiglioni che sfornavano kebab turchi e focacce provenzali, ha aperto i battenti anche la “tenda della mobilità”, dispensando informazioni e notizie sull’attività di
Atr, ma anche proponendo appuntamenti legati ai temi
del viaggio e della gastronomia, rivolti ai grandi e ai piccini. Proprio i bambini sono stati protagonisti di uno
degli appuntamenti più seguiti. Stiamo parlando del
laboratorio creativo denominato “L’autobus dei desideri”, nel corso del quale i giovanissimi partecipanti sono
stati guidati alla creazione di un piccolo autobus portatile, fatto a regola d’arte attraverso l’utilizzo delle più
diverse tecniche, dall’assemblaggio di oggetti e materiali di riciclo alla grafica, al collage. Proposta nei pomeriggi di sabato 7 e domenica 8 ottobre, l’iniziativa ha
registrato il ‘tutto esaurito’ in entrambe le occasioni.
La Tenda della mobilità, però, aveva esordito già nella
serata di venerdì 6 ottobre, con un “Invito al viaggio”
molto speciale: un reading concerto nel corso del
quale sono stati letti, con accompagnamento musicale dal vivo, i racconti della terza edizione del concorso
“Sulla Strada”, promosso da Atr e imperniato proprio
sul tema del viaggio e dello spostamento.
Un preludio quanto mai propizio per il doppio appuntamento con “La fermata del gusto”, spazio dedicato al
piacere della conversazione e della scoperta (o meglio,
riscoperta) delle tradizioni gastronomiche legate al cibo
della sosta e del viaggio. A fare gli onori di casa Pier
Luigi Bazzocchi, vicepresidente di Atr e console del
Touring Club Italiano per la provincia di Forlì-Cesena. A
lui il compito di guidare gli incontri che hanno visto protagonisti tre esperti di gastronomia con i fiocchi:
Massimiliano Ricciarini e Graziano Pozzetto (intervenuti al primo incontro) e Liliana Babbi Cappelletti.
Toscano, esperto di turismo con all’attivo un master
sulla comunicazione mass-mediatica delle culture culinarie e dei prodotti di nicchia, Massimiliano Ricciarini
dal 2004 è autore di “Ciboviaggiando”, un’originale
guida enogastronomica che mira a valorizzare i territori e i loro prodotti tipici (sia alimentari che artigianali)
non fermandosi alle notizie più scontate, ma puntando
soprattutto su un’accurata verifica delle informazioni,
anche attraverso il dialogo con i lettori. Del resto, ricor-
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da l’autore citando Italo Calvino "Il modo migliore per
conoscere un territorio è introitarne il suo cibo, o ancor
meglio 'mangiare' il territorio". Vale la pena di ricordare che all’edizione su carta si affianca un ricco sito
web (www.ciboviaggiando.it) continuamente aggiornato. Sul cibo da strada Ricciarini ha le idee molto
chiare: lo street food non deve diventare una moda,
ma deve mirare al recupero e alla valorizzazione di
quanto ogni territorio è in grado di offrire. Ed è proprio
questo grande giacimento di sapori e consuetudini alimentari la più autentica alternativa al ‘famigerato’ fast
food.
Graziano Pozzetto contribuisce ad ampliare il quadro
dei cibi da strada romagnoli di ieri e di oggi: certo c’è
la piadina (a cui ha dedicato un libro), ma anche i lupini, le carrube, le melograne, le caldarroste, le mistocchine. Autore prolifico, con all’attivo innumerevoli titoli
di successo sui sapori di Romagna (ultimo in ordine di
tempo quello sullo squacquerone), Pozzetto è uno
strenuo difensore della qualità dei prodotti tipici contro
la minacciosa avanzata dell’industria alimentare, che
se ne impossessa rischiando di snaturarli. “La piadina
industriale – ammonisce lo scrittore – non dovrebbe
neppure essere chiamata piadina, perché è un’altra
cosa”. Non si tratta di demonizzare i prodotti industriali, ma di essere consapevoli della loro profonda
diversità rispetto ai prodotti artigianali. Una distinzione che non sempre è così scontata: ad esempio, oggi
– si chiede Pozzetto - quanti sono in grado di distinguere un olio industriale da un olio artigianale? Difficile
rispondere…
Nella foto: un momento del reading concerto dedicato ai vincitori
della terza edizione di Sulla Strada, che si è svolto all’interno della
Tenda della Mobilità durante il Festival del Cibo di Strada.
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Se, come diceva Artusi, la cucina è una scienza (mentre mangiar bene è un arte), Liliana Babbi Cappelletti
è sicuramente una delle ‘scienziate’ più esperte in
materia di gastronomia romagnola. Le sue ricerche
sono rigorose, approfondite e sperimentate sul
campo e hanno dato origine a due volumi di notevole interesse per tutti gli appassionati dei gustosi
piatti della tradizione: “Civiltà della tavola contadina in Romagna” e “La cucina di famiglia in
Romagna”. E, a scanso di equivoci, aprendo il suo
intervento alla Tenda della Mobilità, Liliana ha
messo subito in chiaro che la tradizione culinaria
romagnola è ancora ben viva e occupa uno spazio importante sulle nostre tavole. Non solo: per
chi sa coglierli, essa offre tanti piccoli indizi che ci
riportano direttamente all’eredità dell’uno o dell’altro popolo che si sono avvicendati su questo
territorio nel corso dei secoli.
L’abbondante ricorso alle spezie, prima fra tutte
la noce moscata che va a insaporire il ripieno dei
cappelletti e altre pietanze, ad esempio, è retaggio dei bizantini. Invece dai longobardi, popolo di
origini nomadi, con la necessità di conservare i
cibi durante i viaggi ci deriva l’abitudine alla precottura, e quindi la predilezione per i brodi e gli
umidi. Ma da loro arriva anche l’abitudine all’uso
della pasta: a quanto pare, le donne longobarde,
‘arzdore’ ante litteram, tiravano la sfoglia con la
lancia dei bellicosi mariti. E l’arzdora è stata la
protagonista indiscussa della conversazione con
Liliana Babbi Cappelletti: a lei toccava preparare
i pasti, ma anche provvedere – in un’epoca in cui
frigoriferi e surgelatori erano ancora di là da venire - alla conservazione dei prodotti che arrivavano nella buona stagione, in modo di garantire
alla famiglia provviste per l’inverno. L’illustrazione
delle molteplici, e spesso ingegnose, tecniche
adottate è avvincente quasi come un romanzo.
