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Neuropatia periferica: diagnosi
differenziale e trattamento
HEND AZHARY, MUHAMMAD U. FAROOQ, MINAL BHANUSHALI, ARSHAD MAJID, MOUNZER Y. KASSAB Michigan State University, College of Human Medicine, East Lansing, Michigan, USA
Diverse condizioni patologiche di tipo sistemico, metabolico e tossico possono essere responsabili di una
neuropatia periferica. Le cause trattabili più comuni comprendono il diabete mellito, l’ipotiroidismo, i
deficit nutrizionali. La diagnosi presuppone un’accurata valutazione clinica ed un uso giudizioso degli
esami di laboratorio; nei casi in cui la diagnosi rimane incerta anche dopo queste valutazioni iniziali possono essere necessari esami elettrodiagnostici o una biopsia del nervo. Un approccio diagnostico sistematico presuppone la localizzazione della patologia a livello dei nervi periferici, l’identificazione della
causa eziologica sottostante, l’esclusione delle cause potenzialmente trattabili. Gli esami iniziali devono
comprendere l’esame emocromocitometrico, esami ematochimico-metabolici, velocità di eritrosedimentazione, glicemia a digiuno, livelli di vitamina B12 e di ormone stimolante la tiroide; se necessario possono essere richiesti esami più specialistici. Nella diagnosi della sindrome di Guillain-Barré e della neuropatia demielinizzante infiammatoria cronica possono essere utili la puntura lombare e l’esame del liquido cerebrospinale. Per distinguere tra neuropatie assonali, demielinizzanti e miste possono essere utili
gli esami elettrodiagnostici, come gli studi di conduzione nervosa e l’elettromiografia. Il trattamento va
rivolto al processo patologico sottostante, alla correzione dei deficit nutrizionali, nonché all’ottenimento
di un sollievo sintomatico. (Am Fam Physician. 2010; 81(7): 887-892. Copyright© 2011 American Academy
of Family Physicians).
I
tossiche, farmaci, infezioni, patologie ereditarie
(Tabella 1). Le cause trattabili più comuni sono diabete, ipotiroidismo, deficit nutrizionali.
Epidemiologia
Anamnesi ed esame obiettivo
Di fronte ad un paziente che lamenta sintomi localizzati distalmente agli arti, come riduzione della
sensibilità, formicolii e dolore, oppure una riduzione di forza, il primo passo è determinare se i sintomi sono il risultato di una neuropatia periferica
oppure di una lesione del SNC. Una volta identificata una neuropatia periferica occorre determinare se l’interessamento riguarda una sola radice
nervosa, più radici nervose o un plesso nervoso periferico. Le lesioni riguardanti il SNC possono associarsi ad altre caratteristiche cliniche, come difficoltà di parola, diplopia, atassia, segni di interessamento dei nervi cranici oppure, in caso di mielopatia, alterazioni dell’alvo o della vescica. I riflessi tendinei profondi sono in genere vivaci, ed il
tono muscolare è spastico. In presenza di lesioni
delle radici dei nervi periferici i segni ed i sintomi sono tipicamente asimmetrici, i disturbi sensitivi seguono in genere una distribuzione dermatomerica, e possono associarsi a dolore a livello
cervicale e lombare. Le lesioni dei plessi sono asimmetriche, con un interessamento sensitivo-motorio di più nervi a livello di un arto.
Per valutare la sensibilità vibratoria a livello degli arti può essere utilizzato un diapason a 128 Hz.
nervi periferici sono costituiti da fasci di lunghi assoni neuronali che hanno origine dal sistema nervoso centrale (SNC). Alcuni nervi periferici sono avvolti da una guaina mielinica, generata dalle cellule di Schwann, mentre altri non
sono mielinizzati. Il termine “neuropatia periferica” viene in genere utilizzato per descrivere un
danno universale e simmetrico a nervi adiacenti. Il
danno e le manifestazioni cliniche hanno in genere
una localizzazione distale, con una successiva
progressione in direzione prossimale. Diverse condizioni patologiche possono danneggiare i nervi
periferici e causare una neuropatia periferica. È importante distinguere tra un’effettiva neuropatia periferica ed altre condizioni patologiche con presentazione clinica simile.
