Noi in poche pagine - scuola media virgilio

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Noi in poche pagine - scuola media virgilio
Noi in poche pagine
Giornale degli Alunni della Scuola Media "Virgilio"
Sede di Via Trebbia
XVII EDIZIONE ~ ANNO 2015- 2016
22 FEBBRAIO 2016
SOMMARIO
CLASSE 3ªD
1. “AMICI DEL BRASILE”
UN’ESPERIENZA EMOZIONANTE
2. INCONTRO CON LO SCRITTORE
FULVIO ERVAS
3. IL CYRANO DI BERGERAC
4. IL MONDO A VOLTE CI FA PAURA
L'educazione non trasforma il Mondo,
l'educazione
cambia le persone,
le persone trasformano il Mondo”
“AMICI DEL BRASILE”
UN’ ESPERIENZA EMOZIONANTE
Un incontro molto positivo è stato quello della nostra classe con don Antonio Trapattoni e
una sua collaboratrice dell'associazione “AMICI DEL BRASILE” che da non molto opera
anche in Congo. Il fulcro del volontariato è che la realtà non
deve essere costruita intorno al proprio “IO”, che da solo non
riesce a risolvere nulla, ma di “TU+IO=NOI” così si comprende
il senso del Mondo, della vita e di ciò che ci circonda; infatti
“Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, ma
semplicemente si sposta” come dice don Antonio. Molto
importante per il volontario è non togliere mai la dignità alle persone e conoscere il
territorio e la cultura locale. L'obiettivo principale dell'associazione è quello di istruire i
bambini e di dare un lavoro agli adulti favorendo loro formazione per poi insegnare ai più
piccoli; là la scuola inizia a febbraio e finisce a dicembre, come diceva Paul Freire,
:“L'educazione non trasforma il Mondo,l'educazione cambia le persone, le persone
trasformano il Mondo”. Davanti alle immagini mostrateci potevamo provare indignazione o
indifferenza; l'indignazione di chi pensa “non voglio che questo accada” e che lo porta ad
agire e l'indifferenza di chi guarda ma non prova emozioni. Queste fotografie raccontavano
la vita delle “favelas” brasiliane e del Congo in varie situazioni della vita quotidiana degli
abitanti. Grossi problemi sono le guerre, soprattutto in Congo, la siccità, quindi
l'impossibilità
di coltivare e la scarsità d'acqua. Per risolvere
quest'ultimo ogni due
settimane vengono portate delle cisterne d'acqua che devono bastare per tutto e per tutti.
Per dimostrare che si possono rivolgere gesti di affetto anche a persone di colore diverso,
che parlano una lingua diversa e che hanno un modo di pensare diverso dal nostro ce
hanno usato questa breve frase :”Dove i tuoi piedi camminano, lì la tua mente pensa e il
tuo cuore ama” Questa è stata l'occasione per riflettere più attentamente su realtà di cui
sentiamo parlare e che conosciamo, ma spesso in maniera un po' troppo superficiale;
l'incontro ci è anche servito per capire l'importanza del volontariato e della nostra fortuna
di ragazzi a cui non manca davvero nulla.
Benedetta Galli Elisa Milani classe 3ªD
Incontro con lo scrittore Fulvio Ervas
Il mondo dell’autismo
L’8 gennaio 2016 le classi terze della scuola sono state ospiti dell’ istituto tecnico agrario
Stanga per incontrare lo scrittore veneziano Fulvio Ervas, che presentava in modo
particolare il suo libro “se ti abbraccio non avere
paura”. Egli lavora come insegnante di scienze
naturali in una scuola superiore e proprio lì, un
giorno, incontrò Franco e Andrea: i due protagonisti
della storia. I due personaggi sono infatti un padre
e un figlio affetto da autismo che, nonostante il
divieto dei medici, cominciano a viaggiare attraverso l’America per conoscere il mondo,
ma soprattutto Franco ha l’occasione di conoscere Andrea in tutte e sue sfaccettature
creando così un legame d’affetto molto profondo. Il titolo del libro deriva dal fatto che il
ragazzo abbraccia ogni persona che incontra e che questo non deve spaventare, perché è
il suo modo per creare dei legami con qualcuno. Noi di terza però non ci siamo limitati solo
a rivolgergli delle domande sul suo libro, ma abbiamo cercato di soddisfare la nostra
curiosità su argomenti più generali circa la sua carriera di scrittore, come ad esempio qual
è il metodo che usa per dare vita a un personaggio o come si comportano i suoi alunni
vista la sua brillante carriera di scrittore. In breve possiamo dire di aver tempestato Ervas
di domande di ogni tipo. Oltre ad aver risposto a tutte le nostre curiosità, lo scrittore ci ha
raccomandato di scrivere sempre perché lo ritiene più utile che andare dallo psicologo, in
quanto ti aiuta a comprendere meglio te stesso. Siamo perciò tornati a scuola arricchiti da
un incontro davvero particolare e che ci ha lasciato in eredità preziosi consigli per
crescere.
