Commedia in due atti di Roberto D`Alessandro

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Commedia in due atti di Roberto D`Alessandro
VELENO
Commedia in due atti di Roberto D’Alessandro
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Tutti i diritti sono riservati a Roberto D’Alessandro. Maggio 2014.
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L’azione si svolge nel retrobottega di quello che fu un salone di bellezza, o meglio il “premiato
salone di bellezza da Memè e Pepè”. Tutto è coperto da nylon, anche i pochi mobili che usano,
come se stessero per traslocare da un momento all’altro, molte lampade sparse diffondono una
luce ambra calda nonostante l’ambiente da cella frigorifera. All’aprirsi del sipario Giovanni
Patta detto Pepè è seduto su una sedia, è in accappatoio, ha la cuffietta per la doccia in testa ed
un asciugamano intorno al collo. Sta facendo dei cruciverba e parla ad alta voce con Paolo
Rosolino detto Memè che è di la.
INTRODUZIONE MUSICALE
PEPE’
3 verticali…il figlio di Maria, quattro lettere….
Ad alta voce per far sentire anche di la
Il figlio di Maria, quattro lettere….
Memè! La sai? Figurati, quello sotto la doccia non sente niente, si sta sciacquando la ciucia
Il figlio di Maria, quattro lettere…Gesù e chi è questo?…..ma che scemo, Gesù…
Scrive e Rilegge sul cruciverba
…le so tutte…Ti vuoi sbrigare? Sto aspettando da due ore…Non hai finito di farti la doccia? Non
consumarmi tutta l’acqua calda che devo ancora lavaremi io…..ma lo senti questo cattivo odore?
Deve essere ancora lui, maledetto…metto un po di musica va….
Va al giradischi e mette un disco in vinile…giunge una musica anni trenta…ballando si va a
risedere…
Mercedes Sosa…..adoro… Cosa sarebbe la vita senza musica? Sarebbe un errore…Il mondo senza
musica non avrebbe senso….se devo dirti la verità l’unico vero grande rammarico che ho, è quello
di non avere studiato la musica, uno strumento ….sai che mia madre avrebbe voluto farmi studiare
flauto traverso? Aveva capito mtutto di me mammà, sarei diventato certamente un grande
concertista, avrei suonato nel Covent Garden di Londra, nel Metropolitan di Ney York, al martinitt
di mMilano….ma oramai è inutile piangere sul latte versato, il guaio è che non so nemmeno
cantare.
MEME’
Entrando in accappatoio e con l’asciugamano in testa come mettono le donne dopo aver fatto lo
shampo
….e me lo chiami guaio? Meno male che non sai cantare, se no lo sai tutto il girono che scassa
mento di mbrello?
PEPE’
Accenna a cantare la canzone in sottofondo e abbraccia Memé da dietro. Dopo averlo
schiaffeggiato
MEME’
Secondo te sei sexy così?
PEPE’
Ti sei rifatto lo shampoo?
MEME’
Perché cos’hai da dire?
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PEPE’
Niente, poi però non lamentarti della chioma…
Memè si leva l’asciugamanoe
leggevo sul cruciverba che hanno scoperto l’unica rimedio che può arrestare la caduta dei capelli
Pepè ride sguaiato
MEME’
Ah si, e qual è?
PEPE’
Il pavimento…
MEME’
Cretino. Credevo i carabinieri… Pepè io devo dirti una cosa importante. Siediti.
Pepè si siede sulla sedia di destra. Memè è in piedi a sinistra della sedia a sinistra
Io passo giornate intere a farmi bello per te..creme depilazione scrubs peeling… e tu non te ne
accorgi nemmeno… per esempio ho fatto lo shampoo noti qualcosa di diverso in me?
PEPE’
Hai cotonato le orecchie?
MEME’
I capelli!
PEPE’
Abbassa la testa… e dove stanno i capelli?
MEME’
Ho messo il balsamo
PEPE’
Ma infatti te lo volevo dire.. Appena ti sei tolto l’asciugamano ho detto “oh oh guarda è arrivato
Caparezza”. Ma tu dici davvero? Tu la devi smettere di consumare acqua calda per farti tutti questi
shampi! Che qui la corrente elettrica si paga
MEME
La pago io
PEPE
Ehhh pago io paghi tu.. sempre soldi della casa sono, se tu avessi fatto qualche shampo in meno
adesso avresti qualche capello in più, per te è sprecato fare lo shampo, Ti basta un panno umido, te
lo passi sulla testa e hai fatto lo shampoo.
MEME’
Dimenticavo la tua famosa sensibilità.. Quando avevo i capelli lunghi però ti piacevo
PEPE’
Preistoria. Senti, sono due ore che ti sto aspettando, me la vuoi fare questa maschera di bellezza si o
no?
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MEME’
Ma che te la fai a fare la maschera? A te serve una maschera di ferro per nasconderti.. anzi no fatti
crescere una frangetta fino a qua
Fa segno fino al mento
PEPE’
Sai come dovresti chiamarti tu? Muriatico.. sei proprio acido
MEME’
Io? E tu che hai detto dei miei capelli?
PEPE’
Dai che oggi ti metto il guinzaglio e ti porto a fare una passeggiata...
MEME’
Io non esco, lo sai, ed è inutile che ogni giorno ci provi
PEPE’
Ma non possiamo restare tappati qua, mi manca l’aria, io mi sento soffocare, capisci? Io ti lascio
MEME’
No
PEPE’
Si, ti lascio e me ne vado. E’ colpa mia se abbiamo dovuto chiudere il salone di bellezza?
MEME’
E che è colpa mia?
PEPE’
Si che è colpa tua, le sentivo le signore quando facevi le cerette di la, urlavano, tu non facevi
cerette, facevi scalpi, scalpi alle ciuce
MEME’
Io, e tu che facevi le tinture dei capelli viola?
PEPE’
E poi sai che è successo l’irrimediabile, vuoi che te lo ricordi?
MEME’
No, non farlo
PEPE’
Hai perso tutti i capelli…un acconciatore senza acconciatura…un ossimoro…
MEME’
E ho perso i capelli per colpa mia? Non mi far parlare dai
PEPE’
E che colpa ne ho io che mi tieni chiuso qua dentro? Usciamo, voglio vivere
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MEME’
E mamma con chi la lasciamo?
PEPE’
Ma chi vuoi che la tocchi, sta in camera sua…usciamo, al di la di queste mura ci sono le persone
c’è la vita! Oltre questa parete
Indica il pubblico allargando le braccia
C’è gente
MEME’
Tutta gente di merda
PEPE’
Passeggia sculettando intorno a Memè. Gli fa segni da dietro
E h!
MEME’
Io odio la gente, non voglio più vederne persone, il genere umano mi fa schifo….se usciamo sento
gli sguardi delle persone addosso che ci giudicano, sento il disprezzo colare dai loro occhi, tutti
pronti a darti il tormento e poi nel privato delle loro lenzuola ne fanno di cotte e di crude. Te lo
raccomando l’essere umano…bugiardo, ipocrita, falso, lecchino, interessato, venale, venduto,
lurido…
PEPE’
Dopo il sermone del giorno dal titolo “evviva l’ottimismo” del prof. Memè cacumucazz, me la vuoi
fare questa pulizia del viso o no? Me lo sento tutto otturato
MEME
Cosa?
PEPE
Il poro
MEME’
Si alza e prepara la maschera
Ma tu non ti curi, io non posso farci niente contro i tuoi pori otturati, devi chiamare un auto
spurgo…e leva sta lagna che ti senti che mi fa scendere il latte alle ginocchia….
Spegne la musica, poi urlando
Uh il latte
PEPE
Che è successo t’è sceso il latte?
MEME
Eh..sto incinta…stanotte ho fatto un sogno, lo vuoi sentire?
PEPE’
No
MEME’
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Si accinge ad applicare la maschera
Ero in una stalla..
PEPE’
No! Ho detto si? Ho detto no.. se ti dico no è no, se no dicevo si, ho detto no…non ho detto si, ho
detto no….
MEME’
E basta, io lo racconto tu se lo vuoi ascoltare lo ascolti.. Ho sognato che mungevo delle vacche, ero
in una stalla, e stranamente era piena di paglia…
PEPE’
Stranamente? Era una stalla è normale che c’era la paglia..cosa volevi trovarci? Cavallucci marini?
Le conchiglie?
MEME’
Ah si? Non ci avevo pensato…comunque stavo mungendo delle vacche, ero tutto nudo
PEPE’
…Mamma ma…
MEME’
…e avevo addosso solo un pettine tra i capelli…
PEPE’
Era proprio un sogno…
MEME
E indossavo un tanga tirolese
PEPE’
Ma perché esiste il tanga tirolese?
MEME’
Certo.. con le bretelle..Non è come il semitanga che copre a metà che metto l’estate quando
mettiamo la piscinetta di plastica e ci facciamo il bagno (per casa)… Allora, c’è un triangolino di
stoffa che copre la vergogna.. Poi due bretelle che salgono su per il dorso, valicano le spalle e
diventano una bretellona che scende giù per la zona lombare, e sparisce tra le natiche
PEPE’
Tra le tue natiche sparirebbe anche la cappella sistina
MEME’
Cretino… poi a un certo punto è arrivato il toro…
PEPE’
Di che stiamo parlando?
MEME’
Del mio sogno, allora stavo in una stalla stranamente piena di paglia a mungere delle vacche in
tanga…
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PEPE’
Le vacche erano in tanga?
MEME’
Io!
PEPE’
Tu vacca?
MEME’
E tu porco.. Vuoi stare attento?
Insomma ero li a mungere le vacche.. a un certo punto si avvicina un toro…
Imita il toro muggendo da “toro gay”
PEPE’
Sicuro che era un toro?
MEME’
Si
PEPE’
E camminava così? Al massimo una cianciallegra.. na merla pazza..
MEME’
Ma no!
PEPE’
E’ un toro gay.. fallo più virile.. un toro!
MEME’
E come, così?
Cammina a gambe aperte
PEPE’
Si era cacato sotto?
MEME’
Basta.. così lo so fare! Allora il toro vede tutta quella paglia, quell’erba secca… e cosa è portato a
fare un toro che vede l’erba secca?
PEPE’
Se la fuma?
MEME’
Ma che fuma.. se la mangia!
PEPE’
E se l’è mangiata?
MEME’
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No perchè ha visto me nudo in tanga
PEPE’
Perché avrà detto se mangio e poi vedo lui, vomito
MEME’
Si è fatto il giro della stalla.. Io stavo lì nudo con il pettine tra i capelli e lui mi guardava fisso, così..
e io impaurito lo guardavo così..
Muggisce gaiamente
A un certo punto mi ha detto..
PEPE’
muggendo
Riverstiti che fai schifo
MEME’
Ma no, anzi, mi guardava con cupidigia!
PEPE’
T’ha pigliat p na vacca
MEME’
Ma no.. mi ha detto “lass sta e’zzizz e muglier’m” ..
PEPE
E di dov’è?
MEME
Che ne so.. sarà di napoli.. Mi ha fatto impressione
PEPE’
Pure tu a lui avrai fatto impressione
MEME’
Un sogno che è durato 7-8 ore..
PEPE’
Ben Hur
MEME
Strano perché io dormo solo 5 ore
PEPE
Lo fai a puntate
MEME’
Pepe’ ma secondo te che ti interessi di tutte queste cose inutili..che leggi i cruciverba…Tutta sto
sogno.. la paglia, la stalla, le mucche... Che può significare?
PEPE’
Che devi bere di meno la sera, stai sempre ubriaca
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MEME’
Ma che dici.. un goccino di pernod ogni tanto
PEPE’
Tu ti fai le damigiane di Pernod… arrivi a letto che puzzi
MEME’
E tu devi mangiare di meno
PEPE’
E che mangio, mangio mollichine come un uccellino… …sono un volatile
MEME’
Pure gli struzzi sono volatili, pesano 150 kg e non si alzano da terra
Im i t a u n o st ru zzo
PEPE’
Questo è uno struzzo? Perché somiglia al toro.
MEME’
Ma io gli animali li faccio così
PEPE’
Fammi una lucertola..
MEME’
E che ci vuole è facile
Imita la lucertola e la fa come il toro e come lo struzzo
PEPE’
Ma tutti gay i fai s’animali?
MEME’
Mbè? Non può essere?
PEPE’
Si per esempio le farfalle sono lesbiche..e anche le giraffe… certo, non riesco ad immaginare come
si leccano le ciuce le giraffe con quei colli…come c’arrivano?
MEME’
Pari Pierangela
PEPE’
Che meraviglia la natura…tu lo sai che cos’è una morula?
MEME’
Come no,..Di spine o di gelso?
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PEPE’
No mora, morula
MEME’
Morula Orfei?
PEPE’
Ignorante. È un ovocita..
