la multimedialità incontra la multisensorialità

Transcript

la multimedialità incontra la multisensorialità
Lavagna Interattiva Multimediale al centro
dell’Aula Digitale per Tutti:
la multimedialità incontra la multisensorialità
Piero Cecchini, Paola Angelucci, Giovanni Govoni
Fondazione ASPHI Onlus (www.asphi.it )
Via Arienti, 6, 40124 Bologna
[email protected]
[email protected]
L’inserimento progressivo di LIM nelle scuole italiane,
rappresenta il coronamento di un percorso, iniziato negli
anni 80, che vedeva da una parte, la nascita di Laboratori di
informatica nelle scuole superiori (con PC molto poco
multimediali), e dall’altra, le prime presenze di PC, con
dotazioni speciali, nelle aule, in aiuto di alunni/studenti con
disabililità. Attualmente, con l’ingresso in aula (dotata di
accesso internet a banda larga), di una LIM con SW specifici
e di computer portatili, si apre la possibilità di fare lezione
favorendo l’incontro fra la multimedialità, tipica dei computer,
e la multisensorialità delle persone, consentendo così la
costruzione di aule, via via, più inclusive. Le esperienze
maturate in ASPHI e nelle scuole con cui sono in atto
collaborazioni sono confortanti: una didattica in ambienti,
reali e virtuali, con opportune dotazioni digitali può migliorare
l’attività e la partecipazione di tutti gli alunni, compresi i
disabili e gli alunni impossibilitati a frequentare.
Introduzione
ASPHI da ormai 30 anni è impegnata fattivamente nel campo delle
tecnologie informatiche in aiuto all’integrazione degli alunni/studenti con
disabilità nella vita scolastica.
In questa attività molta attenzione è stata ed è tuttora dedicata alla persona,
ricercando da una parte le potenzialità, le motivazioni e gli eventuali bisogni
educativi speciali individuali, dall’altra
gli accorgimenti tecnologici HW
(hardware) e SW (software) che consentano un uso in autonomia del personal
computer, per poter partecipare alle attività scolastiche in aula e a casa.
Abbiamo sempre pensato che il computer sia utile nelle attività di recupero e di
supporto, ma anche e soprattutto in classe, quando il contesto lo consenta. Il
primo progetto ASPHI, in collaborazione con il Comune di Bologna e i circoli
didattici VII e XIII, rivolto all’integrazione di bambine non vedenti in una scuola
di Bologna risale al 1986. In quella occasione i computer con relative barre
DIDAMATICA 2009
______________________________________________________________________
braille furono collocati nelle classi di appartenenza (creando i primi embrioni di
aula digitale), con buoni risultati.
Da allora i più diversi dispositivi digitali sono entrati prepotentemente in tutti
gli ambiti della vita sociale, nel lavoro, nella comunicazione, nei servizi, nelle
case, al punto che per i ragazzi al di sotto dei 15 anni si parla di “nativi digitali”
[Green, Hannon, 2007].
La diffusione di Internet ha modificato completamente il modo di utilizzare il
computer ponendo le basi per una vera e propria rivoluzione. ASPHI ha
continuato a seguire i processi di cambiamento delle tecnologie cercando di
conciliare innovazione e integrazione scolastica per i diversi tipi di disabilità.
1. Perché l’aula digitale?
Dal 2000 in avanti, la comparsa sul mercato internazionale delle prime LIM
(Lavagne Interattive Multimediali), accompagnate da sw specifici per le attività
didattiche, ha consentito di sviluppare ulteriormente l’ambiente che chiamiamo
“aula digitale”, ponendo a fianco della cattedra uno strumento interattivo,
completamente nuovo, dedicato all’apprendimento condiviso. Un ambiente così
strutturato consente di fare incontrare la multimedialità (comunicazione
parallela su diversi codici basati su immagini, testi, suoni, filmati,..) e la
multisensorialità (vista, udito, motricità, capacità cognitiva, emotività,..) delle
persone [Anceschi, Botta, Garito 2006].
La lezione tenuta utilizzando consapevolmente più codici comunicativi,
consente a chi abbia una minorazione di utilizzare al meglio il canale più
congeniale per comprendere e per comunicare agli altri il proprio pensiero.
Basandosi su questi presupposti, ASPHI ha messo a punto un modello di
aula digitale inclusiva.
