Distributore metano

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Distributore metano
Distributore metano
(Scheda)
Ultimo aggiornamento:
1 giu. 2004
Distributori di gas naturale compresso (metano) per
autotrazione
•
Sistema di alimentazione: TT, TN-S,
•
Norme di riferimento:
o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";
o Norma CEI 31-30 (CEI EN 60079-10) "Costruzioni elettriche per atmosfere
esplosive per presenza di gas - Parte 10: classificazione dei luoghi
pericolosi”;
o Guida CEI 31-35 "Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente
esplosive per la presenza di gas - Guida all'applicazione della norma EN
60079-10 (CEI 31-30) - Classificazione dei luoghi pericolosi";
o Guida CEI 31-35/A ;V1 "Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente
esplosive per la presenza di gas - Guida all'applicazione della norma EN
60079-10 (CEI 31-30) - Classificazione dei luoghi pericolosi - Esempi di
applicazione" (esempio GD-11);
o Norma CEI 31-33 (CEI EN 60079-14) " Costruzioni elettriche per atmosfere
esplosive per presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con
pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere)";
o Norma CEI 31-34 (CEI EN 60079-17) " Costruzioni elettriche per atmosfere
esplosive per presenza di gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli
impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas
(diversi dalle miniere)";
o Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica - Linee in cavo”;
o Norma CEI 64-2/A “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione –
Appendice S” (Non più in vigore. Valida solo come consultazione);
•
Principali disposizioni legislative:
o DM 24 maggio 2002 “Norme di prevenzione incendi per la progettazione,
costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas
naturale per autotrazione”;
o DM 28 giugno 2002 “Rettifica dell'allegato al decreto 24 maggio 2002,
recante norme di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed
esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per
autotrazione
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solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti
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Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con
la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio
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DM 24 novembre 1984 “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la
distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità
relativa non superiore a 0,8”;
DM 8 marzo 1985 "Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di
prevenzione incendi ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla
legge 7 dicembre 1984, n. 818";
DM 16 febbraio 1982 "Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre
1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di
prevenzione incendi";
DPR 547/55 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”;
Dlgs 626/94 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE,
90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE,
2001/45/CE e 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori durante il lavoro”;
DPR 23 marzo 1998, n. 126 “Regolamento recante norme per l'attuazione
della direttiva 94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione
destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva”;
Dlgs 12 giugno 2003, n. 233 “Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa
alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e
della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive”;
DPR 689/59 "Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini
della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando dei Vigili del
fuoco";
Legge 46/90 "Norme per la sicurezza degli impianti";
D.P.R. 447/91 "Regolamento di attuazione della legge 46/90";
D.P.R. 392/94 "Regolamento recante la disciplina del procedimento di
riconoscimento delle imprese ai fini dell'installazione, ampliamento e
trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza"
D.P.R. 558/99 "Regolamento recante norme per la semplificazione della
disciplina in materia di registro delle imprese, nonché per la semplificazione
dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di
iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per
particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti
tecnici";
Direttive applicabili:
o Direttiva "ATEX" 94/9/CE (DPR 126/98);
o Direttiva 99/92/CE (Dlgs 233/03);
o Direttiva “PED” 97/23/CE (Dlgs 93/00);
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Installazione: Nonostante in genere l’intera area di distribuzione del metano si
estenda all’esterno, vi sono vari locali quali la sala del gestore, un’officina, un
magazzino, un bagno, etc. che sono interni ad edifici e quindi soggetti alla legge
46/90. Per questo motivo per l’installazione occorre un’impresa abilitata alla
realizzazione degli impianti di cui all'art. 1 comma 1a) della legge 46/90 e iscritta
nell'albo provinciale delle imprese artigiane.
•
Necessità di progetto:
o Si se il distributore è alimentato in Media Tensione con sistema TN;
o Si se il distributore viene classificato con pericolo di esplosione e/o a
maggior rischio in caso di incendio (vedi classificazione dei locali);
o No, nel raro caso in cui il distributore si estenda tutto all’esterno e non abbia
nessun collegamento ad un impianto interno (né attraverso l'alimentazione,
né attraverso l'impianto di terra). In questo caso allora ad esso non si applica
la legge 46/90 e conseguentemente non è necessario nemmeno il progetto
•
Dichiarazione di conformità: Si, a parte la situazione prima considerata di
impianto posto completamente all’esterno, nel qual caso non si applica la legge
46/90 e non è richiesta la dichiarazione di conformità.
•
Classificazione dei locali:
o
Un distributore di metano può essere classificato, ai fini dei requisiti degli
impianti elettrici in tre modi differenti: come luogo con pericolo di esplosione,
come ambiente a maggior rischio in caso di incendio o come locale ordinario.
