INVESTIRE INFORMATI - ADUC

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INVESTIRE INFORMATI - ADUC
====== INVESTIRE INFORMATI ================
Informazione sulla gestione del risparmio.
Edito da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
URL: http://investire.aduc.it
A cura di:
- Alessandro Pedone, pianificatore finanziario
- Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente
Sede Aduc Investire Informati di Napoli
Viale Albino Albini 22, 80127 Napoli
Email: [email protected]
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Archivio dal 18-01-2013 al 30-01-2013
2013-03
EDITORIALI
- Due semplici norme per la regolamentazione dei derivati in finanza
http://investire.aduc.it/editoriale/due+semplici+norme+regolamentazione+dei+derivati_21057.php
ARTICOLI
- Conti deposito - tassi ancora in discesa
http://investire.aduc.it/articolo/conti+deposito+tassi+ancora+discesa_21049.php
- Caso MPS: il paradigma del sistema bancario italiano
http://investire.aduc.it/articolo/caso+mps+paradigma+sistema+bancario+italiano_21044.php
- Il dilemma NON cornuto dell'Euro
http://investire.aduc.it/articolo/dilemma+non+cornuto+dell+euro_21026.php
LETTERE
- Pac oro Banca Etruria
http://investire.aduc.it/lettera/pac+oro+banca+etruria_255406.php
- Finanziaria fa firmare 18 fogli, e non fornisce copie
http://investire.aduc.it/lettera/finanziaria+fa+firmare+18+fogli+non+fornisce+copie_255405.php
- Polizza dormiente
http://investire.aduc.it/lettera/polizza+dormiente_255404.php
- bolli conto deposito
http://investire.aduc.it/lettera/bolli+conto+deposito_255403.php
- Rischio depositario Fondo Comune
http://investire.aduc.it/lettera/rischio+depositario+fondo+comune_255402.php
- Riscatto anticipato Polizza Vita
http://investire.aduc.it/lettera/riscatto+anticipato+polizza+vita_255390.php
- Permanent Portfolio
http://investire.aduc.it/lettera/permanent+portfolio_255315.php
- Assicurazione obbligatoria per la casa
http://investire.aduc.it/lettera/assicurazione+obbligatoria+casa_255303.php
- bollo condominio
http://investire.aduc.it/lettera/bollo+condominio_255301.php
- Rischio fallimento MPS e mutuo in essere
http://investire.aduc.it/lettera/rischio+fallimento+mps+mutuo+essere_255261.php
- Conto Italiano di Deposito - MPS
http://investire.aduc.it/lettera/conto+italiano+deposito+mps_255254.php
- Rimborso polizza su mutuo riscattato in anticipo
http://investire.aduc.it/lettera/rimborso+polizza+mutuo+riscattato+anticipo_255192.php
- E' sicuro investire tutti i propri risparmi su un conto deposito?
http://investire.aduc.it/lettera/sicuro+investire+tutti+propri+risparmi+conto_255177.php
- Contratti Aspecta e Clerical Medical
http://investire.aduc.it/lettera/contratti+aspecta+clerical+medical_255173.php
- Banca Marche
http://investire.aduc.it/lettera/banca+marche_255172.php
- Moneta da 200 lire del 1977
http://investire.aduc.it/lettera/moneta+200+lire+1977_255110.php
- Conto corrente e rinuncia ad eredità
http://investire.aduc.it/lettera/conto+corrente+rinuncia+eredita_255109.php
------------------------------------------EDITORIALI
30-01-2013 12:19
Due semplici norme per la regolamentazione dei derivati in finanza
Lunedì mattina sono stato negli studi di Unomattina
a parlare brevemente di derivati (1). In collegamento da Milano c'era il solito economista filobanche il quale, in sostanza, diceva che “tutto va bene, madama la marchesa”. Secondo questo
economista i derivati sono usati correttamente dalle banche per dare soldi alle famiglie ed alle
imprese e che la quantità di derivati che c'è in Italia non è un problema. Ci può essere qualche caso
particolare, ma sono eccezioni all'interno di un sistema che funziona.
Purtroppo la realtà è ben lontana da quella prospettata dall'economista filo-banche ed è talmente un
problema che sia negli Stati Uniti che in Europa si sta cercando di legiferare per arginarlo.
La cosa drammatica è che sono passati 5 anni dalla grande crisi dei sub-prime che ha innescato una
recessione (i cui effetti paghiamo ancora oggi con la crisi in corso) senza che si sia riusciti a
produrre una legislazione realmente incisiva.
Anche le norme attualmente in gestazione (dopo 5 anni, ancora in gestazione!) sia in USA che in
Europa non sarebbero sufficienti neppure qualora venissero applicate.
Uno dei problemi più grandi dei derivati è la loro l'enorme complessità che genera incertezza nei
mercati.
Non si capisce cosa effettivamente ci sia nella pancia delle banche e delle istituzioni finanziarie e
non si riesce a fare delle stime attendibili dei possibili rischi connessi.
Per questa ragione dovrebbe essere fatta una norma molto semplice.
A partire da una determinata data piuttosto vicina (ad esempio 1 Gennaio 2015) qualsiasi contratto
derivato stipulato al di fuori dai mercati regolamentati è nullo. Questa semplice norma
risolverebbe buona parte dei problemi alla radice. La negoziazione nei mercati regolamentati
porterebbe ad una standardizzazione dei contratti derivati. I rischi finanziari più significativi ed utili
da coprire (tassi, cambi, materie prime, i principali indici, ecc.) si potrebbero certamente coprire con
questi strumenti standard negoziati in mercati regolamentati (prevedendo, quindi, anche i così detti
“margin call”, con tutti i vantaggi preventivi di questo strumento).
Il secondo problema è che oggi, troppo spesso, i derivati non sono utilizzati a copertura di rischi
esistenti, ma per prendere delle scommesse.
Questo problema si ridurrebbe con la norma precedente, ma rimarrebbe sempre la possibilità per un
ente finanziario di acquistare o vendere derivati sui mercati senza avere il sottostante da coprire.
Si potrebbe ridurre questo problema ai minimi termini con una norma la quale stabilisse che l'uso
dei derivati nelle istituzioni finanziarie debba avere lo scopo prevalente di coprire fluttuazioni di
asset esistenti, e qualora vi fossero perdite legate a derivati negoziati senza che l'istituto avesse il
sottostante da coprire gli amministratori che hanno autorizzato quelle transazioni rispondono
economicamente di quelle perdite (nelle modalità che dovrebbero essere meglio analizzate, ma
comunque tali da scoraggiare fortemente comportamenti scorretti, ad esempio fino alla concorrenza
del 75% dei compensi percepiti e/o pattuiti per l'anno in corso).
