domesticazione della capra

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domesticazione della capra
CAPRINI
Dip. Biotecnologie Agrarie – Sezione Scienze Animali – Università di Firenze
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Le capre si trovano spesso in ambienti degradati e per questo
sono accusate di essere la causa dei tale degrado.
Riconoscere le differenze tra causa ed effetto!!
I caprini sono in larga misura complementari ad altri ruminanti
per ciò che concerne il consumo di alimento e l’habitat di
riferimento.
I caprini si trovano:
• tutti gli ambienti da quelli super-umidi a gli iper-aridi
• tutti i tipi di gestione da intensivo a nomadico
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Capre appartengono alla:
• Tribù Caprini
• Sottofamiglia Caprinae
• Famiglia Bovidae
• Sottordine Ruminantia
• Ordine Artiodactyla
Sono ruminanti a zoccolo fesso di piccola taglia
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Capra comprende nove specie viventi, ossia:
Capra aegagrus (egagro)
Capra caucasica (capra del Caucaso centrale)
Capra cylindricornis (capra del Caucaso orientale)
Capra falconeri (markhor)
Capra hircus (capra domestica)
Capra ibex (stambecco)
Capra nubiana (stambecco nubiano)
Capra pyrenaica (stambecco spagnolo)
Capra sibirica (stambecco siberiano)
Capra walie (stambecco del Simien)
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Capra hircus
Capra ibex
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DOMESTICAZIONE DELLA CAPRA
Capra aegagrus: è la principale, se non l’unica, progenitrice del
ceppo domestico, conosciuta come Egagro o Capra del Bezoar.
Ha corna ricurve come scimitarre, la cui superficie anteriore è
compressa lateralmente in modo da formare una carena
affilata. È diffusa nello stesso areale del muflone selvatico
(Ovis orientalis), cioè sulle montagne dell’Asia Minore e in
tutto il Medio Oriente, oltre che su alcune isole dell’Egeo e su
Creta; in Italia è presente sull’Isola di Montecristo.
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DOMESTICAZIONE DELLA CAPRA
Capra falconeri: detta anche markor o capra di Falconer, ha
corna ritorte a cavatappi o a spirale aperta, con bordo
posteriore carenato e bordo anteriore appiattito. Vive nelle
regioni montane estese dal Kashmir orientale all’Hindu Kush e
a sud fino al Beluchistan. È possibile trovarla anche nella
Russia meridionale. Essa non rappresenta presumibilmente la
progenitrice di capre domestiche dotate di corna simili, a
causa
della
mancanza
di
carena
anteriore.
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DOMESTICAZIONE DELLA CAPRA
Capra ibex: o stambecco, ha corna a forma di scimitarra simili a
quelle della capra del bezoar, da cui si distingue per la
successione regolare di creste o protuberanze anulari su tutta
la lunghezza delle corna. Lo stambecco è la solo capra
selvatica presente sul continente europeo. Esistono molte
sottospecie di stambecco che vivono ad altitudine elevate
(Capra pirenaica, Capra ibex nubiana, Capra ibex walie, Capra
cylindricornis, Capra caucasica).
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DOMESTICAZIONE DELLA CAPRA
Capra hircus: capra domestica con corna, se presenti, dritte
o
ritorte,
sempre
carenate
anteriormente.
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DOMESTICAZIONE DELLA CAPRA
Intorno al VII millennio a.C., la capra, al seguito delle migrazioni
umane, compare a est fino al Pacifico e all’Oceano Indiano, a
ovest fino all’Atlantico e attraverso l’Africa. Già in questo periodo
la si ritrova in Grecia, da cui poi entra in Italia e in Europa.
L’allevamento della capra in Italia ha sempre mostrato una forte
discontinuità in termini numerici e di apprezzamento da parte di
allevatori e consumatori.
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Il cariotipo normale della capra è costituito da 60 cromosomi,
58 sono autosomi, tutti acrocentrici
due sono i cromosomi sessuali
Primo ruminante ad essere addomesticato (seconda specie
dopo il cane)
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Study area and geographic distribution of the mtDNA haplogroups in the bezoar.
