Abstract Amenta - Medicina Unict

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Abstract Amenta - Medicina Unict
NEUROPROTEZIONE E NEUROPATIE PERIFERICHE
Francesco Amenta
Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Università di Camerino
Le neuropatie da compressione sono lesioni dei nervi periferici isolati che si verificano in
siti specifici in cui un nervo è meccanicamente costretto in un tunnel fibroso o fibro-osseo
e/o deformato da una fascia fibrosa. In alcuni casi, il nervo è sottoposto ad una
compressione cronica diretta. In altri casi, invece, l’angolazione e/o forze di stiramento
causano danni meccanici al nervo. Esempi comuni di compressione del nervo in un tunnel
fibro-osseo sono la sindrome del tunnel carpale e la neuropatia ulnare del tunnel cubitale.
Le caratteristiche patologiche di tutte queste neuropatie includono una combinazione
variabile di fenomeni di demielinizzazione focale e/o di degenerazione assonale di tipo
Walleriano.
Le neuropatie da compressione rappresentano uno dei disturbi più frequenti del sistema
nervoso periferico. Studi recenti hanno contribuito a chiarirne aspetti diagnostici e
terapeutici. La diagnosi di neuropatia periferica implica una anamnesi completa della
patologia al fine di determinare l'entità del deficit neurologico, nonché un esame obiettivo
per determinare la possibile eziologia. Nonostante anamnesi ed esami funzionali, l'eziologia
non è identificata in circa il 50 per cento dei casi.
Lo stress ossidativo è una condizione caratterizzata da un aumento del potenziale di
riduzione o una diminuzione della capacità di ridurre lo stato ossidato cellulare con
formazione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e ioni perossido. I lipidi sembrano essere
la classe più sensibile alla reattività di ROS. Lo stress ossidativo svolge un ruolo importante
in varie malattie neurologiche, quali ischemia, malattia di Alzheimer, sclerosi multipla,
epilessia, lesioni del midollo spinale e dolore neuropatico. Lesioni secondarie allo stress
ossidativo che colpiscono il sistema nervoso centrale rappresentano un importante problema
clinico. Nella maggior parte delle lesioni del sistema nervoso centrale, un insulto iniziale è
seguito da un periodo di ritardato e prolungato danno che coinvolge processi biochimici e
fisiopatologici distruttivi che culminano nel danno neuronale, degenerazione assonale e
nella perdita della funzionalità. A livello periferico i cambiamenti che avvengono dopo un
danno alle afferenze riguardano la sensibilizzazione del sistema nocicettivo da cui
deriveranno i sintomi caratteristici del dolore neuropatico come allodinia ed iperalgesia. E’
probabile che la compressione dei nervi periferici sia l’inizio di modificazioni cellulari nelle
fibre afferenti primarie che portano alla generazione di attività neurale ectopica. Il dolore,
un fenomeno fisiologico integrato che porta il messaggio di un danno al midollo spinale, e
quindi dal midollo spinale ai centri superiori del nevrasse, in condizioni di danno
neuropatico, potrebbe essere disturbato a causa di una eccessiva produzione di ROS.
La terapia delle neuropatie rappresenta ancora oggi una sfida per la medicina. Il dolore è
uno dei sintomi più rilevanti di neuropatia non complicata, e, in tal senso, il controllo del
dolore rappresenta l’obiettivo principale sia dei trattamenti farmacologici che non
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farmacologici disponibili. Accanto all’utilizzo di oppiacei e trattamenti topici, le terapie
disponibili che hanno dimostrato efficacia nel trattamento del dolore neuropatico
comprendono “antidepressivi triciclici”, molto efficaci ed in prima linea nel trattamento
farmacologico, ma il cui utilizzo può essere compromesso dall’insorgenza di effetti
collaterali ed ”anticonvulsivanti” come gabapentin e pregabalin.
In un modello preclinico di neuropatia ottenuto mediante legatura lassa del nervo sciatico
(chronic constriction injury CCI), sono state analizzate le alterazioni morfologiche del
nervo ed il coinvolgimento dei fenomeni di danno ossidativo nel processo fisiopatologico
della neuropatia da compressione. Il modello della legatura lenta rappresenta il migliore
attualmente disponibile in grado di mimare le neuropatie compressive di cui la sindrome del
tunnel carpale e varie forme di lombo sciatalgia rappresentano le forme più comuni in
clinica.
In tale modello è stata valutata l’efficacia analgesica e neuroprotettiva di diversi composti
dall’acetil-L-carnitina a composti ad attività antiossidante come l’acido tioctico, testato sia
in formulazione racemo che nei due singoli enantiomeri. Gli effetti sono stati confrontati
con quelli del pregabalin o del gabapentin farmaci di riferimento nel trattamento della
sintomatologia neuropatica.
La legatura determina una massiva alterazione del nervo, con modificazioni sia della
componente assonale, caratterizzata da una diminuzione nell’espressione del
neurofilamento fosforilato, che perdita degli avvolgimenti mielinici come evidenziato dalla
ridotta espressione della proteina basica della mielina. A tali alterazioni si associa la
presenza di edema e di abbondante infiltrato infiammatorio, segni tipici della degenerazione
Walleriana.
La dimostrazione di un’attività protettiva dell’acido tioctico e dell’acetil-L-carnitina sia
sulla componente del dolore che sulle lesioni a carico del nervo periferico, suggerisce che
tali composti possano rappresentare un approccio terapeutico nel trattamento delle
neuropatie compressive.
Sulla base di tali evidenze, anche a livello clinico sono stati condotti studi atti a valutare
l’attività protettiva ad analgesica di alcuni composti in pazienti affetti da neuropatia da
compressione, quali la sindrome del tunnel carpale e la lombo-cruro sciatalgia, dimostrando
un effetto positivo del trattamento con antiossidanti sulla sintomatologia di natura
neuropatica della neuropatia da compressione.
I risultati di tale linea di ricerca, oltre a contribuire ad una migliore caratterizzazione del
modello animale della neuropatia compressiva, consentiranno di stabilire se tale tipologia di
neuropatia si associ ad incrementato stress ossidativo. Inoltre, tali risultati potrebbero
contribuire a chiarire la fisiopatologia della neuropatia compressiva anche in funzione di
identificazione di nuove strategie terapeutiche non soltanto sintomatiche o chirurgiche della
stessa.
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