Queste due semplici regole manterrebbero l'uso corretto dei derivati ed eliminerebbero
completamente (o ridurrebbero drasticamente) l'uso improprio. Hanno solo un grande difetto...
ridurrebbero enormemente i guadagni di una folla di manager che guadagnano con la finanza a
scapito dell'economia reale.
Sarà un caso se dopo 5 anni dalla crisi dei sub-prime siamo ancora alle chiacchiere?
(1) Per chi fosse interessato può rivedere la puntata in streaming a questo indirizzo. Il tema inizia
dal minuto 35.
Alessandro Pedone
------------------------------------------ARTICOLI
23-01-2013 18:59
Conti deposito - tassi ancora in discesa
La prima riunione dell'anno della BCE si è conclusa confermando i valori dei
tassi di fine 2012. Resta infatti fermo allo 0,75% il tasso di riferimento della Zona Euro, e di riflesso
rimangono invariati anche gli altri tassi (all'1,50% il tasso marginale sulle operazioni di
rifinanziamento e a zero il tasso sui depositi).
Relativamente allo spread, in questa fase politica transitoria legata alle prossime elezioni in Italia, il
differenziale di rendimento fra btp e bund tedeschi rimane sostanzialmente invariato e ad oggi si
attesta a quota 260 punti base, valore attorno al quale lo spread ha oscillato in questi ultimi giorni,
senza discostarsene nettamente.
Passando a quanto accaduto nello specifico sui conti di deposito, registriamo alcune variazioni, solo
al ribasso, che andiamo di seguito a vedere.
Banca Sella rivede la remunerazione sia su Deposito di più, il conto con durata biennale (dal 2,79%
al 2,41%), sia su Web Sella vincolato per tutte le scadenze, così come CheBanca! la quale propone
nuovi tassi più bassi rispetto all'offerta di recente scadenza: il deposito vincolato a 12 mesi
garantisce il 2,50% mentre in precedenza il tasso era pari al 3%.
Banca Ibl riduce anch'essa i tassi su tutte le durate: il rendimento per i vincoli a 12 mesi passa dal
4,50% al 4,04%. Così facendo ContoSuIbl esce dalla top dei migliori conti del momento sia per i
vincoli annuali che per quelli semestrali. Ibl mantiene invece stabile il rendimento del deposito
libero.
Fineco continua a limare, come ormai fa da diverso tempo, i tassi del suo Cash Park per le durate
più lunghe – 12 e 18 mesi – mentre lascia invariati quelli a 3 e 6 mesi.
Il tasso riconosciuto per i depositi annuali è attualmente pari al 2,5% per la forma vincolata (che
non prevede la possibilità di estinzione anticipata) e al 2% per quella svincolabile.
La stessa politica di Fineco è stata seguita dalla Banca popolare di Vicenza, la quale ha ridotto
solamente i tassi per i depositi a più lunga scadenza. Conto SemprePiù web assicura quindi per i
vincoli su nuova liquidità, a 12 mesi, il 4%, mentre per le giacenze già in essere il tasso scende al
3,25%.
Una spiegazione di questo comportamento potrebbe essere legata ad aspettative ribassiste delle
banche relativamente ai tassi di riferimento, sia di breve che di lungo periodo. Gli istituti bancari
cercano quindi di invogliare i clienti a sottoscrivere depositi di breve durata, cosicché, nel momento
in cui si avrà un'eventuale diminuzione dei tassi, le banche saranno esposte a tassi “svantaggiosi”
solo per periodi di tempo brevi e potranno poi rinnovare le promozioni a tassi inferiori senza dover
pagare tassi più alti di quelli di mercato per lungo tempo.
Ultimo taglio da riportare è quello di Unicredit su Conto Risparmio Flessibile per tutte le durate: il
rendimento per il deposito ad un anno scende dal 2% all'attuale 1,70%.
Nessuna variazione da segnalare invece relativamente ai tassi dei titoli di stato.
La migliore offerta del momento rimane quindi quella di Banca Marche con la sua promozione
Buon anno,valida ancora fino alla fine di febbraio, la quale assicura per i depositi a 12 mesi un
rendimento del 5%. Sempre Banca Marche risulta essere l'istituto che permette di avere la più alta
remunerazione per i depositi vincolati semestrali (4,25%). Ricordo però che su questo conto
l'imposta di bollo è a carico del cliente.
Barbara Auricchio
23-01-2013 16:00
Caso MPS: il paradigma del sistema bancario italiano
La storia relativamente recente del Monte dei Paschi di
Siena, fino ad arrivare alle recentissime – tristi – vicende sui derivati, è paradigmatica di ciò che è
successo all'intero sistema bancario italiano.
Fino a diversi lustri fa, il Monte era una “tranquilla” banca che faceva ancora la banca anche se con
il tipico intreccio con il mondo politico che fino a qualche lustro fa era fortissimo in ogni banca. A
Siena, ovviamente, l'intreccio con il sistema politico era, se possibile, ancora più forte a tal punto
che non si comprendeva bene (ed anche oggi si fa fatica) se fosse il mondo politico senese a
controllare la banca o fosse il Monte a controllare il mondo politico senese.
Chi non vive a Siena non può comprendere cosa sia il Monte dei Paschi per Siena. In quella città
non si muove foglia che il Monte non voglia.
Pur in questo contesto non certo idilliaco, fino a qualche lustro fa, il Monte era ancora una banca il
cui mestiere principale era quello di prestare soldi alle imprese ed ai cittadini. Certo, le procedure
non sempre erano limpide, gli amici degli amici avevano un occhio di riguardo, ecc.
Rimaneva, comunque, una competenza diffusa all'interno dell'istituto in materia di valutazione delle
richieste da finanziare. C'era una conoscenza del territorio e dei soggetti che interloquivano con la
banca. Pur con tutti i limiti, in poche parole, c'era una capacità di fare banca che oggi è sparita.
Negli ultimi vent'anni circa, il modo di concepire la banca è drasticamente cambiato, ed è cambiato,
purtroppo, in peggio.
Piano piano il mestiere di “prestar soldi” è diventato secondario e gli utili veri degli istituti
finanziari si sono fatti attraverso le commissioni e l'attività di trading diretto sui mercati finanziari.
I direttori di agenzia, che un tempo avevano un ruolo fondamentale, sono diventati poco più che
“passacarte”. Non hanno più potere decisionale e le scelte su chi finanziare e chi no sono demandate
a sciocche formule matematiche. Questo è accaduto per diverse ragioni che sarebbe troppo
semplicistico liquidare in poche battute, ma un ruolo non secondario è legato al fatto che l'attività
che dovrebbe essere tipica della banca, in sostanza non lo è più.