MEME
Ah quella di Tarzan
PEPE
Ma no.. è un ovocita fecondato che ha già otto cellule, è l’inizio della vita. Tutti siamo stati una
morula..anche io
MEME’
Tu una morula chiatta..
PEPE
E tu eri una morula k’e rrekkjie… otto cellule tutt’int’errekkje
Ebbene è da quando siamo appena una morula, fino a 100 giri intorno al sole, che poi sarebbero 100
anni, la natura tenta incessantemente di ammazzarci. Capisci quant’è terrificante la natura? La
possino ammazzare…
MEME
Io mo mi so svegliato già mi hai fatto due palle così. Ma dove le hai lette queste cose?
PEPE
Su strano ma vero
Quanto tempo me la devo tenere questa cosa in faccia?
MEME’
L’hai appena messa, almeno un quarto d’ora..
PEPE’
Mi sento tirare tutto
MEME’
Si..na vot
PEPE
sarà la natura che tenta d’ammazzarmi?
MEME
Non sei mica un’ovulacita…ma chi t’ammazza a te
Mo la metto io un po’ di musica, non quelle cose che metti tu..
Mette una canzone “un corpo e un anima”
PEPE’
Abbassa il volume che di la c’è mammina
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MEME’
Ballando da solo
Tanto non sente. Balli?
PEPE’
C’ho sta cosa in faccia…
MEME’
E che fa.. dobbiamo aspettare che si asciuga
Memè lo tiene per mano e balla, pepè è distaccato
Che meravigliosi progetti avevamo, eh?
PEPE’
Si, poltrone a sospensione idraulica, lavandini a conchiglia….
MEME’
Insegna gigante luminosa fluorescente ..da meme e pepèèèè
PEPE’
Che esagerazione…Specchi
MEME
Specchi
INSIEME
Specchi colorati;
PEPE’
le pareti affrescate da quel ragazzo ..come si chiamava?
Si separano un attimo
Quello che aveva quelle cose sulle braccia…
MEME
La psoriasi?
PEPE
No.. le braccia pelose..coi peli lunghi, che ci si era fatto le treccine…grosso alto..quello
rumeno..cosme si chiamava dai…ah! Si, Armadiu
MEME’
Si il frigorifero… Armandu.. e quanto parli
Sei tutto Chiacchiere e cruciverba…zitto, zitto…
Cantano e ballano il ritornello. Dopo il ritornello
Salon pour dames al piano di sopra. Tè e pasticcini sotto il casco.
PEPE’
parfummes; boutique.
Succursale a Gallarate…
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MEME’
A Gallarate?! Ma sei impazzito?
PEPE’
Si sciolgono
Sissignore! Tutte le grosse ditte hanno succursali in periferia. E’ li che si fanno i soldi veri.
MEME’
Sai i soldi a Gallarate. Sempre le tue splendide idee…
Spegne la musica
PEPE’
Parigi. Bruxelles.
MEME’
Ecco questo si,… Amsterdam. New York!
PEPE
Si siede su sedia a sinistra
Poi ti ricordi i trattamenti innovativi che facevo io.. solo io
Maschere di bellezza al Siero di vipera alla bava di lumaca alla placenta di pecora
Trattamenti per la ricrescita dei capelli, al veleno d’api, al vomito di balena, allo sperma di
toro ......ti ricordi quanto ne abbiamo messo sulla tua testa? A fiaschi..
MEME’
non funzionava
PEPE’
Ma che dici.. è stato un caso unico.. noi abbiamo fatto tutto il possibile.. evidentemente tu avevi
proprio il bulbo morto… io non avevo mai visto una cosa del genere…
Lo dicevo a tua madre …
- suo figlio signora c’avrà il bulbo morto…In una notte sola, signora
dicevo
- Tutti li sul suo cuscino
Che impressione!
- Memè
ho gridato
- i tuoi capelli! Guardali, tutti lì sul cuscino!”
MEME’
Va dietro Pepè.
Come se ci avessi trovato un occhio. E’ l’unico paragone che riesco a trovare per rendere quella
sensazione a uno che ha ancora i capelli come te. Diciamo. Pensa a cosa proveresti, se tutt’a un
tratto ti trovassi con un tuo occhio che ti fissa sul letto, accanto a te, a un gran buco nero in faccia.
PEPE’
Che schifoso! Che roba. Non hai mai avuto un po’ di misura, un po’ di educazione.
MEME’
E’ per farti capire…
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PEPE’
Ho capito. Non c’è bisogno di evocare delle orbite vuote. Ti ho svegliato io quella mattina, no?
MEME’
Annuisce.
Fu orribile.
PEPE’
Fu orribile..fu orribile si… lì per lì i tuoi capelli li avevo presi un gattino
- E dove l’ha trovato, questo micetto?
ho pensato. Li ho presi pure in mano e …aaaaahhhhh! … lisci..viscidi… Come toccare un cadavere
…poi ho visto te.. Memè…avevi la testa nuda…osceno.. un’immagine pornografica…mostruoso…
una zucca di halloween!
MEME’
La vuoi smettere? Checca senza cuore! …ma lo sai che ci soffro? La colpa è tua.. sperma di toro a
iosa. Mi è entrato proprio nel cervello.. me lo sogno pure la notte… Ma poi dove lo trovavi?
PEPE’
Avevo i miei agganci..tutti i giri che mi sono fatto con l’apetta con le damigiane.... tutte me lo sono
battute le stalle..
Non devi soffrirci, devi fartene una ragione e accettarti..rassegnati..tanto ormai lo abbiamo
seppellito lo scalpo…
MEME’
lo accusa.
È stata la prima cosa che mi hai detto appena hai visto la prima chiazza. Ti ricordi? Hai detto subito
“ Ahhh, stai diventando calvo, non te n’eri accorto?”…
Certo che me n’ero accorto, maledizione! Ma volevo dimenticarmelo, non sentirmelo martellare
nella testa. La gente non si rende conto del dolore che si prova a perdere i capelli..che è una malattia
come un'altra.
PEPE’
Ah, si?... Perché, fa male perdere i capelli? Chissà che male.. quando cadono. Ti brucerà il bulbo.
MEME’
Al pubblico
Perdere i capelli fa male qui e qui!
Un minimo di comprensione...Non ti chiedo altro.
Hai mai sentito dire a uno con una gamba sola: “ ciao come stai zoppo?” oppure a uno strabico Si
dice leggero strabismo di venere non è che gli dici “Mamma mia addo cazz staj wardann? “.. Invece
appena si presenta un poveraccio calvo, tutti si ritengono in diritto di sghignazzare. “ Si va in
piazza!”…”Ciao, ricciolone!”…”che c’hai una voglia di ginocchio?”…
La calvizie è un tormento. Un tormento vero, profondo.
Ma pure tu Pepè stai perdendo i capelli….
Ha un attacco d’asma, prende il ventolin. Pepè annusa.
PEPE’
Annusando Memè.
No.. non sei tu..
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MEME’
Cosa?
PEPE’
Questa puzza…
MEME’
Ho appena fatto la doccia
Va al giradischi
PEPE’
Senti che puzza…
MEME’
Che esagerazione
PEPE’
Sembra che la cosa non ti riguardi…
MEME’
Ma certo che mi riguarda, ma divertiamoci… vieni qua balliamo,mettiamo la nostra musica
Musica Quizas, coreografia. Alla fine del balletto rimangono abbracciati.
…Ti ricordi la prima volta che l’abbiamo ballata?
PEPE’
Sciolgono posa
E come potrei scordarla? Dopo ti ho dovuto accompagnare al pronto soccorso
MEME’
Ero troppo emozionato…
PEPE’
E ti sei fatto prendere il tuo solito attacco d’asma….non ti bastava il ventolin…ti hanno dovuto fare
una flebo di cortisone
MEME’
Come sei scemo…tu non guardarti adesso che ti sei fatto come un bufalo australiano, ma vent’anni
fa eri bello come il sole, alto, magro….io ti guardavo e mi sembravi un grattacielo….e adesso…mi
sembri una grattachecca….
PEPE’
Gli tira uno schiaffo..
A te invece ti ho visto sempre così…brutto anatroccolo, eppure mi sei sempre piaciuto…ti vedo
bello…così come sei, basso, brutto, deforme…eppure che ti devo dire….hai un non so che…come
si dice, donna nana….
MEME’
Cretino….
Si riavvicinano
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PEPE’
L’aria calda dell’estate, quel profumo di ginestra, la musica che giungeva da lontano,
MEME
La fiatella di cipolla che avevi
PEPE
Avevo mangiato un kebab con la cipolla
MEME
E mo che hai mangiato?
PEPE
Perché mi puzza l’alito
MEME
Mamma mia.. balliamo così, come titanic
Mette pepe di spalle
PEPE
all’improvviso il temporale,
MEME
Cosi si rinfresca un po’ l’aria..stev murenn
PEPE’
senza quel temporale non ci saremmo mai conosciuti….il lago e la natura intorno sotto la pioggia
sembra suonassero un concerto…tu eri li, seduto su quel masso, con un calippo in mano…e lo
mangiavi…
si separano
ti ricordi come lo mangiavi? Lo tiravi tutto fuori e lo addentavi… di fianco
MEME
Per non essere scostumato
PEPE’
Io non riuscivo a levarti gli occhi da dosso…ogni volta che ci penso sai che succede? Mi viene un
calore che mi pulsa dalla punta dei piedi e sale fio alla cima dei capelli, poi scende la, e pulsa, pulsa,
divento tutto un calippo di ghiaccio che pulsa!
MEME’
k pulsa e cipoll….. non ti si può stare vicino…
pepè si siede a sinistra e comincia a pettinarsi. Memè va dietr odi lui lo aiuta a pettinarsi
Fin qui il ricordo è sempre bello, poi viene la parte in cui quella ti chiamava…Giovanni,
Giovanni…fammi levare la musica…
aveva tutta la Camicetta bagnata e si vedevano tutte quelle forme orribili…
PEPE’
Ma è stato un secolo fa.e poi non è stata mica l’unica
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MEME
Se lo facevi voleva dire che ti piaceva..ammettilo. ti piace andare con le donne….
PEPE
Eh..non l’ho mai negato.
Meme gli tira i capelli
AH! Ma che fai!!
MEME’
Hai dei nodi…
PEPE’
ogni tanto mi piace castigare una femmina,
tira capelli
sai hanno cose che tu non hai, e le mancano cose che tu hai
tira capelli
….è diverso che stare con te, che credi…in un certo senso più piacevole…loro sono più virili!
MEME’
Comincia a tirargli i capelli in maniera scomposta
Ed ha anche la faccia tosta di dirmelo così…ma attento a te, attento a te, che se mi accorgo di
qualcosa io…ti uccido!
PEPE’
Si divincola, si alza e gli da uno schiaffone in faccia
Sta cretina. Sei una povera pazza
MEME’
Memè cade dietro la sedia di sinistra. Poi si trascina sulla sedia di destra.
Sono pazza? Si sono pazza, ancora non sai quanto e di cosa è capace questa povera pazza…attento a
te…attento a te…che mi hai combinato..st’omm e’mmerd..attento a te..attento a te
gli prende un attacco d’asma ed è costretto a prendere il ventolin
PEPE’
Basta, calmati, se no mi arrabbio io e poi sai come va a finire, possibile che dobbiamo sempre
arrivare a questo punto? Mi hai stufato, guarda che io ti lascio….sempre chiuso qua dentro, in
questa tomba, mi manca l’aria.. soffoco.. con la mummia di mammina di la e con te a discutere di
non so cosa, non so perché…
un’altra sola parola fuori luogo e ti pianto e me ne vado.
Si gira di colpo verso sinistra a dire “ohhh!”
Mi stava scippando i capelli..sta stronza..
MEME’
Scusami Pepè, è che non sono io, non riesco proprio a controllarla, mi prende allo stomaco e mi sale
su fino alla cima dei capelli
PEPE’
Di quali capelli? Di cosa stiamo parlando?
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MEME’
Della mia gelosia. Ogni volta che mi ricordo di quella con quella camicetta…quei capezzoli senza
reggiseno, con i capelli al vento…comm’a schif… impazzisco di gelosia….
PEPE’
Si siede sulla sedia a sinistra. Gira su se stesso giocherellando con la sedia girevole.
Ma non capsico di cosa puoi avere paura
MEME’
Che ti portino via da me.
PEPE’
Che sciocchezza, l’unica persona che mi può fare allontanare da te lo sai chi è.
MEME’
Si gira, angosciato
Tuo figlio?
PEPE
No
MEME
Tua madre?
PEPE
C.S.
MEME
Tua moglie?
PEPE
UH!
MEME
Si alza
C’è un altro uomo?
PEPE’
Ma quale uomo?
