associazione papa giovanni xxiii

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associazione papa giovanni xxiii
ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII
(fondata da don Giuseppe Benzi)
PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE...RETE - Regione Toscana
Progetto SCN Italia - PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE...RETE - Regione Toscana
...dove
PROVINCIA DI LUCCA (comuni di Massarosa)
PROVINCIA DI MASSA CARRARA (comuni di Massa, Pontremoli, Licciana Nardi)
PROVINCIA DI SIENA (comuni di Siena)
...progetto
TITOLO: Partecipazione, condivisione...rete
SETTORE ED AREA DI INTERVENTO: Assistenza - minori e disabili
NUMERO DI VOLONTARI DA IMPIEGARE: 6
Indirizzo a cui inviare la domanda:
Per le Province di Lucca e Massa Carrara:
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
c/o Il Pungiglione
Località Boceda
54026 Mulazzo (MS)
Per Siena:
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Scalera Evelina
Via Grandi 6
53035 Castellina Scalo (Siena)
Riferimenti utili:
Per le Province di Lucca e Massa Carrara:
Laura Accaputo - tel. 0187 850022 e-mail:
[email protected]
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
REGIONE TOSCANA
1 - PROVINCIA DI LUCCA
BISOGNO GENERALE
L’intervento dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Lucca si inserisce nell’area di bisogno
generale relativo:
minori: necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e
adolescenti in stato di disagio e di abbandono
DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE
Il contesto territoriale di riferimento del progetto coincide con il territorio della Provincia di Lucca.
La Provincia di Lucca è composta da 35 Comuni, per una superficie di 1772,81 kmq, con una popolazione
residente al 31 dicembre 2006 di 382.704 abitanti, dei quali 183.817 maschi e 198.887 femmine.
L’intervento dell’ente viene attuato tramite la sede ubicata nel Comune di Massarosa in Versilia. Questa
zona ha una percentuale di giovani (0-14 anni) del 12,0% (19.910), di anziani (> 65 anni) del 22,9%
(37.854) e grandi anziani (> 75 anni) del 11% (18.149). Si registra inoltre un tendenziale aumento del
volume di non-autosufficienti inoltre nella stessa zona risiede il maggior numero di famiglie (68.501 unità)
Fonte: Osservatorio Politiche sociali – Provincia di Lucca 2005
AREA INTERVENTO: MINORI
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO, DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN
RELAZIONE AL TARGET DEL PROGETTO:
Il 14,6% della popolazione della Versilia (pari a 24.103 unità), ha meno di 18 anni, un’incidenza
sostanzialmente in linea con la media provinciale. All’interno della Zona il peso dei minori è del 17% presso il
Comune di Massarosa. I minori non italiani sono 943 e pesano del 3,9% sul totale della fascia minorile
versiliese, un peso decisamente moderato.
Popolazione minorile al 31/12/2006
Territorio Numero Minorenni % su popolazione
Comune Massarosa 3.699 17,02 %
Provincia di Lucca 58.479 15,19%
TAB.3 Fonte:Istat
Fonte: elaborazioni OPS su dati Anagrafi Comuni anno 2006 (copia modello posas - dati da validare) 2006
Ad ogni modo, risulta difficile fare riferimento ai minori in un quadro d’insieme, e la stessa considerazione
vale per le problematiche sociali riguardanti questa fascia della popolazione, le quali solo parzialmente
possono essere trattate con una visione unica, data l’ ampia differenziazione dei bisogni e degli interventi
riscontrata nelle tre tipologie prima infanzia, infanzia e adolescenza:
N° minori affidati per comune
di residenza della famiglia di
origine
COMUNI nel 2006 In tot. Al 31.12.06
N° famiglie
disponibili per
comune della
famiglia di
residenza nel 2006
N° famiglie affidatarie al 31.12.06
Massarosa 3 11 8
Zona 1 24 37 25
Comune 0-4 5-9 10-14 15-19
Massarosa 863 920 908 1.008
Versilia
Provincia
di Lucca
14 72 99 74
Fonte: Centro Affidi al 31.12.06
DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL
TARGET
Le problematiche relative alla prima infanzia sono per lo più legate a questioni di alternanza casa- lavoro
delle donne dopo la nascita di un figlio, nonché all’esistenza di asili nido e servizi integrativi alla prima
infanzia disponibili in ogni zona. Per quanto riguarda la Versilia, si tratta di una Zona dove tale richiesta è
maggiormente presente rispetto alle altre
- Le problematiche relative all’infanzia e adolescenza, invece, sono legate prioritariamente
alla formulazione di interventi e attività di prevenzione del disagio, quindi legati a progetti d’integrazione
sociale, percorsi educativi integrativi non formali, momenti di socializzazione residenziali e semi-residenziali,
servizi di informagiovani, etc.
Come si osserva nella tabella di cui sopra, a tale data vi erano nella Zona 25 famiglie affidatarie (un terzo del
totale provinciale), a fronte di 24 minori affidati Di questi 24 casi,solo uno è stato gestito nel 2006, i restanti
affidamenti appartengono agli anni precedenti; sette casi trattano minori stranieri, mentre non vi sono
disabili. La preoccupazione dei Servizi sociali, vista l’evoluzione demografica nazionale e provinciale
crescente grazie gli stranieri, è quella di trovarsi in pochi anni ad una maggior bisogno di affidamenti e nel
tempo stesso evidenziata dalla tabella una diminuzione delle famiglie disponibili all’affidamento.
