Manuale dei Controlli Indicazioni operative per l`esecuzione dei

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Manuale dei Controlli Indicazioni operative per l`esecuzione dei
Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
Manuale dei Controlli
DOMANDA UNICA DI PAGAMENTO e MISURE A SUPERFICIE
DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE
(Regg. CE n. 73/2009, n.1307/13, 1698/2005 e 1305/2013)
Indicazioni operative per l’esecuzione dei controlli
aziendali in loco finalizzati alla verifica delle superfici
richieste a premio
Settore Aiuti diretti ed interventi di mercato
VERSIONE AGGIORNATA ALLA DATA DEL 30/10/2014
INTRODUZIONE
Gli aiuti diretti richiesti a premio con la presentazione della Domanda Unica ed i premi
richiesti per le misure a superficie del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) prevedono il rispetto
dei requisiti di ammissibilità.
I requisiti di ammissibilità delle superfici, sia per la Domanda Unica che per lo Sviluppo
Rurale, sono accertati, sulla totalità delle richieste di premio, attraverso la foto
interpretazione che, nel caso delle istanze incluse nel campione di ammissibilità, è
integrata dalle informazioni desumibili dalle foto satellitari ed eventualmente dalle visite in
campo.
In alcuni casi la foto aerea non consente di verificare puntualmente il dato dichiarativo
dell’Azienda o a seguito di cambiamenti dell’uso del suolo dopo lavorazioni successive alla
foto aerea più recente o per specifiche colture il cui requisito di ammissibilità è valutabile
solo con un sopralluogo (ad es. il pascolo magro) e/o un riscontro amministrativo sulla
base di documentazione detenuta dall’Azienda (ad es. il castagneto da frutto, la cui
ordinarietà delle cure colturali è riscontrata anche dalle operazioni annotate nel Registro di
campagna).
Nel presente documento vengono illustrate le specifiche tecniche per le attività di Controllo
oggettivo sulle aziende che hanno presentato domanda di aiuto a superficie nell’ambito
della Domanda Unica e/o dello Sviluppo Rurale per le quali non è possibile definire il
valore dell’ammissibilità di alcune particelle sulla base dei dati disponibili nel Sistema
Integrato di Gestione e Controllo (di seguito SIGC).
I criteri di ammissibilità di una superficie sono quelli previsti dai Regolamenti Comunitari
specificati al paragrafo 1 del presente manuale, dai Decreti Ministeriali attuativi, dalle
Circolari di AGEA Coordinamento e dai provvedimenti dell’ Organismo Pagatore tramite i
Decreti di avvio del procedimento per la presentazione delle istanze di aiuto per le singole
campagne.
Per il Piano di Sviluppo Rurale occorre fare riferimento anche ai bandi regionali attuativi
che dettagliano i criteri di ammissibilità dei singoli gruppi colturali in relazione alle
caratteristiche del territorio di riferimento e agli obiettivi delle specifiche misure.
Considerando che attualmente sono in via di definizione i
provvedimenti attuativi dei Regolamenti inerenti il nuovo periodo di
programmazione 2014-2020, sia per quanto riguarda la Domanda Unica
che il Piano di Sviluppo Rurale, tale manuale è suscettibile di
aggiornamenti sulla base degli atti ancora non esecutivi che daranno
attuazione alla nuova programmazione.
L’implementazione dei suddetti aggiornamenti può determinare la
necessità di apportare anche modifiche di tipo organizzativo che
risultassero più funzionali al procedimento di controllo, all’acquisizione
degli esiti, ad una maggior trasparenza nel rapporto con le aziende
assoggettate a verifica in loco.
1. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
La normativa Comunitaria a cui far riferimento per l’attività di controllo disciplinata dal
presente Manuale per tutte le misure a superficie è riconducibile ai Regg. 1306/2013 e
809/2014 e nello specifico:
-
-
per la Domanda Unica: i Regg. CE 73/2009 e 1122/2009 fino alla campagna 2014
compresa ed al momento il 1307/2013 ed il 641/2014 a partire dalla campagna
2015;
per le Domande a superficie presentate nell’ambito del PSR i Regg. CE
1698/2005 e 65/2011 fino alla campagna 2014 compresa ed al momento il
1305/2013 e l’809/2014 a partire dalla campagna 2015.
