Risposta ArcoUISP-TD su AC per forum Arco e Freccia

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Risposta ArcoUISP-TD su AC per forum Arco e Freccia
Ciao a tutti.
Eccoci qui, come autori della proposta AC (Archery Combat) del TD UISP, per dare risposta alle numerose domande
sorte su questo topic.
Gli interventi sono moltissimi quindi speriamo ci perdonerete se, nel cercare di essere chiari ed esaustivi, vi
sottoponiamo ad una lettura un po’ lunga ma tanto crediamo vi sia dovuto.
Alcuni di questi interventi, nello specifico quelli di Russo e Maio, presentano affermazioni corrette che potete
facilmente riscontrare più avanti ma in molte altre parti, ci sono purtroppo affermazioni per noi decisamente pesanti,
provocatorie, diffamatorie e già ripetute in molteplici occasioni.
A nostro avviso, il tutto è teso a minare la nostra credibilità, a screditare il TD stesso e lo sforzo operativo e divulgativo
fatto finora.
Li invitiamo ad aprire un Topic specifico per le varie “scazzottate” con gli altri per soddisfare anche chi vuol seguire
queste argomentazioni, senza portare altri topic al solito epilogo.
A noi interessa il tiro, siamo consci che a seguirli ancora una volta su questa strada non faremmo altro che alimentare
stucchevoli ed inutili polemiche pertanto, scusate se, a fatica, cercheremo di NON rispondere a tono, per rispetto degli
altri interventi e degli argomenti qui scaturiti.
In sintesi crediamo di riassumere il tutto in quattro argomenti:
1. Perché proporre l'AC;
2. Procedura adottata e situazione attuale;
3. Sicurezza;
4. Etica.
1. Perché proporre l'AC
Una volta compreso che l'AC non è FIARC ma ARCOUISP specialità Tiro Dinamico, è più facile comprendere che le
motivazioni, reperibili su www.labodinamico.org, sono incluse nei fondamentali del TD, che non trattano di
simulazione di caccia ma in sintesi, di sviluppare attraverso il gioco quelle abilità o capacità necessarie ad un arciere per
tirare con l'arco in molteplici situazioni, dando più peso all'aspetto fisico e alla simbiosi necessaria della triade arciere,
arco e freccia, bersaglio anche in contesti dove l'arciere, il bersaglio o entrambi sono in movimento.
Per il TD il riferimento “culturale” adottato sta in parte negli antichi manuali arabi di addestramento per gli arcieri nei
quali vengono citate alcune di queste abilità chiamate Arkàn: Precisione, Potenza, Destrezza e Mobilità.
Oggi l'arco è considerato attrezzo sportivo e in Italia molte Federazioni/Eps e Associazioni di tiro con l'arco, seppur
ognuna con finalità differenti, organizzano gare, eventi in differenti contesti, in cui si creano situazioni divertenti,
aggreganti e formative, anche proponendo nel possibile uno scambio di partecipazione.
Anche ArcoUISP -TD non è da meno, la differenza sta come detto nelle finalità. Gli eventi TD non descrivono affatto
una gara o un evento come un confronto solo agonistico e, dove c'è, di certo non tendono a promuovere o enfatizzare un
percorso per formare il campione di turno e portarlo alle Olimpiadi o altro, piuttosto descrivono un concetto, un raduno
per tutti, anche con eventi collaterali, privilegiando la socializzazione, l'aggregazione e la formazione dell'arciere.
Attraverso il gioco, si propongono agli arcieri delle situazioni nelle quali riconoscere quali abilità o capacità tra quelle
citate, e anche quale tecnica di mira, è opportuno applicare nei diversi contesti per raggiungere lo scopo; sia durante la
gara o in altro tipo di evento di verifica del tiro (vedi “le prove dei 4 Arkàn”), sia in modo individuale o collettivo (vedi
amichevoli di pratica del tiro come le MiniArkàn).
