Max Keefe tredici settembre 2011

Transcript

Max Keefe tredici settembre 2011
I consigli per gli acquisti da Max
TREDICI
SETTEMBRE 2011
La vedova incinta
di Martis Amis
Messaggio da Max
Albachiara
di Vasco Rossi
La Comandante
Comanche
serie originale
in più parti
quinta puntata
MAXKEEFE
STORIE E AVVENTURE IMMAGINARIE
La rivoluzione delle lenzuola
La vedova incinta di Martin Amis
Nell’estate del ’70 un ragazzo inglese scopre che la rivoluzione sessuale non sarà a suo favore
Max Keefe è un
mensile creato
impaginato e
diffuso da
Roberto Mengoni
gratuito
ecologico
divertente
In copertina:
Lise Ashlock
per il romanzo
“La vedova incinta”
1
Estate 1970. Keith Nearing, vent'anni, studente inglese di lettere si
trova in vacanza in un castello dell’Italia meridionale, invitato da
Scheherazade, amica di Lily, la sua
ragazza. Ha con sé un foglio dove
ha segnato le sue storie. Ogni ragazza, un numero, da uno, prendersi per le mani, a dieci, rapporto
completo. Sedici ragazze in cinque
anni, otto chiari successi, pensa
Keith. La vacanza in Italia dovrebbe servire ad aumentare considerevolmente la lista, profittando della
rivoluzione sessuale in atto, che ha
reso le donne, apparentemente, più
disponibili.
Oltre a mantenere la sua incerta
storia con la bellezza ordinaria e
l’intelligenza pragmatica di Lily,
Keith punta all’appariscente Scheherazade, dolce e naif, ancora non
consapevole della potenza del suo
corpo. Nel castello c’è anche Gloria, un’astuta arrivista sociale dai
modi maschili, che attrae, seduce e
corrompe irreparabilmente il buon
Keith.
La vita nel castello scorre piuttosto monotona. Keith passa il tempo
a leggere i classici della letteratura
inglese, cercando con Lily le scene
d’amore nascoste tra le righe.
Nel castello arrivano amici e conoscenti. L’unico italiano è Adriano, un giovane nobile locale, grande sportivo, istronico e gran seduttore con l’unico difetto di essere
alto meno di un metro e cinquanta.
E’ una vita un po’ da reclusi. Le
rare escursioni fuori dal castello
provocano del resto terrificanti
scene tra i giovani locali non abituati alla spregiudicatezza di Lily e
Sheherazade. “Lily e Scheherazade
furono rapidamente e surrealmente
inghiottite da sciami di giovani...
L’energia che sprigionavano... era
al livello di una rivolta in una prigione dell’Asia orientale dell’Africa
subsahariana.”
L’ossessione di Keith per Sheherazade non conosce pace. Architetta piani destinati a fallire. La sua
conoscenza delle donne è limitata,
mediata attraverso la letteratura e
le passate superficiali esperienze
avute. Non comprende i sottili legami che esistono tra le ragazze.
“La diplomazia tra donne e l’arte
politica erano cose che Keith sapeva che non avrebbe mai capito. Era
come guardare da una rupe verso
un mare luminoso, milioni di punti
di luce che rimbalzano da goccia a
goccia. Impossibili da seguire. Una
disciplina arcana come la termodinamica molecolare.”
La vacanza si trasforma in una
farsa. La conta finale di Keith è
sconfortante. Il semplice fatto che
di tutta la vacanza non resti che
questo testimonia le sue difficoltà di
capire. Keith continuerà a non
capire le donne anche nel resto
della sua vita, dipinta a grandi linee
in una serie di appendici che si
spingono fino al 2003.
Martin Amis racconta una generazione (la sua), che fece della rivoluzione dei costumi la principale
bandiera, oltre al momento di passaggio tra il mondo antico ormai
morto e quello nuovo ancora in
gestazione.
La libertà di cui godiamo oggi
passò anche attraverso i tentativi
dei Keith di tutto il mondo di andare a letto contemporaneamente
con Scheherazade, Lily e Gloria, e
delle ragazze di tutto il mondo di
scoprire la libertà di scegliere come
e con chi.