Naderi S et al. PNAS 2008;105:17659-17664
©2008 by National Academy of Sciences
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Region
China
India
Pakistan
Bangladesh
Nigeria
Sudan
Iran (Islamic Republic of)
Ethiopia
Mongolia
Indonesia
Kenya
Somalia
United Republic of Tanzania
Niger
Burkina Faso
Mali
Brazil
Mexico
Yemen
Uganda
Nepal
Turkey
2007
2006
137680000
125456000
55244000
52500000
52488200
42987000
25531000
21709428
18347800
14470200
13966000
12700000
12550000
12155312
11427500
9667000
9450312
8900000
8414000
8275020
7847624
6286358
146590000
125181000
53789000
48900000
51223600
42756000
25833000
18559730
15451700
13789954
12855600
12700000
12550000
11687800
11062400
9206601
10401449
8890384
8041955
8034000
7421624
6517464
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140000000
120000000
100000000
80000000
60000000
40000000
20000000
0
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Tipi caprini
È difficile classificare i caprini in base a tipi specifici
Una classificazione è quella basata sulle dimensioni:
1. Grande  > 65 cm al garrese
2. Piccolo  51-65 cm
3. Nano  < 50 cm
Selezione per la sopravvivenza …. produzione di carne.
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Tipi caprini
Le vere capre acondroplasiche (nane) si trovano nell’Africa
dell’Ovest e sono a volte resistenti alla tripanosomiasi
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Razze
Tra le razze sviluppate in ambiente tropicale le sole Boer (Sud Africa)
e Damascus (Medio Oriente specialmente Cipro) sono state oggetto
di un programma concertato di selezione a lungo termine.
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Camosciata delle Alpi
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Camosciata delle Alpi
• Origine e diffusione
• Originaria della Svizzera, si è diffusa in molti Paesi europei (in
particolare in Francia e Germania) ed extra europei
• E' così denominata per la somiglianza del suo mantello con
quello del camoscio.
• E' una delle sette razze caprine riconosciute ufficialmente in
Svizzera (Appenzel, Camosciata delle Alpi, Saanen, Grigionese
strisciata, Toggenburg, Vallesana, Verzaschese).
• Frugale nell'alimentazione, robusta e forte, si adatta alle
situazioni più diverse. Indole docile e affettuosa.
• Ottima produttrice di latte.
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Camosciata delle Alpi
• Caratteristiche morfologiche e produttive
• Taglia: medio-grande.
Testa: relativamente piccola, leggera e fine, barba nei maschi.
Orecchie: lunghe, oblique in avanti mai pendenti.
Tronco: torace ed addome ampi, mammelle di tipo piriforme
e capezzoli ben sviluppati.
Vello: fulvo con varie tonalità, pelo corto, con riga mulina.
Estremità degli arti e unghielli neri, caratteristica maschera
facciale.
Pelle: sottile, pigmentata in nero; lingua, palato ed aperture
naturali scure.
Altezza al garrese: Maschi a. cm. 86 - Femmine a. cm. 74
Peso medio: Maschi a. Kg. 100 - Femmine a. Kg. 70
Produzioni medie latte: primipare lt. 324 - pluripare lt. 507
• Fertilità: 95%
Peso medio dei capretti alla nascita 3,5 kg, a 60 giorni 12,5 kg.
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Saanen
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Saanen
• Origine e diffusione
• Originaria della Svizzera, si è diffusa in molti Paesi europei ed
extra europei.
• E' la tipica razza da allevamento intensivo stabulato o con
parziale ricorso al pascolo.
• Razza con attitudine alla produzione di latte.
• E' una delle sette razze caprine riconosciute ufficialmente in
Svizzera (Appenzel, Camosciata delle Alpi, Saanen, Grigionese
strisciata, Toggenburg, Vallesana, Verzaschese).
Razza con Libro Genealogico in Italia.
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Saanen
•
•
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•
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•
•
Caratteristiche morfologiche e produttive
Taglia: medio-grande.
Testa: piccola, leggera e fine, possibilità di corna sia nei maschi che nelle femmine.
Profilo rettilineo con presenza di barba specie nei maschi. Collo lungo con
presenza o meno di tettole.