Secondo alcuni studi tra i pazienti di età superiore
a 55 anni seguiti da medici di famiglia la prevalenza della neuropatia periferica è pari all’incirca
all’8%.1 Nella popolazione generale la prevalenza
è invece pari al 2,4%,2 mentre tra i pazienti con
diabete mellito la prevalenza sale al 26,4%.3
Diagnosi
La neuropatia periferica può essere dovuta ad una
serie di patologie sistemiche, esposizioni a sostanze
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Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze):
Indicazioni per la pratica clinica
Indicazione clinica
Livello di Referenze
evidenza bibliografiche
C
5
La valutazione iniziale di un paziente con neuropatia periferica deve comprendere un esame emocromocitometrico completo, un ampio spettro di esami ematochimici, la misura della velocità di eritrosedimentazione e della glicemia a digiuno, dei livelli di vitamina B12 e di ormone stimolante la tiroide
Nei casi in cui dopo l’anamnesi, l’esame obiettivo e gli esami diagnostici iniziali i sintomi persiC
4, 5
stono, e la diagnosi continua ad essere poco chiara, sono indicati esami elettrodiagnostici
B
13, 18
Le opzioni disponibili per il trattamento sintomatico del dolore neuropatico comprendono farmaci anticonvulsivanti, antidepressivi triciclici e farmaci topici
A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità
limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per
informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml
segue
Tabella 1. Cause di neuropatia periferica
Causa
Tipo di
Commenti
neuropatia
Patologie
Sindrome da immunodefi- A
cienza acquisita
Carcinomi (sindrome para- A
neoplastica)
Epatopatie croniche
M
Neuropatie da malattie
acute gravi
Diabete mellito
A
Nefropatia terminale
A
Ipotiroidismo
A
Lebbra
A
Malattia di Lyme
Linfomi
Gammopatie monoclonali
Amiloidosi
Mieloma multiplo
Plasmocitoma (mieloma
osteosclerotico)
Gammopatia monoclonale
di significato incerto
IgM
IgG o IgA
A
M
Porfiria
Sifilide
A
A
Deficit di vitamina B6
Deficit di vitamina B12
A
A
M
A
M
D
D
M
Esami di laboratorio
Principalmente sensitiva
Esame per il virus dell’immunodeficienza umana
Solitamente sensitiva
Pannello di “esami paraneoplastici”
(anticorpi anti-Hu, anti-Yo, anti-Ri,
anti-Tr, anti-Ma, anti-CV2)
Principalmente demielinizzante, in par- Livelli di transaminasi, bilirubina,
albumina, fosfatasi alcalina
ticolare in pazienti con epatite virale
Solitamente acuta o subacuta
Nessun esame di laboratorio specifico
Cronica; l’interessamento assonale può
essere predominante
-
Glicemia a digiuno, test di tolleranza
glucidica, livelli di A1C
Livelli di creatinina sierica e di azoto
ureico
Solitamente acuta o subacuta; può anche Livelli di ormone stimolante la tiroide
essere cronica
Solitamente sensitiva
Anticorpi contro l’antigene fenolico
del glicolipide-1, biopsia cutanea
Titoli anticorpali
Principalmente assonale
Emocromo, esami di imaging
Solitamente cronica
Elettroforesi delle proteine sieriche ed
urinarie con immunofissazione
Solitamente sensitiva
Dopo il trattamento l’interessamento
assonale è predominante
Possibile un interessamento assonale
Forma più comune; possibile un interessamento assonale
Aspetti demielinizzanti spesso predominanti
Acuta
Titoli porfiria
Reagina plasmatica rapida, VDRL,
analisi del liquido cerebrospinale
Sensitiva più che motoria
Livelli di vitamina B6
Neuropatia periferica mista a segni di in- Emocromo; livelli di vitamina B12 e di
teressamento dei motoneuroni superiori
omocisteina; test acido metilmalonico
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Tabella 1. Cause di neuropatia periferica
Causa
Farmaci*
Amiodarone
Clorochina
Digossina
Eroina
Idralazina
Isoniazide
Litio
Metronidazolo
Misoprostolo
Nitrofurantoina
Fenitoina
Procainamide
Statine
Vincristina
Eccesso di vitamina B6