Questo è un processo che non riguarda certo solo il Monte dei Paschi di Siena, ma un po' tutto il
sistema bancario italiano.
A Siena, però, negli ultimi 15 anni, hanno sbagliato veramente tutto.
L'evidenza che la gestione della banca era quantomeno approssimativa si ebbe con l'acquisizione
della Banca del Salento nel 1999. Unico caso al mondo nel quale il capo della banca acquisita,
quella più piccola, diventa il capo della banca acquirente. Il prezzo di acquisizione fu
semplicemente folle, 2.500 miliardi di lire! Ma non fu solo quello il problema, la Banca del Salento
(che poi cambierà nome in Banca 121) portava in dote solamente una serie infinita di grane fra le
quali la più famosa al pubblico fu la vicenda dei prodotti MyWay e 4You. I danni legati alla pessima
gestione di Banca del Salento (gestione per la quale De Bustis fu “promosso” a capo dell'intero
MPS) durano ancora a distanza di quasi 15 anni.
Nel 2001 inizia l'era Mussari quando l'avvocato catanzarese viene nominato Presidente della
potentissima Fondazione che controlla il Monte dei Paschi di Siena.
La vicenda della Banca 121 non aveva evidentemente insegnato nulla ed il Monte s'imbarca
nell'acquisto dalla Santander di Banca Antonveneta per la stratosferica cifra di 9 miliardi di euro
(senza nemmeno farsi dare nel pacchetto Interbanca).
Il prezzo fu immediatamente giudicato dalla stragrande maggioranza del mercato folle (si parla del
2008, c'erano già i sentori della grandissima crisi che avrebbe attraversato l'intero sistema bancario)
ed in effetti ha affossato definitivamente la banca che da allora ha sempre dovuto farsi carico di un
passo chiaramente molto più lungo della gamba. Cosa ci fosse dietro quel prezzo decisamente fuori
mercato è qualcosa che – secondo i media – è ancora all'attenzione della magistratura, ma
sicuramente, da quel momento, iniziano le grandi difficoltà della Banca.
Si registrano, infatti, tutta una serie di tentativi più o meno creativi di trovare soldi sul mercato e
nascondere difficoltà di bilancio. Fra le varie operazioni fatte si ricorda l'emissione di un bond con
il quale il Monte cartolarizzava una fetta importante delle proprietà immobiliari. Secondo alcune
voci interne, anche nell'operazione di vendita degli immobili sono state compiute vere e proprie
follie come la “dimenticanza” di prezzare le enormi opere d'arte di molti dei palazzi storici prima
posseduti dal Monte e poi venduti in questo tentativo di coprire il buco generato dalla Banca
Antonveneta.
Insomma, in poche parole, un vero e proprio disastro.
Poiché Mussari aveva dato questa grande prova di brillantezza, il sistema bancario aveva pensato
bene di promuoverlo a capo della potentissima associazione bancaria italiana.
Oggi Mussari viene travolto da alcune vicende poco chiare legate a dei contratti di derivati (dai
nomi evocativi come “Alexandria” e “Santorini”) attraverso i quali, secondo le ricostruzioni dei
media, il Monte dei Paschi averebbe “nascosto” alcune perdite rimandando il problemi di qualche
anno ed ingigantendolo.
Stante questa situazione, mi domando come ci si possa stupire se il costo dei mutui per l'acquisto
delle abitazioni in Italia è sensibilmente superiore alla media europea e superiore anche a nazioni
come la Spagna. Con questi soggetti a capo del sistema bancario di cosa ci stupiamo?
Alessandro Pedone
18-01-2013 11:38
Il dilemma NON cornuto dell'Euro
Qualche anno fa mi capitava molto spesso di essere relatore in seminari e conferenze
e mi divertivo ad usare frequentemente l'espressione: “dilemma cornuto”. Inevitabilmente una parte del pubblico si metteva a ridere
pensando, forse, che con l'aggettivo mi riferissi alla frequente disavventura coniugale...
In realtà, in filosofia, l'espressione dilemma cornuto si riferisce ad un'argomentazione che ha solo
due possibili soluzioni (come la biforcazione dell'apparato osseo di alcuni animali) senza che sia
data la possibilità di una terza opzione.
Così appare, a molti, la questione dell'Euro. Ci sono due posizioni in campo apparentemente
inconciliabili. Secondo alcuni l'Euro è la causa di questa crisi. In particolare il fatto che l'Euro non
abbia una banca centrale dotata di tutti i poteri delle altre banca centrali come, ad esempio, la
Federal Reserve.
Per altri l'Euro è stata l'unica cosa che ci ha permesso di non essere totalmente travolti da questi
crisi e l'uscita dall'Euro rappresenterebbe una catastrofe per l'economia nazionale e potrebbe
condurre ad una crisi economica mondiale che farebbe impallidire quella attualmente in corso.
Entrambe le posizioni hanno una base di verità molto solida.
L'Euro, così come è progettato e con i poteri attualmente conferiti alla BCE rappresenta veramente
un grave problema. Al tempo stesso è vero che l'uscita dall'Euro implicherebbe un disastro
economico nonché l'abbandono di un progetto che ha garantito il periodo di pace più lungo che il
nostro continente abbia mai conosciuto (cosa, quest'ultima, a mio avviso più importante
dell'economia).
Ecco il dilemma: uscire dall'Euro (e subire tutte le conseguenze economiche immediate sperando
poi di poter risalire la china) o tenersi l'Euro con i suoi difetti (cercando di lavorare a livello
europeo affinché si faccia qualcosa per risolverli)?
Se continuiamo a considerare il problema come un dilemma cornuto, non riusciremo mai a
superarlo. E' un po' come il famoso gioco che consiste nel collegare, usando solo 4 segmenti lineari,
9 punti disposti in tre file a formare un quadrato come quello riportato di seguito.
Il problema sembra non avere soluzione fino a quando non si comprende che
non è necessario non uscire dal quadrato (1). Rimanere all'interno del quadrato è un vincolo mentale
che ci auto-imponiamo, ma che non è previsto dal problema.
Ugualmente, il dilemma apparentemente cornuto tra uscire dall'euro (e accettarne le conseguenze)
oppure rimanere passivamente nell'euro (magari spingendo affinché vengano modificate alcune
cose a livello comunitario, ben sapendo che la Germania creerà enormi problemi), è un dilemma
cornuto solo nelle nostre menti poiché tutti – ma proprio tutti – diamo per scontato che la funzione
essenziale di mezzo di scambio possa essere assolto esclusivamente da una moneta e da nient'altro.
Che cos'è che non va nell'Euro?
Fra le varie cose che non vanno vi è l'impossibilità ad adeguare la necessità di massa monetaria in
circolazione con le specifiche esigenze delle singole nazioni. L'Italia, ad esempio, ha un tremendo
bisogno di moneta mentre altri paesi come la Germania possono usufruire di un eccesso di massa
monetaria.
