QUANDO IL CARCIOFO DIVENTA ELEGANTE

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QUANDO IL CARCIOFO DIVENTA ELEGANTE
[L’ITALIA DEI SAPORI]
DI TONI SÀRCINA ([email protected])
cino mediterraneo, poiché necessita di un clima mite per dare il meglio di se stesso. Deve
essere per questo che, in questa parte della riviera ligure, ha trovato una delle sue zone preferite. Tra le caratteristiche, oltre al colore verde e violetto e alle foglie spinose, presenta foglie interne consistenti ma tenere, croccanti e
dolci. Queste qualità lo fanno apprezzare crudo e accompagnato solo da ottimo olio extravergine, ovviamente ligure.
Albenga
QUANDO IL CARCIOFO
DIVENTA ELEGANTE
Un ortaggio che predilige
il clima mite e, dunque,
cresce in modo
rigoglioso
proprio sulla
Riviera ligure
di Ponente
Alcuni cenni storici
U
n tempo, specie nei mesi freddi e
umidi, in Lombardia, si diceva: «Ah,
come sarebbe bello andare in Riviera… Là tutti stanno bene e non hanno malanni, dalle persone ai fiori». Per “Riviera” si intendeva quella ligure, sinonimo di clima temperato e bel tempo per la maggior parte dell’anno. E, in effetti, bisogna riconoscerlo, nella Riviera ligure, specie quella di Ponente, i vegetali, siano essi fiori, ortaggi o erbe, hanno
un gusto particolare e, si direbbe, più sano. È
per questo che abbiamo deciso di fare una
capatina ad Albenga per gustare i suoi famosi carciofi. Il carciofo è un ortaggio assai diffuso; per quantità viene subito dopo il pomodoro e la patata. Il suo consumo ha tradizioni antiche ed è coltivato in tutto il ba-
LA RICETTA DEL MESE
Il carciofo era conosciuto anche dagli egizi. I greci lo chiamavano kinara; i romani lo
apprezzavano moltissimo per le sue proprietà salutari e lo chiamavano cynara mentre
per gli arabi era kharshuf, da cui deriva l’attuale denominazione. In Italia la coltura del
carciofo si diffuse intorno al XV secolo, dapprima in Toscana e quindi nelle altre regioni.
Caterina de’ Medici ne fu una grande consumatrice per i numerosi benefici che lo avevano reso famoso (protettore del fegato, leggermente diuretico e lassativo).
Ad Albenga si acquistano carciofi di ottima qualità. È tuttavia necessario osservare che abbiano il capolino intero,
dritto, con foglie ben unite fra loro, privi di ammaccature e altre lesioni.
씮
Come arrivare
씰 Percorrendo la
via Aurelia oppure
l’autostrada A10 uscendo
all’omonimo casello.
Con il treno, utilizzando
la linea tra Genova
e Ventimiglia.
Dove pernottare
e pranzare
씰 Albenga è una
celebre stazione balneare
con notevoli strutture
alberghiere e di
ristorazione; non c’è che
l’imbarazzo della scelta
a seconda delle esigenze.
SFORMATINI
DI CARCIOFI
Tempo di esecuzione: un’ora. Ingredienti per 4 persone: 5 carciofi “spinosi” di Albenga; 3 dl di latte; 3 uova; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; un limone; 20 g di
burro; sale e pepe. Privare i carciofi delle foglie esterne più
dure, delle punte e dell’eventuale peluria interna. Privarli dei gambi lasciandone attaccata una parte di circa 4-5 cm di lunghezza e pelarli. Metterli, di volta in volta, in una
bacinella con acqua acidulata con succo di limone. Scolarli, asciugarli con un telo pulito e dividerli in 4 spicchi. Metterli in un tegame, versarvi il latte, salare, pepare, mettere
il tegame sul fuoco e portare dolcemente a ebollizione; continuare la cottura per 10-12
minuti circa. Scolare i carciofi e tenerne da parte uno spicchio per la decorazione finale. Frullare gli altri spicchi e unirvi le uova leggermente battute col formaggio grattugiato. Versare il composto negli stampini imburrati. Porli quindi a bagnomaria in forno preriscaldato a 180˚C e cuocere per 30 minuti circa. A cottura ultimata togliere gli stampini dal forno, passare la lama di un coltellino attorno agli sformatini, disporli sul piatto di portata, decorarli con lo spicchio di carciofo tagliato a fette sottili e servirli caldi.
