L`atteso ritorno di Max Pezzali Il secondo album dei

Transcript

L`atteso ritorno di Max Pezzali Il secondo album dei
L’atteso ritorno di
Max Pezzali
Il secondo album
dei Finley
Il calendario di tutti
i festival estivi
Arriva l’estate,
ma noi non vi lasciamo soli
Eccoci, l’estate è ormai arrivata
ma noi non ci riposiamo nemmeno un secondo e torniamo
puntuali anche questo mese a
tenervi compagnia con un numero veramente ricco e interessante. Ebbene sì, perché nonostante il periodo suggerirebbe
un momento di calma piatta,
nelle ultime settimane si sono
susseguite una serie di uscite discografiche veramente ghiotte
e imperdibili. Anche per questo
usciamo, e ci perdonerete, con
un paio di giorni di ritardo, ma
l’abbiamo fatto per poter aspettare fino all’ultimo momento
l’uscita di album veramente interessanti che abbiamo ascoltato
appena usciti per voi. E poi, nella fase di chiusura
del numero, abbiamo raccolto con preoccupazione le notizie che sono arrivate direttamente da Venezia, dal Jammin’ Festival, che per fortuna non
hanno avuto conseguenze gravi per nessuno.
Vi aspettano una serie di articoli veramente interessanti, dal ritorno degli idoli dei più giovani Finley, a
quello attesissimo di Max Pezzali, di cui riviviamo i
momenti più interessanti della carriera. Il nuovo album dei Negramaro e “Instant Karma”: un’iniziativa
lodevole e un interessantissimo progetto musicale.
Poi la prima parte della storia della Dance e
un’imperdibile “Anderview” con gli Scorpions, gruppo icona degli anni ‘80, che hanno parlato della loro lunga e sfaccettata carriera in esclusiva per i lettori di Andergraund.
E poi le nostre solite interessantissime rubriche che
siete abituati a conoscere ormai da quasi un anno e
un nuovo angolo dedicato totalmente a voi in cui
potete parlare di tutto quello che vi passa per la testa: entrate anche voi nel nostro “Spicher Corner”,
dite la vostra e ascoltate quello che gli altri hanno
da dire.
Non aggiungiamo altro per ora e vi diamo appuntamento al prossimo mese con il nostro numero estivo
dopo il quale ci prenderemo anche noi un periodo
di meritato (speriamo) riposo.
Ciao a tutti e Buona lettura.
Anno 1 - numero 10
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Hanno Collaborato:
Chef Mene
Valeriano
Giovanni
Si ringrazia per l’estrema
disponibilità:
Gli Scorpions,
e in particolar modo
Klaus Meine
Servizio abbonamenti
[email protected]
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.
E’ vietata la riproduzione anche
parziale di testi e foto.
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
Instant Karma ……………….…... pag 10
Progetto musicale per le popolazione del Darfur
Scoprendo Max Pezzali …………. pag 14
In viaggio con Max alla scoperta delle sue radici
Una scarica di Adrenalina……..... pag 20
Il tanto atteso nuovo lavoro dei Finley
Anderview...................................... pag 26
Faccia a faccia con gli SCORPIONS
Il ritorno dei Bon Jovi................... pag 34
E’ uscito il nuovo album della band americana
Storia della Dance....................... pag 34b
Prima Puntata
I Negramaro alla finestra ……….. pag 36
Vi presentiamo il loro nuovo disco
On the Road - Festiva Estivi......... pag 40
I concerti più interessanti del mese
Classifiche..................................... pag 44
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 46
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Testo del mese.............................. pag 50
Le parole delle canzoni più ascoltate
Ai - Tek......................................... pag 62
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Notizie dal Web........................... pag 63
Le curiosità più interessanti dalla rete
Le risposte ai vostri dubbi............. pag 63
Il suggerimento che migliora la vita tecnologica
Il Gioco del mese.......................... pag 64
Botteghino..................................... pag 52
I film più visti negli ultimi giorni
News.............................................. pag 53
L’uscita più interessante
Spuntino........................................ pag 66
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
Notizie dal mondo dello spettacolo
S.O.S. Cuoco................................. pag 67
Recensioni..................................... pag 54
Chef Mene dà una soluzione ai vostri problemi
culinari
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Coming Soon................................. pag 57
Casa arriverà a breve nei cinema
Telecomando................................. pag 58
Le ultime novità dal tubo catodico
Teledipendente............................. pag
60
Reality nell’occhio del ciclone
FM................................................. pag 60
I programmi più belli da seguire in radio
In bianco e nero............................ pag 61
La tv dei ricordi: Giochi senza frontiere
DiAry............................................. pag 68
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Cronache Marziane....................... pag 70
Notizie assurde ma realmente accadute
C’è post@ per Ary......................... pag 72
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
Spicher’s Corner............................ pag 74
Diamo voce ai nostri lettori
Mercatino...................................... pag 76
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
I Rolling Stones rubano un traghetto
Fan inferociti costretti a ore di attesa
I fan sono letteralmente infuriati con i Rolling
Stones. Perlomeno quelli che la sera dell’11 giugno erano andati a vederli suonare in concerto
sull'Isola di Wight, in Inghilterra, li hanno applauditi e osannati, ma poche ore dopo si sono ritrovati sulla banchina di un porto nella vana attesa di
un traghetto. Il loro era stato utilizzato dalla band
per tornare sulla terra ferma, in esclusiva ovviamente, anche se si trattava di un nave da 512 posti. I fan bloccati sull’isola hanno dovuto aspettare
diverse ore, fino a tarda notte, prima di poter
prendere un altro traghetto. Del resto cosa non
perdona un fan ai propri idoli?
Manson VS My Chemical Romance
Il reverendo definisce 'tristi e pietosie” le canzoni del gruppo
Nuova faida nel mondo del rock crepuscolare? Possibile. Marilyn Manson ha lanciato un'invettiva contro i My Chemical Romance,
definendoli una band "triste e pietosa", in una
recente intervista. "Per me è imbarazzante
vedere una band che fa quello che facevo io
anni fa in maniera veramente triste", ha detto
il Reverendo del Rock.
Per il momento, nessuna risposta dalla band
americana. Tuttavia Gerard Way e soci divideranno il palco con Manson diverse volte nel
corso dell’estate, la prima volta sarà in occasione del Download Festival, in UK. Vedremo se ci saranno scintille.
Via De Andrè - Poeta
Spice reunion, ci siamo!
In una traversa di Via dei
Missaglia, in zona Rozzano, l’Amministrazione
Comunale di Milano ha
ufficializzato
l¹intitolazione di una via
intitolata a Fabrizio De
André Poeta. La cerimonia è stata presieduta
dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi. È romantico vedere che un
pezzo di questa città diventa motivo di ricordo
e sorriso per tutti gli amici e gli estimatori del
grandissimo cantautore.
Un giusto e doveroso
tributo a lui che a Milano
ha vissuto e in Milano
oggi rivive.
La reunion delle Spice Girls è più imminente che
mai. Anche Mel C, che fino a oggi si era dimostrata
restia alle proposte ricevute da Emma, Geri e Victoria - ha confermato che la reunion si farà. "Sono
sempre stata contraria a questo progetto", ha detto,
"Ma ora non vedo l'ora di prendervi parte. Sarà una
reunion nostalgica; ci esibiremo in tutte le vecchie
hit, ma non ci saranno nuovi brani come hanno
fatto i Take That". "Sicuramente", ha concluso,
"NON ci sarà un seguito al film 'Spice World'!". .A
questo punto si tratta solo di convincere Mel B,
attualmente impegnata in una battaglia legale con
l'ex fidanzato
E d d i e
Murphy, per il
riconoscimento della bambina che la
cantante sostiene di aver
avuto da lui.
Concerto a casa Baglioni
Live improvvisato dal balcone di casa
Tutto come ventun'anni fa. Claudio
Baglioni si è affacciato dal balcone di
casa sua, in via dei Noci 46, a Centocelle, e ha improvvisato un concerto
per i suoi fan nello stesso luogo che
scelse per una delle sue prime esibizioni live. La performance è avvenuta alla vigilia del ritorno al Palalottomatica per "Tutti qui-Gran Finale",
uno degli ultimi concerti del "Record
tour 2006- 2007", fatto di 70 date.
Baglioni è tornato a Centocelle dove
nel 1966 debuttò la prima volta, per
un mini live a sorpresa nel quale ha
eseguito, in un'inedita versione domestica, alcune tra le canzoni più
amate del suo repertorio. "A pensarci - ha dichiarato il musicista romano
- resto ancora adesso senza parole.
Un'emozione indescrivibile. Era come un lancio di bungee-jumping
senza elastico. Era la prima volta che
suonavo per un pubblico e, anche se
si trattava della gente del mio quar-
tiere, mi sentivo al centro del Maracanà, davanti a una giuria sconfinata
che avrebbe deciso del mio futuro".
"Le mani sudavano - ha ricordato
ancora Baglioni - il cuore era sul
punto di esplodere, mentre la voce
sembrava non volerne sapere di uscire. Ricordo che tenevo le dita inchiodate sul primo accordo, perche'
temevo che, se avessi mollato la presa, non sarei più stato in grado di
cominciare a suonare. Ma poi, con le
prime note, ho sentito che il sangue
ritornava a circolare e la musica cominciava a riempire strade e pensieri". "Da allora - ha concluso Baglioni
- ogni volta che salgo su un palco,
stadio, palasport o teatro che sia,
penso al ragazzo che ero, a quanto
di lui abita ancora dentro di me, al
balcone di via dei Noci, chiudo gli
occhi, spalanco le braccia e mi lancio, senza rete, nel cuore della musica".
La carriera delle giovanissime e
discusse T.A.T.U. diventerà presto
un film. A raccontare la storia del
pseudo-lesbo duo russo sarà il regista Roland Joffe, mentre ad interpretarla sarà la giovane e sempre più patinata Mischa Barton, direttamente dal telefilm O.C. "Finding T.A.T.U.'", questo il
titolo, racconterà la storia di una solitaria
teenager statunitense a Mosca, che fa amicizia con una ragazza russa grazie al comune amore per il duo. Le riprese dovrebbero
iniziare in russia già alla fine di giugno.
Se ne era parlato tempo fa e ora è
finalmente realtà. Justin Timberlake e i Duran Duran hanno registrato finalmente un duetto. "Night
Runner", questo il titolo del brano,
sarà il primo singolo del prossimo album
dei Duran Duran (ancora senza titolo), a
cui JT ha collaborato. Timberlake non è il
solo
ospite
d'eccezione.
Anche l'onnipresente Timbaland ha dato
una mano, producendo
tre
brani.
Non
vediamo l'ora
di ascoltare i
frutti di questi
nuovi incontri
musicali.
Il nuovo, attesissimo album uscirà
intonro alla fine dell'anno, ma alcuni nuovi brani di Kylie Minogue
sono già apparsi in rete. Da mesi,
la cantante australiana è al lavoro
su un nuovo disco, ma già in questi giorni in largo anticipo sulla release - tre pezzi
sono stati postati illegalmente in rete. I
brani in questione si chiamano "Fall For
You", "Stars" e "Sensitized" e si preannunciano come hit future dal sapore pop e danzereccio.
Tragedia sfiorata al Jammin’ Festival
Una tromba d’aria fa crollare otto torri del palco.
Diversi i feriti, nessuno grave. Manifestazione interrotta
VENEZIA - Un violentissimo scroscio di grandine
e vento ha travolto l'Heineken Jammin' Festival al
Parco San Giuliano di Mestre lo scorso 14 giugno,
appena prima dell’esibizione degli idoli dei più giovani, i “My Chemical Romance”, provocando il crollo
delle otto torri che sostenevano luci e amplificazione. Secondo la questura di Venezia sono una trentina i feriti: 10-12 all'ospedale di Mestre, altrettanti
negli ospedali di Dolo e Mirano, ma nessuno in pericolo di vita. Una decina sono stati dimessi dopo poche ore. Intanto, viabilità bloccata da Venezia verso
Mestre e il luogo dell’incidente per il crollo di oltre
una decina d'alberi, provocato dalla tromba d'aria
che si è abbattuta su Venezia. Tra i feriti anche gli
automobilisti le cui vetture sono state centrate da
alberi mentre si immettevano o lasciavano il ponte
translagunare che unisce il centro insulare alla terraferma. Sul posto, dopo l'incidente, è arrivato anche il
sindaco di Venezia Massimo Cacciari.
dine e vento violentissime. Nell'area del concerto
c'erano all'incirca 30 mila persone e i ragazzi hanno
cercato riparo sotto le torri, fatte di tubi innocenti,
coperti con teli, e dove erano montate le luci e degli
schermi per ritrasmettere le immagini dal palco. Di
queste sei sono crollate del tutto mentre due, quelle
più vicine al palco, si sono ripiegate su se stesse. I
feriti sono proprio tra coloro che hanno cercato riparo sotto le torri, che sono rimasti schiacciati quando il vento le ha rovesciate. Alcuni tra gli infermieri
intervenuti nei soccorsi hanno parlato di fratture alle
gambe e traumi cranici. L'atmosfera è inquietante e
la paura si legge sul volto di tutti. Oltre alle torri della zona dei concerti, sono volate anche alcune delle
strutture adibite a bar-catering, ombrelloni e persino
il tetto di legno di un bar del casinò di Venezia ha
rischiato di essere portato via.
TORRI SOTTO SEQUESTRO - Sono state messe
sotto sequestro le torri dell'Heineken Jammin' FestiSPOSTATO TUTTO IL PUBBLICO - L'intera area val. Lo si è appreso dalla Questura di Venezia. Merdel Festival è stata sconvolta, diverse installazioni coledì scorso era stata fatta un'ispezione della Comsono state rovesciate dal vento
missione Provinciale di Vigie dall'acqua, e il concerto, ovlanza Locale Pubblico Spettaviamente sospeso. Il servizio
colo e tutto era risultato regolad'ordine ha fatto poi spostare
re. Alcuni testimoni hanno
tutto il pubblico sulla collina
riferito che i teloni fissati sulle
più in alto rispetto al palcoscetorri hanno avuto un effetto
nico, dove avrebbero dovuto
"vela" e hanno contribuito a
esibirsi i My Chemical Romanfar cadere le strutture per le
ce. Il disastro è avvenuto in un
forti raffiche di vento. E’ stato
momento di pausa appena doreso noto dall’organizzazione
po l'esibizione del gruppo "Le
che naturalmente il resto della
Mani". Un'ambulanza è stata
manifestazione, che sarebbe
trasformata in infermeria da
terminata domenica con
campo, dove sono stati prestati
l’attesissima esibizione di Vai primi soccorsi.
sco Rossi, è stata annullata. Un
brutto modo per celebrare il
NELL'AREA 30MILA PERdecimo compleanno della maSONE - La bufera si è abbatnifestazione musicale più imtuta improvvisa su Parco San
portante in Italia.
Giuliano con raffiche di gran-
E’ uscito nei negozi “INSTANT KARMA - The Amnesty International
Campaign to Save Darfur”, una raccolta dei più grandi e indimenticabili
successi di John Lennon reinterpretati dai big della musica internazionale
per aiutare le popolazioni martoriate dalla guerra in Darfur.
Decine di artisti tra i più importanti e famosi al mondo. Rockstar
riunite sotto un’inica bandiera per una giusta causa. La Warner
Bros Record ha lanciato lo scorso 15 giugno in Italia, un nuovo
interessantissimo progetto musicale intitolato “Instant Karma:
The Amnesty International Campaign To Save Darfur”.
All’iniziativa hanno dato la loro adesione artisti importantissimi
del calibro di Green Day, R.E.M., U2, Christina Aguilera, Aerosmith, Lenny Kravitz, Jakob Dylan, Black Eyed Peas, Avril Lavigne, Ben Harper, Jack Johnson, Snow Patrol, e molti altri con lo
scopo di sensibilizzare e informare la popolazione sui disastri
che la guerra civile ha causato nel Darfour, e che molto spesso
vengono taciuti o messi in secondo piano dai mezzi di informazione tradizionali, e per raccogliere dei fondi che saranno devoluti per aiutare Amnesty International nel suo benefico compito
in quell’area del pianeta.
Il conflitto del Darfur è un conflitto armato attualmente in corso
nella regione del Darfur situata nell'ovest del Sudan, stato dell'Africa centro-orientale e delimitata da Ciad, Egitto, Etiopia, Libia,
Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Repubblica Centroafricana e Kenia. Il conflitto, iniziato nel febbraio del 2003,
vede contrapposti i Janjaweed, un gruppo di miliziani reclutati
fra i membri delle locali tribù nomadi dei Baggara, e la popolazione non Baggara della regione (principalmente composta da
tribù dedite all'agricoltura). Il governo sudanese, pur negando
pubblicamente di supportare i Janjaweed, ha fornito loro armi e
assistenza e ha partecipato ad attacchi congiunti rivolti sistematicamente contro i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit. Le stime
delle vittime del conflitto variano a seconda delle fonti da 50.000
(Organizzazione Mondiale della Sanità) alle 450.000 (secondo
Eric Reeves). La maggior parte delle Organozzazioni Non Governative impegnate sul territorio reputa credibile la cifra di
400.000 morti fornita dalla Coalition for International Justice e
da allora sempre citata dalle Nazioni Unite. I mass media hanno
utilizzato, per definire il conflitto, sia i termini di "pulizia etnica"
sia quello di "genocidio". A seguito della recrudescenza degli
scontri durante i mesi di luglio e agosto del 2006, il 31 agosto il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede che una nuova forza di pace, composta da 20.000 caschi blu dell'ONU, sostituisca o affianchi i 7.000
uomini dell'Unione Africana attualmente presenti sul campo. Il
Sudan ha avanzato forti obiezioni nei confronti della risoluzione
e ha dichiarato che le forze ONU che dovessero entrare in Darfur sarebbero considerate alla stregua di invasori stranieri. Il
giorno seguente i militari sudanesi hanno dato il via ad un'imponente offensiva nella regione. Diversamente da quanto accadde
per la seconda guerra civile sudanese, che vide contrapposti il
nord, prevalentemente musulmano, e il sud, cristiano e animista,
nel Darfur la maggior parte della popolazione è musulmana, come gli stessi Janjaweed. Sono state finora approvate diverse risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza, inviata sul posto una missione
dell' Unione Africana (AMIS) e discusso il caso presso la Corte
penale internazionale dell'Aja. Le aree più critiche
sono i territori del Darfur occidentale, lungo il confine con il Ciad e oltre, dove l'assenza di condizioni
di sicurezza hanno ostacolato anche l'accesso degli
aiuti umanitari. È difficile calcolare esattamente il
numero dei morti, in parte a causa degli insormontabili ostacoli che il governo sudanese innalza contro i
giornalisti per cercare di nascondere il conflitto. Nel
settembre 2004 l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) valutò che fossero morte 50.000 persone in Darfur dall'inizio del conflitto, in un periodo
cioè di 18 mesi, la maggior parte delle quali per fame. Un rapporto più recente del Parlamento britannico ha valutato che siano morte più di 300.000 persone ed altri hanno fatto stime anche superiori. Nel
marzo 2005 il Coordinatore per il Soccorso d'emergenza dell'ONU, Jan Egeland, valutò che 10000 persone morissero ogni mese, escludendo le morti dovute alla violenza etnica. Si ritiene che nello stesso
periodo due milioni di persone abbiano dovuto abbandonare le proprie case, la maggior parte di esse
in cerca di rifugio nei campi profughi delle città più
grandi del Darfur . Duecentomila sono fuggite nel
vicino Ciad. Inoltre "circa 4 milioni di persone dipendono da un aiuto esterno". Questi sono adesso i
dati ufficiali delle Nazioni Unite.
Sensibile a questa situazione e consapevole degli
ideali di giustizia e pace che hanno sempre mosso
l’attività del marito, la controversa Yoko Ono ha
accettato di cedere i diritti di Lennon per questa
nobile causa. Secondo Larry Cox, direttore esecutivo della sede americana di Amnesty International,
“La musica ha un potere speciale che spinge verso i
cambiamenti sociali e le canzoni di Lennon hanno
sempre spinto la gente a combattere in favore della
giustizia e a adoperarsi per la pace come nessun altro artista aveva fatto prima”. “Con questo straordinario dono di Yoko Ono – ha aggiunto Cox – Amnesty International spera di avvicinare il più possibile, la sensibilità della gente alla visione globale della
pace e della giustizia che aveva lo stesso Lennon”. Il
primo singolo tatto dalla compilation Instant Karma
è la cover del brano #9 Dream, eseguita dai R.E.M.
Ricordiamo che la cover in questione era stata registrata lo scorso settembre con i quattro membri originali della formazione riuniti per la speciale occasione. #9 Dream è già disponibile da qualche mese
nei principali negozi on-line per lo scaricamento
legale, come il nuovo singolo che è in rotazione radiofonica ormai da qualche settimana: una bellissima
versione di “Working Class Hero” eseguita dai Green Day. Un occasione non solo per ascoltare
dell’OTTIMA musica, del resto stiamo parlando di
brani di John Lennon(!), ma anche per dare una mano a chi, ed è un eufemismo, se la passa molto peggio di noi. Per una volta abbiamo l’occasione di fare
qualcosa di importante, quindi, per favore, non scaricate il disco. COMPRATELO NUMEROSI!
TRACKLIST
Disco 1:
U2, Instant Karma
R.E.M., 9 Dream
Christina Aguilera, Mother
Aerosmith, Give Peace a Chance
Lenny Kravitz, Cold Turkey
Los Lonely Boys, Whatever Gets You Thru the Night
Corinne Bailey Rae, I'm Losing You
Jakob Dylan featuring Dhani Harrison, Gimme Some Truth
Jackson Browne, Oh My Love
Big & Rich, Nobody Told Me
Disco 2:
Green Day, Working Class Hero
Black Eyed Peas, Power to the People
Jack Johnson, Imagine
Snow Patrol, Isolation
Matisyahu, Watching the Wheels
Ben Harper, Beautiful Boy
The Postal Service, Grow Old With Me
Jaguares, Gimme Some Truth
Avril Lavigne, Imagine
The Flaming Lips, (Just Like) Starting Over
Regina Spektor, Real Love
Solo in Rete:
Duran Duran, Instant Karma
Ozzy Osbourne, How?
Deftones, Jealous Guy
Gavin Rossdale, Mind Games
Yellowcard, Oh My Love
Widespread Panic, Crippled Inside
O.A.R., Borrowed Time
Ben Jelen, Woman
Me'Shell Ndegeocello, Imagine
Rocky Duwani, Well, Well, Well
Emmanuel Jal, Mother
The Fab Faux, I Don't Wanna Face It
La storia degli 883 inizia tra i banchi di
scuola di un liceo di Pavia negli anni 80:
Pezzali ripete la terza e si ritrova come
compagno di banco Repetto: i due diventano amici e cominciano a scrivere canzoni sognando l'America e il successo. La
prima occasione per mettersi in mostra
arriva nel 1989, quando i due partecipano
alla trasmissione "1-2-3 Jovanotti", condotta dall'allora emergente Jovanotti. I
due, che si fanno chiamare col nome di "I
Pop", cantano dei loro pezzi in inglese
(uno di questi intitolato Live in the music)
dalle sonorità piuttosto rap, ma l'esperienza si conclude lì, e apparentemente anche
la loro avventura nel mondo della musica.
Il successo
Dopo un tour la formazione originale degli
883 cambia: Repetto decide di tentare la
carriera cinematografica (forse sentendosi
trascurato dai media, che lo identificano
solo come "quello che balla degli 883"), e si
trasferisce a Los Angeles. Non avrà molta
fortuna. Pubblicherà un album
"ZuccheroFilatoNero", che vendendo solo
23.000 copie lo distaccherà completamente
dal mondo della musica.
