1 LA PIANIFICAZIONE SOCIAL PER IL WELLNESS

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1 LA PIANIFICAZIONE SOCIAL PER IL WELLNESS
dal
LAPIANIFICAZIONESOCIALPERILWELLNESS:ESISTELAFORMULA?
Tante volte ci viene chiesto come
consulenti Marketing
e
Comunicazione se ci sia una
formula esatta di pubblicazione sui
social, una scelta esatta dei mezzi, una
selezione delle fonti da cui raccogliere
notizie da condividere.
La risposta è ovviamente NO:
questo
non
tanto
perché
la
personalizzazione nella comunicazione
è un chiaro valore aggiunto, difficilmente emulabile e prevedibile, ma perché NON
tutto va bene per tutti. Anzi. Attivare 15 social tra i più e meno noti è questione di
un’ora: ingaggiate una persona e dedicatela alla registrazione in 15 portali, social,
community.
In 60 minuti avrete creato il vostro profilo Instagram, la vostra fan page Facebook, il
vostro canale youtube, la pagina Twitter, il profilo Snapchat, la chat Whatsapp dedicata,
il board su Pinterest, l’archivio su Flickr….
Una sequenza di nomi e posizioni web: quanto è utile essere ovunque se non si è
da NESSUNA parte con piena consapevolezza? Quanto è utile sapere dire
“Buongiorno” in tutte le lingue ma non saper andare oltre con nessuna. Rischiamo di
diventare dei falsi turisti, dei falsi navigatori, dei falsi mediatori.
Se c’è una cosa che i SOCIAL MEDIA puniscono è la standardizzazione dei contenuti:
tanto meno nativi, pensati e contestualizzati sono tanto meno vergono premiati dai
differenti algoritmi. Questo perché i SOCIAL sono intelligenti? NO, questo perché le
persone NON SONO STUPIDE.
Vi chiediamo di pensare alla vostra esperienza su un social qualsiasi: QUANDO
condividete un contenuto, lo COMMENTATE, ne siete realmente entusiasti? QUANDO
scaturisce in voi una reazione?
Se utilizzassimo questa regola ogni volta in cui programmiamo o facciamo programmare
i nostri contenuti staremmo molto più attenti, eleveremmo gli standard, cercheremo
originalità e cura del messaggio.
Trova le differenze tra queste due comunicazioni Facebook:
1. “Domani inizia il nuovo anno sportivo: ti aspettiamo per provare le nostre
novità!”
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2. “Settembre: ci siamo impegnati per farvi venire voglia di abbandonare il divano,
riempire la borsa e trovare sempre un buon motivo per tornare. Lo conoscete il
nostro corso anti-alibi? #nientescuse”
Stesso concetto, nuovo messaggio: comunicare social significa diventare autori, dare un
taglio ad ogni post, mischiare ironia, polemica e provocazione a grafica e ricerca di inviti
all’azione, mai dichiarati, ma sempre velati.
Dopo l’analisi grammaticale un giorno, forse, nasceranno dei corsi di analisi della
comunicazione che passa dalle community di persone: un messaggio è tanto più utile
quanto più scatena reazioni, anche negative.
Attenzione: non si mette in primo piano il fattore “apprezzamento” (like, love, cuore,
pollici) quanto il fattore esposizione.
Volendo contestualizzare ulteriormente questa affermazione possiamo dire che non è
importante che il post sul nuovo planning piaccia a 14 persone ma che 4 persone,
iscritte e non, commentino e chiedano informazioni in merito.
Una buona pianificazione della presenza social passa quindi da 4 passaggi inevitabili:
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Analisi dello storico (in caso di centro esistente) e della situazione di
partenza
Valutazione delle statistiche e degli insight per identificare i valori
medi e gli indicatori reali di perfomance (non esistono valori assoluti)
Valutazione dello stile di comunicazione
Ridefinizione della presenza: scelta dei social realmente utili e studio
di un piano editoriale minimo
Una volta fatto il nuovo “disegno” si pianificherà come riempirlo: l’elemento più
importante non è tanto il COSA comunico ma come arrivo a comunicarlo
Come raccolgo i contenuti con i miei social? Chi contribuirà nella mia organizzazione a
garantire la qualità degli stessi?
1. Dove li archiviamo e con frequenza?
2. Come elaboriamo il materiale fotografico? Da un pc, da un tablet o da uno
smartphone?
3. Se il social non consente di programmare le uscite, come verrà organizzata la
pubblicazione?
Alla base di queste valutazioni sta la prima fase di organizzazione del lavoro sui Social
Media: il “mal di testa” da pianificazione è un buon deterrente per scongiurare una
presenza “come se non ci fosse un domani” e favorire la scelta tra i canali
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principali.
Diventiamo bravi in poco per poi decidere di ottenere da quel poco MOLTO
di più.
To be continued
Sonia Mercolino - Business Tutor
www.wellink.it
Divisione:www.wellink.it/business-solution
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