Tronco: torace ed addome ampi. Mammella ampia e ben sviluppata; capezzoli
mediamente sviluppati, rettilinei, conici e portati verticalmente. Arti lunghi e ben
proporzionati.
Vello: bianco. Pelle sottile e di solito non pigmentata
Altezza media al garrese:
- Maschi a. cm. 87
- Femmine a. cm. 74
Peso medio:
- Maschi a. Kg. 90
- Femmine a. Kg. 60
Produzioni medie latte (senza poppata):
- primipare (150gg) lt. 380
- pluripare (210gg) lt. 602
Fertilità: 90%
Peso medio dei capretti alla nascita 4,3 kg, a 60 giorni 14,6 kg.
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Kashmir
Razza di capre da fibra
originaria del Kashmir (regione
nord-occidentale dell'India).
Produzione del fibra di altissima qualità,
cachemire, fibra di straordinaria finezza
pari a 11-18 micron - dati internazionali
che definiscono il Cashmere - contro i 24
micron della lana più pregiata presente in
commercio proveniente da pecore
Merinos.
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Il primo produttore mondiale di cashmere grezzo è la Cina (dal 60% fino anche al
90%) della produzione mondiale), seguita da altri paesi dell'area come
Mongolia, India, Pakistan, Iran, Afganistan; da qualche anno viene allevata anche
in Australia, Stati Uniti, Scozia e Francia.
Il cashmere è il sottovelo della capra.
La giarra, cioè il pelo vero e proprio, deve essere separata dal sottopelo ed è per
questo che si preferisce alla tosatura, la pettinatura a mano in primavera.
La raccolta della fibra si effettua infatti pettinando le capre
La qualità della fibra è comunque molto diversa a seconda dell'animale che lo ha
prodotto, e anche della sua età: più è giovane, maggiore è la finezza.
Anche il colore è molto variabile: dal panna al grigio, dal nocciola al nero;
l'industria predilige i colori chiari per poterli tingere più facilmente.
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Anglo-Nubiana
È il risultato di un incrocio fra capre
da latte inglesi e capre di razza
nubiana.
Caratteristiche principali sono le
orecchie grandi e pendenti ed il
muso aquilino.
Sono capre piuttosto grandi; le femmine pesano più di 64 kg,
mentre i becchi raggiungono i 95 cm d'altezza.
Queste capre possono vivere sia in climi assai caldi che in climi
piuttosto freddi, il che ne ha favorito la diffusione in tutto il
mondo.
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Angora o Mohair
La caratteristica più importante di
queste capre è la bellissima lana,
detta mohair: ogni esemplare
produce fra i 5 e gli 8 kg di mohair
l'anno. Le capre d'Angora vengono
tosate due volte l'anno, a
differenza di molte razze che
richiedono un'unica tosatura.
Sono poco prolifiche, e la mortalità dei cuccioli nei primi giorni di
vita è altissima; a causa della velocissima ricrescita della lana,
inoltre, richiedono un'alimentazione specifica.
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Boer
Selezionata a partire dagli inizi del
Novecento dagli allevatori boeri in
Sudafrica. Nasce probabilmente da
incroci fra le razze di capra indigene,
quelle europee portate dai coloni e
forse anche ceppi di origine indiana.
Hanno caratteristiche che le rendono più adatte alla produzione di
carne che a quella di latte, sono molto resistenti e adattate alla vita
in climi semi-desertici come quelli dell'entroterra sudafricano e della
Namibia.
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Razza con corna con orecchie pendule e mantelli diversi.
Il becco Boer può pesare 110-135 kg (~240-300 lbs) e la capra tra
90 e 100 kg (~200-225 lbs).
Gli animali possono raggiungere un IMG di 200 g/giorno in feedlot.
Le performance standard sono di 150-170 g/giorno.
Il tasso di ovulazione va da 1 a 4 ovuli per capra con una media di
1,7.
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Una prolificità del 200% è normale.
La pubertà è raggiunta precocemente, ai 6 mesi di età per i maschi
ed ai 10-12 per le femmine.
Le capre Boer hanno una stagione riproduttiva estesa arrivando a
produrre 3 parti ogni 2 anni.