Pezzali si ritrova da solo, così dopo alcune
collaborazioni con altri cantanti prodotti da
Cecchetto (scrive "Aeroplano" per l'allora
sedicenne Caterina Rappoccio e "L'ultimo
bicchiere" per Nikki), torna nel 1995 accompagnato da un gruppo di giovani musicisti,
tra cui spicca la presenza delle coriste Paola
e Chiara Iezzi. Il primo passo della nuova vita degli 883 è la
partecipazione alla 45° edizione del Festival di Sanremo:
Pezzali (da solo) porta in gara il pezzo "Senza averti qui" e
partecipa anche come autore (sebbene ancora con Repetto)
di "Finalmente tu", interpretata da Fiorello. L'album che
segue questa avventura sanremese si intitola "La donna, il
sogno e il grande incubo". Lo stile di Pezzali si affina, e anche in questo caso l'album arriva al numero 1 in classifica,
oltre alla vittoria del Festivalbar.
In realtà qualche tempo dopo entrano sotto l'ala protettrice
di Claudio Cecchetto, col cui staff i due iniziano a lavorare
sui pezzi, non prima di aver cambiato il nome del gruppo
dal poco originale "I Pop" a 883, nome che prende origine
dall'omonimo modello di moto della Harley Davidson, di
cui sono grandi appassionati. Il primo passo di Pezzali e
Repetto è la partecipazione al Festival di Castrocaro del
1991, in cui presentano il pezzo "Non me la menare". Gli
883 non vincono, ma si fanno finalmente notare, Pezzali
(l'unico dei due a cantare) per la sua voce, Repetto per il suo Grazie al fatto di poter finalmente eseguire i pezzi con una
modo di tenere la scena. Qualche tempo dopo esce il se- band che suona dal vivo (in precedenza si usavano le basi
condo singolo, 6 1 sfigato.
registrate), il gruppo inizia un tour che lo porta in giro per
l'Italia.
Passa un anno, ed esce il primo album del gruppo, intitolato
Hanno ucciso l'uomo ragno. Il singolo omonimo è il primo a venire pubblicato dopo
l'uscita del disco, con il risultato di divenire in
poco tempo uno dei pezzi più ascoltati dell'estate del 1992. Grazie a questo traino e agli
altri pezzi i cui testi sono molto vicini al pubblico giovanile e le cui melodie sono una sapiente miscelazione di pop e rock, l'album
d'esordio degli 883 arriva a vendere 600.000
copie, conquistando anche la posizione numero uno tra gli album più venduti in Italia.
Con il passare dei mesi verranno scelti diversi
altri brani da pubblicare come singoli, con
numerose versioni remix adatte anche alle
discoteche.
La conferma
Per contratto Pezzali e Repetto (che firmano
in coppia la maggior parte dei pezzi) devono
uscire con un album anche nel 1993, così
prende forma Nord sud ovest est, album che
vede delle sonorità più pop rispetto all'esordio. Lanciato da pezzi come "Sei un mito" e
"Come mai", l'album bissa il successo del
precedente con 1.300.000 copie vendute.
Gli 883 post Repetto
La discografia
i1992 - Hanno ucciso l'uomo ragno
i1993 - Nord sud ovest est
i1995 - La donna il sogno & il grande incubo
i1994 - Remix 94 (raccolta remix)
i1997 - La dura legge del gol!
i1998 - Gli anni (con 1 inedito)
i1999 - Mille grazie (uscita solo in Austria, Svizzera e Germania)
i1999 - Grazie mille
i2001 - Uno in più
i2002 - Love/Life: l'amore e la vita al tempo degli 883 (con 2 inediti di Max)
i2004 - Il mondo insieme a te
i2005 - Tuttomax
i2007 - Time Out
Non solo musica
La band cambia parzialmente nel frattempo, ed è il
1997 quando negli scaffali dei negozi esce La dura
legge del gol!, album dalle sonorità marcatamente
pop, in cui a pezzi spensierati come "La regola
dell'amico" o "Innamorare tanto" trovano spazio
anche pezzi malinconici come "Nessun rimpianto"
o "Se tornerai". L'album ha un ottimo gradimento
tra il pubblico e arriva ancora una volta in vetta alle
classifiche di vendita. Pezzali è uno dei personaggi
più amati dai giovani (come dimostrerà un sondaggio lanciato nel 2001), e dopo un libro, (Stessa storia, stesso posto, stesso bar, in cui Pezzali parla delle
sue esperienze ricollegandole ai testi delle sue canzoni), Claudio Cecchetto ha l'idea di un film basato
sulle canzoni degli 883 sul modello dei film musicali
degli anni 60.
Così nel 1998 esce nelle sale dei cinema italiani Jolly
Blu;il lancio del film è preceduto dalla prima raccolta di successi del gruppo, intitolata Gli anni, contenente oltre alle hit dei 4 album precedenti, l'inedito
"Io ci sarò" (che è anche il singolo di lancio dell'album), una versione riarrangiata de "Gli Anni", oltre
a 2 pezzi tradotti in spagnolo pensati per il mercato
iberico; e da un grande concerto gratuito tenutosi in
Piazza Duomo a Milano il 21 Luglio 1998, a cui
assistono 100.000 persone.
senta invece una performance live del gruppo che
esegue "Leggero", canzone di Luciano Ligabue. In
entrambe le versioni c'è una versione di "Andrà
Tutto Bene" che prende il titolo di "Andrà Tutto
Bene (1958)". L'album era disponibile con due copertine differenti
L'evoluzione e la fine del gruppo
Pezzali non si ferma, e nel 1999 esce Grazie mille,
album in cui si comincia a vedere un Pezzali (ormai
più che trentenne) più maturo nei testi e negli argomenti, quasi a voler crescere col suo pubblico. Il
pubblico apprezza, e gli 883 escono con una raccolta dei loro pezzi più famosi nel centro Europa.
Dopo un altro tour (che lo porta anche all'estero),
Pezzali torna in sala d'incisione, e nell'estate del
2001 esce Uno in più, lavoro in cui la maturazione
di Pezzali come interprete e autore è ancora più
evidente, e a cui collaborano molti personaggi della
musica italiana, come Jovanotti, Alex Britti, Syria e
gli Articolo 31. L'album si dimostra scarno di idee e
poco apprezzato dalla critica.
L'anno seguente esce una seconda raccolta di successi, Love/Life, contentente le ballate e le canzoni
d'amore scritte dagli 883, più due inediti, "Ci sono
anch'io" (colonna sonora del film Disney Il pianeta
del tesoro), e "Quello che capita". Da notare che
l'album esce anche con il nome Max Pezzali in coEsiste anche un'altra versione dell'album Gli anni,
pertina, come a voler preannunciare cosa capiterà in
senza i due brani demo in lingua spagnola, ma preseguito.
Nella discografia degli 883 esistono anche numerose canzoni mai pubblicate su CD, e che hanno trovato posto, come bonus track, nelle "Edizioni Straordinarie" dei primi 4 album pubblicate nel 2000:
Il problema, Lasciala stare, Aeroplano, L'ultimo bicchiere, Non 6 Bob Dylan, Chiuditi nel cesso, Dimmi perché, TPS.
Infatti nel 2004
Pezzali decide
che è giunto il
momento di abbandonare
lo
storico nome del
gruppo che lo ha
lanciato, per dedicarsi a una carriera da solista. È
la fine degli 883,
anche se nei lavori solisti che
Pezzali realizzerà
in seguito si possono ritrovare
molte delle sonorità che hanno contrassegnato questo gruppo.
nostante, il doppio cd resta per ben 10 settimane
consecutive in vetta alle classifiche italiane nel periodo estivo, stabilendo un grande record per l'Italia,
e ricevendo ben 4 dischi di platino per le oltre
320mila copie vendute. L'album contiene anche Me
la caverò (anche questa contenuta nell'album precedente) e il 21 ottobre 2005 esce in una speciale edizione "Digipak" contenente i due singoli Eccoti e
Me la caverò più i live di Bella vera Come Mai e
Nessun Rimpianto. Il 25 novembre dello stesso
anno esce anche Tuttomax video un dvd che contiene 34 dei video delle canzoni realizzate dal cantante con l'aggiunta delle domande poste più frequentemente a Max Pezzali (le F.A.Q., ovvero Frequently Asked Questions) Il 24 dicembre 2005 viene mandato in onda su Italia 1 uno special di un'ora
del concerto del cantante tenuto al Forum di Assago (MI) il 31 ottobre 2005.
Molti fan invece ritengono che "l'era 883" fosse
conclusa con l'addio di Repetto: non c'era piu senso
chiamare un solo componente con il nome di un
gruppo, ne tantomeno riempirlo di altri musicisti e
cambiare radicalmente il progetto. Inoltre Repetto
era fondamentale per quanto riguardava i testi degli
883. Dopo la sua partenza infatti, anche quelli perderanno quel pizzico di aggressività che li fece sfondare e proseguire nel successo.
Il 30 giugno 2006 esce l'album di cover di Lucio
Battisti Innocenti evasioni 2006 per il quale Max
Pezzali incide il pezzo La metro eccetera assieme al
gruppo degli Stylophonic. Sempre nell'estate 2006
Max Pezzali collabora con i Flaminio Maphia nel
singolo di lancio del loro album. Il pezzo si intitola
La mia banda suona il rap, e lo stesso Pezzali è l'autore e l'esecutore dell'orecchiabilissimo ritornello.
Nel 2001 un sondaggio dell'Abacus definisce Max
Pezzali come "il personaggio più amato dai giovani", davanti a star internazionali del calibro di Madonna.
Nel 2004 Max oltre a pensionare lo storico nome
883 Max decide di cambiare etichetta (passa alla
Warner Music) per esibirsi con il suo nome: il primo
lavoro che realizza come Max Pezzali esce nell'estate di quell'anno, e si intitola Il mondo insieme a te.
L'album è un successo, che riceve 2 dischi di platino, per le sue 250mila copie vendute. Pezzali spiegherà di aver voluto trasmettere con questo disco le
sensazioni di un viaggio sulle strade americane, con
il sound tipico delle radio locali in sottofondo. A
Lampedusa partecipa nel mese di settembre, al festival O' Scià, chiamato da Claudio Baglioni con il
quale duetta.
Nel 2005, esce una raccolta di successi suoi e degli
883,
intitolata
TuttoMax. 6 milioni di dischi in
due cd. Nessun
brano inedito,
ma solo il riarrangiamento di
E c c o t i
(contenuta
nell'album precedente). Ciò no-
Il 25 maggio 2007 è stato pubblicato l’attesissimo
nuovo album di Max Pezzali, Time Out, il primo
disco di inediti dal 2004, diventato disco di platino
ancora prima dell'uscita nei negozi per le 80.000
prenotazioni registrate. Attendiamo novità...
Le curiosità su MAX !
Prima di diventare cantante lavorava come fattorino nel negozio di fiori dei suoi genitori a Pavia; una volta
consegnò dei fiori a Maria De Filippi da parte di Maurizio Costanzo.
Max ha scritto nel suo libro che se non avesse intrapreso la carriera di cantante avrebbe probabilmente lavorato
come Autista Soccorritore della Croce Rossa Italiana a Pavia, dove già era Volontario.
Max compone utilizzando le tastiere, ma non suona mai dal vivo poiché non si ritiene abbastanza bravo.
Attualmente vive a Roma con la moglie Martina, sposata il 2 aprile 2005.
È un appassionato di moto, ama le Harley Davidson (da cui il nome 883) al punto da averne aperto un concessionario a Pavia, la sua città natale.
Periodicamente appare su Internet la leggenda metropolitana secondo la quale Max Pezzali sia affetto da malattie incurabili e in procinto di morire. A tal proposito per smentire la notizia lo stesso Pezzali ha scritto un post
sul proprio blog
Le collaborazioni di MAX !
Max Pezzali ha collaborato con vari artisti fin dall'inizio della sua carriera.
con Caterina Rappoccio - Aeroplano, uscita nel 1994 e pubblicata da Pezzali nella riedizione del 2000 di Nord
sud ovest est.
con Nikki - L'ultimo bicchiere, pezzo di punta dell'album Rock normale (1994) del dj e musicista milanese. Una
demo della canzone è stata pubblicata nella riedizione del 2000 di Nord Sud Ovest Est.
con Fiorello - Finalmente tu, canzone con cui l'artista siciliano partecipa al Festival di Sanremo 1995. Max, che
ne è l'autore assieme a Repetto, la reinterpreta all'interno di La dura legge del gol!;oltretutto i due cantanti producono un video (raccolto in "Nord, sud, ovest, est") dove interpretano la canzone "Come Mai", scritta col
vecchio socio Mauro Repetto.
con i B-Nario - La musica che piace a noi pubblicata nell'omonimo album del 1996 dei B-Nario
con i Boyzone - You needed me/Tenendomi pubblicata nel loro album del 1999 By Request.
con gli Elio e le Storie Tese - Shpalman pubblicata nell'album del 2003 degli EelST Cicciput.
con Edoardo Bennato - La televisione che felicità pubblicata nell'album del 2005 di Bennato La fantastica storia
del Pifferaio Magico.
con Jovanotti - Cloro e con J Ax - Noi - parte 2 pubblicate nell'album del 2001 Uno in più.
con Syria e Alex Britti - Essere in te pubblicata nell'album del 2001 Uno in più, e che è stata poi inserita nell'album Le mie favole della cantante romana.
con Dj Francesco - Il mondo di Francesca pubblicata nell'omonimo album di Dj Francesco del 2005 ed eseguita in duetto dal vivo durante il Festival di Sanremo 2005.
con i Flaminio Maphia - La mia banda suona il rap per il quale Max ha collaborato alla stesura del testo e della
musica oltre a cantarne il ritornello.
con gli Stylophonic - La metro eccetera, cover della canzone di Lucio Battisti
con Gli Atroci - testi e musica per Lasciala stare pubblicata nell'album 2004 de Gli Atroci L'Armata del Metallo.
con Paola & Chiara - nell'album "La donna il sogno e il grande incubo" facevano da coriste
con Tiziano Ferro - nell'ultimo album "Time out" Tiziano Ferro partecipa ai cori nella canzone che dà il titolo
all'album.
Fino a un anno fa erano dei perfetti sconosciuti nel panorama musicale nazionale, ma in pochi mesi la loro vita si è
trasformata radicalmente. Il loro primo singolo “Tutto è
Possibile” è stato un messaggio profetico indirizzato a tutti,
giovani artisti ma non solo: grazie alla forza di volontà non
è una missione impossibile realizzare i propri sogni nella
vita, e la loro storia ne è l’esempio più eclatante. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è successo
a questi quattro ragazzi della provincia milanese che in poco più di un dodici mesi sono passati dalle prove nella cantina di casa a suonare nei festival più importanti d’Europa,
si sono imposti come band rivelazione dello scorso anno
diventando uno dei fenomeni musicali italiani più importanti degli ultimi tempi, amati, anzi venerati specialmente
dai più giovani e che adesso si apprestano ad uscire con il
loro secondo album.
Siamo a Legnano, hinterland nord di Milano, dove i quattro vivono e cominciano ad avere i primi contatti con la
musica. All'inizio della storia i Finley ancora non si conoscono tutti tra di loro: Ka, nome di battesimo Carmine
Ruggiero, nato a Castellammare di Stabia il 30 maggio del
1985, batterista, in realtà conosce già Dani, Danilo Calvio,
nato a Cerignola il 17 ottobre del 1985, chitarrista, con il
quale suonava in un gruppo rock che aveva come quartier
generale una cantina di Legnano; invece Ste, all’anagrafe
Stefano Mantegazza, nato a Saronno il 7 agosto 1985 e Pedro (Marco Pedretti, Magenta 22 settembre 1985), amici fin
dall'infanzia, all’epoca si dedicavano maggiormente al grunge. Nel 2000, quando i ragazzi hanno all’incirca quindici
anni, avviene l’incontro decisivo sui banchi dell'Accademia
Della Musica di Legnano; è lì che Ka e Dani incontrano
per la prima volta Pedro. Da qui nasce l’idea vincente. Naturalmente attraverso Pedro anche Ste conosce gli altri due
futuri componenti del gruppo, finché il progetto non si
concretizza seriamente, e due anni dopo, nel 2002 nascono
ufficialmente i Finley. La band prende il nome da Michael
Finley, giocatore di basket nell'NBA. Cominciano le prove,
le prime esibizioni dal vivo, specialmente nel corso di feste
e concorsi, in cui i quattro si cimentano principalmente in
cover di Green Day, Blink 182 e in particolare di tutta
quella corrente punk californiana, composta da
gruppi come Nofx, Rufio e Yellow Card di cui i ragazzi erano convinti estimatori. Tutto regolare finché non decidono di iniziare a produrre e suonare
pezzi propri; nel 2004 incidono una demo di "Make
Up Your Own Mind", versione in lingua inglese del
primo fortunatissimo singolo “Tutto è possibile”
(inizialmente infatti i loro pezzi venivano scritti prevalentemente in inglese, e la maggior parte di questi
sono stati poi tradotti in italiano per essere pubblicati, e sul
disco sono presenti entrambe le versioni dei pezzi, sia quella in inglese che quella in italiano). Il singolo esce in versione inglese, accompagnato da un video low-cost, riscuotendo un discreto interesse da parte del pubblico, tanto che il
pezzo viene anche utilizzato come tappeto musicale per lo
spot di una nota casa automobilistica tedesca. Nel 2005 il
pezzo capita tra le mani di un produttore che di sicuro negli anni è stato capace di fiutare grandi talenti, Claudio Cecchetto, che li mette sotto contratto con la Capitol EMI, ed
è sotto la sua guida esperta che viene ultimato il primo
album della band, intitolato per l’appunto “Tutto è
Possibile”. Le cose sembrano andare per il meglio per
i ragazzi, ma è nel 2005 che gli avvenimenti prendono
una piega del tutto inaspettata. Con l’uscita del singolo
in versione italiana i ragazzi cominciano a farsi conoscere al grande pubblico e nel giro di pochi mesi diventano uno dei gruppi italiani più amati dai giovani.
Quando il loro video entra per la prima volta nella
classifica di TRL i quattro si presentano sotto lo studio
del programma con un cartello per ringraziare tutti
coloro che li avevano supportati. Da quel momento in
poi la strada sarà tutta in discesa, e negli studi di Mtv
ci torneranno parecchie volte, ma entrando
dall’ingresso principale, scortati da numerose guardie
del corpo per scampare agli attacchi di fan in preda ad
attacchi di euforia estrema. Il loro disco di debutto
esce il 31 marzo 2006, e venderà decine di migliaia di
copie in pochi mesi. Tutti i vari singoli estratti
dall’album diventano veri e propri tormentoni radiofonici: “Diventerai una star” sarà uno dei pezzi più ascoltati dell’estate 2006, “Sole di Settembre”, “Fumo e
Cenere”, ma anche il fortunatissimo “Dentro una Scatola” frutto della collaborazione col rapper Mondo
Marcio. Inoltre poi, in occasione della vittoria della
nazionale di calcio ai mondiali, i quattro realizzano un
pezzo al volo, intitolato 9 luglio 2006,
fruibile da tutti gli
utenti del web. Partecipano con enorme
successo
all’edizione ‘06 di
Festivalbar
e
dell’Heineken
Jammin’ Festival, palchi che li vedranno protagonisti
anche nei prossimi mesi; per tutta la durata dello scorso anno e nei primi mesi del 2007 la loro attività live è
stata incessante. Il botto è tale che viene ristampato
"Tutto È Possibile" e, a novembre, esce anche una
special edition che comprende il disco e un DVD.
Numerosi poi sono stati i premi e i riconoscimenti
pervenuti in questi mesi; sicuramente per loro la maggior soddisfazione è stata la vittoria nella categoria
“Best Italian Act” agli MTV Europe Music Awards
2006 di Copenaghen, battendo colleghi del calibro di
Jovanotti, Tiziano Ferro, Lacuna Coil e Mondo Marcio, oltre ad aver fatto incetta di numerose statuette
agli scorsi MTV TRL Awards che si sono tenuti nel
mese di aprile. E’ stata in questa occasione che i Finley
hanno annunciato al mondo l’uscita del loro secondo
album, e hanno presentato in anteprima uno dei pezzi
che in esso sarà contenuto intitolato “Niente da Perdere”. Fin dal primo ascolto del brano si riscontra che
i numerosi fan dei Finley hanno da dormire sonni
tranquilli: niente sorprese, niente cambi repentini di
rotta, come va molto di moda in questi ultimi tempi,
ma la collaudata e sicura formula vincente che li ha
consacrati col primo album: semplicemente hard-pop,
come ribattezzato da loro stessi: melodie intense e trascinanti su
una musica carica di energia; ascoltandoli si ha subito l'impressione
di avere di fronte una formazione di losangelini scalmanati che ricalca nei suoni e nell’apparenza il tanto celebrato e amato punk
rock d'oltreoceano, dai Blink 182 in avanti. Del resto è giusto così;
per una band al secondo album c’è ancora molto tempo per le sperimentazioni, e sinceramente, per ora, non ne troveremmo l’utilità.
Il secondo attesissimo lavoro dal titolo “Adrenalina”, parola che
ben riassume l’essenza della loro musica, è uscito nei negozi il 15
giugno, ed è stato anticipato nelle radio dal singolo che dà il nome
all’album, in rotazione già dai primi giorni del mese. Dopo l’uscita
del disco comincerà istantaneamente un fittissimo tour che li porterà non solo in giro per l’Italia, ma anche sui palchi di alcuni dei più
importanti festival europei. Si parte sabato 16 giugno dall’Heineken
Jammin' Festival a Venezia, dove i Finley chiuderanno la terza giornata, quella che vedrà come headliner gli Aerosmith. Prima della
parentesi veneziana però, il gruppo ha già provato con successo i
pezzi nuovi sui palchi di due festival tedeschi che da sempre rappresentano il principale appuntamento con la musica rock europea:
"Rock im Park" il Primo giugno e "Rock Am Ring" il 3. Il 14 giugno la band nostrana è stata anche tra i performer della seconda
edizione del neonato, ma già acclamato, "Wireless Festival" a Londra: quattro intensi giorni di musica all'Hyde Park, in cui i Finley
hanno diviso la scena con Queens Of The Stone Age, Air, Kelis,
Badly Drawn Boy, Klaxons e molti altri. Infine, il primo luglio, i
quattro si esibiranno all'interno del festival svedese "Pier Pressure",
che quest'anno ospita grandissimi nomi come My Chemical Romance, Avril Lavigne e Billy Talent. Davvero niente male! Per tutte
le altre date del tour estivo collegatevi al sito www.finley.it.
Green Day Dookie
Anno
1994
Nr. Pezzi
14 + 1
Edizioni
Reprise Records
1. Burnout
2. Having a blast
3. Chump
4. Longview
5. Welcome to paradise
6. Pulling teeth
7. Basket case
8. She
9. Sassafras roots
10. When I come around
11. Coming clean
12. Emenius sleepus
13. In the end
14. F.O.D.
15. [ghost track]
Quando uscì 'Dookie', nel 1994, il mondo riscoprì il
punk. Anzi, Mtv riscoprì il punk e di conseguenza
lo scoprirono, nella maggior parte dei casi per la
prima volta, i ragazzini di tutto il mondo. Prima di
questo disco, i Green Day erano una band praticamente sconosciuta al grande pubblico, visto che
avevano pubblicato solo un paio di dischi con etichette indipendenti (dischi che arrivarono in Italia
in gran parte solo dopo il successo planetario). Un
punk meno profondo, forse, meno destabilizzante
ma insieme più sarcastico, più divertito e divertente,
più giovanile. Un disco che sicuramente ha rappresentato un punto di riferimento per quelle decine e
decine di gruppi punk rock che sono nati nel corso
degli ultimi quindici anni, e in particolare dal 2000
in poi. Un buon disco, pienamente godibile e bene
attento a non scivolare mai nel commerciale, cosa
che invece non è sempre riuscita ad altre band dello
stesso genere. Tre ragazzi californiani, hanno saputo creare, con un solo album, una musica adolescenziale (negli argomenti), in cui tutti i ragazzini
potevano riconoscersi, ma insieme matura (gli arrangiamenti sfiorano in qualche caso la perfezione),
aggressiva (contro i genitori, contro il mondo eccetera), ma che in alcuni momenti tende a spiazzare
l’ascoltatore sfociando nella ballata più acustica e
melodica (tendenza che diverrà più forte coi dischi
successivi e soprattutto con l'emblematico 'Good
riddance'). La musica e i testi sono spesso molto
simili da canzone a canzone e non manca mai un
ritornello orecchiabile e quasi pop, ma la leggerezza
con cui tutti questi fattori vengono mischiati fa sì
che si passi sopra a questi piccoli difetti senza grandissimi problemi. Una pietra miliare del rock anni
'90.