MEME’
Allora è donna?…è così Dimmelo…
PEPE’
Ma chi può esserci se sono qui con te giorno e notte e non mi fai uscire, neanche la spesa andiamo a
fare, ce la porta il garzone dell’alimentari qua vicino…
MEME’
accusatorio
E ti piace il garzone?
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PEPE’
Quel bombardone? Un incrocio tra un botero ed un picasso…un bocasso…o un pitero, fai un po
te…
MEME’
Che scemo che sei,
gli va dietro, coccolante. Lo accarezza.
anche tu non sei magro, eppure a me piaci tanto, mi fai sangue
si indica la ferita
…orsacchiottone …
PEPE’
Ci vuoi giocare con quest’orsacchiottone..
MEME’
Cretino…fammi vedere la maschera se si è asciugata….altri cinque minuti e la leviamo.
Si sente una specie di rullio di tamburi. Un rumore.come di qualcosa che cade.
PEPE’
circospetto
Hai sentito anche tu?
MEME’
Cosa? Non ho sentito niente…
PEPE’
Si alza, fa avanti e dietro ed esce..parla da fuori. Intanto Memé va avanti a sinistra preoccupato.
Fa segno al topo di nascondersi.
Maledetto, adesso ti faccio vedere io se continui a fare i gradasso con me, schifoso che non sei altro,
viene qui a spiarci, sta ad ascoltare quello che diciamo, impiccione…
Prende il veleno sul mobiletto del giradischi
MEME’
Cerca il topo
Non gridare così, di la c’è mamma. Gigi stai attento…Gigi?
PEPE
Entra ed ha guanti gialli mazza di scopa e scatola di veleno per topi
Dove sei maledetto!
Poggia scopa e comincia a spargere il veleno
Basta. È finita per lui!
MEME
Cosa fai? Smettila vecchio pazzo, è pericoloso, così ci ammazzerai a tutti e due
PEPE’
E perché dovrei, tu non venire a mangiarne di questo veleno e vedrai che non ti succede niente.
Dobbiamo provvedere prima che sia troppo tardi, non capisco come fai tu a stare così calmo
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MEME’
Memè incrocia le braccia.
E cosa vuoi che faccia? Che mi metta a suonare il flauto magico?
PEPE’
Allora non rompere, fidati di quello che faccio…bisogna annientarlo prima che sia troppo tardi
MEME’
Troppo tardi in che senso?
PEPE’
Potrebbe riprodursi
MEME’
Davvero c’è questa possibilità?
PEPE’
Sai non è così insolito che una topa di accoppi con un topo…è così che nascono i piccoli topolini…
MEME’
….che presto si trasformano in grandissime zoccole. Beati loro che non hanno freni inibitori
PEPE’
Posa il veleno sul tavolino accanto alla sedia e va a sedersi alla sedia di sinistra. Memè con lo
sguardo cerca il topo. Pepè ha caldo e si sventola con un ventaglio.
Dici bene, loro non hanno freni né inibitori né di nessun’altra natura, si godono tutto. Secondo me la
maggior parte dei guai dell’uomo dipende dal sistema di riproduzione imposta dalla natura. Ne sono
convinto. Convintissimo.
MEME’
E dove l’hai letto? Su “strano ma vero”?
E che sistema di riproduzione dovremmo avere? Dovremmo fare l’uovo?
Pepe lo colpisce col ventaglio sul pacco. Memè si gira verso sinistra dolorante
Ah chi t’è bbiv..
PEPE’
Memè si sventola.
Tu ci ridi. Ma la natura, o non so, potevano trovare un modo più simpatico, più pulito, più bello.
Non così viscido…morboso …clandestino…..che quando lo fai sembra che stiamo rubando, o
stiamo facendo chissà che cosa
MEME’
Pepè apre. Memè chiude.
Perché pensi questo? Io non mi sento così, parla per te…
Pepè chiude. Memè apre
PEPE’
E allora perché abbiamo gli accessori in un posto così nascosto eh? Si dice “dove non batte il sole”?
memè chiude. Pepè apre.
19
MEME’
Ma scusa , secondo te dove li dovremmo tenere, i nostri accessori? Sulla testa?
PEPE’
Pepè chiude
E perché no? Che male ci sarebbe, se avessimo…per esempio…un paio di antenne. Maschi e
femmine. Tutti quanti. Nessuna differenza, nessuna morbosità. Un bel sorriso; ti levi il cappello; e ti
fai na bella antennata…
Aprono insieme
MEME’
Che bellezza, che delizia…Proprio quello che mi ci vuole di prima mattina..un bel sorriso, e una
stretta di antenne. eeeehhh
PEPE’
Chiudono insieme
…si, Più nulla da nascondere. Anzi! Sarebbe addirittura.. pittoresco. Se tutti avessero queste
antenne. Se fosse stata una cosa semplice..simpatica, aperta, pulita..io non sarei quello che sono.
MEME’
Aprono insieme
Siamo al momento dei piagnistei? Eh? Al momento dei piagnistei?
PEPE’
Con energia
Ma figurati!
Chiudono insieme e sbattono sulla mano
MEME’
Le antenne! Adesso vuole le antenne.
PEPE’
Chiudi la bocca, che c’entrano le mosche.
MEME’
Comunque è un bel programma. Pensa all’ora di punta nella metropolitana! Chiedi “permesso? ti
levi il cappello..e ingravidi un plotone di dattilografe e pure la zingarella che chiede l’elemosina
Si alza e lo mima
PEPE’
E basta! La vuoi piantare? Certo che ad uno come te avere le antenne o qualsiasi altra cosa che ti
cambia?
MEME’
Che significa ad uno come me?
PEPE’
Hai capito benissimo
MEME’
Ti senti così diverso da me?
20
PEPE’
Uuuuuuuuuuu
Apre e sventola
Non è che mi sento, io sono molto diverso da te, e lo sai…
MEME’
Guarda
Si alza
cambiamo discorso che è meglio….
e va a prendere il Pernod nel mobiletto in fondo a sinistra
PEPE’
Ecco appunto, cambiamo discorso che è meglio…
chiude
Sarà morto?
MEME’
Rimane dietro
Chi?
PEPE’
Il topo
MEME’
E che ne so? Se ha mangiato il veleno forse…Ma non è morto, lui il veleno non lo mangia..
PEPE’
E tu che ne sai?
MEME’
Divertito
Lo so. Starà ad ascoltare quello che diciamo, riderà di noi
PEPE’
Si gira a guardarlo
A parte il fatto che casomai riderà di te! Ha poco da ridere, ha le ore contate, perché io lo
ammazzo… te l’immagini salta fuori mentre qui c’è mio figlio?
MEME’
Silenzio. Gira la testa.
Tuo figlio?
PEPE’
Si verrà a trovarmi
MEME’
E quando viene?
PEPE’
Dopodomani
21
MEME
Ma allora dobbiamo brindare! Che bello…E non mi dici niente? E’ una cosa bellissima
Si avvicina. Va al centro e gli porge un bicchiere. Bevono.
Pernod …
PEPE’
per te….
MEME’
pernod
PEPE’
per te….
MEME’ e PEPE’
Pernod
MEME
riprende il bicchiere e va al mobiletto. Riempie il suo.
Dici dici
PEPE’
Mi ha scritto una lettera…mi dice che siccome verrà in città verrà a trovarmi
Sai…non succede tutti i giorni, eh? …Un padre che vede il figlio per la prima volta.
MEME’
Dopo un quarto di secolo.
PEPE’
Non esageriamo. Ha ventun anni, quasi ventidue. Eh! Si, mi ha rubato la mia gioventù.
MEME’
Chi, Andrea?
PEPE’
No, sua madre quella sporcacciona
mi sposò con l’unico scopo di riprodursi.
MEME’
Aspetta Pepè…Ti stai lamentando perché ti è toccato essere padre? fortuna negata a migliaia di noi.
PEPE’
Uh che fortuna.. Nove mesi di nausea tutte le mattine. …e poi, un’eternità di strilli, pannolini,
pappine e la prima notte che riesco a chiudere occhio …mi sveglio e trovo un biglietto appuntato
alla testiera del letto. Piantato! Mi aveva piantato! Il mio breve matrimonio è stato un olocausto
cara: una notte di passione e nove mesi di vomito e mal di pancia. Aveva mangiato il pesce guasto
la signorina.
Memè ridacchia.
Calcola un po’ quanto le ha reso.. settecento euro al mese, una bella cifra. Sai all’epoca lavoravo
bene, guadagnavo abbastanza facendo l’attore…tu ricordi che io facevo l’attore?
22
MEME
Si si..
PEPE
Non dimentichiamoci che io vengo dal teatro….
MEME’
E che ti sei andato a vedere?
PEPE
Antipatico…allora il giudice…
MEME’
Un giudice carogna.
PEPE’
Aveva la toga. E tanto basta.. Udienza di divorzio.
Si alza e sta in piedi a sinistra
Il giudice entra,
mima il toro con la pancia
MEME
Ma che è il toro questo?
No, è i lgiudice..aveva una pancia esagerata..legge le carte..mi guarda..
Con voce nasale.
“Ah, lavoriamo nello spettacolo, eh”,
(MEME
K tnev l’asma?
PEPE’
E a quei tempi avevo un nome importante, caro mio. Parti da protagonista.
Fotoromanzi…doppiaggio…pubblicità…ti ricordi quando facevo il cangurotto nella pubblicità della
carta igienica?
MEME’
Faceva cacare..
PEPE
Eh scherzi scherzi..Mi sa che tu non te ne sei mai reso conto con chi stavi. Io ero un attorone…
MEME’
Ma si, certo…Al Pancino
PEPE’
Pepè lancia una ciabatta a Memè
Attento a te. Chiedilo a Ussi Alzati. Fattelo dire da lei.
MEME’
Lo so.
23
PEPE’
Il giudice è entrato…… si è piazzato sullo scranno con tutta la panza… la parola spettacolo l’ha
detta come se dicesse una parolaccia, Memè. Una parolaccia. “Ah, lavoriamo nello spettacolo, eh”,
disse. Sembrava che gli tornasse su il pranzo. Io ero giovane, capisci. E pur di ottenere un a
risata…Memè, come si dice, meglio perdere un amico che una risata, e allora dissi… “Sig, giudice,
lavoriamo?”, dissi. “E lei, scusi, cu sta panza in quale balletto balla?” gli dissi.
MEME’
Ride
Non me l’avevi mai raccontato.
PEPE’
No? Beh, andò così, caro. Venne giù il Tribunale. Applausi, Io ringraziai, grazie, grazie…
…complimenti autografi, raddoppio degli alimenti e assegnò il bambino a lei.
MEME’
Un bel successo.
PEPE’
E’ stata la battuta più cara della mia vita.
MEME’
Questa non è giustizia. Uno va a simpatia?
PEPE’
La giustizia! Perché tu credi nella giustizia in Italia?, Amore: la giustizia non esiste,
e non ci sarà mai, fin quando saranno gli esseri umani a giudicare.
MEME’
Si alza e va al mobiletto a riempirsi il bicchiere. Molto lentamente
Non vedo l’ora di conoscerlo…
PEPE’
chi?
MEME’
Sorridente e lieto
Beh! Andrea, tuo figlio.
Si siede sul divanetto alla Paolina Borghese
In fondo, non credi che sia un po’ anche figlio mio?
Qui si siede
PEPE’
E tu chi saresti?
MEME’
La madre… no?
PEPE’
Guardando la settimana enigmistica
24
Non so
MEME’
Non so cosa?
PEPE’
Non so se è giusto che tu lo conosca
MEME’
E perché non dovrei conoscerlo?
PEPE’
Poi di la c’è mammina…forse è meglio che resti di la con mammina quando viene Andrea
MEME’
E perché mai dovrei restare di là con mammina?
PEPE’
Non prendertela a male, ma non vorrei che Andrea ti vedesse
MEME’
Si solleva, petto in fuori
Hai vergogna di noi?
PEPE’
Che c’entra vergogna….magari potresti (s)turbarti…
MEME’
Io? Perché non ho mai visto un ragazzo in vita mia? Di cosa dovrei (s)turbarmi?
Hai vergogna di me e di mammina…
PEPE’
Ma come posso avere vergogna di tua madre?
MEME’
Si alza. Si avvicina minaccioso
Allora sai che ti dico? Che se io non vedo Andrea non lo vedi neanche tu
PEPE’
E perché non dovrei vederlo?
MEME’
Non qui. Questa è casa mia, lo vai ad incontrare in un bar, o dove cazzo ti pare….
Finisce il contenuto del bicchiere e va a poggiarlo al mobiletto
PEPE’
Io penso che sia meglio vederlo qua a casa, ma se proprio non vuoi restare chiuso in camera con
mammina, allora andrò ad incontrarlo in un bar, certo non voglio immaginare che strana opinione si
farà di me quel povero figliolo, vede il padre per la prima volta, e lo farà in uno squallido bar…
25
MEME’
Sissignore, e restaci in quel bar.
