Dip. Biotecnologie Agrarie – Sezione Scienze Animali – Università

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Dip. Biotecnologie Agrarie – Sezione Scienze Animali – Università di Firenze
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La pecora (Ovis aries, Linnaeus 1758) è un mammifero della
famiglia dei bovidi, genere Ovis.
E’ stata addomesticata prima dei bovini ed è diffusa attualmente
in ogni continente.
L’allevamento, in genere semiestensivo, prevede uno o più gruppi
(greggi), per gestire i quali l'uomo si affida spesso a cani pastore.
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Il nome pecora è riservato all'adulto femmina, il maschio della
specie si chiama ariete o montone, mentre il piccolo è
denominato agnello fino ad un anno di età.
La specie ha tre attitudini produttive principali: latte, carne e
lana, alle quali si può aggiungere la pelle.
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La lana (pelo
senza midollo), è utilizzata fin
dall'antichità come fibra tessile; la qualità è differente
a seconda della razza dell'animale e della parte del corpo
da cui proviene.
Il latte come bevanda è molto meno diffuso di quello di
bovino, ma è largamente impiegato nell'industria casearia
per la produzione di formaggi In particolare, il latte di
pecora è più ricco in grassi e i suoi prodotti presentano
un aroma spiccato molto apprezzato.
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Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne; è
l'animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si
affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Gli agnelli, alla nascita, hanno otto denti da latte
provvisori.
Ad un anno i due incisivi frontali sono sostituiti da quelli
permanenti; all'età di due anni si aggiungono altri due
incisivi permanenti e fra i 3-4 anni si completa la
dentizione permanente per arrivare intorno al quarto
anno d'età agli otto incisivi definitivi (fase detta di
pecora zoppa)
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Nelle regioni tropicali in passato le pecore erano allevate
soprattutto per la produzione della carne mentre accessorie
erano quelle di latte, lana e pelle. Oggi le produzioni sono più
diversificate e comprendono anche utilizzazioni aggiuntive
rispetto alle quattro principali sopra ricordate.
Ad esempio:
• in alcune zone dell’India e dell’Indonesia le pecore vengono
utilizzate principalmente per il loro materiale fecale che, dopo
opportuna maturazione, viene impiegato come concime;
• le pecore Bushier dell’Himalaya vengono ancora usate come
mezzo di trasporto di merci;
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• in parte dell’India l’utilizzazione prevalente è ancora la carne
ma è in aumento la produzione di lana soprattutto con
l’introduzione di razze migliorate e con un largo impiego
dell’incrocio;
• la lana è invece in contrazione nelle zone umide della Malaysia,
dove è stata avviata la sostituzione delle pecore merinizzate
esistenti con pecore a vello raso e peloso o assente (pecora del
Camerun);
•
• in gran parte dell’Africa l’attitudine principalmente sfruttata è la
produzione del latte, mentre nelle Americhe e in Australia le
pecore vengono allevate soprattutto per la lana.
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1. Origini
Le pecore appartengono alla famiglia dei Bovidi, sottofamiglia
Caprinae, genere Ovis, nel quale si riconoscono diverse specie
selvatiche: cinque, sei o sette a seconda degli Autori, ma
alcuni riducono questo numero a due ed altri, tenuto conto del
fatto che tutti gli ovini sono tra loro fecondi, considerano una
sola specie.
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Una delle classificazioni prevalenti (Corbet) prevede comunque
sei specie distinte:
1. Muflone (Ovis orientalis o Ovis musimon), dell’Europa e
dell’Asia occidentale; a volte il Muflone europeo viene
classificato come Ovis musimon;
2. Urial (Ovis vignei), pure dell’Asia occidentale;
3. Argali (Ovis ammon) dell’Asia centrale;
4. Bighorn americano (Ovis canadensis), originario dell’America
settentrionale;
5. Bighorn siberiano (Ovis nivicola);
6. Pecora di Dall (Ovis dalli) dell’Alaska e del Canada.
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Muflone (Ovis orientalis o Ovis musimon)
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Muflone (Ovis orientalis o Ovis musimon)
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Muflone (Ovis orientalis o Ovis musimon)
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Ovis orientalis di Cipro o muflone di Cipro
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Ovis orientalis anatolica
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Urial (Ovis vignei)
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Ovis vignei o Urial o pecora del Belucistan
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Argali (Ovis ammon)
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Ovis ammon severtzovi, Uzbekistan
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Mongolian argali (Ovis ammon) , femmina adulta, in Mongolia.