I suddetti regolamenti devono intendersi nella versione attualizzata da eventuali modifiche
successive e, pertanto, occorre consultarli nel testo integrato.
2. ORGANIZZAZIONE E SVOLGIMENTO DEL CONTROLLO
Per ogni Azienda da sottoporre a controllo in loco il tecnico incaricato dovrà stampare il
verbale di controllo di cui si propone uno schema all’Allegato 1 del presente Manuale.
Inoltre, dovrà stampare tutta la documentazione relativa al materiale che sarà utile per la
verifica,
quale
le
foto
aeree
presenti
nel
Sistema Informativo Territoriale di ARTEA (di seguito GIS) comprensive del reticolo
catastale (di seguito indicata “foto aerea”) nonché le informazioni inerenti le tipologie di
uso del suolo presenti al momento sulle superfici a controllo e, se trattasi di un controllo
disposto su richiesta di un beneficiario, la Sua proposta grafica di uso del suolo. Eventuale
altra documentazione non specificamente menzionata in tale manuale potrà comunque
essere utilizzata/acquisita a supporto del controllo.
La richiesta di controllo viene formulata con riferimento all’uso del suolo relativo alla
particella catastale per la quale si chiede il sopralluogo.
In caso di superfici richieste a controllo interessate da parametri di eligibilità che non
possono essere ricompresi all’interno di un’unica particella catastale occorre valutare l’uso
del suolo in base anche alla superficie presente nella particella contigua in modo da poter
individuare quella che la normativa comunitaria definisce come “parcella”.
All’incontro con l’Azienda il tecnico incaricato, identificato l’interlocutore e il ruolo rispetto
alla Struttura Aziendale, annoterà gli estremi del documento di riconoscimento e acquisirà
copia della delega formale nel caso in cui non sia presente il rappresentante legale.
Durante la fase di campo devono essere verificate, attraverso un sopralluogo, tutte le
particelle richieste a controllo.
Per ognuna delle particelle oggetto di sopralluogo dovrà essere scattata almeno una
fotografia per ciascuna tipologia di uso del suolo ivi presente. In particolare, le foto
dovranno avere ad oggetto gli elementi caratterizzanti l’ammissibilità di quella particolare
tipologia di uso del suolo.
Sulla foto aerea il tecnico incaricato indicherà, nel modo più preciso possibile, il percorso
effettuato intorno e/o dentro la particella e i punti da cui sono scattate le fotografie a
supporto dei rilievi della fase di campo.
Inoltre sulla foto aerea il tecnico incaricato dovrà delimitare ed indicare, in modo chiaro e
leggibile, gli usi del suolo rilevati.
Nel caso in cui in fase di sopralluogo il tecnico incaricato utilizzi una strumentazione GPS
al fine di individuare in modo più preciso e puntuale la delimitazione degli usi del suolo
individuati, nella foto aerea dovranno essere riportati i punti di rilevazione e dovrà essere
data traccia dell’utilizzazione di tale strumentazione nel verbale di controllo.
Ogni foto aerea utilizzata durante il sopralluogo deve essere firmata e timbrata da parte
del tecnico incaricato.
Oltre a dare evidenza del sopralluogo effettuato e permetterne la ripercorribilità, il verbale
ha l’obiettivo di condividere con l’Azienda le informazioni rilevate nella fase di controllo in
loco e una prima indicazione dell’ammissibilità di ogni particella controllata.
Ai fini di cui sopra il tecnico Incaricato dovrà riportare nel verbale, per ciascuna particella
oggetto di controllo o per gruppi di particelle omogenee, quanto riscontrato in merito agli
usi del suolo presenti, descrivendo gli elementi significativi rilevati in campo funzionali ad
prima indicazione all’Azienda circa gli esiti del controllo: ad esempio, in caso di verifica di
una superficie dichiara a “pascolo magro” è opportuno descrivere lo situazione dello strato
erbaceo, arboreo e arbustivo.