PEPE
Che brutto carattere che hai
MEME’
Si avvicina a Pepè e gli sta addosso, a destra
Io ho un brutto carattere? Io? Ci vuole una faccia da schiaffi come la tua per dire una cosa del
genere….ha vergogna di me e di mammina….ma guarda tu….
PEPE’
Sempre seduto si gira verso di lui e lo guarda
Va bene, basta, poi ne riparliamo…
MEME’
Non ho nessuna voglia di riparlarne…fine del discorso. E fai qualcosa per quest’alito che fa schifo.
Si gira di scatto a destra e va a sedersi dandogli le spalle
PEPE’
Si annusa l’alito facendo il cucchiaio con la mano
MEME
Di spalle
Puzza puzza..
PEPE’
Che vecchia checca insopportabile che sei diventato!
MEME’
Ma vafangul
PEPE’
A Memè che suona alla finestra veleno
Finiscila smettila. Hai abbuffato.
Si alza in piedi
La finisci? La finisci? La vuoi finire con quest’armonica? Te la schiaccio sotto i piedi
MEME
Voglio suonare
PEPE
Non davanti a me…non la sai suonare. Appalli.
Va allo stereo e mette Veleno di tina De Mola. Muove le labbra in sincro. Ammicca a Memè.
All’inizio del secondo inciso inizia a parlare. Sospiro
Mi sarebbe tanto piaciuto saper dipingere…mia madre voleva mandarmi al liceo artistico….lei si
che capiva il mio animo sensibile….sarei diventato un grande pittore…sarei nei musei accanto a
Kandisky, Chagal…
MEME’
Mogol!
26
PEPE’
Ignorante! Mogol è un paroliere
MEME’
Mi credevo che pittava. Dopo quello che hai detto stasera tu devi stare soltanto zitto…
PEPE’
Vado a lavarmi la faccia, si sarà fatta questa maschera no?
MEME’
Fa come ti pare
Pepè uscendo fa lo spogliarello e toglie l’accappatoio, dando le spalle al pubblico. Lascia cadere
a terra l’accappatoio, nelle cui tasche ci sono le lettere del figlio e lo lascia in scena.
MEME’
Schifoso, non vuole farmi vedere il figlio…...ha vergogna di me e di mia madre, sta pall’e merd …
Si alza, prende l’armonica dal tavolino e suona davanti, in proscenio. poi agitato smette
Posa armonica. Verso l’uscita, come a farsi sentire. È infastidito. Teso.
vecchio degenerato…
prende la vestaglia, la sbatte, cadono le lettere. Circospetto, posa la vestaglia sul divano. CI
pensa, si guarda intorno, torna al divano, apre una lettera e comincia a leggere. Entra Pepè.( Lo
guarda (Enzo è in piedi dandogli le spalle). Poi si gira. Si guardano intensamente.)
MEME’
È che le ho trovate a terra.. le stavo rimettendo a posto
PEPE’
Animale immondo, cosa fai con le lettere di Andrea in mano, lasciale bestia. Lo sai che se ti prendo
ti spezzo le braccine?
Meme’ scappa verso destra passando davanti, con le lettere in mano, Pepè passa dietro, lo
raggiunge, tenta di strappargliele di mano ma le lettere si squarciano. Memè scappa a sinistra, da
davanti, lasciandole sulla sedia di destra. Pepè va davanti.
Hai voluto mettere le tue schifosissime mani sulle lettere di mio figlio, guarda cos’hai fatto, me le
hai strappate, ma io ti uccido,
MEME
Non uccidermi…
PEPE
…io ti distruggo….e me ne vado da qui, non ci resto, con te basta,..basta…l’ho detto tante volte ma
ora lo faccio..voglio vivere, me ne vado….schifoso… basta è finita!
Andando si ferma dietro al centro
Adieu!
MEME’
Fa per seguirlo, poi passa tra le due sedie e sta al centro, verso il pubblico.
Ma che ha detto?
27
Scusami Pepè, scusami, perdonami, sono un essere immondo, mi faccio schifo da solo, ma ti prego
non lasciarmi, ti supplico, adesso cosa faccio io, senza di te, lo sapevo io che prima o poi sarebbe
finita…oh Dio aiutami tu, cosa faccio senza di lui…
Passa davanti, si dirige verso il divano e parla alla vestaglia.
Pepè cosa fai, vieni qua ti prego, parliamo, se vuoi che sto in camera con mammina quando viene
Andrea io lo faccio, ma ti supplico non andartene…non lasciarmi sola, se no io m’ammazzo…e
comm faccio senza..senza..
Annusando la vestaglia
Sta puzz e cipoll?
Meme’ stringe la vestaglia tra le mani, Pepè appare con una busta in mano
Pepè arò vaj cu sta busta?
PEPE
Qui dentro c’è tutta la mia vita! Basta Memè, è finita! Addio
E parte
MEME
Se te ne vai m’ammazzo
Pepè si fermo
PEPE
Va a strappargli la vestaglia da mano e fa per andare
Ridammi la vestaglia…è mia
MEME
Si butta a terra e si aggrappa alla sua gamba
non puoi lasciarmi da solo, dimmi cosa vuoi che faccio, io lo faccio, ti supplico, non vedi che sto
morendo ai tuoi piedi? Cosa vuoi di più da me?
PEPE’
Perché sei andato a prendere le lettere di mio figlio eh? Cos’hai letto, avanti dimmelo…
MEME’
Ma niente, non ho letto niente, l’avevo appena aperta quando sei entrato, ero furibondo, mi avevi
fatto arrabbiare, mi hai umiliato, lo capisci questo? Perché mi devo far trattare così, perché?
PEPE’
Schifoso, deve entrare nella mia vita, vuole scavare lui, fino a che punto vuoi arrivare eh?
Dimmelo…
MEME’
Ma perché tu non sai tutto di me? Tutto sai…
PEPE’
Ma che so io? Che ne so di te e di tutta la tua famiglia di pazzi…che ne so? Me ne hai mai voluto
parlare per caso? Ogni volta che si presentava l’argomento cambiavi discorso, ed io ho sempre fatto
finta di niente…che ne so, chi sei, da dove vieni?
MEME’
No ti prego, non lasciarmi, io mi uccido…
28
PEPE’
Ma fa quello che vuoi, un pederasta in meno…
Gli molla un calcio
MEME’
Aiuto, aiuto….cosa faccio….il veleno
Trova il veleno per topi lo prende lo apre e fa per mangiarselo,
MEME
Io mi uccido!
PEPE
lo ferma, c’è una colluttazione
Cosa fai? Cretina!
Gli tira tre ceffoni. Destra sinistra destra.
Sputa sputa!
Memè piangendo sputa
Si vuole uccidere lui.. Ti ammazzo io.
Gli tira un calcio. Pepè prende la valigia e fa per andare. Memè si trascina.
Afangul tu e mammina
MEME
Trascinandosi si appoggia alla sedia di sinistra, appoggiandovi il braccio.
Ti dico tutto! Ti dico tutto quello che vuoi tu…
Pepè si ferma di spalle
Non ti ho mai voluto raccontare niente della mia famiglia, della mia infanzia, perché io stesso vorrei
cancellarlo per sempre dalla mia mente, ma certe cose non se ne vanno…non se ne vanno…
pausa
Veniva tutte le domeniche a trovarci, era molto legato alla mamma, era il suo unico fratello, alto,
bello, un gigante con gli occhi verdi come lo smeraldo ed i capelli chiari, mi piaceva guardarlo, e lui
rideva, rideva…gli piaceva molto come mamma cucinava il pollo, così diceva, e così dopo
mangiato mi portava a comprare il gelato, aveva una macchina sportiva, di colore arancione, una
128 sport... Era il giorno del mio compleanno, compivo undici anni, mamma mi aveva vestito con
dei pantaloncini alla zuava, si portavano allora, con i calzettoni bianchi, le scarpettine blue, e una
maglietta bianca…
Si rise molto quella domenica a tavola, zio era molto allegro, mi aveva regalato un bellissimo
elicottero, giravano tutte le eliche…ero felicissimo, poi dopo pranzo mi portò a comprare come di
solito il gelato, in macchina mi posò la mano sulla gamba e mi disse: Sei grande ormai, hai undici
anni, sei un ometto…poi la mano scivolò altrove, e poi si fermò con la macchina…(e
poi…orrore…orrore…orrore)…
Guarda con la coda dell’occhio di Pepè
con un bambino di undici anni, come si fa? Io odio la domenica, vorrei non venisse mai….
PEPE’
Va a sedersi sulla sedia di sinistra, schiacciandogli il braccio.
E quante braccia hai…
MEME
Chi t’è bbiv…
29
PEPE’
Si guardano. Memè fa bacino. Pepè fa per stringergli un orecchio
Si risente il rumore della trappola per topi che scatta.
PEPE
Lo hai sentito? È lui maledetto, ma stavolta lo ammazzo
Si alza, prende una scopa, va verso il luogo dove ha sentito il rumore comincia a picchiare,
Memè comincia a urlare, l’ha visto è passato…Pepè lo insegue…
Dove scappi bestiaccia
MEME’
Si siede sulla sedia di sinistra
Attento Pepè va nella camera della mamma
PEPE’
La porta è chiusa
Da una botta con la scopa
MEME’
Non lo uccidere, caccialo via…
PEPE’
Da una botta con la scopa
Bestiaccia schifoso e maledetto …lurido topo di fogna …dove scappi…esci fuori…hai paura eh!
Da una botta con la scopa
Ma tanto sta volta t’ammazzo, ti ammazzo…
MEME’
Non lo uccidere, caccialo via…
PEPE’
Eccolo, l’ho preso, l’ho preso… lo ammazzo, lo ammazzo….
Da una botta con la scopa.
BUIO.
MEME’
Dopo una pausa chiamando
Pepè…Pepè rispondi…
PEPE’
Anche stavolta l’ha fatta franca
MEME’
Che ha fatto Franca?
PEPE’
L’ha fatta franca! Cioè è scappata la zoccola…!
30
MEME’
Ma cosa è successo?
PEPE’
Non vorrei sbagliare ma credo sia andata via la luce
MEME’
Controlla il generale, forse hai toccato qualche filo scoperto, è saltato l’automatico
PEPE’
Un momento Non capisco perché diavolo devi sempre dare la colpa a me di tutto quello che
succede
Armeggia un po’
No, non è scattato niente, è semplicemente andata via la luce.
MEME’
Ma non ho dato nessuna colpa, ho solo chiesto se fosse scattato l’automatico
PEPE’
Perché magari io ho toccato qualcosa è colpa mia
MEME’
Poteva essere, ma mica è darti colpe….
Ecco, con questa ci si vede.
Memè accende una lampada di servizio. All’accensione si trovano davanti, faccia a faccia.
PEPE’
Era meglio stare al buio
Va alla finestra
Sarà successo qualcosa, tutto il quartiere è al buio,non capita mai! Guarda guarda guarda… vedi
vedi vedi.,
MEME
Che vedi?
PEPE’
Niente. E’ tutto buio. C’è stato un “blakaut”…
MEME’
Accendono dei lumini intorno
Speriamo che torni presto…
PEPE’
Ci mancava la luce…Ho fame
Si siede a destra
MEME’
Che novità. Facciamoci un goccino di Pernod
PEPE
Cosi a digiuno?
31
MEME
Facciamo l’aperitivo e poi al buio come fai a cucinare?
Va a prendere la bottiglia e due bicchieri e cominciano a bere, seduti alle due sedie.
La bottiglia resta sul tavolino a fianco alla sedia
PEPE’
Sempre sto pernod…a me fa schifo… compra un mistras.. un pastisse..un vov
MEME
A me piace il pernod..
PEPE
Trangugia e ha un brivido
Sai che sogno spesso di mangiare?
MEME’
Perché sogni pure tu?
PEPE’
Certo anch’io sogno, l’altra notte mentre tu sognavi di stare in tanga tirolese col toro che ti si
ingroppava, io ho sognato di essere snello e bello come da giovane. Sognavo e mi rendevo conto
che non era vero…mi trovavo in una sala da ballo, piena di specchi specchi specchi colorati… … e
mi vedevo riflesso decine di volte. All’improvviso non ho visto più il mio corpo da giovane, un…
MEME’
Un grattacielo
PEPE’
che spettacolo orrendo, Meme’. No Ho visto un…
MEME’
Una gratta checca
PEPE’
Peggio peggio
MEME’
Peggio che?
PEPE
un vecchio grasso, sfasciato, cadente,. Ero floscio e ridicolo, e me ne rendevo conto. Con una con
pancia enorme sblusata ….
MEME’
Praticamente come sei adesso...