RELATIVA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
- qualificazione dei percorsi individualizzati dei minori accolti nelle Comunità
- sensibilizzazione e realizzazione di una campagna sulla tematica dell’affido
- accompagnamento minori in percorsi di sostegno scolastico
- progettazione per seguire il minore e la famiglia d’origine oltre l’affido
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
Le strutture ubicate nel territorio versiliese sono diverse in tutto il terzo settore ed il loro numero supera la
media provinciale:
Strutture residenziali
Denominazione Tipologia Capacità Località
Casa della Piccola Carità di Maria
Soccorritrice
Comunità a dimensioni familiari 6 MUGNANO
(LUCCA)
Rifugio Carlo del Prete Comunità Educativa 10 LUCCA
Villaggio del Fanciullo Comunità Educativa 18 LUCCA
Casa Famiglia Santa Gemma Casa di accoglienza minori e
genitore
12 CAPANNORI
(LUCCA)
Casa Famiglia Santa Margherita
Casa della gestante e della madre
con figlio
6 CAPANNORI
(LUCCA)
Comunità alloggio
Comunità educativa 11 VIAREGGIO
(LUCCA)
Irma Grimaldi Ruschi
Casa della gestante e della madre
con figlio
5 adulti
3 minori
VIAREGGIO
(LUCCA)
Istituto Elisabetta del Sortis
Comunità educativa 21 VIAREGGIO
(LUCCA)
Comunità Raimondo del Prete
Comunità a dimensione familiare 10 VIAREGGIO
(LUCCA)
TAB. 5
Centro Affidi
Centro Affidi dei Comuni della Versilia
Centro affidi della Piana di Lucca
Nella rete di famiglie per l’affido, le famiglie disponibili all’affido al 31.12.05 erano 24, mentre le famiglie
affidatarie 70 in tutta la Provincia di Lucca. Nell’ambito della Versilia 9 le famiglie disponibili e 29 le famiglie
affidatarie. I dati sono raccolti dal Centro Affidi.
INTERVENTO SPECIFICO DELL’ENTE SUL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
TAB.7
(Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008)
Nella Casa Famiglia sono presenti 2 figure genitoriali che danno stabilità al ricostruito nucleo famigliare con
la presenza di almeno uno dei due 24/24 h.
L’intervento della Casa Famiglia di Lucca si realizza attraverso attività quotidiane e periodiche proposte dalle
due figure di riferimento, con l’aiuto di volontari. Per le caratteristiche di stabilità della loro presenza, azione e
formazione, queste persone formano una equipe di lavoro e di intervento qualificata. Dall’esperienza e vita
diretta con i minori, dai risultati scolastici del 2007/2008, dai colloqui con maestre ed insegnanti la sede (2
all’anno scorso), dal numero di ore che i minori dedicano allo studio (1 ora e mezza al giorno circa) dopo
un’attenta analisi, ha individuato come limitatezza della stessa l’accompagnamento scolastico visto anche
l’aumento dei minori in età scolare e delle difficoltà di farsi assegnare un insegnante di sostegno.
L’intervento dell’ente nel 2008 è stato: attività psicomotorie orientate alle specifiche disabilità e bisogni (3
giorni alla settimana), attività educative e ludiche, attività di sostegno scolastico (2 giorni alla settimana),
incontri mensili con i S.S. (per verifica dei singoli progetti), laboratorio di pittura (1 volta a settimana),
laboratorio di educazione musicale (1 volta al mese), uscite durante i fine settimana, promozione e
divulgazione delle tematiche inerenti l’affido e l’accoglienza (2 incontri all’anno), partecipazione ai tavoli dei
Pdz programmazione e monitoraggio incontri con i familiari (genitori dei minori).
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENTE VUOLE RISPONDERE CON IL
PROGETTO
Dalla diretta presenza e conoscenza del territorio e dal costante confronto con operatori e istituzioni che
intervengono nell’area minori possiamo evidenziare i seguenti bisogni per l’ambito in questione:
- carenza qualitativa del servizio di accompagnamento scolastico offerto ai minori dalla sede
- saturazione delle famiglie disponibili all’affido e quindi necessità di promuovere l’affido familiare
INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO
• Numero abitanti
• Numero popolazione minorile
• Percentuale popolazione minorile
• Numero famiglie affidatarie
• Numero minori affidati
• Numero ore di studio
• Risultati scolastici dei minori
• Risultati scolastici
• Numero attività di sostegno
• Numero colloqui con maestre/insegnanti
• Numero ore di studio
• Numero incontri di sensibilizzazione
• Numero. di famiglie interessate all’affido
• Numero. di nuovi affidi/adozioni a livello territoriale
• Numero partecipazione ai tavoli sociali per minori
Classi d’età Tot
Provenienza
Casa famiglia accolto
0/3 4/6 7/10 11/14 15/17 Sociale psico/
fisico Prov Fuori
prov.
Il Cireneo
TavernelliCamarlenghi
113139 8145
REGIONE TOSCANA
1 - PROVINCIA DI LUCCA
AREA INTERVENTO: MINORI
2 - PROVINCIA DI MASSA CARRARA
AREA INTERVENTO: MINORI
BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI INDICATORI
Carenza qualitativa del
servizio di
accompagnamento
scolastico offerto ai minori
dalla sede
1.Incremento
qualitativo e
quantitativo delle
attività di sostegno
scolastico rivolto ai
minori accolti
Miglioramento dei risultati
scolastici
Potenziamento delle
attività di sostegno
scolastico da 2 a 4 alla
settimana
Creazione di 1 laboratorio
specifico di sostegno
scolastico
Risultati scolastici
n. attività di sostegno
n. colloqui con
maestre/insegnanti
n. ore di studio
Saturazione delle famiglie
disponibili all’affido e
quindi necessità di
promuovere l’affido
familiare
2. Coinvolgere e
sensibilizzare nuove
famiglie disponibili
all’affido nel territorio
Aumento degli incontri di
sensibilizzazione da 2 a 4
all’anno.
Coinvolgere 5 famiglie
circa sul tema dell’affido e
dell’adozione.
Aumento di famiglie del
territorio interessate
all’affido
n. incontri di
sensibilizzazione
n. di famiglie interessate
all’affido
n. di nuovi affidi/adozioni a
livello territoriale
n. partecipazione ai tavoli
sociali per minori
BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI INDICATORI
Carenza di strutture
residenziali per minori
e di accoglienza di minori
e minori disabili in
emergenza
1. Potenziare
qualitativamente e
qualitativamente
l’intervento educativo
dell’ente a favore dei
minori accolti e del
territorio
Aumento delle
accoglienze “stabili” da 13
a 16.
Aumento dei contatti con i
servizi sociali ed il servizio
centrale minori
dell’associazione.
Maggior fruibilità e
migliore qualità dei servizi
n. nuove accoglienze
n. contatti con Forze
dell’ordine
n. incontri con i servizi
sociali
n. interventi di strada
n. ore di sostegno
scolastico
n. incontri con genitori
naturali
AREA INTERVENTO: MINORI
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di
vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane
con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
REGIONE TOSCANA
1 - PROVINCIA DI LUCCA
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
AREA INTERVENTO: MINORI
OBIETTIVO 1
Incremento qualitativo e quantitativo delle attività di sostegno scolastico rivolto ai minori accolti
FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo
- valutazione dei percorsi scolastici individualizzati degli utenti
- ricerca di nuove metodologie e nuovi strumenti di sostegno scolastico
- colloqui preliminari con maestre ed insegnanti
- verifica e strutturazione degli spazi per l’organizzazione del laboratorio di sostegno scolastico
per i minori in emergenza
Intensificazione degli
interventi di educativa di
strada da 1 mensile a 2.