Solo dopo il posizionamento degli esiti del controllo sul GIS ARTEA sarà possibile
determinare la superficie effettiva dei vari usi del suolo rilevati (misurazione in mq di ogni
uso del suolo riportato a GIS).
Al termine del sopralluogo sarà cura del tecnico incaricato compilare, in doppia copia, il
verbale di controllo che sarà sottoscritto dal tecnico stesso e dal rappresentante aziendale
che potrà inserirvi eventuali osservazioni. Una copia sarà rilasciata all’Azienda.
3. COMUNICAZIONE AD ARTEA DEI DATI DEL CONTROLLO
La fase successiva al sopralluogo in campo è la compilazione del modulo predisposto nel
Sistema Informativo di ARTEA (relazione di controllo) con l’inserimento dei dati rilevati
corredato di tutta la documentazione utilizzata o acquisita durante il controllo stesso,
comprensiva del materiale fotografico prodotto, del materiale cartografico utilizzato,
dell’eventuale documentazione tecnico-amministrativa utilizzata/acquisita ai fini del
controllo.
A conclusione dell’inserimento dei dati e della documentazione a supporto il tecnico
incaricato firma digitalmente il modulo on line nel quale è inserita la relazione di controllo.
Il tecnico incaricato provvede anche al riporto diretto nel GIS di ARTEA delle informazioni
grafiche indicanti gli usi del suolo rilevati.
Il Supervisore, verificata la completezza e la correttezza formale del controllo e del suo
inserimento nel Sistema Informativo di ARTEA secondo le specifiche del presente
Manuale, appone la propria firma al modulo on line attestando la regolarità del controllo
svolto.
Nel caso in cui il controllo sia oggetto anche di verifica di qualità da parte del Supervisore
questi provvederà a redigere la relativa check list (Allegato 2 al presente Manuale) e ad
allegarla al modulo on line prima dell’apposizione della propria firma.
Nel caso di non conformità rilevate in fase di controllo qualità, Il Supervisore pianifica
idonei interventi correttivi e monitora il follow up.
Gli esiti negativi derivanti dal controllo qualità saranno comunicati ad ARTEA a cura del
Supervisore.
Infine, tutti i fascicoli cartacei relativi ai controlli svolti dovranno essere consegnati ad
ARTEA corredati dalla documentazione utilizzata per lo svolgimento del controllo e
dovranno contenere le stesse informazioni presenti nel modulo on line “relazione di
controllo” sul Sistema informativo di ARTEA.
4. INDICAZIONI OPERATIVE RELATIVEA A TIPOLOGIE DI CONTROLLO CHE
PRESENTANO ALCUNE SPECIFICITA’
E’ utile chiarire che ai fini dei presenti controlli in loco la particella è identificabile tramite i
parametri catastali (Comune, Foglio, Numero di Particella), la parcella è la porzione di
territorio contigua riferita allo stesso conduttore e con la medesima vocazione colturale,
l’area omogenea è costituita da una porzione di territorio contigua con medesima
vocazione colturale in capo a più conduttori.
A) Controlli sulle superfici dichiarate a pascolo magro per l’abbinamento a diritti di cui
al Titolo III del Reg. CE. 73/2009 - Regime di Premio Unico (RPU)
I Regolamenti comunitari prevedono l’abbinamento a titoli delle aree boschive solo in caso
di effettivo pascolamento.
Una superficie viene classificata come bosco quando la foto interpretazione individua una
percentuale di vegetazione erbacea, oltre la proiezione delle chiome degli alberi, inferiore
al 50%.
Tale superficie viene, in un primo momento, ritenuta ineligibile all’aiuto.