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Mongolian argali (Ovis ammon), maschi adulti.
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Ovis ammon hodgsoni, India
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Ovis ammon karelinii Cina
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Mongolian argali (Ovis ammon), giovane.
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Argali (Ovis ammon)
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Bighorn americano (Ovis canadensis)
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Bighorn americano (Ovis canadensis nelsonii)
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Bighorn siberiano (Ovis nivicola)
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Bighorn siberiano (Ovis nivicola)
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Pecora di Dall (Ovis dalli)
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Ciascuna specie comprende molte razze.
Il Muflone ha 54 cromosomi e l’Argali 58.
La pecora domestica (Ovis aries), distribuita in tutto il mondo,
deriva dall’Ovis orientalis, con il probabile apporto, più o meno
significativo a seconda delle razze, dell’Argali e dell’Urial.
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Le pecore sono state domesticate in epoca remota, prima del
completo sviluppo dell’agricoltura.
Il centro di domesticazione fu probabilmente nelle zone
steppiche dell’Asia centro-occidentale, nella mezzaluna fertile o
nelle sue vicinanze.
Da qui le pecore si diffusero gradualmente a sud verso la Persia,
l’India e l’Asia sud-orientale, e a ovest nell’Asia occidentale, in
Europa e in Africa.
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Alcune pecore dell’area tropicale hanno importanti depositi
adiposi a livello delle natiche o alla base della coda.
La localizzazione della maggior parte del grasso sottocutaneo in
un solo punto, limitato, del corpo, fa pensare ad un adattamento
a fini di termoregolazione.
Però il fatto che tali depositi siano presenti solo nelle pecore
domestiche e in alcuni casi siano veramente macroscopici, fa
ritenere che essi siano il risultato della selezione dell’uomo che,
in ambienti difficili, ha selezionato gli animali che più si
presentavano in grado di attraversare lunghi periodi di carenze
alimentari.
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I primi ovini introdotti in Africa appartenevano ad un tipo primitivo
di Muflone; i loro discendenti attuali sono pecore di piccola taglia,
con gambe sottili e vello peloso (caprino), distribuiti in Sudan, nel
corno d’Africa e in Africa occidentale (Dinka in Sudan, Baluba nel
Katanga, Dwarf forest in Africa occidentale).
Probabilmente di poco successiva fu l’introduzione dell’Urial, con
corna a vite, che ha lasciato molte tracce nelle razze ovine dell’Africa
occidentale (Guinea, Hansa ....).
Una terza introduzione fu quella delle pecore lanose tipo Ammon,
che probabilmente sostituirono gradualmente le preesistenti pecore
a vello caprino in Egitto e poi si diffusero in molte zone semiaride
del continente.
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Pecore dalla coda semi-grassa, sempre di tipo Ammon, furono
probabilmente introdotte in Africa dall’Asia occidentale intorno al
2000 a.C.
Pecore dalla coda grassa (steatopige) giunsero in Africa orientale
al seguito di popoli migranti e loro discendenti sono oggi presenti
nelle parti orientali, centrali e meridionali del continente. Più
tardi altre pecore steatopige a vello caprino vennero introdotte in
Eritrea, Somalia, Kenia e Etiopia e i loro discendenti (pecore
somalo-arabe) sono ancora presenti in tutto il corno d’Africa.
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Nel XIX secolo queste pecore furono introdotte nella provincia
del Capo e dettero origine alla razza Araba (meglio Persiana) dalla
testa nera, oggi diffusa in Africa orientale e meridionale.
Gli ovini oggi presenti in gran numero nelle Americhe e in
Oceania sono stati portati dai colonizzatori europei.