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Damascus
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Nigerian dwarf
Fornisce una sorprendente quantità di
latte per la sua taglia.
La produzione oscilla da 0,5 kg a 3,5 kg
al giorno con una media di 1,2 kg.
Sono fertili tutto l’anno e quindi con
un’attenta gestione il latte è sempre
disponibile nel corso dell’annata.
Il latte è ricco di grasso (dal 5% fino al
10% a fine lattazione).
Eccellente per burro e sapone.
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Somali
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West African Dwarf
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La Anglo-Nubiana è probabilmente la più diffusa delle razze dei
climi temperati in ambiente tropicale.
La Saanen è particolarmente vulnerabile se non ha a disposizione
zone ombreggiate.
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ADATTAMENTO
La capra è adattata ad un largo spettro di zone ecologiche, dai climi
caldi e secchi alle aree umide tropicali.
Grande abilità nel selezionare alimento specialmente nei periodi di
scarse risorse pabulari.
Basse riserve corporee di grasso (raramente sopra 15%)
La capra riesce a reintegrare l’acqua persa molto rapidamente
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Ingestione di liquido arriva fino al 45% del peso vivo in una sola
bevuta senza fenomeni di emolisi
Rumine funziona da contenitore d’acqua e questa viene rilasciata
gradatamente nel flusso sanguigno
La capra suda e ansima meno della pecora
La maggior strategia per ridurre il calore corporeo è di mantenere
un’elevata temperatura superficiale che permette al calore di
passare dal corpo all’ambiente circostante dato il gradiente
negativo
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Altri adattamenti della capra includono la forma corporea:
• spigolosa
• gambe lunghe nelle regioni aride
• gambe corte e taglia ridotta nelle regioni umide
Anche le corna possono giocare un ruolo nella termoregolazione:
• la sola area superficiale con il maggior flusso sanguigno tramite i
seni cavernosi
La maggior parte delle capre ha pelle sottile e lana fine e corta e
molte razze dei climi aridi sono a mantello chiaro
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Ci sono peraltro alcune capre di zone aride che presentano
mantello scuro (adattamento ad ambiente desertico?):
Red Sokoto  Nord Nigeria e Sud Niger
Black Bedouin  Negev e Sinai
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Inclusione di caprini nell’allevamento misto di specie:
• molto vantaggioso specie nei periodi di siccità prolungata
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Riproduzione
Nei maschi l’età della pubertà può essere definita come quella in
cui gli spermatozoi appaiono nell’eiaculato.
Nelle capre questo avviene dai 100 giorni di età circa
Animali di 5 mesi hanno però una capacità fecondante che è circa
la metà di quella di un maschio adulto di 5 anni
Nelle femmine la pubertà è più collegata al raggiungimento del
peso vivo che ad una data età.
Avviene quando si è raggiunto il 60-70% del peso adulto
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Ai tropici è comune raggiungere la maturità sessuale a 4-6 mesi di età
ma le moderne tecniche di management consigliano di ritardare
l’inizio dell’attività riproduttiva fino a che non si è raggiunta una certa
percentuale del peso vivo adulto.
La durata del ciclo estrale è simile alle pecore: 18-21 giorni
La durata della gravidanza è usualmente nel range di 145-148 giorni
Estri si manifestano lungo tutto il corso dell’anno
Differenze tra razze tropicali e temperate sono legate a fattori genetici
piuttosto che al clima od alla lunghezza del giorno
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Sembra esserci una tendenza ad avere manifestazioni estrali più
marcate in certi periodi dell’anno.
Questo può essere dovuto a fattori climatici ed al loro effetto sulla
disponibilità di alimento.
I metodi di gestione della riproduzione (breeding methods) prevedono
la selezione delle razze indigene e l’uso dell’incrocio
Gli sforzi per migliorare le performance riproduttive sono spesso
concentrati sulla componente femminile del gregge
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Performance Riproduttive
L’età al primo parto può variare dai 7 mesi fino ai 2 anni di età.
L’intervallo interparto in molte razze tropicali varia da 180 a 300
giorni, anche se si va da 150 a 500 giorni come limiti.