Tutti i numeri arretrati su www.robertomengoni.it
MAXKEEFETREDICISettembre2011
Musicoginecopedia
L’enciclopedia delle donne nella musica
Quante storie nei nomi di donna dei grandi cantautori italiani
Giulia la brava e Lilly strafatta; Albachiara va a scuola mangiando una mela, Francesca a passeggio vestita di rosso;
Margherita è il sale, Linda balla, Anna verrà, Valentina cocca e
polpa d’albicocca. Ma anche Marinella che volò sopra una
stella, Bocca di rosa che portò la primavera nel paesino di
Sant’Ilario, Franziska stanca di attendere il suo uomo in latitanza e Jamina lingua infuocata. Continua l’enciclopedia delle
donne nella canzone italiana. Dopo Sara di Antonello Venditti
(gennaio), Non è Francesca di Lucio Battisti (febbraio), Per Elisa (aprile), Albachiara.
Vasco Rossi
Albachiara
Ragazze d’altri tempi...
Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera
ti risvegli con il sole
sei chiara come un’alba
sei fresca come l'aria.
Diventi rossa se qualcuno ti guarda
e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi
nei tuoi pensieri.
Ti vesti svogliatamente
non metti mai niente
che possa attirare attenzione
un particolare
solo per farti guardare.
E con la faccia pulita
cammini per strada mangiando una
mela coi libri di scuola
ti piace studiare
non te ne devi vergognare
E quando guardi con quegli occhi grandi
forse un po’ troppo sinceri, sinceri
si vede quello che pensi,
quello che sogni....
Qualche volta fai pensieri strani
con una mano, una mano, ti sfiori,
tu sola dentro la stanza
e tutto il mondo fuori
Anni dopo, Albachiara ha chiamato
sua figlia Virginia Maria, un nome
semplice e dolce, che le ricorda i tempi
dell’adolescenza e l’incontro con un
ragazzo di un paese del modenese.
Invece, a Virginia Maria il suo nome
proprio non piace. E’ vecchio e pomposo, buono solo per farsi prendere in
giro dalle sue compagne che si chiamano Sharon, Vanessa ed Annika. Tra
l’altro, le amiche del liceo non ridono
solo del suo nome da principessa. Al-
2
bachiara impone alla figlia cibi sani e
come merenda dell’intervallo la costringe a portare una mela. Le altre non
portano nulla per mantenere la linea o
al massimo prendono uno snack dietetico. La mamma dice che le mele fanno
bene alla pelle. Virginia Maria si vergogna e la nasconde. La mangia per strada, senza farsi vedere, prima di tornare
a casa.
Davanti allo specchio la figlia di Albachiara si odia. Ha ereditato dalla madre occhi grandi, una faccia pulita ed
aperta, che le impedisce di nascondere i
suoi sentimenti. Finisce sempre per arrossire se un ragazzo le parla. E’ una
vera rovina.
Per questo a partire dalla seconda ha
deciso di cambiare abbigliamento. La
madre era disperata. Non riconosceva
una figlia che si vestiva di nero, pesantemente truccata sugli occhi e con le
labbra nere e livide come se avessero
baciato il ghiaccio. Si fa chiamare Black
Velvet. Le compagne la chiamano di
nascosto la Vedova Nera.
Virginia Maria sta sempre molto
attenta al suo aspetto. Altro che vestirsi
svogliatamente, come fa ancora sua
madre che indossa maglioni sformati
che le coprono le mani e le arrivano al
naso, d’inverno, e camicette a fiori degli
anni settanta con la gonna d’estate.
Prima di uscire il sabato sera con le
amiche per Piazza Maggiore, passa l’intero pomeriggio a provare le più diverse
combinazioni di catene, orecchini e
make-up. Lei vuole attirare attenzione.
Che cosa altro c’è da fare, in questa
vita, se non attirare l’attenzione? Anche
se non sa bene di chi vorrebbe attirare
l’attenzione. Le piacerebbe avere un po’
di intimità con Franchi, che piace a
tutte e nessuna sa perché. Invece intorno a lei c’è sempre Simba, il primo della
classe e una frana con le ragazze.