L’incontro si è concluso con la rievocazione di
una vera e propria gloria cesenate: il cestino da
viaggio, inventato all’inizio del secolo scorso da
Aldo Casali, mitico patron dell’omonimo ristorante. Sarebbe dovuto essere il nipote Franco, autore di un libro sull’argomento, a raccontare la storia di quella geniale intuizione. Costretto suo malgrado a dare forfait, ci hanno pensato Liliana
Babbi Cappelletti e Pier Luigi Bazzocchi a ricordare i mitici tempi in cui i viaggiatori che sostavano alla stazione di Cesena (fra loro c’erano anche
i passeggeri del “treno delle Indie” che, da Londra,
scendeva lungo il Mediterraneo per poi imbarcarsi
e raggiungere l’Oriente) ripartivano con una sportina di paglia di Firenze che conteneva, oltre a un
tovagliolo e a un bicchiere di cristallo, lasagne o tortellini caldi, fatti in casa come nella migliore tradizione romagnola, e una sostanziosa porzione di pollo e
patatine. E se non era cibo da viaggio quello!
Andare in rete
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SCENARIO
DI SOSTENIBILITÀ
ECONOMICA
PER IL TPL IN
EMILIA-ROMAGNA
S
di Cristina Zani
I costi esterni da mobilità in termini di sicurezza (incidenti), congestione ed inquinamento ammontano in
Italia a circa 50 miliardi di euro, pari al 4% del Pil e
dipendono soprattutto dalla circolazione di auto private. Quasi la metà delle esternalità è collegata con
le emissioni di sostanze inquinanti, determinate per il
61% da autovetture. In Emilia-Romagna la situazione presenta rilevanti problemi perché nonostante un
livello di copertura tpl superiore a quello nazionale
del 19%, si verificano 6 incidenti all’anno ogni 1000
persone contro una media nazionale di 4, e c’è un
mezzo di trasporto ogni 11 metri di strada. Nelle
aree urbane la mobilità motorizzata origina il 70% di
emissioni Nox, il 90% di emissioni CO e benzene, il
50% di PM10.
Di fronte a questo preoccupante quadro, quale sce-
nario si delinea per il sistema del trasporto pubblico e quali
opportunità di sviluppo ci possono essere per questo settore?
Alma, l’associazione delle Agenzie per la Mobilità, ha promosso un’analisi sulla situazione economico-finanziaria del
trasporto pubblico in Emilia-Romagna, che ha riguardato
varie entità economiche (agenzie, aziende di trasporto pubblico e subaffidatari), su nove bacini provinciali. Una ricerca
originale, che - come ha sottolineato il presidente di Alma,
Adriano Marchi - ha cercato di fornire un’immagine trasparente del settore dei trasporti pubblici riferita agli anni 20042006 e allo stesso tempo dare una visione prospettica per
il triennio 2007-2009. Le conclusioni della ricerca, partita
a febbraio con la collaborazione di Confservizi, d’intesa con
la Regione Emilia-Romagna ed elaborata dalla società
Equiteam di Milano, sono state esposte nel corso di un
seminario che si è tenuto a Cesena alcune settimane fa.
Una giornata di riflessione fra i protagonisti della mobilità nel
bacino di Forlì-Cesena dove si è discusso della necessità di
uno sviluppo e potenziamento del trasporto pubblico e
sono state fornite indicazioni utili per lo sviluppo di una base
quantitativa per la definizione degli Accordi di programma
con la Regione Emilia Romagna per il periodo 2007/2009.
Adriano Marchi che ha introdotto i lavori, ha parlato di un
grande sforzo compiuto dagli Enti Locali e dalla Regione
per migliorare la situazione del trasporto pubblico, situazione che sul piano finanziario, si è andata ad aggravare sempre di più negli ultimi anni. “Le nostre Province - ha detto
Marchi- non riescono da sole a risolvere questa situazione
e sarebbe sbagliato pensare di coprire una tantum gli indebitamenti di ogni Provincia senza rilanciare il settore. Si
devono realizzare le condizioni per trovare le risorse e creare ricchezza per il trasporto pubblico. Questo settore deve
ESTERNALITÀ’ TOTALE ANNUA
DA TRAFFICO IN AMBITO URBANO
RIPARTIZIONE ESTERNALITÀ’ ITALIA
Dovuta
a emissioni
di CO2/Pil: 0,6%
Dovuta
a congestione/
Pil: 0,9%
12%
21%
Dovuta
a incidenti/
Pil: 0,8%
Dovuta
a emissioni
inquinanti/
Pil: 1,3%
Dovuta
al rumore/Pil: 0,5%
Totale 4,1%
61%
0%
1%
4%
Autovetture
Pullman
Motocicli
Veicoli merci leggeri <3,5t
Autobus urbani
Veicoli merci pesanti >3,5t
Nei grafici: viene evidenziato che i costi esterni da mobilità in termini di sicurezza (incidenti) congestione ed inquinamento ammontano in Italia a circa
50 miliardi di euro, pari al 4% del Pil e dipendono soprattutto dalla circolazione di auto private. Quasi la metà delle esternalità è collegata con le emissioni di sostanze inquinanti, determinate per il 61% da autovetture. In Emilia-Romagna la situazione presenta rilevanti problemi perché nonostante un
livello di copertura tpl superiore a quello nazionale del 19%, si verificano 6 incidenti all’anno ogni 1000 persone contro una media nazionale di 4, e c’è
un mezzo di trasporto ogni 11 metri di strada.
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Andare in rete
più di 21 milioni di euro nel 2004 a meno di 6 milioni nel
2006), riserve che erano state accantonate negli anni
precedenti e che sono state utilizzate. Questo cosa
significa? Che lo sbilancio economico causato dallo
incremento dei costi che è superiore a quello dei ricavi
non ha più i mezzi per essere finanziato. Quindi –
secondo Zaini - c’è un problema di struttura economica patrimoniale complessiva da risolvere.
Naturalmente a differenza dei dati del 2004 e 2005
che sono consuntivi e quindi definitivi, quelli del 2006
sono numeri previsionali, anche se molto attinenti alla
realtà. Riguardo all’offerta del tpl c’è stato un leggero
aumento del numero dei chilometri, mentre il numero
dei dipendenti è sostanzialmente stabile. Il costo unitario del personale invece presenta un trend di crescita costante (da 33.845 a 37.068) essendo invariato il numero delle persone a fronte dell’aumento del
costo del lavoro.
Nella foto: un momento del seminario, promosso da Alma, l’associazione
per le agenzie per la mobilità, a cui hanno partecipato amministratori ed
esperti di trasporto pubblico. Erano presenti Adriano Marchi, pres. di
Alma e di Atr, Francesco Zaini managing director di Equiteam, Bruno
Ginocchini diret. agenzia regionale dei trasporti pubblici, Sandra Morelli
ass. mobilità comune Forlì, Giulio Guerrini diret. Atr, Maurizio Castagnoli
ass. mobilità Provincia Forlì-Cesena, Stefano Fiori di e-bus, Antonio
Nervegna consigliere E-R.
