Una mano davanti e una dietro

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Una mano davanti e una dietro
GARFAGAA
IL GIORALE DI CASTELUOVO DI
Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca).
Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it
Anno VI - Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma)
Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca
Tra litigi e incomprensioni alla fine di due ospedali non ci rimarrà neppure un container
Una mano davanti e una dietro
La spending review – ovvero la scelta
da parte del governo di tagliare le spese
– sta mietendo vittime ovunque e non
manca nell’elenco anche la sanità. Già si
parla di 18.000 posti letto in meno e la
chiusura di decine di piccoli ospedali.
Naturalmente il pensiero cade sui nostri
nosocomi: Barga e Castelnuovo, intorno
ai quali da anni si giocano piccole battaglie di retroguardia senza rendersi
conto che se toglieranno la deroga per il
reparto di ostetricia di Barga – che è un
fiore all’occhiello con oltre 500 nascite
ogni anno – il primo sarà costretto a
chiudere, mentre quello di Castelnuovo
si ridurrà a poco più di una astanteria.
Sulla vicenda ospedale unico della valle
del Serchio è bene iniziare a cercare di
diradare le nebbie.
Lo Stato ha deciso di ridurre il fondo sanitario nazionale di 3 miliardi di euro in
tre anni, andando ad incidere pesantemente sui bilanci delle Regioni stesse.
E quest’ultime, gioco forza, sono costrette a tagliare, sistemare, uniformare;
per questo da tempo si sussurra che la
Regione Toscana abbia già deciso che
nel proprio territorio ci saranno solo tre
grandi strutture a Firenze, Pisa e Siena.
Poi ospedali minori in ogni provincia
(come il nuovo ospedale di Lucca
molto, ma molto, più piccolo dell’attuale) e strutture secondarie sul territorio.
In questo piano ovviamente ospedali
come quello di Castelnuovo o di Barga
non avrebbero più senso di esistere e
sarebbero costretti a chiudere.
Quindi se hai una patologia diagnostica
in una ambulatorio medico specializzato – come già ne esistono nella nostra
valle – non andrai più a Barga o a Castelnuovo, ma a Lucca o Pisa a seconda
della gravità.
Ma cosa rimarrebbe in valle?
Poco o nulla e strano che ci accapigli ancora su dove fare l’ospedale. Da tempo
noi abbiamo scritto che non è importante dove farlo, ma cosa metterci dentro. Invece qui si continua a cercare
l’indirizzo e il numero civico dimenticando il contenuto.
Forse miopia; forse scelta politica.
Non è dato sapere ma è certo che da
questo stillicidio fraterno alla fine non
ci sarà nulla da dividere e i cittadini rimarranno con un pugno di mosche in
mano.
E’ quasi sicuro quindi che l’ospedale
unico non verrà mai costruito, né sul
Piano della Pieve, né in Piangrande, né
a Mologno o la Barca e neppure a Villa
Collemandina o Careggine (il posto
ideale per un ospedale di montagna).
Sono solo chiacchiere da bar.
Noi forse sappiamo quale potrebbe essere il destino dei due ospedali. Barga
perderebbe ogni funzione aggrappandosi alla possibilità di diventare forse
una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale).
Castelnuovo manterrebbe un pronto
soccorso e un piccolo traumatologico
con radiologia, ma non nella struttura
attuale. Per questo forse si costruirebbe
qualcosa sul Piano Pieve, sponda comune di Pieve Fosciana, ma sarebbe
solo un efficiente punto medico di
primo intervento (poco più di un ospedale militare da campo).
Per entrambi però il destino potrebbe
essere anche un altro: diventare Ospedale di Comunità. Ovvero una struttura della rete assistenziale territoriale
che costituisce un’alternativa all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) nei
casi in cui questa non è possibile o per
mancanza di un supporto familiare o
perché è necessaria un’assistenza infermieristica continuativa.
portuno per il paziente.
La durata del ricovero dipende dalle necessità del paziente e la dimissione è disposta dal medico curante. In ogni caso
si tratta di un ricovero limitato nel
tempo, di solito della durata di pochi
giorni.
Dopo la dimissione, se necessario, può
essere attivata un’assistenza domiciliare
dallo stesso medico curante.
Questo il destino di Barga e Castelnuovo?
Non lo sappiamo certo è che l’Ospedale
di Comunità non è un reparto ospedaliero per pazienti con malattie acute;
non è un reparto di lungodegenza; non
Attualmente in Toscana esistono gli
esempi di Livorno, Cecina e Piombino,
ma presto saranno definitivamente attivati anche in Val di Cornia e all’isola
d’Elba.
L’Ospedale di Comunità offre assistenza infermieristica alla persona sulle
24 ore. È una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute e
non è quindi prevista una presenza medica continuativa.
L’assistenza medica è garantita, con le
stesse modalità del domicilio, dal proprio Medico di Famiglia o dai Medici
della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) nei giorni festivi, prefestivi
e nelle ore notturne. Per le emergenze
viene attivato il 118.
Durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal
medico.
Possono essere ricoverati pazienti,
senza limiti d’età, con non autosufficienza, anche temporanea, per problematiche sanitarie non risolvibili a
domicilio. Spesso si tratta di persone
con malattie croniche in fase di riacutizzazione che non hanno bisogno di un
ricovero ospedaliero, ma hanno comunque la necessità di essere assistiti in
un ambiente “protetto”.
L’uso della struttura è di norma riservato ai cittadini assistiti da un Medico
di Medicina Generale della Zona.
Il ricovero, programmato e mai in urgenza, avviene sempre su proposta del
proprio Medico di Famiglia che valuta
quale percorso assistenziale è più op-
è una Residenza Sanitaria Assistenziale
(R.S.A.) per anziani; non è una struttura
di tipo sociale; non è una struttura per
eseguire solo prestazioni diagnostiche o
visite specialistiche.
E’, come abbiamo visto, un’altra cosa.
E ripartiamo da questo con una nostra
idea.
Perché non portare alla Conferenza dei
Sindaci - e poi in Regione - una proposta che preveda la trasformazione di
Barga in RSA, Castelnuovo in Ospedale
di Comunità e la costruzione – “dove”
lo deciderà la Regione Toscana - di un
pronto soccorso e urgenze di altissima
specializzazione con elisoccorso attivo
24 ore al giorno?
Tre strutture utili al territorio, riempite
di qualità e competenza, ma soprattutto
tre punti sanitari che integrati con Lucca
e Pisa potranno dare copertura assistenziale a tutti i cittadini.
Abbatteremmo i costi ma avremmo tre
eccellenze.
Certo che per far questo ci vuole coesione di intenti e veduta culturale comune. Non si può andare ad un tavolo
regionale divisi tra bandiere, partiti e
simpatie.
Non è possibile litigare su ogni cosa
perchè alla fine il rischio è quello che
vedete nella foto: trovarsi con con due
container medici a Barga e due a Castelnuovo. Come dire: una mano davanti e una dietro.
E non sarebbe un bello spettacolo da vedere. Buona estate a tutti.
Andrea Giannasi
Caproni
Che cosa sarà che muove le acque,
mentre si dovrebbe avere una quiete
perenne in una valle dove tutto scorre
lentamente?
Mi sono posto questa domanda pochi
giorni fa di fronte al perenne litigio
che coinvolge ormai tutti sugli argomenti più disparati. Sugli ospedali è
quasi invadente il caos polemico;
stessa cosa su feste e sagre; su interventi e visite. Su ogni cosa trovi sempre qualcuno pronto a litigare,
insultare e infangare. Ma la cosa che
mi rende più triste e al contempo più
arrabbiato è il fatto che assistiamo da
tempo ad una rinnovata conflittualità
tra comuni, e non si tratta solamente
dell’ospedale unico della valle, ma di
qualcosa d’altro. Di più profondo e pericoloso. Di una sorta di esterofobia e mi riferisco a estensi contro fiorentini e lucchesi e viceversa - che si rinnova ad ogni batter di ciglio del solito
sventurato (e qui pare non mancarne
uno ad ogni girar di cantone).
Insomma non passa momento che ci
sia litigio tra due cittadine che invece
dovrebbero andare a braccetto verso il
futuro. Dovrebbero incontrarsi e dettare regole, studiare progetti, mettere
in campo idee e fare da capofila, da
aiuto, da sostegno agli altri piccoli comuni. Insomma creare un sistema che
forse solo in un recente passato, e per
brevi periodi, si è vissuto.
Pochi giorni fa l’Arcivescovo di Chieti,
Bruno Forte, dalle pagine del Sole 24
Ore ha parlato di dialogo scrivendo:
“Quanto sta avvenendo in Italia, in
Europa e nell’intero ‘villaggio globale’
mostra con evidenza quanto ci sia bisogno di dialogo: dalla crisi che attraversiamo non si uscirà se non insieme.
Dialogare però non è facile: può farlo
veramente solo chi crede in un interesse superiore alle parti, nel bene comune da amare e servire più del
proprio o di quello di un gruppo.
Il dialogo comporta sempre una sorta
di uscita da sé, dalle ristrettezze del
proprio punto di vista, per arrivare
alla condivisione e all’incontro con
l’altro”.
Quanta saggezza in queste parole. E’
mai possibile - mi domando - che nella
nostra valle non ci sia nessuno che si
muova nel bene comune pensando a
tutti e non solo alla propria bandiera?
Non so, forse è il caldo estivo, ma
provo un certo malessere nell’osservare questo nuovo scontro tra Barga e
Castelnuovo. Ecco ora manca che si riprendano le scazzottate da Gorfigliano
e Vagli e le risse tra quelli di Piazza e
il resto del mondo per completare
l’opera di sfascio totale. Il mondo va
avanti e qui continuamo a darci testate
come caproni.