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A TAVOLA CON I CORDONS BLEUS
POESIE E CUCINA
cco due argomenti spesso
complementari. C’è chi dice che
la buona cucina è vera poesia ma
questa volta è proprio della poesia con
la P maiuscola che intendiamo parlare.
Marisa Terzi, da Berceto, Cordon Bleu
della delegazione di Parma, è nota per
tre qualità. È apprezzatissima
poetessa e ha pubblicato molte
raccolte di successo, ottenendo
premi e riconoscimenti. Tra le ultime
pubblicazioni, la splendida Lasciatemi
pensare. È anche paroliera di grandi
canzoni, come Se tu non fossi qui,
portata al successo da Mina.
Ovviamente (è Commandeur des
E
L’Appennino
parmense; sotto,
Ascoli vista dall’alto
Cordons Bleus), è eccellente cuciniera
di specialità dell’Appennino parmense.
Per tornare alla poesia, recentemente
ha visto la luce l’ultima delle fatiche
di Marisa Terzi, il bellissimo E la
sigaretta brucia…, una raccolta tra
le più belle dell’autrice. Le poesie sono
brevi, immediatamente percettibili
e di grande eleganza nella
scrittura. Il volume è
pubblicato da Marcello
Valentino Editore di Parma.
씮
E devono, infine, avere il gambo rigido e
di circa 20 centimetri di lunghezza con una
o più foglie non appassite. Inoltre, devono essere tagliati in modo netto alla base.
Tuttavia, Albenga non è luogo di soli carciofi o altri sublimi prodotti mangerecci e merita una visita accurata per molti altri meriti. Il
suo centro storico è sicuramente il più suggestivo e meglio conservato della Riviera di Ponente, per gran parte ancora circondato da
mura e nel quale svettano numerose torri, palazzi e altre pregevoli architetture di epoca medievale. Tra le tappe da non mancare nella visita, la cattedrale, dedicata a san Michele Arcangelo, contenente le spoglie di san Verano; il
battistero paleocristiano del V secolo, uno dei
meglio conservati della Liguria; il
Palazzo Peloso Cepolla del
XVI secolo; le torri gentilizie e comunali; l’anfiteatro del II-III secolo,
sulla collina del
Monte; la necropoli e i monumenti funerari, a poca
distanza dall’anfiteatro, vicino alla
via Julia Augusta.
Vi sono inoltre
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Tutti ad Ascoli per
le Marche segrete
씰 Nel secondo fine settimana
del mese si svolgerà ad Ascoli
Piceno un convegno sul tema “La
cucina nelle famiglie aristocratiche
del Piceno”. I partecipanti potranno
visitare splendidi palazzi c he di solito
non sono aperti al pubblico e pranzare
alla tavola di alcune di queste dimore.
Sarà un’ccasione preziosa per far
conoscere a chi viene per la prima
volta da queste parti un vasto
e originale campionario di arte
e cultura. Ne daremo
un resoconto più
particolareggiato in una
delle prossime puntate.
musei di notevole importanza fra i quali segnaliamo il Museo di arte sacra della diocesi di Albenga-Imperia, il Museo navale romano e
l’esposizione permanente “La civiltà dell’olivo”. Tra le manifestazioni ricordiamo il mercatino biologico e dell’artigianato locale, il secondo sabato del mese; l’esposizione di quadri e dipinti nel centro storico, il terzo sabato
del mese; la mostra-mercato di fiori e piante, il
quarto sabato del mese. Tra il 22 marzo e il 6
aprile inoltre, nell’ambito di “Fior d’Albenga”, il centro storico sarà arricchito da decorazioni floreali, specchio della sontuosa coltura
florovivaistica della piana di Albenga. Dal 19
al 27 aprile si terrà inoltre “C.I.P. & V.I.P Verdure in piazza e cuochi in piazza”, eventi
per promuovere i quattro prodotti tipici di Albenga: carciofo spinoso, asparago violetto,
zucchina trombetta e pomodoro cuore di bue.
Il centro storico si trasformerà in una grande
vetrina dove si potranno acquistare i prodotti
del territorio e gustarli nella preparazione dei
cuochi, nelle piazze e nei ristoranti della città.
Ultima novità: quest’anno farà ritorno ad
Albenga l’esposizione “Antiche trasparenze”,
dove saranno esposti i vetri dell’antica Albingaunum, tra i quali il celebre piatto blu, nel re왎
staurato secentesco Palazzo Oddo.