E' possibile risolvere, o almeno attenuare moltissimo, questo problema senza uscire dall'Euro?
Certo! E' possibile, ma bisogna abbandonare il tabù di un'unica moneta che deve andare bene per
qualsiasi scopo ed abbracciare, finalmente, il concetto di un ecosistema di monete. Ciascuna
moneta dovrebbe essere specializzata in determinati obiettivi ed in grado di realizzare un sistema
economico-finanziario magari un po' meno turbo-efficiente, ma molto, molto, più resiliente (2) cioè
capace di affrontare crisi endogene ed esogene.
Se riuscissimo, collettivamente, a fare questo salto paradigmatico avremmo la soluzione per fare
cose apparentemente inconciliabili in questo contesto monetario come:
1. ridurre il debito pubblico
2. favorire la crescita
3. ridurre il peso del fisco
Come è possibile realizzare questo apparente “miracolo”?
Semplicemente introducendo, chiaramente su base volontaria, per ogni nazione appartenente
all'area Euro uno strumento di scambio nazionale che si affianca all'Euro. Tale strumento non
assolve la funzione di riserva di valore, come l'Euro, ma servirebbe esclusivamente come mezzo di
scambio con il preciso obiettivo di stimolare gli scambi commerciali.
Come potrebbe funzionare?
In altri articoli abbiamo già accennato alla proposta (2). In poche parole una nazione dovrebbe
istituire una infrastruttura pubblica e gratuita per i pagamenti elettronici basata su una nuova moneta
decrementale che potremmo chiamare BANCOM (BANconota COMmerciale). La legge
consentirebbe di dare corso legale a questo mezzo di scambio.
Lo stato inizierebbe a pagare una parte dei suoi impegni con fornitori, dipendenti e pensionati in
Bancom ed al tempo stesso accetterebbe il pagamento delle tasse con una percentuale in Bancom.
Un dipendente pubblico che prende 2.000 euro, ad esempio, potrebbe essere pagato – inizialmente –
con 1.000 euro e 1.000 Bancom. Un debito fiscale di 1.000 euro potrebbe essere saldato con 500
euro e 500 Bancom. Le percentuali, ovviamente, dovrebbero cambiare in base alle esigenze
economiche del momento.
L'emissione di Bancom non crea nuovo debito e consente allo stato di ridurre drammaticamente il
suo fabbisogno economico in Euro. Il nuovo mezzo di scambio è decrementale, ciò significa che
con il tempo diminuisce il suo valore ad un tasso stabilito dalla Banca Centrale Nazionale in base
alle esigenze macroeconomiche. Inizialmente, ad esempio, potrebbe perdere il 5% all'anno. Questo
rende molto più facile gestire eventuali problemi inflazionistici legati all'emissione di questo mezzo
di scambio. A regime, comunque, i nuovi Bancom emessi saranno solo quelli necessari a stimolare
l'economia poiché dovrebbe nascere un equilibrio fra i Bancom incassati come tasse e quelli
utilizzati per il pagamento parziale di fornitori, dipendenti e pensionati.
Il fatto che non sia conveniente accumulare i Bancom aumenterebbe notevolmente la velocità di
circolazione e quindi favorirebbe notevolmente gli scambi commerciali (d'altra parte è una moneta
specializzata in questo, a differenza dell'Euro).
Il cambio fra Euro e Bancom sarebbe gestito dalla Banca Centrale Nazionale (nel nostro caso dalla
Banca d'Italia) e potrebbe essere asimmetrico. Per iniziare, ad esempio, cambiare 100 euro
frutterebbe 110 Bancom, mentre cambiare 100 Bancom garantirebbe solo 90 euro.
Questo consentirebbe di ridurre il carico fiscale immediatamente. Se una persona deve pagare
1000 euro di tasse e lo stato accetta fino al 50% in Bancom, quella persona potrà – di fatto – pagare
955 euro, invece che 1.000 scegliendo di cambiare 455 euro in Bancom e pagando così 500 euro e
500 Bancom.
Attraverso questo nuovo mezzo di scambio lo stato potrebbe decidere di saldare immediatamente
le decine e decine di miliardi di debiti nei confronti dei fornitori che adesso non è in grado di
onorare. Questo darebbe uno stimolo immenso all'economia immettendo direttamente nel sistema
economico una grande quantità di liquidità di cui il sistema oggi ha tremendamente bisogno (4)
Gradualmente, potrebbe dare l'opzione ai possessori di titoli di stato nazionali di rimborsare una
parte del capitale in Bancom con un premio superiore a quello del tasso di cambio a condizione di
non cambiarli ma spenderli. Ad esempio 20.000 euro di CCT potrebbero essere rimborsati con
10.000 euro e 11.500 Bancom.
Naturalmente il tasso di cambio, il tasso decrementale e la quantità di Bancom da immettere nel
sistema dovrebbero essere calibrati di volta in volta in modo da mantenere un buon equilibrio
macroeconomico. Il meccanismo del tasso decrementale, cioè il fatto che i Bancom nel tempo si
estinguono automaticamente, assicura comunque un eccellente strumento di controllo affinché non
si creino squilibri di lungo termine difficilmente controllabili come invece accadrebbe se si
immettesse con leggerezza un eccesso di liquidità con una moneta riserva-di-valore come le monete
che oggi conosciamo.
Riflettendo con serenità e profondamente su questa ipotesi non si può non convenire sul fatto che
rappresenterebbe una soluzione radicale al problema dell'Euro. E' evidente che questa rivoluzione di
paradigma monetario andrebbe fatta non contro l'Euro ma a favore dell'Euro, proprio per permettere
all'Euro di continuare a svolgere la sua funzione di strumento di unione di tutti i popoli europei, ma
al tempo stesso dare a ciascuna zona economica la possibilità di gestire le proprie specificità
economiche.
I Bancom non si potrebbero mai sostituire all'Euro perché mancano di una funzione centrale che è
quella di riserva di valore.
I benefici che questa proposta è in grado di portare sono enormi:
• significativa ed immediata riduzione della pressione fiscale nell'ordine del 5%
• immissione nel sistema economico, direttamente agli agenti economici (e non tramite le
banche) di una grande quantità di liquidità finalizzata esclusivamente agli scambi
commerciali
• immediata e drammatica riduzione del fabbisogno dello stato in Euro senza creare gli effetti
recessivi legati alla riduzione della spesa pubblica
• significativa e continua riduzione del debito pubblico
Ho riflettuto molto sul perché questa soluzione non venga neppure minimamente presa in
considerazione da economisti e politici. Fino ad oggi, nessuna delle persone, con una solita base
economica (esperti di economia o di finanza pubblica) alle quale ho illustrato la proposta ha
sollevato obiezioni logiche. L'unico problema che mi è stato prospettato è che si tratta di una
proposta troppo innovativa affinché venga seriamente presa in considerazione.