Aumentare le attività
ludico-ricreative.
Accrescere il numero di
ore del sostegno
scolastico da 1 a 2
giornaliere.
n. uscite
n. consulenze psicologiche
BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI
SPECIFICO
RISULTATI ATTESI INDICATORI
Promuovere l’adozione e
l’affido, da parte delle
strutture di accoglienza.
1. Sensibilizzare e
promuovere l’adozione,
l’affido proponendo la
casa famiglia come
esempio di risposta ai
bisogni dei minori
Aumento di contatti con i
Servizi Sociali.
Aumento, da 5 a 8, degli
incontri di
sensibilizzazione e
promozione sull’affido.
Aumento dei contatti con
famiglie del territorio
Miglioramento degli
interventi educativi ed
assistenziali
- n. incontri pubblici sul
territorio
- n. comunicazioni con i
servizi sociali
- n. contatti con famiglie
interessate al tema
dell’affido
- inventario degli strumenti didattici a disposizione
- ricerca di altre figure professionali nel mondo della scuola disposte a collaborare
AZIONI 1°
MESE
2°
MESE
3°
MESE
4°
MESE
5°
MESE
6°
MESE
7°
MESE
8°
MES
9°
MESE
10°
MESE
11°
MESE
12°
MESE
Analisi iniziale e periodica verifica
dell’’andamento scolastico dei
minori
Attività di sostegno scolastico
Creazione Laboratorio specifico di
sostegno scolastico
Attività ricreative e ludiche motorie
Attività assistenziali ed educative
OBIETTIVO 2
Coinvolgere e sensibilizzare nuove famiglie disponibili all’affido nel territorio
FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo
- contatti con le parrocchie ed i presidenti di quartiere per informarli e confrontarsi sull’idea progettuale
- comunicazione all’AUSL 1 dell’idea progettuale
- individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l’associazione può partecipare sia in modo
attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc…
- verificare la disponibilità del Comune nel fornire spazi per la promozione e la sensibilizzazione
- incontro con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Lucca per verificare i margini di
miglioramento delle relazioni e delle sinergie
- verificare la disponibilità di collaborazione del Comune di Lucca e dei Servizi sociali per l’organizzazione
di campagne di sensibilizzazione
AZIONI 1°
MESE
2°
MESE
3°
MESE
4°
MESE
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MESE
6°
MESE
7°
MESE
8°
MES
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MESE
10°
MESE
11°
MESE
12°
MESE
Attività di promozione e tutela
dei minori
Analisi e periodica verifica della
condizione minorile territoriale
Attività di sensibilizzazione e
informazione sull’affido
Attività formative/consulenza per
le famiglie interessate
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
La sede di attuazione di progetto della provincia di Lucca è il Nucleo Famigliare Tavernelli Caverlinghi che
le seguenti attività per la realizzazione degli obiettivi previsti:
Obiettivo 1
Attività ricreative e ludiche:
- giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, cognitive e di
socializzazione);
- attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa);
- attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani )
- visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ;
- attività musicali (ascolto, apprendimento di uno strumento musicale);
- attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni);
- attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’
utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)
- escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero
all’aria aperta, ad esempio con passeggiate sia a piedi che in bicicletta, sia sfruttando le occasioni ed eventi
offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate);
- organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza
durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al
mare).
Obiettivo 1
Analisi iniziale e periodica verifica dell’’andamento scolastico dei minori
- verifica ed analisi degli interventi effettuati a livello didattico sui minori a livello quantitativo e qualitativo
- valutazione dell’andamento scolastico
- incontro d’equipe tra gli operatori per valutare i bisogni emersi ed individuare i margini di miglioramento di
attuazione (attività specifiche di sostegno scolastico)
- progettare un percorso di sostegno personalizzato per ogni minore
- colloqui con insegnati/maestre per analizzare i bisogni scolastici dei minori
- periodicamente come da diagramma verifica dei risultati ottenuti con colloquio con minori ed
insegnati/maestre
Obiettivo 1
Attività di sostegno scolastico
- utilizzo del computer sia a scopo scolastico che durante il tempo libero (esempio giochi multimediali, per
consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici);
- attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti
scolastici);
- esposizione da parte del minore all’educatore della lezione affidatagli dalle insegnati
- controllo del diario
- verifica della composizione dello zaino prima del riposo serale
- correzione compiti
-coinvolgimento di compagni di classe durante l’attività
Obiettivo 1
Creazione Laboratorio specifico di sostegno scolastico
- individuazione dell’educatore preposto
- programmazione del calendario e dell’orario
- verifica delle attività di sostegno scolastico
- elaborazione di compiti didattici specifici per ogni accolto
Obiettivo 1 Attività motoria
- affiancamento nelle attività sportive ( attività che consentono agli accolti di socializzare e che permettono
loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di
divertirsi insieme).
- attività all’aperto ( passeggiate, sia a piedi che in bicicletta; attività ludiche organizzate e non).
Obiettivo 1
Attività assistenziali ed educative
- cura igienico sanitaria personale ( gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia
igienica personale quotidiana);
- cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti);
- gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e
visite specialistiche;
- servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività
esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap);
- incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si
confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come
migliorarle);
- attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a
svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale);
- colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli
educatori durante il quale espone le sue problematiche);
- somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica;
Obiettivo 2
Attività di promozione e tutela dei minori
- consulenza ed aiuto alle famiglie dei portatori di handicap nel territorio (organizzazione di incontri per
permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto);
- recupero sociale, educazione e integrazione dei portatori di handicap tramite incontri di sensibilizzazione
sul territorio -organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affidamento e per creare un clima di aiuto e
collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti.
- programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per
l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori
- partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine.
- partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere.
- incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire
disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori
- testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi
Obiettivo 2
Analisi della condizione di disagio minorile territoriale ed incremento dei rapporti con i
servizi sociali e territoriali
- verifica e valutazione quantitativa e qualitativa delle situazioni problematiche dei minori nel territorio
- colloqui con minori
- interviste con i presidenti di quartiere
- stesura di una relazione di sintesi
- comunicazione ai Servizi Sociali di famiglie con minori in difficoltà e della disponibilità per nuovi affidi di
minori sia nella Casa Famiglia che in altre famiglie del territorio
Obiettivo 2
Attività di sensibilizzazione e informazione sull’affido
- organizzazione di incontri d’informazione sull’affido
- far conoscere come l’affido viene vissuto nella realtà della Casa Famiglia
- collaborazione con i Servizi Sociali per la promozione dei diritti dei minori
Obiettivo 2
Attività formative/consulenza per le famiglie interessate
- creare un clima di aiuto e collaborazione con le famiglie interessate
- fornire un sostegno sia informativo che materiale
- disponibilità di confronto sulle problematiche sia legali che relazionali legate all’affido
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente..
Il personale coinvolto, nella provincia di Lucca, per la realizzazione delle attività previste nel punto 8.2. è
composto da 5 volontari dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, nelle tabelle sottostanti sono
riportate nello specifico le qualifiche.
SEDE: Nucleo familiare Tavernelli Camarlinghi
Ruolo nella struttura Azioni/Competenze Rapporto
Educatore e Responsabile di Casa
Famiglia – Fisioterapista – Attività
educative con minori – gestione della casa
– Figura genitoriale materna- OLP di
riferimento per la sede
Volontario
Coordinatore della sede - Educatore di
Casa Famiglia – Figura genitoriale paterna
attività educative e ludiche con
accolti
Volontario
Infermiera professionale attività igenico sanitarie e
mediche
Volontario
Educatore di Casa Famiglia Volontario
Animatore attività ludiche e gestione della
sede
Volontario
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
I volontari instaureranno con il tempo, relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia, che
permetteranno la conoscenza dei disabili e degli operatori locali di progetto. I volontari durante la fase
iniziale verranno affiancati a lungo dagli operatori per poi assumere nel tempo competenze e strumenti utili a
gestire le attività progettuali.
I 2 volontari richiesti saranno inseriti rispettivamente 1 nel Nucleo familiare Tavernelli Camarlinghi, 1 nella
Casa Famiglia Oscar Romero e suddivisi in turni svolgeranno le seguenti attività:
Attività ricreative e ludiche:
- giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, cognitive e di
socializzazione);
- attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa);
- attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani )
- visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ;
- attività musicali (ascolto, apprendimento di uno strumento musicale);
- attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni);
- attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’
utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)
- escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero
all’aria aperta, ad esempio con passeggiate sia a piedi che in bicicletta, sia sfruttando le occasioni ed eventi
offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate);
- organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza
durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al
mare).
Obiettivo 1
Analisi iniziale e periodica verifica dell’’andamento scolastico dei minori
- verifica ed analisi degli interventi effettuati a livello didattico sui minori a livello quantitativo e qualitativo
- valutazione dell’andamento scolastico
- incontro d’equipe tra gli operatori per valutare i bisogni emersi ed individuare i margini di miglioramento di
attuazione (attività specifiche di sostegno scolastico)
- progettare un percorso di sostegno personalizzato per ogni minore
- colloqui con insegnati/maestre per analizzare i bisogni scolastici dei minori
- periodicamente come da diagramma verifica dei risultati ottenuti con colloquio con minori ed
insegnati/maestre
Obiettivo 1
Attività di sostegno scolastico
- utilizzo del computer sia a scopo scolastico che durante il tempo libero (esempio giochi multimediali, per
consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici);
- attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti
scolastici);
- esposizione da parte del minore all’educatore della lezione affidatagli dalle insegnati
- controllo del diario
- verifica della composizione dello zaino prima del riposo serale
- correzione compiti
-coinvolgimento di compagni di classe durante l’attività
Obiettivo 1
Creazione Laboratorio specifico di sostegno scolastico
- individuazione dell’educatore preposto
- programmazione del calendario e dell’orario
- verifica delle attività di sostegno scolastico
- elaborazione di compiti didattici specifici per ogni accolto
Obiettivo 1 Attività motoria
- affiancamento nelle attività sportive ( attività che consentono agli accolti di socializzare e che permettono
loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di
divertirsi insieme).
- attività all’aperto ( passeggiate, sia a piedi che in bicicletta; attività ludiche organizzate e non).
Obiettivo 1
Attività assistenziali ed educative
- cura igienico sanitaria personale ( gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia
igienica personale quotidiana);
- cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti);
- gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e
visite specialistiche;
- servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività
esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap);
- incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si
confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come
migliorarle);
- attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a
svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale);
- colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli
educatori durante il quale espone le sue problematiche);
- somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica;
Obiettivo 2
Attività di promozione e tutela dei minori
- consulenza ed aiuto alle famiglie dei portatori di handicap nel territorio (organizzazione di incontri per
permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto);
- recupero sociale, educazione e integrazione dei portatori di handicap tramite incontri di sensibilizzazione
sul territorio -organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affidamento e per creare un clima di aiuto e
collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti.
- programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per
l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori
- partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine.
- partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere.
- incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire
disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori
- testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi
Obiettivo 2
Analisi della condizione di disagio minorile territoriale ed incremento dei rapporti con i
servizi sociali e territoriali
- verifica e valutazione quantitativa e qualitativa delle situazioni problematiche dei minori nel territorio
- colloqui con minori
- interviste con i presidenti di quartiere
- stesura di una relazione di sintesi
- comunicazione ai Servizi Sociali di famiglie con minori in difficoltà e della disponibilità per nuovi affidi di
minori sia nella Casa Famiglia che in altre famiglie del territorio
Obiettivo 2
Attività di sensibilizzazione e informazione sull’affido
- organizzazione di incontri d’informazione sull’affido
- far conoscere come l’affido viene vissuto nella realtà della Casa Famiglia
- collaborazione con i Servizi Sociali per la promozione dei diritti dei minori
Obiettivo 2
Attività formative/consulenza per le famiglie interessate
- creare un clima di aiuto e collaborazione con le famiglie interessate
- fornire un sostegno sia informativo che materiale
- disponibilità di confronto sulle problematiche sia legali che relazionali legate all’affido
ASSOCIAZIONE COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII
Sedi attuazione progetto "Partecipazione, condivisione…rete" - Regione Toscana
CodiceSede Sede Comune provincia Indirizzo Numero posti disponibili
4958 NUCLEO FAMILIARE TAVERNELLI CAMARLINGHI MASSAROSA Lucca VIA DI SOTTOMONTE 428, 1
9894 CASA FAMIGLIA REGINA DELLA PACE MASSA Massa Carrara VIA AURELIA SUD 69/B, 1
11065 CASA S.MARIA DELL'ANNUNCIAZIONE PONTREMOLI Massa Carrara VIA ROMA, 58 1
17695 CASA FAMIGLIA S.PETRONILLA SIENA Siena STR. CASCIANO DELLE MASSE, 2
21350 CASA FAMIGLIA S.DAMIANO LICCIANA NARDI Massa Carrara VIA CROCE 11, 1
(Allegato 1)
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
1
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
2) Codice di accreditamento:
3 ) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4 ) Titolo del progetto:
Partecipazione, Condivisione…Rete
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato
3):
A – 02: Assistenza Minori
A – 06: Assistenza Disabili
1a
NZ 00394
ALBO NAZIONALE
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
476
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante
indicatori misurabili:
7) Obiettivi del progetto:
Stampa da file a parte
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di
vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane
con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
Stampa da file a parte
Stampa da file a parte
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
477
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:198
10) Numero posti con vitto e alloggio:150
11) Numero posti senza vitto e alloggio:0
12) Numero posti con solo vitto:48
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a:
1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro
2. rispettare le regole delle strutture, orari, linguaggio e abitudini consolidate
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati,
informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio
civile
4. disponibilità a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,
sensibilizzazione e promozione del servizio civile
5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del
servizio
6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite
domenicali, campi invernali ed estivi)
Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo
di Domenica, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito
Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione
non è possibile prendere giornate di permesso.
______________________________________________________________________________
18)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse
nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza
sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero.
Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori
che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non
debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione
e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività
dell’Ente.
L’Associazione ha implementato da dieci anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei
progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove
opera.
Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei
giovani, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione,
discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN.
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione
del Servizio Civile Nazionale A = 136
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione
del progetto “Partecipazione, condivisione…rete” C = 26
TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = 162
Alle suddette 162 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e
quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un
elevato grado di rilevanza.
Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività:
Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N° ORE
Giornata del Servizio Civile: manifestazione pubblica promozionale nelle
vicinanze di Rimini che coinvolge i volontari impegnati in tutti i progetti
dell’Ente, sia in Italia che all’estero, e gli ex volontari
12
Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel
mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano persone provenienti da
tutta Italia e da diverse zone estere
20
Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica
“Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e
pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta
testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di
volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero
36
Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno
sulle buone pratiche di sostenibilità
18
Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari
in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni
nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.
20
A
Organizzazione con il Coordinamento degli Enti di Servizio Civile di
Rimini e partecipazione di tutti i volontari impiegati al “Servizio Civile
Days” tramite incontri, dibattiti, mostre, libri, video, musica sul servizio
civile
30
TOTALE ORE QUANTIFICABILI 136
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
509
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili
Stampa e diffusione di 18.000 volantini (indicativamente 100 ogni volontario a
progetto) e 4000 manifesti (indicativamente 20 ogni volontario a progetto) sul
servizio civile nazionale volontario e sul progetto specifico, che viene messo a
disposizione presso tutte le sedi periferiche dell’Ente, e diffuso anche attraverso gli
enti che hanno sottoscritto partnership inerenti la promozione del servizio civile
dell’ente
Accoglienza permanente, in orario di apertura della segreteria di zona, di giovani
potenzialmente interessati alla possibilità di svolgere servizio civile con l’ente
Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani
interessati: 800 913 596
B
Partecipazione come soci, ai percorsi di sensibilizzazione della Conferenza
Nazionale Enti per il Servizio Civile e alla presentazione pubblica del rapporto
annuale degli enti membri
Programma di promozione del progetto “PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE”
La promozione del progetto prevede alcune azioni di carattere generale, che verranno
realizzate in tutte le province ove i volontari prenderanno servizio, ed altre più specifiche
che si rivolgono in forma più diretta alle territorialità interessata.
Le province coinvolte nel progetto “PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE”, sono
raggruppate, per la promozione e sensibilizzazione, sulla base della loro vicinanza
geografica, pertanto in alcuni casi province appartenenti a regioni diverse realizzeranno la
medesima promozione.
Di seguito si riportano le attività suddivise nelle province di riferimento:
TOSCANA LUCCA – MASSA CARRARA – SIENA
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N° ORE
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del progetto a
bando) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare
domanda il percorso progettuale. Ci si avvarrà di testimonianze dei
giovani che hanno concluso il periodo di SCN in progetti analoghi
dell’Ente, con preferenza di quelli attivati nello stesso territorio
4
Interventi nelle scuole: 6 moduli da 2 ore ciascuno per incontri formativi
nelle scuole superiori della/e provincia/e interessata/e al progetto.
12
C
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici:
− Mercato Alternativo con spazio per la solidarietà
− Festa locale di Massarosa
10
TOTALE ORE QUANTIFICABILI: 26
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili
D
Pubblicizzazione del progetto:
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da
ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
514
- Mensile “Sempre”
- Toscana Oggi
- Corriere di Siena
- La Nazione
- Il Tirreno
- Vita Apuana
- Bollettino parrocchiale Parrocchia Casciano (Si)
Promozione con spot televisivi e radiofonici:
- Canale 3 Toscana
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
Distribuzione materiale informativo presso varie parrocchie interessate:
− Parrocchia di Casciano delle Masse (SI)
− Parrocchia di Monteriggioni (SI)
− Cappella Universitaria (SI)
− Parrocchia San Colombano di Pontremoli (MS)
− Parrocchia di Massarosa (MS)
Volantinaggio attraverso i bollettini diocesani
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
542
N° Risorse tecniche e strumentali per attuazione attività 8.2 collegate a Obiettivi
previsti
2 Automezzi
1 Schermo per proiezione
2 Video registratori
2 Lettori Dvd
n.q. Striscioni promozionali e di sensibilizzazione
6 Mostre fotografiche relative a minori, disabili e as..ne generale
n.q. Materiale promozionale su affido
2 Videoproiettori
1 Rilegatrice a caldo
3 Fotocopiatrici con caricatore
6 Computer fissi
4 Computer portatili
n.q. Materiale di cancelleria
3 Uffici attrezzati
REGIONE TOSCANA
______________________________________________________________________________
PROVINCIA DI LUCCA
N° Risorse tecniche e strumentali per attuazione attività 8.2 collegate a Obiettivi
previsti
2 Pulmini per trasporto disabili
n.q. svariato materiale audio visivo
6 Televisori con videoregistratori, DVD
3 Lettore mp3
n.q. Giochi in scatola e per bambini
1 Playstation
n.q Libri per minori
n.q. Materiale per dipingere
n.q. Materiale per decoupage
n.q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per
igiene personale) e vestiario
n.q Attrezzi “ad personam”: sollevatore, tutore, deambulatore, seduta posturale, ecc…
n.q. Materiale didattico
1 Carrozzina basculante per somministrazione pasti e riposo
1 Palestrina fumagalli per terapie di deambulazione
n.q. Attrezzature sportive (biciclette, palloni, materiale specifico, ecc…)
1 Piscina rigida esterna
n.q. Materiale di cancelleria
1 Statica per disabili
n.q Alimenti, vestiario e medicinali.