Malattie Genetiche§
Malattia di
Charcot-Marie-Tooth
Tipo 1
Tipo 2
Leucodistrofia metacromatica
Neuropatia con predisposizione a paralisi da
pressione
Malattia di Refsum
Tossine*
Tossina difterica
Etanolo
Metalli pesanti (es. arsenico, piombo, mercurio,
oro)
dalla pagina precedente
Tipo di
Commenti
neuropatia
M
D
A
A
A
A
A
A
A
A
A
D
A
A
A
Esami di laboratorio
Principalmente assonale con danno sensi- Nessun esame specifico
tivo e motorio
Possibile un danno assonale
Principalmente sensitivo
Sensitivo e motorio
Principalmente sensitivo
Principalmente sensitivo
Sensitivo e motorio
Principalmente sensitivo
Motorio
Sensitivo e motorio
Principalmente sensitivo
Possibile un danno assonale
Principalmente sensitivo
Sensitivo e motorio
0
Principalmente sensitivo
Esami genetici
D
A
D
D
Chiamata anche HMSN-I
Chiamata anche HMSN-II
-
D
Chiamata anche HMSN-IV
D
A
A
Presentazione acuta
Sensitivo-motoria
Piombo e mercurio possono causare una
neuropatia motoria
Arsenico causa una neuropatia sensitivomotoria
Oro può causare demielinizzazione
Sensitivo-motoria
Motoria; presentazione acuta
Motoria; presentazione acuta
Esame istopatologico
Nessun esame di laboratorio specifico
Raccolta delle urine nelle 24 ore e
titolazione dei livelli di metalli
pesanti
Fosfati organici
A
Nessun esame di laboratorio specifico
Tetano
A
Nessun esame di laboratorio specifico
A
Nessun esame di laboratorio specifico
Paralisi TIC
Altre cause
Polineuropatia idiopatica A
Diagnosi di esclusione; solitamente cronica Nessun esame di laboratorio
A = assonale; D = demielinizzante; HMSN = hereditary motor-sensor neuropathy, neuropatia ereditaria sensitivo-motoria; M
= mista; VDRL = Venereal Disease Research Laboratory
*
= solitamente acuta o subacuta, ma può essere cronica
§
= solitamente cronica
Il riscontro di una perdita della sensibilità (vibratoria, propriocettiva, termica, tattile puntiforme)
a livello delle estremità distali degli arti suggerisce una neuropatia periferica; lo stesso vale per il
riscontro di un gradiente, da prossimale a distale,
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di intensità dei riflessi.
Una volta localizzata la lesione a livello dei nervi
periferici occorre individuare la causa eziologica,
nonché escludere cause potenzialmente trattabili,
come patologie demielinizzanti tossiche, nutrizio-
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Tabella 2. Possibili cause di neuropatia
periferica in base alla presentazione clinica
Condizioni responsabili
di mononeuropatia
Acute (associate a traumi)
Croniche (“intrappolamento” di nervi)
Condizioni responsabili di mononeuropatia
multipla
Acute
Diabete mellito*
Neuropatia motoria multifocale
Sindromi vasculitiche
Croniche
Sindrome da immunodeficienza acquisita
Lebbra*
Sarcoidosi
Condizioni responsabili
di neuropatia con caratte
ristiche autonomiche
Alcolismo
Amiloidosi
Neuropatia associata a chemioterapici
Diabete
Tossicità da metalli pesanti
Sindrome paraneoplastica
Porfiria
Disautonomia primaria
Deficit di vitamina B12
Condizioni responsabili
di neuropatia dolorosa
Alcolismo
Amiloidosi
Chemioterapia (tossicità da
metalli pesanti)
Diabete
Polineuropatia idiopatica
Porfiria
*
Può causare una neuropatia periferica simmetrica
nali, infiammatorie o immuno-mediate. Le neuropatie vanno ulteriormente caratterizzate in base alla
modalità di insorgenza ed alla cronicità dei sintomi,
in base al pattern ed all’estensione dell’interessamento patologico, nonché in base al tipo di fibra
nervosa interessata (sensitiva, motoria, autonomica).
Negli stadi precoci di una neuropatia periferica i
pazienti lamentano tipicamente sintomi progressivi, comprendenti perdita di sensibilità, sensazione
dolorosa o di bruciore alle estremità degli arti, secondo una distribuzione “a calza” o “a guanto”.