In sostanza, per riprendere l'esempio del gioco dei 9 punti proposto all'inizio, siamo condannati a
trovare la soluzione all'interno del “quadrato”, ma dentro il quadrato... la soluzione non c'è!
(1) Per i pochi che non conoscessero il gioco, proposto dal grande psicologo e filosofo naturalizzato
americano (ma nato in Austria) Paul Watzlawick, la soluzione al problema è semplice se solo ci si
consente di uscire dal perimetro del quadrato immaginario che la nostra mente c'impone, di primo
acchito, di non superare. La soluzione, quindi, è la seguente.
(2) Per chi non conoscesse il concetto di “resilienza” consiglio di leggere “Educarsi alla resilienza.
Come affrontare crisi e difficoltà e migliorarsi” - Di Elena Malaguti (3) Crescita senza abbandonare il rigore: una soluzione radicale
(4) Basti leggere i bollettini della Banca Centrale Europea sull'andamento della massa monetaria in
Italia per comprendere che la nostra nazione ha un enorme problema di scarsità di denaro in
circolazione
Alessandro Pedone
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------------------------------------------LETTERE
29-01-2013 00:00 Pac oro Banca Etruria
Ci sono rischi e costi in questo tipo di investimento?
Vittoria, da Chieti (CH)
Risposta:
Il rischio esiste, ed è duplice, in questo conto (è un conto bancario, infatti, con tanto di copertura
dell'apposito fondo) in cui i versamenti e i prelevamenti sono contabilizzati come se avvenissero in
oro. Di conseguenza, si è esposti all'andamento del prezzo dell'oro ma anche a quello del dollaro
USA, poiché le quotazioni dell'oro sono espresse in quella valuta. Rischio di cambio che resta anche
se si sceglie il conto denominato in euro.
Quanto ai costi, oltre all'imposta di bollo, occorre verificare come viene applicato il cambio ogni
qualvolta di deposita o preleva.
Non ci pare, quindi, un investimento tranquillo come potrebbe apparire.
http://investire.aduc.it/articolo/non+tutto+oro+quel+che+luccica+vere+caratteristiche_16945.php
http://investire.aduc.it/editoriale/pericolo+della+sicurezza_20778.php
------------------29-01-2013 00:00 Finanziaria fa firmare 18 fogli, e non fornisce copie
Ho richiesto dei preventivi per cessione del v, una finanziaria mi ha subito contattato. Essa ha
insistito sul fatto di venire al lavoro per prendere i miei documenti per elaborare un preventivo. Io
ero in pausa lavoro, ma alla fine sono stata convinta a firmare ben 18 moduli, dei quali sconosco le
firme da me opposte. L’indomani ho inviato mail e successivamente anche fax per riavere tutta la
documentazione da me firmata. Nonostante i vari solleciti mi hanno risposto che non è un contratto
firmato, ma che senza quelle firme non potevano farmi un preventivo.
Telefonicamente mi hanno detto che non sono obbligata ad accettare il loro preventivo, ma non
vogliono farmi riavere i miei documenti in quanto asseriscono devono restare nei loro archivi. Io
non ho fornito la fotocopia della C.I. nè di altro, hanno rilevato solo i dati in essi contenuti. Ma la
mia preoccupazione sono le mie Firme apposte nei loro contratti di cui non ho le copie. Potete
consigliarmi? Cosa devo fare? Essi insistono che non li restituiscono, ma non vogliono mettermi per
iscritto che dovevano elaborare solo un preventivo che tra l’altro mi hanno elaborato solo l’ altro
ieri.
Anna, da Lainate (MI)
Risposta:
Presenti la richiesta sotto forma di richiesta di accesso ai propri dati personali. Dovrebbe essere
sufficiente per far capire come la cliente sa come agire per far valere i propri diritti.
------------------29-01-2013 00:00 Polizza dormiente
Ho saputo che mia madre, deceduta nell'ottobre del 2008, aveva un'assicurazione sulla vita CA
VITA (Società del gruppo Cariparma)che scade nel 2015. Ma non conoscendone l'esistenza nessuno
si è preoccupato di denunciare il sinistro (morte dell'assicurato). La banca mi ha detto che il diritto a
riavere il capitale si è estinto, la legge fino al 2008 prevedeva la possibilità di richiedere il rimborso
nei due anni successivi al sinistro, poi è stato prolungato a dieci anni. Essendo mia madre deceduta
nel 2008 il diritto si sarebbe estinto. Ma se gli eredi non erano a conoscenza dell'esistenza della
polizza? Abbiamo veramente perso ogni possibilità di recuperare la somma assicurata?
Silverio, da Napoli (NA)
Risposta:
Non c'è modo per evitare la prescrizione, oramai intervenuta. E' proprio in virtù delle particolari
caratteristiche delle polizze che sin dall'anno 2000 l'Isvap aveva invitato le compagnie a non
avvalersi del termine di prescrizione previsto dal Codice Civile (ai tempi era un anno) ma
quantomeno di quello ordinario decennale. L'invito era rispettato quasi sempre (gli intoppi non
mancavano neanche prima, purtroppo).
La normativa sui rapporti dormienti, invece, costringe le assicurazioni a rispettare in maniera rigida
il termine di prescrizione (dal 28 ottobre 2008 era passato a due anni, ora è decennale) perché a quel
punto la somma deve essere girata all'apposito Fondo.
Fondo dove, a differenza di altri rapporti, non è possibile chiedere il pagamento perché il credito
originario è appunto prescritto.
L'unica strada da seguire è quindi quella che riguarda i doveri di informazione della compagnia
assicurativa.
Alcune volte, come nel caso di Poste Vita, si assumono l'onere di informare il cliente nel caso in cui
intervengano variazioni di legge che interessano elementi essenziali del contratto.
Anche quando ciò non esiste, si può sempre considerare che la diligenza nella prestazione del
contratto avrebbe richiesto una adeguata informazione al cliente.
------------------29-01-2013 00:00 bolli conto deposito
E' stato recentemente modificata l'imposizione fiscale sui depositi.
Ho attivato un conto deposito nel febbraio 2012 con scadenza 1 anno.
Come da contratto, l'imposta di bollo e' a carico della banca.
Ricevo, lo scorso Luglio, una comune email in cui la banca comunica che da Ottobre 2012
applicheranno la nuova imposta e quindi per effetto della modifica, l'imposta di bollo, dovuta al 31
dicembre di ogni anno e/o in sede di chiusura del rapporto sul Conto Deposito sarà
a mio carico nella misura prevista dalla legge.