1 Ufficio attrezzato
2 Strutture abitative idonee alla mobilità dei disabili
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27)Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Nessuno.
2 8 ) Eventuali tirocini riconosciuti :
La Facoltà di Scienze Umanistiche dell’ UNIVERSITA’ TELEMATICA PEGASO,
Corso di laurea in Scienze dell’educazione, nell’organo del Consiglio di Facoltà,
dopo presa visione del progetto di servizio civile, ha stabilito tramite delibera di
facoltà avvenuta il 25- 9-08 che ai giovani volontari in servizio civile nel
presente progetto , dopo l’espletamento del servizio, verranno riconosciuti
crediti formativi di tirocinio, previsto dal corso di laurea, per un totale di n° 9
crediti.
La Facoltà di Scienze della Formazione dell’ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
FIRENZE, Corso di laurea in EDUCATORE PROFESSIONALE, ha stabilito
che ai giovani volontari in servizio civile nel presente progetto , dopo
l’espletamento del servizio, verranno riconosciuti crediti formativi di tirocinio,
previsto dal corso di laurea, per un totale di n° 16 crediti.
La Facoltà di Scienze della Formazione dell’ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
FIRENZE, Corso di laurea in SCIENZE DELL EDUCAZIONE-II°INDIRIZZO
, ha stabilito che ai giovani volontari in servizio civile nel presente progetto ,
dopo l’espletamento del servizio, verranno riconosciuti crediti formativi di
tirocinio, previsto dal corso di laurea, per un totale di n° 12 crediti.
La Facoltà di Scienze della Formazione dell’ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
FERRARA, Corso di laurea in SCIENZE DELL’ EDUCAZIONE , ha stabilito
che ai giovani volontari in servizio civile nel presente progetto , dopo
l’espletamento del servizio, verranno riconosciuti crediti formativi di tipo F per il
tirocinio, previsto dal corso di laurea, per un totale di n° 10 crediti.
L’associazione Istituto Cortivo A.p.S , Centro di Formazione professionale, con
sedi in 19 regioni d’italia riconosce lo svolgimento del servizio civile nel presente
progetto valido e sostitutivo del tirocinio previsto dai propri corsi di formazione
attivati ed ai quali i giovani coinvolti vorranno iscriversi
Vedi allegati 4
29)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento
del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
561
Il progetto “Partecipazione, Condivisione…Rete” consente l’acquisizione delle seguenti
competenze, a seconda delle sedi di attuazione di progetto e delle attività svolte dai
volontari, rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE
COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILICON “DICHIARAZIONE” FORMALE
DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla
Regione Emilia-Romagna, come da allegati 5:
1 – COMPETENZE DI BASE
E’ in grado di:
- Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo
2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI
2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI)
- E’ in grado di:
- Assistere la persona handicappata, in condizione di medio o grave insufficienza
mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività motoria / incapacità della cura di se
stesso.
- Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di intrattenimento,
occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per favorire l’integrazione dei singoli e dei
gruppi.
- Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della persona.
- Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili
- Utilizzare gli automezzi per disabili
- Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso.
- Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e della sua
famiglia
- Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle persone
disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche
- Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale, semiresidenziale e
domiciliare per disabili
2d – 2f) MINORI, SCUOLA E PROGETTI ESTIVI
E’ in grado di:
- Applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire l’integrazione
dei singoli e dei gruppi;
- Di accompagnare e supportare il minore nell’attività di studio e ricreativa;
- Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di
socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale.
- Utilizzare le tecniche specifiche di animazione, attività di intrattenimento (giochi, musica,
film), attività culturali (drammatizzazione), supporto alle attività scolastiche (compiti).
3 - COMPETENZE TRASVERSALI
E’ in grado di:
- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia
- Collaborare con il personale dell’Ente, con i colleghi e con i professionisti coinvolti nel
progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere
- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari
- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza
- Lavorare in team per produrre risultati collettivi
- Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti
- Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto
a situazioni di difficoltà.
Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle
competenze, a valere come credito formativo” (allegati 3), e riconosciute dalla Regione
Emilia- Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 20031.
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
562
Inoltre
il progetto “Partecipazione, Condivisione…Rete” rende possibile l'acquisizione delle seguenti
competenze,rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso
l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di
relazione d’aiuto;
2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di
equipe;
3. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto alle tecniche fondamentali dell’assistenza di base
a soggetti disabili sia fisici che psichici
4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale;
5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro in rete con
le istituzioni;
6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti;
7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani
Inoltre le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal
Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il
protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio
Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili
attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai
sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”.
__________________________________________________________________________
1 si
richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna
stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui
all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata
valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le
selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che
indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari
durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci
analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista
dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie
competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse
finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione
triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative;
Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER
L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER
TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA
FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art.
5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle
competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni
comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine
la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la
definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di
utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel
mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli
studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva
all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale,
nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite.
2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le
caratteristiche del libretto formativo,
nonchè le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono.
3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione
non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonchè
dichiarazioni di autoformazione.")