PEPE’
Vipera tu te ne freghi perchè tu a parte i capelli non sei cambiato. Ma io sono finito…anche se
dentro sono sempre uguale. Si, dentro di me c’è sempre un ragazzino..
32
MEME’
T l’è mangiat?
PEPE’
è come se avessi sempre il mio slippino, il mio cuore è ancora capace di ballare. Ma a chi può
interessare? A chi può venire in mente di portarmi sulla spiaggia? Sarà dal novantantatrè che guardo
giù e non mi vedo il pisello.
MEME’
Andiamo, un po’ di dignità!
PEPE’
Lo so che da te non c’è da aspettarsi comprensione.
MEME’
Ma con chi ce l’hai, eh? Siamo tutti nella parabola discendente, vecchia mia. Alle mie vene varicose
non ci pensi? Non mi senti che quando respiro sembro un mantice rotto?
Respira pesante
PEPE’
No..non sei rotto… sei sano… visto da fuori sei sempre uguale, lo so che non lo sei, ma io ti vedo
bello….cioè più che bello…sei senZuale, e il calippo mi pulsa..
MEME’
Ah! Adesso non sono più un brutto anatroccolo nano deforme?
PEPE’
Ma si che lo sei… senti devo farti una confessione quando ti picchio mi sale un fuoco dalla punta
dei piedi fino alla cima dei capelli… t’abbuffass e pakk’r tutto il giorno…
Mimano picchiatore e picchiato
è che tu li prendi bene..sembri fatto apposta
MEME’
Pepè ti posso dire una cosa…anche a me piace..però non esagerare. M’è fatt saltà doje capsul
PEPE’
Avvicinati..
Gli dà un pizzico sulla spalla
MEME’
Si, fammi male..
PEPE’
Sempre pizzicando
Certo se ti decidessi a mettere una parrucca magari, il tuo aspetto migliorerebbe e non di poco
MEME’
Non insistere, la parrucca non la metterò mai. E’ ridicola.. patetica.. io pure per quello non voglio
uscire. Chi l’avrebbe immaginato che avrei perso tutti i capelli? Erano la mia forza.
33
PEPE’
È arrivato Sansone
MEME’
Da ragazzino facevo impazzire tutti con i miei riccioli biondi
PEPE’
Cretino. Il ricciolo biondo che fa impazzire il mondo. Ma sei sicuro che eri biondo?
MEME’
Certo, biondo come un puttino,
PEPE
E mo sei puttano…
MEME
Stronzo. avevo cascate di riccioli biondi che mi scendevano dappertutto, ero tutto un boccolo… mi
chiamavano truciolo. dove sono i miei riccioli? Chi me li ha rubati? Tutta colpa tua..e quella roba
del toro…
Piange. Si alza e va a sinistra
PEPE’
Ma che fai piangi?
Ride sadico
È inutile piangere sui capelli versati….
MEME’
irritato
Non ti impicciare. Ma pensa a te piuttosto! Che sembri una papera incinta. Ma ti sei mai visto i
fianchi? Eh? Te li sei mai visti?... Non sono fianchi da uomo…troppo larghi! Un vero uomo
dovrebbe avere le spalle grandi, e il resto giù giù sempre più stretto, fino a due fianchi asciutti. Tu,
tutto il contrario.. sei stretto su.. e ti allarghi giù… neanche una papera sembri… Sono troppo
carine.. Un pellicano! Si! Sei un pellicano incinto. Un pellicano incinto.
PEPE’
Ah si? E tu ti ripeti. Dici ogni cosa due volte.
MEME’
Chi l’ha detto? Chi l’ha detto?
PEPE’
Anche ora! L’hai detto due volte.
MEME’
E con ciò?
PEPE’
Secondo te ogni parola che dici è così straordinaria che tutti dovrebbero stare in ginocchio a
implorare il bis.
MEME’
34
Con sussiego
Ma no. Beh, tanto perché tu lo sappia, bel musetto, anche tu ripeti le parole, l’hai fatto anche in
questo momento per non parlare del tic che ti prende a tavola. Quello è esasperante.
PEPE’
Sciocchezze…
MEME’
Sciocchezze? Sono vent’anni che mi ritrovo davanti a quella voragine che hai in mezzo alla faccia!
E ogni volta che ci avvicini una forchetta ti metti a tirare su col naso e a girare la testa verso
sinistra..
Lo imita
Così! Te lo faccio vedere un’altra volta. Questa è la forchetta…
Lo ripete due o tre volte
Tiri su; giri; ingoi! Tiri su, giri, ingoi! Per non parlare del fatto poi che ti tagli le unghie in cucina!
PEPE’
Una volta! Una sola volta in tutta la vita!
MEME’
Basta e avanza.
PEPE’
E chi è che non stende mai i panni?
MEME’
E chi è la sudiciona che lascia sempre il lavandino lurido e non pulisce mai il suo rasoio?
PEPE’
Grida
Non ho tempo…Ci sei sempre tu al cesso, chiuso a chiave a lisciarti chissà che cosa…
Si alza e resta lì in piedi alla finestra
in un’altra vita avrò due bagni.
MEME’
Va a prendere la scatola nel mobiletto in fondo e va a sedersi sul divano.
E in un’altra vita trovati pure a uno che te lo pulisce. Non lo pulirò.
PEPE
Che vecchia checca isterica che sei diventato.
Si sente una musica di pianoforte provenire da fuori
Senti? E’ tornato Arturo…
MEME
Arturo chi..
PEPE
Toscanini
MEME
35
E si mette al suonare al buio? Chi è ray Charles?
Scatola in mano
Qui dentro ci sono tutti i piccoli tesori di mammina. Guarda!
Mostra un libro aperto, con dentro un fiore schiacciato
Canta Una rosa blu
C’è una rosa secca nel suo Libro d’Oro. Una rosa secca dal Passato, leggera come una piuma.
PEPE’
Non mi ha mai potuto soffrire…tua madre.
MEME’
brandendo il libro
nel millenovecento…chissà…quando mise questo fiore nel libro
Rimette apposto la rosa
Era fresca, bella, spensierata; e guardala ora ! la testa gli si è asciugata che sembra una prugna secca
PEPE’
Gli aborigeni le fanno così.
MEME’
Le prugne?
PEPE’
Quelle testine disseccate. Prima tolgono le ossa e poi le riempiono di sassolini roventi che infilano
dalle orecchie.
MEME’
Anche sadico ora!
PEPE’
Bravi gli aborigeni!Sai che stanno facendo causa a tutti quelli che hanno teste aborigene in giro per
il mondo che le rivogliono? Dopotutto sono sempre resti umani, e ci stanno riuscendo sai? L’ho
letto su “Strano ma vero”
MEME’
Uuuhh c’è ccis cu Strano ma vero… Gli aborigeni! Stiamo parlando di mia madre, se non ti
dispiace! scienziato… Dio mio se penso che quella vecchia zampogna grigiastra era giovane e soda,
e che dal suo grembo io…
Gli trema il labbro
PEPE’
com’è doloroso, cercare nel tempo le orme lasciate da una fanciulla che una volta schiacciò
trepidante una rosa nel suo libro di poesie.
MEME’
Che cosa bella hai detto, Pepe’. Che cosa bella.
PEPE’
. Mi dispiace solo che tua madre non mi abbia mai capito.
MEME’
36
Ormai è troppo tardi…
PEPE’
annuisce
mi piacerebbe tanto poter parlare alla mia sai, l’ultima volta che sono andato a trovarla
“ Ciao. Mamma”, dico. “ Ciao” ma lei, niente; biascicava e zitta. La saliva le colava giù dal mento,
con un pezzetti di dolce. Le labbra tutte gonfie spaccate come una salsiccia al tegamino. Hai
presente una salsiccia al tegamino?
Beve e si asciuga gli occhi con la manica
dopo mezzora alza la testa e mi domanda : “ Lei chi è?” Hai Capito? “Lei chi è?” E io :”che
diavolo, sono tuo figlio, mammina” e lei, lei niente. Gli occhi sperduti nel vuoto. L’Alzheimer
galoppante
ricomincia a piangere. recitando
Se sapessi come mi odia….
MEME’
Con tono da maestrino
E’ lei che ti ha messo al mondo. Non dimenticarlo.
PEPE’
recitando
Si! Si! E come le ho dimostrato la mia gratitudine? Seppellendola in quella Casa di Riposo per
Pipistrelli. Tutti i guai che ho me li sono meritati. E’ il cielo che mi punisce
MEME’
Casomai punisce tua madre.
PEPE’
Voglio sbronzarmi, meglio se non capisco niente.
Prende la bottiglia che Meme aveva lasciato sul tavolino a fianco alla sedia e ci si attacca. È in
piedi dietro la sedia di sinitra.
MEME’
Si. Cerca di non pensare a niente.
PEPE’
tu non sai l’orrore di quell’ospizio. La direttrice farebbe scappare il fantasma di Bin laden. Ho paura
ad andarci dopo il tramonto. Sul serio. Le scale scricchiolano e gemono come anime dannate; gli
spifferi fanno tintinnare i vetri. Un posto davvero orribile.
MEME’
Si. Dovrebbero dare una mano di rosa caldo alle pareti. Io la camera di mammà l’ho ridipinta da
cima a fondo . E le ho fatto con le mie mani le tendine , le federe e la sopraccoperta. E poi le ho
comperato lo scendiletto nuovo.
PEPE’
Che fai, giri il coltello nella piaga? E’ il momento del trionfo?
37
MEME’
No, facevo per dire…
PEPE’
Beh, alla mia le hanno dato una branda, una sedia di vimini e due metri cubi di spazio per tirare le
cuoia. Sta aspettando la morte in due metri cubi, mia madre.
Pepè passa da dietro e va a risedersi a destra
MEME’
Delicatamente apre il libro di poesie da dove ha preso la rosa
“Rosata e calda sboccia l’aurora
Ma la tenera notte indugia ancora…”
scaraventa il libro in terra
Accidenti alla rosa!
si alza e va al tavolino. Beve un lungo sorso. Resta lì, a sinistra del tavolino
Ah! Sarebbe bello avere un bambino…
PEPE’
Stai delirando. Hai già gli occhi che galleggiano nel pernod… fra un po’ ti verrà la schiuma alla
bocca. Lo danno a te un bambino…
MEME’
Ma pensaci un momento, Pepè: se tu ed io… si, pensa se avessimo potuto avere un bambino nostro.
Un bambino tutto per noi. Lo avremmo allevato… io adoro i bambini.
PEPE’
I bambini! Sai perché ci piacciono tanto? Perché sono le sole creature viventi più stupide di te.
MEME’
Comunque, non ce lo permetterebbero mai. In Italia poi, che peccato! Figurati se affiderebbero un
bambino a gente come noi.
PEPE’
Parla per te! Io ne ho avuto uno, se permetti. Vedi che siamo molto diversi io e te?
Si alza per andare, è dietro la sedia di destra
Che fai resti qua?
MEME’
Gira ubriaco avanti e si siede sulla sedia di sinistra
Come sai che sono qui? Che prove hai della mia esistenza? Come fai a sapere che non sono un
prodotto della tua fantasia?
PEPE’
Addio è andato completamente , io vado a letto, non finirti tutte le bottiglie di pernod che sono in
casa, che poi ti sogni le vacche in tanga
MEME’
Ma dove vai senza luce
PEPE’
38
Che ci devo fare con la luce? Chiudo gli occhi e dormo. Senti, secondo te dove va il buio quando
spengono la luce?
MEME’
E io sono ubriaco?
PEPE’
Andiamo?
MEME’
E lasciamo la mamma da sola?
PEPE’
Se vuoi stai con lei, basta che non apri il coperchio
MEME’
Bisogna controllarla. Povera mamma, tutte queste ore senza corrente le faranno male
PEPE’
Ma no, entro domattina la luce sarà tornata e tutto sarà come prima.
MEME’
Ma non è il caso che la vado a guardare?
PEPE’
basta che non apri il coperchio del banco frigorifero se no non regge fino a domani, ù
si interrompe la musica di pianoforte. Si sentono colpi dissonanti. silenzio
e se la corrente elettrica non torna si scioglie. Ci mancherebbe solo che ci si scongela la salma..
MEME
Povera mamma,
PEPE’
Eh povera mamma..dici bene…L’hai surgelata come un salmone.
MEME’
Quant si scem
(PEPE’
La salma.. surgelata come un salmone.. )
Ride
Vabbè, vado a letto. Smettila di bere…e senti la puzza del topo, mica è morto ancora…non so come
fa, maledetto schifoso, non lo mangia il veleno, non lo mangia….
Esce.