Concludono dicendo: "Questa è una Proposta di modifica unilaterale del contratto.
Le ricordiamo che, come previsto dall'articolo 118 del Testo Unico Bancario, le nuove condizioni si
intendono approvate qualora non eserciti il diritto di recesso prima del 10 ottobre 2012. "
Non mi e' chiaro se, nel mio caso, possono applicare il bollo, avendo un contratto con scadenza
Febbraio 2013 con l'incognita del rendimento concordato se avessi esercitato il diritto di recesso.
Ritengo che le nuove condizioni saranno efficaci dopo la scadenza dell'annualita' concordata ed
efficaci solo su eventuale nuovo contratto.
Il loro call center e' stato alquanto evasivo, o impreparato.
Valerio, da Roma (RM)
Risposta:
Si hanno ottime possibilità di vedersi riconoscere il tasso promozionale fino al momento
dell'estinzione a causa recesso:
http://investire.aduc.it/comunicato/modifiche+unilaterali+ai+conti+deposito+che+banca_20574.php
La questione del bollo è più complessa perché si deve prendere in considerazione il momento in cui
viene emesso l'estratto conto, che è il documento colpito dal bollo.
------------------29-01-2013 00:00 Rischio depositario Fondo Comune
Ho acquistato un Fondo (Fondo di Fondi CORE SERIES LU0575777460) e nel documento
informativo leggo questa frase che sinceramente mi ha spaventato, in quando credevo che i Fondi
fossero tra gli strumenti piu' sicuri (non intendo sicuri come guadagno ovviamente) in caso di
insolvenze da parte delle banche che li emettono... cosa significa INADEMPIMENTO DI UN
FONDO.... come puo' verificarsi che un fondo comune diventi INADEMPIENTE con chi lo
sottoscrive?
"Ulteriori rischi significativi del Comparto:
Rischio Operativo e rischi connessi alla custodia dei beni: il Comparto può subire perdite a causa di
errori od omissioni umane, errori di processo, guasto dei sistemi o eventi esogeni. Gli attivi possono
essere mantenuti presso sub-depositari e vi può essere il rischio che la banca depositaria non sia
responsabile della restituzione di tali attivi. Il Comparto investe in altri fondi e può essere
indirettamente esposto all'inadempimento del depositario di un fondo sottostante."
Claudio, da Cesano Di Senigallia (AN)
Risposta:
Si parla del rischio legato a depositari di un fondo comune, non del rischio di un fondo comune. I
fondi comuni depositano, appunto, gli attivi presso intermediari (banche, sim) e sono esposti al
rischio che questi risultino poi inadempienti. E' un rischio davvero limitatissimo, ma è
correttamente indicato nella documentazione che ha letto.
------------------28-01-2013 00:00 Riscatto anticipato Polizza Vita
Vorrei sapere se è possibile riscattare anticipatamente il capitale finora versato(circa 3.000 euro) per
una polizza vita EURIZON di San Paolo Imi, per far fronte a spese per la ristrutturazione (I^ casa)
di un immobile.
Marco, da Ischia (NA)
Risposta:
Se si tratta di un prodotto previdenziale, è possibile ottenere una anticipazione fino al 75% del
controvalore disponibile se sono trascorsi almeno otto anni dalla sottoscrizione. Se si tratta di una
polizza normale, invece, il riscatto è possibile senza motivazioni ma alle condizioni previste dal
contratto. Il che vuol dire che deve essere trascorso un periodo di tempo minimo, in genere due o tre
anni, e che quasi sempre ci sono delle penalità.
------------------26-01-2013 00:00 Permanent Portfolio
Sono venuto recentemente a conoscenza della tecnica di investimento chiamata Permanent
Portfolio, inventata da Harry Browne negli anni 80. Ho fatto molte ricerche in proposito e sembra
davvero un ottimo sistema per avere un portafoglio molto ben diversificato e di facile gestione e
manutenzione nel tempo. Inoltre oggigiorno può essere replicato molto facilmente con ETF tenendo
perciò i costi molto bassi. Negli ultimi 40 anni ha avuto ottime performance, con un rischio molto
basso (in relazione alle performance ottenute).
Cosa ne pensate? Premetto che mi è ben chiara la filosofia del vostro sito, so bene che non date
consigli specifici su dove investire e perché, per cui la mia domanda non so se è del tutto lecita.
Credo sia un po' sul limite, in quanto vi sto chiedendo se lo considerate un metodo di investimento
efficiente oppure no.
Nel caso la domanda sia fuori scopo, mi scuso fin da ora.
Grazie.
Fabio, da Cologno Monzese (MI)
Risposta:
non crediamo che esista una tecnica d'investimento "perfetta" per tutti.
Tutto dipende dal tipo d'investitore.
L'importante è avere una strategia che l'investitore conosce bene e che percepisce come compatibile
con il suo carattere come abbiamo scritto di recente anche qui:
http://investire.aduc.it/articolo/perche+tante+persone+intelligenti+perdono+soldi_20974.php
Credo che questa strategia sia assurta agli allori a causa delle perfomance dell'oro in questi anni.
Personalmente tutto quel peso in oro o nei metalli preziosi non mi convince. Non credo che molti
investitori sarebbero così disciplinati da tenere un quarto del portafoglio in azioni quando queste
ultime perdono il 50% (come è accaduto diverse volte dagli anni '80 quando Harry Browne ha
"inventato" questa tecnica.
In ogni caso, non è tanto importante la strategia, quando la capacità di mantenere la barra dritta nei
momenti negativi. Sicuramente è molto meglio che lasciarsi abbindolare dai prodotti di risparmio
gestito venduti dalle banche.
---------------Ha risposto Alessandro Pedone: http://investire.aduc.it/info/pedone.php
------------------25-01-2013 00:00 Assicurazione obbligatoria per la casa
Vorrei sapere qualcosa in piu' sulla assicurazione obbligatoria per la casa contro le calamita'
naturali. e veramente obbligatoria? se si quale assicurazione consigliate?
Michele, da Matelica (MC)
Risposta:
La copertura dai rischi relativi all'immobile, inclusa quella dalle calamità naturali, non è ancora
obbligatoria. Siamo favorevoli ad un provvedimento del genere che, se ben studiato in ogni aspetto
(vedi la riassicurazione), consentirebbe non solo di far fronte appunto alle calamità naturali ma
"costringerebbe ad essere previdenti" in relazione ai tanti rischi che si corrono nella vita quotidiana
e di cui molti non sono coscienti. Basta un a volte banale incidente per vedersi rovinata la vita,
infatti, ma ancora oggi solo una famiglia su cinque è assicurata.