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Distribuzione
Dei circa 1.100 milioni di ovini presenti nel mondo oltre 200 milioni
si trovano in paesi della fascia tropicale.
Il continente più ricco di pecore è sicuramente l’Asia, con circa 280
milioni di capi, esclusa la Russia asiatica e gli stati asiatici dell’exUnione sovietica, con i quali il loro numero sfiora i 400 milioni.
Africa e Americhe hanno ciascuna consistenze intorno ai 150
milioni di capi, l’Oceania circa 220 milioni e l’Europa circa 120
milioni.
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Alcune razze ovine tropicali
1. West African dwarf o Djallonkè.
Popola le regioni umide dell’Africa occidentale. E’ una pecora
a vello peloso con coda fine e mantello bianco o bianco e
nero, piuttosto lungo sul collo. Peso medio dell’adulto: 36
kg
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West African dwarf
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2. Fulani (Ouda)
Popola le regioni a savana di tutta l’Africa tropicale, dall’Etiopia
alla Nigeria (Sahel).
E’ una pecora pelosa-lanosa con coda sottile, gambe lunghe,
orecchie grandi e cadenti, di grandi dimensioni (i maschi
arrivano a 80 cm alla spalla).
Il mantello è nero sulla testa, il collo, la parte anteriore del
tronco e sugli arti anteriori, bianco nelle regioni posteriori. Il
maschio, provvisto di corna, pesa in media 65 – 70 kg e le
femmine 35 – 40 kg.
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3. Sudanese.
Popola le regioni subdesertiche del Sudan. E’ una pecora pelosa a
vello raso, di grandi dimensioni. E’ buona produttrice di latte
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4. Awassi.
Diffusa in tutto il medio oriente, suddivisa in numerosi ceppi
o sotto-razze, dalla coda grassa. ( ad esempio in Siria: Shagra
dalla testa rossa, Porsha con testa nera, Absa con testa grigia
ecc., ma ci sono anche ceppi completamente bianchi); il
peso può variare, nelle femmine, tra i 40 e i 70 kg (genotipi
più o meno migliorati). Buona produzione di carne, di latte
(400 – 500 kg) e di lana (circa 2 kg).
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Awassi, Kyrgyz mountain
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5. Persiana o Araba dalla testa nera
E’ presente, oltre che in Iran, anche in Africa (Somalia e
Africa meridionale) .
Il nome “persiana” è forse improprio, ma altrettanto
improprio è il termine “araba”. Quelle dell’Africa vengono
infatti dalla Somalia e sono poi state migliorate nel sud del
continente.
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6. Merino.
Le pecore merino sono originarie della Spagna (XII secolo,
ma l’opera di selezione era già cominciata ai tempi dei
Romani) e da qui gradualmente esportate in gran parte del
mondo.
Sono le più importanti pecore da lana. Anche le italiane
Vissana e Sopravissanna hanno sangue merino, con lane
del diametro inferiore ai 20 micron.
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OVINI – Zone climatiche
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OVINI - Distribuzione
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Merino
Coda semi
grassa
Coda fine
lana grossa
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Coda grassa
media
Ritmi riproduttivi
Pecora  poliestrale discontinua
Fotoperiodo  variare durata ore luce  melatonina
Accorciamento giornate  aumento secrezione ghiandola pineale  stimola
secrezione LHRh (LH Releasing hormone)
Necessità di avere parti in epoca favorevole
Milano
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Ritmi riproduttivi
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-La pecora ha ritmi e cicli riproduttivi abbastanza brevi e regolari:
- maturità sessuale 120-180 giorni
- i primi calori iniziano dal 4° al 7° mese (40-60% PV)
- parto si ha dopo 5 mesi di gestazione
La pecora in genere non soffre di ipofecondità per la vita semibrada che
conduce ed ha anche la possibilità di compiere due parti all’anno
Ciclo estrale  17 giorni (14-19)
Durata estro  30-60 ore
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Struttura demografica allevamento
Produzione del latte: femmine in lattazione su 100 capi in accr.