Il direttore
STUDIO PALMERO - BERTOLINI
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE
DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLI
RAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI
Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115
Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100
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Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
Abbattiamo il rischio sismico
Abbattere il rischio sismico.
Questo lo scopo del progetto "Villa 1920" varato dai professionisti aderenti agli Stati Generali della Garfagnana Terre del
Serchio. Un ambizioso piano che vede coinvolti tutti gli enti e
i soggetti delle Terre del Serchio. Ventidue Comuni; due
Unione dei Comuni; una provincia e ovviamente la Regione e
i ministeri competenti. E sono proprio 22 sindaci, due presidenti delle Unioni, il presidente della Regione Toscana e quello
della Provincia di Lucca, così come il Prefetto, il comandante
provinciale dei Vigili del Fuoco, i vertici del Genio civile, fino
ai Ministri competenti, in queste ore a ricevere il testo completo del progetto teso a costruire un tavolo comune, con lo
scopo di esaminare e certificare tutte le costruzioni (pubbliche,
civili e industriali) del territorio.
Lo scopo è quello di creare una mappa per poi studiare interventi atti ad attenuare e ridurre il rischio sismico in Garfagnana e valle del Serchio.
Un progetto ambizioso, aperto a commenti e interventi, che
ora passa sulle scrivanie degli amministratori, con un unico
obiettivo: tutelare i cittadini.
Alla luce di quanto sta accadendo in Emilia Romagna, gli
Stati Generali della Garfagnana Terre del Serchio
hanno contattato alcuni
esperti di edilizia e chiesto pareri tecnici per meglio affrontare un evento sismico.
Dopo un lungo lavoro è stato
varato questo progetto che
chiamiamo “Villa 1920” per
ricordare l’evento tellurico
del secolo scorso.
Non si tratta di un saggio
scientifico, né tantomeno di
un progetto “chiuso”, ma di
una idea che da ora diventa
soggetto di tutti; pagine
aperte agli interventi, gli usi e
i suggerimenti comuni con il
coinvolgimento di tutti a partire proprio dagli amministratori del territorio che possono
modellare e adattare “Villa
1920” alle esigenze dei cittadini del nostro territorio.
Partendo dal presupposto che
i terremoti non si possono
prevedere e ricercando nella
massima “i terremoti non uccidono, a farlo sono gli edifici
che crollano”, un punto di
partenza nelle nostre proposizioni, possiamo allo stato attuale pensare a tre tipi di fasi
e azioni: di studio; di intervento; di qualità e certificazione.
Iniziamo proprio da quest'ultimo titolo.
Molti ricordano che nel 1985
la Valle del Serchio fu teatro
della prima grande esercitazione antisismica mai realizzata in Italia.
Per alcuni giorni, dopo un
primo evento, fu creato un laboratorio a cielo aperto creato
per affrontare e gestire le
emergenze. Si trattò di uno
dei primi banchi di prova dell'attuale Protezione Civile, voluta da Zamberletti.
Ma fu anche esempio da seguire per proseguire il cammino nella prevenzione degli
eventi sismici. A questo proposito è però doveroso affer-
mare che quando si parla di
prevenzione in questo ambito
è bene ricordare, che si tratta
in maniera più corretta di “riduzione dell'impatto e del
danno sismico”.
Dunque è necessario iniziare
a formulare teorie di lavoro
che prevedano la fusione,
non solo in termini letterari,
dei due ambiti qui enunciati:
certificazione e terremoto.
Sappiamo che in termini legislativi operativi l'Italia ha iniziato a disegnare le prime
timide mappe del rischio solo
dal 1927 e che è solamente
dalla seconda metà degli anni
'70 che si è iniziato a parlare di
sicurezza del territorio.
Una legge nazionale esiste dal
2003, ma già dai primi anni '80
in zone ritenute sismiche si
sono imposte costruzioni con
norme antisismiche.
Dopo la tragedia della scuola
di San Giuliano di Puglia –
dove morirono 27 bambini e
la loro insegnante – tutti gli
edifici scolastici sono stati avviati ad una lenta ma progressiva ristrutturazione, così
come la maggior parte degli
edifici pubblici. Molto ancora
rimane da gestire, ma i problemi che emergono oggi
sono legati alle strutture private civili e industriali, che
come abbiamo visto in Emilia
hanno subito i maggiori
danni.
E' quindi necessario, in accordo con la Prefettura, gli
enti dei territori (Regioni,
Provincia, Comuni, Unioni
dei Comuni), i Vigili del
Fuoco e in sinergia con il
Genio Civile, Protezione civile e gli ordini professionali
di architetti, geometri e ingegneri, creare una struttura
che possa immediatamente
iniziare a censire tutte le costruzioni, con lo scopo di disegnare una mappa del
rischio e dettare tempi di interventi primari e secondari.
Questa la possiamo definire
Il miglior gelato
è a Castelnuovo
in Piazzetta
del Duomo
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Una proposta per il nostro territorio
Il progetto Villa 1920
fase di studio del progetto
“Villa 1920”.
RISCHIO BUROCRATICO
Il primo rischio in questa fase
che emerge è quello burocratico. Come si può osservare la
presenza di molti soggetti genera gradini da superare che
possono creare ostacolo alla
creazione del soggetto preposto alle indagini. E' bene
quindi, dopo una prima fase
di coordinamento generale,
stabilire che siano i comuni e
gli uffici tecnici a disegnare in
concorso con gli altri soggetti
la mappa del rischio. Dovranno essere registrati, visionati e censiti tutti gli edifici
privati civili e tutte le strutture industriali, applicando le
ultime misurazioni statiche al
fine di creare fasce di intervento.
E’ importante ricordare che
negli ultimi anni molto si è
fatto per prevenire il rischio e
che il prezioso lavoro degli uffici tecnici dei comuni in concerto con Genio civile e Vigili
del Fuoco, ha permesso già di
mettere in cantiere in maniera
embrionale questa idea che
proponiamo.
CERTIFICAZIONI
Ovviamente il rigore scientifico deve seguire di pari passo
quello della “qualità e certificazione”.
Ogni struttura riceverà un colore. Rosso per quelle con criticità avanzate (nella nostra
valle sono una minoranza,
ma ci sono); gialle per le
strutture che hanno bisogno
di interventi; verdi per quelle
ritenute idonee e certificate.
Tutti i risultati dovranno essere resi pubblici in maniera
da creare una mappa aperta ai
cittadini. Nessuno dovrà correre il rischio di vivere all'interno di edifici ritenuti
pericolosi perché al centro del
progetto ci devono essere soprattutto i cittadini.
Questa fase di censimento
come vedremo dovrà avere i
costi coperti dall'insieme di
tutti i soggetti e gli enti partecipati al progetto.
RIDUZIONE DEL DANNO
A questo punto si apre la fase
più delicata del piano“Villa
1920”: ovvero la ricerca di riduzione del danno e prodursi
in azioni immediate ed efficaci per andare incontro ai cittadini che, vivendo in edifici
classificati con codice rosso,
non hanno le possibilità economiche per mettere in sicurezza la propria abitazione.
Anche questa fase deve essere
gestita a livello comunale in
maniera trasparente. Tutti i
proprietari di edifici classificati con codice rosso, che vivono in condizioni tali da
non permettersi lavori, riceveranno assistenza da parte
delle amministrazioni.
Le commissioni detteranno
per tutti questi edifici i punti
di intervento primario (solaio,
tetto, mura portanti, stabilità
generale, etc.) e una bozza di
preventivo di spesa per l'adeguamento.
Tutti gli edifici “rossi” dovranno essere sgombrati immediatamente. I proprietari
nella condizione economica di
procedere con lavori antisismici dovranno adeguare gli
edifici entro un periodo stabilito.
L'impegno tra le parti è che
nessun Comune potrà esigere Imu da abitazioni ritenute pericolose.
Questo passaggio è teso a legare in maniera salda e indis-
solubile gli amministratori ai
propri cittadini con un patto
di solidarietà civica.
Terminata la classificazione,
censiti gli edifici, stabiliti gli
interventi e redatta la lista con
i preventivi di spesa massima,
si apre la fase della ricerca dei
fondi per la messa in sicurezza del territorio.
FINANZIAMENTI
Entra dunque in gioco necessariamente per “Villa 1920”
l'impegno politico e la ricerca
di finanziamenti da utilizzare
per questo specifico scopo. La
spesa per la prevenzione è il
miglior investimento per i cittadini della valle.
Il primo passo è quello di
aprire una linea di credito
con banche del territorio e
definire accordi su mutui e
prestiti a tasso agevolato.
Questo soprattutto per aiutare chi ha possibilità economiche e impieghi stabili, ma
è carente di liquidità.
Stabilendo che sono a carico
degli enti del territorio e della
commissione le spese di certificazione e progettazione
degli interventi antisismici,
redatti dai membri degli ordini professionali (architetti,
ingegneri, geometri), rimane
chiaro che i cittadini non dovranno pagare alcuna parcella
professionale.
Inoltre quando le imprese
edili verranno chiamate a
svolgere gli interventi per gli
adeguamenti sugli edifici, la
parte di spesa destinata alla
sicurezza dei cantieri dovrà
essere a carico di Provincia e
Regione.
Ogni Comune dovrà essere
in grado di evitare sprechi,
ma soprattutto dovrà lavorare nella massima trasparenza possibile.
Tutto dovrebbe poi essere gestito cercando di usare tecnici
e imprese del territorio (passaggio questo comunque non
vincolante). Questo per far ricadere ricchezza sul territorio
stesso, ma anche per certificare e personalizzare gli interventi.