MEME’
Si sente di nuovo il pianoforte di Luigi
Non m’inganni, ti conosco mascherina, lo so che mi odi, che stai qui solo perché ti fa comodo,
perché non sai dove andare. Non mi hai mai amato tu a me, credi che non lo sappia? Mi credi
39
stupido? E ma attento a te, attento a te, perché come c’è scritto nella bibbia, c’è un tempo per amare
e un tempo per odiare, un tempo per la pace e un tempo per la guerra…
Rumore topo. Si rivolge al pubblico e parla con il topo. Ha una TORCIA in mano che punta
verso il pubblico. Si gira una volta circospetto.
….Ehi, topolino…
Sul fondo si staglia l’ombra proiettata di Pepe’ che incombe alle spalle di Meme’
… stai attento con questo che ti vuole ammazzare.. quando c’è lui in giro non farti vedere… che fai
mi guardi? Hai sentito tutto? Lo so che ci giudichi, ma che dovevamo fare? Col salone chiuso,
senza un centesimo, che dovevamo fare? La pensione di mammà è l’unica fonte di sostentamento,
senza mammà non saprei proprio dove andare, quel campione di la, parla parla, nun zap fa
niente…attore cantante…ma…non è stato mai capace di guadagnarsi neanche i soldi per comprare
il sale per un uovo…che fai ridi? Ma ti dispiace se ti chiamo Gigio? E ridi, ridi, la gente presa in
giro va in paradiso lo sai? Cosa? Ti piace sentire suonare l’armonica a bocca? Va bene te la
suono….
comincia a suonare l’armonica e lentamente si chiude il sipario.
40
SECONDO TEMPO
Prima dell’aprirsi del sipario sentiamo Pepè pregare il Nam Myoh Renge Kyo. All’aprirsi del
sipario lo troviamo davanti al suo tabernacolo che prega. È penombra, ci troviamo nello stesso
ambiente del primo tempo, è quasi sera, è l’ora che precede il crepuscolo.
PEPE’
Seduto a sinistra
Nam Myoh Renge Kyo, Nam Myoh Renge Kyo, Nam Myoh Renge Kyo, Nam Myoh Renge Kyo
Nam Myoh Renge Kyo, Nam Myoh Renge
Kyo………………………………………………………………………..
Si sente bussare alla porta, sono colpi sordi di nocchie di dita sulla tavola, dapprima Pepè non
sente, poi si accorge del fatto ma prova ad ignorarlo, anche se continua a pregare a bassa voce,
purtroppo continuano a bussare. Entra Memè, guarda Pepè interrogativo, dopo una lunga pausa
MEME’
Entra da sinistra
Ah! Se questi colpi potessero risvegliare la povera mamma!
PEPE’
Portandosi un dito sulle labbra indica di fare silenzio
Ssssshhhhhhh
Chi sarà?
MEME’
Non te l’ha detto budda?
PEPE’
Scherza coi fanti e lascia stare i santi, anzi non scherzare con nessuno e vai a vedere chi è animale
MEME’
Meno male che la preghiera ti calma, anche se io fossi in te andrei sul sicuro, prenderei lo xanax!
PEPE’
Non bussa più
MEME’
Chissà chi era
PEPE’
Vai a vedere
MEME’
Vacci tu
PEPE’
Ma lo vuoi capire che io qui è come se non esistessi? Lo vuoi capire? Metti che vado ad aprire io ed
un vigile urbano…
41
MEME’
E perché dovrebbe venire qui un vigile urbano? Mica siamo in una macchina
Pepè gli tira uno schiaffo e Memèche reagisce eccitato.
PEPE’
I vigili urbani, oramai sono a tutti gli effetti poliziotti, municipali, ma poliziotti, possono benissimo
venire a casa a perquisire
MEME’
Ma che sei latitante? Questa è casa mia, non ho bollette arretrate da pagare, pago le tasse, Io non li
faccio entrare…
PEPE’
Ecco bravo, tu non li fai entrare perché sei la regina della casa, ma io? Io cosa sono?
MEME’
Il re? Non saprei….chi sei?
PEPE’
Nessuno, ecco chi sono, nessuno. Io qui non ho nessun diritto, neanche di starci, io qui non esisto,
capisci? Per la legge sono invisibile…
Si accascia e si copre con una coperta
MEME’
Per la legge……Non capisco dove vuoi arrivare ma calmati,
PEPE’
Era così per farti capire
Pepè si agita sotto la coperta
MEME’
Ma che dè m’ par a mucca pazza…
PEPE’
Mettiamo che domattina tu esci…
MEME’
....Ma io non esco….
PEPE’
….Ma mettiamo che per sbaglio esci….
MEME’
…non esco….
PEPE’
….ma diciamo che per esempio esci…
MEME’
Ma io non esco…
42
PEPE’
Pe esempio…
MEME’
Non se ne parla, non esco…
PEPE’
…E’ un cazzo di esempio me lo lasci fare senza rompere l’anima e tutto il resto della devozione, e
che diamine!
MEME’
Devo dire che esce molto fuori la tua buddità, dammi retta, xanax…
PEPE’
Tu faresti perdere la calma anche al budda in persona….dicevo, se tu esci e finisci sotto una
macchina…
MEME’
….Allora è proprio sicuro che non esco….
PEPE’
Allora metti che ti entra una macchina in casa e ti schiacci contro quel muro
Va incontro a Memè e lo sbatte sul divano
e morirai schiacciato, come uno scarafaggio, maledetto te… Esce tutta quella cosa gialla che hai in
corpo a posto del sangue…tu sangue non ne hai.. tutto pus.. sei una blatta!
MEME’
Schifoso, sempre esempi schifosi devi fare….
PEPE’
Torna al centro
allora muori sotto una macchina per strada, è meglio più dignitoso no? a me non verrà nessuno a
dirmi: guarda che Meme’ è andato sotto a una tir..
MEME’
Mo è diventato un tir?
PEPE
, è schiacciato, un ammasso di carne e recchie..una polpetta con le orecchie… vieni a
riconoscerlo…vieni a raccoglierlo… Nessuno si preoccuperà di venire dal tuo compagno di una vita
a dirmi che tu sei morto…capisci?
MEME’
Ah ho capito.. a te interessa più se te lo vengono a dire e non che sono morto? Ma non ti interessa
proprio niente di me…
PEPE’
Stavo ponendo un esempio, per dire che non abbiamo diritti, metti che
arriva il pronipote di quindicesimo grado si prende tutto…nessuno mi tutela..e io qua non ho nessun
diritto a starci, se tu vuoi mi cacci adesso e io non posso dire niente…posso solo gonfiarti di botte…
43
MEME’
Ma io non ti caccio, lo sai, anche se mi picchi io sto zitto, ti accetto…
PEPE’
Memè è per dire, non capisci neanche un esempio….
MEME’
Ma tu fai esempi di merda…I tuoi esempi sono sempre un po’ troppo cruenti…volgare…
PEPE’
Se io sono volgare tu sei una vecchia checca demente e pelata
MEME’
E a te ti puzza l’alito…Insisti pure a pregare, vedo che serve proprio tanto a renderti più calmo e ad
affrontare il mondo in maniera più tranquilla…prega a budda se ti fa passare sta puzza di cipolla
PEPE’
Un’altra volta che ripeti questa storia non te lo lascerò finire di dire…piglio una mannaia t’acciakk
ka in fronte e ti faccio una riga al centro.. definitiva
si indica la fronte
Ora tacitati e vai ad aprire la porta
MEME’
Ma non bussano più…
PEPE’
Nevrastenico
Vai ad aprire la porta…obbedisci!
MEME’
Andando si ferma
Xanax…
PEPE’
Xanax…c’hai fatto caso che è un palindromo?..
MEME’
Torna un attimo indietro
Che cos’è?
PEPE’
Un palindromo
MEME’
A me piace il panettone…
Va via
PEPE’
Xanax….si legge da destra a sinistra e viceversa sempre xanax, e si dice appunto palindromo…
Portando via il Gonghio
44
MEME’
Entra e si ferma con le buste in mano
È uscita un’altra messa…
Era Pitero, il tuo garzone dell’alimentari.
PEPE’
Ottimo,
va entusiasta incontro a Meme’
dammi qua le buste
prende le buste e va a metterle sul divano. Le apre cerca qualcosa tira fuori un pacco di
assorbenti
Lines Ultra con le ali, Questi li manda a te
Li lancia a Memè
MEME’
Cretino, sempre lo stesso scherzo! È proprio un demente
PEPE’
Eccole, finalmente, addio alla decenza, lo voglio vedere stroppiato
MEME’
Ma di chi parli?
PEPE’
Armeggiando nelle buste
Di quello schifoso, non mangia il veleno, ma il formaggio si, e questa volta trova la sorpresa
Tac…ci resterà attaccato alla tagliola
MEME’
Come sei cattivo..poverino
PEPE’
Va a piazzarne una destra
Ma che dici poverino? Perché poverino? Ma tu stai dalla sua parte o dalla mia?
MEME’
Che c’entra la mia parte la tua….un essere vivente che muore fa sempre dispiacere
PEPE’
Carica le trappole e ne piazza altra al centro
Ma che dici? Quello schifoso sta qui con noi, mi sa che la notte ci viene pure a spiare nel letto
MEME’
Non credo
PEPE’
Gli si avvicina
E che ne sai
45
MEME’
Non lo so, ma di sopra non sale…a lui piace stare qui nel salone…
PEPE’
Ma che ne sai tu dei gusti di un topo’
MEME’
Lo so…
PEPE’
Piazza la terza a sinistra
Sale non sale, gli piace non gli piace, tra non molto resterà attaccato alla tagliola, lo prenderemo
vivo…e poi….
MEME’
E poi?
PEPE’
vicino a memè e lì si ferma
Lo finirò…e via nella spazzatura….nell’umido naturalmente
MEME’
Che brutta fine povero….
PEPE’
Prende la busta della spesa e se la piazza sulle gambe. Si siede alla sedia di sinistra e mangia del
formaggio che ha messo nelle trappole
Ma che dici povero? I topi sono una cosa schifosa da cui dobbiamo difenderci, sono gli animali più
simili agli esseri umani, loro e i maiali...
MEME’
Tu sei più verso il porco…
PEPE’
Tu invece sei più verso la zoccola. Esseri immondi, portatori di malattie, pensa che possono avere
addosso fino a trenta malattie, sono responsabili finanche della peste nera. si riproducono in
maniera forsennata, possono fare fino a sette nidiate all’anno e ogni nidiata sforna fino a 15
piccoli…la femmina del topo secondo te perché la chiamano zoccola?
MEME’
Perché?
PEPE’
Perché per riprodursi si accoppia con più maschi, fino allo sfinimento, la zoccola sta in calore per
circa sei ore … durante le quali è capace di farsi montare fino a cinquecento volte…
MEME’
Eccitato
…Beata lei…
46
PEPE’
Sono animali furbissimi, vedi che non mangia il veleno? Sai perché? Evidentemente da qualche
parte nel mondo c‘è un topo che ha scoperto che se lo mangiano muoiono, non si sa come si
passano le informazioni, ma nel giro di pochi minuti se un topo scopre una cosa a Palermo, la sanno
anche a Milano…
MEME’
Si telefonano
PEPE’
Hanno un senso del sociale sviluppatissimo, sai come rubano l’olio?
MEME’
Passa dietro Pepè, si ferma al centro ad ascoltare
No
PEPE’
Ficcano la coda nella bottiglia e lo succhiano. E sono ghiottissimi di uova, gli piacciono
trapazzate…Sai come le rubano?
MEME’
Sentiamo
PEPE’
Uno sdraiato sulla schiena si mette l’uovo sulla pancia, l’altro lo afferra con i denti per la coda e lo
trascina
MEME’
Ingegnosi… sono persone intelligenti i topi..
PEPE’
Lo guarda.
Dopo un giorno che hanno sgravato, le femmine sono di nuovo ricettive e possono rimanere
gravide… e i cuccioli dopo appena quattro mesi possono riprodursi…quindi capisci che bisogna
assolutamente ammazzarlo….
Si agita
altrimenti quello qua ci crea una colonia di topi che si nutriranno di me, di te e di tua madre…che ce
l’hanno surgelata e che quindi gli durerà un bel po’
MEME’
Agitato
Povera mamma, la corrente non è ancora arrivata, quanto potrà resistere ancora?
PEPE’
Mangia
Non sono passate neanche 24 ore, fino a 72 ore col coperchio chiuso regge …
MEME’
E se la luce non dovesse tornare?
47
PEPE’
Sempre il solito uccello del malaugurio, se non dovesse tornare non so, troveremo una soluzione…
Piuttosto domani viene mio figlio, come faccio? Lo faccio venire qua?
MEME’
agitato
Si, fallo venire qua, mentre tu conosci tuo figlio dopo 21 anni, io mamma e il topo ti aspettiamo di
là nella camera ardente, magari ci teniamo una mano sulla bocca per non fargli accorgere che
esistiamo…
PEPE’
Davvero lo faresti?