Terza Puntata
Intervista e Traduzione: Chef Mene
Testi: Bugs!
In questo numero aggiungiamo un mattone importantissimo nel racconto che abbiamo cominciato
due mesi fa e che stiamo cercando, con sforzi non
indifferenti che speriamo apprezzerete, di portare
avanti nel modo più interessante e coinvolgente possibile; infatti abbiamo il piacere e l’onore di parlare
della storia di un gruppo che è stato realmente importante nel panorama musicale internazionale; gente che veramente è stata all’apice della popolarità e
che ha venduto milioni e milioni di copie in tutto il
mondo. Poi a causa del passare del tempo, il cambio
dei gusti del pubblico e alcune loro scelte artistiche
hanno perso un po’ di popolarità e una buona fetta
di pubblico specialmente nel nostro paese, ma il loro
racconto per noi si è rivelato preziosissimo per capire come se la passano artisti che, possiamo tranquillamente affermare, hanno raggiunto in pieno i loro
obiettivi artistici. E’ con grande gioia e un pizzico di
orgoglio che la nostra grandissima redazione questo
mese vi propone un’intervista con gli SCORPIONS.
Benvenuti alla terza puntata di Anderview.
Probabilmente i più giovani non avranno le idee
chiarissime sulla storia e sull’evoluzione del gruppo.
Cerchiamo allora di chiarire e di inquadrare meglio
la situazione. Gli Scorpions nascono ad Hannover,
nell’allora Germania Ovest, nel 1965. Anima e fondatore del gruppo è un tale di nome Rudolf Shenker,
che all’epoca era anche il contante nonché leader
della band. Qualche anno dopo però questi decide di
fare un passo indietro per quanto riguarda il ruolo di
frontman del gruppo per potersi dedicare con maggior impegno alla composizione e alla scrittura dei
pezzi. Siamo nel 1970 ed è in questo momento che
entra in scena Klaus Meine, voce graffiante e timbro
inconfondibile, leader storico degli Scorpions, che
fino ad allora aveva fatto parte di altri gruppi tra cui i
Shamrocks, i Mushrooms e i Copernicus, ma con i
quali le cose non erano mai veramente decollate. La
formazione nel corso degli anni subirà diversi mutamenti, ma dopo una serie di avvicendamenti, uscite e
rientri si arriva finalmente al nucleo definitivo, quello che conosciamo ancora oggi, che comprende oltre
ai due già citati, il chitarrista Matthias Jabs, il bassista
Ralph Rieckermann, e James Kottak, batterista. I
ragazzi riescono finalmente ad ottenere il primo
contratto discografico, ma problemi con il manager
di allora costringono il gruppo ad autoprodurre e
finanziare il loro primo lavoro, “Lonesome Crow”,
uscito nel 1971 riscuotendo un ottimo successo in
madrepatria. I consensi ottenuti gli consentono di
avventurarsi nel primo importante tour in giro per
l’Europa, che gli permette di cominciare a crearsi un
nome anche oltre i confini tedeschi. Nel corso del
decennio successivo pubblicheranno diversi altri
album di successo, ma è con “BlackOut” del 1982
(dopo un lungo primo periodo di stop dovuto a problemi alle corde vocali di Klaus) che avviene il botto
e con cui gli Scorpions ottengono la definitiva consacrazione a livello mondiale. Il disco si piazza nelle
top ten di mezzo mondo, arrivando ai primi posti
delle chart negli Stati Uniti, Inghilterra, Germania,
Francia e Italia, oltre a diventare un vero e proprio
fenomeno commerciale anche in Asia, e in particolar modo in Giappone. Seguiranno altri album e un
incessante attività dal vivo in giro per tutto il mondo. E’ veramente un periodo d’oro per Meine e
soci, finché altri problemi vocali non costringono il
frontman ad un altro lungo periodo di riposo forzato. Ma nel 1988 il gruppo torna sulle scene più in
forma che mai, e lo fa con un nuovo album dal titolo “Savage Amusement”, un altro grande successo
di vendite e un evidente cambio di rotta nel sound
degli Scorpions verso un genere un po’ più melodico, caratterizzato da atmosfere un po’ più rilassate e
costellato da suggestive ballate acustiche. Segue un
altro lungo tour mondiale che li porterà per la prima volta a suonare in Unione Sovietica, dove si
esibiscono davanti a Mikhail Gorbacëv in occasione
del Moscow Music Peace Festival, un avvenimento
storico che come potete immaginare va ben oltre
un discorso di carattere musicale, e darà al gruppo
l’ispirazione per quello che si rivelerà il manifesto
degli Scorpions, la canzone sicuramente più universalmente conosciuta del gruppo, “Wind of Change”, contenuta nell’album “Crazy World” del 1991.
La risposta del pubblico supera tutte le più rosee
aspettative e catapulta la band nell’olimpo delle
rock band più famose al mondo. L’album in tutto
venderà nel mondo oltre otto milioni di copie,
mentre il solo singolo di “Wind of Change” ne venderà oltre tredici milioni!!! Ci troviamo sicuramente
nel punto più alto della carriera degli Scorpions, lo
testimonia il fatto che saranno loro, gruppo tedesco, ad aprire nel 1990 il primo concerto rock nella
Germania riunita, lo storico The Wall Live in Berlin
organizzato da Roger Waters dei Pink Floyd al quale hanno partecipato i musicisti più importanti del
pianeta. Ma nonostante le premesse così brillanti,
gli anni ‘90 non si dimostreranno un periodo fortunato per il gruppo. Nel 1993 esce “Face the Heat”,
un ritorno brusco e inaspettato al suono hard rock
più duro che li aveva caratterizzati a inizio carriera,
che però spiazza i fan più recenti, quelli che erano
rimasti affascinati dalle loro rock ballad stile “Wind
of Change”. Risultato: inizia un periodo di lenta ma
inesorabile discesa della band. In Europa le arene
dei loro concerti rimangono semi vuote. Anche il
successivo “Live Bites”, nel quale si manifesta
l’anima più sperimentale del gruppo si rivela un
completo fallimento. Ormai il grande pubblico si è
dimenticato di loro e tutti i loro successivi lavori
stenteranno a decollare. Nel 2000, capito che i gusti
della gente erano mutati, gli Scorpions hanno deciso di riguadagnare popolarità puntando sulle grandi
hit del passato. Scatta l’operazione revival; la prima
mossa è la pubblicazione di “Moment of Glory”,
una raccolta dei loro più grandi successi riarrangiati
in chiave orchestrale grazie alla collaborazione della
Filarmonica di Berlino. L’album, pesantemente criticato
dalla stampa, in realtà si rivela un buon lavoro e la dimostrazione di come l’hard rock, come si è sempre potuto verificare in lavori di altre band, si sposa benissimo con la
musica classica. Poi nel 2001 esce “Acoustica”, cd e dvd
che racchiudono la registrazione di un concerto acustico
tenutosi in Portogallo nel febbraio dello stesso anno. Il
gruppo sembra ormai avviato verso la fine della sua storia,
costretto al sostentamento solo grazie alla pubblicazione di
raccolte di rarità e best of finché nel 2004, a distanza di ben
cinque anni dalla pubblicazione del loro ultimo album di
inediti “Eye to Eye” esce a sorpresa un nuovo disco,
“Unbreackable”, a detta di molti il ritorno dei veri Scorpions dopo un lungo periodo di riflessione e sperimentazione. Una vera e propria festa per tutti quei fan che negli anni
sono rimasti fedeli. E infine si arriva ai giorni nostri: qualche settimana fa è stato pubblicato “Humanity - Hour I”, il
ventunesimo album della carriera del gruppo, un concept
album che si preannuncia molto interessante, anche per la
collaborazione del leggendario produttore Desmond Child,
che ha già firmato successi di artisti del calibro di Aerosmith, Bon Jovi, Alice Cooper e Kiss. Secondo il primo
chitarrista Matthias Jabs «“Humanity - Hour I” fonderà alla
perfezione le sonorità hard rock tipiche degli Scorpions con
elementi più moderni, appartenenti a generi musicali più
attuali, per esplorare meglio i lati più oscuri del mondo in
cui viviamo». Il disco sicuramente non deluderà le
aspettative dei fan irriducibili e magari contribuirà ad
avvicinari al sound del gruppo i più giovani che magari fino
ad oggi ignoravano la loro esistenza. E’ cominciato subito
un tour chiamato “Humanity World Tour 07/08” che
porterà la band in giro per Europa, America e Asia; in
quest’ultima in particolare, ma anche nell’est Europa, loro
sono ancora delle celebrità in grado di riempire gli stadi, ma
ultimamente non se la passano male nemmeno nel Regno
Unito dove stanno vivendo una seconda giovinezza e dove
la richiesta di biglietti per i loro live è di molto superiore ad
ogni più rosea aspettativa. Gli Scorpions sono passati anche
dal nostro paese lo scorso 2 giugno, in occasione della
decima edizione dei “Gods of Metal”.
E’ stata una vera fortuna, impegnati come sono col tour e
con la promozione del disco, riuscire a ottenere
un’intervista telefonica in esclusiva col leader nonché
storica voce del gruppo Klaus Meine, per la quale, oltre che
l’intervistato naturalmente, teniamo a ringraziare il signor
Matthias Quellmann della Sony BMG per la disponibiltà
che ha dimostrato e per il tempo che ci ha voluto dedicare.
Bene, mi sembra che abbiamo detto tutto quindi non
indugiamo oltre e a noi non resta che augurarvi buona
lettura e darvi appuntamento al prossimo mese.
Ciao Klaus, eccoci qui con le domande per la nostra intervista:
Nel 1965 Rudolf Schenker fonda gli Scorpions.
In realtà, tu Klaus, cominci a esibirti col gruppo solo qualche anno dopo diventando da subito il primo cantante, ottenendo la posizione
di frontman della band. E’ così determinante
essere il creatore di una band o è possibile subentrare in un secondo momento e assumere il
ruolo di leader?
Nel 1965 la band non era ancora conosciuta con il
nome “Scorpions” e per ben 4 anni Rudolf fu
l’unico leader del gruppo. Io a quei tempi avevo
una mia band chiamata i “Copernicus” nella quale
uno dei chitarristi che suonava con me, era proprio
il fratello di Rudolf: Michael Shenker. Lui non era
un ragazzo semplice, mi ricordo che dovetti chiedere ai suoi genitori, con l’aiuto del fratello, il permesso di farlo partecipare come componente della
mia band. Ottenni il successo in poco tempo, così
come in poco tempo la band si sciolse per
l’immaturità dei componenti e io partii per il servizio militare. Qualche anno più tardi, alla fine degli
anni ’60, Rudolf mi chiese di entrare a far parte del
suo gruppo, così venne rinominato “Scorpions”.
Questa esigenza nacque dal fatto che Rudolf stesso
aveva problemi con uno dei suoi chitarristi, così
con il mio ingresso, lui si poté dedicare di più alla
musica e non ai testi delle canzoni che anche cantava. In realtà io non subentrai come leader di una
band, ma fummo proprio io e Rudolf che demmo
vita agli “Scorpions” lavorando insieme e scrivendo i testi delle canzoni, creammo le basi per il nostro successo futuro.
Cosa successe esattamente nel 1971 quando
Rudolf e gli altri componenti decisero di autofinanziarsi per produrre il primo album
“Lonesome Crow”? Qual’era in quel momento
il tuo ruolo nel gruppo e in quella situazione?
Prima della pubblicazione del nostro album di debutto come “Scorpions”, io avevo problemi di voce, così che il mio manager del tempo decise di
non aiutarci nel finanziamento del disco. Fu proprio la tenacia di Rudolf, che da sempre fu il motore trainante della band, a farci unire tutti i nostri
sforzi, non che i risparmi, per la creazione di quello
che fu un vero successo internazionale, dipeso anche dal fatto che le nostre canzoni furono da subito cantate in inglese e apprezzate dall’underground
hard rock tedesco. Per me fu un vero cambiamento, basti pensare che solo pochi anni prima mi esibivo di fronte al massimo di 500 spettatori, poi con
l’avvento degli “Scorpions” mi cominciai a esibire
di fronte a folle di persone che riempivano persino
gli stadi.
Nel 1975, gli Scorpions ottennero un enorme successo
anche fuori dai confini Europei grazie agli albums “In
Trance” e “Virgin Killer”. Quest’ultimo particolarmente amato dai Giapponesi anche per l’ “originale” copertina: dove nasce l’ispirazione e specialmente qual è
l’importanza che date alle vostre copertine che raramente vi hanno come protagonisti?
ma: la prima era la mia grande
amicizia con Rudolf e il supporto morale che avevo da
parte di tutta la band, che attendeva una mia pronta guarigione; la seconda fu il mio
odio per l’intolleranza, ossia
non sopportavo l’idea di abbandonare le scene musicali così
precocemente dopo aver appena ottenuto un successo
mondiale, contraddistinto come ricordi, da un tour negli
Stati Uniti. La band si fermò per attendere il mio ritorno e
così fu. Non solo, tornai così in forma che un giornalista
scrisse persino in modo ironico, che durante le mie operazioni, ricevetti delle corde vocali in metallo!
Ai tempi di “Virgin Killer” la nostra copertina fece un vero
e proprio scandalo, che probabilmente ai giorni nostri non
ci sarebbe. E’ bello che tu la definisca come “originale” e in
realtà lo è per davvero!
L’ispirazione e l’importanza che diamo alle nostre copertine
è data dal fatto di crearsi una propria identità, che non dipenda dai nostri volti, ma dalla musica che proponiamo.
Queste scelte nacquero inoltre dall’esigenza di inserirsi in
Nel 1985 è il momento di “Black Out”, uno degli alquello che un tempo furono le regole del business dell’hard
bum più venduti nella storia della musica, dandovi la
rock a livello internazionale.
definitiva consacrazione a livello Mondiale. Quali sono
i tuoi ricordi che hai di quel periodo? Quale fu
All’inizio degli anni ’80 avvenne l’ascesa del gruppo, la
l’elemento determinante per il successo di quel album?
band si arricchì del nuovo chitarrista Matthias Jabs e
parte il vostro primo Tour negli Stati Uniti. Tutto sem- Oltre che essere il momento di “Black Out”, quello fu anbra andare bene, quando tu sei costretto ad un lungo che il mio momento. Infatti, fu dopo le operazioni subite
stop per alcuni problemi alle tue corde vocali. Come alle corde vocali, che insieme alla band, decisi di tornare alla
hai reagito a questa spiacevole situazione e cosa ti ha ribalta con un nuovo album. Ottenemmo il successo grazie
aiutato a superarla?
ai singoli “Dynamite", "Blackout" e "No one Like You",
vincendo anche l’ambitissimo disco di platino, per il numeSicuramente quello fu uno dei periodi più brutti della mia
ro di vendite che raggiungemmo con quell’album. Mi sento
vita. Ci furono molti pettegolezzi a riguardo, tra i quali un
ancora in dovere di ringraziare Don Dokken, che mi supmio possibile addio agli “Scorpions” e a tutto il Mondo
portò notevolmente nella parte corale, in modo da non fardella musica in generale. Il mio medico mi consiglio addiritmi sforzare e proseguire le mie cure. Fu una doppia gioia
tura di cambiare mestiere. Dopo due interventi subiti alle
nel Dicembre dello stesso anno, quando oltre alla fama
corde vocali, il riposo fu proprio forzato. Principalmente
mondiale, divenni papà di mio figlio Christian Julien.
furono due le cose che mi aiutarono a superare questo trau-
Un meraviglioso Tour in Russia, poi nel 1991 avete cantato
nella Germania Unita esibendovi per la prima volta da soli con
la presenza di Mikhail Gorbaÿëv. Ma già l’anno precedente,
suonaste come band di apertura di “The Wall” live in Berlino,
definito da Roger Waters: “…una celebrazione di senso di libertà tra la popolazione della Germania dell’Est e
dell’Ovest…” Come Band Tedesca, come avete vissuto quei
momenti importanti per la storia della musica e del vostro Paese?
La nostra musica e più in generale la musica rock di quei tempi, fecero da colonna sonora ai cambiamenti del finire degli anni ’80. Mi
ricordo quando suonammo al Festival della Pace a Mosca e pochi
mesi dopo ci fu la caduta del muro di Berlino. Si poteva sentire come i ragazzi di quell’epoca ne avessero abbastanza della “Guerra
Fredda”, così come si avvertiva il bisogno delle nuove generazioni di
una società nuova, aperta, che avrebbe reso tutto differente. E’ triste
vedere quello che succede oggi in Russia, sembra quasi che si stia
tornando indietro…
Comunque, quando incontrammo Mikhail Gorbaÿëv nel 1991, 11
giorni prima della fine dell’Unione Sovietica, fu un periodo molto
intenso, in quanto questa grossa nazione stava passando attraverso
un processo innovativo, al quale non potevo credere. Fummo anche
invitati al Cremlino dallo stesso Presidente, probabilmente perché
alla sua famiglia piacque la canzone “Wind of Change”, che a suo
modo fu la colonna sonora della Perestroika, ma anche perché probabilmente fu un piacere per la popolazione russa che un cantante
tedesco, cantò una hit mondiale anche nella loro lingua, così che fu
un onore anche per loro poterci incontrare.
Dopo alcuni tentativi, nel 2000 venite riscoperti dalle
nuove generazioni (anche noi compresi…) con
“Moment of Glory”. Questo album fu criticato molto
dagli addetti ai lavori, ma in realtà, è un buon sposalizio con la musica classica, come altre famose band
heavy-metal fecero in passato. Qual è il motivo per un
gruppo del vostro genere musicale di confrontarsi con
un così differente tipo di musica?
Il progetto di “Moment of Glory” nacque a partire dal
1995, anche se fino al 2000, sfortunatamente, non fu mai realizzato. Sfortunatamente perché ricevemmo molte critiche
negative e fummo accusati di aver copiato l’idea della ben
più nota band “Metallica”; fui così chiamato in tribunale per
diverse ragioni, vincendo in ogni modo le cause che mi riguardavano, anche per la canzone che scrissi in occasione
della fiera di Hannover, appunto “Moment of Glory”.
Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato il nostro lavoro, che tra le altre cose ci portò via molto del nostro tempo,
a discapito di chi negativamente ci criticò.
chiarato che 40 nuovi pezzi sono pronti) e l’annunciata
partecipazione al “Gods of Metal” a Milano, dopo più
di 8 anni lontano dalle scene italiane. Puoi confermarci
queste notizie? Vorresti mandare un messaggio ai più
audaci fans italiani?
Posso pienamente confermarti tutte le nostre notizie a riguardo. Ci stiamo già esibendo in tour per tutta l’Europa e
non solo, con i pezzi del nostro nuovo album “Humanity”,
con testi riguardanti il nostro futuro e quello delle prossime
generazioni create dai nostri figli e quelle che ancora seguiranno. L’idea nasce proprio dalla voglia di guardarsi intorno
per ritrovare la via dell’umanità, l’amore e il rispetto del
prossimo, cominciando con qualsiasi persona che incontriamo. L’album è caratterizzato da canzoni che parlano dei lati
più oscuri della vita di ognuno, ma anche da canzoni di speranza da sempre diffuse dagli “Scorpions”.
Posso anche ufficializzare la nostra presenza al “Gods of
Metal” a Milano, dove faremo una piccola partecipazione
all’avvenimento, con molta gioia dopo così molti anni lontani dall’Italia.
Un messaggio ai fans? Beh, quelli più audaci si rechino a
Milano, per quella che sarà una nostra esibizione memorabile nel vostro paese, mentre ringrazio di tutto cuore chi da
sempre, e chi come te da poco, ci supportano e credono
ancora nella nostra voglia di musica, che non importa dove
venga sentita, ma bensì che sia ascoltata e discussa, perché è
questo che ci da la speranza di continuare a fare musica.
Durante il vostro Tour russo nasce l’ispirazione per “Wind of
Change”, di sicuro il pezzo più identificativo della vostra produzione, specialmente per il nuovo pubblico. Come è nato il
pezzo e qual è il vostro rapporto con esso? E’ troppo riduttivo?
“Wind of Change” è un pezzo tratto dall’album “Crazy World”.
Non a caso il titolo del Cd vuole rispecchiare il significato dei testi,
che si basano sulla vita politica travagliata di quei tempi, appunto di
cambiamento. Sicuramente è il pezzo più identificativo di tutta la
nostra produzione, che accompagnò la caduta del muro di Berlino e
la fine del Comunismo in Russia. Non deve essere riduttivo, quello
era un messaggio per gli anni ’90, oggi siamo nel 2007. Nelle nostre
nuove canzoni, stiamo continuando a sensibilizzare le persone su
fatti spiacevoli che accadono e che possiamo apprendere dai giornali
o dalla televisione ogni giorno. Tutto questo mi spaventa e la mia
domanda è: Come andremo a finire?
2001: Acustica, raccontaci la tua esperienza con il
gruppo durante questo avvenimento importante.
Negli anni ’90 cominciate con il miglior album di sempre
“Face the Heat”, che non fu molto ben apprezzato, fu un fiasco specialmente in Italia. Per te: perché il pubblico italiano
non capì l’album allontanandosi così dagli Scorpions?
Tra i vostri progetti, noi sappiamo che state già lavorando per un nuovo album (Rudolf Schenker ha di-
Con quest’album e con quelli successivi, decidemmo di sperimentare
un nuovo genere musicale, dando alle nostre canzoni un sound molto più metallico e questo purtroppo ci fece perdere molti fans, specialmente in Italia. Verso la fine degli anni ’90 i nostri dischi assunsero uno stile di derivazione pop/techno, che definitivamente in
Italia ci fecero perdere la nostra buona fetta di pubblico. Fu probabilmente la nostra scelta stilistica ad allontanare così l’audience, che
non era forse pronta per quel nuovo tipo di musica che volevamo
proporre.
Acustica, fu l’ultimo tentativo per risollevare le sorti del
gruppo, ma ottenemmo uno scarso successo, scarso rispetto a quelli ottenuti nella nostra storia precedente. Ne ricavammo comunque un discreto lavoro, rivisitammo per
l’occasione molti dei nostri brani per renderli più facili da
eseguire in chiave acustica. Pubblicammo un Cd con le tracce più caratteristiche del nostro repertorio musicale e un
DVD contenente tutta l’esibizione live integrale.
Per saperne di più sugli Scorpions e Klaus Meine:
www.the-scorpions.com
www.thevoiceofthemotions.cjb.net
www.thezoo.it (Cover band italiana)
Lo scorso 8 giugno è uscito il nuovo album dei
Bon Jovi. Il primo singolo estratto dal nuovo
lavoro è "(You want to) make a memory", in
rotazione nelle radio americane già dallo scorso 20 marzo; in realtà quì in Italia viene passato solo da qualche settimana. L'album successivo al multi-platino “Have a nice day” è prodotto da Dann Huff, che ha già lavorato con
artisti come Keith Urban e Rascal Flatts, e
John Shanks (già produttore di “Have a nice
day”), che ha lavorato anche con Sheryl Crow,
Melissa Etheridge e Chris Isaak. I Bon Jovi
hanno presentato dal vivo il primo singolo al
6th Annual CMT Awards, lo scorso 16 aprile a
Nashville e su Fox nel corso della finale di uno
degli show americani più seguiti in assoluto,
American Idol, e alla NBC's Today Show Ou-
tdoor Plaza in concomitanza con l’uscita mondiale del disco. Anticipazioni del nuovo album
in realtà sono già state date in pasto ai fan: infatti nella colonna sonora del film Wild Hogs è
inclusa "Lost Highway", inoltre la theme-song
per la stagione di football sulla ESPN "We Got
It Goin'on" è sempre un brano che fa parte
dell’album appena uscito. Negli ultimi mesi le
notizie diffuse riguardanti Lost Highway parlavano di un album dal sapore country tra l'entusiasmo e lo stupore dei fans. Non sarebbe
nulla di nuovo se consideriamo l'enorme successo della hit "Who Says You Can't Go
Home" dell'album "Have a nice day" che raggiunse il n.1 alla Billboard's Hot Country
Songs chart vincendo così anche un Grammy
lo scorso febbraio.