Le ambientazioni sono molteplici: in contesto naturale nei boschi, in zone delimitate come un'arena, al chiuso, tutte con
spirito di collaborazione per eventi con altre realtà di tiro con l'arco all'interno di Arco UISP, con eventi interdisciplinari,
con altri Enti o Federazioni o Organizzazioni disponibili etc. nella logica di essere complementari, non di certo
alternativi, consci che la diversità è ricchezza e fonte di molte esperienze che possono migliorarci, senza pertanto
limitare o contenere il percorso individuale che ogni arciere liberamente intende fare.
Abbiamo per queste finalità sviluppato gare ed eventi, ognuno di questi con caratteristiche specifiche, come l'ultima
nata “l'Arena delle Flu” dedicata al tiro al volo puro, con diverse tipologie di volo, contenti che al suo nascere e
successivamente, ha contribuito insieme ad altri eventi di altre organizzazioni a riportare in attività questa pratica di tiro.
Descritto quanto sopra si può comprendere come ArcoUISP - TD, più di altre organizzazioni di tiro con l'arco, sia
interessato a trattare attività che coinvolgono l'aspetto fisico dell'arciere, insieme alla parte tecnica di formazione e dei
materiali.
L'Archery Tag largamente praticato in America e altre tipologie di eventi di questo tipo in altre parti del mondo, ha per
nostra natura attirato la nostra attenzione: ci ha entusiasmato l'aspetto tecnico di non facile applicazione che in questi
giochi non sempre si riesce a cogliere e capire, come il movimento della succitata triade (arciere - arco e freccia bersaglio) che deve avvenire in simbiosi e l'incocco della freccia dove occorre per convenienza imparare ad effettuarlo
senza staccare gli occhi dal quel che avviene di fronte.
Non siamo i soli ad affrontare questo argomento, anche in altra Federazione di tiro con l'arco, l'argomento incomincia a
fare capolino, per l'interesse e l'entusiasmo che genera nei giovani.
Per il TD anche questo è tirare con l'arco, un'altra forma certo, ovviamente non paragonabile al tiro con l'arco canonico
ma comunque una valida e documentata (specialmente all'estero) pratica di tiro divertente per gli arcieri praticanti e non
che, indirettamente, contribuisce a migliorare tecnicamente l'insieme, specialmente negli equilibri.
Per i giovani, per un primo contatto e stimolo, con un grandissimo potenziale per farli avvicinare a questo stupendo e
vario mondo del tiro con l'arco.
2. Procedura adottata e situazione attuale
L'iniziativa è nata da una mia proposta, in carica come Co - Responsabile Nazionale del TD e dal gruppo di ricerca del
TD.
Consci delle problematiche nel proporre questo tipo di eventi anche in Italia e dell’importanza che da noi storicamente
coinvolge l'argomento sicurezza, abbiamo convenuto e per convenuto intendiamo informare, proporre, mettere a
conoscenza delle intenzioni etc. chi è sopra al nostro ruolo, nell'ambito dell'Area Giochi Tradizionali, con l'intento di
seguire un percorso diverso e più lungo da quello adottato finora nelle nostre sperimentazioni che hanno generato
tipologie di eventi o gare già codificate nel TD.
Il percorso comprendeva l'indicazione di non uscire come un evento giudicato valido da subito per un circuito gare ma:
- Osservare altre attività fatte all'estero e nel mondo dell'arco storico, produrre un evento più blando rispetto l'esistente
che potesse evitare ancor più, nel possibile, i rischi e ridimensionare molti aspetti, soprattutto di contesto e aree di
pratica più idonei ai nostri scopi.
- Procedere quindi prima con una serie di sperimentazioni e poi con una documentazione probante la sperimentazione
eseguita da fornire al Direttivo Nazionale UISP per approvazione della nuova attività in seno a Arco UISP-Tiro
Dinamico, coinvolgendo arcieri esperti per fornire alla fine della sperimentazione del Gruppo R&S una relazione del
gioco, delle finalità etiche, delle regole e dei materiali adottati.