Lo scopo è quello di creare
una condivisione di intenti
morale, tale che nessuno potrà
in alcun momento compiere
gesti atti a minare la sicurezza
o sprecare denaro pubblico e
dei cittadini.
Infine si dovrà fare pressione
sul governo centrale e sull'Unione europea affinché
invii le risorse necessarie a
completare i lavori. Deputati
e senatori dei territori coinvolti lavoreranno a questo
comune scopo.
A questo punto abbiamo fatto
una previsione di spesa con
un calcolo di massima molto
elastico, ma secondo alcuni
prossimo alla realtà. Considerando che: le Terre del Serchio
sono racchiuse in 22 Comuni
e che vi abitano circa 50.000
abitanti; che dagli anni '80 le
abitazioni nuove vengono costruite con criteri antisismici;
che le ristrutturazioni hanno
seguito gli stessi criteri; possiamo ipotizzare in circa 1.000
gli edifici bisognosi di interventi. Se per ogni edificio
l'adeguamento avrà un costo
medio – a prezzi calmierati di 90.000 euro si può stabilire
in 90 milioni il costo degli interventi per la primaria messa
in sicurezza degli edifici civili
privati.
Una cifra (ribadiamo dettata
da un semplice calcolo di probabilità) tutto sommato ben
gestibile con mutui per ristrutturazioni
agevolati
presso banche del territorio;
finanziamenti pubblici; riserve di privati in condizioni
economiche tali da intervenire
direttamente sugli immobili.
Come si vede dalla fotografia
non c’è tempo da perdere.
Amministratori del territorio
(sindaci, onorevoli, senatori,
presidenti e consiglieri) questo progetto è per voi.
Ora spetta a voi farlo diventare realtà in difesa e tutela
dei cittadini.
Stati Generali della
Garfagnana Terre
del Serchio
www.boscoegiardino.com
Tel e Fax: 0583-641023 E-mail: [email protected]
Loc. Pantaline - 55036 Pieve Fosciana (LU)
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
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Presentato il programma ufficiale dell’edizione 2012
Al via la Settimana del Commercio
Ecco il programma della settimana del Commercio 2012 che
si terrà a Castelnuovo di Garfagnana dal 14 al 26 agosto.
MARTEDI’ 14 AGOSTO – Serata Inaugurale
Quando la banda passò. La Filarmonica Verdi apre la 29^
edizione per le vie di Castelnuovo con concerto finale in
piazza Umberto. Orario 20:45
Giovanni Pascoli in Garfagnana. In collaborazione con
Fondazione Pascoli, celebrazione del Poeta nel centenario
della morte. A cura della compagnia teatrale Statà di Castelnuovo. Orario: 22:00
Location: piazza dell’Erbe
Cartoni sotto le stelle
Cinema all’aperto per bambini.
Orario: 21:30
Location: via Farini
Grindhouse Arena – Musica
dal Vivo. Organic Groove
Orario: 22:00. Location: via Vittorio Emanuele
Trattamenti Shiatsu nel Loggiato Porta a cura dell’associazione Natural Mente Shiatsu
MERCOLEDI’ 15 AGOSTO
Concerto dei docenti JAM
A cura della scuola Jam di Pieve
Fosciana. Orario: 21:30
Piazza Umberto
La Divina Parodia
Speciale rivisitazione della Divina Commedia a cura dell’Ass.
Smaskerando. Orario: 21:30.
Piazza dell’Erbe
Cartoni sotto le stelle
Cinema all’aperto per bambini.
Orario: 21:30 Via Garibaldi
DOMENICA 19 AGOSTO –
Anteprima Settimana
Tutti in Vespa!
Raduno Vespa Club a cura del
Vespa Club Garfagnana. Ore
10:00. In via Farini
Quant’è buona la Ciccia garfagnina
Festa della Ciccia a cura dell’Ass. Macellai provinciale. A
pagamento. Ore 19:00 in via
Vittorio Emanuele
Bambini in scena
A cura di Progetto Smile.
21:30 in Piazza Umberto
Balliamo con il Mondo
Serata di balli e musica da tutto
il mondo a cura di Armonia del
Movimento
21:00 in piazza delle Erbe
Cartoni sotto le stelle
Cinema all’aperto per bambini.
21:30 La Barchetta
Piazza Olinto Dini…in Rock!
Serata Vasco Rossi – I bambini
dell’Asilo
Concerto Cover Band sponsored by New Bar e Gelateria
Fuori dal Centro. Ore 21:30
Location: piazza O. Dini
GIOVEDI’ 16 AGOSTO
Menage a trois ft. L&K
Concerto in stile anni 30’
Orario: 21:30 Piazza Umberto
Giochi sotto le stelle
A cura del Cefa S.C. Orario:
21:00. Piazza dell’Erbe
Piazza Olinto Dini…in Rock! –
Serata Ligabue con i Brama Buriana. Concerto Cover Band
sponsored by New Bar e Gelateria Fuori dal Centro.
Orario: 21:30 Piazza O. Dini
Si Zumba!
Zumba point Orario: 21:30
Location: via Garibaldi
La Fattoria Didattica
A cura della Fattoria “Lo Spaventapasseri” e con la partecipazione del Ranch La Covezza.
Orario: 18:00
Location: Via Vittorio Emanuele
Acoustic Band Orario: 21:30.
Location: loc. Barchetta
SABATO 18 AGOSTO
Anteprima Settimana
Ma Noi No – Nomadi
Tribute Band Nazionale. Ore
21:15. Piazza Umberto
Tributo a Renato Zero
Andrea Citti in concerto. Ore
22:00. Location: piazza delle
Erbe
Spazio Bambini – Speciale
Clown
Animazione a cura dell’Ass.
Smaskerando Ore 21:00 in via
Farini
Piazza Olinto Dini…in Rock! Serata Talent con gli AfterJob
Concerto Cover Band sponsored by New Bar e Gelateria
Fuori dal Centro
Ore 21:30 in Piazza O. Dini
Trattamenti Shiatsu nel Loggiato Porta a cura dell’associazione Natural Mente Shiatsu
LUNEDI’ 20 AGOSTO – Notte
Blu
Giornata del Bambino e della
Bambina. Speciale Alice in the
Wonderland a cura dell’Ass.
Smaskerando.
VENERDI’ 17 AGOSTO – Giornata della moda
Castelnuovo va di moda!
Sfilata di moda a cura di Al.So.
Events. Ore 21:00
Piazza Umberto
1^ ed. ROCKA ‘N’ ROLL
Con la partecipazione di Bonne
Esperance, Dedamalu e The Salamanders. 21:30
Piazza dell’Erbe
Spazio Bambini – Speciale
Cowboy
Animazione a cura dell’Ass.
Smaskerando. Ore 21:00
La Barchetta
Merenda e concorso di disegno
con tema: Castelnuovo, paese
delle meraviglie. Ore 16:30 sotto
il Loggiato Porta
Dalle 21:00: Cartoni sotto le
stelle
Palati Raffinati
Selezione nei rioni. 21:00
Concerto SCM
Concerto musica a cura della
Scuola Civica di Musica di Castelnuovo. 21:30 in piazza dell’Erbe
Zumba Fitnees. Spettacolo
21:30 Piazza Umberto
MARTEDI’ 21 AGOSTO –
Notte Verde Palati Raffinati
Cooking Show a cura dello
Slow Food Garfagnana e dei Ristoratori.
21:30 Piazza Umberto
Knock, ovvero il trionfo della
medicina
Spettacolo teatrale a cura di
Statà. 21:30. Piazza delle Erbe
Luka&Katia. Piano Bar
21:30 La Barchetta
Cena Us Castelnuovo
Per festeggiare il ritorno dell’Unione Sportiva
19:00 Via Vittorio Emanuele
Cartoni sotto le stelle
Cinema all’aperto per bambini
21:30 in via Vittorio Emanuele
MERCOLEDI’ 22 AGOSTO –
Notte GialloBlù
Altro che Olimpiadi. Dimostrazioni e sport in piazza dalle 17.
In serata presentazioni società
sportive di Castelnuovo
Spazio Rally in piazza Olinto
Dini
Tu? Younique
Esibizione della Palestra Youni-
que. Maratone dalle 19
In via Vittorio Emanuele.
Excursus di arti marziali
A cura di Tai Chi Dojo
22:15 Piazza delle Erbe
GIOVEDI’ 23 AGOSTO – Notte
Rossa
Qui Lieto Vivo. Corteo storico
con la Compagnia dell’Ariosto
e del Buonvento. 21:00
Combattimenti armati a cura
del Sestiere Castellare
Mercatino medievale e Strumenti di tortura a cura del Sestiere Castellare
21:00 Piazza delle Erbe
Spettacolo di fuoco a cura del
Sestiere Castellare
Orario: 21:30
La Dama e l’Unicorno – Musica Rinascimentale in piazza
Umberto
Angolo celtico in via Vittorio
Emanuele
VENERDI’ 24 AGOSTO – ½
Notte Bianca
GastronoVia – 6^ GSG a cura
dell’Aic Percorso degustativi. A
pagamento. Ore 21:00
Alla scoperta di Castelnuovo
Visite guidate a Duomo, Chiese
di S. Lucia, S. Antonio e La Madonna, Rocca Ariostesca, Teatro Alfieri e Fortezza di
Mont’Alfonso. In collaborazione con Gal Garfagnana.
Ore 18:00
Al pianoforte il M° Claudio
Tardelli Ore 21:00 In piazza
Umberto
1^ ed. Cori sotto le stelle
A cura del Coro Voci del Serchio con Coro Il Baluardo di
Lucca e Coro Valle del Pelago
di Pieve Pelago (Modena)
21:30 in piazza delle Erbe
Spazio Bambini – Speciale Favole
Animazione a cura dell’Ass.