MEME’
Ovviamente no!
Si alza e si affaccia alla finestra
PEPE’
Lo immaginavo, dovrò incontrarlo in un bar… pazienza …
MEME’
Si sta facendo notte…come faremo? Un’altra notte senza luce…
PEPE’
Si alza e va a controllare il contenuto delle buste nel divano.
Come faremo, ci vuole coraggio nella vita, per sapere affrontare le situazioni, …cosa credi che la
vita sia una passeggiata?
MEME’
Ma che ne sai tu della vita? Ma di che parli? Stai zitto che fai più bella figura…
PEPE’
Ma lo sai che a volte penso di non conoscerti per niente?
MEME’
A volte? Io sono sicuro di non conoscerti per niente…
PEPE’
Magari seduto sul bracciolo
Per esempio, tu sai qual è il mio piatto preferito?
MEME’
Uno qualsiasi, tanto ingurgiti tutto, tu non mangi, trangugi, pezzi di bue a quadretti…mangi giù
bum bum…e ti allarghi, ti allarghi…
PEPE’
Vedi che non lo sai? Il mio piatto preferito è la vellutata di zucca e patate con crostini di pane
ovviamente tostato con aglio e cipolla
MEME’
E figurati se ci mancava la cipolla…
48
PEPE’
….io invece so qual è il tuo … uova strapazzate con formaggio fuso soprra….
MEME
Mh…
PEPE’
ho indovinato?
MEME’
E come fai a saperlo?
PEPE’
Lo so, io osservo
Gesto “ti vedo”
MEME’
Gli vogliamo dare un nome?
PEPE’
A chi?
MEME’
Al topo…
PEPE’
Ride sardonico. Meme’ è spaventato.
E perché? Deve morire, nell’anonimato è meno doloroso, se gli diamo un nome diventa una cosa
personale…
MEME’
Io lo chiamerei Gigi
PEPE’
Gigi? E perché?
MEME’
È un topo, topo gigi …
PEPE’
Ride sardonico
Gigio....
MEME’
Vabbè Gigio.. Gigi..
PEPE’
Che capra
49
MEME’
E sentiamo tu come lo chiameresti
PEPE’
Io non lo chiamo, io lo ammazzo, e se proprio dovessi dargli un nome lo chiamerei “lo Schifoso!
Anzi no, Chiavica!
Prende le settimane enigmistiche e le altre riviste le sistema sul tavolino al centro
MEME’
Ma quante settimane enigmistiche ti sei fatto portare?
PEPE’
Mi mancavano degli arretrati…
MEME’
Ma come fai a leggere quella roba?
PEPE’
Come fai tu a non leggere niente, questa è cultura, cosa credi? Le rubriche di strano ma vero sono
bellissime, “Forse non tutti sanno che”, “L’edipeo enciclopedico”… Dove credi che prenda io tutto
il mio sapere? E poi i cruciverba ti tengono acceso il cervello…
MEME’
A me non piace fare i cruciverba, non ci riesco…
PEPE’
Infatti il tuo cervello è spento
MEME’
Io sono più sveglio di quanto credi
PEPE’
Tu ti credi più sveglio di quanto lo sei veramente
MEME’
Uh…
Va a farsi un bicchierino
quei cruciverba li faccio in un attimo, è che io non voglio, ma se vorrei…
PEPE’
Mi si sono distorte le orecchie…tu sei ignorante nell’anima…
MEME’
Beati gli ignoranti perché sarà loro il regno dei cieli..vedi..cito così a caso la bibbia, come se niente
fosse…per farti capire che non solo tu sai qualcosa…
Va alla finestra
PEPE’
Beata incoscienza…
Si mette a leggere un cruciverba
50
MEME’
Si sta fecendo notte,
Pepè canticchia si sta facendo notte
un’altra notte senza corrente elettrica, ma come si fa? Guardali guardali i palazzi nel buio…sagome
di giganti..sembrano ombre.. fanno paura..Ma chissà che sarà successo
PEPE’
leggendo ridacchia
Vai a chiedere a Nanda, la vicina…
MEME’
E che ne può sapere la vicina? Quella neanche sente la porta…e poi a lei che le frega, ha il suo bel
bangladeshino … caruccio, lo hai visto?
PEPE’
Ma chi Jonny?
MEME’
Esatto lui
PEPE’
No. Ad ogni modo sarà un problema generale
MEME’
Ma chi jhonny?
PEPE’
Ma no..la luce.. non solo nel nostro quartiere ma in tutta la città
MEME’
Il sindaco non avrà pagato la bolletta…
PEPE’
Niente di più probabile.
Leggendo su una settimana enigmistica
Guarda che carino qui, il formulario di Marcel Proust. Te lo faccio?
MEME’
No io non le prendo queste cose… ma sono medicine?
PEPE’
Ma no, Proust
lo legge Praust
era uno scrittore dell’ottocento, famoso per aver scritto “A La Recherche du temps perdu”
MEME’
Era sardo?
PEPE’
Ma no francese..Alla ricerca del tempo perduto. Un’opera monumentale, sette volumi, migliaia di
pagine…
51
MEME’
Una palla allucinante
PEPE’
Ma che dici? È uno dei massimi capolavori della letteratura di tutti i tempi…
MEME’
E tu l’hai letto?
PEPE’
Eh….diciamo di si…non proprio tutto ecco… le prime 50 pg… poi il riassunto
MEME’
E di che parla?
PEPE’
è tutta una storia…, tutto un inciucio…è una specie di telenovela
MEME’
Ah questo frousto scriveva telenovelle sarde… Interessante, non c’è che dire
PEPE’
La cosa interessante è la ricerca del tempo passato, la possibilità di riviverlo attraverso l’arte…
Sospiro
Mi sarebbe piaciuto tanto diventare uno scrittore, mammà mi voleva fare studiare al liceo classico,
io ho voluto fare il liceo scientifico…sarei diventato un grande scrittore…sarei negli scaffali delle
biblioteche insieme a Dante, Petrarca, Manzoni…
MEME’
Leopardo
PEPE’
Se.. pantera.
MEME’
Come no.. l’ho studiato a scuola.. quello storto con la gobba..
Mima, come gli animali di prima, ma con la gobba. In piedi
che stava sempre triste.. quello che ha scritto “la passera solitaria”…
PEPE
Din sulla vetta della torre antica
Cantando ten vai…PasserO solitario...Passero… no passera… LeopardI
MEME’
Ah so tanti?
PEPE
Sei proprio ignorante… lo vuoi fare il questionario?
52
MEME’
E fammi le domande del questionario dai…
PEPE’
nel silenzio si sente che qualcuno batte sul muro
È tornato il signorino che ci abita a fianco
MEME’
Ma che c’avrà da inchiodare?
PEPE’
Inchioda la moglie…
MEME’
Ahh.. le antenne…beato lui..
PEPE’
A Meme’
Accendi qualche lampada che non ci vedo
allora cominciamo, io ti faccio delle domande e tu devi rispondere va bene?
MEME’
Son tutto orecchie
PEPE’
Lo so. Il tratto principale del tuo carattere?
MEME’
Tratto…In che senso?
PEPE’
Nel senso qual è il tratto principale del tuo carattere
MEME’
Il tratto…Ma così su due piedi, tratto… ah ho capito.. tipo se dormo poco.. magari ho digerito
male.. ho sognato il toro, l’incubo… tratto male la gente? Sono intrattabile. E’ questo il tratto?
Pepè affonda la faccia nel ventaglio
E dì il tuo allora…
PEPE’
Il tratto principale del mio carattere è senz’altro la temperanza, la pazienza, la calma…
E lo devo tutto alla preghiera, lo sai…
MEME’
Ah! È una cosa di fantasia..bisogna dire bugie…
PEPE’
Risentito
Perché ho detto una bugia?
53
MEME
Ma no, scherzavo…il tratto…del mio carattere…sono semplice …no?
PEPE’
Si, forse è la semplicità, nel senso di stupidità…
MEME’
Eh! mmmh sempre simpatico…
PEPE’
andiamo avanti…quale è la qualità che desideri in un uomo…
MEME’
Ma dai scemo…
PEPE’
Dai che? Non vuoi rispondere?
MEME’
Mi vergogno…
PEPE’
E di cosa?
MEME’
A dire la qualità che desidero in un uomo…che poi tu lo sai…qual è…quella qualità…quel tratto là
PEPE’
Ma che hai capito? La qualità, quella che dici tu non è una qualità, è una dote… qualità è come lo
usi
MEME’
E tu che preferisci?
PEPE’
Come lo usi.
Ma che mi fai dire?
Per me è l’onestà, la sincerità…
MEME’
Ahhhhhh!!!! In quel senso… Si, pure per me, uguale…
PEPE’
La qualità che preferisci in una donna?
MEME’
Ci pensa un po’
L’assenza
54
PEPE’
A me piace essere circondato da donne…Per me la qualità che preferisco in una donna è
l’intelligenza…Invece quel che apprezzi di più nei tuoi amici?
MEME’
Io non ho amici. Ho solo te.
PEPE’
Vabè cambiamo domanda.
Il tuo sogno di felicità?
MEME’
Il mio sogno di felicità è restare per sempre con te. E per te?
PEPE’
Uscire da qui. Quale sarebbe, per te, invece la più grande disgrazia?
MEME’
Non averti conosciuto
PEPE’
Ma davvero?
Memè fa si col capo
Però…Quel che vorresti essere?
MEME’
Me stesso
PEPE’
Io no…
Cosa detesti più di tutto?
MEME’
Gli esseri umani… tranne te
PEPE’
Qui esce diciamo il tuo ottimismo, siamo quasi alla fine, Come vorresti morire?
MEME’
Questa la salto
PEPE’
Come ti senti adesso?
MEME’
Bene bene fammi le domande
PEPE
E la domanda è come ti senti adesso
55
MEME
E dillo…Nevrastenico
PEPE’
E perché?
MEME’
Eh,..tutte queste trappole per casa mi agitano un poco… poi perché non torna la luce…e di la
mamma…si squaglia
PEPE’
Infine qui la domanda è se hai un motto…
MEME’
No, però in compenso abbiamo un topo…Pepè mi so scocciato…Questo coso è un’assoluta perdita
di tempo
PEPE’
Perché dici questo?
MEME’
E a che serve?
PEPE’
A conoscerci meglio
MEME’
Come se a te importasse qualcosa di me
PEPE’
Adesso perché te ne esci così
MEME’
Perché non è cosi?
Si alza e esce.
PEPE’
No che non è così, io ti ho dato gli anni migliori della mia vita, e tu stai sempre li a farti rodere per
non so cosa, lo sai che hai un caratteraccio bella mia?
MEME’
Ma finiscila
FLASH
Enzo urla ed entra con una trappola per topi all’orecchio
MEME
Ahh pepè!!!
56
PEPE’
Gliela strappa dall’orecchio
Ma come hai fatto?
MEME’
Cercavo una cosa sotto il letto…ma le hai messe ovunque ste trappole
PEPE’
Con ste orecchie stai dappertutto…addirittura rasoterra..e non ci andare… dai stai tranquillo
Meme’ si mette sdraiato sul divano dolorante, usa il ventolin
…stai qui… non è che si è fratturata?
MEME
No quella è cartilagine
PEPE
Senti che fatto divertente che ti racconto…In belgio hanno fatto un’orgia per anziani over 65…
tutto sembrava filare liscio, quando nel finale, durante un’ammucchiata, alcuni anziani si sono
sentiti male e l’orgia si è trasformata in tragedia, sette morti, 5 per infarto e 2 per edema polmonare.
MEME’
Bella roba, bella roba davvero…ma dove l’hai letto?
PEPE
Su cronaca vera
MEME
secondo te usavano tutti il viagra?
PEPE’
Beh! Se decidi di andare ad un’orgia di over 65, e tu sei un over 65 che fai, vai a vedere quello che
succede?
MEME’
A te è mai capitato di fare un orgia?
PEPE’
E a te?
MEME’
L’ho fatta prima io la domanda
PEPE’
Lo sai che non mi piace parlare di queste cose, poi ti agiti, ti innervosisci
MEME’
Ma dai, ti giuro che non faccio niente, dai, racconta, racconta
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PEPE’
Dopo un silenzio
Si, una volta.
Non ricordo come sono finito in quella casa, stavo con amici…
MEME’
Begli amici che frequenti
PEPE’
Ero giovane, facevo l’attore, ero un attore conosciuto sai?
MEME
Me lo dici tutti giorni
PEPE
Mi sa che non l’hai ancora capito chi ero…facevo film telenovele..ti ricordi quando facevo I
miserabili?