Un impianto di distribuzione di gas naturale (metano) per autotrazione può
essere contemporaneamente un luogo con pericolo di esplosione (per la
presenza del metano che è un gas infiammabile) e a maggior rischio in caso
di incendio (vedi attività n. 7 del DM 16/02/82). Ci sono poi parti da
considerare ordinarie (come il locale del gestore, l’eventuale bar, il
magazzino, il bagno, etc.);
o
In un distributore di tale tipo viene trattato un gas infiammabile (il gas
naturale ha dei limiti di esplodibilità in aria compresi tra un LEL del 3,93% ed
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un UEL del 13,20%). Il solo fatto che il gas sia infiammabile ed esistano delle
sorgenti di emissione, obbliga ad effettuare la classificazione in zone del
locale. Se tale classificazione porta all’individuazione di almeno una zona
pericolosa (0, 1, 2) il distributore viene classificato come luogo con pericolo
di esplosione;
Il distributore è a maggior rischio in caso di incendio se è classificabile tra gli
“Impianti di distribuzione di gas combustibili per autotrazione (attività 7 del
DM 16/2/82);
o Nel caso in cui il distributore venisse classificato come luogo con pericolo di
esplosione, ciò non comporterebbe automaticamente la realizzazione di un
impianto Ex, in quanto se nessuna apparecchiatura elettrica venisse
installata all’interno delle zone 0, 1, 2, l’impianto verrebbe realizzato con
componenti ordinari seguendo la sola norma generale impianti CEI 64-8.
Quindi l’impianto sarebbe ordinario, ma ci sarebbe comunque l’obbligo di
progetto a causa del fatto che la classificazione delle aree del locale ha
portato all’individuazione di zone pericolose.
o
•
Note sul locale: Definizioni e interpretazioni
o Gli impianti di distribuzione di metano alimentati da condotta possono
comprendere i seguenti elementi:
cabina di riduzione della pressione e di misura del gas;
locale compressori;
locale contenente recipienti di accumulo;
uno o più apparecchi di distribuzione automatici per il rifornimento
degli autoveicoli;
box per i carri bombolai;
cabina per la trasformazione dell'energia elettrica;
locali destinati a servizi accessori (ufficio del gestore, locale vendita,
magazzino, servizi igienici, impianto di lavaggio, officina senza utilizzo
di fiamme libere, posto di ristoro, abitazione del gestore, etc.);
o Gli impianti di distribuzione di metano alimentati da carro bombolaio
possono comprendere i seguenti elementi:
locale contenente recipienti di accumulo;
locale compressori;
uno o più apparecchi di distribuzione automatici per il rifornimento
degli autoveicoli;
uno o più box per i carri bombolai;
cabina per la trasformazione dell'energia elettrica;
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locali destinati a servizi accessori (ufficio del gestore, locale vendita,
magazzino, servizi igienici, impianto di lavaggio, officina senza utilizzo
di fiamme libere, posto di ristoro, abitazione del gestore, etc.);
Linea di alta pressione: Parte dell'impianto gas compresa tra la mandata
del compressore, o l'attacco di prelievo dal mezzo mobile, e la pistola di
erogazione gas al veicolo;
Linea di bassa pressione: Parte dell'impianto gas compresa tra il
dispositivo di intercettazione generale di alimentazione dell'impianto di
distribuzione e l'aspirazione del primo stadio del compressore;
Locali: Strutture di alloggiamento delle apparecchiature costituenti la
stazione di rifornimento;
Piazzali: Aree dove accedono e sostano gli autoveicoli per il rifornimento;
Pistola di erogazione gas al veicolo: Dispositivo montato all'estremità di
una tubazione flessibile che si innesta al dispositivo di carico posto sul
veicolo e atto a realizzare la connessione in modo sicuro ed ermetico, a
pressione di 220 bar;
Valvola di intercettazione comandata a distanza: Valvola normalmente
chiusa il cui azionamento può avvenire anche da un punto predeterminato
distante dal punto di installazione della valvola;
Impianto gas: Impianto costituito dall'insieme di tubazioni, valvole di
intercettazione, di scarico e di sicurezza, nonché di apparecchiature che
compongono la rete di alimentazione, compressione, smorzamento,
accumulo, distribuzione del gas e sistema di emergenza;
Sistema di emergenza: Sistema comandato da pulsanti di sicurezza, con
riarmo manuale, collocati in prossimità del locale compressori, della zona
rifornimento veicoli e del locale gestore, in grado di:
isolare completamente le tubazioni di mandata agli apparecchi di
distribuzione mediante valvole di intercettazione comandate a
distanza, poste a valle di qualsiasi serbatoio di accumulo o
smorzamento con capacità complessiva superiore a 50 Nm3;
isolare completamente la linea di bassa pressione dall'aspirazione dei
compressori;
interrompere integralmente il circuito elettrico dell'impianto, ad
esclusione delle linee preferenziali che alimentano impianti di
sicurezza;
Agli elementi costituenti l'impianto possono essere conferite caratteristiche
di sicurezza di due diversi gradi:
sicurezza di 1° grado - quando le caratteristiche costruttive dei
manufatti sono tali da garantire, in caso di scoppio, il contenimento dei
materiali sia lateralmente che verso l'alto;
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sicurezza di 2° grado - quando le caratteristiche costruttive dei
manufatti sono tali da garantire solo lateralmente il contenimento di
materiali che venissero proiettati a seguito di un eventuale scoppio;
o Affinché avvenga un'esplosione occorre la contemporanea presenza di tre
elementi:
•
•
•
o
Combustibile : è costituito da gas, vapori o nebbie;
Comburente : l'ossigeno presente nell'aria (nella concentrazione del
21%), o in altre sostanze normalmente allo stato gassoso;
Innesco : che può essere provocato da due ordini di fattori, elettrico
(arco, ad esempio provocato dall'apertura di contatti, scintilla, ad
esempio provocata da una scarica elettrostatica, ma anche da un'altra
miriade di possibilità anche meccaniche come attriti, saldature, etc.) e
termico (cioè temperature eccessive provocate o da fiamme o anche
ad esempio da resistenze elettriche per riscaldamento);
Luogo pericoloso: luogo in cui è o può essere presente un’atmosfera
esplosiva per la presenza di gas, in quantità tale da richiedere provvedimenti
particolari per la realizzazione e l’installazione delle apparecchiature. I luoghi
pericolosi vengono classificati secondo la seguente tabella:
Ripartizione delle aree a rischio di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie - secondo
direttiva 99/92/CE
ZONA 0
Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un'atmosfera
esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas,
vapore o nebbia.
ZONA 1
Area in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva
consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o
nebbia.
ZONA 2
Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera
esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas,
vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.
o
Sorgenti di emissione di un gas: Punto o luogo dal quale può essere
emesso un gas, un vapore o un liquido infiammabile nell’atmosfera, con
modalità tali da originare un’atmosfera esplosiva. Le sorgenti di emissione
vengono suddivise nei tre gradi seguenti, in funzione dell’ordine decrescente
di pericolosità:
Sorgente di emissione di grado continuo: emissione continua o
che può avvenire per lunghi periodi (es. superficie di liquido
infiammabile esposta direttamente all'atmosfera);
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Sorgente di emissione di primo grado: emissione che può avvenire
periodicamente od occasionalmente durante il funzionamento normale
(es. apertura di un serbatoio per il caricamento di un liquido
infiammabile);
Sorgente di emissione di secondo grado: emissione che non è
prevista durante il funzionamento normale e che se avviene è
possibile solo poco frequentemente e per brevi periodi (es. valvole
manuali che nel funzionamento normale non emettono sostanze
infiammabili);
o
o
o
o
o
o
o
Portata di emissione: quantità di gas o vapore infiammabile emessa
nell’unità di tempo dalla sorgente di emissione;
Limite inferiore di esplodibilità (LEL): concentrazione in aria di gas o
vapore infiammabile al di sotto della quale l’atmosfera non è esplosiva 3,93%
per il gas naturale);
Limite superiore di esplodibilità (UEL): concentrazione in aria di gas o
vapore infiammabile al di sopra della quale l’atmosfera non è esplosiva
(13,20% per il gas naturale);
Gas o vapore infiammabile: gas o vapore che, se miscelato con l’aria in
determinate proporzioni, origina un’atmosfera esplosiva per la presenza di
gas;
Temperatura di infiammabilità: la più bassa temperatura di un liquido alla
quale, in condizioni specifiche normalizzate, esso emette vapori in quantità
sufficiente a formare con l’aria una miscela infiammabile (< 0°C per il gas
naturale);
Tensione di vapore: pressione esercitata quando un solido o un liquido è in
equilibrio con i suoi stessi vapori. La tensione di vapore varia in funzione
della temperatura e del tipo di sostanza;
Temperatura di accensione: minima temperatura di una superficie
riscaldata alla quale, in condizioni specificate, avviene l’accensione di una
sostanza infiammabile allo stato di gas in miscela con aria (482 °C per il gas
naturale);
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Tabella della classificazione in zone in base al grado di emissione della
sorgente e al grado di ventilazione dell'ambiente (CEI EN 60079-10):
Grado della ventilazione
Alto
Grado della
emissione
Medio
Basso
Disponibilità della ventilazione
Buona
Adeguata
Scarsa
Buona
Adeguata
Scarsa
Buona, Adeguata o scarsa
Continuo
Luogo non
pericoloso
Zona 2
Zona 1
Zona 0
Zona 0
circondata
da Zona 2
Zona 0
circondata da
Zona 1
Zona 0
Primo
Luogo non
pericoloso
Zona 2
Zona 2
Zona 1
Zona 1
circondata
da Zona 2
Zona 1
circondata da
Zona 2
Zona 1 o Zona 0
Zona 2
Zona 2
Zona 2
Zona 2
Zona 1 o Zona 0
Secondo
Luogo non Luogo non
pericoloso pericoloso
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