Smaskerando. Ore 21:00 in via
Garibaldi
Grindhouse Arena – Musica
dal vivo. Le Nuove Luci
Ore 22:00via Vittorio Emanuele
Si Zumba!
Zumba point
Orario: 21:00 in via Farini
SABATO 25 AGOSTO – Notte
Rosa
Mercatino Sotto le Stelle
Concorso Banco più Originale
Orr 21:00
Cerveza Acoustic Project
Concerto musicale
Ore 21:30 in piazza delle Erbe
Cartoni sotto le stelle
Cinema all’aperto per bambini
Ore 21:30 in via Farini
Expo Auto e Moto
Ore 21:00 via Vittorio Emanuele
DOMENICA 26 AGOSTO –
Notte Arcobaleno
Cover Band’s Night
British Night con Beatles e
Queen. Ore 21:30 in piazza Umberto
Tim Burton Show 21:30
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I luoghi del cuore
Gli Stati Generali della Garfagnana Terre del Serchio hanno deciso di aderire alla campagna lanciata dal FAI per segnalare, valorizzare e tutelare luoghi di grande prestigio storico, artistico e
architettonico. Gli Stati vogliono invitare tutti a segnalarela chiesa di Borsigliana che conserva
il Trittico di Pietro da Talada. Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro è lo scopo de “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI
che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che
vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future. L’appello è volto alla
difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi
li ha a cuore. Come fare per segnalare la chiesa di Borsigliana. Entra nel link che trovi qui
sotto, registrati e segnala la chiesa di Borsigliana - Comune di Piazza al Serchio – Lucca.
http://www.iluoghidelcuore.it/registration/segnala/
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Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Iniziati i lavori di sistemazione dell’invaso che si offre con un fascino unico
La magia del lago di Pontecosi
Come potevamo non accorgercene? Dal 2 luglio 2012 Enel
Green Power ha dato il via alle
operazioni di svaso della diga
di Pontecosi, tra i comuni di
Pieve Fosciana e Castelnuovo.
E dopo tanti anni è tornato in
vista uno spettacolo incredibile e di una bellezza unica. Al
centro della Garfagnana ettari
di terra pronti, se non lavorati,
a diventare un prato gigantesco.
Si tratta di un intervento concordato con le Autorità locali e
con la Provincia di Lucca nonché richiesto e apprezzato
dalla popolazione locale.
Qualcuno ha comunque storto
il naso ed Enel ha così risposto:
“Le operazioni che Enel Green
Power metterà in atto rispondono al Progetto di Gestione
dell’Invaso che norma e definisce questo tipo di attività.
Enel Green Power gestirà i materiali secondo quanto previsto
dalla normativa vigente, mentre la movimentazione dei sedimenti all’interno del corso
d’acqua sarà il fenomeno minore che potrà avvenire solo in
correlazione all’erosione fluviale e sarà monitorato da una
ditta specializzata a valle della
diga.
L’intervento, oltre a consentire
operazioni di manutenzione
straordinaria alla diga e miglioramenti alle opere, porterà
benefici anche all’indotto turistico e ambientale del territorio. Enel Green Power metterà
in atto anche azioni di mitigazione che prevedono anzitutto
l’utilizzo dell’acqua della
vasca della Centrale di Sillico e
quella del torrente Castiglione
per diluire eventualmente le
acque in uscita da Pontecosi,
assicurando così la necessaria
limpidezza al fiume. La Diga
di Collemandina, inoltre, sarà
mantenuta al massimo livello
per permettere in caso di necessità il rilascio dalla Centrale
di Corfino. Allo stesso modo,
la diga Diga di Gramolazzo
potrà immettere acqua nel
corso d’acqua qualora se ne riscontrasse il bisogno. Infine,
una ditta specializzata si occuperà del recupero della fauna
Regine in danza
Le ragazze del Centro Studio Danza di
Castelnuovo, sotto
la guida della direttrice Ilaria Pilo,
hanno preso parte
alla finalissima, a
Chianciano Terme
(Siena),
dell’annuale rassegna
nazionale dell’Associazione
inseartistiche (Aidea) e
gnanti danza ed espressioni
dell’Accademia della danza di Roma.
Le ballerine del Centro di Castelnuovo hanno vinto la preselezione di Livorno e porteranno in scena due lavori. La prima
coreografia che le ragazze eseguiranno è “Da dentro” di Ilaria
Pilo, con protagoniste Sara Crincoli, Samanta Ferrazzano, Veronica Giannotti, Ilaria Bani, Mayra Dinelli, Eleonora Raffaelli,
Silvia Deiana, Sonia Benelli, Clara Cosimini, Mariagrazia Suffredini, Benedetta Martinelli. La seconda coreografia è denominata “Heavy cross” sempre con le coreografie di Ilaria Pilo.
Le ragazze impegnate sul palcoscenico di Chianciano sono
Maria Bartolomei, Serena Canini, Rebecca Carnicelli, Brigitta
Carnicelli, Chiara Comparini, Luisa Ferrarini, Marta Mazzei,
Giulia Piacentini, Silvia Tardelli.
Luca Dini
ittica in modo da preservarla
senza conseguenze.
In merito alle considerazioni
apparse sulla stampa locale,
incontrando le richieste del
territorio, ha ottenuto il benestare della Provincia, dei Comuni, dell’Autorità di bacino
pubblicate in questi giorni sui
quotidiani locali, Enel Green
Power smentisce categoricamente quanto affermato. Al
contrario, proprio a questo
proposito, Enel Green Power
precisa di essersi invece mostrata disponibile ad accogliere
le richieste di Provincia e Comuni finalizzate al recupero
paesaggistico ed ambientale
dell’apice del lago di Pontecosi, ottenuto mediante approfondimento dello specchio
lacustre ed ampliamento delle
aree fruibili sulle sponde,
senza creare impatti sul resto
del territorio e sulla viabilità.
Per soddisfare queste richieste,
Enel Green Power, pur non
avendo un ritorno economico,
si farà interamente carico degli
oneri ed ha presentato da
tempo un Progetto esecutivo
corredato da indagini chimicofisiche integrative al Progetto
di Gestione: questa proposta,
e dell’ARPAT ed ha ottenuto
l’autorizzazione
definitiva
contestualmente al Progetto di
Gestione del Lago. Anche recentemente il progetto ha
avuto positivi apprezzamenti
di utilità pubblica dai Comuni
limitrofi. Questi lavori potranno iniziare a svaso completato non appena l’apice del
lago sarà sufficientemente
consolidato per potervi accedere con i mezzi idonei. Il materiale utilizzato non sarà
composto da ‘fanghi’, bensì da
sedimenti naturali che non ridurranno la capienza del lago
ma anzi allargheranno le
sponde per una fruizione turistica e naturalistica più idonea
ed il cui spostamento consentirà di mantenere sommerso il
fondo del lago anche in periodi di magra.”
Attendiamo la fine dei lavori
per vedere il risultato finale.
Fiori
Ancora un importante successo per il pittore castelnuovese Angelo Roberto Fiori
che ha esposto, insieme ad
altri artisti italiani e stranieri,
nei locali delle mostre alla Pinacoteca di Volterra.
L’evento curato da Claudia
Baldi ha avuto inizio il 2 giugno. Fiori si è ritenuto gratificato e privilegiato dall’aver
potuto presentare due sue
opere in un prestigioso spazio espositivo dove è presente
la
famosa
“Deposizione” del pittore
manierista del ‘500 Rosso
Fiorentino. L’assessore alla
cultura del Comune di Volterra è rimasta tanto colpita
dalle opere di Fiori da decidere di farle collocare per
tutta la durata della mostra e in via del tutto eccezionale
- proprio accanto al capolavoto del pittore manierista
toscano. Un onore per Angelo Roberto Fiori ma anche
una consacrazione ormai
reale e certificata. I colori del
pittore castelnuovese, le figure e il tratto sono ormai
una realtà artistica riconosciuta in tutta Italia. Tanto
che sono molte le richieste all’artista che viene giorno
dopo giorno sempre più celebrato come una delle figure
nuove nel mondo dell’arte.
A Sillano si è aperto il dibattito e il confronto su Enel
Il tesoro dei comuni
Riceviamo dal Gruppo di Minoranza Consiliare “Progetto
per Sillano” composto da Antonio Sacchini, Pedri Davide,
Angeli Francesco, Torre Michele.
“Nello scorso aprile segnalavamo la possibilità dell’esistenza di un “Tesoretto”
nelle casse del comune derivante da introiti che l’ENEL
dovrebbe per ICI prima e per
IMU oggi.
Abbiamo ritrovato traccia del
tesoretto anche nelle pieghe
del
Bilancio
consuntivo
chiuso al 31 dicembre 2011,
nel quale sono state inserite
delle somme in entrata, con
una velocità inaudita, proprio
derivanti dal gettito ICI ENEL
per dati conosciuti il 29 dicembre 2011, soldi che hanno
fatto in modo che il bilancio
non chiudesse, numeri alla
mano, con un notevole disavanzo di esercizio.
Forse è il caso di capire se ci
siamo accorti del dovuto
ENEL il 29 di dicembre e abbiamo anche predisposto il
dovuto accertamento per
l’anno 2006 o ci siamo solamente preoccupati di considerare le competenze da
iscrivere in bilancio per l’esercizio 2011.
