Come un Pop-Corn... a San Donato

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Come un Pop-Corn... a San Donato
Come un Pop-Corn...
Fabio Volo è scoppiato
a San Donato
Da panettiere a Brescia a personaggio caustico e trasversale su Tv, libri,radio...
IL LIBRO Il titolo… beh, “Esco a fare due passi” è un po’ come dire
“vi dico come la penso e poi torno a casa”. All’inizio il significato
era questo, poi si è aggiunto anche il fatto che di solito io esco a
fare due passi quando c’è qualcosa che mi ha stufato o mi fa
arrabbiare… mi piace molto camminare… Ho passato un lungo
periodo in solitudine (sigh!), per scelta (risata ge-nerale… uno a
zero per voi), e nel tempo libero ho sempre cercato di scrivere le
mie sensazioni. Ed ecco questo libro, che è scritto sotto forma di
lettera perché è il modo più facile per uno che non è uno scrittore... come me... Non lo definirei un romanzo, e non posso dire
che sia completamente auto-biografico, ma i sentimenti sono
veri, anche perché non sarei capace di descrivere sensazioni che
non ho mai provato. C’è chi l’ha trovato molto volgare, molto
legato al sesso (e sono persone che hanno evidenti problemi col
sesso…), ma c’è anche chi ci ha trovato qualcosa di serio (e sono
persone che vogliono trovare il serio in tutte le cose…). Il personaggio è un deejay di 28 anni che si fa molte paranoie, molte
domande, piuttosto estremo, combattivo.
LA MUSICA Il personaggio del libro è estremo anche in questo,
nel senso che se lo lascia la ragazza non è colpa sua ma è
perché lei ascoltava Michael Bolton… io non sono così...
sono stato anche con ragazze che ascoltavano Nek e non
lascerei mai la mia ragazza perché ascolta Nek! In effetti però dalla musica che uno ascolta si capisce un po’
come è fatto e soprattutto di che tipo di emozioni ha
bisogno. Io per esempio ascolto Jeff Buckley e penso che
più musica si ascolta più ci si fa l’orecchio e ci si rende
conto della semplicità estrema di alcuni successi
discografici (tipo “Laura non c’è” di Nek… mi
spiace per Nek... tra l’altro mi sta anche simpatico…). Mi piace molto la musica suonata, più di quella campionata, perché
secondo me è giusto che si venda quello che si fa, non che si faccia per
vendere…
I SOLDI Quando firmo un contratto
cerco sempre di ricavarne più soldi possibile ma non farei mai una cosa solo
perché mi pagano per farla (tipo le
telepromozioni). Alla fine i soldi servono per
avere tranquillità, alcuni mi dicono che bisogna
pensare al futuro, ma il futuro non arriva mai
se si pensa solo ad accumulare… la differenza
tra avere poco e avere molto dipende più che
altro dal rapporto che si ha con i soldi… ecco,
io cerco di evitare la morbosità… Infatti
compro solo le cose che mi servono: in casa mi piace avere
spazio, pochi mobili, l’essenziale… la mia macchina è tutta
distrutta, graffiata e c’è pure uno striscio di vomito sulla
portiera… Ma vuoi mettere la comodità di avere una cosa di cui
ti interessa relativamente? Non vorrei mai sentirmi come certi
miei amici che hanno la Porsche e vanno a mangiare solo dove
possono vedere la macchina da dentro…
LA TELEVISIONE La televisione ha l’incredibile capacità di far sembrare tutto importante, degno di nota: se io scoreggio in mezzo
alla gente mi guardano tutti male ma se lo faccio in televisione
diventa una cosa divertente… Io non ho le capacità per fare
una tv super dignitosa, ma cerco comunque di fare delle cose
sensate come, per esempio, leggere poesie.
LA POLITICA Quando dico queste cose mi danno del comunista… io non lo so se sono comunista… non l’ho mai capito… non mi interessa… Posso sembrarlo perché lotto contro
certe cose, in realtà non ho un’ideologia politica e non la
voglio neanche avere, perché la politica che conosciamo noi
non è la vera poli-tica, è lo spettacolo della politica in cui
tutto deve fare show: la politica dovrebbe essere rispetto per
gli altri… Io faccio politica facendo delle scelte che
riguardano il mio stile di vita: per esempio a me dà fastidio
l’odore del McDonald e il fatto che sia sempre uguale in tutti
i posti del mondo mi terrorizza… perché anche gli odori che
faccio, diciamo, col corpo all’estero sono diversi…
LA TOURNÉE A un certo punto della mia vita è arrivato il
magico momento del karaoke: io sono intonato ma la
mia fortuna è sempre stata che attorno a me ci fossero
persone che cantavano peggio di me… così ho iniziato a
cantare e a scrivere canzoni e una casa discografica me
le ha pubblicate… e io per un anno ho cantato (mi viene
da ridere ancora adesso…). Tra l’altro la sorte ha voluto
che in quel periodo dovessi anche fare il rinnovo della
carta d’identità e sotto la voce “professione” ho fatto
mettere cantante… (quando la mostravo invece di
nascondere la foto mettevo un dito sulla parte
scritta…). Nonostante tutto mi è servito
perché Adesso volo è piaciuta a Cecchetto e
mi ha fatto iniziare a fare radio, insomma è
stato un buon aggancio… Dopo il periodo
d’oro ho deciso di andare a fare il lavapiatti a Londra, un po’ perché dovevo imparare l’inglese, un po’ perché volevo recuperare la manualità del lavoro e un giorno,
durante la pausa, ho telefonato alla casa
discografica e mi hanno detto che il mio
disco Io e te (che ho cantato anche in
spagnolo, Tu y jo) era arrivato in vetta alle classifiche… in Grecia… e che dovevo andare in tournée…
in Grecia (cosa capiscono i greci di musica?). Mi sentivo un po’ Cenerentola… da lavapiatti a cantante! Al
Virgin Megastore ho visto il mio video (ho fatto anche
quello… capello lungo, moto, giubbotto di pelle…).
IL PANE Il pane ha qualcosa di magico: l’odore, la semplicità, la
bontà e poi il lavoro del panettiere ha un valore quasi educativo, è un lavoro manuale che richiede sacrificio, è un lavoro notturno e la notte ti permette di riflettere, di apprezzare il silenzio… Oggi il pane ha perso sacralità, da simbolo di comunione
è diventato simbolo di produzione… io credo ancora nel pane.
Chiara Marinoni