Impianti di sorveglianza TVCC per applicazioni di

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Impianti di sorveglianza TVCC per applicazioni di
Impianti di sorveglianza TVCC per
applicazioni di sicurezza
(Scheda)
Ultimo aggiornamento:
1 nov. 2004
IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI
DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA)
Principali Norme di riferimento
CEI EN 50132 “Impianti di allarme - Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle
applicazioni di Sicurezza”
CEI 79-3 “Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione
Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antiintrusione”
CEI EN 50133 “Sistemi di allarme - Sistemi di controllo d'accesso per l'impiego in
applicazioni di sicurezza”
CEI EN 50136 ”Sistemi di allarme - Sistemi ed apparati di trasmissione allarmi”
Un impianto televisivo a circuito chiuso (CCTV) è costituito da un insieme di apparati di
ripresa (telecamere), apparecchi di illuminazione, mezzi di trasmissione di segnali,
monitor, ecc… ed è installato per agevolare le attività di sorveglianza e sicurezza (fig. 1).
Essenzialmente può essere considerato come un sistema che permette, tramite monitor,
di visualizzare immagini, originate da una telecamera collocata negli ambienti da
sorvegliare, trasmesse attraverso un sistema interno di trasmissione. E’ evidente che per
un corretto impiego di un impianto a circuito chiuso non si può prescindere da un’attiva e
costante partecipazione da parte di chi gestisce l’impianto. Per migliorare l’efficienza del
sistema un impianto CCTV potrebbe essere combinato con un impianto di allarme
antintrusione, antirapina, antincendio e di controllo degli accessi. Gli impianti di
sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza sono in particolare trattati
dalla CEI EN 50132.
Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati
solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti
sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con
la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio
Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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Figura 1 – Sistema di videosorveglianza a circuito chiuso (CCVT)
Criteri di progettazione e scelta degli apparati
La procedura consigliata per progettare un impianto di televisione a circuito chiuso è la
seguente:
• Determinazione e studio delle condizioni operative;
• Progettazione dell’impianto;
• Individuazione delle caratteristiche tecniche richieste;
• Installazione e attivazione dell’impianto;
• Consegna dell’impianto;
• Piano di manutenzione (la delicatezza dei componenti elettronici del sistema di
videosorveglianza suggerisce di sottoporre il sistema a regolari interventi di
manutenzione programmata almeno ogni sei mesi).
Il numero di unità di ripresa e di monitor necessari in un impianto di videosorveglianza a
circuito chiuso dipende dall’efficacia della combinazione di questi apparati ma anche dalla
capacità di gestione dell’utente. In particolare occorre quindi definire e controllare:
•
•
il numero di punti di monitoraggio, le dimensioni del monitor di visualizzazione e
l’eventuale installazione di apparati di registrazione delle immagini;
il numero di punti di ripresa ( in relazione al numero delle zone da sorvegliare)
interni o esterni e quali necessitano di brandeggio (unità motorizzata che consente
il posizionamento orizzontale e verticale dell’apparato di ripresa) e di obbiettivi
particolari (ad esempio zoom motorizzati con comando a distanza anche in
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relazione al dettaglio delle immagini che si vuole ottenere. La scelta dell’obiettivo
non è meno importante di quella della telecamera). Nella scelta della telecamera si
dovrebbe verificare quanto segue:
1. la sensibilità della telecamera e il numero di apertura dell’obiettivo, i
livelli di illuminazione, nelle peggiori condizioni, prevalenti e intenzionali, e
i tipi di luce, compreso l’infrarosso, ecc.;
2. la lunghezza focale dell’obiettivo in funzione delle dimensioni del
fotosensore collocato nella telecamera per fornire il campo
visivo necessario;
3. la risoluzione della telecamera e dell’obiettivo per riprodurre i dettagli e
fornire i dati necessari nel campo visivo;
4. la combinazione telecamera-obiettivo dovrebbe essere in grado di
operare ai livelli di luminosità massimi e minimi previsti;
5. l’area di immagine dell’obiettivo dovrebbe essere maggiore o uguale
alla diagonale effettiva del fotosensore dell’unità di ripresa.
•
•
•
le linee di alimentazione e di trasmissione del segnale video (tipo, percorso e
lunghezza).
l’estensione che deve avere il campo di ripresa e definire la distanza utile dal punto
di ripresa;
che sia sufficiente l’illuminazione diurna e notturna nella zona da riprendere.