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essere considerato primario e fondamentale non solo per
determinate categorie, come quelle degli anziani e studenti, ma per tutti”.
“La riorganizzazione industriale delle imprese del settore –
ha poi concluso Marchi- e l’accelerazione della liberalizzazione nel sistema del tpl è la strada giusta da percorrere.
Anche le agenzie per la mobilità quindi devono guardare
avanti ed assumere una grande importanza nel loro ruolo di
programmazione”.
Quale è dunque il quadro di sostenibilità economica del
sistema tpl in Emilia Romagna che è scaturito dalla ricerca?
Lo ha illustrato Francesco Zaini, Managing director di
Equiteam, con la premessa che l’analisi ha interessato per
ogni bacino provinciale, esclusivamente il trasporto pubblico, finanziato e non finanziato, ed esclude i servizi scolastici, noleggi, servizi speciali o altri servizi di mobilità.
IL TRIENNIO 2004/2006
Nel triennio 2004/2006 il totale dei ricavi da traffico ha un
ritmo complessivo inferiore al 2% (la voce principale di ricavo sono i contributi in conto di esercizio degli enti locali). Un
incremento nemmeno sufficiente per coprire un’inflazione
media nazionale. I costi invece attestano, nel triennio, un
incremento medio annuo che si colloca attorno al 2,5%. Il
risultato di gestione è peggiorato in maniera significativa nel
corso dei tre anni (da circa 21 milioni di euro di perdita e
circa 26 milioni di euro di perdita). Il risultato netto è peggiorato in maniera ancora più consistente (partendo da una
perdita di 9 milioni di euro nel 2004 e arrivando ad una perdita di quasi 27 milioni di euro nel 2006). Il motivo principale di questa differenza fra i due risultati è determinato da
una riduzione drastica dei fondi e proventi straordinari (da
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LA PROIEZIONE 2007/2009
La proiezione 2007-2009 non è un risultato economico ma indica il fabbisogno tendenziale al fine di
individuare le necessità di copertura. La definizione
del fabbisogno si genera ipotizzando che non si
attuino azioni correttive da un punto di vista gestionale o finanziario a fronte dell’incremento dei prezzi
delle risorse. Non si prevede, quindi, in una prima
fase l’utilizzo delle leve di gestione del tpl di bacino
sia sul fronte dei ricavi (incremento delle tariffe, contributi), sia sul fronte dei costi (contenimento della
spesa, variazione km, consumi). In linea generale,
dunque, i ricavi rimangono fissi, mentre i costi riflettono gli specifici trend di incremento (carburante
+4% annuo, personale, manutenzione, assicurazione +2% annuo). In questo contesto sono state considerate alcune ulteriori ipotesi di lavoro: una stabilizzazione della velocità commerciale, l’invarianza degli
attuali ammortamenti, il mantenimento del livello
attuale di offerta, nessun impatto dell’avvio di Stimer.
Non si prevedono incrementi di oneri finanziari.
Inoltre, dal momento che non è possibile rilevare la
potenzialità futura di utilizzo fondi accantonati, non se
ne è ipotizzato l’utilizzo nel secondo triennio, ma si
considerano questi importi come possibili leve di
copertura del fabbisogno. La proiezione relativa al
periodo 2007-2009, in sostanza, mette in evidenza
un aumento dei ricavi pari allo 0% e uno dei costi pari
all’1,8%, con una perdita media che passerebbe dai
quasi 38 milioni di euro del 2007 agli oltre 46 milioni nel
2009.
LE IPOTESI DI COPERTURA
PER IL TRIENNIO 2007/2009
Si è formulata una prima ipotesi di copertura del fabbisogno basata sull’utilizzo delle leve operabili all’interno
dei bacini. Poiché l’Irap è un onere di diretta derivazione
gestionale, è stato definito un fabbisogno complessivo,
rappresentato dal risultato di Gestione netto Irap per 53,2
miliardi di euro nel 2009. Come coprire questo fabbisogno? Innanzitutto con un miglioramento dell’efficienza (la
principale leva di responsabilità) dell’agenzia per la
mobilità dello 0,5% annuo pari a 6 miliardi di euro nel
2009. Sono stati inoltre ipotizzate misure che comportano responsabilità condivise come l’incremento complessivo del 5% del prezzo biglietti (pari a 5 miliardi di
euro), incremento del numero passeggeri del 3% (pari
a 3 miliardi di euro), incremento della velocità commerciale (con impatto ulteriore rispetto a efficienza di
circa 5 miliardi). L’effetto totale sul 2009 delle misure
di natura industriale è quindi di 19 miliardi di euro. Nel
confronto fra dati Alma e quelli della Regione EmiliaRomagna è stato rilevato un ammontare totale di utili
di 5,3 miliardi relativi a servizi di mobilità diversi dal tpl.
Nel caso tali importi rimanessero di competenza
delle entità operative di bacino, potrebbero costituire
una fonte di copertura.
Si è inoltre ipotizzato che le agenzie/aziende possano alternativamente disporre dei livelli attuali di
copertura straordinaria in bilancio ( 6 miliardi di euro)
o di forme di copertura alternativa da parte degli
azionisti. L’attivazione delle leve locali di bacino comporta, sempre per il 2009, un livello complessivo di
copertura di circa 25 miliardi di euro, posto che si
verifichino tutte le condizioni politiche, gestionali,
amministrative ipotizzate a livello di bacino. Il fabbisogno iniziale del 2009, si ridurrebbe quindi a circa
28,2 miliardi pari al 14,2% dei contributi Regione ER per servizi minimi.
Il livello di inflazione del triennio 2004/2006 è stato pari a
circa il 10-11%, con un impatto sui costi totali stimato in
38 miliardi. Nel 2004/2006 il peso complessivo dei contributi in c/esercizio (RER, EE.LL, Stato per CCNL e Accisa)
è passato dal 62,1 al 63,7% dei costi totali, contribuendo
per circa 24 miliardi di euro. C’è quindi una scopertura di
14 miliardi al 2006, nonostante il significativo incremento
dei contributi Stato-Regione. Questa componente di fabbisogno, costituendo la parte non coperta da contributi
per l’inflazione specifica di settore 2004–2006, potrebbe
essere richiesta alla RER. In alternativa andrebbe compensata da specifici interventi (velocità commerciale, tariffe,
recupero di efficienza) ulteriori rispetto a quelli già previsti a
responsabilità locale per il 2009 (25 miliardi). La scopertura residua al 2009 di 14,2 miliardi (28,2 - 14) costituisce
sostanzialmente l’effetto inflazione 2007/2009, per la parte
eccedente rispetto a quanto coperto dall’incremento già
previsto dei contributi CCNL. Coerentemente con la logica
di copertura dell’inflazione 2004-2006 si ritiene ipotizzabile
la copertura di questo residuo fabbisogno da parte della
Regione E-R.