Vedi allegati 5
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
563
Formazione generale dei volontari
30) Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei
progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione della struttura
stessa.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:
a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
d) Centro diurno Santa Chiara, via Villafalletto 24 – 12045 – Fossano (CN)
e) Cooperativa Rinascere, via Ungaretti 20 – 36031 – Povolaro di Dueville (VI)
f) Casa famiglia Angeli Custodi, via Sabotino 53, Monacella di Santa Venerina –
95010 – Catania (CT)
g) Ass. papa Giovanni XXIII, via Provinciale 11, Linera di Santa Venerina – 95010
– Catania (CT)
h) Colonia Franchetti, via Volturno, Mannoli – 89057 – Santo Stefano
d’Aspromonte (RC)
3 1 ) Modalità di attuazione:
La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto
l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo
nazionale.
32)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed
eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio:
SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
3 3 ) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per
la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la
metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente:
Elementi metodologici generali:
Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo).
Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo):
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
564
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Formazione di Gruppo
- Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi
- Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze
- Auto-formazione
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,
eventualmente offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è
finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni,
testimonianze e momenti di dibattito.
L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune
tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche,
il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle preconoscenze,
convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano
innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno
di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni.
La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire
volontari di progetti diversi, per favorire un ambiente pedagogicamente adeguato
all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e
contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile.
Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula (come da sistema di
tutoraggio accreditato) con gli specifici compiti di:
- organizzazione logistica
- creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali
- valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli
- mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo
La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel
corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina.
34)Contenuti della formazione:
Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni
richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla
cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della
patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e
nonviolenti.
La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più
ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si
presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale.
Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti”
Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile
volontario
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
565
1
L’identità del gruppo in formazione
− Conoscenza fra i volontari
− Costruire un’identità di gruppo
− Condivisione di motivazioni e aspettative
− Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile
Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di
gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso
del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative,
motivazioni ed obiettivi individuali.
2
Presentazione dell’Ente
Approfondimenti
− La storia
− I valori
− La mission dell’ente
− Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi
L’intervento sociale dell’ente
− Modus operandi
− Ambiti e tipologie d’intervento
− Beneficiari
− Il progetto di servizio civile
Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si
troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente.
3
Il lavoro per progetti
− Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione
dei risultati attesi.
− Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto.
Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone
la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici.
Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli
strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei
progetti e per apportare eventuali migliorie.
4
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
La storia del servizio civile la sua evoluzione:
− La storia dell’Obiezione di Coscienza
− Dalla legge 772/72 alla legge 230/98
− I valori e le finalità della legge 64/2001
− Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze
Gli attori del servizio civile:
− UNSC
− Enti (figure coinvolte nel servizio civile)
− I Volontari
5
Il dovere di difesa della patria
La Costituzione italiana:
− Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità
− Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05
Diritti Umani:
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
566
− Dichiarazione dei diritti umani
− Organismi di tutela
− Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani
− Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani
6
La difesa civile non armata e nonviolenta
− Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili
− Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta
− Elementi fondamentali del conflitto
− Dimensioni e livelli del conflitto
− Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti
− Gli strumenti della nonviolenza
I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in
successione.
Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la
storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile
e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge
64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5,
servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche.
Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del
conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella
relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà
l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della
pace.
L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i
luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche
principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione
creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione
positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri.
Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di
prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi
storici.
7
La normativa vigente e la carta di impegno etico
− La carta di impegno etico
− Le norme attuali
8
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
− Ruolo del volontario
− Diritti e doveri del volontario in servizio civile
Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme
messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale,
approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della
circolare sulla gestione.
Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori
strumenti”
Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario
1
L’identità del gruppo in formazione
− Ri-definizione dell’identità di gruppo
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
567
− Recupero delle motivazioni iniziali
Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli
aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i
volontari alla scelta del servizio civile.
2
La difesa civile non armata e nonviolenta
− Modello M-m e modello E
− Pace positiva e pace negativa
− Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile
Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si
analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo
nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed
elementi positivi, rimanendo in un ottica di gestione e non evitamento del conflitto.
3
La solidarietà e le forme di cittadinanza
− Ruolo del volontario in servizio civile nella società
− Concetto di cittadinanza attiva
− Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore
− Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo
− Il ruolo degli organismi internazionali.
4
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
− Le forme di associazionismo sociale
− I diversi attori sociali: pubblico e privato
− Il volontariato: quali competenze?
5
La protezione civile
− Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile
− Concetto di rischio: P x V x E
− Il metodo Augustus
− Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni
Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della
società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione
sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale
per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo
Settore.
Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli
di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato.
Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva,
facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando
si parla di servizio civile volontario.
6
Lavoro per progetti
− Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari
− Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza
− Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale?
Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e
verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai
quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase.
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
568
Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere
criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti
necessari ad un maggiore efficacia dell’evento.
3 5 ) Durata:
TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE 44
Formazione specifica dei volontari
3 6 ) Sede di realizzazione:
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
569
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani
XXIII, si struttura su due livelli:
Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio
Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere residenziale. Questi
incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione generale.
Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano
servizio sul medesimo territorio.
Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento
geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla
disponibilità di fruizione delle strutture stesse.
Le province coinvolte nel progetto “PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE”, sono
raggruppate, per la formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica,
pertanto in alcuni casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni
diverse effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori.
I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi:
PRIMO LIVELLO
• Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
• Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
• Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
SECONDO LIVELLO
REGIONE PROVINCIA/E
Ghilarza (OR)
TOSCANA LUCCA – MASSA CARRARA – SIENA
• Casa famiglia Santa Petronilla, strada di Casciano 6 – 53100 – Siena (SI)
• Casa famiglia Regina della Pace, via Aurelia sud 69/b – 54100 – Massa
(MS)
• Il Pungiglione, loc Boceda snc – 54026 – Mulazzo (MS)
• Segreteria Zona Forlì, via Cristoforo Colombo 7 – 47100 – Forlì (FC)
• Comunità diurna di condivisione, via San Tommaso 2353 – 47023 – Cesena
(FC)
3 7 ) Modalità di attuazione:
a) In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente
40)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il
coinvolgimento dei volontari, non solo in lezioni frontali ma anche lavori di gruppo,
simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito.
Entrambi i livelli hanno come obiettivo la fornitura dei contenuti specifici necessari ai
volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto ma si differenziano per
tempistica e periodicità degli eventi formativi.