Determinazione della zona da sorvegliare
Un sistema di sorveglianza CCTV è progettato per controllare eventi quali rapine, furti,
sabotaggi, atti vandalici, situazioni di pericolo, evacuazioni, sabotaggi, spionaggio
industriale,ecc.
Alcuni esempi tipici di sistemi di sorveglianza possono essere:
o sorveglianza perimetrale;
o controllo dei varchi di accesso;
o sicurezza personale;
o protezione della proprietà.
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Dimensioni raccomandate degli oggetti
Un oggetto (bersaglio) visualizzato sul monitor, a seconda che si tratti di operazione di
identificazione, riconoscimento, rilevamento o monitoraggio, dovrebbe avere una
dimensione rapportata al compito stabilito per l’operatore (Fig. 2) Se l’impianto CCTV ha
una risoluzione limite effettiva superiore a 400 linee televisive e il bersaglio è costituito da
una persona, si raccomandano le seguenti dimensioni minime:
1. identificazione - non inferiore al 120% dell’altezza dello schermo;
2. riconoscimento - non inferiore al 50% dell’altezza dell’immagine;
3. rilevamento di un intruso - non inferiore al 10% dell’altezza
dell’immagine;
4. monitoraggio della folla - non inferiore al 5% dell’altezza dell’immagine.
Figura 2 - Un oggetto (bersaglio) visualizzato sul monitor dovrebbe avere una dimensione
rapportata al compito stabilito per l’operatore
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La Figura 3 ripresa dalle Norme CEI EN 50132 mostra delle dimensioni indicative di una
persona-bersaglio sullo schermo.
Figura 3 - Indicazione delle dimensioni relative di una persona (bersaglio) sullo schermo.
Un metodo normalizzato di prova per valutare le prestazioni di un impianto di sicurezza di
televisione a circuito chiuso, il cosiddetto metodo Rotakin, utilizza un bersaglio (Il
bersaglio ha l’aspetto di una figura umana, in nero e bianco su un lato e in bianco e nero
sull’altro lato) di prova costituito da un pannello che simula la sagoma di una persona (Fig.
4).
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Figura 4 - Bersaglio di prova ROTAKIN
Il bersaglio Rotakin (fig. 5) può essere utilizzato per effettuare le prove di ampiezza del
campo visivo, per la determinazione dell’altezza di immagine ottimale, della risoluzione e
del contrasto che deve possedere l’immagine del bersaglio. Il bersaglio Rotakin può
essere mimetizzato (mimetismo con caratteristiche di riflessione standard) oppure rivestito
con qualsiasi altro materiale adatto al luogo di installazione dell’apparato di ripresa. Per
simulare un bersaglio in movimento può essere dotato di un piccolo motore che ne
consente la rotazione.
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Fig. 5 – Bersaglio Rotakin utilizzato per effettuare prove di ampiezza del campo visivo,
per la determinazione dell’altezza di immagine ottimale, della risoluzione e del contrasto
che deve possedere l’immagine del bersaglio.
Mezzi trasmissivi
La trasmissione video può essere un semplice cavo coassiale, un cavo a fibre ottiche, un
ponte radio a microonde oppure l’insieme di diversi modi di trasmissione. Nella scelta del
tipo più adatto occorre tener conto delle condizioni ambientali di installazione degli
apparati e/ dei cavi.
•
•
•
•
Cavo coassiale - Cavo con un’impedenza caratteristica di 75 ohm.
Doppino intrecciato – Cavo
costituito da un doppino intrecciato (doppino
bilanciato da 120 a 150 ohm) con apposito apparato di trasmissione e ricezione;
Microonde o radiofrequenza - Gli apparati di emissione e di ricezione devono
trovarsi in perfetto allineamento. Generalmente è necessario munirsi di
autorizzazione rilasciata dalle competenti autorità;
Infrarossi e laser - Risulta indispensabile l’allineamento ottico per cui è utilizzabile
solo quando il percorso del segnale non è interrotto dalla presenza di ostacoli (la
trasmissione può essere influenzata anche dalla presenza di nebbia, pioggia, neve,
ecc.). Occorre porre particolare attenzione ai danni alla vista che l’emissione
luminosa di alcuni apparati di trasmissione può provocare;
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Fibra ottica – Possono essere impiegati i normali tipi in commercio corredati di
idonei connettori per la fibra ottica;
Scansione lenta – Il sistema risulta adatto per le reti telefoniche sia pubbliche che
private e per le reti dati.
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