La mamma dice che nei suoi occhi si
vedono i sogni. Ma Virginia Maria non
sogna veramente più. Il cellulare è sempre agitato di messaggi. La televisione è
sempre accesa. Su facebook c’è sempre
qualcuno con cui chattare. Fa pensieri
strani. Ma sola non riesce a starci mai.
Eppure, eppure, vorrebbe restare davvero da sola.
E lasciare il mondo fuori.
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immaturi, sinceri, affettuosi. Sono poco
più grandi dei loro piccoli e le loro culle
La Comandante Comanche
non sono molto diverse da quelle che
Quinta puntata
usavano quando giocavano a genitori e
Riassunto delle puntate precedenti
figli.
La Comandante Comanche è un’astronauta del XXII secolo, folE’ buffo ma le generazioni si alternalemente innamorata di un pilota ribelle e irraggiungibile di cui
no così velocemente che nonni, genitori
non si conosce nient’altro che il soprannome, Cavallo Pazzo.
e figli passano le stesse esperienze nello
La Comandante trascina la sua astronave, ‘Colei-che-odora-distesso breve periodo di tempo.
Il pianeta Kodomomachi è, curiosasolfuro-di-idrogeno-e-perde-plutonio’ e il suo equipaggio di trenmente, anche il posto più conservatore
tuno umani e un maiale, in un assurdo viaggio per la galassia in
dell’universo. Forse questo dipende dal
cerca del suo introvabile amante, durante il quale visita strani
fatto che la vita è molto breve. Forse dal
pianeti con popolazioni bizzarre.
fatto, dicono altri, che i suoi abitanti
Nelle puntate precedenti la Comandante ha visitato Ichimachi, il
non hanno tempo per il superfluo. Gli
pianeta con una sola città (maggio), Karuhito, il pianeta degli
anni sono così pochi per studiare, lavouomini leggeri (giugno), Ugokushima, il pianeta delle isole mobili
rare, crescere, avere un famiglia, dedi(luglio) e Tomesei, il pianeta degli uomini trasparenti (agosto).
carsi allo sport, all’arte o alla contemplazione degli assurdi panorami del loro
globo. I kodomamachi raramente si
Iniziano
la
scuola
a
tre
anni
quando
spostano dalla loro città di origine. Non
Kodomachi
ancora sono incerti sulle loro gambe un hanno il tempo per cambiare città. E
Il pianeta dei bambini
po’ curve, che assomigliano a quelle di
per abituarsi a un nuovo clima. Anche il
Racconto originale di Roberto Mengoni
un gatto. A sei anni conoscono già tutto. turismo è un’attività quasi sconosciuta. I
Non è forse Cavallo pazzo un bambino? Mangiano merendine zuccheratissime a loro giorni sono lunghi ma i loro anni
scuola e passano il tempo a giocare al
Egli esprime ogni tipo di sentimento:
sono brevi, che per conoscere il mondo
computer. Quando hanno raggiunto i
arrossisce, strepita, piange, sghignazza,
che li circonda, il loro quartiere, la loro
dodici anni terminano gli studi superio- città, gli amici e i parenti, hanno appelancia i cuscini in aria, abbraccia il suo
ri. Li vedi nei cortili dei palazzi di ceamore con dodici braccia che l’avvolna anni sufficienti.
mento delle loro città che giocano a
gono e la stringono e poi la getta via
A vent’anni i kodomomachi raggiunperché ha visto un giocattolo più intequalcosa di simile a calcio tutto il pome- gono il massimo del loro potenziale.
ressante. Cavallo pazzo non fa cose da
riggio e le loro mamme, poco più gran- Essi appaiono come i nostri adolescenti.
di di loro, che li richiamano invano per Non c’è un filo grigio nei loro capelli,
adulti: non usa il computer, non si immerge nella realtà virtuale, non proteg- studiare gli esami finali. Strepitano,
un solco di rughe tra gli occhi, gli uoge il suo ammasso interno con un invo- puntano i piedi, urlano altri cinque mi- mini hanno ancora addomi piatti e le
nuti. Solo il tramonto riesce a riportarli donne hanno la pelle liscia. I figli stanlucro inviolabile. Invece ama stare ina casa.