Ora Jon Bon Jovi ha però chiarito che "Lost Highway" non
è un album country ma un "album dei Bon Jovi con influenze di Nashville". Sei delle canzoni sono state prodotte
da Jon Shanks e sei, Make a memory inclusa, da Dann Huff,
già noto per il suo lavoro con Rascal Flatts e Keith Urban.
La sessione di registrazione ha visto Jon collaborare nella
produzione anche Hilary Lindsey, Gordie Sampson e Brett
James e registrare duetti con Big & Rich e LeAnn Rimes. Il
risultato è una collezione di canzoni che crea un perfetto
equilibrio tra il rock, per accontentare i fan di vecchia data,
e un sapore Nashvilliano per soddisfare anche i fans che si
sono avvicinati ai Bon Jovi grazie a "Who Says You Can't
Go Home". Insomma, nulla di nuovo o sconvolgente rispetto agli ultimi due precedenti lavori. “Lost Highway”
rispecchia comunque il momento particolare vissuto dai membri della band nell'ultimo periodo: "Sono stato vicino ad un
amico che ha vissuto un divorzio doloroso e il cui padre stava combattendo con il
cancro", ha detto Jon riferendosi al chitarrista Richie Sambora. "Allo stesso modo
anche Dave, il nostro tastierista, ha divorziato, e si è svolto tutto intorno a me.
Ecco da dove arriva l'idea di Whole Lot
Of Leavin'" (un pezzo incluso nell'album). Lo stesso Bon Jovi aggiunge rife-
rendosi ad "Until We're Not Strangers", il duetto con LeAnn Rimes: "Volevo qualcuno con una voce decisa che
potesse gestire la drammaticità del testo," racconta Jon.
"Non volevo una ragazzina che non potesse dare la sensualità che la canzone richiede. Lei ha una voce matura; può
essere una donna giovane, ma è in giro da molto tempo e sa
bene come si interpreta un testo".
Qualche giorno fa è stata anche registrata una puntata di
"MTV Unplugged" che andrà in onda contemporaneamente su CMT, MTV e VH1 nei prossimi giorni. Inoltre lo
stesso Jon Bon Jovi ha rivelato che il nuovo tour partirà da
gennaio 2008. Nei piani della band ci sarebbero pure 10
date nel New Jersey, loro terra natia, oltre alla partecipazione al prossimo Live Earth in programma il prossimo sette
luglio, concertone organizzato da Al gore
per sensibilizzare l’opinione pubblica sul
problema del surriscaldamento terrestre, e
di cui abbiamo già parlato nei numeri scorsi. Inoltre il gruppo guarda già avanti e
starebbe lavorando già sui pezzi del prossimo album, la cui uscita è programmata per
la fine del prossimo anno o l’inizio del
2009, attesa inframezzata dall’uscita imminente di una raccolta di successi in programma per il prossimo autunno. Insomma, i fan dei Bon Jovi hanno di che stare
Ciao ragazzi, a partire da questo numero, proveremo a rivivere attraverso il ricordo delle vecchie canzoni
che hanno fatto la storia della musica dance, il panorama della musica da ballare a partire dagli anni 70.
Sarà una storia a puntate in cui troverete sicuramente spunto per rispolverare qualche vecchio vinile o per
riascoltare brani che avevate dimenticato in un bauletto in cantina o perché no, vi darà lo spunto per cercare dei nuovi brani che non sapevate nemmeno fossero stati mai scritti….
Grazie a loro tutto il mondo conosce e apprezza un genere
musicale fino a quel momento conosciuto da pochi appassionati. E' quindi nel '78 che nasce la Disco Music, e i personaggi che facevano parte di quell'ondata musicale ne hanno ricavato tutti i benefici. Uno su tutti John Travolta, protagonista del film "La febbre del sabato sera" (che come
colonna sonora aveva appunto "Stayin' alive"), che gestisce
magistralmente il suo momento di popolarità, bissando il
successo con un'altro film ed un'altra colonna sonora. John
Travolta & Olivia Newton John realizzano, così, due brani
di successo, (per la colonna del film "Grease"): You're the
one that I want e Summer nights.
Altri personaggi sfruttano il buon momento musicale del
'78 come Dee D. Jackson (Meteor man), Sheila B Devotion,
D.D.Sound, i Fratelli La Bionda, Patrick Juvet, e il primo
personaggio che manifesta pubblicamente la sua
"ambiguità", il mitico Sylvester, che con You make me feel
scrive un capitolo di storia della Disco Music.
Gli Anni '70 Il nostro viaggio nel mondo della Disco
Music inizia nel 1977, quando non esistevano ancora
le discoteche come le conosciamo ora, ma, come
erano chiamate una volta, i "Dancing". La musica
"dance", se così possiamo chiamarla, era il funky di
James Brown, Re indiscusso di quel genere musicale
che ha "influenzato" gran parte della Disco Music
degli anni 70'.
attraverso gli anni della musica Dance, non sia considerato solo un viaggio nella memoria, per chi li ha
vissuti, o un rapporto cronologico di posizioni in
classifica, ma un invito a chi è appassionato di musica da discoteca, ad ascoltare tutti i brani "citati" in
questa storia, perché tutto questo non vada perduto
e si continui ad avere la conoscenza ed il massimo
rispetto per chi ha fatto la storia, e ci ha dato la possibilità di godere ancora oggi, di notti da passare balIn questo "viaggio" andremo alla riscoperta degli
lando tra luci e musica.
artisti che sono riusciti a scalare le classifiche di vendita, e che hanno avuto il comune intento di farci Nel panorama Disco Music '70, oltre a James
ballare, usando ritmi e le melodie di un genere musi- Brown, Barry White, Gloria Gaynor e Aretha Francale che da vent'anni ci tiene incollati alle Radio e ci klin, altri personaggi ci regalano brani Dance di successo, come Donna Summer, che con le sue hit scala
fa compagnia al sabato sera: la musica Dance.
le classifiche di vendita di tutto il mondo.
Prima di cominciare vorrei che questo "cammino"
I feel love è il brano più apprezzato di Donna Summer come dimostra il 4° posto
raggiunto in classifica. Cerrone e Giorgio curano magistralmente la fusione tra le
sonorità tipiche del genere funky con le sonorità elettroniche dei primi strumenti
analogici, mentre altri personaggi indimenticabili della Dance anni '70 fanno la loro
comparsa, come i Village People, i Gibson Brothers, i Trammps con il loro mitico
Disco inferno, i Santa Esmeralda, con Don't let me be misunderstood (9° posto) e i
Boney M, con Ma baker (16° posto).
Questo è l'anno magico, l'anno della febbre del sabato sera, un fenomeno tale da
coinvolgere tutte le generazioni di giovani dal 1978 in poi. Ancora adesso, nei programmi di Dance Revival, si rende omaggio ad un gruppo storico: i Bee Gees. Con
il loro sound hanno scritto a caratteri cubitali il loro nome nella storia della Disco
Music. Non si puo' rimanere indifferenti alle note di Stayin' alive, Night fever o
More than a woman.
Esplode il fenomeno Disco Music.
Per citare i protagonisti del '79 non
basterebbe lo spazio a disposizione. E'
forse l'ultimo anno di gloria dei Bee
Gees che con Tragedy, pur rimanendo
tra i primi 10 posti nella classifica delle
vendite, chiudono un ciclo destinato a
rimanere nella storia.
Ultimi colpi di coda anche per Donna Summer che con
Hot Stuff si guadagna il 16° posto. Mentre i Fratelli La
Bionda e D.D. Sound lasciano ancora il segno rispettivamente con Bandido e Cafè. Ma ecco apparire sul panorama
della Disco Music di fine anni '70 molti personaggi destinati
a lasciare un gran bel ricordo tra gli appassionati (...i più
"anziani").
Andiamo con ordine: su tutti, gli Chic con Le freak e Good
times, e gli Earth Wind & Fire che con September e Boogie
Wonderland. Continua il successo dell'electro-funk con
Gino Soccio (Dancer e The visitors), ma le influenze sul
genere funky non arrivano solo dai suoni analogici.
I Kiss aggiungono sonorità rock e il risultato è I was made
for lovin you. Degni di nota anche Frankie Valli Grease,
Patrick Hernandez Born to be alive, Amii Stewart Knock
on wood, Rod Stewart Do ya think I'm sexy, Gloria Gaynor
che ritorna alla grande con I will survive, i Blondie con Heart of glass, Patrick Juvet con Ladies night, i Village People
che ci riprovano con In the navy, Dominic Troiano con We
all need love, le Sister Sledge con We are family per finire
con i Gibson Brothers consacrati dalla loro hit Cuba.
Ma attenzione! Il 1979 è un'anno molto importante, perché
appare per la prima volta nelle classifiche di vendita, il nome di Michael Jackson . Con Don't stop 'til you get enough
inizia la storia musicale della pop-star più famosa del mondo. Beh, non c'è che dire... proprio una bella annata!
Sono tornati. A distanza di due anni dal loro
“Mentre Tutto Scorre”, album che li ha consacrati
tra i gruppi più amati e interessanti della scena
rock italiana, i Negramaro sono tornati con un
nuovo album intitolato “La Finestra”, uscito nei
negozi lo scorso 8 giugno, anticipato dal bellissimo singolo “Parlami d’Amore”, che già da qualche settimana è uno dei pezzi più trasmessi nelle
radio italiane. In realtà il loro successo non è stato
immediato, infatti il gruppo ha alle spalle una dura
E lunga gavetta. I Negramaro infatti esistono da ben
otto anni, quando nel 1999 Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco, un gruppo di giovani musicisti della provincia di Lecce, decidono di suonare insieme. Agli esordi, aiutati dalle esibizioni dal vivo, ottengono un discreto successo, specialmente in ambito locale,
fino a guadagnare l'attenzione della produttrice Caterina
Caselli. Nel 2001 vincono il Tim Tour e sono tra i finalisti dell'Mtv Brand New Talent. Il primo album, datato
2003, si intitola Negramaro, e contiene canzoni in stile
rock tendente all’alternative che a molti ha suggerito una
certa affinità con gruppi internazionali del calibro di Muse e Radiohead. Un territorio musicale che in Italia fino
ad allora era rimasto ampiamente scoperto, almeno dal
punto di vista del mainstream. Il disco è infarcito di validissime ed elaborate canzoni rock, scritte dal frontman
Giuliano Sangiorgi e arrangiate da tutti i componenti del
gruppo, ma tuttavia l'album non ottiene il successo sperato in ambito nazionale, eccettuato il singolo “Come
sempre”, il primo successo della band, aiutato dal fatto
che la Rai lo aveva scelto come sottofondo musicale per
le pubblicità celebrative del cinquantenario della televisione in Italia. Il gruppo non si arrende, e pochi mesi
dopo ripubblica il primo album rivedendo gli arrangiamenti di alcune canzoni, inserendo un inedito e cambiando il titolo; “000577”, a diffeenza di “Negramaro”,
presenta un suono che maggiormente si adatta alla fruizione da parte del grande pubblico. Nel 2005 finalmente
il meritato exploit: in pochi mesi i Negramaro diventano
uno dei gruppi più amati dal pubblico. Tutto parte dalla
partecipazione al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con il singolo “Mentre tutto Scorre” che ottiene un
buon successo, e soprattutto rappresenta per il gruppo la
vetrina ideale per farsi conoscere dal grande pubblico.
Poi singoli di enorme forza come "Solo 3 minuti" e
“Estate”, uno dei tormentoni radiofonici dell’estate 2005
fanno il resto del lavoro e gettano le basi per importanti
riconoscimenti, come il premio per il gruppo Rivelazione dell'anno al Festivalbar e la nomination come Miglior
band italiana agli MTV Europe Music Awards. E, dopo
la pubblicazione di Mtv Live "Negramaro", un dvd che
racchiude le immagini del lungo e fortunato tour che è
durato tutto il 2005 e parte del 2006, finalmente il gruppo è tornato con il nuovo attesissimo album “La Finestra” , che siamo sicuri sarà uno dei successi dell’estate
2007. Giuliano e soci si sono chiusi insieme per oltre un
anno nelle campagne parmigiane, per concentrarsi e dedicarsi pienamente alla composizione del loro terzoattesissimo album. La scelta di condividere questa sorta di
ritira spirituale, come spiega lo steso Giuliano in una
recente intervista, è nata in modo molto spontaneo. Alla
fine del tour di “Mentre tutto scorre” sentivano l'esigenza di ricaricare le batterie e concentrarsi esclusivamente
sulla composizione di nuovi brani. Avevano bisogno
dunque di un ambiente dove stare rilassati e trovare spazi e tempi per condividere le idee. Ne hanno parlato anche con il team discografico che li segue, ed ora non ci
resta che apprezzarne i risultati.
In realtà l’album non è nato interamente nelle campagne emiliane; prima Giuliano ha provveduto alla prima
stesura di molte melodie e alcuni testi, per sola voce e
chitarra. Poi il gruppo ha cominciato a lavorarci su
dividendosi tra la casa di campagna e una trasferta dai
parenti, a Lecce. Infine la band si è trasferita vicino a
San Francisco, dove il produttore Corrado Rustici ha
ottimizzato il tutto, selezionando anche le tracce che
sarebbero comparse nell'album. Erano 18, ne sono
entrare 14. Il disco musicalmente parlando prosegue
nella direzione già imboccata con “Tutto Scorre”, come definito degli stessi Negramaro un mix di rock,
elettronica, pop ed elementi etnici, anche se, come
raccontano loro stessi, il nuovo album è più focalizzato sulle melodie ed è un po’ più essenziale. Come in
precedenza, dentro ci sono tutte le loro influenze musicali: tra noi c'è chi ama il prog rock anni '70, chi l'elettronica, chi la musica brasiliana o i Led Zeppelin.
Metti insieme tutto questo e hai i Negramaro". Per il
gruppo, dopo un lungo periodo di sudore e lavoro per
confezionare un album che sicuramente non deluderà
il pubblico, di sicuro non sta per arrivare un periodo
di riposo. Adesso arriva il bello! Infatti al band partirà
per un lungo tour che per qualche mese li porterà a
girare in lungo e in largo piazze, anfiteatri e festival di
mezza Italia; si comincia da Cuneo il 24 giugno per
poi fare tappa in molte location di grande prestigio,
come Piazza Castello a Ferrara il 28 giugno, il Teatro
Antico di Taormina l’8 luglio, l’Arena di Verona il 23,
l’Anfiteatro Romano di Cagliari il 7 Agosto, per concludersi alle Cave del Duca di Lecce il 16 Agosto. Per
tutte le informazioni dettagliate sulle date del nuovo
tour, sui biglietti e sui costi potete collegarvi al sito
www.negramaro.com oppure www.barleyarts.it.
Finalmente l’estate è arrivata! Anche quest’anno
l’ultima campanella è suonata, gli esami a breve termineranno, ci prenderemo la meritata pausa dal
lavoro e sarà relax più completo. E quale maniera
migliore per passare le calde serate estive se non in
compagnia degli amici e di un po’ di musica dal vivo? E le occasioni non mancheranno di sicuro, perché nonostante nell’ultimo anno i gruppi e gli artisti
più importanti siano rimasti un po’ alla finestra ci
sono comunque un sacco di occasioni per ascoltare
ottima musica. Sì, perché benché nel nostro paese il
mercato discografico sia in crisi nera, i biglietti per i
grandi dal vivo vanno a ruba forse anche di più rispetto a qualche anno fa. Del resto un emozione
così forte come quella che si prova ascoltando i propri idoli dal vivo è una cosa che non è possibile scaricare da internet! E poi il bello dei grandi concerti
estivi è che sono molto democratici. Infatti non è
per forza necessario spararsi un viaggio di centinaia
di chilometri per raggiungere Milano, ma è
l’occasione per i grandi artisti di esibirsi in location
suggestive e in posti particolari che durante l’anno
non si sognerebbero nemmeno di toccare. Estate
ricca dunque come dicevamo. Qualche avvenimento su tutti: continuerà il tour di Vasco, di cui abbiamo già parlato nello scorso numero, e di cui quindi
non stiamo a ripetere le date. Per informazioni sul
calendario e sulla disponibilità dei biglietti (ormai
quasi nulla) il sito del rocker di Zocca è sempre a
vostra completa disposizione. Imperdibile, come
loro ogni data, il concerto dei Red Hot Chili Peppers che si terrà il prossimo 28 giugno allo stadio
Friuli di Udine, e il ritorno in Italia di due colonne
della storia del rock: i sempre arzilli Rolling Stones
che dopo la data di San Siro della scorsa estate questa volta infiammeranno con i loro successi le tribune dello stadio Olimpico di Roma il prossimo 6
luglio; e sempre Roma sarà protagonista dell’unica
data italiana dei riuniti Genesis quasi al completo
(senza Peter Gabriel), che animeranno l’ormai classico appuntamento del Telecomcerto, evento gratuito che si terrà il 14 luglio al Circo Massimo.
Ma soprattutto estate uguale Festival: hanno aperto
le danze gli armai classici appuntamenti del Gods
Of Metal a Milano e della decima edizione dell’
Heineken Jammin’ Festival, che quest’anno si è
tenuto a Venezia e che vi abbiamo ampiamente
presentato nel numero di maggio. Bollate, alle porte di Milano, sarà teatro dell’ormai storico Festival
di Villa Arconati, giunto alla diciannovesima edizione, che si terrà dal 26 giugno al 25 luglio, un
mese fitto di appuntamenti caratterizzati dalla presenza di nomi importanti come Mario Biondi, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia, Henri Salvador,
Damien Rice e i Pet Shop Boys. (per maggiori informazioni www.insiemegroane.it). Grandi nomi
anche al RomaRock Festival che si terrà dal 30
giugno al 27 luglio all'Ippodromo delle Capannelle
della Capitale. Un programma ricco di grandi nomi
italiani e stranieri, tra cui il 3 luglio l'esibizione di
Peter Gabriel, leader e fondatore della storica band
britannica Genesis. Il 2 luglio, invece, è in programma il concerto dei Placebo. Anche i concerti
dei Finley (13 luglio) e di Avril Lavigne, rock-star
canadese che si esibirà il 18 luglio. Il 20 luglio lo
show di Robert Plant, rock-star britannica e cantante dei Led Zeppelin. Non mancheranno i nomi
della musica italiana: il 30 giugno dal concerto di
Daniele Silvestri. Il 4 luglio, invece, sul palco
dell'Ippodromo della Capannelle si esibiranno Le
Vibrazioni. Il 27 luglio, invece, toccherà agli Avion
Travel. (Info: www.romarockfestival.it). Per gli
amanti della musica Jazz tra il 3 al 7 luglio è in programma l’Isola d’Elba Jazz Festival; gli spettacoli
tutti ad ingresso libero si terranno presso la Piazza
della Chiesa di Marciana Marina e vedranno come
protagonisti tra gli altri Gino Paoli, il noto pianista
e compositore Giovanni Allevi, Mario Biondi e
Sergio Cammariere. (www.elbajazz.it). Il MoonTale Festival si svolgerà dal 7 al 21 luglio nel parco naturale dell’Aringhese a Montale. Una location
suggestiva che ospiterà l’11 Luglio Daniele Silvestri, il 20 i Tiromancino, attesissima per il 18 Luglio
anche la toscana Irene Grandi che presenterà il suo
nuovo album. Un trittico d'eccezione con Max
Gazzè, Paola Turci e Marina Rei che farà da apripista
sabato
7
luglio.
(Infoline:
www.moontalefestival.it). E pi due grandi classici
del periodo estivo: il Summer Festival di Lucca
dall'8 al 28 luglio ospiterà grandi nomi in esclusiva
per l’Italia, come Norah Jones, Josse Stone, Steely
Dan, e poi ancora George Michael, che sarà in Italia con 3 spettacoli e Elton John accompagnato
dalla sua band per l’unico appuntamento italiano, la
sensibilità artistica di Elisa, la prima data del tour
italiano di Ricky Martin e John Legend, l’astro nascente della musica black, la classe e la splendida
voce di Dionne Warwick. L’edizione prenderà il via
l’8 luglio con Tormento, una serata gratuita, speciale all’insegna della musica hip hop e soul.
(www.summer-festival.com).
E poi l’Italia Wave Love Festival, dall 17 al 22
luglio. Dopo 20 anni Arezzo Wave si trasferisce a
Firenze (in un'area di 15 ettari vicino a Sesto Fiorentino) e punta a diventare uno dei più grandi festival europei. Cast di prim'ordine: ci saranno Scissor
Sisters, MIKA, Vinicio Capossela, Carmen Consoli,
Avion Travel, Casino Royale. E poi Bob Geldof e
lo spettacolo, portato al festival dalla Fondazione
De Andrè, dell'associazione Axè e realizzato con i
ragazzi di strada brasiliani. Alla sei giorni di Sesto
Fiorentino sono previsti 260 tra spettacoli, eventi e
workshop. Gli appuntamenti di ogni giornata inizieranno alle 10 e saranno gratuiti fino alle 21. Dopo,
l'ingresso costerà 10 euro (www.arezzowave.com).
Saranno i Subsonica gli ospiti “a sorpresa” nella
serata conclusiva della quarta edizione del Traffic
Torino Festival. La band torinese salirà sul Palco
della Pellerina sabato 14 luglio su invito di Franco
Battiato durante un happening intitolato dallo stesso
Battiato "Ampie vedute nel vuoto”, ad aprire il quale è stato chiamato il cantautore siciliano di
"Ampia" Ivan Segreto. La serata inaugurale si terrà
mercoledì 11 luglio al Parco della Pellerina, dove
andrà in scena lo spettacolo/concerto “Berlin”di
Lou Reed. La manifestazione proseguirà quindi il
12, il 13 e il 14 luglio, sempre al Parco della Pelleri-
na, col trittico dance formato da Daft Punk, Lcd
Soundsystem e Who made Who (giovedì 12 luglio)
e il Britpop di Artric Monkeys e The Coral (venerdì
13 luglio) (www.trafficfestival.com). Chiude la stagione l’1 e il 2 settembre l’Idroscalo Rock a Milano
che, conclusasi l’esperienza del Rock In Idro propone una nuova kermesse musicale sulle rive del «mare
dei milanesi». E così ecco che Milano si prepara ad
accogliere i Gossip, la band di Beth Ditto, i Nofx,
veterani del punk; i Turbonegro, che presenteranno
il nuovo disco «Retox» e un’altra leggenda del punk
come i Sick of it All, impegnati in un tour mondiale
per celebrare il ventennale della loro carriera. Comunque per scoprire gli altri artisti in arrivo bisognerà aspettare ancora un po': da tenere d’occhio il
sito www.hard-staff.com. Prima di lasciarvi però
segnaliamo un ultimo evento: un doppio appuntamento estivo in piazza San Marco, a Venezia, a favore di Emergency. Gli artisti si esibiranno per sostenere il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum, in Sudan. Il 5 luglio si esibirà Franco Battiato
mentre il giorno seguente sarà la volta di Peter Gabriel. Che altro aggiungere: auguriamo buone vacanze a tutti, sperando che siano divertenti e spensierate e soprattutto all’insegna della buone musica dal
vivo!
Rolling Stones A Bigger Bang Tour 07
Dove
Roma, Stadio Olimpico
Quando
6 luglio
Biglietti
Ticketone.it (da 68€)
Info
www.milanoconcerti.net
A circa un anno di distanza dalla fortunatissima e memorabile data milanese a San Siro, i Rolling Stones tornano in Italia
con un'altra data del loro lunghissimo “A Bigger Bang
Tour”. Questa volta la città prescelta è Roma, il luogo lo stadio Olimpico per un altro incredibile ed entusiasmante show
che emozionerà e farà scatenare estimatori vecchi e nuovi.