Da una riflessione in comune con persone del mondo della scuola, è maturata
la convinzione che per l’applicabilità del modello, non è sufficiente la sola
introduzione degli strumenti, ma è necessario un percorso che preveda una
formazione specifica e progetti di ricerca azione.
2. Aula digitale inclusiva: modello ASPHI
Per aula digitale intendiamo un’aula didattica con dispositivi digitali connessi
tra loro (LIM, computer, videoproiettore, minicomputer, collegamento ad
internet, …) e utilizzabili in modo da favorire la partecipazione di tutti gli alunni
(Fig.1)
Per gli alunni con bisogni educativi speciali, saranno presenti postazioni,
con pc e ausili hw e sw, caratterizzate per le esigenze specifiche di ogni
alunno
La postazione del docente è attrezzata con computer portatile collegato alla
LIM, videoproiettore e accesso ad internet
All’interno di un’aula così strutturata è possibile svolgere lezioni per la
partecipazione di tutti di cui segue un esempio:
2
Lavagna Interattiva Multimediale al centro dell’aula digitale per tutti
_____________________________________________________
¾
Il docente tramite la LIM svolge una lezione digitale multimodale,
cioè caratterizzata da più codici comunicativi per raggiungere le
esigenze di ogni singolo studente. La lezione attraverso la LIM, si
svolge per videate successive che possono contenere immagini,
riferimenti e link ad internet, video, suoni, testi digitalizzati. Inoltre, lo
svolgimento della lezione può essere registrato audio-video e salvato in
formato digitale. Particolare attenzione deve essere posta nella
scelta dei materiali e oggetti digitali nel rispetto dei criteri di
accessibilità e usabilità per le specifiche esigenze di ogni alunno
Fig. 1 Esemplificazione del concetto di aula digitale inclusiva ASPHI
¾
¾
¾
Tutto il “pacchetto lezione” (registrazione audio video, allegati
digitali, comprese le consegne per i compiti a casa) può essere
salvato e reso disponibile ad ogni alunno/studente
Gli studenti possono ricevere i contenuti della lezione con i relativi
allegati (anche attraverso una chiavetta USB), rivedere e approfondire
(a scuola e a casa) gli argomenti di loro interesse. In questo modo, ogni
studente sulla base delle proprie caratteristiche personali (stile di
apprendimento, canali comunicativi privilegiati, esigenze specifiche
derivanti da disabilità) può fruire dei contenuti e svolgere le consegne
scegliendo strada e modalità a lui più consone
Gli alunni con bisogni educativi speciali potranno utilizzare i loro ausili
HW e SW per la fruizione dei contenuti, lo svolgimento dei compiti e
l’interazione in classe
3
DIDAMATICA 2009
______________________________________________________________________
¾
¾
Con l’uso del digitale si agevola dunque:
• La continuità delle attività tra scuola e casa
• Lo scambio di informazioni tra docenti e studenti
• L’implementazione dei materiali
• Il recupero in caso di assenze anche prolungate e la
partecipazione a distanza
Se i compiti vengono svolti in forma digitale (per molti alunni disabili è
indispensabile), si può renderne possibile la condivisione con gli altri
compagni, anche attraverso l’uso della LIM
3. Cosa intendiamo per formazione specifica
Sul tema “aula digitale inclusiva” ASPHI ha messo a punto un modello
formativo (“imparare facendo”) rivolto ad insegnanti, con l’obiettivo di
accompagnarli passo a passo nella costruzione di una didattica multimodale
inclusiva, che si innesti sulle competenze pregresse.
La formazione è strutturata in 4 Fasi:
Fase1 : “Nei panni di una persona in difficoltà davanti al
computer”
(“Percorso Simulando” )
Come primo approccio i corsisti vengono accompagnati in un percorso che,
attraverso una serie di impedimenti/ostacoli, li mette nella condizione
temporanea di persone con limitazioni funzionali [Cecchini, 2003]
Scrivere, leggere, comunicare in autonomia, sarà possibile solo utilizzando
un computer dotato di tecnologie assistive (ausili HW e SW)
Questa simulazione si sviluppa per aree: visiva, uditiva, motoria e
mentale/cognitiva (Fig. 2, 3).
A conclusione del percorso viene svolta un’attività di riflessione,
approfondimento e meta cognizione su quanto emotivamente provato.