------------------25-01-2013 00:00 bollo condominio
sono un condomino di una unita' di 6 appartamenti.
il nostro c/c bancario e' sempre abbondantemente sotto i 5000 euro.
in base alla normativa salvaitalia, siamo esentati dal pagamento del bollo di 100 euro o e' da pagare
comunque???
grazie e saluti
Marco, da Cesena (FO)
Risposta:
l'esenzione prevista dall'art. 19 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 ha, previsto, tramite una modifica alla nota 3bis all’articolo 13 della Tariffa, una esenzione dall’imposta di bollo a favore dei clienti PERSONE
FISICHE che trova applicazione quando il valore medio di giacenza risultante dagli estratti e dai
libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000.
Nel caso che ci ha sottoposto non siamo in presenza di un conto corrente intestato ad una persona
fisica (tanto e vero che il suo bollo non è di 34,20 euro - previsto per le persone fisiche, ma di 100
euro - previsto in tutti gli altri casi). Quindi non trova applicazione l'esenzione ed il bollo è
comunque da pagare.
---------------Ha risposto Alessandro Pedone: http://investire.aduc.it/info/pedone.php
------------------24-01-2013 00:00 Rischio fallimento MPS e mutuo in essere
Sono da qualche anno correntista della banca MPS con relativo mutuo per acquisto prima
casa(mutuo con cap del 2010).
Si sente sempre piu' spesso parlare della MPS nell'occhio del ciclone, a rischio crac etc..,volevo
chiedere, in caso di fallimento, assodato che i pochi soldi nel conto corrente si dovrebbero
riprendere grazie ad una legge dello stato(anche se non saprei quale sarebbe poi la procedura per
riavere i sldi del conto corrente...), ma il mutuo? cosa succederebbe al mutuo erogato dalla MPS? ed
inoltre, come si potrebbe continuare a pagarlo essendoci la trattenuta direttamente sul conto corrente
MPS se questa fallisse bloccando come penso qualunque operabilita' sui conti correnti?
Massimiliano, da Anzio (RM)
Risposta:
Dovrebbe ovviamente proseguire a pagare il mutuo. Le modalità di pagamento potrebbero anche
essere modificate. Data l'importanza dell'istituto, comunque, ben difficilmente si arriverebbe a
scenari come quelli che ipotizza. Uno dei motivi è proprio il fatto che il Fondo Interbancario dei
depositi non riuscirebbe ad intervenire per via dell'enorme ammontare delle masse detenute dalla
banca. Altro motivo sta nell'evitare l'effetto domino sull'intero sistema bancario che sicuramente
avverrebbe.
------------------24-01-2013 00:00 Conto Italiano di Deposito - MPS
In data 15 gennaio corrente ho acceso un "Deposito a Tempo-CRESCITA" con la banca Monte dei
Paschi di Siena di cui sono correntista e possessore anche di Obbligazioni. Ho versato gran parte dei
miei risparmi, ma oggi, dopo aver saputo dalla tv della notevole perdita in borsa del titolo MPS, ho
approfondito l'argomento soprattutto on line. Purtroppo sul sito della nostra Associazione non ho
trovato niente. Forse è troppo presto? Inutile dire che mi pento dell'investimento e sono
notevolmente preoccupato per i miei risparmi. Mi sono recato in banca, ma la prima cosa che mi
hanno rappresentato è che non posso comunque disinvestire prima del trascorrere di 15 gg. e quindi
il 30 gennaio. Che cosa posso fare? Mi devo preoccupare?
Pasqualino, da Benevento (BN)
Risposta:
Abbiamo appena risposto ad un analogo quesito:
http://investire.aduc.it/lettera/solidita+mps_254960.php
Come sempre ripetiamo, e come purtroppo molto poco viene attuato, il discorso non sta nelle
notizie che possono o non possono apparire al telegiornale, bensì nella intelligente impostazione di
un portafoglio di investimenti.
------------------23-01-2013 00:00 Rimborso polizza su mutuo riscattato in anticipo
Per estinzione anticipata di un finanziamento-delega decennale acceso con Barclays nel 2008 e
chiuso nel novembre 2012, ho chiesto all'assicurazione HDI il rimborso del premio
assicurativo.Dopo diverse lettere, fax ecc. mi hanno negato il suddetto rimborso perche' e una
polizza a vita per cui rimane attiva per tutta la durata del prestito anche se estinto.Vorrei un parere
dalla Vostra associazione.
Gaetana, da Caltagirone (CT)
Risposta:
Il diritto alla restituzione è stato sancito più volte in giurisprudenza anche dalla Cassazione. Ora è
arrivato il Decreto Legge 179/2012 convertito dalla Legge 221/2012, che all'articolo 22 comma15quater e seguenti prevede finalmente per legge che nei contratti di assicurazione connessi a mutui e
ad altri contratti di finanziamento, per i quali sia stato corrisposto un premio unico il cui onere è
sostenuto dal debitore/assicurato, le imprese, nel caso di estinzione anticipata o di trasferimento del
mutuo o del finanziamento, restituiscono al debitore/assicurato la parte di premio pagato relativo al
periodo residuo rispetto alla scadenza originaria, calcolata per il premio puro in funzione degli anni
e della frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura nonché del capitale assicurato
residuo. Al massimo possono trattenere dall'importo dovuto le spese amministrative effettivamente
sostenute per l'emissione del contratto e per il rimborso del premio, a condizione che le stesse siano
indicate nella proposta di contratto, nella polizza ovvero nel modulo di adesione alla copertura
assicurativa. Tali spese non devono essere tali da costituire un limite alla portabilità dei
mutui/finanziamenti ovvero un onere ingiustificato in caso di rimborso. In alternativa, ma solo su
richiesta del debitore/assicurato, si può fornire la copertura assicurativa fino alla scadenza
contrattuale a favore del nuovo beneficiario designato. Importante notare che le disposizioni si
applicano a tutti i contratti, compresi quelli commercializzati precedentemente all'entrata in vigore
del decreto.
Scriva nuovamente alla compagnia, facendo presente il tutto. Se nemmeno sarà bastato, potrà
rivalersi ad esempio mediante l'arbitro bancario finanziario tirando in ballo la Barclays:
http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php
Potrà segnalare la mancanza della HDI anche all'Ivass (ex Isvap).
------------------23-01-2013 00:00 E' sicuro investire tutti i propri risparmi su un conto deposito?
E' da molto tempo ormai che i conti deposito offrono rendimenti decisamente piu interessanti delle
controparti obbligazionarie "sicure" (es. titoli di stato), spesso anche sul lungo periodo.
Mi chiedo quindi: e' sicuro investire tutto il proprio patrimonio in un conto deposito, anche andando
contro al principio di diversificazione degli investimenti?