L’ EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEL TPL IN REGIONE
Bruno Ginocchini, direttore dell’Agenzia Regionale
Trasporti Pubblici ha analizzato l’efficacia e l’efficienza del
settore tpl nel triennio 2004-2006,secondo un metodo per
cui l’indicatore di efficacia è dato dai ricavi da traffico orari,
mentre quello di efficienza dai costi operativi orari. Il fatto
che in tutti i bacini dell’Emilia Romagna si sia aumentato il
costo del lavoro (mentre il personale è rimasto stabile), ha
portato un automatico aumento di costi aziendali. Costi
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN EMILIA-ROMAGNA
LE IPOTESI DI COPERTURA PER IL TRIENNIO 2007-2009 (IN MILIONI DI EURO)
Fabbisogno complessivo al 2009
Miglioramento efficienza
Incremento tariffe
Incremento tasse occupazione mezzi
Incremento velocità commerciale (o coperture EE.LL.)
Interventi di tipo industriale locale
Utilizzo fondi propri o altre coperture locali
Fabbisogno al netto interventi locali
Inflazione 2007-2009 (copertura RER)
Fabbisogno residuale=effetto trascinamento inflazione specifica TPL
2004-2006 non coperta
-53,2
6,0
5,0
3,0
5,0
19,0
6,0
-28,2
14,2
-14,0
Nella tabella: sono evidenziate le ipotesi di copertura per coprire il fabbisogno complessivo al 2009 di 53,2 miliardi di euro. Innazitutto bisognerebbe
agire con un miglioramento dell’efficienza dell’agenzia per la mobilità dello 0,5% annuo (pari a 6 miliardi di euro nel 2009). Poi sono state ipotizzate:
l’ncremento del prezzo dei biglietto dello 0,5% (paria 5 miliardi di euro), l’incremento del numero dei passeggeri del 3% (pari a 3 miliardi di euro), l’incremento della velocità commerciale di circa 5 miliardi. Sono stati individuati 6 miliardi di euro, supponendo per le agenzie/aziende livelli di copertura straordinaria in bilancio o forme di copertura alternativa da parte di azionisti. Il livello di inflazione del triennio 2004/2006 ha portato ad una scopertura di 14 miliardi al 2006 che potrebbe essere richiesta alla Regione E-R o compensata attraverso specifici interventi. La scopertura residua al
2009 di 14,2 miliardi (28,2-14) costituisce l’effetto inflazione 2007/2009 che, coerentemente con la logica di copertura dell’inflazione 2004/2006,
potrebbe essere coperto da parte Regione E-R.
MD
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Andare in rete
che generano problemi soprattutto nei bacini che non
godono di grandi ricavi come Piacenza (a più bassa efficacia e più alta efficienza), Modena (a più bassa efficacia, efficienza in peggioramento), Ferrara (a più bassa efficacia e
più alta efficienza), Ravenna (a più bassa efficacia e più alta
efficienza) e Forlì-Cesena (a più bassa efficacia). E proprio
sull’andamento economico del tpl nel bacino di ForlìCesen, si è soffermato Giulio Guerrini direttore generale
Atr. Guerrini ha illustrato le funzioni svolte dall’agenzia e i
relativi obiettivi che si sono raggiunti o si vogliono raggiungere sia per quanto riguarda il tpl (pianificazione, gestione
delle gare, stipula del contratto di servizio, controllo sul servizio, gestione ricavi, gestione patrimonio, gestione officine
e call center) sia per altri servizi (gestione sosta, gestione
segnaletica, piani del traffico, servizi alle scuole, mobility
manager per la Provincia di Forlì-Cesena, gestione informatizzata biciclette a nolo). Per catturare nuovi clienti e
ottenere la massima efficacia della rete bisogna puntare sul
concetto di “metropolitana di superficie” – ha sostenuto il
direttore di Atr. Per promuovere una rete di autobus liberata dalla congestione, i principali campi d’intervento diventano gli assi stradali, con corridoi di transito riservati al trasporto pubblico collocati sui principali flussi di mobilità. I
vantaggi ottenuti in città come Dublino, Strasburgo,
Stoccolma, Madrid sono stati notevoli: diminuzione dei
tempi di viaggio del 30%-50%; aumento delle frequenze
dei passaggi dal 20% al 100%; incremento del 60% di
nuovi utenti che effettuavano in precedenza il loro tragitto in
auto. Secondo Guerrini, oltre ai corridoi di qualità altri fattori di successo sono i nodi di interscambio che devono
essere accessibili, funzionali e qualificati e la regolamenta-
zione della sosta, uno degli strumenti più efficaci per regolare il rapporto tra domanda di accessibilità alle aree centrali e offerta stradale. Liberalizzazione del trasporto pubblico si o no? E quando? Con questa domanda
Maurizio Castagnoli, assessore alla mobilità della
Provincia di Forlì-Cesena, ha aperto il suo intervento.
Non si può, secondo l’assessore, rimanere in uno stato
di irreversibilità. Il sistema di liberalizzazione ha dei vantaggi in quanto scinde i compiti di programmazione,
gestione, controllo che per funzionare bene devono
essere separati. Creandosi un mercato di libera concorrenza, dovrebbero trarre vantaggio anche utenti e
cittadini. C’è un privato in grado di raccogliere la
sfida? – si chiede ancora Castagnoli. Il processo di
liberalizzazione può portare alla privatizzazione?
Gli enti locali non hanno le risorse necessarie quindi
potrebbe essere una soluzione l’intervento di un’azienda privata. Oppure un’altra soluzione può essere
l’integrazione fra pubblico-privato. Controllo e pianificazione agli Enti Locali, miglioramento delle infrastrutture e gestione ai privati. Nonostante la situazione preoccupante – conclude Castagnoli – non ci
sono elementi di irreversibilità. La Regione può fornire aiuto per il miglioramento delle infrastrutture e si
possono reperire le risorse senza mettere mano alle
tasche dei cittadini o degli enti locali, ad esempio
aumentando la base di passeggeri. Al dibattito finale sono intervenuti anche Stefano Fiori in rappresentanza di E-bus, Antonio Nervegna consigliere
dell’Emilia Romagna e Sandra Morelli assessore alla
mobilità del Comune di Forlì.