Rebecca Re 3ª D
Il Cyrano di Bergerac
al teatro Ponchielli di Cremona
È andato in scena il 20 e il 21 gennaio 2016 al teatro
Ponchielli di Cremona il Cyrano de Bergerac.
Il Cyrano è un’opera teatrale scritta da Edmond
Rostand, un autore francese, nel 1897.
Allo spettacolo del 21 gennaio hanno assistito
numerose classi della scuola media Virgilio insieme alle
loro insegnanti. È sempre un’emozione sedere in platea
in quel Teatro!
L’opera
L’azione si svolge in Francia, alla metà del sec. XVII.
Cyrano, poeta e spadaccino, ama la bella cugina
Rossana; ma, afflitto da un naso mastodontico, non osa
confessarle il suo amore. Rossana, invece, ama
Cristiano di Neuvillette, un giovane cadetto di
Guascogna, bello ma privo di spirito. Sarà Cyrano, sotto
il balcone della fanciulla, a suggerirgli le frasi dolci e seducenti che la conquisteranno. I
due giovani si sposano; ma il conte De Guiche, anch’egli innamorato di Rossana, decide
di vendicarsi facendo partire per l’assedio di Arras i cadetti da lui comandati tra cui
Cristiano e Cyrano. Durante la lontananza Cristiano invia a Rossana appassionate lettere
dettategli da Cyrano. Cristiano ormai si rende conto che Rossana, senza saperlo, è
innamorata di Cyrano. I due decidono di confessarle la verità al loro ritorno. Ma Cristiano
muore e Rossana si ritira in convento dove Cyrano, che continua a mantenere il segreto,
va a trovarla assiduamente. Si reca da lei anche un giorno in cui è stato gravemente ferito.
E in punto di morte si lascia sfuggire il suo segreto: Rossana allora capisce di aver amato
l’anima di Cyrano attraverso la bellezza di Cristiano.
La messa in scena al Ponchielli
La compagnia Jurij Ferrini ha messo in scena il Cyrano al teatro di Cremona Jurij Ferrini
era l’interprete principale, il regista e il curatore della traduzione e adattamento da
Rostand. Ferrini interpreta Cyrano con il “mastodontico” naso attaccato con 3 barre di
metallo intorno alla faccia: «…è un naso che lo frena, forse lo inibisce, sicuramente lo
deturpa, non solo dal punto di vista estetico e fisico. È una sorta di prigione, è qualcosa
che ingabbia l’anima di Cyrano e che simbolizza la sua inadeguatezza rispetto ai canoni».
«Cyrano è uno che sa ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è
sbagliato. Sa cosa vuol dire sacrificio e lealtà, ma improvvisamente si ritrova a tradirsi, a
mascherarsi per amore, a vestire idealmente i panni di Cristiano, della sua anima per
conquistare Rossana e in fondo ingannarla. La vera tragedia che si compie non è quella di
Cyrano e del suo amore impossibile, ma quella di Rossana cui non è data possibilità di
scelta fra l’aspetto esteriore di Cristiano e lo spirito poetico di Cyrano. (…) La bruttezza di
Crano, la necessità di nascondere la propria deformità cozza con lo splendore della sua
anima. Forse anche per questo il testo di Edmond Rostand rimane uno dei pezzi teatrali
più amati dal pubblico». (intervista a Jurij Ferrini del giornale La Provincia, 20/01/2016).
Gli interpreti si muovono sul palcoscenico utilizzando pochi elementi di scenografia, come
bauli e pannelli mobili; i costumi sono appesi, pronti per essere indossati a vista, quasi a
sottolineare la finzione scenica. Ferrini ha ritradotto il testo di Rostand mantenendo le rime
e la poesia.
Personaggi ed interpreti principali:
Cyrano de Bergerac : Jurij Ferrini
Rossana: Rebecca Rossetti
Cristiano
Musella
De
Neuvillette
:Raffaele
De Guiche :Angelo Tronca
Lo spettacolo ha avuto grande successo
sia alla prima che alla replica. Il pubblico
ha sottolineato con risate e applausi i
momenti più divertenti e la bravura di Jurij Ferrini.
Albani Lorenzo 3ªD
Il mondo a volte ci fa paura
Il terrorismo islamico e l’ISIS
Lo stato Islamico o ISIS (Islamic State of Iraq and Siria), come viene più comunemente
chiamato, è un gruppo terroristico formatosi nel
2000, attivo soprattutto in Siria ed Iraq.
Negli ultimi mesi si è fatto conoscere a livello
internazionale
per
la
brutalità
delle
sue
operazioni e per la peculiarità dei suoi obiettivi.