Dimensione nidiata  due capretti sono comuni (prolificità
aumenta con l’età)
Ad esempio la capra West African Dwarf è nota per la sua prolificità.
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Il numero di capretti prodotti per anno è un importante parametro
di produttività.
In generale le performance riproduttive dei caprini in ambiente
tropicali sono considerate basse, specialmente nei sistemi
tradizionali di allevamento
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Nutrizione
Le capre sono “feeder” intermedi tendenti verso la selezione di
concentrati
Sono essenzialmente brucatori che si alimentano principalmente di
foglie, fiori, frutti e rametti di cespugli e altre piante legnose.
Le capre hanno un gusto molto pronunciato e selezionano
l’alimento da differenti livelli pabulari.
Le sottili parti che compongono la bocca gli consentono di essere
molto selettive.
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Le capre causano pochi danni alle piante con la “brucatura” a
meno che la biomassa vegetativa non sia molto ridotta.
La possibilità di alimentarsi stando su due sole zampe permette alle
capre di ottenere un vantaggio nei confronti delle pecore.
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Fisiologia
Il rumine delle capre aumenta di volume durante la stagione secca.
Questo permette di ingerire maggiori quantità di cibo anche se di
minore qualità.
La maggiore ingestione di cibo non risente quindi di un minor
tempo di ritenzione a livello ruminale.
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Preferenze alimentari
Le capre hanno un rumine più ridotto di volume in rapporto al peso
corporeo rispetto ad altri ruminanti.
Sono classificate come “feeders” intermedi tendenti a selezionare
diete di alta qualità con la preferenza a brucare quando possibile.
I fabbisogni nutritivi delle capre sono quindi meno dipendenti dalla
stagione rispetto a bovini e bufali.
Presentano infatti un’abilità a mantenere il loro peso entro una
certa percentuale della loro media annuale
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Solo i cammelli sono più selettivi delle capre e con i primi
condividono le preferenze alimentari.
Più del 60% ed a volte fino al 90% del tempo di pascolo è dedicato
alle dicotiledoni, principalmente cespugli legnosi e alberi.
La selezione alimentare può essere vista come un problema tattico
(breve termine) e strategico (lungo termine) e l’appetibilità è una
delle caratteristiche che influenzano tale aspetto.
Le capre appaiono meno influenzate e meglio adattate rispetto agli
altri ruminanti alle difese chimiche prodotte dalle piante per
proteggersi dagli erbivori.
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Le capre selezionano le parti di pianta con alto valore nutritivo.
Il musello sottile e mobile e la lingua prensile delle capre
permettono a queste di alimentarsi di foglie verdi ad alto
contenuto proteico anche quando questo tipo di risorsa è scarso.
In casi estremi le capre hanno l’abilità di salire sugli alberi e
cespugli in cerca di cibo.
Capre sono attive pascolatrici.
L’attività è ridotta in condizioni di estrema umidità probabilmente
per evitare punture di insetti.
Anche freddo riduce attività pascolo.
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Opportunismo nelle abitudini alimentari è il maggior vantaggio in
ambienti con fluttuanti e spesso deficienti livelli alimentari.
Le capre sono delle opportuniste totali.
L’ingestione di sostanza secca per animali al mantenimento è
stimabile al 1,4-1,7% del peso vivo.
Capre specializzate da latte possono arrivare fino al 6,8% del P.V. od
anche 180 g/kg0,75
Energia  5,44 MJ/kg P.V. per capre di 30 kg
Ambienti aridi  75% fabbisogno in più per movimento ricerca cibo
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Salute
Le più importanti malattie dei caprini sono:
1. Peste dei piccoli ruminanti (PPR)
2. Pleuropolmonite contagiosa caprina (CCPP)
3. Linfoadenite caseosa
4. Encefalite artritica caprina (CAE)
Tra le infestazioni da parassiti Haemonchus contortus è il principale
agente di gastroenteriti
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Management
Ovini e caprini sono spesso allevati insieme in sistemi di “piccoli
allevamenti a basso input” o in sistemi pastorali estensivi.
Nei piccoli allevamenti le capre sono spesso lasciate pascolare ai
margini delle strade o in luoghi dove le risorse alimentari sono
limitate.