Con il passare del tempo la perdita di sensibilità
può propagarsi prossimalmente, con riduzione di
forza e lieve atrofia della muscolatura distale degli
arti. In presenza di patologie che determinano una
neuropatia periferica acuta, ad esempio da esposizione a sostanze tossiche, i sintomi possono essere
simili ma con un andamento più “fulminante”, e
con una predominanza della sintomatologia dolorosa. In altre patologie, come ad esempio le patologie demielinizzanti infiammatorie acute (sindrome di Guillain-Barré) e la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica, il sintomo
predominante, più che le alterazioni sensitive, è costituito dalla riduzione di forza muscolare; in que-
Processo diagnostico in un paziente in cui si sospetta una neuropatia periferica
Sospetto di neuropatia periferica; si richiedono alcuni esami ematici di base*
Risultati abnormi
Trattamento della patologia sottostante
Demielinizzante
Assonale
Diabete mellito, tossicità da
farmaci, patologie ereditarie,
vasculiti; richiedere anticorpi antinucleo, P-ANCA,
C-ANCA, reagina plasmatica rapida, test HIV, titoli
anticorpali per la malattia di
Lyme; valutazione dell’anamnesi familiare e farmacologica
Risultati normali
Se i sintomi persistono, richiedere esami elettrodiagnostici
Non-uniforme
Uniforme
Neuropatia
ereditaria
Mista
Subacuta o
cronica (polineuropatia demielinizzante
infiammatoria
cronica)
Acuta
(sindrome di
Guillain-Barré)
Normale
Valutazione per
patologie demielinizzanti; se
negativa, esami
per patologie
assonali
Osservazione del
paziente e ripetizione
degli esami; esami
per comuni patologie
assonali o funzione
autonomica
Se negativa, biopsia del nervo
Se negativa, esami urinari di screening per
metalli pesanti, porfiria, elettroforesi proteine sieriche, elettroforesi proteine urinarie
con immunofissazione; esami per condizioni
paraneoplastiche; se negativi, esami genetici
*
Esame emocromocitometrico completo, ampio spettro di esami ematochimici, velocità di eritrosedimentazione e glicemia a digiuno, ormone stimolante la tiroide, livelli di vitamina B12 (possibilmente con livelli di acido metilmalonico e di omocisteina).
C-ANCA = cytoplasmic anti-neutrophil cytoplasmic antibodies; P-ANCA = perinuclear anti-neutrophil cytoplasmic
antibodies
Figura 1. Approccio al paziente con neuropatia periferica
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Tabella 3. Esami diagnostici indicati in pazienti
con neuropatia periferica
Esame
Esami di routine
Esame emocromocitometrico
Ampio spettro di esami ematochimici
Velocità di eritrosedimentazione
Glicemia a digiuno
Livelli di ormone stimolante la
tiroide
Livelli di vitamina B12
Esami da eseguire in base ad
un sospetto clinico
Test di tolleranza glucidica,
livelli di A1C
Anticorpi anti-HIV
Esami ematochimici epatici
Anticorpi anti-Lyme
Reagina plasmatica rapida,
VDRL
Esame delle urine (compresa la
raccolta delle urine nelle 24
ore)
Elettroforesi proteine sieriche
ed urinarie con immunofissazione
Livelli enzima di conversione
dell’angiotensina
Anticorpi antinucleo, C-ANCA, P-ANCA
Esami per condizioni patologiche poco frequenti
“Pannello paraneoplastico”
Anticorpi contro la glicoproteina associata alla mielina e
anticorpi antigangliosidi
Anticorpi anti-sulfatide
Condizione clinica
-
Diabete mellito
HIV
Epatopatie
Malattia di Lyme
Sifilide
Tossicità da metalli pesanti, porfirie, mieloma
multiplo
Neuropatia demielinizzante
Sarcoidosi
Vasculite
Neoplasie maligne sottostanti
Neuropatia sensitivomotoria
Polineuropatia autoimmunitaria
Crioglobulinemia
Sindrome di Sjögren
Crioglobuline
Flusso salivario, test di Schirmer, test del rosa bengala,
biopsia della ghiandola labiale
Analisi del liquido cerebrospi- Neuropatia infiammatoria demielinizzante
nale
acuta o cronica
Esami genetiche
Neuropatie ereditarie
NOTA: gli esami sono elencati in ordine decrescente di frequenza
della patologia sottostante.
