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Enrica Salvatori Università di Pisa Il Natale nel Medioevo Santuario della Consolata Torino - 11/12/2010 sommario premesse il dominio del tempo: la “nascita” del Natale l'arte come espressione di mutamento di mentalità i drammi liturgici e l'innovazione francescana il Natale a corte e i nuovi Saturnali premesse ● ● ● il lungo Medioevo, diverso e omogeneo a un tempo Il punto di vista: l'outing dello storico liturgia → (religiosità popolare) → arte → letteratura → liturgia il dominio del tempo Manoscritto Bizantino dell'VIII sec.Geografia di Tolomeo, Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. gr. 1292 - fol.9 il calcolo del tempo ● ● ● ● Il Natale si afferma molto tardi come sistema di computo del tempo e non prevale mai sulle altre forme della datazione fondazione di Roma, Consoli, Impero, Regno era di Diocleziano o dei Martiri (29 agosto 284) → il “dies natalis” era bizantina (dal VII secolo) molto usata fino alla fine del XVII sec. in Russia; principio del mondo nel 5508 a.C. (1 d.C.= 5509)- inizio anno il 1° settembre. tra VI e X secolo prevale in Occidente il calcolo dell'era cristiana (Dionigi il Piccolo), tuttavia con inizi d'anno variabili per regione / città: incarnazione, 1° gennaio, Natale La centralità della Pasqua: il mistero dellʼIncarnazione aveva il suo riferimento centrale nella Passione di Cristo, il mistero pasquale è il fine della venuta di Cristo e per essa si dà la salvezza del mondo (lotte per il computo). ● Natale subalterno ma importante per combattere le eresie cristologiche e le feste pagane ● distruzione/costruzione di memoria ● ● ● critica dei ludi-> molto sentiti, perso il legame con il sacro, forte legame con la dimensione politica istituzionale (entrata in carica) ● ● distruzione o riutilizzo di templi forte lotta per l'ortodossia per la costruzione di un'ortodossia RIFORMULAZIONE DEL CALENDARIO (martirologi) ● ● Costanzo 357: fine delle cerimonie sacrificali agli Dei pagani Flavio Arcadio 392: fine dei ludi la Domenica (dies solis) Teodosio 383: dies Solis diventa dies dominicus Teodosio 389: ordinamento dei giorni festivi Il vero dies natalis è la morte ● Origene (III): solo gli empi e i pagani festeggiano la propria nascita ● ● feste cristiane > feste non religiose Natale ed Epifania sono feste solo cristiane Arcadio e Onorio 425: durante il Natale sono vietati i ludi circenses le fonti del “presepe” Capitelllo di Saint-Trophime, Arles XII secolo Vangelo di Luca → mangiatoia Origene (III) → lega la mangiatoia alla profezia di Isaia Un bue ha riconoscitivo il suo proprietario e un asino la mangiatoia del suo padrone Vangelo Pseudo Matteo (VII) → mangiatoia con bue e asino (dal V in poi elementi fissi nelle raffigurazioni) Grotta → Isaia 33,16 Abiterà in una grotta alta di pietra dura Vangelo di Matteo → alcuni Magi, diventano tre con Leone Magno alla metà del V Alto medioevo → I Magi hanno un nome che ha valenza simbolica come il dono: oro = re, incenso = sacro, mirra = imbalsamatura le prime testimonianze romane ● ● La PRIMA RAFFIGURAZIONE DELLA NATIVITA' compare nel sott'arco di un arcosolio della Catacomba di Priscilla a Roma, risale al II secolo. Nella stessa catacomba troviamo, nella Cappella Greca, la prima immagine dell'Adorazione dei Magi La PRIMA TESTIMONIANZA scritta della celebrazione del Natale il 25 dicembre è del Cronografo romano del 354, un almanacco con la lista delle feste romane, dei consoli, dei prefetti urbani e due liste di defunti con i rispettivi cimiteri: vescovi romani e martiri. La prima data assegnata alla Depositio Martyrum è il 25 dicembre. VII Kal. Jan. Natus Christus in Betleem Judae Saturnalia e Sol invictus ● Saturnalia forma maior → Domiziano 17-23 dicembre; a partire dal IV d.C. assimilati alla festa delle Calende di gennaio passio sancti Dasii → presunto martirio nel 303 in occasione dei S.