Ogni banca infatti tiene a pubblicizzare che i propri conti sono coperti dal fondo interbancario di
tutela dei depositi fino a 100000 euro, una garanzia che nessun investimento obbligazionario puo'
dare.
E' proprio cosi'?
Marco, da Travaco Siccomario (PV)
Risposta:
se pensa che i titoli di stato hanno reso nell'ultimo anno fra il 10 ed il 20% in funzione della loro
durata residua è da escludere che ci siano conti deposito che hanno reso di più. La sicurezza dei
titoli di Stato italiani è funzione della sostenibilità dei conti pubblici nel medio lungo termine e da
essa dipende anche la sostenibilità dei bilanci di molte banche italiane visto che hanno in
portafoglio una grande quantità di titoli di stato appunto. Inoltre è da considerarsi maggiore la
solvibilità dello stato italiano rispetto a qualsiasi banca italiana e questo non significa che la
garanzia dei depositi interbancari non funziona, ma semplicemente che di fronte ad una crisi
sistemica come quella attuale, la garanzia dei depositi potrebbe non bastare.
Da ciò se ne ricava che la diversificazione deve sempre rimanere la regola principale in base alla
quale costruire il proprio portafoglio.
---------------Ha risposto Roberto Cappiello: http://investire.aduc.it/info/cappiello.php
------------------23-01-2013 00:00 Contratti Aspecta e Clerical Medical
Buongiorno, ho necessità di ricevere un consiglio per un amico, rientra anche lui nel gruppo delle
persone che hanno sottoscritto un contratto e che solo in un secondo momento si sono poste delle
domande. Nello specifico in data 01.08.2008 ha sottoscritto DVS Flexpension di Aspecta con
versamento mensile di 100 euro; nel mese di settembre 2011 gli è stato proposto di ridurre Aspecta
a 25 euro mensili e sottoscrivere Clerical Medical 6 Unico con versamento mensile di 150 euro. In
questo momento vorrebbe poter recedere da entrambi i contratti, ma non sa se può farlo, e vorrebbe
cercare la soluzione meno pesante dal punto di vista di costi di riscatto e penali. Ci potete aiutare
per favore?
Chiara, da Pordenone (PN)
Risposta:
nel primo caso devono essere trascorsi 3 anni dalla sottoscrizione ed in caso di recesso si
pagherebbero delle pesanti penali. Potrebbe optare per la sospensione. Guardi comunque questo
link: http://investire.aduc.it/lettera/polizza+aspecta+dws+flexpension_254956.php
Per quanto riguarda il secondo prodotto, il riscatto totale è ammesso in qualsiasi momento, ma
anche qui vi sono delle penali di estinzione abbastanza pesanti, per maggiori informazioni vada a
questo link: http://investire.aduc.it/lettera/clerical+medical_213850.php
Ha risposto Roberto Cappiello
------------------23-01-2013 00:00 Banca Marche
Banca Marche offre un rendimento del 5% (lordo) su depositi ad un anno (Conto deposito sicuro)
con servizi online.
L'informativa sulla banca mi sembra chiara; aderisce peraltro al Fondo interbancario di tutela dei
depositi ed al Fondo nazionale di garanzia.
Desidero sapere se questo istituto è affidabile.
Cristina, da Montespertoli (FI)
Risposta:
la certezza assoluta non possiamo mai averla su nulla. La diversificazione deve essere la regola e
nell'attuarla dobbiamo anche considerare se ha senso accendere un c/c per portarsi a casa un 5% se
questo è solo per qualche mese. Vale la pena porsi dei limiti e stabilire il grado di diversificazione
che vogliamo attuare e questo dipende anche dalla cifra di cui disponiamo.
------------------21-01-2013 11:01 Moneta da 200 lire del 1977
Sono in possesso di alcune monete da 200 lire del 1977, che si dice siano rare. Quanto valgono?
Aaa, da Roma (RM)
Risposta:
Si tratta di una "leggenda metropolitana" sorta oramai trentacinque anni fa e che ancora resiste. Nel
1977 fu per la prima volta coniata dalla Zecca una moneta da 200 lire per la quale fu utilizzato il
bronzital, un composto di rame e piccoli quantitativi di alluminio e nichelio.
La moneta fu imessa in circolazione dopo il 15 dicembre del 1977, e ciò fece iniziare a circolare la
voce, chissà quanto in buonafede da parte di qualcuno interessato a lucrarvi, che le monete da 200
lire riportanti l'anno di conio 1977 fossero molto poche, e quindi rare. In realtà, secondo i dati
ufficiali della Zecca, le monete da 200 lire coniate nel 1977 furono ben 15.909.000. Un dato
certamente minuscolo rispetto ai 461.050.000 di pezzi coniati nel 1978 ed ai 437.325.400 del 1979,
ma di per sé notevole e tale da negare qualsiasi ipotesi di rarità. Ed infatti un po' troppe persone
erano in possesso di questa "rarità", altro sintomo che lasciava comprendere come qualcosa non
quadrasse. Esiste, in realtà, una moneta da 200 lire del 1977 che è effettivamente abbastanza rara,
con quotazioni che vanno dai 50 ai 200 euro a seconda dello stato di conservazione: si tratta di una
moneta che riporta, in basso a destra del retro, la scritta "PROVA" in maiuscolo. Una svista della
Zecca che ha creato questa piccola, e stavolta concreta, rarità. Il valore di mercato delle "normali"
200 lire del 1977, invece, è inferiore all'euro anche in caso di perfetto stato di conservazione.
------------------21-01-2013 00:00 Conto corrente e rinuncia ad eredità
Nel Maggio del 2012 è venuto a mancare mio padre. Nel mese di Gennaio 2013 un consulente della
banca con cui il defunto aveva rapporti ci informa che ha uno scoperto sul conto di 70 euro. Oltre al
fatto che presumo sapessero del decesso in quanto l'inps aveva già bloccato il pagamento
automatico della pensione e lo stesso consulente ha chiamato non il defunto ma un figlio; vi chiedo
se sia il caso di spedire una raccomandata alla banca dove si intimi che non siamo obbligati
eventualmente nella chiusura del conto e nel coprire lo scoperto in quanto non vi sono eredi, avendo
fatto rinuncia all'eredità e dove non avendo avuto rapporti con il defunto prima della sua morte non
sia possibile anche volendo adempire ad obblighi bancari come la restituzione di bancomat ed altro.
Daniele, da Milano (MI)
Risposta:
Potete di sicuro far presente la cosa, senza nemmeno intimazioni ma semplicemente spiegando i
fatti. La banca non accamperà più pretese. La rinuncia all'eredità deve essere provata, quindi
occorre spedire anche copia della documentazione da cui si evincono gli eredi e le rispettive rinunce
all'eredità.
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