Da subito come per le altre situazioni abbiamo cercato collaborazione e nel contempo di mettere al corrente in modalità
pubblica e condivisa il progetto, abbiamo quindi aperto un topic qui sul forum annunciandone la nascita della
sperimentazione e la richiesta di contributo di collaborazione, ribadendo in ogni occasione successiva che di
sperimentazione si trattava.
Il dialogo e il contributo fatto anche qui sul forum, anche con toni accesi, oltre che sul campo, son serviti per affrontare
argomenti delicati come questi man mano che procedevamo abbiamo di pari passo modificato regole del gioco che
abbiamo sempre definito come bozze, e anche i materiali.
Abbiamo incominciato in palestra per conto nostro, acquistando a nostro carico il materiale che era reperibile:
punte/palla omologate Larps, da assemblare ad un'asta in fibra di vetro prese al Decathlon, le maschere, man mano
informavamo e relazionavamo dell'esito delle sperimentazioni in corso e anche di altre occasioni sempre interne, di
incontro tra istruttori o di formazione di istruttori, riscontrando continuamente divertimento e interesse.
Andando in progressione abbiamo trovato la disponibilità del centro arcieristico dell'Altana del Motto Rosso e di altri
eventi pubblici (IMAD). Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Marco per averci dato l’opportunità di
sperimentare l'area di gioco all'aperto con altri arcieri, sotto la sua copertura assicurativa come organizzatore, in
particolare nella sua seconda fiera, dove abbiamo potuto esporre il logo UISP, purché si continuasse a ricordare che di
sperimentazione si trattava.
Man mano abbiamo quindi continuato a metterci dei nostri soldini, per realizzare le reti di protezione e altro materiale
necessario per fare le cose per bene, sia per l'AC che per altri tiri organizzati per l'occasione, come la rete di protezione
e pali per il tiro al volo.
Sempre in occasione dell’ISTA, il personale in “servizio” era composto da OPS istruttori del TD, sia per la loro figura
professionale che per il supporto ai neofiti.
Anche in questo caso, abbiamo relazionato del successo e del divertimento generato con l'AC provvedendo ad un
ulteriore impegno economico per acquistare delle aste complete ordinate appositamente in Germania, in particolare
quelle della IDV con cocche in plastica più robuste, rispetto a quelle utilizzate alla fiera, al fine di partecipare sempre
più adeguati per quelle strutture interessate, non certo come organizzatori, appunto per le questioni assicurative.
Infatti si parlava di far vedere il progetto AC in pratica ai dirigenti UISP sia Dell'Area Giochi Tradizionali sia di livello
più alto presenti ai Mondiali antirazzisti UISP a Bosco Albergati Modena.
Situazione Attuale:
Prima ancora di partire per l’evento dei Mondiali, vi confermo che il percorso normale del nostro sperimentare ha subito
una brusca frenata grazie a Maio perché, effettivamente, ha presentato una sua “denuncia” in UISP fino ai massimi
livelli, sulla sicurezza, sull'etica, sulle capacità del sottoscritto, del gruppo R&S, del presidente di Area Erasmo
Lesignoli etc.
Detta così è normale, al pari di opinioni contrarie descritte qui nel forum e buona parte del testo è su questa linea, se non
fosse che è stata portata una prova con tanto di foto a supporto della pericolosità di questo tiro che, mi dicono, non sia
proprio della serie “essere corretti nell'esporre le motivazioni”, in più si afferma che eventi riconducibili alla foto in
questione, sono già avvenuti in eventi organizzati nel TD; cosa invece mai accaduta: la foto in questione rappresentava
una mano trafitta da una freccia in carbonio aperta a ventaglio, di quelle di facile reperimento sulla rete…
Per capirci meglio, chiediamo a Maio di rendere pubblica su questo topic la sua “denuncia” inoltrata a UISP.
Di fronte a quanto prodotto, tutti noi concordiamo che troveremmo davvero stano e irresponsabile che qualsiasi
dirigente, specialmente se non sa nulla del tiro con l'arco, non dica: ” Un momento fermi tutti...fateci capire”, pertanto
trovo assolutamente comprensibile la presa di posizione e la richiesta di fermare le uscite pubbliche sotto l'insegna
UISP e di fornire anticipatamente al programma, relazioni del tutto, su come è stata condotta la sperimentazione, sul
gioco, regole e soprattutto materiale, omologazioni e test, ne abbiamo fatti anche noi separatamente a quelli dei fornitori
etc. un lavoraccio e notti...come questa.