-> condanna morale ● Sol Invictus dies natalis solis invicti → 25 dicembre (Aureliano 275) Cristo vero sole nella apologetica cristiana (Leone Magno ca. 390-461) l'importanza dell'Epifania Adorazione dei Magi, III sec., Catacombe di Priscilla Monofisiti: in Cristo c'è solo la natura divina, perché la natura umana è stata dissolta nella divinità “come una goccia di miele nel mare”. Manifestazione e natura di Dio nelle “letture” del III-V: ● Gnostici: distinzione tra il Cristo (principio divino) e Gesù: Cristo è apparso per la prima volta sulla terra al battesimo di Gesù ● Ariani: natura divina di Gesù sostanzialmente inferiore a quella di Dio Reliquiario d'argento, VI sec., Louvre Nestoriani: in Cristo convivevano due distinte persone, l'Uomo e il Dio; Maria era madre solo della persona umana. la questione cristologica IV-V secolo → i grandi Concili ecumenici che definirono i dogmi della chiesa cristiana soprattutto in relazione alla natura di Cristo. Nicea I 325, Costantinopoli 381, Efeso 431, Calcedonia 451. Maria, che inizialmente non godeva di un culto suo proprio, divenne uno dei nodi centrali nelle dispute sulla natura di Cristo e sul valore dell'Incarnazione. Lʼintero Concilio di Efeso è dedicato alla definizione del ruolo di Maria nellʼIncarnazione: i monofisiti nestoriani vs propugnatori della doppia natura del Figlio: alla fine Maria viene proclamata Theotókos Deipara, "colei che ha generato Dio" (Cirillo di Alessandria) Lʼicona della Natività propone alla meditazione dei fedeli il 'come' del mistero dell'Incarnazione una festa “romana” Ipotesi sul 25 e sulla romanità ● ● ● Spiegazione “ a posteriori” di Giovanni Crisostomo (386) da LC 1,26: concepimento al sesto mese di Elisabetta La data della nascita di Cristo venne fissata in date diverse: 28 marzo, 25 aprile (attrazione dell'equinozio, legame tra concepimento e passione), 24 giugno (estate), 6 gennaio Lotta ai Saturnalia Corrispondenza con l'Annunciazione e la morte (25 marzo) Reazione alle controversie cristologiche (Nicea 325, Calcedonia 451): affermazione della doppia consustanzialità Dio/Madre (Leone Magno ca. 390-461) → occasione potente per affermare la doppia natura di Cristo la metamorfosi di Maria Distesa su un giaciglio--> seduta → inginocchiata. A) postura della puerpera: rappresentazione canonica bizantina → condizione tutta umana di Maria (eresia Nestoriana); Maria come sacra levatrice; contraddizione con il dogma? del parto miracoloso. B) Maria Madre: XII secolo, disinteresse ai temi della natura di Cristo e della verginità di Maria (dati per acquisiti); Madonna come semplice madre, a cui ci si può intimamente rivolgere con le preghiere. Rivolta verso il bambino, lo tocca, lo culla o lo allatta. C) Maria adorante. Tardo medioevo Rinascimento. Cristo prende il sopravvento e Maria tende a diventare solo un tramite privilegiato, simile (benché superiore) ai santi. Icona della Natività Rublev XV Il mutamento del XII Fino al XII secolo la nascita del puer viene considerata certo miracolosa e degna festività, ma comunque di minore importanza rispetto alla Pasqua. Dal XII la mentalità cambia. mappa di Torino, codice del secolo XII i drammi liturgici ● ● ● ● DRAMMA LITURGICO MUSICALE : nelle chiese, i cantori, divisi in tre gruppi (tono grave, medio e alto), accompagnati dal coro (rappresentanza del popolo), drammatizzavano i racconti evangelici del periodo pasquale e poi le altre feste dellʼanno, in particolare a quelle del periodo natalizio. Spazio sacro