C-ANCA = cytoplasmic anti-neutrophil cytoplasmic antibodies; P-ANCA = perinuclear anti-neutrophil cytoplasmic antibodies
sti pazienti la riduzione di forza rappresenta spesso
anche il segno più precoce.
La presenza di sintomi neuropatici, la diminuzione
dei riflessi alla caviglia e la diminuzione della sensibilità a livello distale suggeriscono una diagnosi di neuropatia periferica, indipendentemente
dalla presenza o meno della riduzione di forza e dell’atrofia muscolare.4 La presenza isolata di sintomi
neuropatici o di una diminuzione dei riflessi alla
caviglia possiede invece un valore diagnostico minore. Alcune forme di neuropatia periferica sono
caratterizzate da una mononeuropatia, alcune interessano più nervi, mentre altre sono caratterizzate da disfunzione autonomica o da una significativa sintomatologia dolorosa (Tabella 2).
Esami diagnostici
La valutazione di un paziente con neuropatia periferica ha inizio con alcuni semplici esami ematici,
comprendenti un esame emocromocitometrico completo, un ampio spettro di esami ematochimici,
la determinazione della velocità di eritrosedimentazione e della glicemia a digiuno, nonché dei
livelli di vitamina B12 e di ormone stimolante la tiroide5 (Figura 1). Possono essere a volte necessari
alcuni esami addizionali, che possono comprendere
i seguenti: un pannello di “esami paraneoplastici”,
per evidenziare eventuali neoplasie occulte; anticorpi anti-glicoproteina associata alla mielina, per
evidenziare neuropatie sensitivo-motorie; anticorpi
antigangliosidi; crioglobuline; un esame del liquido
cerebrospinale, per evidenziare neuropatie demielinizzanti infiammatorie croniche; anticorpi
anti-sulfatide, per evidenziare una polineuropatia
autoimmunitaria. Quando si sospetta una neuropatia periferica ereditaria possono essere condotti
esami genetici (Tabella 3).
La puntura lombare con l’esame del liquido cerebrospinale può essere utile nella diagnosi di una
sindrome di Guillain-Barré o di una neuropatia demielinizzante infiammatoria cronica; i pazienti affetti da queste condizioni possono evidenziare livelli proteici elevati nel liquido cerebrospinale.
Esami elettrodiagnostici
Se dopo un’accurata anamnesi, l’esame obiettivo
e gli esami diagnostici iniziali la diagnosi rimane
ancora incerta possono essere richiesti esami elettrodiagnostici.4,5 Esistono due tipi principali di tali
esami: gli esami di conduzione nervosa e l’elettromiografia. Gli esami di conduzione nervosa valutano la forma, l’ampiezza, la latenza e la velocità
di conduzione dei segnali elettrici trasmessi lungo
il nervo in esame. Una lesione assonale determina
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una minore ampiezza del segnale, mentre le forme
demielinizzanti determinano un allungamento della
latenza ed un rallentamento della velocità di conduzione. L’EMG può individuare un danno assonale attivo, evidenziabile dalla presenza di un’attività elettrica spontanea delle fibre muscolari
derivante dall’assenza di una regolazione nervosa
(denervazione). L’esame valuta anche il potenziale
d’azione dell’unità motoria durante una contrazione
volontaria. In presenza di neuropatia possono essere registrate alterazioni attribuibili a reinnervazione; i dettagli di questo tipo di registrazione vanno
tuttavia al di là degli obiettivi del presente articolo.
Gli esami elettrodiagnostici possono essere utili
per distinguere tra i casi in cui la neuropatia è il risultato di un danno localizzato a livello degli assoni (neuropatia assonale), della mielina (neuropatia demielinizzante) o di entrambi (neuropatia mista). Il riscontro di risultati normali agli studi di
conduzione nervosa ed alla EMG ad ago diminuisce in maniera significativa la probabilità di una
neuropatia periferica; risultati abnormi agli esami
di conduzione nervosa possono invece confermare
la diagnosi.
Una potenziale limitazione degli studi elettrodiagnostici riguarda il fatto che questi esami
sono in grado di valutare solo le fibre mielinizzate di grosso diametro. Ciò limita la sensibilità
diagnostica degli esami nei riguardi di neuropatie
che coinvolgono fibre nervose di piccolo diametro (cioè quelle deputate alla trasmissione della sensibilità termica, dolorifica e del sistema nervoso autonomo). In questi casi per la diagnosi possono essere utili test specialistici rivolti alle funzioni autonomiche, oppure altri esami, di tipo diverso, come
ad esempio una biopsia epidermica.
