I SOCIAL NETWORK AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETA

Transcript

I SOCIAL NETWORK AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETA
I SOCIAL NETWORK AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETA’
Conosciuti principalmente come spazi virtuali di svago e divertimento
nell’immaginario collettivo, i social network, in maniera sempre più
impressionante, hanno allargano i propri confini ai territori dell’impegno
sociale, della partecipazione e della solidarietà mettendosi al servizio delle
comunità. Due recenti esempi di social network solidali made in Italy sono
Melpyou e Artedo, le piattaforme dedicate al mondo del no profit.
«Tutti sarebbero disposti a dare una mano se solo sapessero chi, dove e
quando ha bisogno d’aiuto». E’ il motto che ispira Melpyou,(
www.melpyou.com ) un progetto sviluppato a Modena che ha avuto il suo
momento più alto di “visibilità” in occasione del sisma che ha colpito l’Emilia,
riuscendo a far incontrare chi aveva bisogno di aiuto e chi era disposto a fare
la sua parte.
Con Melpyou - nome che nasce dalla fusione delle parole “meet” (incontrare)
e “help” (aiutare) – è possibile decidersi a dedicare parte del proprio tempo e
delle proprie competenze al servizio degli altri e, allo stesso tempo, trovare
uno spazio di conoscenza ed incontro con nuove persone. Gli enti no profit
che sono nella necessità di “reclutare” un certo numero di volontari per
organizzare un evento, promuovere un’attività e quant’altro, possono
registrarsi nella sezione «Gruppi», aggiungendo una breve descrizione e
inserire una richiesta d’aiuto, segnalando luogo, ora e numero di volontari
necessari, oltre ad una sintetica spiegazione dell’evento e degli eventuali
requisiti richiesti ai partecipanti.
Gli utenti – definiti «melper» – possono iscriversi nell’area «Persone» e
creare una pagina personale, come nei tradizionali social network. Dopo la
registrazione, potranno aderire agli eventi presenti nell’apposita sezione,
selezionandoli in base alla data e alla posizione geografica. Il portale
consente inoltre di filtrare i risultati in base all’età dei partecipanti e alla
tipologia di evento, oltre che di controllare in tempo reale di quante persone
c’è ancora bisogno, dando la possibilità agli users di invitare amici e
conoscenti.
Più ambizioso l’obiettivo di «Artedo», ( www.artedo.it ) il social network nato
per creare il primo Database degli operatori sociali e dei bisogni. Il progetto –
fondato dall’Istituto di Arti Terapie e Scienze Creative, Organizzazione di
Volontariato di Carminano (Le) – è diretto dall’Associazione Artedo. La
piattaforma conta già 1.600 iscritti che hanno aperto un profilo, condividono
notizie, chattano, pubblicano annunci, foto ed eventi, proprio alla maniera di
Facebook. Quello che cambia sono i temi attorno a cui ruotano le discussioni,
come la cittadinanza attiva, l’educazione alla legalità, le problematiche
dell’immigrazione, il sostegno alle fasce deboli e il contrasto alle povertà
vecchie e nuove, la formazione e la collaborazione tra gli enti del Terzo
Settore finalizzato alla tessitura di una grande rete, agevolandone i contatti e
la comunicazione per la mappatura di risorse e bisogni di specifici territori
dell’intero territorio nazionale.
Il portale ha debuttato da pochi mesi, ma ha già ottenuto il patrocinio di
importanti pubbliche amministrazioni.
(scheda a cura del Dr. Lucio Barone)