Nella foto: Giulio Guerrini direttore generale Atr insieme al presidente Adriano Marchi durante il suo intervento. Guerrini ha illustrato le funzioni svolte
dall’agenzia di Forlì-Cesena e gli obiettivi che si sono raggiunti o si vogliono raggiungere sia per quanto riguarda il tpl che per altri servizi. Bruno
Ginocchini, direttore dell’Agenzia Regionale Trasporti Pubblici ha espresso invece alcune valutazioni sullo stato attuale e sui fabbisogni del tpl in Emilia
Romagna. Nello specifico ha analizzato l’efficacia e l’efficienza del settore tpl nel triennio 2004-2006, secondo un metodo per cui l’indicatore di efficacia è dato dai ricavi da traffico orari mentre quello di efficienza dai costi operativi orari. Maurizio Castagnoli assessore alla mobilità della Provincia di
Forlì-Cesena ha improntato il suo intervento sul tema della liberalizzazione del trasporto pubblico spiegando che una soluzione potrebbe essere l’integrazione fra pubblico-privato, ovvero controllo e pianificazione agli Enti locali, miglioramento delle infrastrutture e gestione ai privati.
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In viaggio con
P
PROGETTI DI VIABILITÀ
PER IL BALCONE
DI ROMAGNA
INTERVISTA A NEVIO ZACCARELLI, SINDACO DI BERTINORO
di Cristina Zani
Bertinoro, cittadella medioevale,
sulle prime colline forlivesi, è un
comune vivace dal punto di vista
culturale e turistico, con uno sviluppo economico generale significativo. Un territorio in fermento,
sotto tutti i punti di vista, anche su
quello della mobilità e trasporti
pubblici. Da alcuni mesi sulla poltrona di primo cittadino è salito
Nevio Zaccarelli, che insieme alla
nuova amministrazione comunale, sta lavorando per realizzare
nuovi progetti cercando prima di
tutto il dialogo con i cittadini e
con gli imprenditori del territorio.
Sindaco quale è la situazione
viabilità nel comune di
Bertinoro?
Il nostro è un comune piuttosto
dispersivo con tante frazioni e
tante case sparse e quindi c’è
una certa difficoltà ad avere un
servizio di trasporto pubblico che
possa essere paragonabile a
quello di città come Cesena o
Forlì ad esempio. Dunque ci si
muove principalmente con l’auto.
Un progetto che ci piacerebbe
realizzare è quello di piste ciclabili
sicure che soprattutto in estate e
nella bella stagione consentirebbero a molti lavoratori di lasciare a
casa l’auto e utilizzare la bici. Ad
esempio da Santa Maria Nuova alla
zona produttiva di Capocolle e
Panighina, oppure da Ospedaletto a
Panighina e Capocolle. Attualmente
mancano spazi percorribili in bicicletta anche fra vicine frazioni. Sempre in
merito alla mobilità vedremo in futuro
l’effetto della via Emilia bis, la nuova via
Emilia. Ci sono grandi aspettative su
questa arteria di scorrimento che dovrebbe consentire di raggiungere in poco
tempo Cesena e Forlì. Inoltre se si creassero corsie preferenziali per gli autobus, in
modo da ridurre i tempi di percorrenza,
molti pendolari e lavoratori potrebbero
preferire il bus all’auto anche perchè
avrebbero un risparmio economico considerevole.
Parlando proprio di trasporto pubblico, siete soddisfatti dei collegamenti
attuali?
Abbiamo una buona situazione di collegamento sull’asse della via Emilia, con la
linea 92 che da Forlimpopoli si collega
con Forlì, Cesena, l’aeroporto, le scuole,
la stazione. Atr sta lavorando ad un progetto insieme al comune di Forlimpopoli
per creare un Punto Bus proprio nella
città artusiana e una linea che colleghi le
piccole frazioni del territorio e funga da
centro catalizzatore per il trasporto. In
questo caso sarà necessario collegare le
frazioni della parte bassa del nostro
comune con questo Punto Bus o con la
via Emilia dove passa la linea 92. Il problema principale però riguarda i grossi
centri abitati della parte alta di Bertinoro e
Bertinoro stessa che sono più isolati.
Fatta eccezione per i servizi scolastici di
cui siamo pienamente soddisfatti, i servizi
di trasporto pubblico in questa fetta di territorio sono insufficienti e non ci sono linee
dirette per Cesena o Forlì. La situazione
del trasporto pubblico dal punto di vista
dei bilanci non è delle più rosee quindi
occorre capire insieme ad Atr cosa si può
mettere in campo per cercare di soddisfare queste esigenze nel più breve
tempo possibile. Stiamo inoltre studiando
insieme ad un gruppo di lavoro la messa
a norma delle fermate per i disabili e la
possibilità di fare qualche piccola variazione a certi percorsi dell’autobus per
consentire anche a chi è sulla sedia a
rotelle di poter utilizzare il mezzo pubblico.
Il Comune di Bertinoro è uno dei
pochi in cui la sosta non è a pagamento. A cosa è dovuta questa scelta, sicuramente molto apprezzata dai
cittadini?
Parlando del paese di Bertinoro, dobbiamo considerare che i parcheggi sono
distanti dal centro storico e quindi non
sarebbe giusto farli pagare. Per quanto
riguarda la piazza sarebbe auspicabile
che fosse libera dalle auto soprattutto
nelle sere d’estate o nei week end anche
per incentivare il turismo organizzando
spettacoli, musica e comunque consentendo a tutti di fruire del centro in tutta
tranquillità. L’obiettivo sarebbe quello di
collegare i parcheggi periferici con il centro attraverso una navetta. Servizio che
attualmente è già in vigore da giugno a
settembre dalle 19.30 alle 00.30.
Vedremo se attivarlo anche nei week end
invernali. Durante il giorno invece dobbiamo consentire ai cittadini di poter arrivare
facilmente in comune e in piazza che è il
fulcro delle attività commerciali e quindi
esiste una sosta regolamentata con disco
orario.
Altri progetti da realizzare?
Per la zona di Santa Maria Nuova c’è uno
studio di assetto urbano che riguarderà il
traffico, la sosta, viabilità, parcheggi. La
prossima primavera infine saranno completati i lavori delle Terme della Fratta che
diventerà uno dei centri benessere fra i
più importanti della Romagna. Oltre al
parcheggio principale davanti all’ingresso
delle Terme occorreranno parcheggi
alternativi soprattutto per i fruitori esterni
che non soggiornano nell’hotel. Proprio
per i clienti dell’hotel stiamo inoltre discutendo con Atr di offrire collegamenti sperimentali, tramite navette o taxi collettivi,
verso il mare o le città d’arte.
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Fermata d’autobus
NUOVI SCENARI
SI APRONO PER
E-BUS SPA
N
di Carlotta Benini
Valutazione esatta dei conti aziendali e riordino dei conti economici. Queste le priorità assolute per Ubaldo Marra, neo
amministratore unico di E-bus che, a due mesi appena dalla
sua nomina, si ferma a fare il punto della situazione su quelli
che saranno gli assetti futuri della società, viste le recenti criticità che sono emerse in fase di consuntivo di bilancio aziendale 2005.
