GUIDA per PROGRAMMAZIONE SCUOLE INFANZIA

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GUIDA per PROGRAMMAZIONE SCUOLE INFANZIA
COMUNE DI PAVIA
SETTORE ISTRUZIONE
Guida alla stesura della
Programmazione Educativa
Scuola dell'Infanzia
Documento a cura delle coordinatrici :
Albani Patrizia
Barbieri Agnese
Bertola Maria Antonietta
Sironi Renata
e di Francesco Caggio.
Verifica a cura di:
Paola Livraghi
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Indice
1. Premessa
2. L'ambientamento dei bambini
3. Rapporti con le famiglie
4. Rapporti con le bambine e i bambini
5. Integrazione e inclusione dei bambini “diversi”
6. La quotidianità a scuola: spazi, tempi, materiali
7. Le attività educative e didattiche
8. I rapporti con il territorio per una comunità educante
9. Documentazione
10. Monitoraggio, verifica e valutazione
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1. PREMESSA
Il collegio docenti di ogni plesso scolastico opera per l'attuazione di quanto stabilito nel
POF cittadino (2011).
Pertanto, Il collegio docenti redige, adotta e realizza la Programmazione Educativa di
Plesso (PEP) e i Piani di lavoro educativo-didattici (PLED) delle sezioni, rivedendoli
ciclicamente.
E' rilevante che il collegio docenti nella PEP:
• dia conto della conoscenza del territorio in cui opera, delle famiglie e dei bambini
che accoglie;
• definisca, anche con un preciso calendario diversificato, le forme ed i modi di
rapporto con le famiglie in generale e con le singole famiglie;
• definisca i modi e le forme di comunicazione e di relazione con i soggetti esterni,
vale a dire con i servizi sociali, sanitari, educativi e scolastici del territorio;
• definisca i processi di continua documentazione della vita del bambino nella scuola;
• adotti strumenti di valutazione riferiti all’evoluzione dei singoli bambini;
• definisca i modi e le forme di verifica e valutazione del proprio intervento riflettendo
sugli esiti dello stesso per apportare le necessarie ed eventuali innovazioni e/o
cambiamenti lungo il corso dell'anno scolastico;
• preveda, in corso d'anno, eventuali innovazioni a seguito di percorsi di
aggiornamento e formazione.
1. L’AMBIENTAMENTO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
Fermo restando i significati dell'ambientamento di cui al POF ( 2011), ogni collegio docenti
nella sua Programmazione Educativa di plesso indicherà forme e modi di organizzazione
di questo momento.
In particolare saranno previste, descritte e organizzate le seguenti iniziative:
• giornata aperta ai genitori durante le iscrizioni;
• assemblea di inizio anno per i genitori delle bambine e dei bambini nuove/i
iscritte/i, durante la quale viene distribuito materiale informativo sulla scuola
d’infanzia;
• colloqui individuali non direttivi con i genitori prima dell’avvio del periodo di
ambientamento;
• occasioni sociali informali di conoscenza reciproca tra genitori, insegnanti e
bambini;
• forme di coinvolgimento dei genitori;
• del momento di restituzione dei genitori, dell'andamento dell'ambientamento del
bambino.
Ogni collegio docenti sceglierà, in modo fondato e sostenibile, forme e modi degli
ambientamenti fermo restando che nelle scuola d'infanzia comunali gli ambientamenti
sono di gruppo.
Nella fase di ambientamento è garantita la massima continuità educativa e didattica.
Le docenti hanno il compito di accompagnare il bambino e la sua famiglia durante il
percorso di conoscenza degli spazi, dei tempi, degli adulti e dei coetanei che già ne fanno
parte e di tutte le persone che costituiranno la quotidianità alla scuola dell’infanzia.
Con il passare del tempo, pur restando punti di riferimento costanti, le docenti favoriranno
l’insorgere di una relazione meno esclusiva promuovendo la costruzione di relazione
significative tra pari.
Al fine di dare certezza alle famiglie, gli ambientamenti dei bambini si concludono entro il
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mese di ottobre.
1. I RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Per quanto affermato nel POF (2011) al fine di sostenere la relazione con i genitori è
necessario prevedere, descrivere ed organizzare:
• i colloqui individuali finalizzati all’ambientamento;
• i momenti individualizzati o di gruppo di verifica in corso d’anno;
• le forme modi di attivazione degli organismi di partecipazione sociale;
• gli incontri di sezione;
• i momenti informali di incontro (per esempio: pomeriggi di gioco, laboratori e incontri
a tema per genitori...);
• le comunicazioni quotidiane verbali e scritte tramite strumenti appropriati (diario
giornaliero, bacheca…).
