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Quartocapitolo
DELLECASCATE
Il sole era già alto nel cielo quando Chiodino e Mustela si svegliarono. Una bella stiracchiata e
GRGRGRRRRRR,siguardaronoinfacciaescoppiaronoaridere.Lepancedientrambibrontolavano
sonoramente!“E’proprioilcasodifarecolazione,Chiodino!”“Già!!!Hounafamechenoncivedo
più!!!Aspettachehoquiunaprelibatezza!”disseilpinguino,tirandofuoridalsuosaccounpaiodi
aringheseccheemostrandoleall’amico,cheannusòlostranoodoredelpesce:“Oh,machepuzza!!!!
Cosasono?!”.“E’pesce!”.L’ermellinofeceunafacciainorriditaedisse:“BLAH…Etumangiqueste
cose? No, no, grazie!!! Andrò a cercarmi un serpentello da sgranocchiare!!”. “Un serpentello?!”
Chiodino non credeva alle proprie orecchie! “ Siamo proprio diversi, Mustela!!”. Poi però pensò e
aggiunse: “E nonostante questo, siamo diventati amici! Non è meraviglioso? L’amicizia è davvero
magica,fasuperaretuttelediversità!”.E,sgranocchiandol’aringa,cominciòaguardarsiintornoper
aiutarel’ermellinoatrovarelasuacolazione.
Unfrusciofralefogliedestòl’attenzionedientrambi.Viderounpiccoloserpentesgusciareviatra
duesassie,conunosguardodiintesa,cominciaronoarincorrerlo.Chiodino,presodall’entusiasmo
dellacaccia,sieradimenticatodituttelesuepaure,eauncertopuntospiccounsaltoeSCIACK!
atterròdirettamentesulserpente,schiacciandoloperbene.
“Ecco qua!!!!” esclamò tutto orgoglioso: “Mustela, guarda!!!! Tutto per te!!!”. L’ermellino lo guardò
stupefatto “Non avevo mai visto una tecnica di caccia così efficace!” rise e si mangiò tutto
soddisfattolapredacatturatadalpinguino.
Con la pancia piena, i due amici si incamminarono lungo la riva del fiume e, mentre Chiodino
raccontavadelmotivocheloavevaspintofinlì,Mustelaascoltavaattento.
“Qui,però,noncisonorenne!”disseMustela,perplesso“Almassimocisonoalci,percuicredoche
tuabbiasbagliatorotta,amicomio!Epoi,guarda..”epreseinmanolamappadiMiracheChiodino
gli stava mostrando “Questa montagna qui… sembra quasi una sega, con tutte queste punte che
fannozigzag..quinoncenesonodicosì…”.Ilpinguinoascoltavaeannuiva.Mustelaavevaragione.
NonerapossibilechequelpostofosseilpaesedoveMiralostavaaspettando.
I due erano così assorti nei loro discorsi che quasi non si accorsero né del tempo che passava né
della strada che avevano ormai già fatto; ma a un certo punto il rumore dell’acqua del fiume
divenne così potente che entrambi alzarono lo sguardo e rimasero a bocca aperta davanti allo
spettacolochesipresentòlorodavanti.
Apochipassidalorounprecipizioaformadiarcoprendevagranpartedellavallataedilfiumevisi
buttava a capofitto creando una cascata maestosa e imponente. Lo scroscio dell’acqua, che si
lanciavanelfondodelburrone,eraassordantemariempivailcuorediemozione.E,comesequesto
spettacolo non fosse abbastanza, dal fondo della cascata si levava una densa nube di goccioline,
dallaqualepartivaunarcobalenomeravigliosocheandavaaperdersinelcielo.
ChiodinoeMustelaeranoincantatiesisporserounpocoperammiraremegliolacascatafinchéa
un certo punto PLUFFFF… il sacco con le corna di Mira scivolò giù per il precipizio e si inabissò
nellacascata.
“NUOOOOOOOOOOOO”urlaronoincoroesiguardaronosbigottiti.“Eadesso?Dobbiamoperforza
recuperarle, a Mira servono!!!” disse Chiodino. “Certo, ma come facciamo ad andare fino a giù?”
risposeMustela:“Civuoleun’idea!”esiguardòintorno.Pocopiùinlàscorseunvecchiotroncocavo
di un albero, adagiato sull’erba e gli si illuminarono gli occhi. “Sembra una canoa!”. Chiodino non
capiva(ofingevadinoncapire)cosaavesseinmentel’amico.
“Senoi
Prendiamoiltronco
Lomettiamonelfiume
Cisaltiamosu
Epoi….VIAAAAAAA
Giùperlacascata!!!
Chetenepare?!”
Chiodinoeraverde!!!!“Miparechecosìcisfracelliamo!!!!”
“Ma va lààààààààààà, sarà emozionante, vedrai!!” gli saltellava intorno Mustela, che già si
immaginavailsaltocheavrebberofatto.
“sì… guarda… emozionante… mi prenderò un infarto!” piagnucolava Chiodino, ma non ebbe il
tempodiaggiungerealtro,chel’ermellinostavagiàfacendorotolareiltroncovicinoallariva.Pochi
secondi e lo aveva già spinto in acqua. Si voltò verso Chiodino e gli fece cenno di accomodarsi
“Prego prego…vuoi salire davanti o dietro?” gli chiese con un sorriso che gli prendeva tutto il
musino.
Chiodino rabbrividì. Era paralizzato dalla paura, ma da una parte lo incuriosiva l’entusiasmo di
Mustela e dall’altra pensava a recuperare le corna di Mira. Stringendo i dentimormorò “dietro”e
saltòneltronco.Mustelaloguardòridacchiando,siposizionòdavantialuiefecescostareiltronco
dallarivafinonelmezzodelfiumedovelacorrenteerapiùforte.
Iltroncopresevelocitàesidiresseversolostrapiombo.
“Cisiamoquasiiii!!!!!”urlòemozionatoMustela.
“Siamobellichefritti!”sospiròChiodino.
E in un batter d’occhio, il tronco scivolò giù nella cascata. I due amici trattennero il respiro,
sentendosilostomacotraleorecchie!!
SPLASSSSSHHHHHHHHHH…
“Arrivati!!!
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
è
statoooooooooooooo
bellissimoooooooooooooo!!!!!!”Mustelasaltòfuoridallacanoa,strillandodall’eccitazione.“Robada
rifarlo!!!!”.
Chiodinoeraancoratuttoschiacciatosulfondodeltronco,mentrecercavadiriprenderearespirare
e guardava l’ermellino. Non poteva crederci…erano ancora vivi!! E, sì, beh…in fondo doveva
ammettere che era stata un’emozione unica. Ecco…poi da qui a rifarlo, ehm, ci avrebbe pensato
bene.
Però… Sì… Era stato bello, anche se non lo avrebbe mai ammesso. E fu grato a quel piccolo buffo
ermellinocheloavevaconvintoabuttarsi.
Tranquillizzatiunpo’glianimi,ebberolafortunaditrovarelecornadiMiraapochipassidaloro,
incastrateinunsassoariva.Lepreseroesisedetterounoaldiquaeunoaldilàdellamappastesa
sul prato e cominciarono a studiarla. Dovevano capire come ritornare sulla via giusta per
raggiungerelarenna.EderaormaichiaroadentrambicheMustelaavrebbepresopartealviaggio.
E nel paese vicino al fiume c’è una renna che guarda le cime delle montagne alzarsi nel cielo,
socchiudegliocchi,sorrideeaspetta…