Prima che si formasse lo Stato Islamico molti
appartenenti all’ISIS militavano in un’altra organizzazione, ben più nota in quegli anni: AlQuaeda (gruppo guidato da Osama bin-Laden). Entrambi condividevano il precetto del
jihad, interpretato in chiave estremista come una “Guerra Santa” contro gli infedeli. I
membri dell’attuale ISIS furono considerati anche dello stesso Bin-Laden troppo radicali;
basti pensare che tra i loro obiettivi principali vi era, e vi è ancora oggi, lo sterminio degli
Sciiti, una minoranza islamica che Al-Quaeda voleva invece limitarsi a convertire. Nel
corso degli anni, l’ISIS è cresciuto in maniera esponenziale grazie a due grandi
avvenimenti: l’abbandono dell’Iraq da parte degli americani e la recente guerra civile in
Siria. Utilizzando quest’ultima come copertura, moschee e cittadini privati hanno finanziato
l’organizzazione dandole nuova linfa vitale.
L’obiettivo principale dell’ISIS è formare un vero e proprio stato comprendente i territori
dell’Iraq, della Siria, del Libano, della Giordania e d’Israele, nonché estendere il proprio
potere anche in Europa, compresa Roma, capitale della cristianità. Tale impero sarebbe
governato da un califfo seguendo le leggi dell’islam salafita (scuola di pensiero sunnita),
un’interpretazione tradizionalista, radicale e fortemente antioccidentale del Corano.
Il 29 giugno 2015 l’organizzazione ha emanato una dichiarazione di restaurazione del
califfato, dopo la quale ha preteso di essere chiamata semplicemente IS (Islamic State).
Insieme all’intenzione di restaurare il califfato, l’ISIS ha mostrato anche grande ostilità
verso numerose popolazioni e addirittura una precisa volontà di sterminio delle stesse.
Essi considerano gli sciiti il loro nemico principale, vedono nei dittatori medio – orientali un
nemico vicino e nelle potenze occidentali un nemico lontano.
Lo Stato Islamico attualmente conta numerosissimi combattenti, le stime vanno da poco
più di 30.000 a, più verosimilmente, circa 200.000 miliziani, tra volontari musulmani e
combattenti stranieri provenienti da tutto il mondo. Come Fatima, la ragazza italiana che
una volta frequentava Biotecnologie alla Statale di Milano; poi, un giorno, il sogno di
debellare l’Alzheimer e il Parkinson si è dissolto, spazzato via da una missione più
“grande”: ”distruggere i miscredenti per allargare lo Stato Islamico”. L’ISIS possiede inoltre
un tesoretto che ammonterebbe ad alcuni miliardi di euro; tale fortuna deriva
principalmente dal controllo di molti pozzi petroliferi, dal quasi totale monopolio
dell’agricoltura locale, dalle numerose attività illecite, come rapimenti di ostaggi e richieste
di riscatto, estorsioni, rapine...
L’ISIS è salita ad onore delle cronache quando ha iniziato a conquistare città tra Siria ed
Iraq. Ogni volta che occupava un territorio, imponeva la scelta alle popolazioni non
islamiche tra la conversione e l’esilio. L’ISIS è responsabile di numerose uccisioni di
massa, decapitazioni e rapimenti di donne e ragazze rivendute come schiave. Le reiterate
violazioni dei diritti umani, i continui attacchi militari alle popolazioni medio – orientali e le
costanti minacce all’Occidente hanno costretto quest’ultimo a prendere una posizione: il
presidente Obama ha quindi creato una coalizione di 40 stati per combattere l’ISIS.
Inizialmente questi si sono limitati a mandare aiuti umanitari ai popoli assediati; poi alcuni,
tra cui l’Italia, hanno fornito armi ai Peshmerga (combattenti curdi che cercano di
difendersi); infine altri hanno deciso di fornire supporto ai Peshmerga tramite
bombardamenti aerei. Per convincerli a desistere, i miliziani dell’ISIS hanno decapitato
alcuni giornalisti ed operatori umanitari precedentemente rapiti.
In conclusione, lo sviluppo di questa organizzazione ha causato, e sta causando,
un’ulteriore destabilizzazione della situazione in Medio - oriente.
Le Torri Gemelle, il Museo del Bardo, Parigi, Ankara... sono fatti che hanno cambiato la
nostra vita, soffocano gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità, ottenuti dai nostri avi con
rivoluzioni, guerre e spargimenti di sangue. Sono un attentato alla vita umana che è
qualcosa di inviolabile, alla civiltà, alla voglia di divertirsi, di visitare un museo, di andare
allo stadio per una partita. L’ISIS colpisce, in poche parole, la normalità di tutti i giorni. Noi
tutti dobbiamo avere la forza di reagire con determinazione contro l’ondata terroristica per
impedire che i malvagi distruggano la nostra serenità. L’ISIS è il volto del male; l’ISIS non
ha valori, si tratta solo di terroristi che rifiutano la nostra cultura e vogliono imporre la loro
con la ferocia. Mi sorge spontaneo chiedermi come possa l’animo di una persona portare
a compimento obiettivi così orribili ed agire in nome di Allah, perché nessun Dio può
volere il male dell’uomo, creato a sua immagine e somiglianza.
Alessandro Botti Classe 3ªD