sieme agli animali. Adora i cavalli, li
no per diventare indipendenti e c’è anA quell’età qualcuno si è già innamo- cora del tempo per dedicarsi ai propri
nutre, li abbevera, li monta e con essi va
rato perdutamente. Con la testa di un
al galoppo tra gli acquaplani e le idrobambino che non conosce e non sa
auto che sfrecciano ai suoi lati. Cavallo
Pazzo è più veloce di un razzo, terribil- esprimere i suoi sentimenti. Possono
mente più crudele di un lupo affamato. sapere perfettamente le equazioni differenziali ma nessuno gli ha spiegato coSolidamente piantato al centro di una
me si dice “ti amo”. Sanno soffrire con
foresta nera, con le fauci spalancate,
passione totale, senza sapere neppure
guarda ed osserva mimetizzato nelle
pieghe delle ombre, in attesa di lanciarsi perché stanno così male.
Sono ancora incredibilmente timidi.
nelle braccia della sua preda.
Se una loro compagna, intraprendente
Se Cavallo pazzo è solo un bambino
che si nasconde mostrandosi per quello e senza vergogna, si avvicina per prendergli la mano, diventano rossi e cerche è, non c’è altro posto dove egli potrebbe trovarsi che sul pianeta Kodocando di fuggire. Oppure inventano
momachi, dove la popolazione autocto- assurde storie, mentre i loro compagni
na, simile per corporatura ed intelligen- ridono. Scrivono sui muri: Langella
TVTB. Incatenano lucchetti sui bordi
za ai terrestri, ha però vite molto più
dei ponti. I loro primi amori sono totali.
brevi, di poco superiore ai vent’anni,
Anche perché sono spesso gli unici nella
normalmente non si superano i ventiloro breve vita.
cinque anni. Rarissimi quelli che rieI primi grandi amori nascono mentre
scono a giungere a trent’anni.
si gioca a qualcosa come nascondino o
I kodomachi vivono un’eterna anche
a moscacieca. A quattordici anni, tra
se brevissima primavera. Non abbandonano mai la fanciullezza e sono pergrandi pianti, la maggior parte va via di
ciò puri di cuore perché non fanno in
casa per creare una nuova famiglia. I
giovani padri e le giovani madri sono
tempo a corrompersi.
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MAXKEEFETREDICISettembre2011
progetti di vita. Una buona parte di loro
utilizza questi anni per riprendere a
studiare.
Non c’è il tempo per complesse o
lunghe ricerche, per cui essi prediligono
temi che possono concludere in fretta:
catalogare le stelle della galassia, contare le spiagge più belle del pianeta, studiare le proprietà del triangolo, analizzare i migliori profumi.
Anche gli artisti sanno che non potranno fare in tempo a realizzare le loro
idee: a Kodomomachi nessun artista è
mai riuscito a creare da solo una Cappella Sistina. Non sono bastate dieci
generazioni. Il primo artista ha appena
il tempo di disegnare il bozzetto di un
nuovo grande tempio su grandi fogli
elettronici e spiegare ai suoi discepoli
quello che vuole realizzare. I discepoli,
dal loro canto, che sono più giovani solo
di pochi anni, hanno appena il tempo
per comprendere la lezione del maestro
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e di aggiungere i colori al bozzetto iniziale. La terza generazione potrà quindi
scegliere il luogo dove sorgerà la basilica, ma solo la sesta generazione vedrà
sorgere i primi cantieri. Ci sono progetti
che vennero avviati quando gli abitanti
vivevano ancora nella caverne. Si cominciò impastando la calce e l’acqua in
recipienti di legno. Del progetto originario non è rimasto più nulla. Ma anche se oggi al posto degli operai nudi ci
sono lucide macchine che si muovono
con robotica precisione, la costruzione
prosegue e terminerà forse solo quando
la stella di Kodomomachi diventerà una
supernova inghiottendo il sistema solare
in un unico silenzioso colpo.
Così in questo pianeta si sfida la caducità dell’essere e si diventa immortali.
Negli ultimi anni di vita si cerca di concludere i propri progetti sapendo che
non vi sarà mai tempo a sufficienza.