Ciascuno di questi momenti deve essere previsto nella Programmazione Educativa di
Plesso che quindi articolerà tempi e modalità organizzative specifiche.
Inoltre la Programmazione Educativa di plesso articolerà le forme e i modi della
realizzazione concreta della Gestione Sociale così come prevista dal Titolo IV°- Organi di
Gestione Sociale, articoli 15-20 del Regolamento del servizio.
1. RAPPORTO CON I BAMBINI E LE BAMBINE
Nella PEP saranno previste le forme e i modi che saranno adottati dal collegio docenti per
sostenere:
•
la motivazione personale;
•
l' autostima;
•
l'autonomia e l'intraprendenza;
•
l'iniziativa sociale
di ogni bambino.
La PEP descriverà, motivandole, le modalità con le quali saranno formate le sezioni.
La formazione delle sezioni e/o dei sottogruppi non dovrà essere rigida.
La PEP descriverà
sottogruppi.
le forme di monitoraggio dell'andamento delle sezioni e/o dei
Per favorire lo scambio fra i gruppi dei bambini, la PEP dovrà prevedere e descrivere le
forme e i modi di effettuazione di attività educative per gruppi sia di età omogenea, che di
età eterogenea, nonché per gruppi di interesse e/o per livelli di sviluppo .
La PEP descriverà le forme e i modi con le quali le docenti declinano operativamente:
•
•
•
•
la figura di riferimento per i bambini;
la condivisione delle responsabilità educativa verso tutti i bambini che vivono
l’esperienza quotidiana della scuola;
l' ascolto dei bambini, l'offerta delle attività educative e didattiche e la proposta e
l'affermazione delle regole di convivenza;
la conduzione delle attività per piccoli gruppi.
1. INTEGRAZIONE E INCLUSIONE DEI BAMBINI “DIVERSI”
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La PEP prevede la predisposizione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) per ciascun
bambino con disabilità, con il supporto della coordinatrice territoriale secondo le indicazioni
date dall’Alta Professionalità.
Il collegio docenti nel PEI descriverà le forme e i modi con i quali:
• effettuerà gli incontri periodici con gli operatori della Azienda ASL che si occupano della
salute del bambino con il supporto della coordinatrice territoriale;
• -effettuerà incontri con le famiglie in relazione ai bisogni individuali delle bambine e dei
bambini con disabilità al fine di curare la relazione con le loro famiglie anche
accompagnandole ed indirizzandole verso le risorse territoriali presenti e utili al
bambino; - effettuerà la programmazione di percorsi educativi e didattici finalizzati e
mirati all’inclusione dei bambini in situazioni di difficoltà di qualsiasi tipo (da quelle
sociali, a quelle culturali, a quelle legate a difficoltà evolutive)
1. LA QUOTIDIANITA’ A SCUOLA: (spazi, tempi, materiali).
La scuola è un luogo di vita per i bambini pertanto sarà caratterizzata da agibilità degli
spazi, continuità e certezza dei momenti vissuti, sicurezza psicofisica.
E’ quindi necessario fare attenzione alle seguenti variabili:
• l’allestimento dello spazio,
• la scansione della giornata educativa con la relativa attenzione ai momenti di cura e
a quelli con particolari valenze relazionali.
6a) L'allestimento dello spazio scolastico
Pertanto nella PEP saranno previste descritte e organizzate le forme ed i modi affinché
l'allestimento dello spazio sia:
• variegato;
• differenziato;
• curato e piacevole;
così come la disposizione dell’arredo, compreso l’arredo murale.
Per questo sono definite le forme e i modi di utilizzo dei centri di interesse e delle zone per
per le attività dedicate sia in sezione sia nelle aree comuni.
6b) La scansione della giornata educativa
La PEP prevede, descrive e organizza le forme e i modi:
•
•
•
•
dell’alternanza dei momenti di cura, gioco libero, gioco strutturato, attività educative
e didattiche coordinate dall’adulto e autonomamente intraprese dal bambino
all’interno ed all’esterno della struttura;
della gestione dei momenti informali e di routine affinché siano occasioni per
promuovere la relazione sociale, il dialogo e la conoscenza reciproca fra i bambini e
con gli adulti;
della gestione delle transizioni tra i diversi momenti della giornata perché vi sia
coerenza e continuità tra le attività proposte ai bambini ed armonia nelle
suddivisioni e ricomposizioni dei gruppi;
della gestione della suddivisione in sottogruppi per la realizzazione di iniziative o lo
svolgimento di attività educative e didattiche o la proposta di occasioni di gioco che
consentano, con la riduzione del numero di partecipanti, una relazione
interpersonale più tranquilla ed individualizzata oltre a occasioni di incontro, di
scambio e di attività condivisa tra bambini di sezioni diverse, nell’ambito di progetti
mirati.