Notizia dell’ultimo momento
il 10 luglio sono state fatte alcune rivalutazioni da parte
dell’Agenzia del Territorio
delle rendite catastali, aumentandole, così come auspicato
dalla minoranza in consiglio
che chiede comunque che sia
fatta un attenta verifica su che
cosa sia stato effettivamente
accatastato. Considerate però
il maggior gettito derivante
da questa operazione.
Sindaco e consiglieri di maggioranza invece si sono limitati solamente a prendere atto
delle entrate dichiarando che
erano in atto accordi con
ENEL per riscuotere il gettito
compreso il 2006.
Apprezziamo
comunque
come minoranza, che nonostante la non risposta del Sindaco
alla
nostra
comunicazione, la maggioranza abbia di fatto tenuto
conto di alcune indicazioni
date da Noi nell’aprile.
Maggioranza che infatti in
fase di predisposizione del Bilancio Previsionale 2012: ha
previsto fondi per indagini
geologiche per andare avanti
con progetto per la realizzazione della Variante di Sorag-
gio; ha previsto importanti interventi di manutenzione
della viabilità Comunale; ha
previsto fondi in capitoli per
compartecipare quale quota
di competenza in progetti cofinanziati PSR, soldi che in un
primo momento erano stati
indicati come provenienti da
Enti che non hanno ancora risposto positivamente alla richiesta del nostro Comune,
come ipotizzato da Noi in
Consiglio Comunale
Siamo soddisfatti che per l’ennesima volta il Nostro dire si
sia concretizzato nel Vostro
fare, e che tutto ciò và indubbiamente a vantaggio dei nostri amministrati, segno
tangibile che le Nostre promesse elettorali rimangono
valide e che se pur indirettamente le portiamo a buon
fine. “
Negli altri Comuni della Garfagnana a quanto ammonta questo
tesoretto trovato a Sillano?
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
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L’evento letterario si è svolto a Castelnuovo il 13,14 e 15 luglio davanti la Rocca Ariostesca
“Leggere Gustando”
Si può considerare ormai un
appuntamento classico dell'estate castelnovese. Leggere
Gustando è un festival letterario, ma anche un evento etnogastronomico. E per l'edizione
2012 ha vestito anche i panni
di dibattito su argomenti di
stretta attualità.
Ancora una volta è stato il magnifico scenario della Rocca
Ariostesca a fare da ambientazione all'azzeccato mix di parole, libri e gusto. Con la
sapiente guida di Andrea
Giannasi e l'organizzazione di
Prospektiva Editrice, Garfa-
gonisti di altrettante nuove
uscite letterarie. Ivano Guidi
con “La passione per il volo.
Storia di un aliantista d'assalto. Casabianca 1941 – Bergamo 1945”, poi Pier Giuliano
Cecchi con "Le antiche misure
di Barga" ed infine un gradito
ritorno, quello di Roberto Andreuccetti con "Quella porta
sempre chiusa". Tutti e tre i titoli sono editi dalla testata
Garfagnana Editrice, una casa
nata poco tempo fa ma che
vanta al suo attivo già numerosi titoli di successo.
Dopo la presentazione dei
gnana Editrice e il nostro giornale, Leggere Gustando si è
snodato su tre serate, dal 13 al
15 luglio ed ha visto alternarsi
sulla ribalta tre autori prota-
libri spazio in ciascuna serata
a temi tra la memoria storica
e l'attualità più calda. Il libro
di Guidi ha da il là infatti ad
un dibattito sulle memorie di
guerra, grazie alla partecipazione di autorevoli esperti
come Carlo Giuntoli e Angiolo Masotti.
Nella serata successiva protagonista è divenuta la corretta
alimentazione. Grazie alla
proiezione di un video di
Franco Perrino incentrato
sulle storture degli alimenti
oggi disponibili in grande distribuzione, si è parlato di
buone pratiche nella scelta e
nella preparazione del cibo.
Preziosa l'esperienza di Silvia
Petruzzelli, consulente olistico, e di Massimiliano
Adorni Pallini e Andrea Bertucci, pasticciere e oste rispettivamente.
Grande risalto è stato dato
alla ricerca degli alimenti integrali, stagionali e provenienti da filiera corta, cereali e
latticini soprattutto, e al loro
impiego consapevole e sano.
Nella serata conclusiva infine
spazio ad un appassionato dibattito sul passato, sul presente e sul futuro della scuola
in Italia. Partendo dall'esperienza della scuola di Barbiana di Don Milani, grazie
all'ospite Mimma Visone, docente proveniente dalla provincia di Napoli, si è fatto il
punto sulle realtà scolastiche
della nostra zona con il contributo delle insegnanti Giuseppina Grandini e Valeria
Martini, e con il collegamento
telefonico dall'Ungheria di
Umberto Bertolini, dirigente
scolastico di Piazza al Serchio.
E con la partecipazione del-
l'assessore Elena Picchetti.
Molta la passione espressa
nelle testimonianze dei protagonisti della scuola, insieme
all'ammissione che molto c'è
da fare ma anche che gli strumenti a disposizione ci sono
se c'è consapevolezza e voglia
di fare. Leggere Gustando,
come detto, è anche momento
dedicato al gusto, e allora la
pasticceria Fronte della Rocca
non è mancata nel presentare
a tutti alcuni dolci a metà tra
tradizione e ricerca della genuinità tra i quali vale la pena
ricordare uno splendido pane
e marmellata con tè rosso.
Degno momento finale della
terza edizione di Leggere Gustando a Castelnuovo un momento
conviviale,
la
Garfagnana Orgolosa, neologismo coniato a rappresentare
la condivisione di prodotti locali offerti ai presenti a cura di
Marco Guazzelli.
Gabriele Coli
URGENTE
Purtroppo la nostra Valle continua ad essere soggetta al fenomeno dell’abbandono di
gattini. L’Associazione L’Arca
della Valle lavora solo con i volontari che mettono a disposizione il loro tempo, le loro
case e soprattutto la loro forza
e volontà per combattere l’abbandono di tanti gattini lasciati a morire sulle strade
tutti i giorni e solo grazie alla
raccolta di fondi e di cibo che
riceve dai cittadini riesce a sostenere le spese per curarli.
L’Associazione ha urgente bisogno di volontari nella zona
della Mediavalle - Garfagnana
che possono aiutarla. Basta
poco – un po’ di tempo a disposizione e tanto amore per
gli animali!
Info al numero 347 8947831
Ha vinto il premio Dino Villani a Milano
L’Accademia premia la mondiola
Fondata il 29 luglio 1953, a
Milano, da Orio Vergani con
un gruppo di qualificati esponenti della cultura, dell’industria e del giornalismo,
l’Accademia Italiana della Cucina, dal 2003 Istituzione Culturale
della
Repubblica
Italiana, ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina
italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in
Italia e all’estero.
Per il conseguimento del suo
obiettivo, l’Accademia studia
gli aspetti della gastronomia e
della tavola italiane, formula
proposte, da pareri in materia
su richiesta di pubblici uffici,
di enti, di associazioni e di
istituzioni pubbliche e private, ed opera affinché siano
promosse iniziative idonee a
favorire la migliore conoscenza dei valori tradizionali
della Cucina Italiana.
Promuove e favorisce, inoltre, tutte quelle iniziative che,
dirette alla ricerca storica e
alla sua divulgazione, possono contribuire a valorizzare
la cucina nazionale in Italia e
all’estero anche come espressione di costume, di civiltà, di
cultura e di scienza
Premio DINO VILLANI:
Trattoria
Marchetti
di Clara Pedreschi
Loggiato Porta Castelnuovo di Garfagnana
Telefono 0583 639157
L’Accademia Italiana della
Cucina ritiene che i prodotti
alimentari tradizionali italiani, siano una risorsa inestimabile per la cultura del
paese pertanto, coerente con i
propri fini statutari, ritiene
doveroso premiare chi si adopera per il mantenimento e il
miglioramento delle tecniche
produttive artigianali, relative
a prodotti di comprovata tipicità locale, che meritano di essere valorizzati e meglio
conosciuti.
A tal fine ha istituito il “Premio Dino Villani” in ricordo
di uno dei suoi più insigni ed
attivi fondatori, che lo volle e
ideò come suo ultimo impegno accademico.
Ogni anno il premio viene assegnato ad un produttore che
sia distinto nella lavorazione
artigianale di un “prodotto
alimentare” di rilevante qualità organolettica, lavorato con
ingredienti di prima qualità e
con una ben identificata tipicità locale.
L’Accademia Italiana della
Cucina, delegazione Garfagnana Media Valle del Serchio, presieduta dall’Avv.
Giovanni Battista Santini, in
questo anno 2012 ha partecipato proponendo il conferimento del premio Dino
Villani, che si è svolto a Milano, con un prodotto tipico
garfagnino: “La mondiola
della Garfagnana”, che da
una indagine sul territorio è
stato scelto il Salumificio
“Argegna Salumi” di Bertolini e Cecchi, di Magliano
Comune di Giuncugnano.
Con grande gioia c’è pervenuta la notizia che il premio è
stato assegnato alla “Mondiola della Garfagnana.
Grande soddisfazione della
nostra delegazione di valle
che si onorerà di consegnare il
premio al salumificio “Argegna Salumi” in una prossima
conviviale.
La Mondiola della Garfagnana, salume tipico di carne
di maiale, insaccato in un budello medio-grosso e ripiegato a forma di U con una
foglia di alloro al centro.
Le parti usate del maiale sono
la spalla, la rifilatura della
coppa e la pancetta, ottima
stagionata almeno tre quattro
mesi e consumata come antipasto e con pane di patate
della Garfagnana.