Biopsia del nervo
L’esame bioptico del nervo va preso in considerazione nei casi in cui la diagnosi rimane incerta
anche dopo gli esami di laboratorio ed elettrodiagnostici, oppure nei casi in cui occorre una conferma diagnostica prima di intraprendere un trattamento aggressivo (ad esempio la somministrazione di steroidi o di una chemioterapia in pazienti
con vasculite). Le sedi preferite per l’esame bioptico sono il nervo surale ed il nervo peroneo superficiale. Nei casi in cui la causa continua ad essere
non identificata malgrado tutti gli esami eseguiti,
e gli esami elettrodiagnostici evidenziano una neuropatia periferica simmetrica di tipo assonale può
essere posta una diagnosi di presunzione di neuropatia periferica idiopatica. I pazienti che lamen-
tano una sensazione di bruciore, diminuzione della
sensibilità e dolore, ed in cui si sospetta l’interessamento di fibre non mielinizzate di piccolo diametro, possono essere sottoposti ad una biopsia cutanea. Negli stadi più precoci di alcune neuropatie periferiche il danno può essere limitato a fibre
nervose di piccolo diametro; queste lesioni non sono
individuabili dagli esami elettrodiagnostici.2,5
Principi di trattamento
Il trattamento della neuropatia periferica ha due
obiettivi: il controllo del processo patologico sottostante ed il controllo dei sintomi. Il primo obiettivo può essere raggiunto con l’eliminazione dell’agente responsabile (ad esempio tossine o farmaci);
con la correzione di un deficit nutrizionale; con il
trattamento di una patologia sottostante (ad esempio un trattamento con corticosteroidi di una neuropatia immuno-mediata).8 Questi interventi sono
importanti per arrestare la progressione della neuropatia, e possono ottenere un sollievo sintomatologico.
Le neuropatie infiammatorie acute necessitano di
un trattamento più urgente ed aggressivo, con la
somministrazione per via endovenosa di immunoglobuline9 o con la plasmaferesi.10 In questi pazienti
sono inoltre indicati esami di valutazione della funzione respiratoria ed un monitoraggio emodinamico. La ventilazione meccanica va presa in considerazione nei pazienti con capacità vitale forzata
inferiore a 20 mL/kg, o diminuita più del 30%
rispetto alla valutazione iniziale, oppure con
pressione inspiratoria massima inferiore a 30 cm
H2O.11
Il trattamento deve avere come obiettivo il controllo dei sintomi più fastidiosi della neuropatia
periferica, come ad esempio gravi diminuzioni della
sensibilità, dolore, e deve ridurre la disabilità funzionale derivante dalla diminuzione della forza muscolare.12 Per il trattamento del dolore neuropatico
sono disponibili diverse opzioni farmacologiche,
che comprendono alcuni farmaci anticonvulsivanti
(es. gabapentina, topiramato, pregabalina, carbamazepina)13,14 e antidepressivi (es. amitriptilina).1517
In alcuni pazienti il sollievo del dolore è ottenibile con l’applicazione di cerotti o di spray contenenti lidocaina o capsaicina.18 Possono essere utili
anche alcune misure di supporto, come un’adeguata
cura del piede, il calo ponderale, un’accurata scelta
delle calzature.2 In pazienti selezionati, nel trattamento del dolore neuropatico cronico possono
avere un ruolo i farmaci narcotici.19 I pazienti candidati a tale trattamento vanno inizialmente sot33 - febbraio 2012 - Minuti
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toposti a screening per individuare il rischio di
abuso e di dipendenza da sostanze stupefacenti; la
somministrazione dei farmaci narcotici va comunque preceduta da diversi tentativi di trattamento
con farmaci non-narcotici. Prima di iniziare un trattamento cronico con farmaci oppiacei è inoltre necessaria una conferma della diagnosi e dell’impostazione del trattamento da parte di un secondo medico.
Gli Autori
Il Dr. Hend Azary ed il Dr. Muhammad U. Farooq
sono, rispettivamente, Assistant Professor of Family
Medicine e Assistant Clinical Professor of Neurology
presso il Michigan State University College of Human Medicine, di East Lansing, Michigan (Stati
Uniti).
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