Può assumere il carattere di eligibilità in presenza di una delle seguenti condizioni:
 pascolamento di animali propri o di terzi (in entrambi i casi occorre l’indicazione
del codice allevamento registrato in BDN (Banca Dati Nazionale relativa
all’Anagrafe zootecnica) e delle date di pascolamento, oltre ad eventuale
documentazione giustificativa del pascolamento stesso, quali ad esempio certificato
di monticazione e demonticazione, ecc.;
 sfalcio:
a) autoconsumo del foraggio (presenza codice allevamento in BDN o di altri tipi di
allevamento non registrati in BDN);
b) vendita del foraggio (presenza fatture di vendita);
Il pascolamento di animali propri o di terzi è verificato mediante un sopralluogo finalizzato
a rilevare i due elementi essenziali alla definizione dell’ammissibilità all’RPU:
 Effettiva utilizzazione per l’alimentazione zootecnica di tali superfici;
 Valutazione della tara forfettaria (costituita da rocce, arbusti non utilizzabili per il
pascolo, tronchi degli alberi ed in genere qualsiasi area non coperta da vegetazione
erbacea) da applicare.
Inoltre, il pascolamento definito come effettiva utilizzazione per l’alimentazione zootecnica
delle superfici dichiarate a pascolo magro è attestato dalle seguenti condizioni:
1) Penetrabilità del bosco cespugliato da parti degli animali coerentemente alla stazza
degli stessi;
2) Presenza di escrementi degli animali che hanno pascolato le superfici oggetto di
controllo;
3) Presenza di recinzioni a contenimento degli animali;
4) Dislocazione di abbeveratoi o bacini d’acqua naturali o artificiali per gli animali o, in
assenza, prossimità alla stalla o altra soluzione di abbeveraggio del bestiame;
5) Vegetazione erbacea presente sull’intera particella in misura superiore al 50%
(presenza di cotico erboso) .
Per la classificazione delle superfici di cui al precedente punto 5), in fase di sopralluogo, il
tecnico incaricato dovrà effettuare una stima della percentuale di superficie coperta da
vegetazione erbacea in una zona rappresentativa della situazione media dell’area e
indicare a quale delle seguenti categorie può essere assimilata:
Percentuale superficie
inerbita
Tra 0% e 50%
Tara forfettaria da
applicare
100%
Tra 50% e 80%
Tra 80% e 95%
Tra 95% e 100%
50%
20%
0
Codice da
associare al poligono di controllo
953 o 954 in base alla
dichiarazione a tara 20% o 50%
654
653
638
Per la classificazione delle superfici in fase di sopralluogo il controllore farà riferimento alle
indicazioni e alla documentazione fotografica esemplare contenuta nelle Specifiche
Tecniche per l’esecuzione dei Controlli Oggettivi dell’ammissibilità dei boschi a pascoli
magri (Versione 1.0 – del 13 Maggio 2011) redatto da AGEA Coordinamento.
Nella fase di riporto a video i codici da utilizzare sono quelli sottostanti specificando che,
nel caso in cui il bosco risulti non pascolato o non pascolabile (ad esempio per
l’impenetrabilità), il codice da impostare è il 953 o il 954 ad indicare che il bosco è stato
controllato in loco senza che ne siano state ravvisate le condizioni di ammissibilità
derivanti dal pascolamento.
Codice uso del suolo
Descrizione uso del suolo
638
PASCOLO TIPO ALPEGGI(SENZA TARE)
653
PASCOLO ARBORATO TARA 20
654
PASCOLO ARBORATO/MAGRO TARA 50
659
PASCOLO MAGRO TARA 20
953
PASCOLO ARBORATO (NON PASCOLATO) TARA 20
954
PASCOLO ARBORATO (NON PASCOLATO) TARA 50
Il tecnico incaricato dovrà riportare nel verbale di controllo, con riferimento a ciascuna
particella, le indicazioni relative agli elementi che definiscono la pascolabilità, quali ad
esempio l’accessibilità delle superfici da parte degli animali con indicazione degli accessi
sulla foto aerea, la presenza di eventuali recinzioni indicandone la localizzazione sulla foto
aerea, la presenza di punti di abbeveraggio e mangiatoie per il bestiame sulla foto aerea,
la presenza di escrementi, ecc..
B) Controlli sulle superfici dichiarate a castagneto da frutto
Il castagneto da frutto è ammissibile all’abbinamento a titoli ai fini dell’RPU ed è tra le
colture a premio della misura 214a1 del Piano di Sviluppo Rurale della Toscana 20072013.