MEME’
Come no..stavi proprio in parte..eri il più miserabile di tutti…passavi sul cavallo che neanche ti
reggeva…vai avanti…
PEPE’
Stavo li, si era bevuto tanto, girava anche un po’ di bamba… hashish…insomma ad un certo punto
stavamo tutti sdraiati su un letto, saremmo stati sette otto persone, maschi e femmine…non so chi
ha cominciato , non ricordo…ma in men che non si dica si è trasformato tutto in un ansimo, un
turbinio di lingue, una giostra di sessi, un nugolo di gemiti….
MEME’
E tu cos’hai fatto?
PEPE’
e che ho fatto?
MEME’
che hai fatto?
PEPE’
Sai stavo li…stavo sulla giostra… anche se ad un certo punto non m’andava più, sai, una volta
prendi, una volta dai, una due e tre…poi anche basta…allora ho acceso la televisione…
MEME’
Ma che dici la televisione?
PEPE’
Si, la televisione….ho trovato un vecchio film in bianco e nero…Casablanca…vecchiotto, ma
sempre molto sentimentale, con Ingrid Bergman ed Humphrey Bogart, piano piano glia altri si sono
avvicinati, soprattutto sulla scena finale molte ragazze che pochi minuti prima non avresti mai detto
che avevano tutto quel cuore, stavano con i fazzoletti in mano… tutti nudi davanti alla
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televisione…ricordo che un signore che ad un certo punto ha detto al padrone di casa: scusi
ragioniere, ha visto le mie mutande?
MEME’
Ma finiscila, prendi sempre in giro il prossimo…tu…
PEPE’
Ti giuro che è andata proprio così. E tu? Tu che di te non racconti che col contagocce…ci sei mai
finito in un’orgia?
MEME’
Io non sono perverso come te, queste cose non le faccio e non le ho mai fatte
PEPE’
Tu? con quelle orecchie? Non ti credo neanche morto, sei bugiardo.
MEME’
Fai un po’ come ti pare, sono una brava ragazza, che credi?
PEPE'
tu una brava ragazza? Allora io sono barbie
MEME'
Si sistema seduto sul divano
io ti sono sempre stato fedele
PEPE'
buon per te...
MEME'
io a te ho sempre dato tutto
PEPE'
siamo al momento della recriminazione adesso?
MEME'
Gli va dietro
pepe'....sposiamoci...
PEPE'
no vabbe, oramai siamo al di la dell'immaginazione, siamo nel regno della pazzia
59
MEME'
perchè? Andiamo all'estero...in spagna...
PEPE'
non capisco questa smania del matrimonio....mi è già costato una vita di sacrifici...lo sai che i soldi
che prendevo dal salone li mandavo alla sporcacciona, per Andrea certo....risposarmi? No grazie
MEME'
ma a te che ti costa? Tanto viviamo con la pensione di mamma....
PEPE'
parlando seriamente, quanto tempo credi che potremo andare avanti con questa storia? A parte il
fatto che se non torna la luce toccherà trovare una soluzione, altrimenti io e te qua ci ammaliamo di
colera...ma poi non possiamo stare chiusi in questa tomba insieme a tua madre...prima o poi
arriveranno i controlli...
MEME'
che controlli?
PEPE'
dell'inps, verificano che sia ancora invalida o sia deceduta...non possiamo mica vivere con la
pensione di tua madre in eterno...
MEME'
e che facciamo? Dove andiamo? Come viviamo?
PEPE'
ma non lo so, qualcosa faremo, bisogna avere il coraggio di affrontarla la vita
MEME'
Guardandolo, a volerlo convincere
io non voglio affrontare niente...stiamo tanto bene qua...che ci manca?
PEPE'
Accende le luci
Se domani non sarà tornata la luce dovremo per forza risolvere il problema...
MEME'
e come?
60
PEPE'
andremo a denunciare il decesso di tua madre...
MEME'
Dovremmo chiedere a un medico, accerteranno che è morta da più di un anno....andremo a finire in
galera, io non voglio andare in galera.....
PEPE'
nessuno andrà in galera, una soluzione la troveremo, un medico si corrompe...non è così difficile
sai?
MEME'
speriamo che torni la luce...
va ad affacciarsi alla finestra
PEPE’
Chi di speranza vive disperato muore..
MEME’
E non torna la luce..non torna
Meme’ suona armonica.
PEPE’
Pepe’ si alza, gli prende l’armonica. Va a sedersi di nuovo.
La prossima volta che la suoni te la schiaccio sotto i piedi
MEME’
Pepe' posso farti una domanda?
PEPE'
potrei impedirtelo in qualche modo?
MEME'
ma tu a me, mi ami ancora?
Pepè lo guarda. Si sente la trappola che scatta. Spaventatissimo
Che è stato?
PEPE'
Si alza. Lo cerca. Prima destra, poi sinistra. Il topo è rimasto attaccato alla tagliola.
eccolo eccolo! maledetto, è giunta la tua ora....
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MEME'
Va al centro, guarda atterrito Pepe’ che brandisce la scopa e fa per colpire il topo. Lo segue e
cerca di fermarlo
che vuoi fare Pepe', cosa vuoi fare?
PEPE'
lo finisco, cosa voglio fare...maledetto schifoso...
MEME'
non lo fare Pepe', mandalo via, ma lascialo libero....
PEPE'
ma che dici? Lasciarlo libero? Deve morire...
lo vede dietro una quinta, lo indica
eccolo brutto schifoso...è finita per te...
alza la mazza della scopa in aria, Meme' lo affera, cerca di fermarlo, Pepe' lo schiaffeggia,
Meme' finisce a terra. Con un colpo secco. Pepe' uccide il topo.
MEME'
cos'hai fatto? Assassino, cos'hai fatto? Cosa ti aveva fatto questa povera creatura eh?
PEPE'
ma cosa dici? Sei proprio una povera pazza....
MEME'
tu sei lo schifoso, tutto quello che sta intorno a te muore, io ti ho dato tutta la mia vita, e tu guarda
come mi tratti...lo so che non mi ami, che stai qua perchè non sai dove andare, cosa credi?
PEPE'
è questo che pensi? È questo che pensi davvero?
MEME'
perché lo hai ucciso? Perché?
PEPE'
perché avere un topo dentro che ti corrode l'anima non è una cosa salutare...
MEME'
allora uccidi anche me...
PEPE’
È inutile ucciderti, sei già morto
MEME’
E basta, basta….basta, basta, basta….non ce la faccio più, basta fingere, sei un ipocrita…
Ma cosa credi che io non vedo? Non capisco? Mi credi davvero così stupido? Perché hai dovuto
ammazzare quella povera creatura?
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PEPE’
Quella non era una povera creatura, era un animale pericoloso, corrode, sporca, distrugge…t’entra
dentro e ci fa il nido e non lo cacci più…come le ansie, come i dolori, come l’affanno che ogni
mattina ti porti dentro appena ti svegli…
MEME’
Nel momento in cui hai ucciso lui, hai ucciso anche me…Dio solo sa quanto ti amo…e il vuoto e il
nulla che ho davanti senza di te, ma meglio il niente che continuare così…vattene, non ti ci voglio
più qua…
PEPE’
Ma cosa dici?
MEME’
Prendi le tue cose e vattene.
PEPE’
Se è questo che vuoi. Tolgo il disturbo.
MEME’
Perché l’hai fatto? Perché sei così? Perché non mi hai mai amato? Io ti ho regalato tutta la mia
semplicità, tutta la mia innocenza, e tu mi hai sempre schiacciato, hai ucciso ogni mio entusiasmo.
PEPE'
secondo me, l'età dell'innocenza si perde quando scopri che il grande amore della tua vita, quello
che credevi non finisse mai, che era per sempre, quello con cui ti svegliavi tutte le mattine e ti
addormentavi tutte le sere, quello che non ti abbandonava neanche per un istante per tutta la
giornata...non è più niente per te, è andato via, e quando ti capita di pensarci lo fai con distacco,
indifferenza. È vero che il primo amore non si scorda mai, ma anche se lo ricordi, ormai non è più
niente...allora ti rendi conto che tutto è possibile, ti puoi innamorare e scordare tutto nel giro di sei
mesi, o anche meno...hai perso l'illusione di quella magia chiamata amore, sai che è un fatto
chimico...una reazione che ha bisogno solo del suo tempo per smettere di esistere...
MEME'
che visione arida, mi fai pena!
PEPE’
È il momento della resa dei conti mia cara, è il momento in cui cadono tutti i veli, e la realtà è li
cruda davanti a te, prima o poi tocca a tutti di dover fare i conti con se stessi.
Tu mi chiedi perché non ti ho mai amato, da quando ero un giovanotto appena maggiorenne ho
scoperto chi sono, l’ho scoperto sfiorando la mano del mio migliore amico. fu il più grande amore
della mia vita, glielo dissi, mi rimbomba ancora nelle orecchia il suo urlo disgustato; vattene,
vattene via, non farti più vedere. Da allora mi sono sempre chiesto: Perchè io, perchè? Avrei tanto
voluto avere una famiglia normale, tornare a casa, trovare una moglie, dei figli...la
normalità...quello che fa la maggior parte della gente e invece...eccomi qua, con te. Non
fraintendermi, non ce l'ho con te, anzi, tu mi hai accolto, non ce l'ho con te...non so con chi ce
l'ho....nella mia vita è andato tutto storto, mi sono trovato sempre al posto sbagliato al momento
sbagliato, inadeguato anche a respirare...sai quante volte ho pensato che tutto sommato potrei, ma
si, potrei anche morire, adesso qui, a che servo io? A che servi tu? Non serviamo a niente, il mondo
non serve a nulla. Ma che colpa ho io di essere come sono? Che colpa ho? Non l'ho deciso io, non
ho mai deciso niente nella mia vita, semplicemente le cose capitano....
63
MEME’
Perché non vuoi che vedo tuo figlio?
PEPE’
Non hai letto le lettere?
MEME’
No, non le ho lette
PEPE’
Le prende e gliele da
Tieni, leggile, così capisci. La cosa più carina che dice è che gli faccio schifo. Ti immagini mi
presento con te la? Che gli dico? Ciao Andrea, ti presento il mio compagno. Cosa pensi che possa
dire? Ti chiamerà mamma?
MEME’
Mi dispiace
PEPE’
Adesso sai tutto di me…tutto…hai scavato in profondità…topo!
MEME’
Anch’io l’ho sempre saputo, lo sapevo, allora quando mio zio bello, alto, biondo, mi portò con lui
quella domenica, a mangiare il gelato, io compivo 11 anni, ero felice, felice perché stavo con lui in
quella bellissima macchina arancione, felice per i regali, felice…fin quando lui mi posò la mano
sulla coscia, il cuore cominciò a battermi forte, sentivo il calore della sua mano sulla mia coscia che
lentamente mi saliva fino al cervello, allora poggiai la mia mano sulla sua e la tirai, la
tirai….ricordo la gioia e la meraviglia che m’invase quando lui non disse niente, rideva, rideva….e
io mi sentivo in paradiso….quella domenica capii pienamente chi ero…l’avevo sempre saputo…
PEPE’
Se le persone sapessero tutto, ma proprio tutto uno dell’altro, non so se riuscirebbero ancora a
guardarsi in faccia. Se non ti dispiace me ne vado domattina, a quest’ora e senza luce, non vorrei
che qualcuno mi violentasse la fuori.
MEME’
Che scemo!
Buio. All’accendersi della luce, siamo all’alba, la luce dell’aurora entra radente sulla scena, che
è vuota. Entra Pepè con la sua busta in mano e dei vestiti, comincia a vestirsi.
MEME’
Entrando
Che fai?
PEPE’
Mi preparo e me ne vado, vado ad incontrare Andrea, arriva alla stazione dei pullman.
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MEME’
Tornate qua se vuoi. Vedi per la prima volta tuo figlio, dove lo porti in un bar? Non so se è giustoPEPE’
Tutto quello che accade è giusto.
MEME’
Tu credi sia meglio denunciare la morte di mamma? Dargli una degna sepoltura?
PEPE’
Si, sarebbe la cosa migliore da fare
MEME’
Allora lo faremo…
PEPE’
E come vivremo poi?
MEME’
Non so, la vita bisogna affrontarla…e se ti va continueremo ad affrontarla insieme…
PEPE’
Ti va di accompagnarmi ad incontrare Andrea?
MEME’
Ma dici davvero?
PEPE’
Ti va?
MEME’
Ma certo che mi va, il tempo di prepararmi….
Parte una musica durante la quale i due finiscono di vestirsi, alla fine apparecchiati in maniera
molto appariscente, Memè ha messo la parrucca bionda. Si prendono mano nella mano.
MEME’
come pensi che reagirà Andrea?
PEPE’
Non so, non importa.
MEME’
Ma si accorgerà che i miei capelli non sono veri?
PEPE’
Nessuno è perfetto.
Scendono tra il pubblico e vanno via!
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