Rifiuti casalinghi sono spesso cibo per i caprini e questo tipo di
alimentazione è spesso utilizzato per abituare gli animali a rientrare
a casa la sera.
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Le strutture per ricoverare i caprini devono essere spaziose e
aereggiate ma senza eccessive correnti d’aria.
I caprini sembrano avere difficoltà nell’adattarsi a sistemi intensivi
chiusi specialmente se questi prevedono molti animali e se
l’alimentazione viene portata agli animali nella struttura (cut and
carry).
Alla nascita e nelle prime fasi di vita la mortalità è elevata.
Rilevazione età  dentizione  simile agli ovini
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Produzioni
Carcasse caprine pesano in media 12 kg ma con una grande
variazione (7 kg Burkina Faso e Argentina / 18 kg Swaziland e Perù).
La porzione totale edule arriva fino al 70-75% del peso totale e le
parti che sono commercialmente utilizzabili arrivano all’80%.
In molti paesi tropicali il mercato dei caprini è un mercato informale
e molti caprini sono commercializzati a livello locale o macellati per
autoconsumo.
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Produzioni
In molti paesi tropicali ci sono restrizioni o tabù all’impiego del latte
di capra.
Molte persone credono che è meglio utilizzare il latte di capra come
prodotto medicamentoso, altri ancora pensano che possa portare
malattie o che sia usato nella stregoneria.
Alcune caratteristiche del latte caprino:
• elevata proporzione di piccoli globuli di grasso
• grasso e proteine di elevata digeribilità e altamente tollerati
• vitamina A facilmente disponibile
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La lattazione delle capre autoctone tropicali è corta e generalmente
nel range di 80-200 giorni sebbene alcune razze tropicali possano
avere lattazioni più lunghe.
Mungitura per uso commerciale è poco diffusa.
La persistenza della lattazione appare essere principalmente un
effetto dovuto alla razza.
Produzione giornaliera  0,25 – 2 kg / giorno
Capre tropicali cedono difficilmente latte in assenza del capretto.
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La produzione totale di latte è funzione della durata della lattazione
e della produzione giornaliera.
Africa  24-480 kg !!!!
Elevato contenuto di grasso  2,9 – 8,3 %
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Pelle e fibra
La pelle è un’importante ma spesso disconosciuto sottoprodotto.
La fibra, nel caso delle capre, è limitata alle razze specializzate
Angora e Kashmir.
La maggior parte del pellame è assorbita dal mercato locale o dalle
economie nazionali ma in alcuni paesi contribuisce
considerevolmente all’export.
Pelle di caprini si distingue facilmente da quella di ovini per lo
spessore e la struttura compatta.
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Pelle e fibra
Mohair
Si produce dalle capre Angora ed è un prodotto di elevato valore
commerciale che raggiunge prezzi più elevati delle migliori lane di
pecora.
I criteri per determinare la qualità della fibra sono:
• lunghezza fibra
• diametro
• densità
• distribuzione delle fibre sul corpo
• colore della fibra
Diametro  22,9-74,5 mm
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Pelle e fibra
Cashmere
È il maggior prodotto della capre in Cina e sta assumendo sempre
maggior interesse a livello mondiale.
Il mantello esterno delle capre Kashmir ha una lunghezza da 40 a
200 mm e copre una fibra più fine di lunghezza 25-90 mm.
La produzione annuale per animale è di 115-170 g.
Dip. Biotecnologie Agrarie – Sezione Scienze Animali – Università di Firenze
Limiti
I caprini fanno spesso parte di un sistema integrato di allevamento a
livello familiare o rurale.
In modo particolare in ambienti umidi, sub-umidi e semi-aridi.
In molte zone continuano però ad essere ignorate in quanto
considerate “non economiche” a causa della loro ridotta taglia o
perché ritenute responsabili del degrado ambientale.
Morbilità e mortalità sono tra i maggiori limiti alla diffusione
dell’allevamento.
Pelle e fibra potrebbero
diversificazione produttiva.
rappresentare
un’importante
Dip. Biotecnologie Agrarie – Sezione Scienze Animali – Università di Firenze