Biglietti ancora disponibili. Affrettatevi.
George Michael
17/07 Padova, Stadio Euganeo
19/07 Lucca, Stadio Porta Elisa
21/07 Roma, Stadio Olimpico
Placebo
21/06 Trieste, Palatrieste
30/06 Brescia, Piazza Duomo
02/07 Roma, RomaRock Festival
Ricky Martin
Genesis
16/07 Lucca, piazza Napoleone
17/07 Roma, Ippodromo Capannelle
28/07 Salerno, Stadio Arechi
20/07 Catania, Porto Molo di Mezzogiorno
14/07 Roma, Circo Massimo
Pink
Biagio Antonacci
30/06 Milano, Stadio Meazza
06/07 Palermo, Velodromo Borsellino
25/07 Roma, Cavea Auditorium
Chemical Brothers
Joe Cocker
15/06 Milano, Idropark
16/07 Roma, Palalottomatica
15/07 Pistoia, Piazza Duomo
17/07 Mantova, Palazzo Te
18/07 Roma, Cavea Auditorium
Patti Smith
Artic Monkeys
14/07 Ferrara, Piazza Castello
Red Hot Chili Peppers
28/06 Udine, Stadio Friuli
Avril Lavigne
02/04 Milano, Cascina Monluè
03/04 Roma, Cavea Parco della Musica
06/04 Savona, Compl. Monum. Del Priamar
07/05 Sogliano al Rubicone (FC), P.za Matteotti
08/05 Tortolì (NU), Parco La Sughereta
10/05 Codroipo (UD), Villa Manin
12/05 Asti, Piazza Cattedrale
13/05 Pistoia, Piazza Duomo
13/05 Roseto degli Abruzzi, Arena Quattro Palme
18/07 Roma, RomaRock Festival
Jesse McCartney
Peter Gabriel
03/07 Roma, RomaRock Festival
03/07 Arezzo, Play Art Festival
Avril Lavigne
18/07 Roma, RomaRock Festival
25/06 Collegno (TO), Parco della Certosa
26/06 Padova, tba
27/06 Milano, Alcatraz
29/06 Rimini, 105Stadium
30/06 Napoli, Alcott Arena – Magic World - Licola
01/07 Roma, Cavea Parco della Musica
PAPITO - Miguel Bosé - (Carosello) W.M.I.
TIME OUT - Max Pezzali - (Atlantic) W.M.I.
CALL ME IRRESPONSIBLE - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I.
MINUTES TO MIDNIGHT - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I.
VIVA RADIO2 2007 - Fiorello/Baldini - (RCA) Sony BMG
SYSTEMATIC CHAOS - Dream Theater - (Roadrunner) W.M.I.
LIVE IN DUBLIN - Bruce Springsteen - (Columbia) Sony BMG
Ottimo exploit in classifica per Miguel Bosè,
che col suo disco
“Papito”, una raccolta di
successi dell’artista ricantati e riarrangiati in
duetto coi grandi della
musica internazionale,
riesce a scalzare dalla
vetta della classifica album la corazzata Bublè
relegandola sul gradino
più basso del podio. Ottima prestazione anche
per Max Pezzali, che
dopo un esordio in terza
posizione risale fino al
secondo posto, col suo
ultimo e attesissimo album Time Out.
VASCO EXTENDED PLAY - Vasco Rossi - (Capitol) EMI
EVERYTHING - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I.
BRUCI LA CITTA’ - Irene Grandi - (Atlantic) W.M.I.
BEAUTIFUL LIAR - Beyoncé & Shakira - (Columbia) Sony BMG
ADRENALINA - Finley - (Capitol) EMI
PARLAMI D'AMORE - Negramaro - (Sugar) W.M.I.
UMBRELLA - Rihanna & Jay-Z - (Def Jam) Universal
IRENE GRANDI.HITS - Irene Grandi - (Atlantic) W.M.I.
GRACE KELLY - Mika - (Island/Time) Universal/Self
EAT ME DRINK ME - Marilyn Manson - (Interscope) Universal
WHAT I'VE DONE - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I.
IT WON'T BE SOON BEFORE LONG - Maroon5 -(A&M/Octone)Universal
NESSUNO è SOLO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI
MILESTONES - Gino Paoli - (Blue Note) EMI
PIA COME LA CANTO IO - Gianna Nannini - (Polydor) Universal
SOUNDTRACK 96-06 - Elisa - (Sugar) W.M.I.
PENSA - Fabrizio Moro - (La Ciliegia) W.M.I.
Nella classifica singoli
ottima prestazione del
Vasco nazionale presente al primo posto conVasco Extendet Play, contenente singolo vecchio
e nuovo, “Basta Poco” e
“La Compagnia”, ma
presente anche al numero diciassette col singolo
de “La Compagnia”
LA GIUNGLA DEGLI ANIMALI - Bebè Lilly - (New Music) Edel
QUE HICISTE - Jennifer Lopez - (Epic) Sony BMG
MAKES ME WONDER - Maroon 5 - (A&M) Universal
GIRLFRIEND - Avril Lavigne - (RCA) Sony BMG
ARE YOU LISTENING? - Dolores O'Riordan - (Sequel) Edel
TORNO SUBITO - Max Pezzali - (W.M.I./Atlantic)
VICKY LOVE - Biagio Antonacci - (Iris) Universal
TI SCATTERO’ UNA FOTO - Tiziano Ferro - (EMI/Capitol)
HANDFUL OF SOUL - Mario Biondi - (Schema) Family Affair
LA COMPAGNIA - Vasco Rossi - (EMI/Capitol)
THE BEST DAMN THING - Avril Lavigne - (RCA) Sony BMG
SAY IT RIGHT - Nelly Furtado - (Geffen) Universal
FLY - Zucchero - (Polydor) Universal
(YOU WANT TO) MAKE A MEMORY - Bon Jovi - (Island) Universal
DOPPIO ZERO - Renato Zero - (Tattica) Sony BMG
ORDINARY DAY - Dolores O'Riordan - (Sequel) Edel
Artisti Vari Instant Karma
John Lennon non
è la cosa più facile
Warner bros
del mondo. E di
sicuro non siamo
qui per dare giudizi sui brani raccolti in questo
disco, intitolato
“Instant Karma”,
il che risulterebbe
alquanto presuntuoso e fuori luogo visto che si
tratta dei maggiori
successi scritti da
un
cantautore
amato, venerato e
stimato in tutto il
mondo e dagli
appassionati di
qualsiasi genere
musicale. Penso
sia l’unico artista
Che dire? Trovarsi a recensire can- capace di suscitare un così generazoni scritte da un tale di nome le consenso e ammirazione. Que21
sto è dimostrato dal fatto che artisti così importanti e diversi tra
loro abbiano accettato con onore e
orgoglio di reinterpretare i successi
di Lennon. E i risultati in alcuni
casi sono veramente da pelle
d’oca! La canzoni da sole sono
talmente belle che anche cantate
da un qualsiasi passante per strada
riuscirebbero a suscitare emozione
nell’ascoltatore, ma perle come,
una su tutte, un “Working Class
Hero” interpretata alla maniera
Green Day è una cosa destinata a
rimanere nella storia della musica.
Fa impressione solo leggere la lista
degli artisti che si sono prestati a
questa iniziativa per capire che ci
troviamo di fronte ad un lavoro
veramente importante, che vale
proprio la pena avere nella propria
personale collezione, anche visto
l’intento benefico per cui è nato il
progetto. Da comprare, ascoltare,
riascoltare e conservare!
Bon Jovi Lost Highway
12
Island Records
Grande ritorno per i Bon Jovi con un nuovissimo
album dal titolo “Lost Highway”. Gli ingredienti del
disco più o meno sono gli stessi a cui la formazione
ci ha ormai abituato da qualche anno: un rock molto
melodico, molto tendente al country e qualche volta
al pop, infarcito di piacevoli schitarrate acustiche e
ritmi piuttosto coinvolgenti e ritornelli da cantare a
perdifiato. Quindi se siete estimatori del classico Bon
Jovi ultima maniera questo disco, sicuramente molto
piacevole e orecchiabile, è quello che fa al caso vostro! Unico appunto che si può fare alla ormai storica
rockband capitanata dal carismatico leader Jon Bon
Jovi è quello di aver sfornato un album fotocopia del
precedente “Have a Nice Day”... Magari non proprio
proprio uguale, ma diciamo molto simile nelle atmosfere e nei suoni. Di sicuro il primo singolo estratto
"(You want to) make a memory", può un po’ trarre
in inganno l’ascoltatore: una scelta piuttosto particolare e che non rispecchia il resto dell’album, in quanto probabilmente si tratta dell’unica o quasi ballata
del disco, lenta, forse fin troppo. Tutto sommato un
buon lavoro, specialmente da ascoltare senza troppo
impegno, particolarmente adatto per il viaggio, come
evidenziato anche dalla foto di copertina. Tuttavia
per il prossimo disco ci aspettiamo qualcosa di realmente inedito, magari un ritorno alle origini!
Scorpions Humanity - Hour I
12 + 2
Sony BMG
I fan lo attendevano da oltre tre
anni e probabilmente non ne
rimarranno delusi. L’ultimo album degli Scorpions si preannuncia come uno dei più interessanti album pubblicati dal gruppo negli ultimi 15 anni. Il marchio di fabbrica è inconfondibile:
la voce intensa e graffiante come
sempre di Klaus Meine sottolinea e impreziosisce una tracklist
valida e variegata. Gli ingredienti
che hanno decretato il successo
degli Scorpions nella loro lunga
carriera ci sono tutti: non mancano di sicuro i pezzi più potenti
ed energici, come il primo singolo estratto dal disco “Humanity”,
e poi ci sono anche delle bellis-
ssime delle bellissime ballate
rock, quelle che hanno contribuito in maniera pesante a far conoscere il gruppo al grande pubblico. In questo senso sono perfette e molto intense le atmosfere
che si respirano in pezzi come
“Love Will Keep Us Alive” o
“Your Last Song”, due tra i brani
più belli del disco. Insomma, un
buon disco, completo e variegato, che sicuramente sarà apprezzatissimo da chi già conosceva il
gruppo, e magari riuscirà a farli
conoscere anche a tutti quelli più
giovani che non hanno avuto la
possibilità di vivere il loro momento d’oro, tra la fine degli
anni 80 e i primi 90.
Finley Adrenalina
Attesissima seconda prova per il gruppo rivelazione
dello scorso anno, nato un po’ come una scommessa
e diventato in pochi mesi una della realtà più apprezzati dai giovani nel nostro paese. Il loro secondo album “Adrenalina” al primo ascolto si presenta un po’
più maturo e curato, specialmente per quanto riguarda la parte musicale del lavoro. La prima metà del
disco è caratterizzata da suoni più elettrici e potenti
rispetto a quello che avevamo sentito nel primo album, e ciò non è un male, ma alcune volte i brani
perdono un po’ di forza e di impatto. In poche parole latita il ritornello canticchiabile che entra nella testa, mentre nella seconda metà del disco i suoni ricalcano di più le atmosfere più melodiche tipiche del
gruppo. Rispetto al primo album le canzoni sono
quasi tutte in italiano, eccezion fatta per le due canzoni che chiudono il disco che sono in inglese, e che
a mio parere sono anche tra i pezzi più validi
dell’album. Buona anche scelta del primo singolo
ufficiale estratto “Adrenalina” e del primo singolo
ufficioso “Niente da perdere”, sicuramente due tra le
canzoni più canticchiabili del disco. Bravi comunque,
ma adesso aspettiamo qualcosa in più per il futuro.
12
EMI Music
Maroon 5 It Wan’t Be Soon Before Long
Max Pezzali Time Out
disco i melodici Esserci e Il meglio, inni alla vita di una persona
che riflette sul futuro della sua vita
(sarà che nonostante le smentite
ufficiali la malattia di cui tanto si
parla è reale?) Dopo tre quarti
d’ora di musica l’album termina
manco a dirlo con una canzone
ambientata sulla strada, dove Max
abbandona l’adorata moto per
chiudersi in una scatola con
l’impianto hi-fi stretto nella morsa
del traffico della capitale. Noi ci
auguriamo che il viaggio non termini qui e che questo disco sia
solo una ripartenza per la sua gloriosa carriera. Consiglio a tutti di
di non perdere una delle tappe del
suo nuovo tour che partirà da ottobre dal Forum di Assago.
Come dice lo stesso Max in Time
Out “quanlità non quantità” per
questo album consapevoli che “il
meglio deve ancora arrivare”.
Premesso: alla fine ascoltandolo e
Numero Pezzi
riascoltandolo più volte alla fine
Edizioni
non è sicuramente un brutto album,
però, viste le premesse del primo Bugs
disco “Songs About Jane”, un disco veramente bello, questa volta
devo ammettere che i Maroon 5 mi
hanno un po’ deluso. Le atmosfere
romantiche e suggestive del loro
primo lavoro svaniscono in gran
pa rte del disco s o ffoc ate
dall’eccessivo uso dell’elettronica e
di suoni campionati. Anche la stessa meravigliosa voce di Adam Levine perde moltissimo in efficacia.
Chiaro non tutti i pezzi sono da
stroncare, alcuni brani che ricalcano le atmosfere più acustiche e
melodiche del primo disco salvano
il tutto, e anche il primo singolo non è male benché
contaminato dall’elettronica, ma purtroppo a mio modesto modo di vedere il caso rimane isolato.
Negramaro La Finestra
Lui l'ha sempre detto: la
G. Morbioli
Carrà è un
mito senza
tempo. Tanto che Tiziano Ferro ha incluso nel suo
nuovo album il brano "E Raffaella è mia", lanciato
ora come singolo. Sicuramente sarà uno dei tormentoni dell'estate, tanto più che è accompagnato da uno
spiritoso videoclip. Nel video Tiziano si fa in tre:
oltre che i suoi panni di popstar, veste quelli decisamente anni '60 di un giovane fan, vestito da collegiale
sfigato che partecipa ad un concorso per poter finalmente avere in casa propria la sua "icona mondiale".
pavese. Al primo ascolto,
si capisce subito che lo
Warner Music
stampo del disco ricorda
molto la sua ultima fatica,
con melodie molto soft
e testi molto sentiti, che
dimostrano la maturità
dell’ex leader degli 883.
Un viaggio incominciato
da lontano e culminato
con il matrimonio festeggiato lo scorso anno
a bordo di un Harley a
testimonianza della passione per le moto e le
strade; passione che ritroviamo anche sulla
copertina oltre che in
alcuni testi (vedi Sottosopra ndr). 11 pezzi tra i
quali spiccano Torno
Subito probabile succesDopo una lunga pausa di riflessio- so dell’estate ormai alle portem, il
ne è tornato alla ribalta il cantante retrò Time Out che da il nome al
11
UN COLPO AL CERCHIO, UNO
ALLA BOTTE. E TUTTI FELIA&M
CI… Avremmo voluto odiare queGiulio Brusati sto disco con tutte le nostre forze.
In fondo, i Maroon 5 sarebbero
trascurabili a partire dal nome; se
ci mettete poi la loro (finta) black
music anni 80 mescolata al pop
(dei Beatles, senti Better That We
Break) e al rock, in una riedizione
dei Police con Prince o Michael
Jackson alla produzione, risulterebbe difficile amarli. Eppure, non c’è
niente da fare: It Won’t Be Soon...
è un meccanismo perfetto, una
macchina pop che attira consenso,
ascolto dopo ascolto. Non ha un
suono di tendenza (né emo né r’n’b
moderno e neppure indiespocchioso) ma procede con autorevolezza e una dose davvero impressionante di paraculaggine: dai 6 ai 60 anni, accontenta tutti.
12
Tiziano Ferro E Raffaella è Mia
14
Sugar
Li stavamo aspettando ed eccoli tornati: i Negramaro, che con il precedente “Mentre tutto scorre” si
sono imposti come rivelazione italiana del 2005, escono ora con “La finestra”, album che con le sue 14
nuove canzoni non farà certamente sentire la mancanza di “pesanti” eredità del passato. Prodotto e
arrangiato da Corrado Rustici, uno dei produttori
italiani più internazionali (dietro i principali dischi di
Zucchero c’è lui), collaborazione che ha garantito il
successo di Mentre tutto scorre, “La finestra” è stato
registrato presso il Plant Studios di San Francisco. I
brani, con testi e musiche del solito Giuliano Sangiorgi, uniscono la melodia alle sonorità rock, ingredienti caratterizzanti della musica dei Negramaro fin
dagli esordi. Anche se ad aprire il disco è l’incisività
di “La distrazione”, in stile elettro rock, l’onore di
essere il primo singolo va alla melodica “Parlami
d’amore”, questa in perfetta continuità col pasaato.
Graditi ospiti dell’album Jovanotti, che in “Cade la
pioggia” interviene come commento rap fuori campo, e il coro di Santa Cecilia, che in “E ruberò per te
2007
E poi Ferro
versione presentatore,
in
un'atmosfera
da televisione
dei nonni, il
cantante
di
Latina apprende che il fortunato sorteggiato per avere la Carrà nel salotto di casa
è proprio lui. Così "Raffa" si materializza nello studio
tv, e a quel punto il duetto a tutta dance può esplodere. Simpatico e un po' diverso dal solito.
Robbie Williams Bongo Bongo and Je Ne T'Aime Plus
-
Inarrestabile
e camalontico, la fabbrica di hits
Robbie Williams estrae un'altra chicca dal suo Rudebox. "Bongo Bong and Je Ne T'aime Plus", grandissimo successo di qualche anno fa firmato Manu Chao,
è la cover che Robbie ha sempre pensato di fare.
Questa specialissima versione vede la partecipazione
straordinaria di Lily Allen, insieme creano una misceChrysalis
la luna” dà quel tocco di classe che di sicuro non
guasta. Ma come sempre è l’agilità della voce di Giuliano Sangiorgi che la fa da padrona e firma, caratterizzandolo, tutto l’album, un po’ più asciutto ed essenziale di “Mentre tutto Scorre”, per quanto riguarda il lato musicale, ma al contempo sempre piacevole
e gradevole all’ascolto.
la esplosiva. "Non ho scelto questa canzone, lei ha
scelto me... un paio di amici mi hanno suonato King
of The Bongo e ho sempre
pensato: devo farne una
cover e adesso era il momento giusto". Il risultato è
buono, anche se forse un
po' di personalizzazione non avrebbe guastato!
PAOLO NUTINI
NEGRAMARO
New Shoes
Parlami d’Amore
Paolo Nutini / Matty Benbrook / Jim Doguid
These Streets
Giuliano Sangiorgi
Atlantic Records
La Finestra
---
Woke up cold one tuesday,
i'm looking tired and feeling quite sick,
i felt like there was something missing in my day to
[day life,
so i quickly opened the wardrobe,
pulled out some jeans and a T-Shirt that seemed
[clean,
topped it off with a pair of old shoes,
that were ripped around the seams,
and i thought these shoes just don't suit me.
CHORUS:
Hey, I put some new shoes on,
and suddenly everything is right,
I said, hey, I put some new shoes on and
[everybody's smiling,
it so inviting,
Oh, short on money,
but long on time,
slowly strolling in the sweet sunshine,
and i'm running late,
and i don't need an excuse,
'cause i'm wearing my brand new shoes.
Woke up late one thursday,
and i'm seeing stars as i'm rubbing my eyes,
and i felt like there were two days missing,
as i focused on the time,
and i made my way to the kitchen,
but i had to stop from the shock
[of what I found,
a room full of all my friends dancing round and
[round,
and i thought hello new shoes,
byebye them blues.
CHORUS
Take me wondering through these streets,
where bright lights and angels meet,
stone to stone they take me on,
I’m walking to the break of dawn. (x2)
CHORUS (x2)
Mi sono svegliato in un freddo martedì
avevo l'aria stanca e mi sentivo quasi ammalato
mi sentivo come se ci mancasse qualcosa in quel
giorno della mia vita]
quindi ho aperto velocemente il mio guardaroba
ho tirato fuori dei jeans ed una camicia che
sembravano puliti]
li ho messi assieme ad un paio di scarpe vecchie
che erano squarciate sulle cuciture
e ho pensato che quelle scarpe non mi stavano bene.
CHORUS:
Hey, ho messo delle scarpe nuove
e improvviso tutto è andato bene
ho detto: hey, ho indossato delle scarpe nuove
e tutti stanno sorridendo,]
è così invitante
mi mancano i soldi
ma ho tanto tempo
lentamente passeggio alla dolce luce del sole
e sto correndo perchè sono in ritardo
non ho bisogno di scuse
perchè sto indossando le mie scarpe nuove.
Mi sono svegliato tardi un giovedì
e vedevo le stelle mentre strofinavo i miei occhi
e mi sentivo come se fossero saltati due giorni
appena mi focalizzavo sul tempo
e sono andato in cucina ma
mi sono dovuto fermare per lo shock
di quel che ho trovato]
una stanza piena di miei amici che ballavano
ovunque]
e ho pensato "ciao, scarpe nuove,
addio tristezza"
CHORUS
mi sono meravigliato per queste strade,
dove le luci splendenti e gli angeli si incontrano
pietra a pietra loro mi prendono
sto camminando tra le prime luci dell'alba (x2)
CHORUS (x2)
Scarpe Nuove
Terzo inedito tratto dal bellissimo
album d’esordio “These Streets”
del giovane cantautore inglese di
origini italiane Paolo Nutini. Il
nuovo singolo “New Shoes” è
forse il pezzo più allegro e spensierato del disco, e sta riscuotendo
un ottimo successo sia per quanto
riguarda le vendite, sia per quanto
riguarda la programmazione radiofonica.
Tornano i Negramaro con un nuovo album a un paio d’anni dallo
strepitoso successo del loro disco
d’esordio. Primo estratto del loro
“La Finestra” un bellissimo pezzo
dal titolo “Parlami d’Amore”
Come sempre,come sempre capirò
non è niente,non è niente passerà
un istante una vita in scatola
deprimente una scusa basterà
chiudendo gli occhi
scivoli via da me
chiudendo gli occhi scivoli via
come sempre ti assicuro capirò
come sempre oggi mi accontenterò
chiudendo gli occhi scivoli via da me
chiudendo gli occhi scivoli via
se chiudo gli occhi
scivoli via da me
chiudendo gli occhi
scivoli via..
se chiudo gli occhi scivoli via da me
se chiudo gli occhi scivoli via da me,
scivoli via da me
se chiudo gli occhi scivoli via..da me!
MTV Movie Awards ‘07
I Pirati dei Caraibi e il film dell’anno
Ocean's 13
1
€ 1.622.638
Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo
3
€ 971.696
Grindhouse - A prova di morte
2
€ 277.818
I Robinson, una famiglia spaziale
1
€ 245.109
Spider-Man 3
6
€ 126.321
La città proibita
€ 121.767
Zodiac
3
4
€ 118.160
Turistas
€ 87.854
Il matrimonio di Tuya
€ 262.038
Le vite degli altri
2
1
10
€ 61.995
Box Office del weekend dal 09/06/2007 al 11/06/2007
Settimana molto tranquilla per quanto riguarda
gli incassi delle diverse pellicole nelle sale. Unica new entry degna di nota è rappresentata da
Ocean’s 13, terzo capitolo della saga dei rapinatori gentiluomini cominciata con Ocean’s 11.
Solito cast di stelle tra cui George Clooney,
Brad Pitt e Matt Dammon per un film che esordisce direttamente sul gradino più alto della
classifica. Al secondo posto del box office si
riconferma uno dei blockbuster più attesi della
stagione, il terzo e ultimo (almeno per ora) capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, con
Johnny Depp e Orlando Bloom, (e la partecipazione straordinaria di Kith Richards dei Rolling
Stones), che nonostante sia nelle sale da ormai
quasi un mese, continua ad incassare, quasi un
milione di euro in un solo week end. Niente
male! Dopo i pirati l’abisso, infatti in terza posizione, a grandissima distanza, troviamo Grindhouse - A prova di morte, Horror targato Tarantino, che però non va oltre i 280.000 euro di
incasso nel fine settimana. Da segnalare inoltre
alla quarta posizione un’altra nuova uscita, il
cortone animato I Robinson, una famiglia spaziale, e al quinto resiste ad un mese e mezzo
dall’uscita il terzo capitolo di Spider-Man, che si
ferma a quota 126.321€, ma il cui incasso totale
ha superato abbondamentemente i 17 milioni!