Il gruppo E-bus spa (che raggruppa i tre marchi E-bus,
Setram e Saces) gestisce il trasporto pubblico locale per
conto di Atr, esercitando servizi di trasporto sia urbani (a Forlì,
Cesena e Cesenatico) che extraurbani nelle Province di ForlìCesena e Ravenna. Gestisce inoltre diversi servizi scolastici
nella Provincia di Forlì-Cesena e servizi di noleggio autobus
con conducente sia in Italia che all’estero. Nata nel 2001 per
scissione dal Consorzio Atr, la società vanta però una ormai
trentennale esperienza nel settore del trasporto di persone,
con oltre 260 autobus che percorrono ogni anno più di 10
milioni di chilometri. A settembre, vista la situazione di emergenza in cui è venuta a trovarsi l’azienda, che nella chiusura
del bilancio 2005 ha registrato un disavanzo economico di
difficile gestione, i rappresentanti della Provincia di ForlìCesena, dei Comuni di Cesena e di Forlì e dei restanti comuni, hanno deciso, in fase di rinnovo delle cariche, alla scadenza naturale del mandato del consiglio di amministrazione
di E-bus, di nominare un amministratore unico, con l’obbligo,
da un lato, di fornire un quadro di riferimento più chiaro circa
la situazione finanziaria della società e, dall’altro lato, con il
mandato di rilanciarne l’attività industriale.
La persona designata è Ubaldo Marra, in passato già presidente di Atr e oggi di Setram, che, con la sua decennale
esperienza nel settore del trasporto pubblico e con l’ampia
conoscenza delle problematiche legate alla gestione del servizio, si è guadagnato negli anni una piena fiducia da parte
delle amministrazioni locali.
Cosa ritiene abbia spinto le amministrazioni pubbliche
a nominarla come nuovo presidente di E-bus?
“Ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente delicata, poichè per la prima volta nella breve storia di E-bus, la
società ha registrato un deficit di bilancio. Ritengo che la
scelta per questo delicato incarico sia caduta sulla mia persona soprattutto per la maturata esperienza nel settore del
trasporto pubblico; colgo perciò qui l’occasione per ringraziare i rappresentanti degli enti locali che hanno individuato
nel sottoscritto la persona più idonea per prendere le redini
12 MD
Nella foto: Ubaldo Marra, neo-amministratore unico di E-bus, si
è posto come priorità assoluta la valutazione esatta dei conti
aziendali e il riordino dei conti economici. Marra, è stato incaricato di rilanciare l’attività industriale della società, a seguito del
disavanzo economico registrato in chiusura del bilancio 2005.
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dell’azienda E-bus e guidarla fino all’uscita dalla situazione ereditata dell’anno 2005, che, se si perpetrasse,
comporterebbe un danno economico grave per l’azienda”.
Come affronta questo nuovo impegno?
“Con grande spirito di sacrificio, ma confidando nella
collaborazione di tutti gli attori in campo. L’auspicio è
quello di riuscire nel tempo più breve possibile nel mio
compito, facendo luce al più presto sulla situazione
economica dell’azienda e sulle misure da prendere
per affrontare serenamente il prossimo triennio”.
Quali saranno dunque i principali obiettivi del
suo mandato?
“Prima di tutto si procederà ad una valutazione esatta
dei conti aziendali e ad un riordino dei conti economici, in vista di scenari futuri legati ad una possibile
aggregazione con altre aziende romagnole del settore.
Si tratterà di dare innanzitutto un primo sguardo al
locale, poi sarà necessaria una maggiore apertura
verso tutte le altre realtà. Il nostro obiettivo è di rientrare fra quelle dieci/quindici aziende che nei prossimi
anni rimarranno ad operare nel settore a livello nazionale. Questo sarà possibile solo se non rimarremo
chiusi nella nostra piccola dimensione provinciale”.
I progetti da portare in atto nel breve termine?
“Dopo il riordino dei conti aziendali, dovremo fare delle
valutazioni concrete sui servizi di TPL, che attualmente
sono il nostro vero business. Essi sono la nostra risorsa
e il nostro grande valore ed è su quelli che dobbiamo
puntare tutto. Per questo dovremo fare anche una valutazione sui servizi di trasporto scolastico e di noleggio
bus, verificando se siano effettivamente dei servizi redditizi per l’azienda o se, al contrario, non sia il caso di ripensarli, dal momento che non saranno mai in grado di sostituire il Tpl. Sui chilometri che percorriamo ogni anno dobbiamo concentrare al massimo tutte le nostre risorse ed
energie, per offrire sempre più un servizio di alta qualità”.
MD
Carnet di viaggio
STOP AI VEICOLI
PRE-EURO CON LA
NUOVA NORMATIVA
S
di Carlotta Benini
E’ stato presentato ufficialmente lo scorso 21 settembre il Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente
del Comune di Forlì, realizzato dal Settore Ambiente
per fornire un quadro chiaro della situazione forlivese
e delle emergenze che colpiscono la città. Dal rapporto è emerso che il comune di Forlì ha un tasso di
motorizzazione superiore alla media nazionale: sono
infatti ben 642 le autovetture registrate nell’area
comunale ogni mille abitanti, contro il dato nazionale
di 587/1000. Mentre la maggior parte delle esigenze
della mobilità sistematica vengono quindi soddisfatte con l’utilizzo dell’auto e della bicicletta (13%), più
contenuta è invece la domanda soddisfatta con i
mezzi pubblici (4,4%). Un fattore piuttosto critico,
quello del tasso di motorizzazione, che va di pari
passo con il tasso elevato di inquinamento atmosferico da Pm10 e ossidi di azoto (NOx) riscontrato e
con il progressivo aumento dell’inquinamento acustico in città, soprattutto nelle zone vicine agli assi
stradali.
L’indagine induce a riflettere su come sia sempre più
necessario promuovere una mobilità sostenibile,
anche in vista del nuovo Accordo per la qualità dell’aria (il quinto) entrato in vigore lo scorso 28 settembre, firmato da Regione, Province e Comuni. Dal
Rapporto sullo Stato dell’Ambiente risulta che nel
territorio comunale forlivese la principale fonte di
emissione di inquinanti in atmosfera è il traffico veicolare, seguito dalle attività produttive per quanto
riguarda il biossido di zolfo. Due le principali criticità:
Pm10 e NOx, quest’ultimo imputabile per oltre il 60%
al traffico pesante. Per quanto riguarda la concentrazione di Pm10, è stato rilevato che i livelli più alti di
polveri sottili nell’atmosfera vengono sempre raggiunti in assenza di precipitazioni e in condizioni di vento
debole, concentrati nell’area urbana più critica rappresentata dalla zona di Piazza Beccaria, dove i valori
superano il limite annuale previsto.