Ivo Poli
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Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
L’antico uso di benedire la terra
Le antiche rogazioni
Le rogazioni erano un rito religioso che si praticava nelle
campagne per propiziare la
benevolenza del Signore al
fine di ottenere abbondanti
raccolti di tutti i prodotti della
terra. Si effettuavano in primavera, il giorno prescelto il
25 aprile festa di S. Marco e
nei tre giorni precedenti
l’Ascensione, all’inizio praticamente della ripresa dei lavori agricoli e del risveglio
della natura, quando ormai si
respirava un’aria nuova,
un’atmosfera diversa che infondeva nell’animo umano
sentimenti di gioiosità, allegria e buon umore necessari
per affrontare la nuova vita
con più slancio, maggiore favore e più entusiasmo. Le rondini volteggiavano numerose
nell’aria tersa e con il loro garrire rompevano il silenzio e la
quiete dell’ambiente rurale
nel quale si era immersi, mentre in lontananza si sentiva il
canto beneaugurante del cu-
culo. La fioritura dei prati era
in atto, le giunchiglie facevano da padrone e ciò li rendeva simili ad un immenso
tappeto variopinto che ricopriva con l’erba la sterilità e la
mancanza di vegetazione che
l’inverno con i suoi rigori
aveva fatto scomparire. Alle
rogazioni era numerosa la
gente campagnola che vi partecipava ben sapendo che dall’attività agricola dipendeva
in larghissimo parte la sua alimentazione e sopravvivenza.
Non poteva che essere così sia
perché v’era penuria di disponibilità economiche sia perché
i luoghi di rifornimento erano
scomodi e lontani. Era pertanto giocoforza nutrirsi in
modo quasi autonomo con i
beni prodotti in loco che le
contadine sapevano trasformare in succulenti e saporiti
piatti genuini, capaci di soddisfare anche le esigenze dei
palati più raffinati e sofisticati. Ciò che si mangia oggi è
certamente meno gustoso e
meno appetibile. L’evoluzione delle società ha coinvolto ogni branchia del vivere
civile e l’alimentazione non ne
è rimasta esente. Ci si ciba in
fretta e gusto, odore e sapore
vanno a farsi benedire.
L’agricoltura, di quel tempo
era un’agricoltura intensiva
nel senso che ogni zolla di
terra doveva essere lavorata e
fatta fruttificare il più possibile. Il bisogno di possedere
terra era di tutta evidenza e
non vi erano appezzamenti
incolti, come lo sono ora, ma
tutti coltivati in proprio e a
mezzadria.
Ciò sta a significare che la
terra era un lume prezioso e
doveva essere tenuto nella
massima considerazione ed
averne grande cura.
In questo contesto era buono
e giusto invocare la benedizione e protezione del Signore
in cui ci si credeva fermamente, affinché tutelasse e vigilasse sui raccolti della
campagna. I casi ogni parrocchia eseguiva la funzione religiosa con grande convinzione
e certezza dell’aiuto divino.
Si partiva in mattinata dalla
chiesa in processione con la
croce in testa e dietro tutta la
popolazione orante e cantante
le litanie dei Santi ed altre invocazioni, sotto la regia del
prete, coadiuvato da alcuni
chierichetti con pentolino dell’acqua benedetta ed asperso-
rio, che indossava la cotta
bianca e la stila, segni distintivi del suo ruolo ed autorità.
I luoghi di destinazione erano
solitamente alture dove era
stata costruita, una maestaina
con l’effigie della Madonna o
di altri Santi.
Ci si trovava immersi nella
campagna in posizione molto
panoramica da cui lo sguardo
spaziava appagante verso
mete lontane. Una volta arrivati il sacerdote impartiva la
benedizione convergendo la
croce nel senso dei quattro
punti cardinali nord-sudoverst-est, mentre venivano
contate le litanie dei Santi.
Destava un certo affetto e
commozione l’invocazione latina “A fulgore et tempestate
libera nos Domine” che tutti
comprendevano benissimo, in
quanto questi agenti atmosferici erano quelli più temuti
dalla gente dei campi perché
veicoli di gravissimi danni ed
enormi devastazioni quando
avvenivano in determinati periodi dell’annata agricola.
Ora il rito delle rogazioni è
praticamente scomparso. Non
si fa più sia perché la campagna è quasi del tutto abbandonata e la terra non è più
considerata un bene assoluto
come in passato, sia anche per
la mancanza di clero. Si nota
come un solo sacerdote sia
chiamato a curare le anime di
più parrocchie le quali evidentemente non possono go-
Raccolti in pochi giorni più di 14.000 euro per l’Emilia
Una ProLoco da premiare
La rinascente Pro Loco di
Barga si distingue per un
gesto meraviglioso.
Si è conclusa da poco più di
una settimana l’iniziativa organizzata dalla Pro Loco per
l’acquisto di parmigiano reggiano in adesione a “Una
forma di Solidarietà”, la campagna di acquisto promossa
da UNPLI Emilia Romagna e
Coldiretti in collaborazione
con UNPLI Nazionale per aiutare le aziende colpite dai
sismi del maggio scorso.
Rispetto ai prezzi di acquisto
fissati dai promotori, la Pro
Loco aveva deciso di aggiungere un piccolo contributo da
devolvere poi alle popolazioni dell’Emilia Romagna
così da fornire aiuto economico non solo ai caseifici ma
anche ai privati.
La solidarietà dei cittadini
delle Terre del Serchio ha superato qualsiasi aspettativa,
ed in una sola settimana sono
state registrate centinaia di
adesioni che hanno permesso
di ordinare 875 kg di parmigiano in singoli pezzi da un
1kg e ben 2 forme intere, per
un totale di 14.050 euro.
Un successo inatteso, per il
quale la Pro Loco di Barga ringrazia tutti coloro che l’hanno
reso possibile.
Di quanto raccolto presso i
punti di Barga (Edicola Poli) e
di Fornaci (Arte nel Mobile),
12.700 euro serviranno per
l’acquisto di parmigiano,
mentre 1.350 saranno devoluti
in favore progetti sociali o di
ricostruzione nelle aree mag-
giormente colpite dal sisma.
L’ordine di acquisto è stato
inviato già da alcuni giorni
ma a causa dei gravi danni riscontrati nelle aziende casearie i produttori non hanno
potuto ancora indicare la data
di consegna date le difficoltà
che si stanno riscontrando nel
raggiungere il prodotto, che
si trova in magazzini in alcuni casi non ancora agibili.
La Pro Loco Barga si scusa
per questo ritardo ma è certa
che tutti comprenderanno la
difficile situazione; non appena saranno comunicate
modalità e data di consegna
sarà sua cura diffondere la
notizia affinché chi ha aderito
all’iniziativa possa ritirare
quanto acquistato.
A noi del Giornale di Castelnuovo rimane che associarsi
ai ringraziamenti e dire un
bel “bravi a tutti”.
dere di tutti i servizi che avevano anticamente.
Certamente non sono più le
epoche quando esso abbondava. Alcune ricerche storiche
hanno evidenziato che intorno al 1400-1500 in Garfagnana vi erano oltre 400
ecclesiastici tra preti e frati.
Ma non occorre risalire tanto
all’indietro nel tempo per costatare che fino a non molti
anni fa ogni parrocchia aveva
il suo parroco. Da quando la
società si è industrializzata a
scapito delle campagne che si
sono sempre più spopolate, le
vocazioni sacerdotali si sono
rarefatte. Non vi è alcun dubbio che dal mondo rurale di
una volta vi siano usciti molti
giovani che sono diventati
preti. In quella scelta assumeva un ruolo importantissimo la famiglia, per altro
tutte assai numerose, di allora
dove non c’erano distrazioni,
più raccoglimento, più unire
ad una fede genuina e più
convinta, accompagnata da
preghiere quotidiane e da frequentazioni continue alla vita
della Chiesa e a contatto col
parroco, persona molto carismatica e stimata come del
resto lo erano il Maestro nel
contesto sociale di quel
tempo. In siffatto clima era
possibile che nascessero e maturassero delle vocazioni sacerdotali delle quali si aveva
grande considerazione e rispetto e di cui le famiglie andavano molto fiere. Avere un
figlio prete era un grande
onore, era come toccare il
cielo con un dito e ne traeva
giovamento non solo lo spirito, ma anche il corpo in
quanto espressione di benessere materiale e di tranquillità
economica.Epoche storiche
che ormai abbiamo alle spalle
e la sopraggiunta modernità
ha spazzato via come un ciclone tradizioni religiose e
profane, costumi, usi, pratiche
di vita che per secoli sono stati
il nutrimento dell’io profondo
delle popolazioni delle campagne. Di ciò un po’ ci rammarichiamo ma tant’è. Ci
dobbiamo confrontare col
nuovo che avanza però con
uno sguardo sempre rivolto al
passato, per vivere meglio il
presente.
Pietro Ciambelli
IL NEGOZIO DEL PESCE CONGELATO
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PER MANGIARE SANO RISPARMIANDO
Il venerdì e il sabato a Castelnuovo orario continuato 8,30 - 19,30
Zona stadio - CASTELNUOVO DI GARFAGNANA
Via della Repubblica 292 - FORNACI DI BARGA
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
Pagina 7
Una giornata di studi ha ricostruito la vita di alcune famiglie
La storia di Gallicano
Sabato 30 giugno 2012, presso
la Sala Consiliare del Comune
di Gallicano, si è tenuto un
convegno riguardante la storia di alcune famiglie del nostro paese.
A inizio mattinata c’è stato il
saluto del Sindaco che ha ringraziato l’Assessore alla Cultura che ha seguito i lavori e
tutti i soci che si sono avvicinati con entusiasmo a questo
studio e tutte le persone presenti.