Pirotecnici, comici,
irriverenti: gli MTV
Movie Awards 2007
hanno incendiato la
serata dello scorso 3 giugno. Insieme
agli Oscar e ai Golden globe, il famoso cestello di pop corn assegnato
dall’emittente musicale americana
rimane uno dei premi più ambiti dalle star di Hollywood, anche perché in
realtà, questo è l’unico premio che
rispecchia pienamente i gusti dello
spettatore, in quanto i film vengono
votati dalla gente comune attraverso
internet, e non vengono assegnati da
academy o da giurie specializzate. Ma
passiamo subito ad elencare vincitori
e vinti della serata per ogni singola
categoria: prima di tutto Mike Myers
ha ricevuto l'MTV Generation Award, riconoscimento che viene assegnato a quegli attori che maggiormente si sono distinti come icone
per un intera generazione.
BEST KISS
BEST MOVIE
- Cameron Diaz & Jude Law - "300"
"L'Amore Non Va In Vacanza"
- "Blades Of Glory"
- Will Ferrell & Sacha Baron Cohen - "Borat"
"Ricky Bobby"
- "Little Miss Sunshine"
- "Pirati Dei Caraibi: La Maledizione - Columbus Short & Meagan Good "Stomp The Yard"
Del Forziere Fantasma"
- Mark Wahlberg & Elizabeth Banks
"Invincible"
BEST PERFORMANCE
- Marlon Wayans & Brittany Daniel - Gerard Butler - "300"
- Johnny Depp - "La Maledizione "Quel Nano Infame"
Del Forziere Fantasma"
BEST VILLAIN
- Jennifer Hudson - "Dreamgirls"
- Keira Knightley - "La Maledizione - Tobin Bell - "Saw III"
- Jack Nicholson - "The Departed"
Del Forziere Fantasma"
- Bill Nighy - "La Maledizione Del
- Beyoncé Knowles - "Dreamgirls"
- Will Smith - "La Ricerca Della Feli- Forziere Fantasma"
- Rodrigo Santoro - "300"
cità"
- Meryl Streep - "Il Diavolo Veste
BREAKTHROUGH PERFOR- Prada"
MANCE
- Emily Blunt - "Il Diavolo Veste BEST FIGHT
Prada"
- Jack Black & Hector Jimenez vs. - Abigail Breslin - "Little Miss Sun- Los Duendes - "Nacho Libre"
shine"
- Gerard Butler vs. Serse - "300"
- Lena Headey - "300"
- Sacha Baron Cohen vs. Ken Davi- Columbus Short - "Stomp The tian - "Borat"
Yard"
- Will Ferrell vs. Jon Heder - "Blades
- Jaden Smith - "La Ricerca Della Of Glory"
Felicità"
- Uma Thurman vs. Anna Faris - Justin Timberlake - "Alpha Dog"
"My Super Ex-Girlfriend"
BEST COMEDIC PERFORMANCE
- Emily Blunt - "Il Diavolo Veste
Prada"
- Sacha Baron Cohen - "Borat"
- Will Ferrell - "Blades Of Glory"
- Adam Sandler - "Cambia La Tua
Vita Con Un Click"
- Ben Stiller - "Una Notte Al Museo"
BEST SUMMER MOVIE YOU
HAVEN'T SEEN YET
- "Un'Impresa Da Dio"
- "I Fantastici Quattro E Silver Surfer"
- "Hairspray"
- "Harry Potter E L'Ordine Della
Fenice"
- "Rush Hour 3"
- "Transformers"
Sono passate poche ore dall'uscita italiana dei "Fantastici
Quattro E Silver Surfer" e per
l'occasione Jessica Alba e Chris
Evans sono atterrati a Roma
per la tradizionale conferenza stampa di
lancio. Ebbene: i due attori confermano
di aver firmato insieme ai loro colleghi
per un e terzo episodio della serie.
Niente ricostruzione in uno
studio hollywoodiano: "Angeli
E Demoni" sarà girato veramente a Roma, tanto che il regista Ron Howard si trova nella
capitale per i sopralluoghi necessari. L'adattamento cinematografico riunisce il
team di lavoro che ha portato su grande
schermo "Il Codice Da Vinci": in particolare, c'è lo sceneggiatore Akiva Goldsman, il regista Ron Howard e pare
certo anche il ritorno di Tom Hanks. Le
riprese di "Angeli E Demoni" cominceranno a gennaio del 2007 (l'uscita nelle
sale è per il 12 dicembre 2008).
Si rinsalda una delle coppie artistiche migliori degli ultimi anni:
secondo le notizie spifferate da
Variety Matt Damon e Paul
Greengrass tornano a lavorare
insieme in un nuovo film. Questa volta
niente avventure di Jason Bourne: la
pellicola sarà ambientata nell'Iraq odierno, a Baghdad, e apparentemente non
vedrà coinvolti degli agenti segreti.
"Imperial Life In The Emerald City"
prende spunto da un reportageche parla
della vita all'interno della cosiddetta Zona Verde, vale a dire quella parte di Baghdad in cui vivono gli occidentali e che
è presidiata dai soldati dell'esercito statunitense.
SCHEDA DEL FILM
SCHEDA DEL FILM
nazione Usa
anno 2007
regia Robert De Niro
genere Thriller
durata 167 min.
distribuzione Medusa Film
cast M. Damon (Edward Wilson) • A. Jolie
(Clover Wilson) • R. De Niro (Bill Sullivan) • J.
Pesci (Joseph Palmi) • B. Crudup (Arch Cummings) • M. Gambon (Dottor Fredericks) • A. Baldwin (Sam Murach) • W. Hurt (Philip Allen)
nazione Italia
anno 2007
regia Davide Marengo
genere Commedia
durata 104 min.
distribuzione 01 Distribution
cast V. Mastandrea (Franz) • G. Mezzogiorno (Leila) • R. Hauer • E. Fantastichini (Matera) • R. Citran (Diolaiuti) • F.
Pannofino (Garofano) • I. Franek
(Andrea) • A. Catania (Bergamini)
fotografia A. Catinari
“Notturno bus”, più che una semplice commedia, è un vero e proprio noir all’italiana. Il regista Davide Marengo, all’esordio nel lungometraggio ma con ottime esperienze nel corto e
nel mondo dei videoclip, si gioca bene l’arma
dell’ironia e, tolti i ‘necessari’ compromessi, si
concede una regia televisiva che prova a osare
divertendosi. Ne esce un prodotto ibrido ma
interessante, leggero e piacevole — che rimanda vagamente ai Manetti Bros. — e si avvale di
un cast ben assortito e di primo livello: Valerio
Mastandrea è particolarmente azzeccato nella
parte di Franz, un sensibile e disilluso trentenne autista di bus notturni; la Mezzogiorno abbandona i ruoli nevrotici e si dedica ai suoi
grandi occhioni e a un dinamismo recitativo nel
ruolo di Leila, una seducente e bugiarda femme
fatale; Ennio Fantastichini si conferma uno dei
più grandi attori italiani in circolazione, interpretando con grande personalità Matera, il personaggio probabilmente più importante e complesso nell’ottica dell’amalgama dei generi. Bra-
vi anche i comprimari Francesco Pannofino
nella parte di Garofano, e Roberto Citran
nella parte di Diolaiuti, che danno vita a situazioni paradossali e a divertenti teatrini sul
tema poliziotto buono / poliziotto cattivo.
Il film risente leggermente del fatto che è un
film su commissione e, considerato anche che è
un prodotto d’esordio, si avverte la mancanza
dell'anima avvolgente ed esuberante tipica di
chi è smanioso di esprimersi. Tuttavia il ritmo
risulta gradevole, il montaggio giovanile e la
sceneggiatura — che gioca bene sui dialoghi e
sugli equivoci — un po’ strabordante e caotica,
ma briosa. La buona fotografia e la buia ambientazione urbana sono merito di Arnaldo
Catinari (“Il caimano”), mentre per la colonna
sonora mai stonata i complimenti vanno fatti
alla coppia Gabriele Coen - Mario Rivera. Il
film, in poche parole, funziona.
A prescindere dal valore altalenante dei film a
basso costo, è dunque molte interessante vedere come alcuni giovani registi italiani stiano cominciando a sperimentare nei generi e nella
regia, vedi Giacomo Martelli (“In ascolto - The
listening”) o Libero De Rienzo (“Sangue - La
morte non esiste”). Siamo felici di poter aggiungere alla lista anche Davide Marengo, classe 1973. Coraggio.
Per diversi anni De Niro ha pensato di girare un film
sul mondo dello spionaggio, conducendo diverse ricerche sul tema grazie ad un ex agente segreto della
CIA in pensione, ricerche che lo hanno portato a viaggiare fino agli angoli più remoti dell’ Afghanistan o del
Pakistan. Quando poi ha avuto l’occasione di avere tra
le mani una copia della sceneggiatura di Eric Roth
(sceneggiatore anche di Munich, Insider, Alì, Forrest
Gump, tra gli altri) che parlava proprio di questi argomenti, e più precisamente della nascita della CIA, non
ha esitato a voler girare quello che fino a quel momento veniva considerato da molti uno dei migliori film
“non-realizzati”
in
circolazione.
Nasce così The good shepherd, incentrato interamente sulla figura di Edward Wilson, personaggio fittizio
che riflette la vita del vero fondatore dell’Agenzia e
attraverso il quale assistiamo alla storia (segreta) americana che va dai primi anni quaranta fino all’inizio della
guerra fredda. In realtà ben presto si capisce che non
stiamo di fronte ad una ricostruzione minuziosa dei
fatti, non c’è taglio documentaristico, bensì la volontà
di rappresentare la CIA dal punto di vista umano, ovvero seguendo da vicino le persone che la compongono. Questi venti anni di bugie, tradimenti e verità nascoste vengono ri-percorsi attraverso gli occhi lucidi di
un solo uomo, un bravissimo, grigio, gelido Matt Damon, che progressivamente perde qualsiasi coinvolgimento emotivo con tutto ciò che lo circonda: la sicurezza della nazione diventa un culto al quale sacrificare
la propria identità e la propria coscienza, intesa come
privata. In uno dei passaggi più significativi del film, lo
stesso Wilson afferma che se se gli italiani fanno perno
su chiesa e famiglia, gli irlandesi sulla patria, gli ebrei
sulla tradizione, gli americani possono solo credere
negli Stati Uniti d'America, perché tutti gli altri non
sono altro che ospiti di passaggio. E’ la chiave di lettura di un film crudo, che non tende né al thriller né alla
denuncia, ma che vuole semplicemente fare luce sul
P o t e r e
e
l e
s u e
o m b r e .
Sfortunatamente un cast stellare (Jolie, Turturro, Baldwin, Hurt tra gli altri) e una fotografia perfetta dai
toni cupi e misteriosi, non riescono ad emozionare
fino in fondo: il continuo andare avanti e indietro nel
tempo e gli innumerevoli tradimenti che si susseguono
senza tregua per quasi tre ore, rischiano solo di confondere e non coinvolgere lo spettatore che a volte
resta impassibile come lo sguardo di Matt Damon.
Un film senz’altro da vedere, che però in altre mani
(come in quelle di Coppola ad esempio, che tra l’altro
è uno dei produttori) probabilmente avrebbe potuto
convincere
molto
di
più.
In attesa degli altri due capitoli della trilogia.
SCHEDA DEL FILM
SCHEDA DEL FILM
nazione Usa
anno 2007
regia Gore Verbinski
genere Azione / Avventura
durata 168 min
distribuzione Buena Vista International
cast J. Depp (Capitano Jack Sparrow) • O.
Bloom (Will Turner) • K. Knightley (Elizabeth
Turner) • S. Skarsgård ('Bootstrap' Bill Turner)
• C. Yun-Fat (Capitano Sao Feng) • M. Crook
(Ragetti) • J. Davenport (Ammiraglo James
Norrington) • G. Rush (Barbossa)
Dopo due film in fotocopia, il terzo episodio
della saga di cui Jack Sparrow è il simbolo porta con sé una ventata, nemmeno troppo leggera, di novità. Non è più il momento dell’uno
per il tutto: Lord Cutler Beckett e la sua Compagnia delle Indie occupano stabilmente lo spazio riservato ai ‘cattivi’, ma dall’altro lato Jack e
i due amanti-fuggiaschi (che finalmente arriviano all’ultimo stadio della loro trasformazione
caratteriale) non sono più soli: scocca l’ora dei
pirati, e non solo quelli dei Caraibi. Glissando
sulla puerilità di alcune scelte, l’annunciato
(dall’immagine finale de “La maledizione del
forziere fantasma”) ritorno di Barbossa e il viaggio oltre i confini del mondo sono il preludio
alla ‘resurrezione’ di Jack; l’Olandese Volante è
alla guida della flotta della Compagnia, chiudendo così il cerchio lasciato aperto dagli avversari dei primi due film (Barbossa a parte,
che ha fin dal primo episodio il ruolo che Rasputin ha per Corto Maltese); i pirati non sono
tutti uguali, ma nove di loro sono ‘pirati nobili’,
e si riuniranno nel IV Consiglio della Fratellanza alla Baia dei Relitti per fronteggiare il problema Beckett-Jones, Consiglio nel quale farà la
sua comparsa Keith Richards (chitarrista dei
Rolling Stones), cui il personaggio di Johnny
Depp
deve
tutto
o
quasi.
Nonostante le apprezzabili novità, è sempre
Jack Sparrow, uno dei personaggi meglio disegnati negli ultimi tempi, a tenere in piedi tutta
la costruzione: grazie al suo tocco di follia le
nazione Usa
anno 2007
regia Billy Ray
genere Thriller
durata 111 min
distribuzione Mikado Film
cast C. Cooper (Robert Hanssen) • R.
Phillippe (Eric O'Neill) • L. Linney (Kate
Burroughs) • C. Dhavernas (Juliana
O'Neill) • G. Cole (Rich Garces) • D. Haysbert (Dan Plesac)
quasi tre ore del film scorrono facilmente in
attesa della prevedibile battaglia finale (ma non
di flotte, come si poteva sperare), tra suggestioni da Monkey Island, echi di Morricone nel
confronto tre-contro-tre sulla lingua di sabbia,
la nuova veste di Keyra in stile Wiliam Wallace
(“è il giorno della libertà”, “il coraggio dei nostri cuori”) di “Braveheart”, citazioni da “Alice
nel paese delle meraviglie” (ma senza funghi) e
da “Le avventure di Peter Pan”, per rimanere
all’interno della famiglia Disney, ed un riferimento non casuale (prova ne è la continua ostentazione) all’Odissea in Calypso e nei 10 anni in mare, con Elizabeth che alla fine sembra
rimanere su un’isola ad aspettare il suo marinaio.Il condimento di questo minestrone è un
misto di ironia tra il sofistico (“questa è pazzia”
– “questa è politica”) e il triviale (i due capitani
fanno a gara a chi ha il cannocchiale più lungo)
e grandi frasi piene d’aria sentenziate come verità rivelata, ma che in bocca a questi pirati possono esser rivoltate e perdonate.
Un plauso a Verbinski, tirando le somme, che
vende questa volta al pubblico ciò che si aspetta: tre ore di divertimento e di ebbrezza.
In attesa che l’America capisca una volta
per tutte chi dovrà essere il prossimo nemico da combattere per i futuri dieci anni
- come ha già fatto con la Germania nazista, la Russia Comunista, il Vietnam,
l’Iran, l’Iraq ecc - ecco un thriller vecchio
stampo made in U.S.A.: americani da una
parte,
russi
dall’altra.
Nel mezzo i soliti inganni, tradimenti,
morti
e
via
dicendo.
E’ ancora presto per iniziare una saga su
Al Qaeda e Bin Laden (sulla Corea del
Nord o sulla Siria…), perciò il regista
Billy Ray sceglie di tornare al passato,
narrando la storia (vera) di Robert Hanssen, fino all’11 settembre considerato il
più grande nemico degli Stati Uniti, colui
che riuscì a vendere informazioni top
secret ai russi per più di ventidue anni. La
sua cattura, nel maggio del 2001, fu resa
possibile grazie al lavoro del giovane agente segreto Eric O’Neill, piazzato
nell’ufficio di Hanssen con l’incarico di
seguire da vicino tutte le sue mosse. Ad
essere raccontata è la sottile sfida psicologica tra i due, i loro sguardi e le loro
bugie, la capacità di studiarsi a vicenda e
di mentire senza mai far trasparire insicu-
rezza o paura: due spie una contro l’altra,
in un duello senza esclusioni di colpi, ma
anche senza sparatorie o inseguimenti
spettacolari. La forza del film sta proprio
in questo, nel suo essere intimo e lasciare
da parte facili scene di inseguimenti e
sparatorie, cercando invece di descrivere
bene la sensibilità dei protagonisti:
l’azione lascia il posto ai dialoghi, che da
soli riescono a mantenere sempre alta la
suspence, nonostante si sappia già la fine
d e l l a
s t o r i a …
Eppure ci sono troppi aspetti che non
convincono di Breach, primo tra tutti
proprio il personaggio di Hanssen, che
seppur interpretato alla perfezione da
Chris Cooper, è descritto solo a metà e
non convince fino in fondo: si vede il
suo bigottismo e si intuisce il suo Potere,
ma non viene mai svelata la ragione per
la quale ha tradito il suo Paese che per gli
americani, o quantomeno per un agente
dell’FBI, è addirittura più importante della
propria
famiglia.
Inoltre la sensazione è quella di aver visto un film sicuramente ben confezionato, ma assolutamente inutile nel suo raccontare una vicenda ancora troppo recente, e con diversi segreti ancora non
rivelati, dal poter essere raccontata come
si deve.
Appuntamento al buio
15 giugno
T.M.N.T.
22 giugno
Transformers
28 giugno
Harry Potter e l’ordine...
11 luglio
Nuovi appuntamenti televisivi
nell’estate di RaiDue: prima di tutto
ritorna, dal 18 giugno, la striscia quotidiana di “Matinée”, la tv che si ascolta, quest’anno con Giampiero
Ingrassia e Rossella Brescia. Ma lagrande
novità è che quest’anno il programma avrà
anche una costola preserale, “Soirée”, che
vede in pista Nicola Savino e Flavia Cercato.
In seconda serata, Serena Garitta e Alessandro Siani conducono la novità comica,
“Tribù”.
Addio ad un pezzo di storia della tv
E’ finita la storia dei mitici studi Rai della Fiera di Milano
proprietà privata e ceduta in affitto per tutti questi
anni alla Rai, sarà demolita nell’ambito di riqualifica
dell’area dell’ex FieraMilano che si è trasferita nel
nuovo avvenieristico polo di Rho. Tutti i programmi che ancora si svolgevano all’interno di questa
struttura saranno trasferiti nei nuovi studi di via
Mecenate, all’altro capo della città, che stanno per
essere ultimati. Chissà, forse è proprio da una Rai
rimotivata, come sostiene Pippo Baudo, che sarà
possibile partire per costruire un futuro all’altezza
del passato!
Si è conclusa con questa stagione televisiva anche la
storia dei mitici studi Rai della Fiera di Milano. Con
l’ultima puntata di “Quelli che il calcio” si è dato
l’addio a quei teatri che sono stati testimoni della
storia della televisione italiana. All’ultima puntata
del programma condotto da Simona Ventura sono
intervenuti alcuni dei più importanti personaggi che
hanno fatto la storia del piccolo schermo nel nostro
paese, da Sandra Mondaini a Paolo Villaggio, da
Paolo Limiti a Mike Bongiorno, tutti molto commossi nel dare l’addio a quegli studi nel quale sono
nati alcuni dei programmi più importanti, su tutti il
Rischiatutto e Lascia o Raddoppia. La struttura, di
Questo mese invece che dei classici
spot che infestano le televisioni nel
periodo estivo, pubblicità di gelati,
bibite rinfrescanti o sempre più tecnologicamente avanzati climatizzatori, che non ci sembrano particolarmente degne di nota per quanto
riguarda l’aspetto creativo, ci limitiamo semplicemente a fare una cosa
che fino ad ora non abbiamo mai
fatto: parlare della musica che accompagna gli spot. Sì perchè ormai
la musica, come ben sapete, è importantissima per l’efficacia della
campagna, perchè se è molto incisiva e ti entra nella testa come un
tormentone, il successo dello spot è
assicurato. E viceversa, il successo
della canzone è assicurato, e può
essere un ottimo trampolino di lancio per artisti non ancora celebri. Lo
spunto ci è arrivato da una mail
giunta in redazione che ci chiedeva
quale fosse la canzone che accom-
pagnava la messa in onda
dell’ultimo spot Enel. Bè, sicuramente non si tratta di un artista emergente o di una canzone recente.
Infatti il brano è la bellissima “Wild
World” di Cat Stevens, del 1970,
estratta dall’album “Tea for the Tillerman”, il disco più bello e importante di Stevens, quello che per intenderci contiene anche l’inno generazionale “Father & Son”. Un ottimo pezzo che naturalmente consigliamo a tutti. Ottima scelta per la
Enel. Se avete altri dubbi di questo
genere non esitate a contattarci:
[email protected]
Il presidente Bush torna bambino in
versione cartone animato in onda sul
canale americano Comedy Central. Il
presidente Usa è un discolo che con il
suo gruppo musicale, formato da Lil'
Condy, Lil' Cheney e Lil' Rummy, suona il
rock ed è protagonista di una serie di avventure. Lil' Bush, comprende per ora sei puntate, in cui stelle della musica come i Red Hot
Chili Peppers prestano la loro voce ai personaggi.
Happy Birt hday MTV!!!
Non sembra proprio l’annata giusta
per il povero Amadeus. Infatti dopo
la chiusura dopo sole due settimane
del suo primo progetto “Formula
Segreta”, anche il nuovissimo format
campione d’ascolti in tutto il mondo
“1 contro 100” stenta a decollare. I
risultati non sono bassissimi, ma
sicuramente al di sotto di quelli registrati da Jerry
Scotti col Milionario. Vedremo
se con la fine de
“L’Eredità” la
gente imparerà
ad affezionarsi
al programma,
che durerà gran
parte dell’estate.
Torna Festivalbar
Lo stor ico canale musicale festeggia i l suo primo quarto di secolo
Nuovi conduttorie un cast stellare
Si è conclusa la prima edizione del
programma di Fatima Ruffini con
Ale e Franz “Buona la Prima”. E il
bilancio degli ascolti è andato oltre
più rosea previsione. Partito un po’
in sordina, con poche aspettative,
come una sfida, quella di portare il
teatro e l’improvvisazione in tv, in
realtà si è rivelato fin dalla prima
puntata uno dei programmi più
interessanti della stagione in corso.
E i pubblico ha molto apprezzato,
un po’ per il carattere innovativo
del format, ma sicuramente fondamentale è stata la bravura e la simpatia che
riscuotono
i due protagonisti,
due fuoriclasse.
Si è inaugurata lo scorso quindici
giugno la nuova serie di Festivalbar,
uno dei programmi più classici e irrinunciabili nelle calde estati italiani. Si
preannuncia un cast veramente di
tutto rispetto, sin dal galà di apertura
che si è svolto a Milano in una gremita piazza Duomo e che andrà in onda
il prossimo martedì 19 giugno.
Alla serata sono intervenuti
nomi del calibro di Macy Grey,
Zucchero, Dolores O’riordan,
Irene Grandi, Mario Biondi,
Miguel Bosè, Elisa, Nek, Neffa, Max Pezzali, Francesco
Renga, Finley, Cristicchi, Zero
Assoluto, Daniele Silvestri,
Tiromancino e molti altri.
Nuovi di pacca, come consuetudine degli ultimi anni, anche
i nuovi conduttori. Primadonna della
kermesse sarà una delle ragazze più
amate dal pubblico italiano, Elisabetta Canalis, accompagnata per
l’occasione dall’ex vj di mtv Enrico
silvestrin e dalla Iena Giulio Golia.