Passando all’inquinamento acustico, le principali fonti
di rumore nel territorio comunale forlivese sono costituite dall’aeroporto, dall’autostrada e dalla ferrovia, nonchè
dal sempre più congestionato traffico veicolare. Dalle
stime derivanti dalla mappa del rumore risulta che dalla
quota di popolazione compresa entro la mappatura pari
circa al 78% della popolazione totale, il 24,7% è soggetta
ad un livello acustico diurno superiore al limite di rumore di
65 dB(A). A fronte di questi dati, va comunque sottolineato come negli ultimi anni gli interventi di modifica del servizio di TPL abbiano comportato un significativo incremento
del numero degli utenti trasportati, che sono quasi 4 milioni e 692mila all’anno sulle linee urbane forlivesi. L’obiettivo
futuro sarà quello di incrementare ulteriormente l’attuale
quota di passeggeri promuovendo la percezione del trasporto pubblico da parte dei cittadini come servizio concorrenziale e competitivo. Parallelamente, continuerà l’impegno del Comune nell’investimento di risorse per la
costruzione di piste ciclabili (45,3 km attuali) e per la pedonalizzazione del centro storico (superficie attuale 22mila
mq), offrendo allo stesso tempo ai cittadini degli incentivi
per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita e per il rinnovo del parco auto con nuovi veicoli eco-compatibili.
La gestione della qualità dell’aria nel territorio comunale è
regolata ora dal nuovo accordo regionale, che dal 2 ottobre
e fino al 30 marzo 2007 prevede un divieto di circolazione
per tutti i veicoli a benzina pre-Euro, i diesel pre-Euro e Euro
1 e i ciclomotori e le moto a due tempi pre-Euro, in vigore
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Potranno sempre
circolare i veicoli elettrici, ibridi, alimentati a gas metano o
gpl, le auto condivise e quelle con 3 persone a bordo (2 se
omologate a due posti), i diesel con filtro antiparticolato
annotato sulla carta di circolazione e i mezzi a benzina euro
4. L´accordo di programma sulla qualità dell´aria tra
Comuni, Province e Regione contiene anche indirizzi e
misure per il triennio 2006/2009, con finanziamenti per il
trasporto pubblico e adeguamento degli autobus ai valori di
emissione previsti per i veicoli Euro 4 e con incentivi ai privati per la trasformazione dei veicoli a metano o gpl.
Nella foto: una pista ciclabile. Il 21settembre scorso è stato presentato
il primo rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune di Forlì da cui è
emerso che a Forlì la maggior parte delle esigenze di mobilità vengono
soddisfatte con l’utilizzo dell’auto e della bicicletta (13%). Più contenuta la domanda soddisfatta dai mezzi pubblici (4,4%).
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Notizie in arrivo
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UN’ECCELLENZA
DA ESPORTARE
di Fausta Emiliani
Responsabile relazioni esterne Atr
II sistema dei trasporti pubblici della provincia di ForlìCesena è un modello da esportare in ambito internazionale. Al congresso internazionale dal titolo “Prossima
data 2010: la mobilità a breve distanza”, tenutosi nelle
scorse settimane a Linz in Austria, l’innovativo modello
organizzativo della mobilità realizzato nel territorio romagnolo, è stato ritenuto un percorso di eccellenza da
prendere come esempio. Al congresso di Linz, 30 consulenti internazionali hanno riferito sugli ultimi sviluppi del
settore, gettando uno sguardo nel prossimo futuro del
trasporto pubblico. In rappresentanza dell’Italia, Stefano
Vernarelli, Responsabile Pianificazione e Sviluppo
Tecnologico di Atr ha illustrato, da un lato il sistema del
trasporto pubblico realizzato in Emilia Romagna dopo la
riforma del settore, dall’organizzazione e finanziamenti,
al ruolo delle Agenzie responsabili della pianificazione e
controllo e dei Gestori del trasporto, dall’altro il modello
romagnolo, soffermandosi in particolare sui metodi e
indicatori per il monitoraggio della qualità erogata dei
servizi di trasporto pubblico locale.
Atr ha mantenuto la proprietà dei mezzi e la gestione
degli aspetti commerciali, come le tariffe e i ricavi, nonchè la manutenzione dei mezzi attraverso le proprie officine. Inoltre, l’Agenzia romagnola si occupa della
gestione diretta di altre attività della mobilità, come la
sosta, la segnaletica stradale, i servizi scolastici, ecc.
Vernarelli ha poi messo in luce il progetto adottato dall’agenzia di Forlì-Cesena, che ha introdotto un metodo
di valutazione oggettivo del servizio di trasporto pubblico, in particolare in merito agli indicatori facenti parte di
un sistema premi-penali, con l’introduzione di un sistema di controllo del servizio basato su un innovativo
sistema di campionamento statistico e di raccolta dei
dati attraverso computer palmari.
L’interesse dei partecipanti è stato tale, che il moderatore del workshop – Siegfried Trybek, vicedirettore
dell’Azienda Trasporti di Linz - ha già invitato Atr ad intervenire ad un’ulteriore convention internazionale con l’intento di approfondire ulteriormente il modello romagnolo, riconoscendogli la capacità di mantenere al centro
dell’interesse la salvaguardia, il potenziamento e il
miglioramento del servizio e delle risorse ad esso dedicate, puntando ad accrescere la qualità, l’efficacia, l’efficienza, la salvaguardia dell’ambiente, l’aderenza alle
necessità sociali.
MD 14
CESENATICO HA UN NUOVO DEPOSITO BUS
Dopo l’inaugurazione ufficiale è entrato pienamente in funzione il nuovo
deposito autobus di Cesenatico. Situata a Villamarina, la nuova struttura
è composta da un piazzale dell’estensione di circa 8mila metri ed è in
grado di offrire ricovero a 30 bus di linea e a 20 bus turistici, risolvendo
così il problema della mancanza di spazi, che finora aveva costretto a
parcheggiare gli autobus lungo le strade. Nella foto qui sopra il taglio del
nastro da parte del sindaco di Cesenatico Nivardo Panzavolta; alla sua
destra il presidente Atr Adriano Marchi e il direttore Giulio Guerrini.