Andiamo all'evento e proponiamo i nostri tiri, come descritto su FB area Tiro Dinamico corredato di foto ad eccezione
ovviamente dell’AC.
Qui ci incontriamo e parliamo con molti, compreso il Presidente di Area Giochi Erasmo Lesignoli, l'organizzatore
dell'evento Mondiali Antirazzisti Balestri, il Presidente UISP dell'Emilia Romagna Mauro Rossi e infine il Presidente
Nazionale UISP Vincenzo Manco, che ha simpaticamente provato tutti i nostri tiri, come gli ostacoli sonori, al volo etc
e le diverse tipologie di freccia, comprese quelle utilizzate per l'AC; quindi tutti hanno toccato con mano e visto il tipo
di impatto etc. tutti si son divertiti, l'impressione del momento è che il nostro lavoro e impegno sia stato apprezzato,
sull'etica dell'AC non ho sentito alcun dire, la loro preoccupazione maggiore è sui materiali, sulla sperimentazione
possiamo di certo andare avanti, ovviamente in attesa di una valutazione finale non facciamo nulla di pubblico, quindi
attendiamo, confermo che questo è l'input.
Non so, allo stato delle cose, prevedere quale sarà l'esito finale, non mi/ci bastano le cose che abbiamo sentito a voce,
aspettiamo doverosamente comunicazione ufficiale dal Direttivo Nazionale UISP, che accetterò/accetteremo, anche se
dovessero dirmi hai chiuso, nella convinzione di aver fatto insieme ai ragazzi del Gruppo R&S e chi ha contribuito a
questa sperimentazione dell'AC, onestamente un lavoro molto duro, paziente e serio. Li ringrazio di cuore per il loro
impegno, la loro passione e la loro pazienza nel reggere a pressioni e a denigrazioni varie perché, ragazzi, non vi si
racconta tutto quel che abbiamo sopportato per non tediarvi, tutto riconducibile a personalismi; senza di loro il TD non
si sarebbe sinceramente ripreso da situazioni pesanti del presente e passato.
Pertanto infine ringrazio Maio: se non altro ha il merito, indiretto, si intende, di aver dato un’accelerata ad una
procedura che in UISP, ormai abbiamo imparato a conoscere, ha di norma tempi molto più lunghi.
3. Sicurezza
Ho letto diversi interventi che davvero lasciavano intendere che non si sono nemmeno lette le regole e materiali adottati
nel AC.
C'è un regolamento che definisce le dimensioni dell’area di gioco, i materiali, il libbraggio massimo ammesso, le
protezioni obbligatorie, le reti quando all'aperto da collocare di testa nelle due estremità, di definizione area adibita al
pubblico, per i giudici di gara, di tempi e di intervento di gioco etc....
Credo che sulla sicurezza abbiamo assimilato e applicato molto, volutamente di più che in altri contesti simili.
Comunque, in base ad alcuni interventi, specifico ciò che ci distingue da altri eventi di questo tipo, per rendere meno
pericoloso il gioco, specialmente nello scontro tra numerosi giocatori in campo e altro:
- Non si fa nei boschi.
- Obbligatorio fare AC in un'area ben definita e codificata, al chiuso o all'aperto con apposite protezioni di fondo campo
e di linea.
- L'area e la tracciatura è quella utilizzata dalla palla a volo, in modo che il tiro va da un minimo di 6 mt a un massimo
di 18.
- Sono gli organizzatori che forniscono archi e frecce per il gioco.
- Obbligatorio utilizzo di aste in fibra di vetro per le frecce.
- Lunghezza delle aste fissa per evitare un sovra-allungo che incrementi la potenza di tiro.
- Obbligatorio l'uso di punte/palla omologate, del tipo tondeggianti, incollate sull'asta.
