scheda di sala - - Teatro Comunale di Monfalcone

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scheda di sala - - Teatro Comunale di Monfalcone
Martedì 1, mercoledì 2 marzo 2016
ore 20.45
Progetto URT srl
Compagnia Jurij Ferrini
presenta
CYRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand
traduzione e adattamento di Jurij Ferrini
regia
Jurij Ferrini
con
Jurij Ferrini, Rebecca Rossetti,
Raffaele Musella, Angelo Tronca,
Matteo Alì, Francesco Gargiulo, Michele
Schiano di Cola, Gianluca Guastella,
Cecilia Bozzolini, Riccardo De Leo
scene e costumi
Gaia Moltedo
luci
Francesco dell’Elba
aiuto regia
Flaminia Caroli
Accade qualche volta che il destino di un paese trasformi un
elemento della propria cultura in una figura quasi mitologica
e che questa, nel tempo, diventi un segno inalienabile
dell’identità di una nazione. Così avviene nell’ultimo
ventennio del XIX secolo e precisamente verso la fine del
1897, quando una incantevole rivisitazione neoromantica
dell’antica fiaba La bella e la bestia si incarna – tra eroismo
individuale e vocazione al sacrificio – nelle imprese di un
poeta, soldato, innamorato ed idealista, scorticato dalla vita,
con un naso brutto e grosso: Cyrano de Bergerac.
«Attraverso Cyrano – scrive Jurij Ferrini – Edmond Rostand
si rivolgeva, secondo il ricordo del figlio Maurice, “ad una
generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano
i colpi inferti all’animo di Cyrano, e che si consolavano con
il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914”. Rostand
diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo
impedire che morissero da martiri, gli diede il coraggio
di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac è
qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è
un vero e proprio inno romantico al valore».
Nella sua carriera di attore e regista Jurij Ferrini ha saputo
destreggiarsi tra autori classici e moderni, spogliando
puntualmente degli orpelli ogni messinscena, per restituire i
testi nella loro scarna e pungente nudità. La sua cifra stilistica
gioca su una recitazione cinematografica, agile ma incisiva,
mentre sotto la sua attenta direzione gli interpreti si muovono
all’interno di spazi popolati da pochi elementi scenografici,
insieme funzionali e simbolici.
Dalla rassegna stampa
Affronta e sconfigge da solo una truppa di ben cento
spadaccini e improvvisa rime ora argute ora appassionate:
il Cyrano di Jurij Ferrini è un po’ moderno supereroe – un
Superman in difesa della giustizia e dell’arte, come testimonia
il furioso attacco iniziale al “pessimo” attore Montfleury – e
un po’ malinconico innamorato, tanto generoso da rinunciare
al proprio amore pur di non tradire persino la memoria del
giovane Cristiano. Ferrini affronta con fedeltà e sguardo
contemporaneo il celebre dramma di Rostand, ricercando
con successo la chiave per comunicare con il pubblico. Un
risultato ottenuto non attraverso la semplificazione, ovvero
la “volgarizzazione” del testo né, tantomeno, ricorrendo
a pretestuose attualizzazioni, bensì proprio per mezzo
della fedeltà al dettato originario che, in virtù del suo
riconosciuto status di “classico”, possiede quell’universalità
di temi, pensieri e sentimenti che è necessario rintracciare e
valorizzare. Un lavoro di scavo e messa in rilievo che Ferrini
compie con cura precisa ma anche disinvolta, consapevole
dell’indispensabile coesistenza di tragedia e commedia,
lacrime e risate. E così il suo Cyrano è un susseguirsi di
scene parossistiche, di sipari più intimi, quali i duetti fra
il protagonista e l’amata Rossana, di momenti comici e
drammatici, come quelli ambientati sul fronte. Certo ci sono
musiche “ruffiane” e ammiccamenti ma essi non stridono e,
anzi, sono coerenti con un’impostazione registica che mira
a restituire quell’estremo tentativo di mantenere in vita il
romanticismo e i suoi alti ideali che fu il dramma di Rostand.
Analogamente, Ferrini e i suoi ottimi attori (citiamo almeno
Ilenia Maccarrone, capricciosa ma scaltra Rossana e Raffaele
Musella, capace di sostenere con personalità una parte fiacca
come quella di Cristiano) paiono ricordare il valore della
bellezza – quella della letteratura e dell’anima ovviamente
ché, anzi, il “naso” scelto dal regista è una sorta di protesi se
possibile persino più rivoltante – ancora nella nostra scialba
mediocrità.
(Laura Bevione, Hystrio, gennaio 2015)
Jurij Ferrini è uno che il teatro lo sa fare. Non ce ne sono
mica tanti, in giro. Ci vuole intelligenza, sensibilità ma anche
molta umiltà per calarsi dentro un testo teatrale e restituirlo
vivificato in scena come riesce a fare lui. Lo Stabile di
Torino lo sa, e ha puntato sul suo nome per uno spettacolo a
lunga tenuta di sicuro gradimento, il Cyrano de Bergerac di
Edmond Rostand.
[...] Lo spettacolo è coprodotto dallo Stabile e da Progetto
URT, la compagnia di Jurij Ferrini che in questi anni ha
affrontato con esiti di altissimo livello classici come La
mandragola, Riccardo III, La locandiera e Romeo e Giulietta.
Quarantaquattro anni, una carriera di attore e regista teatrale,
con qualche incursione nel mondo del cinema e della tv,
Ferrini, dopo il successo di Aspettando Godot di Beckett,
nella molteplice veste di traduttore, adattatore, regista e
protagonista, si è calato nei panni del nasuto poeta spadaccino,
ultimo di una lunga serie di mattatori, a cominciare, in
Italia, dal memorabile Gino Cervi negli anni Cinquanta, per
proseguire con Proietti, Branciaroli, Popolizio, Preziosi,
perfino Modugno in chiave musicale, e in questo mese anche
Eugenio Allegri diretto da Gabriele Vacis.