Fertilità
Nati per pecora
Fecondità annuale
prolificità
Quota di rimonta
Età 1°parto – Precocità
sessuale e somatica
Durata della carriera delle
pecore
Rapporto pecore e arieti
Precocità sessuale e
somatica dei maschi
Sistemi di fecondazione
(naturale e I.A.)
Interparto e distribuzione
stagionale parti
Durata carriera pecore
dedicate ad attività
produttiva
Durata fasi anaestrali
Asciutta
Pecore in lattazione ai max.
produttivi (3°-5°latt.)
Longevità
Intensità di selezione e
quoziente di
avvicendamento
Produzione della carne: incremento demografico
agnelli macello su 100 capi in allevamento
Pecore per 100 capi
allevati
Agnelli nati e
sopravvissuti fino
macellazione per 100
capi in allevamento
Interparto e
distribuzione
stagionale nascite
Durata e stagionalità
fasi anaestrali
Prolificità (Abortività)
Mortalità perinatale
Indice sopravvivenza
Mortalità in fase di
allattamento
Fertilità
Nati per 100 pecore
Fecondità annuale
Prolificità
Età 1°parto
Quota di rimonta
Durata della carriera
delle pecore
Precocità sessuale e
somatica
Longevità
Intensità di selezione
e quoziente di
avvicendamento
Rapporto pecore e
arieti
Precocità sessuale e somatica
maschi
Sistema di fecondazione (libera,
controllata, F.A.)
Età al primo parto o alla prima monta del maschio
Condizionata dall’età alla pubertà  precocità sessuale
Manifestazione primo calore fecondo e 1° servizio
Legata alla precocità somatica
Cause variabilità:
• genetiche
• alimentari
• ambientali (clima – fotoperiodo)
• biologiche
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Fertilità
Pecore partorite / Pecore avviate alla monta
Vicina al 90% nelle razze italiane
Monta stagionale influenza il parametro
Si può quindi riferire ad un turno di monta
Fattori influenti:
• stagione di inseminazione
• durata della stagione di monta
• rapporto pecore/arieti (25-30 pecore x ariete)
• metodo di inseminazione
• effetto ariete
• stato nutrizionale e sanitario
Se gruppi di monta con
un solo ariete 
diminuire numero
pecore
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Prolificità
Numero medio agnelli per pecora
Ovini sono considerati unipari ma  variabilità
Fattori influenti:
• genetica (razze)
• alimentazione (flushing)
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Fecondità
Numero agnelli nati per stagione di monta /100 pecore
Riassume fertilità e prolificità
Se più parti durante l’anno  fecondità annuale
È il dato più significativo per gli allevamenti da carne
Età media a fine carriera
Diversa per ogni categoria animale
Fattori variabilità:
• genetica (longevità)
• ambientale (clima)
• alimentare
• tecniche allevamento
• gestione programmi selettivi
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Intervallo interparto
Periodo tra due parti successivi
Dipende da variabili:
• fisiologiche (stagionalità – ritorni in calore - …)
• tecniche (scelte allevatore)
Intervallo medio tra generazioni
Età media dei genitori alla nascita dei figli
Si deve considerare i figli destinati alla riproduzione
Basso intervallo  generazioni si susseguono rapidamente  alta quota di rimonta
Percentuale di pecore in produzione
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Calcolo quota di rimonta
1) Un gregge è composto da 200 pecore e 5 arieti:
· 180 pecore partoriscono;
· 10 pecore abortiscono;
· 5 pecore danno un agnello che muore alla nascita;
· nascono 270 agnelli di cui 150 femmine;
· 8 agnelli muoiono tra il 2° e il 7° giorno di vita;
· 7 agnelli muoiono tra l’8° giorno di vita e lo svezzamento;
· 6 agnelle muoiono prima della maturità sessuale e dopo lo svezzamento;
· la vita media è di 5 anni.
Calcolare:
• indici demografici
• quota di rimonta annua
Quante pecore devo far accoppiare con i migliori arieti per ottenere la rimonta.
