Sempre più in alto i prezzi delle materie prime per

Transcript

Sempre più in alto i prezzi delle materie prime per
Le Opinioni di IG Partners
n. 1 - giugno 2007
Sempre più in alto i prezzi delle materie prime per
biocarburanti. Li frenerà l’alternativa cibo/carburante?
di Silvia Scherini
Come conseguenza della situazione geopolitica attuale e di oggettivi squilibri tra domanda e
offerta, il prezzo del petrolio ha subito negli ultimi anni un’impennata travolgente
raddoppiando rispetto ai valori del 2003 e collocandosi intorno ai 65 $/barile. Per ridurre la
dipendenza petrolifera e mitigare i cambiamenti climatici, il ricorrere a altre fonti di energia
sembra l’unica via conveniente da percorrere. Nel settore dei trasporti, i biocarburanti
rappresentano oggi l’unica alternativa al petrolio disponibile su larga scala.
L’industria dei biocarburanti sta emergendo come un settore economico in crescita
rapidissima, supportato dalle posizioni politiche dell’Unione Europea, che prevede entro il 2020
la sostituzione di almeno il 10% del totale dei consumi, e dalle nuove misure statunitensi
proposte nell’Energy Act.
Per queste ragioni si fa sempre più crescente nel mondo la domanda di cereali e di oli
vegetali, come colza, palma e soia, che, come materie prime per i biocarburanti hanno prezzi
correlati ai combustibili fossili, quindi in forte rialzo.
I prezzi delle farine da cereali hanno raggiunto il loro massimo degli ultimi dieci anni; il mais è
raddoppiato e così la tortilla al punto che in Messico ci sono state vivaci proteste da parte
della popolazione 1 . Inoltre le scorte di cereali hanno raggiunto i livelli minimi degli ultimi 25
anni. 2 L'anno scorso oltre un terzo del raccolto di mais negli Stati Uniti è stato convertito in
etanolo e si prevede che molti più agricoltori sceglieranno di seminare mais negli anni a venire
per beneficiare del boom.
1
2
Da 0.8 €/t a 1.18 €/t, Sole 24 Ore, 17 marzo 2007
Food price to rise as biofuel demand keeps grain costly, Financial Times, 5 Marzo 2007
1
Le Opinioni di IG Partners
n. 1 - giugno 2007
Ma è in particolare l’olio di palma a registrare la crescita più sorprendente nell’ultimo anno e
mezzo. La palma ha un pour point elevato e quindi se ne ricava un biodiesel non adatto ai
climi continentali, ma ha però la migliore resa per ettaro ed era di gran lunga la materia prima
più a buon mercato.
Grafico normalizzato al gennaio 2006 dell'andamento del prezzo del
petrolio e delle materie prime per biodiesel e bioetanolo
Olio di palma
180
170
160
150
Frumento
140
130
Granoturco
120
Olio di soia
110
Petrolio
100
Olio di colza
90
May-07
Apr-07
Mar-07
Feb-07
Jan-07
Dec-06
Nov-06
Oct-06
Sep-06
Aug-06
Jul-06
Jun-06
May-06
Apr-06
Mar-06
Feb-06
Jan-06
80
Fonte: Bloomberg, EIA
Oggi invece si attesta sugli stessi valori dell’olio di soia (805 $/t al 25 maggio 2007). E’
l’europea colza, olio vegetale per eccellenza impiegato nella produzione di biodiesel, ma molto
costosa anche per la sua bassa resa, l’unica materia prima il cui valore è rimasto pressoché
stabile rispetto all’inizio del 2006.
Probabilmente l’olio di palma ha raggiunto un valore limite, in quanto allo stato attuale il costo
di produzione del biodiesel dai tre oli principali è quasi identico, rendendo nei fatti
antieconomica la palma, che ha peggiori qualità tecniche. Aumenta poi la forbice tra il costo di
produzione del diesel e del biodiesel, che è quasi il doppio. L’obbligatorietà dei biocarburanti
potrebbe non pregiudicarne gravemente l’adozione, ma certamente la forte differenza dei
costi la potrebbe rendere più difficile.
2
Le Opinioni di IG Partners
n. 1 - giugno 2007
Cost o di produzione Biodiesel vs Diesel
1000
$/ton
800
600
400
200
0
Palma
Soia
Colza
Diesel *
* P rezzo petro lio 70 $ /B arile
Fo nte: B lo o m berg, IG P artners
L’impennata dei prezzi agricoli esaspera oggi l'alternativa tra destinazione-cibo e destinazionecombustibile provocando forti tensioni sul mercato mondiale delle materie prime degli
alimenti. Di conseguenza se Europa e Stati Uniti vogliono raggiungere gli obiettivi ambiziosi
nel campo dell'energia alternativa per contrastare i cambiamenti climatici, occorrerà
accelerare l’introduzione dei biocombustibili di seconda generazione e l’uso di feedstock non
alimentari (jatropha, alghe, pongamia).
Tutti questi fattori ci portano a credere che il prezzo dei feedstock non sia destinato a
crescere all’infinito e che si sia anzi vicini a un punto di flesso.
Milano, giugno 2007
Per inviare commenti: [email protected]
3