Moscerino orientale della frutta
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Moscerino orientale della frutta
Servizio Fitosanitario Regionale Moscerino orientale della frutta Drosophila suzukii E’ un insetto dell’ordine dei ditteri appartenente alla famiglia Drosophilidae sub-genere Sophophora. Originario del sud-est asiatico (India, Bangladesh, sud-est della Cina), si è diffuso in Giappone, Corea, Thailandia e recentemente negli Stati Uniti (Hawaii, Florida, California, Oregon, Washington e British Columbia). A far aumentare l’attenzione a livello internazionale sono state proprio le grosse infestazioni negli U.S.A. durante l’estate 2008 e la primavera 2009 su fragola, mirtillo e lampone. In Italia il primo rinvenimento è stato segnalato in provincia di Trento su colture di mirtillo gigante, lampone, fragola e mora. Sebbene molte segnalazioni indichino una preferenza di attacco sui “frutti minori”, Drosophila suzukii è in grado di colpire e danneggiare fruttiferi di più ampia diffusione: ciliegio, albicocco, pesco e drupacee in generale, ma anche uva, kaki e kiwi. La presenza del moscerino è stata segnalata anche su mele e pere, ma in questo caso si ipotizza che le femmine di Drosphila suzukii, non opererebbero una ovideposizione “attiva”, piuttosto depositerebbero le uova attraverso lesioni già presenti sui frutti e imputabili a cause diverse (grandine, crittogame, traumi, ecc.) Drosophila suzukii maschio riconoscibile dalle due macchie nere sulle ali (foto flickr.com – John Davis) Drosophila suzukii femmina (foto flickr.com – John Davis) BIOLOGIA La specie è facilmente riconoscibile dalle caratteristiche macchie nere sulle ali del maschio e sul grande ovodepositore dentato delle femmine. La femmina depone 2-3 uova di piccole dimensioni per frutto lasciandone in totale 350-400 durante il suo ciclo di vita. Il ciclo vitale si distingue in una prima fase “uovo”, di durata variabile dalle 12 alle 72 ore, una fase “larvale” di 3-14 giorni e una fase di “pupa” dai 3 ai 15 giorni (l’impupamento può avvenire dentro o lontano dal frutto); la durata di ciascuna fase è funzione della temperatura (in laboratorio è stato accertato che la durata del ciclo è di 12 giorni a 18°C). L’insetto compie 10 generazioni all’anno. La femmina, grazie all’ovodepositore dentato, lascia le uova nei frutti maturi (sembrerebbe anche nei vegetali marci) provocando fori su aree leggermente depresse a consistenza “molle”; l’alimentazione larvale, oltre ad arrecare danni diretti sul frutto, espone i vegetali ad infezioni batteriche e fungine. Aprendo il frutto attaccato in corrispondenza delle aree depresse, si può osservare la larva. Ad oggi non è stato ancora accertato che il ciclo riproduttivo possa compiersi anche su frutti secchi ma è certo che quest’ultimi rappresentano per l’insetto una importante fonte di alimentazione. Per tale motivo è indispensabile rimuovere dal campo sia i vegetali maturi attaccati (fonte di riproduzione) che quelli secchi (fonti di alimentazione). L’insetto non tollera gli stati di siccità, morendo in 24 ora in assenza di acqua. Drosophila suzukii femmina su lampone (foto forestryimages.org) Drosophila suzukii femmina ovidepoente. Si noti la macchia scura sull’ovopositore (foto Washington State University) Uova di Drosophila suzukii sotto epidermide di un “frutto” di fragola (foto forestryimages.org) Larve di Drosophila suzukii nella polpa di una fragola (foto Hannah Burrack) Pupa di Drosophila suzukii che emerge da una drupa di ciliegia colpita (foto Washington State University) Fori di ovideposizione contornati da depressioni “molli” su ciliegia (foto eppo.org) DIFESA e CONTROLLO Dato l’elevato potenziale di riproduzione delle femmine risulta alquanto difficile abbassare il numero della popolazione in tempi brevi e con misure economicamente valide. La lotta diretta all’insetto deve tendere necessariamente alla riduzione delle popolazioni di adulti prima che possano ovideporre. Una volta nel frutto infatti, l’uovo o la larva non sono più controllabili. Nelle aree dove è stato accertata la presenza del patogeno sono state adottate misure fitosanitarie di primo intervento quali: - l’organizzazione di monitoraggi; - l’individuazione puntuale degli areali di diffusione e delle zone a rischio; - la rimozione fisica dagli impianti infestati di tutti i frutti maturi invasi; - la distruzione o l’interramento dei frutti attaccati; - l’utilizzazione di trappole esca con insetticidi. Nessun prodotto fitosanitario riporta in etichetta il possibile impiego per il controllo della D. suzukii. I trattamenti insetticidi autorizzati su fragola, piccoli frutti e ciliegio con i principi attivi di seguito elencati e utilizzati contro altre avversità, hanno un effetto indiretto anche sulla Drosophila se sono effettuati nelle prime ore del mattino. Prove preliminari condotte negli U.S.A sembrano indicare una buona efficacia per i principi attivi malathion e zcypermethrina. Spinosad (impiegato sia in trattamenti aerei che come esca) e piretrine hanno dimostrato una discreta efficacia ma scarsa persistenza d’azione. Sono necessari interventi ripetuti, specialmente in presenza di forti infestazioni, da concentrare nel periodo della maturazione dei frutti (dall’ invaiatura in poi). È di fondamentale importanza alternare i principi attivi, allo scopo di scongiurare fenomeni di resistenza nelle popolazioni ed estendere i trattamenti su vaste aree.