Per quanto riguarda i criteri di ammissibilità, oltre ad accertare la presenza del castagneto,
occorre appurare se è consuetudinariamente coltivato o se è in stato di abbandono.
Quest’ultima condizione si caratterizza per una considerevole vegetazione arborea o
arbustiva insediatasi spontaneamente sotto le piante di castagno e non rimossa, che,
peraltro, impedisce le normali operazioni colturali e di raccolta dei frutti; inoltre si possono
prendere in considerazione la presenza di una notevole quantità di polloni alla base dei
fusti e la presenza di piante che visibilmente non hanno subito periodiche potature (dopo
anni di mancati interventi colturali le chiome dei castagni fruttiferi generalmente si
presentano irregolari, arruffate, con parti dense e altre assai rade e con rami o intere
branche morte a causa di malattie o per la mancanza di un’adeguata illuminazione).
Nel caso in cui all’interno del castagneto da frutto si dovessero rilevare altre essenze
forestali:


se queste sono per singolo pedale, sempre nel rispetto della densità minima di piante
prevista dalla definizione di castagneto da frutto, si può tranquillamente delimitare sul
limite esterno il castagneto senza segnalare tali essenze;
se si rilevassero per una superficie accorpata di almeno 1.000 metri quadri, nel caso di
superfici > di 1 Ha, o pari almeno al 10% della superficie, nel caso di superfici < di 1
Ha (es. 500 metri quadri, nel caso di superficie di 5.000 mq; 700 metri quadri nel caso
di superficie di 7.000 metri quadri; e così via) (questo vale anche per eventuali tare o
radure all’interno del castagneto da frutto), tali zone sono da escludere dalla superficie
complessiva che si restituisce a castagneto da frutto.
Per l’ammissibilità al premio previsto dalla misura 214a1 del Piano di Sviluppo Rurale
2007-2013 occorre la verifica di ulteriori caratteristiche relative alla dimensione e alla
produttività del castagneto da frutto.
L’estensione minima del castagneto da frutto è stabilita dal Regolamento DPGR n.
48/R/2003 di applicazione della L.R. n. 39/2000 “Legge forestale della Toscana” che, all’
Art. 52, recita “Costituisce castagneto da frutto qualsiasi area, di estensione non inferiore a
2.000 metri quadrati e di larghezza maggiore di 20 metri, che abbia una densità non
inferiore a 40 piante da castagno da frutto ad ettaro”.
Inoltre, in caso di superficie del castagneto da frutto non continua ma intervallata nella sua
estensione da una fascia boschiva, quest’ultima deve essere inferiore a circa 20 mt.
Al fine di valutare l’ammissibilità per la misura 214a1, qualora la porzione della particella
dichiarata a castagneto da frutto oggetto del controllo abbia dimensioni inferiori a 2000
mq, dovrà essere valutato l’uso del suolo della parcella o dell’area omogenea in modo da
definire la dimensione minima del castagneto stesso.
Infine, il tecnico incaricato dovrà riportare nel verbale le informazioni contenute nel
Registro aziendale di campagna relative alle cure colturali effettuate sul castagneto da
frutto e alla raccolta, nonché indicare se il castagneto risulta gestito secondo le ordinarie
cure colturali.
Il tecnico incaricato deve annullare il Registro aziendale di campagna visionato tirando una
riga dopo l’ultima annotazione effettuata dall’Azienda, scrivendo:
“per ARTEA, data del controllo, proprio timbro e firma”.