- Cocche robuste adeguate al calpestio.
- Si possono utilizzare aste assemblate purché con i materiali indicati, anche senza penne.
- Preferibile l'asta completa già assemblata, con o senza penne, in quanto coperta in toto da garanzia di materiale di 3
anni, il riferimento è in particolare per le IDV.
- Non si utilizzano faretre ma una sola freccia alla volta, reperita di volta in volta nelle aree di gioco.
- Obbligatorio l'uso di protezioni al volto in particolare per gli occhi.
- Non si utilizzano ostacoli artificiali dove nascondersi per evitare probabili tiri alla testa quando fa capolino.
- Si possono usare le mani e l'arco stesso per “parare” il colpo.
- Nelle regole di gioco ci sono delle penalità che fungono da deterrenti per chi tira intenzionalmente alla testa.
- Nelle regole di gioco ci sono penalità che fungono da deterrenti per chi tira direttamente in diagonale fuori campo, per
evitare tiri di norma verso le linee laterali di campo, tutelando al meglio, spettatori e giudici di gara.
- Vietato entrare in campo di gioco con catenine, chiavi, abbigliamento e scarpe non idonei che possano creare pericolo
di inciampare etc.
- Controllare ad ogni turno il materiale come frecce e archi e pulire con disinfettante le maschere.
- Non sono ammesse scorrettezze, pena l'espulsione dal campo.
- Sono previsti per ora incontri uno contro uno, e due contro due, sia per gli arcieri che per chi vuole provare ma solo
dopo l'intervento di un istruttore per un primo apprendimento come avviene nelle manifestazioni pubbliche in cui si fa
provare a tirare con l'arco.
- Per più giocatori in campo, per ora su richiesta di arcieri che hanno praticato l'AC si valuta un tre contro tre ma solo
esclusivamente per gli arcieri già praticanti, per un confronto tra squadre dopo opportuna sperimentazione.
Tutto ciò che non è nel regolamento di specialità in bozza e quanto descritto qui NON è AC, è altra cosa.
In definitiva in questo gioco, nei cinque minuti a disposizione, per l'arciere praticante che comprende velocemente certi
meccanismi non c'è un confronto “bestiale”, è più il tempo dedicato alla difensiva mentre ci si muove continuamente,
studiare e capire le intenzioni dell'avversario per evitare o parare i colpi; in questo gioco star fermi non conviene: il
movimento è necessario, decisamente inteso e impegnativo, gli equilibri e la coordinazione fondamentali, i riflessi
altrettanto, come comprendere che conviene mantenere sempre il contatto visivo e intuire in anticipo l'attimo da cogliere
per un tuo turno di attacco; ma non va fatto a vanvera, sarebbe una freccia sprecata, non si ha una faretra con altre
frecce facilmente reperibili, vanno cercate nel campo di gioco, creando in tal modo tempo per un’opportunità a favore
dell'avversario, la scelta va ponderata per le reali capacità ma nel contempo, quando si decide deve essere veloce, in
questo modo specialmente nel doppio e ancor di più nel triplo si innescano diverse strategie condivise.
4. Etica
Dagli interventi fatti pare che “Etica” sia quasi solo una parola d’effetto che va bene inserire qua e la, per poi rinnegare
di averla tirata in ballo.
Per noi l’Etica è invece un aspetto molto importante, sul quale abbiamo riflettuto e studiato. Di esempi con altre
discipline sportive ne sono stati fatti parecchi, inutile aggiungerne altri alla lista; parliamo del lato educativo invece:
- L’AC è un gioco e come tale rispetta i 5 aspetti fondamentali: area delimitata nello spazio, tempo di svolgimento
definito, regole condivise, travestimento (fisico o mentale che sia), linguaggio simbolico condiviso (per cui per esempio
un bambino che, giocando con un altro con pistole costruite coi mattoncini a incastro, gli dice “bang! bang! ti ho ucciso!”
è diverso dal dire nella vita quotidiana fuori dal gioco “se ti prendo ti ammazzo!”).