Successivamente, il Prof. Antonio Romiti ha introdotto
l’argomento che sarebbe stato
esposto nel corso della mattinata: ha parlato del fatto che
‘800 e ‘900 sono stati due secoli molto importanti per Gallicano dall’Unità d’Italia alla
Prima Guerra Mondiale, ma è
anche vero che – purtroppo –
ci sono pochi studi di questo
periodo.
Con il relatore Eliano Sarti
siamo venuti a conoscenza di
molte cose riguardanti la famiglia Paoli Puccetti. Ab-
biamo incontrato la figura storica di Raffaele Paoli Puccetti,
il primo Sindaco di Gallicano,
il quale ebbe quattro figlie e
due figli (dei quali si è poi
parlato nel corso della mattinata) ed è stato interessante
scoprire cose riguardanti personaggi molto famosi del
tempo come Giovanni Pascoli
che veniva spesso a Gallicano
discendenti della famiglia
Paoli Puccetti, infatti a Roma
vive Francesco Paoli Puccetti
e la sorella Nicoletta, che sarebbero dovuti essere presente all’incontro, ma che per
motivi di lavoro non ha potuto venire. Nell’e-mail inviata, la famiglia ha espresso
chiaramente il desiderio di
poter tornare in paese perché
ansiosa di conoscere la propria storia.
Dopo la famiglia Paoli Puccetti si è passati a parlare di un
ramo della famiglia Cheli. E’
stata analizzata perché rappresenta la tipica famiglia benestante
del
periodo,
proprietaria insieme ad altre
poche famiglie, della maggior
parte delle terreni agricoli di
a trovare l’amico Paoli Puccetti; ci sono testimonianze
certe di questi incontri e
anche di quelli con Puccini
che veniva a Gallicano a caccia assieme all’amico.
Sono stati contattati anche i
Gallicano su cui lavoravano i
contadini a mezzadria.
Con l’ultimo intervento si è
analizzato le coltivazioni e
prodotti tipici del periodo arrivati fino ai giorni nostri alcuni
dei
quali
solo
Sgarbi in visita in Garfagnana
Come molti sanno Vittorio Sgarbi è venuto in Garfagnana a fare visita al Polo
Tecnologico di Gramolazzo, voluto dal
Gal Garfagnana e Regione Toscana. Accompagnato da Luigi Favari, Stefano
Coiai, dal sindaco di Minucciano Davini,
e dall’artista Dobrilla, il tanto criticato ma seguito da molti che nell’occasione
della visita hanno chiesto autografi e fotografie con lui - critico d’arte ha poi fatto
visita, accompagnato dal consigliere provinciale Eugenio Tersitti all'affresco del
pittore Pietro Annigoni che si trova nella
cappella della famiglia Pancetti nel cimitero di Gorfigliano.
Una vera e propria opera d’arte di grandissimo pregio e valore dimenticata da
molti che fino ad oggi non ne conoscevamo neppure l’esistenza.
Pietro Annigoni, nato a Milano nel 1910
e deceduto a Firenze nel 1988, ha lasciato
affreschi nell’abbazia di Montecassino, in
Piazza del Duomo a Firenze sulla facciata
del palazzo della Misericordia, proprio di
fronte al Campanile di Giotto, nel convento di San Marco (sempre a Firenze),
nella Basilica di Sant'Antonio a Padova. Annigoni era conosciuto in tutto il mondo perchè si era
specializzato in ritrattistica. La sua attività è nota soprattutto per il ritratto del 1955 di Elisabetta
II del Regno Unito (conservato al National Portrait Gallery di Londra).
Eseguì dei ritratti anche per Papa Giovanni XXIII, John Fitzgerald Kennedy, il Principe Filippo,
la Principessa Margaret e molti, molti altri ancora.
La visita di Vittorio Sgarbi, che ha attirato pruriginose polemiche soprattutto in internet, ha così
permesso di scoprire un’opera che rende ancora una volta più attraente la Garfagnana. Se è per
valorizzare la nostra terra ben venga anche il criticato critico Sgarbi.
tipicamente gallicanesi.
Della famiglia Cheli si è scoperta la passione per la musica di Raffaello Cheli e dei
figli musicisti in America, la
passione per l’insegnamento
di Teresa; si è aperta la strada
ad un percorso veramente interessante che non si esaurirà
in questo singolo incontro, infatti il 15 agosto a Trassilico, ci
sarà un secondo convegno riguardante una famiglia notabile del luogo, i Pierelli.
Queste ricerche rappresentano l’inizio di un lavoro dav-
vero importante, si sono riscoperti aspetti su cui prima
non ci si era soffermati, si è
studiata la storia di Gallicano
attraverso la storia delle famiglie del paese, entrando nella
loro vita privata e questo ci ha
fatto vedere il nostro territorio
con occhi diversi. Il convegno
ha riscosso molto successo,
con grande gioia di tutti gli
organizzatori e dell’Amministrazione Comunale, vista la
grande affluenza di persone e
i consensi ottenuti.
Sandy Giannotti
Donatori di Sangue
Ha raggiunto pieno successo l’iniziativa del raggruppamento
Donatori di sangue Fratres della Garfagnana per l’individuazione dei migliori “motti” a sostegno della donazione del sangue, in particolare tra i giovani.
Sei sono stati i vincitori (due per ogni grado di scuola): Martina Frulletti con “Donare il Sangue: un’occasione per salvare
una Vita” e Alessandro Baiocchi con “Donare il Sangue è
Vita… e la Vita è una!”, ambedue dell’Itcg “Luigi Campedelli”, hanno vinto per le Scuole Superiori di secondo grado.
Poi Clara Tenardi con “Se il Sangue donerai qualcun altro felice tu farai!” e Michael Catalini con “Ogni goccia di Sangue è
una goccia di Vita!”, della Scuola secondaria di primo grado
della sezione di Gramolazzo.
Infine per la Scuola Primaria: la Classe IV A di San Romano
con “Una goccia del tuo Sangue riempie un mare di Vita!” e
Chiara Tortelli di Sillano con “Donare una goccia di Sangue è
regalare una goccia di Vita!”.
Ai vincitori sono stati consegnati parecchi adesivi con il loro
“Motto”, indicanti l’autore e la sede scolastica di appartenenza.
“Grazie all’interessamento dei dirigenti scolastici e dei docenti- spiega il presidente Renato Tolaini- il nostro concorso il
“Motto della vita” ha coinvolto molte delle scuole in Garfagnana e ben oltre trecento sono stati gli studenti che vi hanno
partecipato.
Veramente difficile è stato il compito dei cinque componenti
della giuria, in rappresentanza dei Gruppi di Castelnuovo
(Michela Palandri), Gragnanella (Silvia Giannotti), Poggio-Filicaia-Sillicano (Antonella Guidi), San Romano (Michelangelo Fanani), Vagli di Sopra (Alessandro Orsetti). Nella prima
selezione ogni giurato ha scelto 4 motti per ogni grado di
scuola. Alla fine i sei vincitori sono usciti dai 41 motti finalisti”.
Dino Magistrelli
Il Giornale di Castelnuovo
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Pagina 8
Il Giornale di Castelnuovo di Garfagnana
Numero 53 - Luglio-Agosto 2012
Cristian Tognarelli ci presenta regole e norme del tempo che fu
L’arte dei campanari di Torrite
I nostri antenati costruivano le
loro Chiese di riferimento in
una posizione strategica, dominante, in atteggiamento di
vigilanza e protezione per il
paese posto ai suoi piedi. Secondo le loro intenzioni, la
Chiesa, doveva essere un edificio adeguato al blasone del
paese, visibile da lontano,
degno di suscitare l’ammirazione di coloro che vi rivolgevano lo sguardo. Non
mancarono di inglobare in
questi progetti un campanile,
dotato di almeno due campane, il cui suono, vanto della
Comunità, doveva varcare i
confini del paese e diffondersi
nel territorio circostante Ma
essenzialmente, al suono delle
campane, nella cultura popolare, veniva attribuito un valore apotropaico, il potere di
allontanare le presenze maligne, confidando nella protezione celeste affinché a tutta la
popolazione fosse scongiurata ogni calamità o sventura.
Attualmente il suono delle
campane è limitato all’aspetto
religioso: nel tempo si sono
persi alcuni segnali che regolavano la vita sociale della comunità. Dalla “chiamata a
parlamento”, che, dagli albori
della civiltà comunale annunciava il Consiglio cittadino, ai
segnali per i lavori della campagna, che, numerosissimi, in
tempi lontani, scomparvero a
poco a poco con lo spegnersi
della civiltà contadina. Tali segnali si rifacevano ad una cultura popolare che aveva
rielaborato e riproposto in
chiave più moderna antichi
culti pagani. Anche in ambito
religioso si è manifestato un
certo ridimensionamento: è
scomparsa l’antica usanza del
“viatico”, chiamato anche “la
buona morte”, che tanto
aveva colpito Giovanni Pascoli da dedicargli alcuni
versi, dove si dava avviso alla
comunità che uno dei suoi
membri stava morendo, invitandola a riunirsi e pregare
per l’agonizzante. Ma soprattutto, è scomparsa la figura
del campanaro, la continuazione di un arte tramandata
da generazioni, che non rappresentava solo una mera esecuzione musicale, ma era
espressione dei valori e delle
tradizioni di ogni singolo
paese. Da lavoro regolarmente remunerato e regola-
mentato, oggi il suono manuale a corda delle campane,
dove ancora esiste, lo possiamo assimilare ad una
forma di volontariato, a qualcosa che assume connotati folcloristici. L’elettrificazione dei
campanili, se da un lato ha
permesso il sopravvivere del
suono delle campane, dall’altro ha distrutto tutta la tradizione che si nascondeva dietro
quei suoni. Le persone, non
capendone il significato, non
si riconoscono più in quel
suono piatto che da esse si
sprigiona, ma lo parificano ai
tanti rumori di questa società
moderna fino a ritenerlo fonte
di disturbo. Un documento,
databile inizio XIX° secolo, relativo a coloro che assumevano l’obbligo di suonare le
campane nella Chiesa di Torrite, ci introduce alle norme
dell’epoca per la professione
del campanaro, evidenziandone gli onori e gli oneri. La
vita del suonatore di campane, era regolamentata da
capitoli ben definiti, a cui non
si poteva transigere, pena la
perdita di parte del compenso
e la mancata riconferma nella
mansione. Ogni aspetto era
stato accuratamente vagliato:
lo stipendio annuo, i giorni in
cui si doveva tassativamente
suonare le campane, la loro
modalità di esecuzione. Oltre
allo stipendio annuo corrisposto per le feste comandate,
previste nel presente regolamento, le feste tradizionali varianti da paese a paese, per le
altre funzioni supplementari,
ai campanari veniva riconosciuto un compenso aggiun-
tivo. Una volta appaltate, le
campane, rimanevano sotto la
loro diretta responsabilità,
questo comportava l’obbligo
del mantenimento della piena
efficienza, mediante costanti
interventi di manutenzione
ordinaria sulle parti soggette
ad usura. Questo perché non
si poteva transigere sul venir
meno dei numerosi segnali
che regolamentavano la vita
civile e religiosa.