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1)Rapporto sessi:
adulti M/F=5/200=0,025 F/M=200/5=40;
M/M+F=0,02; F/M+F=0,98;
agnelli M/F=120/150=0,8
F/M=150/120=1,25;
M/M+F=0,45 F/M+F=0,55;
200 pecore e 5 arieti:
· 180 pecore partoriscono;
· 10 pecore abortiscono;
· 5 agnelli morti nascita;
· nascono 270 agnelli (150 femmine);
· 8 agnelli muoiono tra il 2° e il 7° d;
· 7 agnelli muoiono tra l’8° d e svezzamento;
· 6 agnelle muoiono prima maturità sessuale;
· la vita media è di 5 anni.
Natalità
200+5+270
270/475=0,57; su tutta la popolazione
Abortività
10*1,5=15
15/(270+15+5)=0,052
Natimortalità
5/285=0,0175; 5/290=0,017
200 pecore e 5 arieti:
· 180 pecore partoriscono;
· 10 pecore abortiscono;
· 5 agnelli morti nascita;
· nascono 270 agnelli (150 femmine);
· 8 agnelli muoiono tra il 2° e il 7° d;
· 7 agnelli muoiono tra l’8° d e svezzamento;
· 6 agnelle muoiono prima maturità sessuale;
· la vita media è di 5 anni.
Mortalità prenatale
15+5/290=0,052+0,017=0,069
Mortalità neonatale
8/270=0,03
Mortalità infantile
7/270=0,026
Mortalità giovanile
6/270=0,022
200 pecore e 5 arieti:
· 180 pecore partoriscono;
· 10 pecore abortiscono;
· 5 agnelli morti nascita;
· nascono 270 agnelli (150 femmine);
· 8 agnelli muoiono tra il 2° e il 7° d;
· 7 agnelli muoiono tra l’8° d e svezzamento;
· 6 agnelle muoiono prima maturità sessuale;
· la vita media è di 5 anni.
Mortalità postnatale
8+7+6/270=0,03+0,026+0,022=0,078
Fertilità
180/200=0,9
Prolificità
270/180=1,5
200 pecore e 5 arieti:
· 180 pecore partoriscono;
· 10 pecore abortiscono;
· 5 agnelli morti nascita;
· nascono 270 agnelli (150 femmine);
· 8 agnelli muoiono tra il 2° e il 7° d;
· 7 agnelli muoiono tra l’8° d e svezzamento;
· 6 agnelle muoiono prima maturità sessuale;
· la vita media è di 5 anni.
Fecondità
195/200=0,975
180+10+5
Rimonta femminile
200/5=40
Rimonta maschile
5/5=1
Mortalità postnatale
40+(40x0,078)=40+3,12=43 agnelle
43/0,9=48/1,5=32*2=64
0,9 Fertilità
1,5 Prolificità
Rapporto sessi
Malattie più comuni
Malattie infettive
Afta epizootica  virale  contagiosa  abbattimento
Brucellosi  Brucella melitensis  batterio
Aborti 3-5 mese gestazione
Latte escluso dal consumo
Salmonellosi  Salmonella abortus ovis
Frequenza massima aborti 2°-3° mese gravidanza
Pericolo uomo  consumo carne e latte
Pseudo-tubercolosi (linfoadenite caseosa)  Ascessi sottocutanei
Favorita da scarsa igiene e affezioni cutanee
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Malattie più comuni
Malattie infettive
Carbonchio ematico  Bacillus anthracis  pericolo (antrace)
Allevamento brado e semibrado
Agalassia contagiosa  Mycoplasma agalacticae  antibiotici
Lesioni della mammella
Enterotossine  Clostridium
A livello del tubo digerente
Forme acute e forme ad evoluzione lenta
Listeriosi  Lysteria monocytogenes  antibiotici e sulfamidici
Periodo invernale primaverile
Carico elevato – razione non bilanciata – alimenti deteriorati
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Altre malattie
Diarrea neonatale
Infezioni batteriche
Predisponenti  freddo umido – errori alimentari
Pasteurellosi  elevata morbilità in condizioni di scarsa igiene
antibiotici e sulfamidici
Mastiti  stafilococcica – gangrenosa – agalassia contagiosa
Igiene della mammella e isolamento animali infetti
Tetania da pascolo
Chetosi e acidosi ruminale (solo allevamenti intensivi)
Tossicosi gravidica  carenze energetiche a fine gravidanza
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Parassitosi
Strongili gastrointestinali  antielmintici 15 gg prima pascolo ed a fine pascolo
Strongili polmonari
Cestodi (tenie)  tenicidi prima pascolo per evitare contaminazione terreni
Fasciola hepatica  ambienti umidi
Coccidi  andamento stagionale per animali al pascolo – diagnosi con esame feci –
prevenzione disinfezione ricoveri – trattamenti sulfamidici, furanici, coccidiostatici e
vitamine
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TECNICHE DI CONDUZIONE
Caratteristiche comportamentali delle pecore:
- la pecora è un animale che ama vivere in gruppo
Facili operazioni di movimento del gregge
Non esiste, però, come per gli animali selvatici, un
capogruppo, in quanto il primo che si muove viene seguito
dagli altri.