Una squadra completamente inedita.
Vedremo quale sarà il risultato.
Un'estate sul campo per sperimentare
nuovi linguaggi e mantenere sull'informazione e l'approfondimento quel
presidio conquistato in soli due anni.
Niente ferie, insomma, per "Matrix"
che, dopo avere chiuso con successo la stagione appena terminata, si prepara ad affrontare la sua lunga estate calda. Lo farà in due
modi: da una parte mantenendo in onda la
puntata settimanale del venerdì e, dall'altra,
intraprendendo la via della sperimentazione.
Quest'ultima ha il nome di "docu-fiction" e,
come spiega la parola, si propone di documentare, con i modi e il linguaggio della
fiction, qualcosa che è successo davvero. Si
parte, lunedì 18 giugno (in prima serata su
Canale 5), con "Erba, i giorni dell'odio", novanta minuti filmati per ricostruire il prima, il
durante e il dopo (almeno fino a questo momento) dell'efferata strage in cui hanno perso
la vita Raffaella Castagna, il suo bambino
Youssef di due anni, la madre e una vicina di
casa intervenuta in loro soccorso.
Reality nel ciclone
Si riaccende la polemica
Si è tornato nelle ultime settimane a discutere nuovamente sul
mondo del reality. Tutto il ciclone mediatico è stato scatenato da
alcuni recenti episodi verificatisi
all’estero. Primo su tutti
l’annuncio di una tv olandese che
insieme a Endemol avrebbe ideato e trasmesso “De Grote Donorshow” (Il grande donatore
show) nel quale il vincitore del
reality si sarebbe aggiudicato un
rene. Il reality è stato trasmesso
lo scorso 1 giugno, una malata
terminale doveva decidere a chi
dei tre concorrenti donare un
rene con l’aiuto del pubblico da
casa che avrebbe dovuto votare
quello tra i tre che gli sembrava
più meritevole di ricevere la donazione. La messa in onda del
programma ha ovviamente suscitato moltissime critiche, la stampa mondiale si sbizzarrita con
giudizi del tipo “è moralmente
sbagliato e da condannare“. In
realtà si è trattato di una messa in
scena ben organizzata. Lisa, la
ragazza ammalata di tumore che
doveva donare l'organo a uno dei
concorrenti, era in realta' un'attrice. L'annuncio e' stato dato in
diretta dal presentatore, precisando però che i tre aspiranti ad un
rene nuovo sono veramente malati. 'Lo abbiamo fatto per attirare
l'attenzione sul problema' hanno
detto i vertici del network.
accusa stavolta per non aver rivelato ad una dei residenti della casa
che il padre è morto. In realtà
Emma Cornell di 24 anni, ex modella e personal trainer, aveva
ripreso i contatti con il padre
solo di recente, con uno scambio di messaggi sul telefonino,
dopo sei anni di distanza. Il
padre Raymond Cornell, 53
anni, morto di cancro, aveva
espresso la volontà che la figlia
continuasse la sua esperienza
nel reality, e di non interromperla per andare al funerale, ha
riferito il fidanzato della giovane, Tim Stanton. «Da quando
Emma e apparsa in Big Brother,
lui ha guardato ogni episodio», ha
aggiunto il giovane. «Non voleva
rovinare quell’esperienza, e pensava che lei avrebbe capito». Indignati molti dei telespettatori, che
hanno intasato i blog dedicati al
programma. Giudicate voi.
Infine farà molto discutere nei
prossimi mesi il progetto di una
casa di produzione britannica, la
Ricochet, che avrebbe in cantiere
un reality con protagonisti dei
concorrenti sfigurati. Un produttore della società avrebbe infatti
contattato il chirurgo plastico
Peter Butler, che realizzerà prossimamente il primo trapianto di
volto in Gran Bretagna, per trovare pazienti con deformità facciali. Sulle varie polemiche non
esprimiamo pareri. A voi giudicare se c’è un limite, un punto oltre
il quale non è più possibile andare, o se comunque rientra nelle
libertà personali di ognuno partecipare o meno ad un programma
a cui comunque si partecipa
Qualche giorno dopo poi ha fatto spontaneamente e in quelle del
discutere molto una scelta del pubblico se seguire o no il sudGrande Fratello australiano: sotto detto programma.
“Ho voglia di ascoltare
un po’ di musica d’autore,
dove la trovo alle 8 di mattina, in mezzo al traffico della
tangenziale?!?”
Io la risposta ce l’ho ben memorizzata tra le frequenze
della mia autoradio, il mio
strumento di relax assoluto a
poche ore da un esame importante o da ore ed ore di
lezione.
La risposta si chiama Radio
Capital, radio tra le cui note
ho avuto la fortuna di conoscere veri e propri pezzi di
musica internazionale introvabili e raramente trasmessi
dalle altre frequenze…
Come l’ho scoperta?
Vi racconto questo aneddoto:
era una delle mie solite mattine chiuse tra un tir di mobili
ed una Opel Agila sulla Milano-Meda (chi è delle zone
capirà di cosa parlo, per gli
altri immaginate la SalernoReggio Calabria di dimensioni
ridotte il 7 agosto). Come al
solito il mio indice preme a
velocità supersonica i tasti
della vecchia radio e cosa sento di sfuggita? Un Bob Dylan
d’annata mi dedica “Mr Tambourine Man”.
Su quale altra frequenza poteva capitare?!? :-)
Negli ultimi anni ormai la tendenza delle
emittenti televisive è quella che nei mesi
estivi non deve andare in onda nulla; ci
manca ancora qualche anno e probabilmente dalla fine di maggio all’inizio di settembre troveremo 24 ore su 24 un monoscopio che ci avvisa che la televisione è
chiusa per ferie. Repliche di vecchi telefilm,
film al cinquantesimo passaggio in tv, spezzoni di vecchi varietà (sempre gli stessi)
riproposti in montaggi preconfezionati.
Sembrano lontani millenni quei programmi
allegri e colorati che popolavano la televisione estiva per rallegrare le serate di quei
poveri cristi che non si possono permettere
quattro mesi di vacanza. Sperimentazione
di nuovi quiz preserali, gare canore, giochini vari... Chi non ricorda il quizzone, Beato
tra le donne, Bellezze al bagno... Giochi
senza Frontiere!!! Ed è proprio di questo
che vogliamo parlare oggi. Era il 1965: lo
statista francese Charles De Gaulle auspicava l'unità economica Europea ma s'impegnava anche per creare il primo gioco internazionale che unisse le nazioni coinvolte
nei suoi progetti, incrementando l'amicizia
fra i paesi della neonata istituzione. La formula nasce dall'esperienza italiana di Campanile sera che venne a sua volta copiata in
Francia da Guy Lux con il titolo di
"Intervilles", per l'allora statale TF1: delle
cittadine si confrontavano tra loro giocando, in piazza. A quel punto il passo fu breve: aderirono al progetto Germania, Belgio
e l'Italia e nacque "Jeux sans frontieres".
Soltanto 4 erano i paesi che presero parte
alla prima edizione nel 1965 (Belgio, Francia, Germania e Italia), un numero destinato ad aumentare notevolmente. Dal '65 ad
oggi, infatti, 18 sono state le nazioni che
hanno preso parte ai giochi, che oltre alle
consuete estive ha visto anche 13 edizioni
invernali, negli anni che vanno dal '70 al '82
e dal '89 al '91. Pochi sanno che Giochi
senza frontiere è la trasmissione che ha
inaugurato l'Eurovisione, e che per molti
anni il programma è stato abbinato alla
lotteria europea, il cui montepremi (circa 5
miliardi) veniva espresso in "Ecu", quando
ancora l'Euro era solo un utopia. Il gioco
consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare
punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare il jolly, che
faceva raddoppiare il punteggio totalizzato,
mentre, a turno, saltavano una prova per
giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che
non giocava "scommetteva" su un'altra
ottenendo gli stessi suoi punti. In 30 edizioni, prodotte tutte dalla Rai, si sono avute
più di 300 puntate dei giochi, con 2.500
città partecipanti (215 quelle italiane) di 18
nazioni. Si sono avute le più diverse ambientazioni e ci si è incontrati nelle piazze
più famose d'Europa, come la "Grande
Place" di Bruxelles, e davanti alle più belle
cattedrali, come quella di Chartres in Francia o di Orvieto, in Umbria. Trasmessa dal
secondo canale della Rai, la prima edizione
era condotta da Giulio Marchetti ed Enzo
Tortora. Nel 1967 si aggiunge Renata Mauro, che solo nel 1969 prende il posto di
Enzo Tortora nella conduzione del programma insieme a Giulio Marchetti. Tra i
conduttori storici del programma si ricordano maggiormente Claudio Lippi, Milly
Carlucci ed Ettore Andenna, che ha condotto il programma nelle sue ultime storiche edizioni, sostituito solo nelle ultime
due da Maria Teresa Ruta e Mauro Serio.
L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi
europei aveva causato in questi anni non
poche proteste. In un'intervista del 2005
Ettore Andenna ha dichiarato: "La Rai ha
ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che
erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben
7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi". Ed effettivamente nel 2001 il
programma sembrava sul punto di tornare,
poi è saltato tutto. Nel 2006, l'EBU aveva
comunicato l'intenzione di riprendere le
trasmissioni dei Giochi; tuttavia, in seguito,
alcuni problemi (in particolare di carattere
finanziario) hanno bloccato l'edizione
2007, mentre si spera di poter organizzare
quella del 2008. Per approfondimenti:
www.giochisenzafrontiere.net
Vocabolario
Anche l'elettricità arriverà senza fili
Assomiglia allo schermo interattivo di Minority Report o
vagamente a un vecchio videogame da sala giochi, con il
suo ampio display orizzontale, ma in realtà è un vero e
proprio computer racchiuso in un tavolo, con tanto di
altoparlanti e uno schermo da 30 pollici inglobato nella
superficie sensibile al tocco. Basterà infatti toccare lo
schermo per interagire con i contenuti digitali. Surface
utilizza una complessa rete di sensori infrarossi, touchscreen, RFID e sistemi a retroproiezione.
Grazie a tutto ciò sarà possibile, per esempio, scaricare
immediatamente le fotografie da una fotocamera digitale, dotata di tecnologia Wi-Fi, semplicemente appoggiandola sullo schermo. Fotografie che potranno essere
sfogliate, modificate, rimpicciolite o ingrandite usando le
dita.
Scambiarsi le immagini con gli amici diventerà un'operazione banale: non si deve fare altro che appoggiare
sul tavolo un cellulare o un palmare wireless e trascinarcele sopra. Il tutto senza cavi o driver e senza avere il
problema di formati compatibili.
Quindi a differenza di un normale touchscreen potrà
essere usato contemporaneamente da più utenti.
Ciò permetterà alle persone di lavorare su file diversi
nello stesso momento. Sarà capace anche di riconoscere
codici a barre, tessere, carte di credito.
Per questo Steven Ballmer, Ceo della Microsoft, sostiene
che Surface in futuro entrerà nelle case di mezzo mondo
ma il suo utilizzo sarà inizialmente limitato agli hotel, ai
ristoranti, ai casinò, agli uffici pubblici.
Voluto fortemente da Bill Gates, Surface è il frutto di sei
anni di ricerche. Dovrebbe arrivare sul mercato alla fine
del 2007 a un prezzo stimato tra i 5mila e i 10mila dollari e sarà equipaggiato con Windows Vista.
Microsoft spera di abbattere gradualmente i costi di questa tecnologia, e maturare abbastanza esperienza da permetterle di creare una vasta gamma di offerte per il pubblico domestico, scolastico e business.
Per vedere cosa sarà in grado di fare è disponibile un
video sul sito http://www.microsoft.com/surface/
Dopo il wireless arriva la witrcity a suggerire un futuro sempre più
senza filo. Gli scienziati americani del Mit sono riusciti ad accendere una lampadina da 60 watt, facendo originare l'elettricità necessaria da una fonte distante sette piedi, vale a dire più di due metri, senza che vi
fosse nulla di fisico a unire le due parti. Il principio che sta alla base della witricity è quello della risonanza reciproca di due oggetti
differenti, che li fa vibrare quando l'energia viaggia a una
certa frequenza. Nella ricerca del Mit l'attenzione si è
focalizzata su un tipo di risonanza in particolare, quella
magnetica. Grazie a questa tecnologia si potrebbe arrivare a stanze attrezzate in modo tale da ricaricare la batteria di qualunque apparecchio elettronico sia presente al
loro interno o addirittura a fornire energia direttamente
al portatile, alimentandolo direttamente. Non ultimo, i
ricercatori sottolineano che lo scarsissimo impatto dei
campi magnetici sugli organismi biologici garantisce anche agli umani l’assenza di minacce alla salute.
In Giappone nasce il Robot Bambino
Un robot in grado di simulare i comportamenti di un bambino di 18 mesi è stato costruito in
Giappone da ricercatori dell'Ente nazionale
per la scienza e la tecnologia. E’ alto 1,3 metri e pesa 33
chili. Modellato con silicone in fattezze simili all’ immagine cinematografica di E.T., il robot è stato battezzato
CB2, dalle iniziali in inglese di 'automa bambino con
corpo biomimetico'. Il robot è dotato di oltre 200 sensori ottici, auditivi e tattili, che lo fanno reagire a stimoli
ambientali cambiando le espressioni del viso, su cui risaltano i grandi occhi. I movimenti già alquanto complessi di un bimbo di 18 mesi sono replicati grazie a una cinquantina di simulatori muscolari ad aria compressa.
Nokia N73 Luna Rossa Limited Edition per
TIM
Per tutti gli appassionati da giugno sarà disponibile
un'edizione speciale del Nokia N73, definito Luna
Rossa Limited Edition, modello ideato in occasione della
Luis Vuitton Cup, la competizione veristica più attesa e seguita al mondo. Si distinguerà per una nuova veste e per accessori dedicati agli amanti del mare.
Rispetto all'N73 standard le caratteristiche tecniche non cambiano, mentre le differenze sono nell'estetica.
L'N73 Luna Rossa è infatti realizzato interamente in nero,
con il logo dell'imbarcazione. Non mancano, inoltre, l'auricolare Bluetooth BH-100 ed un portacellulare a tema. Saranno inoltre precaricati sull'apparecchio una serie di video, wallpaper ed un gioco Java, dedicati a
Luna Rossa e al mondo della vela.
RFID: (acronimo di Radio Frequency IDentification - traducibile
in Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l’ identificazione automatica di oggetti, animali o
persone. Il sistema si basa sulla lettura
a distanza di informazioni contenute
in un tag RFID usando dei lettori
RFID.
Un tag RFID è costituito da:
i un microchip che contiene dati
(tra cui un numero univoco
universale scritto nel silicio);
i una antenna;
i può essere dotato o meno di
una batteria.
Un Tag è in grado di ricevere e di trasmettere via radiofrequenza le informazioni contenute nel chip ad un transceiver (ricetrasmettitore) RFID.
Le risposte ai vostri
dubbi
Ciao, questo mese mi è stato chiesto da Elisa da Cassina De Pecchi
se è possibile attraverso Internet
guardare canali televisivi esteri.
Guardare canali televisivi esteri è possibile e anche gratuitamente. Basta
c o l l e g a r s i
a l
s i t o
http://www.coolstreaming.us/ e
selezionare la sezione WebTv. Qui
sono elencati i canali tv delle tv estere
suddivisi per nazionalità; per quanto
riguarda le tv italiane, sono raggruppati per genere. Nel sito sono presenti
altre sezioni: Video musicali che raccoglie videoclip di artisti italiani e internazionali; Web Radio, invece, dà
accesso alle principali radio italiane e ad
alcune radio locali. Per avere una buo-
na performance delle TV internet inoltre è necessario essere forniti di
ADSL almeno a 1024Kb/sec, anche
se per gli streaming di alta qualità è
forse necessario una linea più veloce.
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
Epic
69,00 €
XboX
Lo strano caso del Dott. “Cliffy B.”
Curioso il documento con cui Epic ha messo su carta
il lato tecnico di Gears of War. Dice il teorema dell
Dott. Bleszinki che: “date le 30 schermate al secondo
costanti, calcolare il numero di poligoni e oggetti in
movimento da visualizzare sullo schermo”. Può sembrare uno scherzo, ma non lo è.
Il numero di frame al secondo di
Gears of War è dato dalla volontà del proprio capo progettista di esaltare al massimo le
potenzialità tecniche della console Microsoft, sacrificando
sull'altare della bellezza estetica
un numero di frame rate che in
un altro gioco farebbe storcere
il naso ai più. E invece Cliffy B.
ha avuto ragione, dando vita ad
uno dei titoli che farà da spartiacque per la prossima generazione di titoli su Xbox360 e
riscrivendo interi trattati sull'uso delle strutture architettoniche nel mondo dei videogames.
Tutto in Gears of War è rappresentato spremendo fino all'ultimo le risorse della console. Texutre ad alta definizione, effetti
luminosi e particellari al proprio meglio, ambientazioni riprodotte fin nei minimi particolari, per noi parlare
poi delle ottime animazioni dei protagonisti e degli
avversari.
Certo, i
difetti
non mancano
e
qua e là si
può assistere
a
qualche
piccola
magagna ma si sa, la perfezione non è di questo mondo. E a dare ragione al “muscolo pensante” di casa Epic, arriva anche una fluidità complessiva che, a parte
qualche sporadico caso, si conferma stabilmente sulle
trenta schermate al secondo, senza infastidire minimamente lo svolgersi del gioco. I primi minuti di Gears of War sono un continuo
guardarsi intorno, ammirare lo
stile gotico adottato per riprodurre palazzi, strade e ogni singolo
elemento dell'ambiente di gioco.
Passano quasi in secondo piano i
modelli “superpalestrati” dei protagonisti, abilmente riprodotti e
mossi dall'Unreal Engine 3. Certo,
dimenticatevi gli sconfinati spazi
esterni di Oblivion, tanto per fare
un titolo, o i panorami “a perdita
d'occhio” visti in altri giochi. In
Gears of War tutto è concentrato
in poche decine di metri di visuale
dal vostro personaggio (sempre
inquadrato in terza persona o con
una visuale “a tre quarti”) ma tale
scelta è da ricercare con la precisa
volontà di voler concentrare tutto
il “succo” del gioco sull'unico elemento scaturito sulle tre righe
dedicato al gameplay contro interi tomi destinato alle
features tecniche: gli scontri a fuoco.
La trama di "Gears of War" ci porterà sul pianeta Sera,
una delle tante colonie umane sparse per l'universo, e
racconterà le eroiche gesta di un soldato, tale Marcus
Fenix, ingiustamente imprigionato per aver disobbedito ad un ordine del suo comandante. Il carcere non è
certo un bel posto, ma dal momento in cui la porta
della sua cella verrà aperta da Dominic Santiago (Dom
per gli amici), il povero Marcus scoprirà che fuori da
quelle mura non è che si sta poi tanto meglio. Il pianeta è, infatti, interessato da una sanguinosa guerra tra
la razza umana ed i Locust, esseri mostruosi chiamati
così per la deprecabile abitudine di uscire fuori dal
terreno, e la fastidiosa resistenza a tutti gli insetticidi
conosciuti tranne uno; il piombo. Non manca quindi
un solido canovaccio narrativo che faccia da collante
ai cinque "atti" che compongono l'intero arco di gioco,
compreso anche qualche colpo di scena, ma si avverte
fin dalle prime ore di gioco che la ripetitività delle
situazioni è senza ombra di dubbio la pecca più grave
ed evidente di Gears of War. Sebbene in molti potrebbero obbiettare sul fatto che questo è un tratto distintivo di quasi tutti gli sparatutto sul mercato, Gamesurf (appena reduce dall'ultimo Call of Duty), non può
far finta di non notare come il pargolo della Epic sia sprovvisto anche di quel carisma che ha contraddistinto il prodotto Activision, ad esempio, né tantomeno
possiede quella classe da
“sparatutto di trincea” visto in
Killzone.
GOW è il classico gioco fast-food,
fatto per essere compreso in fretta, ingurgitato in fretta e altrettanto velocemente dimenticato. Il reiterato
utilizzo del tasto A per nascondersi gli innumerevoli
ripari sparsi per tutta la mappa e una struttura di gioco che vorrebbe diperatamente renderlo più “tattico”,
si scontra con nemici coriacei ma tutt'altro che furbi,
con una team di compagni quasi impossibile da assecondare ai propri voleri e con una linea di gameplay
che vuole solo rendere particolarmente furiosi (e divertenti, sia chiaro), i continui scontri a fuoco. Call of
Duty (giusto per citarne uno) è stato un gioco capace
di afferrarci direttamente per la zona pelvica e trasportarci direttamente “nel” gioco. GOW cerca di
farlo ma non riesce a superare quel cristallo che separa
il monitor dal giocatore. E' giovane e il carattere magari si formerà con l'andare del tempo, ma al momento
dimostra ancora di essere immaturo. Anche il sistema
di controllo, per quanto efficace e preciso sia nel momento in cui andremo ad affrontare il nemico “de visu”
sia quando invece daremo fondo al versante più tattico
del gioco uscendo dal nostro riparo solo quando saremo sicuri di poter colpire agevolmente il nostro avversario. Ottimo anche l'armamentario, che non si abbandona troppo a futuristici voli pindarici ma si affida alle
sane e vecchie mitragliatrici accompagnate da shotgun, pistole di varia natura e granate.
Unica eccezione il “Martello dell'Alba” che con particolari condizioni climatiche e la disponibilità del satellite, si limita a “Puntare” il nemico di turno (meglio
se un boss di fine livello) e a lasciar fare tutto ad un
raggio mortale che arriva direttamente dal cielo. Peccato invece per la sciagurata decisione di affidare lo
switch delle armi al D-Pad che per definizione è piuttosto lento e impreciso. Da dimenticare anche l'unica
sezione del gioco in cui potremo prendere possesso di
un mezzo di locomozione. Una inutile parentesi fatta
più per rispettare le mode del momento che non per
dare all'utilizzo dei mezzi stessi una connotazione
ben precisa all'interno del gameplay. Gears of War si
rivela quindi un titolo interessante, ma solo a metà da
affrontare possibilmente al livello massimo di difficoltà, tenendo ben presente che questo non modificherà
di sicuro gli script che regolano l'intelligenza artificiale avveraria, ma che li renderà soltanto più resistenti ai
nostri colpi e più precisi nell'utilizzo delle armi.
M
u
l
t
y
G
e
a
r
s
Appurato il fatto che alla Epic ancora non hanno capito come realizzare un single player veramente degno
di nota (Unreal 2, avete presente?), arriva finalmente il
momento dei veri onori per il “Bleszinki 's team” dal
momento che Gears of War trova nella modalità multigiocatore la massima espressione del gioco in Live. E
non è un caso che nel preciso momento in cui scriviamo questa recensione, GOW abbia
scalzato dalla vetta dei titoli più giocati su Xbox Live quel mostro sacro che
risponde al nome di Halo 2. Effetto
novità o effettivamente il costrutto che
sta dietro al prodotto Epic è veramente
la killer application per il multiplayer?
Siamo portati a optare per la seconda
opzione, dal momento che la natura
“multipla” di GOW sembra trasudare da ogni riga di
codice e da ogni singola mappa studiata per il multiplayer. Bastano poche partite per riuscire a dare un
senso a tutto il lavoro svolto da Epic e per capire che
ancora una volta il gioco in singolo è un piacevole passatempo (mica tanto, poi, dal momento che in 6 ore
scarse abbiamo visto i titoli di coda) tra una partita
multiplayer e l'altra. Spicca tra le modalità di gioco
presenti anche un “Co-Op” che ci permetterà di affiancare un secondo giocatore (o di ospitarlo nella nostra
partita) per affrontare assieme le normali missioni del
single player. Veramente ottimo, soprattutto se si tiene conto che al contrario di tante altre produzioni,
anche il multiplayer presenta le stesse caratteristiche
tecniche del versante singolo del gioco, senza nessun
visibile decadimento grafico. Realmente impression
a
n
t
e
.