- Il gioco è utilizzato tantissimo in ambito pedagogico perché consente di mettersi alla prova in un’area finzionale (che
non è finta! Ma, come insegnava R. Massa, è un luogo protetto e delimitato, un “cerchio magico”, in cui si può
sperimentare e apprendere senza farsi male in caso di errore. Questo rende l’errore stesso motore di auto-correzione e
apprendimento, nello spirito costruttivista adottato anche dal TD).
- Giochi come l’AC richiedono responsabilità nei partecipanti; questo lo rende un ottimo strumento di lavoro con i
ragazzi considerati “difficili” o etichettati socialmente (e superficialmente) come “bulli”. E’ richiesta collaborazione,
strategia condivisa, rispetto per gli altri (ricordo che il regolamento stesso ha una postilla che ammonisce con
l’espulsione dal gioco qualsiasi atteggiamento distruttivo dell’avversario o lesivo dell’altrui persona) e rispetto per i
materiali, i tempi, gli spazi. I ragazzi “difficili” generalmente hanno bisogno di attenzione, soffrono di una carenza
(come insegnava Aucouturier “un bambino molto aggressivo accoglietelo, ricevetelo, parlategli e vedrete il suo gesto
cambiare”).
- Una partita ad AC non significa “annientare l’avversario colpendolo a ripetizione con le frecce” perché il gioco muore
se un giocatore annienta l’altro. Il gioco è divertente, stimolante, veicolo di apprendimento se ha possibilità di vivere ed
essere vissuto, quindi gli avversari saranno di pari livello.
Come vedete anche per noi il gioco è cosa seria, in fondo è dal gioco che nasce la Cultura, non viceversa (Huizinga).
Un’ultima cosa: la Liberatoria.
Sappiamo bene anche noi che non ha alcun valore legale, infatti non vuole assolutamente fungere da scarica barile per
eventuali responsabilità (come scritto sopra, ogni evento proposto era coperto da assicurazione, ci mancherebbe!). Vi
chiederete quindi perché farla compilare e firmare? Per questi motivi riconducibili sempre all’Etica:
1. I minori di anni 18 hanno dovuto portare i genitori al banco accoglienza prima di poter giocare; questo per noi
significa avere l’autorizzazione del tutore legale per lo svolgimento di un gioco che potrebbe disturbare qualcuno (ho
letto commenti del tipo “mio figlio non lo farei mai giocare a questo gioco”, bene. Ne prendiamo atto e non accettiamo
minori di 18 anni senza prima consultare il genitore).
2. Compilare un foglio (che parla di responsabilità) con i propri dati anagrafici e firmarlo, pone le persone in uno stato
di attenzione maggiore (non sarebbe la stessa cosa far compilare una scheda anagrafica per “indagine di mercato”).
Placa per un attimo l’entusiasmo, permettendo all’istruttore di comprendere se l’aspirante giocatore ha letto il
regolamento, l’ha compreso… inoltre soprattutto se si tratta di persona corpulenta, viene sempre chiesto se la persona è
abituata a svolgere attività fisica aerobica, specificato che il gioco potrebbe essere vissuto con maggiore intensità fisica.
I giudici inoltre ricordano che è possibile chiedere “tempo” e sospendere l’attività se ci fosse necessità di riprendere
fiato. Dura solo 5 minuti, però ogni persona li vive in modo differente quindi è bene specificarlo (chi è abituato a fare
arti marziali, non si muove quasi dal punto di partenza; chi vive intensamente l’emozione del gioco, tende a correre in
continuazione).
3. Avere i dati dei partecipanti permette al gruppo R&S di fare delle valutazioni oggettive sul pubblico maggiormente
interessato al gioco (maschi, femmine, adulti, giovani, ecc..), per cercare poi di sviluppare progetti paralleli nei contesti
più adeguati.
Nella speranza di essere stati esaustivi
Saluti a tutti
Riccardo Bandini
Gaetano Vasta
e Gruppo di Ricerca e Sviluppo TD UISP
Alessandro Gola
Antonio Di Maria
Claudia Gandolfi