Edmond Rostand scrisse il suo capolavoro, la commedia
eroica in cinque atti in versi ispirata alla vita di Savinien
Cyrano de Bergerac, fantasioso scrittore del Seicento
francese, nel 1897. Alla prima rappresentazione nel parigino
Theâtre de la Porte Saint Martin protagonista era il celebre
attore Coquelin. Cyrano riscosse un tale successo che
Rostand fu insignito della Legion d’Onore e eletto membro
dell’Académie Française.
Animato da un appassionato idealismo, che lo rende fratello
del molieriano Misantropo, Cyrano è una figura che si colloca
perfettamente tra tardo romanticismo e decadentismo, e che
chiude un’epoca per anticipare le inquietudini e le delusioni
novecentesche. Entusiasmo, amarezza e sarcasmo animano
il suo stile di vita senza padroni né protettori, il suo eroismo
nel combattere così come nel rigettare ogni compromesso e
meschinità. La grottesca protuberanza del suo naso gli nega
il sogno di un amore, e tuttavia ama disperatamente la bella,
colta e audace Rossana, e non esita a prestare le sue sublimi
parole (e la sua anima) al bel Cristiano, affinché la conquisti.
Ferrini è un Cyrano davvero magnifico, che emoziona
e commuove nel profondo. Lo affiancano i bravi Ilenia
Maccarrone (una deliziosa e appassionata Rossana) e Raffaele
Musella (il bel tenebroso Cristiano, rude soldato e timidissimo
amante), oltre a un affiatato manipolo di giovani, [...] che si
alternano nei molti ruoli (più di quaranta) che prevede il testo,
con sorprendenti effetti comici, come nel finale [...].
Valorizzate dalle luci di Francesco Dell’Elba, le scene di
Gaia Moltedo, fredde ed essenziali, esaltano per contrasto
la pienezza dei sentimenti, l’afflato romantico, il calore e la
bellezza del testo: la finzione esibita delle quinte e dei fondali
di cartone potenzia la vitalità dei personaggi, che appaiono
ancor più veri e palpitanti. Allo stesso modo, i versi sono
recitati in modo asciutto e diretto: la poesia, sembra dirci
Ferrini, non è retorico esercizio di stile, ma lacrime e sangue.
[...] Cyrano ha molto da dire anche ai giovani di oggi: quasi
uno Steve Jobs di fine Ottocento, insegna ad essere se stessi,
ad arrivare alla meta con le proprie forze, a ridare senso alle
sue parole d’ordine: franchezza, onore, dignità.
(Erika Monforte, il nostro tempo, 16 novembre 2014)
Attore e regista teatrale, Jurij Ferrini frequenta dal 1991
la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova dove
lavora, una volta diplomato, fino al 2004.
Mentre lo stabile genovese in poche stagioni fa di lui uno
degli attori di riferimento per i ruoli primari, fonda un gruppo
teatrale indipendente, il progetto URT, con il quale dirige e
interpreta spettacoli che suscitano l’interesse di pubblico e
critica (fra cui Mandragola di Machiavelli, Misura per misura
di Shakespeare, Schweyk nella seconda guerra mondiale di
Brecht, Ivanov di Cechov).
Lavora con registi di fama internazionale quali Benno Besson,
Alfredo Arias e Matthias Langhoff (con il quale interpreta
protagonisti del calibro di Chlestakov ne L’ispettore generale
di Gogol’ e Filottete di Müller).
Lo spettacolo Tutto per bene di Pirandello, di cui firma la
regia per gli Artisti Associati di Gorizia, vince il Premio
Gassman come Miglior spettacolo della stagione 2003-2004.
Nel settembre 2003 si aggiudica inoltre il Premio Olimpico di
Vicenza come Miglior attore emergente.
A partire dal 2005 lavora anche con il Teatro Stabile di Torino,
collaborando con registi del calibro di Gabriele Vacis, Beppe
Rosso e Cristina Pezzoli. Nel 2011 interpreta il personaggio
di Donna Felice ne I rusteghi di Goldoni diretti da Vacis; in
quell’occasione incontra Natalino Balasso, insieme al quale
mette in scena nel 2012 un originale Aspettando Godot di
Beckett.
Negli ultimi anni ha prodotto, diretto e interpretato molti
spettacoli, fra cui La locandiera di Goldoni, Riccardo III
di Shakespeare, Zoo di vetro e Rodaggio matrimoniale di
Tennessee Wiliams.
Nel 2011 ha diretto in Croazia un testo inedito di Tennessee
Williams dal titolo Le eccentricità di un usignolo.
Nel 2013 dirige e recita con Paolo Bonacelli in Mandragola e
produce Il bacio della vedova di Horowitz. Nel 2014 dirige e
interpreta Colpi di timone di Govi e Cyrano de Bergerac, una
produzione del Teatro Stabile di Torino che registra il sold out
per ben 4 settimane.
Comune di Monfalcone
Area Servizi Culturali e Sociali - U. O. Attività Teatrali ed Espositive
con il contributo di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Cultura
ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Programmazione Prosa
ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia
Roberta Sodomaco
Assessore alla Cultura
Paola Benes
Dirigente di Area
Paola Tessaris
[email protected]
www.facebook.com/teatromonfalcone
www.teatromonfalcone.it
MARTEDì 1, MERCOLEDì 2 MARZO 2016
ore 20.45
CYRANO DE BERGERAC
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