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Nonocapitolo
Delquartoviaggio
Sulla zattera di Chiodino cominciavano a starci un po’ stretti. Immaginatevi un po’…un pinguino, un
ermellino,ungerbillo,unornitorincoeunwombat…
Tutti pigiati uno accanto all’altro. Ma a nessuno…. A NESSUNO… era passata per l’anticamera del
cervellol’ideadirinunciareamettersiinviaggiotuttiinsieme.
Perl’ennesimavoltaavevanoripresoinmanolamappadiMiraeChiodino,MustelaeCaselloavevano
chiesto a Pinco e Wommy di darle un occhio sperando che, vedendola per la prima volta, potessero
averel’intuizionegiustaperinterpretarla.
OvviamentePincoeWommyavevanoideediverse,ma,ormai,avevanoimparatoaconfrontarsisenza
subitolitigaree,dopoun’orettadi“permesiguardadaqua”“permesiwombadalà”trovaronoun
compromessosullarottadaprendere.
Aquestopuntononrestavachemollaregliormeggiesalpare.
REEEEEMA REEEEEEMA REEEEEEEEEMA, viaggiarono attraverso arcipelaghi di isole con spiagge
bianchissime, finché arrivarono nei pressi di una lunga e bassa costa, alla foce di un enoooooorme
fiumedalleacquedorate.
Affascinati,sbarcaronoecominciaronoaguardarsiintorno.Erano,sì,inviaggioallaricercadelpaese
delgrandefiume,maquestosembravaatuttidavveroimmenso.Lafoceeradistesa,lìdavantialoroe
nonriuscivanoavedernelafine.Ilfiumestesso,amonte,eralarghissimoescorrevafindovepoteva
arrivarelosguardo.
“Secondomeciconvienerisalirloconlazatterainvecechecamminarelungolariva!Guardatecom’è
lungo!Nonsenevedelafine!!”disseMustela.
“Chepoisarebbel’inizio!”locorresseChiodino.
“Madobbiamoarrivareallasorgente?UAAAACCCKKKK!”chiesePinco.
“Più che una zattera, servirebbe un battello” commentò Casello “ma è meraviglioso questo fiume
Giallo!”.Edavantiall’entusiasmodelgerbillo,cheguardavaconocchisgranatil’imponentefiume,tutti
furonod’accordonelcominciarearisalireilfiumeevederedoveliavrebbeportati.
REEEMAREEEMAREEEEEEEMApassaronoattraversopianureeforestedibambù,finché,aduncerto
punto,sitrovaronodifronteadunincredibile,lunghissssssimo,altissssssimomuro,cheserpeggiavaa
fiancodelfiume.
“Ohcielocielo!”esclamòChiodinoaboccaaperta“equestodadovespunta?”
“saliamocisu!”proposeMustela“disicurodalassùpotremovederemeglioquestasterminataterrae
capiresec’èMiraneidintorni!!”
Si arrampicarono, dunque, su per una scaletta tutti in fila, il pinguino spinnettando, l’ermellino
zompettando,ilgerbillosaltellando,l’ornitorincounpo’scivolandoelowombatarrancando,maalla
finecelafecerotutti.Unavoltaincimaealzatolosguardo,lamascellacaddeatuttiperlameraviglia.
Questomurosisnodavaperchilometriechilometri,versoesteversoovest,seguendoperunpezzo,il
corsodelfiumeepoil’andamentodellecolline.
Esuperilmuro,incimaadunlungotrattoinsalita,unapallinamarronestavarotolandogiùversodi
loroatuttavelocità.
Seneaccorseroall’ultimomomento,quandoquellastranapallaricopeertadiscaglielifeceandarea
piediperaria,cometantibirilli.
“Bingo!” esclamò, aprendosi e srotolandosi… e svelando la sua vera natura: un animale stranissimo,
tuttoricopertodisquame,conunmusoaffilatoedunalungacosa.
“Bah…piùchebingo,STRIKE”commentòMustela,unpo’seccato,mentresitiravasu“Etu,chisaresti?”
Chiodinostavariflettendosulnumerodivolteche,inqueigiornidiviaggio,avevafattoosentitofare
quelladomanda,quando,ilbuffoanimale,sipresentò“sonoPangLing,esonounpangolino”,esipiegò
inunprofondoinchino.
Enelpaesevicinoalfiumec’èunarennacheascoltailventosoffiare,socchiudegliocchi,sorride
easpetta…