Insomma, è palese dalla nostra recensione. Non siamo
completamente soddisfatti di Gears of War. Certo, un
buon gioco, un capolavoro tecnico di rara bellezza che
segna profondamente la produzione ludica su
Xbox360 e innalza di un gradino lo standard qualitativo con cui dovranno confrontarsi le prossime produzioni, Halo 3 compreso. Peccato però che tutto questo
non lo salvi dalle immense pecche di un gameplay che
in mezzo a questa enorme tech demo viene relegato in
un angolo e costretto alla resa. Piatto, monotono e
anche di breve durata, il single player di Gears of War
si rivela un allenamento per il piatto forte della produzione Epic, ovvero il multiplayer.
Ingredienti:
(per 5 persone)
500g spaghetti integrali,
200g acciughe sott’olio (o sardine),
200g cipolla bianca,
un bicchiere di buon vino bianco,
2 foglie di alloro,
100g di pomodori secchi,
olio extra vergine di oliva e pepe.
Ho il piacere di presentarVi per il mese di Giugno, una ricetta che
richiama all’estate e ai suoi sapori, un piatto tipico della regione Veneto rivisitato da me per l’occasione.
La ricetta originale prevede l’utilizzo di un tipo di pasta simile agli
spaghetti chiamata “Bigoli”, fatti con il grano saraceno, ma verranno
sostituiti con quelli integrali, più facili da reperire. I “Bigoli” in salsa,
sono un primo piatto tipico
delle località marittime venete e la salsa viene preparata con sardine o acciughe,
abbondante cipolla e vino
bianco, anche i pomodori
secchi saranno una mia aggiunta.
Come tutti i piatti tipici regionali, questa ricetta ha
ingredienti poveri e non costosi, anche se in molti ristoranti il prezzo di questa specialità si aggira intorno ai
17/20 Euro.
ESECUZIONE:
Fare sgocciolare le acciughe dal loro olio di conservazione, senza
buttarlo, ma conservandolo per creare la salsa successivamente.
Se avete acquistato dei pomodori secchi sott’olio eseguire lo stesso
procedimento delle acciughe, oppure se li avete acquistati sotto sale,
sciacquarli abbondantemente sotto l’acqua. Pelare le cipolle e tagliarle a iulienne, ossia a strisce sottili e lunghe, farle rosolare con l’olio
delle acciughe (e dei pomodori, se presente) facendole imbrunire.
Aggiungere poi le foglie di alloro e il pesce sgocciolato, sfumare con
il vino bianco, continuando la cottura a fuoco lento e sistemare il sapore della salsa aggiungendo solo il pepe se desiderato ed eventualmente dell’acqua. Una volta che il condimento raggiunge una discreta densità, togliere dal fuoco e filtrare la salsa con un passa-verdure
o frullare con un mixer a immersione. Tagliare i pomodori secchi a
striscioline sottili, che saranno poi la guarnizione finale del piatto.
Cucinare gli spaghetti al dente, in acqua non molto salata, cercando
di rispettare al massimo la cottura consigliata sulla confezione della
pasta. Condire il tutto con la salsa di acciughe calda, guarnire gli spaghetti con le strisce di pomodori secchi e un goccio di olio extra vergine di oliva.
Questo piatto che richiama i sapori estivi, Vi consiglio di abbinarlo ad
un vino bianco speziato, come quelli del Trentino, servito abbastanza
freddo.
Se avete notato, durante l’esecuzione della ricetta, non vi è la presenza del sale se non che per l’acqua di cottura della pasta, in quanto i prodotti utilizzati per la salsa sono già molto saporiti per la loro
particolare conservazione. In ogni caso, è a Vostra discrezione
l’utilizzo di questo prodotto, anche considerando la qualità dei prodotti da Voi acquistati per l’esecuzione di questa preparazione.
Non c’è che dire… No, non ci stiamo montando
la testa, i Vostri complimenti ci incoraggiano ad
andare avanti per la nostra strada continuando
così il nostro progetto.
Anche dal Mondo della musica internazionale
arrivano direttamente ringraziamenti (che si possono leggere sul nostro nuovo spazio on-line in
MySpace) a favore della nostra nuova rubrica
“Anderview”, che vi consiglio di NON perdere!!!
Tra tante notizie di musica e spettacolo, non
dimenticateVi durante la Vostra lettura di fare
uno spuntino con Chef Mene!!!
Questo mese tra le tante E-Mail arrivate al mio
indirizzo, segnalo quella di Rita da Altamura,
che chiede per quale motivo i cibi una volta riscaldati risultino più saporiti.
Prima di tutto colgo l’occasione per salutare tutti
gli amici di Altamura, paese noto per la produzione di un pane speciale fatto con il grano duro,
tipico in quasi tutta la Puglia.
Cara Rita, i cibi riscaldati risultano più saporiti
rispetto alla loro origine, in quanto perdono una
parte di acqua da essi contenuta, tramite
l’evaporazione della medesima durante il processo di riscaldamento. E’ MOLTO importante
che i cibi non consumati vengano conservati a
una temperatura non superiore ai 5°C, massimo
10°C per le verdure. Durante il processo di rigenerazione (riscaldamento) è importantissimo
raggiungere almeno i 65°C per eliminare gli eventuali batteri formatesi per una maldestra conservazione delle pietanze, aggiungendo inoltre
l’acqua necessaria per ristabilire il grado giusto
di sapidità e umidità del prodotto alla sua origine.
Un attento processo di rigenerazione delle vivande è importante in quanto tra i 12°C e i 65°C
la prolificazione batterica è attiva, mentre a temperature inferiori è ridotta e invece a quelle maggiori avviene la loro quasi totale eliminazione.
Consigli in cucina? Vuoi sorprendere i tuoi amici
con una ricetta gustosa? Manda una e-mail a
[email protected]
sarò lieto di rispondere a tutti.
Viene pubblicato il primo fumetto di
Superman
La Young Men's Christian Association (YMCA) viene fondata a Londra
Il DC9 I-TIGI Itavia esplode nei cieli a nord di Ustica. 81
le vittime.
Gianluca Pessotto, precipita da
un abbaino
John Lennon e Paul McCartney si
incontrano per la prima volta
Paperino appare per la prima volta nel
cartone animato di Walt Disney
La gallinella saggia (The wise little hen)
Negli Stati Uniti esce il film
Blues Brothers
John Belushi
Nasce il Telefono azzurro
e
Dan Aykroyd.
Il logo
Della famosa
associazione
Ultimo concerto di Elvis Presley
ROMA, 16 Maggio ‘07 - Denunciate in stato di
libertà due sorelle, di 81 e 79 anni, con l'accusa di
furto nel negozio Gucci di via Condotti a Roma.
Ulteriori indagini dei Carabinieri hanno accertato
che le due nonnine, romane di nascita ma residenti rispettivamente a Catania e Perugia, non
erano al loro primo furto. Lo scorso anno ne avevano compiuto un altro, sempre nello stesso negozio. Durante la perquisizione sono stati trovati
borse, portafogli e portachiavi per un valore di
circa settemila euro. (ANSA)
Il Giro d'Italia ha scoperto una tresca
amorosa: un quarantenne spezzino e'
stato mostrato in diretta tv al mare in
compagnia di un'amante . E' stato un
parente, ignaro, a complimentarsi con la
moglie, che credeva essere la bagnante
a fianco del consorte, ben ripreso dalle
telecamere: lei, purtroppo, e' caduta
dalle nuvole, ma ormai la frittata era
fatta. E il rientro dell'uomo, con i segni
evidenti della tintarella, ha fatto il resto.
FOGGIA, 22 Maggio ’07 Un’elettricista di 24 anni,
candidato in una lista
civica alle amministrative
nel Gargano, offre una
notte di passione alle elettrici. L'offerta, spiega
il candidato, è rivolta a
tutte le donne sposate o
nubili, che lo voteranno.
Come riuscirà - gli è stato chiesto - ad individuare quali donne lo hanno
votato? 'Capirò da un
semplice sguardo: in certi casi basta poco', ha
risposto
l'elettricista.
(ANSA)
Una rendita da 240 euro al giorno, ottenuta dai pagamenti di tre prostitute rumene, cui aveva 'affittato' il suo posto di
lavoro. E' quanto guadagnavano un operaio di Poirino e la sua compagna albanese, che da prostituta si era trasformata in imprenditrice. Li hanno arrestati i
carabinieri di Villastellone (To), dopo sei
mesi di indagini. Sono entrambi accusati
di sfruttamento della prostituzione. Intanto da Padova arriva la notizia di una
singolare promozione: prestazione gratis
ai clienti padovani se dovessero essere
multati dai vigili . E' il “bollino rosa
dell'amore”. Così la categoria ha risposto
all'ordinanza antilucciole del sindaco
Flavio Zanonato. All'iniziativa ha aderito
oltre l'80% delle ragazze che lavorano in
strada. Il bollino rosa dell'amore sarà
indossato sopra i vestiti così il cliente
saprà che sarà risarcito con una prestazione gratis.
Si concordo pienamente: adoro rivedere la televisione italiana dei vecchi splendori,
non nego che qualche replica di programmi mi strappa a volte anche un sorriso.
Credo sia sempre una questione di attaccamento al passato che generazionalmente
colpisce tutti: adulti che ricordano l’adolescenza, adolescenti che ricordano l’infanzia
e così via… in un’estenuante divinazione del passato.
Che sia il segno
dell’insoddisfazione per
il presente che viviamo?!?
Ciao ragazzi
Dopo un’attenta e doverosa
osservazione dei palinsesti televisivi degli ultimi
giorni ho deciso di scrivervi ciò che penso… C’è
sempre chi d’estate vedendo l’ennesima replica di
telefilm i cui protagonisti hanno ancora i capelli
cotonati e le giacche con le spalline imbottite sbuffa, si lamenta e dice “Basta lo conosco a...
Memoria!”. Eppure a me non dispiace, non mi
spiace tornare per un’ora o poco più al giorno
ai tempi dell’infanzia, ai giorni di spensieratezza in cui si guardava il telefilm di pomeriggio
finché non passava il sole in cortile e poi si usciva con gli amici ad
imitare i campioni dei
mondiali.
Mi piacerebbe molto
rivedere anche le vecchie trasmissioni estive
che di sicuro piacerebbero più di molte
fiction o film di importazione strapagati dalle
nostre frequenze…
La televisione italiana ora tanto bistrattata e ahimè
purtroppo molto spesso spenta ha vissuto in passato tempi gloriosi, tempi in cui faceva in più di
un’occasione da collante per le famiglie italiane.
Come non ricordare i tempi in cui ci si riuniva tutti
insieme alla stessa ora perché iniziava quel programma che si aspettava tutta la settimana… E
poi le mamme quante volte vi
avranno chiesto di cenare in fretta
perché dopo iniziava lo sceneggiato che loro tanto volevano
vedere…
Quando le fiction si
chiamavano sceneggiati...
Spesso si doveva accendere il videoregistratore perché i programmi da non perdere erano addirit-
Concordate con me?
tura due.
Un abbraccio rinfrescante
Ora se si è fortunati si hanno si e no due programmi decenti in un’intera settimana e quasi sicuramente saranno telefilm americani…
Mario da Ancona
Riflettete gente, riflettete! E se potete fatemi
sapere cosa ne pensate
a proposito, e qualora il
tema vi sia piaciuto
potremo continuare
anche nei prossimi numeri…
Io vi aspetto lì, nel
prossimo numero, lucido già la tastiera ed il mouse, perché se non ve ne foste accorti
a me l’argomento piace proprio tanto…
La vostra affezionatissima
Ary
Mettetevi in contatto con me anche
al numero :
346.7266591
Un grande abbraccio
blues e auguroni
per la rivista.
Joe Valeriano
Grazie per le belle
parole sulla mia
musica.Joe
gran bella copertina... I Simpson...
Mitici!!!!
per... ora ... un
saluto... ci risentiremo presto.....
Hya Andergr@und
Mag@zine, great to
hear from you,
we`ll pass your
page on also - all
the best, Joe
Sei veramente grande a fare questo
per la musica...
continua cosi in
bocca al lupo!!!
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
Alcuni dei messaggi
che ci sono stati
lasciati come commenti sul nostro
profilo myspace
all’indirizzo
www.myspace.com/and
ergraundmagazine
Non prendetemi per un fanatico, sono anni che non lo uso attivamente, dopo anni di uso e abuso e dopo averlo insegnato per un certo periodo. Però l’ho sempre nel cuore e so di avere un grande strumento a disposizione e quando, per
lavoro, vado in un paese nuovo apro la guida del telefono e cerco il circolo esperantista locale per fare quattro chiacchiere con persone nuove; non importa se sono a Berlino o Shangay, a Kansas City o a Cracovia, a Rotterdham o a Milano(sì, ci sono anche lì, anche oggi).
Da sottoterra … al settimo Cielo
Ciao ragazzi, vorrei scambiare con voi qualche parola per togliermi un grande dubbio; vediamo se vi interessa e se potete aiutarmi.
Titolo e sottotitolo: vi chiamo dalle pagine di Andergraund e quindi da sottoterra e vorrei che mi aiutaste a
raggiungere il settimo cielo: la soluzione del mio dilemma.
Il dubbio: siamo sicuri che quello che ci passano per apertura mentale, allargamento delle conoscenze,
abbattimento dei limiti spaziali ovvero la GLOBALIZZAZIONE non sia in realtà una maniera subdola di rifilarci schifezze che arrivano da tutto il mondo, inculcarci che solo chi parla inglese è degno di considerazione, toglierci la voglia di approcciare altre culture se non sono loro a presentarsi a noi in inglese? Ovvero:
un violenta e pesante INGLOBAZIONE in un meccanismo perverso di soffocamento della nostra libertà di
scelta?
Da ragazzo, molti anni fa, cercavo di allargare i miei orizzonti culturali, in tutti i modi possibili. Quando dico
culturali intendo dal gioco alla storia, dalla fisica alla culinaria (non i sederi delle veline o delle table dance
girls di oggi), dal viaggiare allo scambio di idee politiche. Il primo passo è stato la ricerca dell’ abbattimento dei limiti spaziali: ho iniziato a sfruttare lo spazio aperto, l’etere come si chiamava allora. Ovvero mi sono
dedicato all’hobby delle radiocomunicazioni sia come Radioamatore Ufficiale che come CB. Sembra molto
tempo fa ma sono solo 40 anni e, allora, il filo della radio non poteva essere più lungo di 1.5m e dovevi
mandare al Ministero la piantina della casa e dichiarare dove era installata la radio!!!!! Altro che telefonini
di oggi.....
Ma oggi come la mettiamo con la nostra libertà? ieri sapevo di essere sotto controllo, oggi esiste la
privacy; ovvero la libertà degli altri di farsi i fatti miei, di spiarmi, sapere dove sono in ogni istante attraverso
il mio cellulare (la tua voce...la tua libertà...) di controllare cosa e quando compero. In cambio di qualche
punto premio vogliono comperare la mia vita.
Dopo la radio ho scoperto una altro fantastico strumento: l’abbattimento delle barriere linguistiche; secondo
punto della comunicazione transnazionale e transculturale.
Ho incontrato sulla mia strada l’Esperanto: una lingua artificiale, si; ma una lingua di tutti, non di pochi. Una
lingua scelta, non imposta. Uno strumento con cui ho aperto i miei orizzonti oltre limiti impensabili. Avevo
raggiunto la piena GLOBALIZZAZIONE. Ero entrato nell’universo che mi circondava, nessuno più poteva
porre limiti o barriere al mio conoscere, al mio vivere.
Tramite l’Esperanto ho avuto modo di giocare in spiaggia con ragazzi giapponesi, di partecipare a congressi internazionali linguistici e turistici (Congresso in crociera nel Mediterraneo con incontri, menù, spettacoli, visite turistiche in una sola
lingua per partecipanti di 52 nazioni). Ho scritto e conversato, ho perfino avuto modo di incontrare alcuni esponenti di
movimenti di liberazione di paesi dell’ex blocco sovietico; ho accompagnato per cinque giorni un rappresentante del
Ministero dell’Industria Irakeno nel suo viaggio alla Fiera di Milano e da lì a incontrare industriali interessati a commerciare con l’Irak (Nel 1978 esportavamo attrezzature per l’industria, oggi esportiamo DEMOCRAZIA). Con un gruppo di amici
abbiamo portato rappresentazioni teatrali a tre congressi internazionali in Jugoslavia (giovani), a Trento (Italiano) e a
Madrid (Cattolici). Pensate la gioia di sentirsi tutti uguali, in un ambiente che ci coinvolgeva contemporaneamente tutti,
tutti sullo stesso piano grazie a una sola lingua. Non era forse questo un modo per essere veramente GLOBALIZZATO?
Per me sì. Oggi mi sento, invece, INGLOBATO in un mondo che non ha nessun rispetto per gli altri.
Avete mai provato a scrivere ed esporre le vostre idee ad altri, a giornali, a ministeri, a società di consulenza, ad Aziende? Raramente vi torna un “Conferma di lettura” e molto più raramente vi torna una risposta, fosse anche negativa.
Mi sento stretto, in un morsa soffocante, privato del mondo che mi circonda e, soprattutto, privato delle mia individualità
e del rispetto di cui tutti abbiamo diritto.
ALCUNE CURIOSITA’ :
Sotto governi più moderni di questi ultimi, a livello di Ministero dell’Istruzione (si chiamava così) era uscita una legge per
cui: se in una scuola si insegnavano almeno tre lingue (di solito Francese, Tedesco, Inglese e Spagnolo andavano per la
maggiore) si poteva chiedere l’insegnamento dell’Esperanto. (Legge Segni anni ‘60)
ESPERANTO si trova correntemente in uso giornalistico come sinonimo di UNIVERSALE.
Nella definizione del linguaggio di programmazione ADA (considerato il linguaggio unificatore dei maggiori linguaggi di
programmazione degli anni 80) si dice espressamente che voleva essere l’Esperanto dei linguaggi di programmazione
Guardate il sito della MOVADO (nota marca di orologi) e scoprirete che è un nome in Esperanto, che significa movi-
mento continuo.
Altra marca famosa era la LANCO svizzera. La pronuncia del nome è Lanzo e significa lancetta. A Milano si vendevano
gli orologi Esperanto, in Corso Buones Aires.
Trovate traccia di tutto questo su Internet.
Vi lancio una provocazione: trovate anche voi altri usi poco noti di parole di questo tipo.
L’uso dell’inglese NON è sinonimo di libertà ma di omologazione, di sudditanza politica e culturale. Una
scelta di un governo miope o suddito delle grandi potenze.
Troverete molti figli e derivati dell’Esperanto: purtroppo tutti morti, mentre l’Esperanto vero è vivo e pieno di vita ed energia ancora oggi.
Oggi abbiamo la Privacy, il FamilyDay, il login, il Ministero del Welfare, ... ma stiamo svendendo la nostra
identità linguistica e culturale. Badate bene, non giudicatemi un autarchico o un nostalgico dell’italianismo
a tutti i costi stile mussoliniano; lo ritengo altrettanto sbagliato. Mi piace studiare e conoscere le altre lingue
per avvicinarmi “intimamente” alle altre culture, ma senza rinunciare alla mia identità. Un conto è studiare
greco antico o aramaico per leggere “in diretta” testi biblici o filosofici; un conto è studiare l’inglese arcaico per leggere e gustare Shakespeare in originale; diverso è convincere una persona che “é degno di
essere considerato un individuo” solo se impara a strafalcionare in inglese. Ma scusate, un eritreo o un
giapponese o un brasiliano che impara l’italiano e viene a vivere e lavorare in Italia, magari a portare
lavoro e innovazione, cosa è? un imbecille?
E non dimenticate: la confusione delle lingue è talmente grave, come fatto, da essere stato considerato nella storia come
un castigo biblico per punire la superbia dell’uomo. Nel Vangelo, dopo la discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli parlavano e tutti li capivano nella loro lingua... certo non parlavano Esperanto, ma nemmeno Inglese o Ebraico; grande segno di
civiltà e rispetto verso gli altri, parlavano una lingua che gli altri capivano, non imponevano loro di imparare la lingua di
chi parlava. Vero o no, questo è una misura dell’importanza che si è sempre data alla possibilità di comunicare tra tutti
gli uomini.
Ci siete ancora? Se si, digitate su internet la magica parola ESPERANTO e scoprirete che, a dispetto
dell’inglese e di coloro che lo giudicano morto, ci sono migliaia di siti, di radio, di corsi, di congressi locali e
internazionali, di opportunità per i giovani, di occasioni di viaggiare, di conoscere, insomma: un universo
GLOBALE e GLOBALIZZANTE.
Ciao da uno che crede veramente nella GLOBALIZZAZIONE come strumento di apertura, non di sottomissione. MoGi
Con questo intervento abbiamo inaugurato la sezione in cui chiunque di voi vuole dire la sua può farlo. Noi diamo spazio a tutte le
vostre idee. Il nome “Spicher’s Corner”, deriva dall’antica usanza londinese per la quale tutte le domeniche mattina, in un angolo di
Hyde Park, soprannominato “Speaker’s Corner” chiunque può dire ciò che gli passa per la testa (persino insultare la regina) a patto che
non tocchi terra mentre parla (ovviamente non lo fa volando ma salendo su piccoli sgabelli).
Augurandoci che continuate a seguirci e a scrivere numerosi, vi diamo appuntamento al prossimo numero!
Ancora rimedi
contro il caldo
L’estate si preannuncia particolarmente calda e afosa... NO
PROBLEM! Questo è il
gadget che risolve tutti i vostri
problemi: un cappello munito
di pannello solare che alimenta
un ventilatorino che fa aria sul
viso! Non solo ripara la testa
dai raggi del sole, ma dona refrigerio al viso accaldato. Ideale per le giornate in spiaggia
senza ombrellone, i picnic, le
escursioni e qualsiasi occasione
dove è necessario stare sotto il
sole cocente. Un’idea geniale e
divertente per combattere il
caldo! Misura unica con cinturino adattabile dietro. In cotone e plastica.
Regalate una stella!
Stanchi di regalare sempre le solite
cose? Stupite parenti, amici e fidanzati regalandogli una stella! Il certificato che vi arriverà comodamente
a casa è il dono originale unico e
solo, vostro in tutta la volta celeste,
personalizzabile con: la scelta della
costellazione, il nome della stella da
voi scelto, la dedica speciale, la data
memorabile, il vostro nome o uno
pseudonimo. Riceverete anche la
brochure con la speciale lettera di
di benvenuto, la scheda dettagliata
della Stella e della Costellazione, il
glossario dei termini astronomici e
la mappa del cielo del periodo con
la costellazione.
Design in Cucina
Un tocco di design in casa non
guasta mai! Nemmeno e soprattutto in cucina, uno dei luoghi del
focolare domestico dove per eccellenza la funzionalità regna sovrana. Invece dei soliti ceppi per
coltelli in legno, ad esempio, potete stupire i vostri ospiti con questo particolarissimo oggetto, che
sembra uscito dalla cucina di un
lanciatore di coltelli un po’ distratto. Per coniugare funzionalità,
qualità, design e ironia.
Ionizzatore multiuso
Molto versatile nel suo utilizzo, questo ionizzatore, producendo ioni attivi
ed ossigeno puro, è ideale per eliminare i cattivi odori purificando l’aria.
Ottimo per piccoli ambienti quali sgabuzzino, bagno, guardaroba o per eliminare cattivi odori, umidità e batteri
delle scarpe. Dal design innovativo e
compatto, il rumore è praticamente
impercettibile. Nella confezione è
presente un supporto per muro
(viti e tasselli non compresi). Potenza 1.8 W. Funziona con 4 batterie stilo.
Dopo la cocente delusione di due
anni fa, Milano è tornata a gioire!
Notte di festa in centro per la vittoria più sofferta arrivata dopo lo
scudetto interista e contro
l’avversario dell’incubo di Istanbul. Una vittoria per tutta l’Italia
che dopo la vittoria nel mondiale
ha portato sull’olimpo anche una
squadra per club.