Ancora giovani, sani, con tutti i denti,
un formidabile appetito e un fegato
capace di assorbire grandi quantità di
sostanze alcoliche, alcuni cercano di
spremere ogni goccia di creatività dal
loro corpo. Riducono il sonno a poche
ore per notte. Comprimono i pasti in un
solo pasto iperproteico, consumato in
fretta e in piedi. Riducono l’amore a un
passeggero movimento in una telecamera distante. Fanno uso di droghe di ogni
genere per restare svegli, avere visioni,
distorcere le loro percezioni, allungare il
tempo, rendendo più veloci i loro movimenti. Più la loro velocità aumenta,
più il loro tempo si restringe.
La morte non giunge per malattia né
per infarto né per alcuno dei malanni
che affliggono le creature viventi dell’universo. Sono troppo giovani e sani
per subire il decadimento fisico e mentale della vecchiaia. La principale causa
di morte è la consunzione. Essi si spengono all’improvviso, mentre stanno
componendo una sinfonia avviata dai
loro avi secoli prima e che verrà terminata solo fra molte decadi. Mentre parlano normalmente, seduti alla tavola
per festeggiare la nascita del nipote, li
senti dire “l’anno prossimo vorrei...”.
Gli occhi si fanno vitrei, una smorfia si
dipinge sul volto, rimangono fermi e
rigidi sul posto.
Il destino peggiore, però, attende chi
riesce a completare la sua opera. Accade sempre più spesso, infatti, che qualcuno riesca a raggiungere e superare i
trent’anni di vita, un tempo enorme che
permette di terminare la ricerca,
un’opera d’arte o la costruzione di un
palazzo. Il progetto è terminato ma la
vita continua. Nessuno proseguirà più
quel progetto. Potranno guardarlo,
ammirarlo, ma nessuno potrà aggiungervi nient’altro. Hanno raggiunto la
perfezione. Ma la perfezione è sterile.
Non genera figli. Le persone che sono
giunti alla perfezione si immalinconiscono e ingrigiscono. I loro volti si coprono di rughe. Le ginocchia diventano
deboli. La memoria si allenta, al punto
che il creatore non ricorda che cosa ha
fatto e perché.
Pietosamente, i suoi discendenti gli
fanno credere che ha ancora qualcosa
d’importante da completare. Allora,
quei vecchi ritornano bambini.
“Kodomomachi, il pianeta degli eterni bambini, è il posto ideale per Cavallo
Pazzo” disse la Comandante Comanche
al nostromo Pachiugo.
“Mi sembra piuttosto come quei pochi vecchi del pianeta” rispose lui. “Coloro che hanno terminato tutto e possono contemplare la loro opera lontano
da loro, con distacco.”
“Hai torto. Lui non potrà mai completare la sua opera. Lui stesso è la sua
opera. Finché avrà vita, egli continuerà
a creare.”
“Allora, comandante, egli non sarà
mai soddisfatto di sé e non smetterà mai
di sfuggirti.”
Messaggio da Max
Non so voi, ma sulla tecnologia la
penso così.
Mi piace quando è giovane, disaccarante e liberatrice. Vediamo. La lavatrice?
Mi piace meno quando una bella
idea finisce sugli scaffali di un supermercato per soddisfare bisogni
inesistenti. Per esempio, l’e-book.
Non se ne sentiva davvero la necessità. Ma ormai è qui. Certo, l’e-book
aiuta a liberare le colossali biblioteche che ingombrano il salotto medio
della famiglia media italiana. Permette di non caricare il SUV di chilate di carta stampata quando si parte
per il mare. Lo usano i bambini per
leggere le favole dei Grimm invece
di giocare a Grand Theft Auto
Shoot’em all.
Tutto fantastico.
Ho un solo problema.
Se devo regalare “Orgoglio e pregiudizio” alla mia amica, cosa le do?
Una chiavetta con un fiocco?
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“Sei un pazzo, Pachiugo” rispose furiosa e mentre l’astronave percorreva
qualche parsec meditò di usare il suo
rotondo addome come bersaglio di allenamento per il suo laser.
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