DM
PIANIFICAZIONE
DEL TRASPORTO
PUBBLICO
CERTIFICATO
P
A settembre Atr ha ottenuto la certificazione di Qualità
ISO 9001:2000 sui processi principali di progettazione/pianificazione e di controllo della produzione ed
erogazione del servizio di tpl, nonché sui processi di
supporto agli stessi, in primis di gestione risorse
umane, di gestione approvvigionamenti, gestione del
cliente finale e manutenzione delle attrezzature connesse. La certificazione è stata ottenuta a seguito di un
lavoro preparatorio che ha coinvolto i dipendenti di
tutte le aree interessate e che si è caratterizzato per
entusiasmo e senso dell’obiettivo. L’ente di certificazione Certiquality, partner nel percorso per ottenere il riconoscimento, ha attestato la rispondenza delle procedure certificate rispetto alle normative ed agli standard
internazionali. Il percorso avviato ha permesso la realizzazione di procedure che favoriscono l’efficacia ed efficienza della attività al fine di ottenere la migliore qualità
possibile del servizio di Trasporto Pubblico Locale.
L’obiettivo di Atr si sposta ora sul mantenimento e sviluppo del sistema certificato, interpretando la certificazione
ottenuta come punto di partenza rispetto alla sfida continua che la qualità della erogazione del servizio quotidianamente esige.
MD
Posta & Risposta
DIVERSE MISURE
IN ATTO PER UNA
CHIUSURE DELLE BUONA GESTIONE
BIGLIETTERIE PIÙ
FLESSIBILI
Mia figlia usufruisce del servizio dell’Atr; quest’anno, a
differenza dei precedenti, ho ricevuto una lettera che
mi invitava a recarmi all’ufficio abbonamenti dall’11 al
14 settembre, in base all’iniziale del nostro cognome.
Il giorno 13 sono andato più volte al suddetto ufficio,
ma le file erano esageratamente lunghe ed io non
potevo assentarmi più di tanto dal posto di lavoro.
Poichè l’orario di apertura al pubblico, come figura sul
cartello affisso all’ingresso, è dalle 6,30 alle 19,40, vi
sono tornato alle 18,45, documenti compilati alla
mano, e finalmente non avevo che quattro o cinque
persone davanti a me. Senonchè alle 19 esatte, io e
gli altri presenti siamo stati invitati dall’impiegata allo
sportello a lasciare l’ufficio, in quanto fuori orario.
Sollecitata da parte di tutti noi a fornire chiarimenti
(anche perchè all’indomani i nostri figli avrebbero
avuto bisogno dell’abbonamento per recarsi a scuola), l’impiegata in modo che ci è parso arrogante e
sgarbato ha risposto che non vengono emessi abbonamenti dopo le 18,40. Ha poi intimato a uno studente straniero che voleva acquistare un biglietto di
“lasciarla lavorare e non farle perdere tempo” perchè
doveva procedere alle chiusure serali. Si è poi rivolta
a mia moglie dicendole che saremmo potuti andare
anche in agosto, senza tenere conto della circostanza che noi - che in quel mese certo avremmo avuto
più tempo per quell’incombenza - non abbiamo fatto
altro che attenerci alle date che ci sono state indicate.
Un po’ tutti abbiamo chiesto all’impiegata di esibire
qualche cartello che effettivamente indicasse le 18,40
come orario di chiusura. Ma lei, tutta presa a fumarsi
la sua sigaretta, non ha neppure risposto e ci ha urlato che non intendeva stare lì tutta la sera. Abbiamo
tentato di contattare la direzione per chiarimenti, ma il
numero indicato sulla porta dell’ufficio (347/7564151)
è risultato inesistente ed al numero info-linea Atr un
disco ha risposto ripetutamente che gli operatori erano
tutti occupati. Ritengo che l’episodio denoti una grave
mancanza da parte di un ufficio che solitamente in questi pochi giorni dell’anno ha un’affluenza così elevata e
per questo dovrebbe essere disponibile almeno negli
orari di apertura indicati (o per lo meno specificare sul
volantino recapitato alle famiglie che gli orari per il rilascio
degli abbonamenti non sono quelli che compaiono sulla
porta dell’ufficio). E comunque all’indomani mia figlia non
ha potuto far altro che pagare il biglietto...
Ogni anno, nel periodo precedente l'avvio delle scuole,
avviene la vendita dell'abbonamento per studenti scuolacard, comportando un afflusso consistente di persone
presso le biglietterie ATR; basti pensare che solo a Cesena
si sono presentate circa 6.000 persone in soli 10 giorni. Per
garantire una buona gestione delle biglietterie, in questo
particolare periodo dell'anno sono state messe in atto
diverse attività: il personale allo sportello è passato da 1 a
3 operatori, è stato adottato un sistema numerico "elimina
code" ed è stato aperto un nuovo punto vendita ATR a
Cesenatico. Inoltre, è stata inviata una lettera agli abbonati
degli anni precedenti, invitandoli a recarsi presso la biglietteria secondo un calendario prestabilito - in base alla lettera iniziale del cognome - per meglio scaglionare l'afflusso
allo sportello, evidenziando gli orari dedicati alla vendita
degli Scuola Card (7.30 - 19.00).
Effettivamente, l'orario di apertura al pubblico per il rilascio
di biglietti e di informazioni, abitualmente va dalle 6.30 alle
19.40, nel periodo di vendita degli abbonamenti scolastici,
però, questi orari sono stati leggermente contratti, per consentire agli addetti allo sportello di effettuare le chiusure
contabili resesi piuttosto impegnative per il forte flusso. Si
tenga conto, comunque, che i clienti hanno avuto a disposizione una fascia di 11 ore e mezza al giorno per potere
acquistare l’abbonamento, dal lunedì al sabato, già dal 23
agosto. Per quanto riguarda l'episodio di mercoledì 13 settembre, l’inchiesta interna ha evidenziato che in questa
giornata l'afflusso di clienti è stato particolarmente elevato,
anche per il fatto che molte persone non hanno rispettato il
calendario suggerito per il contatto con lo sportello. Alle
18.47 diverse persone erano ancora in attesa di acquistare lo Scuola Card, e il numero era tale da far prevedere il
superamento dell'orario stabilito (così come è poi realmente accaduto nei fatti) e, nel contempo, altre persone continuavano ad arrivare. L'operatrice della biglietteria ha così
ritenuto opportuno avvisare le persone presenti della chiusura dello sportello alle ore 19.00 onde evitare inutili attese.
A fronte di alcune contestazioni da parte dei presenti, l'operatrice ha risposto effettivamente in modo inopportuno,
motivando questa sua reazione alla pressione causata da
una giornata piuttosto impegnativa.
Pur comprendendo le motivazioni addotte, ma senza voler
giustificare il comportamento poco apprezzabile, e pur riconoscendo la professionalità dell’operatrice in questione per
la quale non si sono mai riscontrati casi analoghi, abbiamo
provveduto a richiamare l’interessata e tutti gli operatori alle
biglietterie, invitandoli ad una maggiore attenzione sugli stili
di relazione con i clienti e ad avere un comportamento educato e amichevole nel rispetto dei diritti degli utenti.
Lettera firmata
Fausta Emiliani - Responsabile Relazioni Esterne ATR
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