Elementi metodologici generali:
- Lezioni frontali
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze e lezioni di esperti in materia
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente
offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
41)Contenuti della formazione:
Come indicato al punto 36 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a
fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e
specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.
PRIMO LIVELLO
I contenuti caratterizzanti di questo primo livello, che coinvolge simultaneamente tutti i
volontari in servizio civile presso l'ente sono:
1. Dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause (durante il primo corso
residenziale)
Analisi ed approfondimento di:
− Fondamenti teorici della condivisione diretta
− La differenza tra condividere e prestare un servizio
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
583
− Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova
− La società del gratuito
L’obiettivo specifico di questo modulo formativo si inserisce nel percorso più generale di
conoscenza dell’ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza
dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di
rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. Al volontario verranno
introdotti quelli che sono i fondamenti teorici di questa modalità operativa.
2. Metodologia della ricerca sociale (durante il primo corso residenziale)
Analisi ed approfondimento di:
− Tecniche di campionamento
− Osservazione strutturata
− Approccio etnografico
− Focus group
− Analisi dei documenti e degli strumenti di ricerca
I volontari saranno coinvolti, come si evince dalle attività di carattere generale e nazionale
dell’8.4, in una ricerca trasversale a tutte le sedi di progetto. Verrà chiesto loro di reperire ed
elaborare dati relativamente a: livello di istruzione degli operatori delle sedi di progetto;
impatto del progetto di Servizio Civile Nazionale sull’azione delle Case Famiglia e dei Centri
Diurni rivolto a minori e disabili.
3. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale)
Elementi generali ed introduttivi
− Il rapporto “aiutante-aiutato”
− Le principali fasi della relazione di aiuto
− La fiducia
− Le difese all’interno della relazione di aiuto
− Presa in carico della persona aiutata
− Ascolto ed empatia
− Gestione della rabbia e dell’aggressività
− Il disagio psicologico dei minori
− L’handicap fisico e psichico
− La devianza
Elementi di approfondimento suddivisi per aree
1.Area Minori
− Il mondo interno del bambino
− Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia
− L’attaccamento
− Il vissuto psicologico del bambino in affido
− La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore
2.Area Handicap Fisico e Psichico
− Il vissuto psicologico della persona con handicap
− Le principali forme di handicap psichico
− Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative
3.Area Devianza
− Le radici della devianza
− Principali manifestazioni comportamentali della devianza
− Analisi di casi borderline
− La conquista della fiducia e la gestione dell’aggressività nella
relazione di aiuto con adolescenti devianti
4. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio)
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
584
Verifica, valutazione ed analisi di:
− Obiettivi del progetto
− Andamento del servizio
− Competenze acquisite
− Il sistema formativo
L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una
valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il
gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e
gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi,
stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile.
Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di
lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le
azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali
necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro
precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista
delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e
professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare.
SECONDO LIVELLO
Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò, anche
una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le province
coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto vuole passare
ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti:
− viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente;
− modello e ruolo dell’operatore;
− analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale.
I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista
formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno avanti
nelle singole sedi di servizio.
TOSCANA LUCCA – MASSA CARRARA – SIENA
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:
− la storia dell’Associazione sul territorio
− le strutture presenti sul territorio
− ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul
territorio
Modello e ruolo dell’operatore:
− analisi del ruolo dell’operatore
− obiettivi e compiti dell’operatore
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
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− competenze generali e trasversali
− conoscenze tecnico-specialistiche
− operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo
Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale:
− la condivisione diretta
− la relazione d’aiuto
− area minori
− area handicap fisico e psichico
− area devianza
La relazione educativa con i minori e l’affido:
− la presenza di minori con vissuto di disagio e problematiche familiari
− la realtà degli istituti sul territorio
− l’affido in zona, sviluppi e tendenze
− approfondimenti sul contenimento e sulle crisi educative dei minori accolti
− i compiti evolutivi del minore
− sostegno scolastico e affiancamento del minore nel quotidiano
Minori e territorio:
− la gestione quotidiana di minori con vissuto di disagio
− i minori a rischio: prevenzione e proposte alternative
− la realtà degli istituti e le possibili alternative
− l’intervento di strada: strategie e buone prassi
− l’osservazione partecipante
− affido/accoglienza: come rispondere all’emergenza
Handicap: modalità di relazione e tecniche:
− informazione generale sull’handicap come diversa abilità
− tecniche di comunicazione aumentativa e facilitata
− modalità pratiche di accudimento bisogni primari
− disabilità posturale: tecniche fisioterapiche di riabilitazione
4 2 )Durata:
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 80 ORE
Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del
primo che del secondo livello:
PRIMO LIVELLO
Modulo formativo Quando Durata
A La condivisione diretta e la rimozione delle
cause
Nel corso del primo mese 4 h
B Metodologia della ricerca sociale Nel corso del primo mese 6 h
C La relazione di aiuto:
elementi generali ed introduttivi
elementi di approfondimento suddivisi per
aree
Nel corso del primo mese 12 h
D La relazione di aiuto:
elementi di approfondimento suddivisi per
aree
Nel corso del quarto mese 6 h
E Il lavoro per progetti Nel corso dell’ultimo mese 6 h
Durata totale primo livello (A+B+C+D+E) 34 h
SECONDO LIVELLO
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Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
598
Durata totale secondo livello (F) 46 h
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: (A+B+C+D+E)+F
= 80 ORE
TOSCANA LUCCA – MASSA CARRARA – SIENA
______________________________________________________________________________
Progetto di Servizio Civile Nazionale: PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE…RETE pag.
600
Modulo formativo Quando Durata
Viaggio formativo nella realtà territoriale
dell’ente
Nel corso del primo mese 6 h
Modello e ruolo dell’operatore
Nel corso del secondo e del
settimo mese
8h
Analisi, rielaborazione e approfondimento
dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione
generale
Nel corso del terzo e del
quinto mese
6h
La relazione educativa con i minori e
l’affido Nel corso del sesto mese 6 h
Minori e territorio
Nel corso del quarto e nono
mese
10 h
F
Handicap: modalità di relazione e tecniche
Nel corso dell’ottavo e decimo
mese
10 h
Altri elementi della formazione
43)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
Data
26 ottobre 2008
Il Progettista
Ciarallo Francesca
Il Responsabile del Servizio civile nazionale
Nicola Lapenta