Per spostare e radunare il gregge ed anche per custodirlo è
utile e comodo servirsi di un cane pastore.
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TECNICHE DI CONDUZIONE
- Un buon cane da pastore
riesce a compiere manovre
incredibili e quasi impossibili
per l’uomo (es. ricondurre nel
gregge agnelli smarriti sulla
cresta
di
un
calanco
impraticabile
per
l’uomo,
trovare il gregge smarrito o
fuori vista anche a distanza di
qualche chilometro, o nella
nebbia, o al buio, e così via), e
in più può difendere il gregge
dai ladri e dai cani randagi.
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TECNICHE DI CONDUZIONE
- pecora  abitudinaria
tende sempre a seguire gli stessi percorsi e gli stessi
spostamenti  facilita il compito all’allevatore
Ha buona memoria ed impara anche facilmente nuove manovre
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Bisogna inoltre ricordare che:
- pecora  ruminante
- «boli di rigurgito»
- Come ruminante non possiede gli incisivi superiori
- inferiori sono molto taglienti e servono per recidere l’erba
anche molto in basso
-rischio di scollettamento provocando l’impoverimento del
pascolo
- La capienza del rumine ovino è di circa 35 litri (180 per i
bovini).
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Pascolo e pascolamento
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Il pascolamento
Pascolamento più adeguato  TURNATO
Consumo rapido di ciascuna area  2-4 giorni
Ritorno sulla superficie  erba 8-10 cm (20-40 giorni)
Definizione turno e carico bestiame  produttività
Misurazione attraverso zone di saggio (1-2 mq)
Sperimentale  pascolo diretto e stima quantità con indicatori e
parallele prove di digeribilità
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Il pascolamento
CRITERI DI PASCOLAMENTO
• stagione di pascolamento
• durata giornaliera del pascolamento (3-12 ore)
• momenti della giornata (no umidi o assolati)
Efficienza del rapporto pascolo-animale
Rapporto tra quantità erba ingerita dagli animali e quella disponibile sul
pascolo
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Il consumo volontario
Quantità alimenti  quantità erba disponibile ma anche da
Consumo Volontario  Appetibilità e Capacità ingestione
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Appetibilità
Gusto
Composto
Reazione
Classificazione
Dolce
Saccarosio
Sensibilità
Cervidi>bovini>caprini>ovini
Salato
NaCl
Sensibilità
Bovini>ovini>caprini=cervidi
Tolleranza
Ovini = caprini>cervidi>bovini
Sensibilità
Cervidi=bovini>caprini>ovini
Tolleranza
Cervidi>caprini>ovini=bovini
Sensibilità
Caprini>cervidi>ovini=bovini
Tolleranza
Caprini>cervidi>ovini=bovini
Acido
Amaro
Ac. acetico
OVINI  gusto senso principale ma anche olfatto
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Capacità di ingestione
Fattori di variabilità del livello di ingestione al pascolo
Densità
Qualità erba presente
Altezza erba (7-8 cm)
% Fibra
Qualità erba
% Lignificazione
Indice di concentrazione
Digeribilità
Presenza essenze gradite
Assenza essenze non gradite
Colore
Caratteri sensoriali
Odore
Sapore
Tatto
Capacità di ingestione
Livello di ingestione volontario (L.I.)