4
Lavagna Interattiva Multimediale al centro dell’aula digitale per tutti
_____________________________________________________
Fig. 2 e 3, Corsisti durante il percorso di simulazione nell’area motoria e visiva
I corsisti poi, vengono divisi in 4 gruppi (uno per area di disabilità) e ad ogni
gruppo viene affidato il compito, per tutta la durata delle attività corsuali, di
partecipare ponendosi nell’ottica di “difensore” di quella specifica area di
disabilità.
Fase2 : “Nei panni di studenti con disabilità nell’aula digitale”
Facendo tesoro dell’esperienza precedente, sempre tramite un’ attività di
simulazione, si provano le possibilità di attività e partecipazione in un contesto
di apprendimento.
I corsisti a turno, in veste di alunni, sperimentano possibilità di interazione
nell’aula digitale ASPHI, ruotando anche nelle postazioni caratterizzate da
diversi profili di disabilità con relativi ausili (Fig.4)
Fig. 4 Illustrazione delle attività durante il percorso formativo
5
DIDAMATICA 2009
______________________________________________________________________
Come si svolgono le attività:
¾ Da esperti ASPHI vengono presentati esempi di lezioni contenenti
accorgimenti e adattamenti specifici per una comunicazione multicanale
¾ Successivamente vengono inviati i contenuti della lezione e vengono
assegnati compiti precisi a tutti i corsisti
¾ I corsisti provano a svolgere i compiti usando i supporti digitali e inviano
al docente i risultati del loro lavoro
¾ Per ogni lezione, inoltre, vengono prese in esame le modalità
comunicative utilizzate mettendo in evidenza particolarità degli oggetti
digitali scelti, loro usabilità e accessibilità
Fase3 : “Imparare
accorgimenti precisi”
facendo:
costruzione
di
lezioni
con
Dopo una breve attività di familiarizzazione sull’uso della LIM, i corsisti in
veste di docenti, si mettono in gioco direttamente. Organizzati in piccoli gruppi,
hanno il compito di preparare una lezione pensata per una classe in cui sono
presenti anche alunni con bisogni educativi speciali (Fig. 5).
Devono inoltre preparare esempi di mappe concettuali riassuntive [Novack,
2001]
Le lezioni di ogni gruppo devono contenere accorgimenti specifici per la
tipologia di disabilità loro assegnata.
Fig.5 Docenti che progettano una lezione in piccolo gruppo
6
Lavagna Interattiva Multimediale al centro dell’aula digitale per tutti
_____________________________________________________
Fase 4: Presentazione delle lezioni
I corsisti, sempre in veste di docenti, gruppo per gruppo, presentano agli
altri, che assistono in veste di studenti, le lezioni preparate e fanno osservazioni
e commenti.
4. Cosa intendiamo con progetti di ricerca in azione
Oltre alla formazione specifica (basata su simulazioni, modelli, esempi, …),
pensiamo che siano importanti i progetti di ricerca – azione [Canevaro, 1988]
che consentono di capire la reale efficacia di strumenti e procedure nelle
situazioni reali (scuole, laboratori, classi) ai fini dell’integrazione.
Consapevoli che il percorso per la messa a regime di un’intera scuola
digitale, è un processo che può avere anche tempi lunghi, almeno nella fase
iniziale, dal punto di vista organizzativo riteniamo che siano importanti due
tipologie di ambienti:
un ambiente comune (aula didattica multimediale) attrezzato con
dispositivi (LIM, computer e videoproiettore), dove gli insegnanti possono curare
la loro formazione, preparare le lezioni, confrontarsi, prendere familiarità con gli
strumenti; questo ambiente può essere utilizzato, a turno, anche dalle diverse
classi;
un ambiente aula digitale (almeno una classe ) dove poter utilizzare gli
strumenti nelle attività didattiche quotidiane (Fig. 6). Attrezzato almeno con le
strumentazioni di base: LIM, computer per l’insegnante, videoproiettore,
postazioni con ausili nel caso siano presenti alunni disabili.
Fig. 6 Alunni in classe con i mini pc seguono le lezioni sulla LIM
7
DIDAMATICA 2009
______________________________________________________________________
Naturalmente è importante che nella scuola ci sia almeno una figura referente
che sovrintenda all’installazione e alla manutenzione dei dispositivi.