CAPITOLI DA OSSERVARSI
E RIGOROSAMENTE ESEGUIRSI DA QUELLI I QUALI
ASSUMONO L’OBBLIGO DI
SUONARE LE CAMPANE DI
TORRITE
(1)I suonatori dovranno essere
persone scelte dagli operaj
[…....], e non si ammettono ragazzi, ed anzi si proibisce ai suonatori stessi d’introdurli in
Campanile.(2) Lo stipendio dei
campanari sarà di Modenesi Lire
30 all’anno e da dividersi in parti
tanti.(3) E però saranno obbligati
a suonare tutte le feste dell’anno
e scampanare nelle maggiori solennità, alla Messa parrocchiale e
al vespro quando il cappellano
avrà toccheggiato, anzi la sera
precedente la festa dovranno annunziare la festa stessa con un
doppio, e se fosse solennità anche
a mezzo giorno del giorno precedente secondo il consueto.(4) I
giorni delle prime domeniche di
ciascun mese suonare un doppio
mentre si fa la processione, e nella
quarta domenica, avanti al terzo
doppio dare un cenno con piccola
scampanellata che vi è la benedizione.(5) Restano obbligati a suonare tutti gli uffizi da morto da
fare per i confratelli e sorelle del
trentesimo, come pure gli uffizi
La nazionale dei medici vince
A tenere alto il nome del calcio azzurro in
Polonia c’era, in questi giorni, anche la Nazionale italiana medici, impegnata in una
sfida di categoria con i colleghi polacchi
nello stadio di Olsztyn, città ad un centinaio di chilometri da Danzica. Infatti i medici azzurri, allenati dal dottor Rodolfo
Gallo, hanno vinto per 5-3 ai calci di rigore,
dopo che i tempi regolamentari erano terminati 1-1, aggiudicandosi la Coppa in
palio.
Nella Nazionale italiana medici, da due
anni gioca anche un garfagnino, il dottor
Luca Magistrelli, di Sillano, 29 anni, unico toscano, specializzando in ortopedia all’Università di
Pisa ed anche giocatore del River Pieve in Seconda categoria, dopo aver militato in numerose formazioni della Valle, dalle giovanili del Castelnuovo fino alla “Berretti”, al Piazza al Serchio,
Sporting San Romano, Pieve Fosciana, Bagni di Lucca, Piano di Coreglia e Pieve San Paolo. Tra
l’altro il giovane medico garfagnino è diventato una delle colonne della rappresentativa azzurra
che, da un biennio, con lui in squadra, non ha più perso, vincendo le sfide con le omologhe nazionali della Serbia, Bosnia, Slovenia, Estonia e prevalendo nel quadrangolare di Novara (contro le nazionali farmacisti, veterinari e biologi) ed in quello di Venezia ed Isole. E proprio in
Polonia, a fine partita, c’è stato un simpatico siparietto. Alcuni colleghi polacchi, infatti, tra il
serio e lo scherzoso, hanno voluto vedere il tesserino di medico di Magistrelli, pensando che, in
considerazione della giovane età e di quello che si era visto in campo, gli italiani avessero messo
in squadra un calciatore professionista.
per la commemorazione dei defunti, per carnevale, e per l’uffizio della S.S. Trinità, e darne
cenno la sera precedente.(6) Dovranno dare il cenno dell’Ave
Maria della sera, dell’alba e del
mezzo giorno.(7) Se si faranno
delle Novene dovranno essi suonare a comodo del Cappellano, e
saranno pagati, e gli si assegna
Cappelloni 6 per ogni Novena,
eccettuata però quella di S. Rocco
che è previsto.(8) Se avvenisse di
far qualche uffizio fuori dei nominati al capitolo (5), per traslazione da Castelnuovo di qualche
morto forestiero saranno pagati e
gli si assegna Cappelloni (9) Se
accadrà scoprite la Madonna
dato il segno dal Cappellano, faranno due doppi e saranno pagati e gli si assegna Bolognini 5
per ogni volta, e così per la morte
di qualche Angelino.(10) Insomma saranno tenuti a suonare
in qualunque siasi festa di consuetudine del Paese.(11) Quando
gli obbligati mancassero di suonare come nei predetti capitoli
sarà in facoltà degli Operaj, o del
Vice-Presidente prendere altre
persone e pagarle a carico dei capitolati Campanari con dargli
quel di meno nel loro anno assegnato di stipendio in quella quantità
che
sarà
necessaria-meritevole.(12) Ogni
anno s’incanteranno le campane
e si rilasceranno ai minori offerenti, persone probe e sotto la loro
responsabilità resteranno le campane stesse, quando non piaccia
agli Operaj di confermare i vecchi. Resta proibito ai Campanari
di suonare le campane fuori dei
detti casi senza il permesso degli
Operaj al cui cenno dovranno obbedire.
È demandato al buonsenso di
tutti noi il non disperdere questo
enorme patrimonio culturale, ereditato dagli antenati, frutto di
enormi sacrifici. È fondamentale,
ricorrendo alle memorie storiche
presenti in ogni paese, lasciare
traccia documentata delle proprie
caratteristiche usanze e costumi,
affinate ed evolute nei secoli, concorrere a formare quella che si definisce “La banca della memoria”.
Cristian Tognarelli
I nuovi campanari
Dai campanili di Barga, di Ghivizzano, di Chiozza, di Cardoso,
di Sassi, di Corsagna risuonano le campane che oggi, come un
tempo, eseguono il Doppio nelle numerose varianti. Insomma
è tornata una tradizione vivace, meravigliosa e che unisce i
paesi nelle feste. Tra i gruppi più attivi segnaliamo - ma lasciamo queste pagine aperte anche agli altri che vorranno raccontarci le loro storie - quello di Barga che ha nella torre
campanaria del Duomo ottimi strumenti visto che la stessa è
dotata di una campana piccola (datata 1580 ad opera del fonditore Natale da Metuno), una campana mezzana (rifusa nel
1812 ad opera di Bimbi) e una campana grossa (rifusa nel 1737
da P. Iulianus Moreni da Pescia). Con queste campane i maestri campanari di Barga eseguono due versioni di Doppio. Il
Doppio in 3°, assimilabile al Din don dan e il Doppio in 4°,
realizzato simulando una quarta campana, mediante la doppia
battuta della piccola, durante il giro armonico. I gruppi oltre
che incontrarsi per disfide campanarie viaggiono in Italia. Il
prossimo appuntamento sarà il 30 settembre a Cento per il 52°
raduno nazionale dei campanari. Info sul sito www.campanaribarga.altervista.org Email: [email protected]
Garfagnana scacchi
Il Circolo “Garfagnana scacchi”, da poco costituito, ha fatto il
suo debutto ufficiale nella XXIV edizione del torneo internazionale “Città di Lucca”, a Palazzo Ducale, facendosi onore e
soprattutto mettendo in mostra un suo campioncino in erba,
Federico Esposti di Castiglione, 11 anni, che ha terminato il
torneo al terzo posto assoluto, vincendo quattro incontri su
cinque e addirittura è riuscito ad avere la meglio sul campione
toscano di categoria. I dirigenti del Circolo sono orgogliosi di
questa performance del giovanissimo Federico, in pratica un
autodidatta e dunque con ampi margini di miglioramento. Il
secondo atleta garfagnino sugli scudi è stato Mario Nicolini di
Cerageto nell’Open C, molto conosciuto a Castelnuovo in
quanto titolare di una barberia in via Roma, il quale ha realizzato 3,5 punti su cinque a disposizione, conquistando anche il
quinto posto nella classifica finale. I soci del Circolo “Garfagnana scacchi” sono già 32 e in pratica aumentano di mese in
mese. “Siamo nati come Circolo– spiega Nicolini- grazie all’amicizia di un gruppo di noi appassionati degli scacchi ed
abbiamo trovato subito tante altre adesioni. Il nostro principale obiettivo è quello di fare avvicinare tanti giovani al gioco
degli scacchi e fargli crescere in questa pratica sportiva”. Per
informazioni e chiarimenti rivolgersi a Giovanni Grandi (3393531689), Mario Nicolini (331-7955081), Guido Muccini (3283252112) oppure scrivere a: [email protected].