della chiesa. DRAMMA LITURGICO NARRATO: accompagnato da immagini realistiche, intervallato da spiegazioni e dialoghi. Da questa sorta di drammatizzazione liturgica nacquero sceneggiature più complesse come – nel ciclo natalizio – lʼOfficium pastorum e lʼOfficium stellae, XI-XII secolo: la rappresentazione va nelle piazze, inserimento del registro comico (che non significa irrispettoso verso il divino) Tardo Medioevo: SACRE RAPPRESENTAZIONI, maggiore il peso dell'autore nel testo e nella messa in scena, vero e proprio genere letterario colto Evoluzione non lineare--> attività mimetiche incentrate su temi religiosi si svolgevano già prima del Mille drammi liturgici / teatro Nella liturgia natalizia e il tropo che la accompagnava diedero forma nell'XI sec. ai primi drammi di Natale in latino sul modello della visitatio sepulchri. La scena centrale è costituita dai pastori al presepe, completata più tardi dalla processione dei profeti, dall'adorazione dei re magi, dalla fuga in Egitto, dal dramma di Erode e dal lamento di Rachele. ● ● ● I Pastori -> adorazione davanti alla stalla di Bethlemme Rachele, 28 dic. i santi Innocenti martiri->festa dei "pueri" di coro e di servizio all'altare: i canonici scendevano dai loro stalli al canto del versetto "Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles" I Magi, 6 genn. Epifania → Ordo o Officium stellae Tendenza all'unione in un unico dramma più lungo preceduto dall'Annuciazione e dai Profeti di Cristo drammi liturgici / arte popolare documentazione volgare esigua ● possibile opera di occultamento da parte delle gerarchie religiose ● elementi folclorici / satirici /giocosi / patetici (tragedia-commedia) ● influenza reciproca liturgia omelie musica teatro popolare arte figurativa Representación de los Reyes Magos (metà XII) ● domande sul significato dell'astro: richiesta di verità ● accettazione dei doni: oro / terreno; mirra / mortale; incenso / Dio ● monologo di Erode il “presepe” di Francesco ● ● TAVOLA BARDI (S. Croce, FI) autore ignoto contiene il ciclo più dettagliato della vita del santo. Datata 1254-1257 (secondo Chiara Frugoni 1240 dalla Vita Prima) Fonte della tavola: ● ● NON la Legenda maior di Bonaventura da Bagnoregio (1266) 1266 Bonaventura ordine di distruggere ogni altra biografia di Francesco (ogni convento ne possedeva almeno una!), ossia quelle scritte da: Tommaso da Celano, Vita prima, ritrovata nel 1768; Vita seconda e Trattato dei miracoli (recuperate nel 1806 e 1899) Giovanni da Parma, ministro dell'ordine dal 1247 al 1257 e sostenitore degli Zelanti, poi Spirituali Crescenzio da Jesi La tavola racconta un Francesco diverso da quello che Bonaventura ha voluto trasmettere Natale di Greccio 1223 Il ruolo della parola e il bambino evocato tra liturgia e teatro approvazione orale della regola 1210 Innocenzo III concede a Francesco (laico) la facoltà di predicare (ansia di ortodossia) il mutamento francescano ● ● ● Predicazione in città Preghiera popolare Preghiera e meditazione intima (borghese) sorretta da testi “propri” ● Bonaventura, De quinque festivitatibus pueri Jesu (1257) ● Jacopone da Todi Stabat mater speciosa e altre laudi (fine XIII secolo) ● Ubertino da Casale l'Arbor vitae crucifixae Jesu (1305) ● Giovanni de' Cauli, Meditationes vitae Christi (fine XIII-inizio XIV) ● Raimondo Lullo Liber natalis parvuli Christi Jesu (1310) Natale a corte ● ● ● pochi di dati sul versante laico e popolare del Natale maggiori notizie per gli strati sociali elevati (Liber Solatii 1415 - Decameron 1349/51): banchetti, musica sacra e profana sacre rappresentazioni: spettacoli che tendono ad abbandonare le forme popolari per quelle colte Natale oggi Nuovi Saturnali?