Sulla base di questo modello, ASPHI sta coordinando due
progetti di ricerca – azione sul territorio della provincia di Bologna
(I.C. “Giuriolo” di Porretta Terme e I.C. di San Pietro in Casale)
In questi progetti la posizione di ASPHI è quella di essere un facilitatore
dei processi, sia tramite attività di consulenza (Fig. 7) sui casi specifici
riguardo all’uso di tecnologie assistive, sia fornendo il supporto in itinere
nell’uso degli strumenti digitali hw e sw per una didattica inclusiva a
favore dell’intera classe (sw didattici, mappe concettuali, LIM, …)
Fig.7 Consulenza per ipovedenti nel centro STEP - ASPHI
L’attività di supporto si riferisce anche alla predisposizione di linee
guida per la documentazione delle attività in itinere.
Entrambe le ricerche in azione, prevedono oltre alla presenza di LIM
in alcune aule per un utilizzo quotidiano, una LIM in un ambiente
Multimediale (aula didattica multimediale), aperto a tutte le classi e
utilizzato anche dai docenti, per attività di autoformazione e per
preparare le lezioni che dovranno tenere in classe.
In particolare, il progetto che coinvolge la scuola media Bagnoli di
San Pietro in Casale, è reso possibile grazie ad un contributo di
Confindustria- Servizi Innovativi e Tecnologici.
Tale progetto, inoltre, ha anche ricevuto il patrocinio dell’Ufficio
Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna.
8
Lavagna Interattiva Multimediale al centro dell’aula digitale per tutti
_____________________________________________________
5. Documentazione delle esperienze
La documentazione ha un ruolo rilevante nei progetti di ricerca-azione
e consente di conservare la memoria dei percorsi realizzati [Balsamo,
1998]. Il compito di registrare puntualmente quanto avviene (utilizzando
strumenti diversi), sia in termini di produzione di materiali che di
registrazione di percorsi, viene affidato ad alcuni docenti con compiti
specifici e griglie di riferimento. Gli studenti sono coinvolti nel processo
di metacognizione su quanto viene fatto e sono incoraggiati a tenerne
traccia anche con strumenti multimediali. E’ questa una ulteriore
possibilità di crescita. La possibilità di rileggere, anche con spirito critico,
il percorso fatto, da sé e da altri, offre l’occasione per individuare nuove
strade da percorrere.
Le idee, le soluzioni e strategie attuate da ogni insegnante possono
così diventare patrimonio comune e soprattutto fornire stimoli nuovi.
La documentazione di queste esperienze, attualmente in fase di
elaborazione, sarà prodotta in modalità multimediale e resa disponibile
anche sul sito di asphi (www.asphi.it ) per favorirne la trasferibilità.
Fig.8 Studenti svolgono i compiti che presenteranno sulla LIM
9
DIDAMATICA 2009
______________________________________________________________________
Conclusioni
Le LIM stanno entrando ormai nella scuola italiana anche grazie al
nuovo piano organico del MIUR.
Questa relazione vuole essere un contributo per accrescere la
conoscenza delle possibilità in più, per tutti gli studenti, grazie al digitale.
Si aprono nuovi percorsi per una partecipazione più attiva anche da
parte di alunni/studenti con disabilità. Si auspica che le esperienze in
corso possano diventare esempi di lavoro per altre scuole interessate.
Bibliografia
[Green, Hannon 2007] Green, Hannon “Their Space, educational for a digital
generation”, Demos, London 2007
[Anceschi, Botta, Garito 2006] “Ambiente dell'apprendimento Web design e processi
cognitivi” McGraw-Hill Italia 2006
[Cecchini, 2003] Cecchini P., “Simulando un percorso tra Emozione e Ragione” in
l’’integrazione scolastica e sociale”, Edizioni Erickson, settembre 2003 (vol. 2/4)
[Novack, 2001] Novack J. D. “L’apprendimento significativo”, Edizioni Centro Studi
Erickson, Trento 2001
[Canevaro, 1988] Canevaro A, “Handicap, ricerca e sperimentazione”, La Nuova
Italia Scientifica, 1988
[Balsamo, 1998] Balsamo C., “Riflessioni a più voci sulla documentazione
educativa”, edizioni Jiunior, 1998
10