RECE: Villa Crespi - Orta San Giulio - NO - IDR web

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RECE: Villa Crespi - Orta San Giulio - NO
Category : Novara
Published by Anto on 30/11/2003
MESSAGGIO IN GOOGLE GRUPPI ED EVENTUALE DISCUSSIONE
In occasione di una ricorrenza sentimentale proviamo, io e la mia
fidanzata, questo ristorante recentemente tri-forchettato e
mono-stellato.
Il locale e' all'interno di Villa Crespi, un piccolo hotel di Charme
in una particolarissima villa in stile moresco sul Lago d'Orta.
D'inverno, il ristorante ha due piccole sale, d'estate invece puo'
contare anche su uno splendido dehors con vista sul lago.
Bella l'apperecchiatura, i bicchieri, l'argenteria. Ci sediamo ad un
ampio tavolo rotondo, con comode poltrone. A centro tavola un bel vaso
in cristallo con una strelizia.
Io avevo gia' messo gli occhi sul grande menu' degustazione e spendo i
primi dieci minuti della cena a convincere la mia fidanzata a seguirmi
(poi mi ringraziera').
Come aperitivo (offerto) uno spumante di Contratto. Arrivano subito i
pani di 5-6 tipi: olive, zafferano, olive, etc.
Ottenuta l'approvazione sul Grande Menu' (proposto a 69 euro), mi
dedico alla carta dei vini, da cui scelgo, con l'aiuto del sommelier,
un Bourgogne bianco Clos de Mouche Joseph Drouhin 1997: molto buono,
di grande corpo e complessita', ha retto benissimo l'abbinamento con
tutti i piatti fino al dolce.
Come pre-antipasto arriva una tartara di salmone con un uovo di
quaglia croccante (ricoperto di pasta tipo baklava: non mi viene il
nome) e qualche uovo di caviale. Molto buono, iniziamo bene.
Come secondo appetizer segue una polentina biologica con uno stufatino
di calamaretti: mangiato in un nano-secondo, molto appetitoso,
splendido accoppiamento.
Arriva a breve anche il primo antipasto: ostriche crude con pure' di
sedano rapa e salsa al franciacorta. Bell'accoppiamento, buonissime le
ostriche e strepitoso il pure' di sedano rapa, di cui poi lo chef ci
spieghera' anche la semplicissma ricetta. Riuscitissimo, come per la
polentina, lo sposalizio Vico Equense - Orta san Giulio.
Per primo ci vengono proposti dei fusilli di gragnano (quelli di nola
fatti a mano) con gamberi di fiume, ricci di mare e pere annurche
candite: ottimi. Il gambero di fiume, un po' insipido, viene
bilanciato dal riccio, messo in quantita' perfetta per non rendere il
piatto troppo forte. Anche questo piatto si dimostra estremamente
appetitoso e leggero, come tutta la cucina di Cannavacciuolo.
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Il servizio ci lascia prendere un po' respiro dopo questi primi
quattro piatti e dopo una decina di minuti ci viene proposto il
filetto di luccioperca con guanciale su un letto di cannellini di
Spoleto (mi pare) e canolicchi. Questo e' l'unico piatto che non ci
convince del tutto. La luccioperca non e' stellare anche se con il
guancialino e' abbastanza saporita, i fagioli sono ottimi, ma il
canolicchio un po' troppo forte. Insomma, non male, ma ci eravamo
abituati meglio.
Segue una quaglia ripiena di foie gras con le sue uova strapazzate al
tartufo nero e salsa ai mirtilli. All'inizio il piatto mi lascia
perplesso, ma andanto avanti mi piace sempre piu' e chiudo
entusiasmandomi. L'insieme e' davvero ottimo. Mangiandolo a pezzi IMHO
non si apprezza, tutto insieme invece e' spettacolare.
Segue un ottimo doppio carrello di formaggi. La mia fidanzata opta per
una selezione di blue cheese davvero ottimi, io mi oriento piu' su
caprini, bettelmatt e un paio di blu. Ottimi. Il nostro Bourgogne
tiene bene il passo.
Come pre-dolce ci portano un doppio sorbetto: mirtilli e mango.
Buonissimo questo secondo, con la cosistenza del mango resa benissimo
anche nel sorbetto. In abbinamento un infuso digestivo al finocchio,
limone e zucchero di canna.
Concludiamo con una millefoglie alla crema con tartufo nero che ci e'
piaciuto molto: il tartufo si sente benissimo ma non e' invadente.
Ci abbino un bel bicchiere di Sauternes Chateaux Filhot 1996. Molti
idrocarburi all'inizio che poi lasciano spazio ai sentori tipici della
Botrytis. Buono.
Chiudo con un caffe' accompagnato dalla piccola pasticceria e da
tartufi al cioccolato bianco e tradizionale..
Lo chef passa in sala a salutarci e ad offrirci uno splendido
limoncello (vero) che si fa mandare dalle vicinanze di Sorrento.
Ci lanciamo in una chiaccherata di oltre un'ora. Replicata stamattina
quando abbiamo lasciato l'albergo.
Lo chef ha solo 28 anni ed e' molto simpatico.
in definitiva: secondo noi una grandissima cena, straordinariamente
appetitosa e leggera (la mattrina dopo non abbiamo accusato il minimo
sintomo di appesantimento). Servizio assolutamente all'altezza,
splendido il locale.
Conto: 138 due menu' degustazione
105 il borgogna, non ricordo il resto, comunque il totale era 255.
alla prossima
Anto
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