Nella PEP saranno previste, descritte e organizzate ( con i relativi rituali):
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•
•
•
•
•
•
le modalità dell’accoglienza in ingresso dei bambini;
il saluto in uscita dei bambini
la consumazione del pasto e delle merenda;
l'accompagnamento e la presenza a riposo dei bambini (previsto mediamente solo
per i bambini di tre anni);
il rilassamento dei bambini di quattro e cinque anni;
la cura di sé.
1. LE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE
Nella PEP saranno previste, descritte e organizzate attività differenziate, in base alle
peculiari caratteristiche dei bambini e alla loro età, al loro livello di sviluppo evolutivo e
quindi alle loro potenzialità.
Le attività previste, descritte e organizzate dovranno riferirsi esplicitamente al
potenziamento delle seguenti aree:
• emotiva,
• affettiva,
• sensoriale-percettiva,
• espressiva
• sociale
• cognitiva-comunicativa.
Nel PEP saranno descritte esplicitamente le modalità di conduzione da parte del
personale docente delle attività finalizzate prevedendo diverse modalità di intervento:
• osservazione partecipante,
• coordinamento,
• contenimento,
• conduzione.
La programmazione delle attività finalizzate deve essere attuata in spazi accuratamente
progettati e strutturati ed essere impostata con riferimento allo sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza nonché, in specifico, ai campi di
esperienza, ovvero:
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Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme.
Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute.
Linguaggi, creatività, espressione: gestualità, arte, musica, multimedialità.
I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura.
La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura.
Pertanto in relazione alla PEP ogni team di sezione redige un Piano di Lavoro EducativoDidattici (PLED) basato sulle diverse fasi del percorso evolutivo del bambino e
sull’osservazione del/la singolo/a bambino/a e del gruppo, con lo scopo di valorizzare
l’identità personale e lo sviluppo delle competenze cognitive, sociali e relazionali
individuali.
1. I RAPPORTI CON IL TERRITORIO.
Nella PEP vengono programmate tutte le iniziative di raccordo verticale tra asili nido,
scuole d’infanzia e scuole primarie che consentano un accompagnamento del bambino e
della famiglia nel passaggio da un livello formativo a quello successivo.
Per questo nel PEP sono progettate e programmate esperienze che aiutino i bambini a
crescere con:
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specifici progetti di raccordo e di continuità, debitamente documentati e valutati, con
gli asili nido comunali nonché con le scuole primarie;
•
specifici momenti dedicati al passaggio di informazioni tra educatori e insegnanti
relativamente all’esperienza vissuta dalle bambine e dai bambini negli anni del nido
e della scuola d'infanzia;
•
specifici interventi che permettano e realizzino l’istituzione di gruppi di lavoro e
commissioni di raccordo composti da educatori del nido e insegnanti della scuola
d’infanzia per progettare iniziative di raccordo o da insegnanti di scuola d'infanzia
con insegnanti di scuola primaria.
Nella PEP sono programmate:
• iniziative, debitamente documentate e verificate, di rapporto con i Servizi Sociali,
l’Asl e ogni Associazione ed Ente che possono garantire la piena attuazione sia dei
PEI, sia di tutti i progetti specifici per i bambini a vario titolo in difficoltà;
• iniziative di rapporto, debitamente documentate e verificate, con tutte le
Associazioni, Enti e realtà territoriali che possono essere risorsa per un offerta
educativa ricca, variegata e territorialmente radicata.
1. LA DOCUMENTAZIONE
Nella PEP sono previste e descritte le forme e i modi con i quali saranno redatte:
• la documentazione ad uso interno per la verifica e valutazione della realizzazione di
quanto progettato;
• la documentazione del percorso del bambino a scuola che fissi i momenti più
rilevanti della storia di ciascun bambino, adeguatamente utilizzabile dal bambino
stesso e leggibile dai genitori;
• la documentazione per i genitori che possa restituire i modi e le forme
dell’intervento educativo della scuola, dei docenti e la vita dei bambini a scuola;
• la documentazione affinché il servizio sia leggibile, facilmente comprensibile da tutti
nel suo funzionamento e articolazione (dalle bacheche e all’esposizione dei lavori
dei bambini);
• la documentazione affinché il servizio possa essere valorizzato verso la
cittadinanza.
1. MONITORAGGIO, VERIFICA e VALUTAZIONE
Nella PEP vengono definite le forme e i modi con i quali è effettuata l'autovalutazione
utilizzando, fino a disposizioni contrarie, le scale SOVASI e ASEI.
In allegato il documento “Finalità, obiettivi e competenze” ai fini di una più agevole
leggibilità e finalizzazione di quanto sopra e per una più specifica stesura dei PLED.
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