Nei casi in cui il castagneto da frutto sia rilevato in stato di abbandono va riportato nel GIS
di ARTEA il seguente codice:
Codice uso del suolo
Descrizione uso del suolo
618
BOSCO\CESPUGLIATO
Nel caso in cui il castagneto da frutto sia gestito (e dunque soddisfa il criterio di
ammissibilità per l’RPU) ma non abbia le caratteristiche previste per l’ammissibilità alla
Mis. 214a1 del PSR riferite all’estensione e alla produttività occorre utilizzare il seguente
codice:
Codice uso del suolo
Descrizione uso del suolo
615
FRUTTA A GUSCIO
Nel caso in cui il castagneto è gestito ed ha le caratteristiche previste per l’ammissibilità
alla Mis. 214a1 del PSR riferite all’estensione e alla produttività occorre utilizzare il
seguente codice:
Codice uso del suolo
Descrizione uso del suolo
122
CASTAGNETO DA FRUTTO
Allegato 1) Schema di Verbale di controllo
DATI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA
Denominazione
CUAA
Indirizzo
Via o Località
Comune
Provincia
Recapito telefonico
Pec
INCARICATI DEL CONTROLLO
Cognome e Nome
Ente
Qualifica
Cognome e Nome
Ente
Qualifica
PERSONE PRESENTI AL CONTROLLO
Cognome e Nome
Documento di riconoscimento
Tipo e numero
Scadenza
Qualifica (es.titolare,rappresentante legale,delegato,tecnico,etc)
Presenza delega/mandato
SI
NO
Eventuali altre persone presenti al controllo
ELEMENTI DEL CONTROLLO
Preavviso
SI
NO
Tipo
Data
In caso di controllo NON effettuato
Irreperibilità del beneficiario
Altre cause imputabili al beneficiario
Altro (specificare)
Inizio controllo
Data
Fine controllo
Ora
Data
Ora
Sono state oggetto di sopralluogo le particelle catastali di seguito indicate la cui superficie riscontrata verrà calcolata tramite riporto a GIS delle
mappe verificate
Comue
Foglio Particella
Uso del suolo dichiarato
Rilievo
CAMPO NOTE TECNICO INCARICATO
DICHIARAZIONI DEL BENEFICIARIO
Ai sensi del D.Llgvo 196/2003, si autorizza l'acquisizione e il trattamento informatico dei dati contenuti nel presente verbale e negli eventuali allegati,
anche ai fini dei controlli degli Organismi nazionali e comunitari.
La presente relazione è redatta in duplice copia, una copia resta al controllore e una copia viene rilasciata al richiedente.
Luogo
Data
FIRMA dell'AZIENDA
FIRMA del/dei tecnico/i incaricato/i
Allegato 2) Schema di Check list controllo qualità del Supervisore
DATI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA OGGETTO DI CONTROLLO
Denominazione
CUAA
Via o Località
Indirizzo
Comune
INCARICATI DEL CONTROLLO AZIENDALE
Cognome e Nome
Qualifica
Cognome e Nome
Qualifica
Provincia
ELEMENTI DEL CONTROLLO AZIENDALE
Data di convalida delle informazioni
caricate nel modulo prdisposto nel SI
ARTEA
Data del controllo
DATI RELATIVI AL CONTROLLO QUALITA’
Responsabile del controllo
qualita’
Nome
Cognome
Ente
Qualifica
Data
Check list sulla qualità del controllo aziendale
Documentazione cartacea
Punto di controllo
Il verbale è compilato in maniera cotrretta e completa?
Verbale di controllo
Dalle informazioni presenti nel varbale a conclusione del sopralluogo l'Azienda
ha potuto evincere una prima valutazione sui rilievi emersi?
E' presente tutta la documentazione necessaria alla ripercorribilità del controllo?
Fascicolo di controllo
La documentazione fotografica è esustiva rispetto agli usi del suolo rilevati nelle
particelle sopralluogate?
Modello on line
Sono presenti le stampe delle foto aeree con l'indicazione dei punti di accesso
alle particelle, il percorso effettuato e i punti di scatto delle foto?
E' presente il verbale scannerizzato in formato pdf?
E' stato allegato in formato pdf tutto il materiale cartaceo presente nel fasciolo
dicontrollo?
Il modello riporta la firma e la data di compilazione da parte del tecnico
incaricato?
Il riporto a GIS dell'uso del suolo rilevato in fase di sopralluogo è presente per
tutte le particelle oggetto di sopralluogo?
Riposto a GIS
Sono stati utilizzati i codici di codifica ARTEA per la fotointerpretazione?
ESITO CONTROLLO DI QUALITA'
Cotrollo positivo
Eventuali
raccomandazioni
o note di
miglioramento
Controllo negativo
Motivazione e
note
Firma del Responsabile del controllo qualità
Data
SI
NO