Alimenti
L.I. (kg s.s. / q PV)
Pascoli verdi e foraggi ottimi
5,0
Pascoli di media qualità – silomais ottimo
– fieno ottimo
4,0 – 5,0
Pascoli e foraggi verdi qualità scadente –
silomais medio – fieno medio – fieno-silo
medio
2,5 – 4,0
Pascoli e foraggi verdi molto scadenti –
fieni scadenti – insilati scadenti - paglie
1,7 – 2,5
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Copertura fabbisogni in relazione a qualità pascolo e C.I.
P.V.
kg
C.I.
kg s.s.
U.F.
s.s.
U.F.
consumate
Fabb.
Manten.
Deficit
30
0,90
35
0,32
0,46
0,14
50
0,45
0,01
65
0,58
-
35
0,37
50
0,52
-
65
0,68
-
35
0,42
50
0,60
-
65
0,78
-
35
0,47
50
0,67
-
65
0,87
-
35
0,52
50
0,75
35
40
45
50
1,05
1,20
1,35
1,50
0,49
0,53
0,57
0,62
0,12
0,11
0,10
0,10
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65
0,97
-
-
- La pecora in quanto ruminante, incorre nel pericolo di
meteorismo (o timpanismo) a volte anche mortale, nel caso di
ingestione di leguminose verdi o bagnate (erba medica, trifoglio
ladino). Occorre quindi evitare il pascolamento sui medicai.
• pecora, come la gran parte degli animali, ha un buon fiuto, col
quale sa riconoscere le altre pecore del gregge da eventuali
pecore estranee, chi l’alleva e la propria prole.
•riesce a vedere anche al buio e ciò favorisce il pascolamento
notturno, molto conveniente d’estate
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• pecora non sopporta il calore del sole estivo (in tal caso si
protegge tenendo la testa all’ombra della pancia di un’altra
pecora e tutte insieme stanno ammassate allo stesso modo) che,
se prolungato, potrebbe anche procurarle dei gravi danni.
• pecora resiste bene alle basse temperature e alle intemperie
• occorre evitare correnti d’aria che potrebbero aversi all’interno
dell’ovile  polmoniti e blocchi digestivi soprattutto negli
animali più giovani e più vecchi
• evitare anche di pascolare in terreni malsani e con ristagni di
acqua, per evitare malattie
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Longevità  13 anni
Età produttiva (longevità funzionale)  allev. stanziale 11-12 anni
Allevamento pastorale arriva al massimo a 6 anni
Montoni
 stanziale  carriera di 10-11 anni
 pastorale  soli 5 anni
La pecora rifiuta le graminacee se troppo alte e dure
Altezza ideale è sui 20 cm
Normalmente sa distinguere le piante velenose o tossiche dalle
altre, tuttavia è meglio evitare il pascolamento in terreni
infestati dalle medesime (felci, equiseti, ecc.).
Evitare pure il pascolamento nei frutteti e nei vigneti che siano
stati trattati con anticrittogamici ed altre sostanze tossiche
(tutti gli anni si registra una mortalità del 10% negli ovini allevati in pianura a
causa di tali veleni, mentre un altro 10% muore di meteorismo provocato dal
pascolamento in medicai)
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Riservare i terreni più comodi per almeno uno sfalcio d’erba,
tanto da poter avere una sufficiente quantità di fieno a
disposizione per il periodo invernale o in caso di necessità.
Tempo di pascolamento  varia  stagioni e quantità erba
Minimo di 3 ore in primavera
Massimo di 8 ore in estate
Pecora non beve molto necessario che abbia
disposizione, soprattutto d’estate e dentro l’ovile
sempre
a
Estate e con alimentazione secca il consumo idrico per capo
adulto è di circa 5 litri al giorno
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Lettiera  mantenuta pulita ed asciutta con aggiunta di paglia
Distribuire nelle mangiatoie durante i periodi di pascolo verde
(apporta cellulosa ed agisce da astringente)
La lettiera va rimossa una volta all’anno
Pecora sazia  ferma e si corica  riprendere pascolo dopo 1-2 ore